IL DIO DELL'AMORE

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marco.roncaccia
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IL DIO DELL'AMORE

Messaggio#1 » martedì 22 settembre 2020, 0:47

Lui abita nella palazzina di fronte alla mia, un piano sopra, ed è un apostolo del bricolage.
Biondo con i capelli corti, un po’ stempiato, alto, leggermente in carne, sulla quarantina, impiegato, separato.
Possiede un vasto assortimento di attrezzi e si mette all’opera in jeans e a torso nudo d’estate, o con una vecchia felpa della Nike d’inverno, a piallare, fresare, smerigliare, trapanare, segare, sempre alle ore 16.
Perché alle 16 lei rientra dal lavoro e lui vuole farsi vedere imperlato di sudore, sporco di grasso o di segatura o di smalto, da vero maschio alfa.

Lei abita al piano sopra di me, curvilinea, bassina, lineamenti dolci, porta con fierezza un balayage nero e castano, indossa i tacchi sempre, anche quando è sola in casa, fa la cassiera in un supermercato, sulla trentina, single.
Quando rientra dal lavoro si occupa della casa. Per prima cosa ritira i panni stesi. Poi avvia il suo personale concerto fatto di aspirapolvere, vaporella, lavastoviglie, lavatrice alternati al ticchettio dei tacchi. Poi mette a cuocere qualcosa per la cena e odori di spezie, di soffritti, di arrosto, si disperdono nella via.
Alle 17, indossa una di quelle vestagliette che simulano il panno smesso e casalingo ma che in realtà, grazie a un utilizzo oculato di leggi fisiche, contenendo qui e sollevando lì, disegnano alla perfezione curve, con trasparenze strategiche che regalano all’osservatore dirimpetto un gioco di trasparenze del tipo vedo e non vedo. Esce in terrazzo e stende il bucato

C’è sempre uno scambio di battute del tipo:

«Che profumo! Cosa prepara di buono?» Lui
«Niente di che, un cous cous di curcuma e gamberi» Lei.

Oppure:

«La vedo molto concentrato cosa fa di bello?»
«Niente di complicato. Sto rifacendo la filettatura ai flessibili della caldaia»
alle 17.05 rientrano nelle rispettive abitazioni.

Ho pensato, Cupido ha gioco facile, i suoi dardi andrebbero a segno anche se scoccati a occhi chiusi.
Eppure da un anno, da quando abito in questo appartamento, il gioco non va oltre l’esibizione della riparazione, della smacchiatura, della verniciatura, della piegatura di panni.

«Vorrei spargere il cous cous sui tuoi seni e toglierti la curcuma dai capezzoli con la lingua»
«Oh si filettami i flessibili della caldaia, qualsiasi cosa significhi»
Sembrano pensare quando si incontrano al portone qui sotto e si scambiano un saluto con lo sguardo trasognato.
Eppure non è successo mai niente. Sentirli darsi del lei, peraltro mi irrita decisamente.

Ogni giorno alle 16 in punto riparte il mix di lavastoviglie, trapano, aspirapolvere, frullino.

Per questo ho deciso di sostituirmi al Dio bambino nudo e alato.

Ho misurato in strada la distanza tra le due palazzine e ho comprato un’asta telescopica di circa 8 metri.
Ho aspettato le ore 17 del primo giorno ventoso con il cielo sereno, ieri, e mi sono appostato dietro le persiane della mia finestra.

«Che profumo di pulito» ha fatto lui
«Sto usando un nuovo ammorbidente, sono contenta che si senta. Di che colore pitturerà quei termosifoni?» ha detto lei
«Ho uno smalto indaco, si intona bene con la tappezzeria» Ha risposto lui.
Poi i due piccioncini, come ogni giorno si sono ritirati in casa a pensare a “quanto sarebbe bello se…”
Ho agito in fretta. Ho estratto l’asta telescopica e l’ho regolata a tre metri e mezzo, poi ho aperto le persiane, ho scelto le mutandine più sexy tra quelle appena stese sopra di me , un perizoma nero di pizzo, e, con un leggero colpo dell’asta, le ho sganciate dal filo.
Ho regolato di nuovo l’asta, stavolta a 8 metri e ho fatto in modo di incastrare il tanga tra gli elementi del radiatore appena smerigliato da lui.

Oggi pomeriggio alle 16 lei è uscita per ritirare la biancheria e lui per verniciare il termosifone.
«Devono esserle volate queste» ha fatto lui afferrando delicatamente le mutandine.
«Oh! Mi dispiace Le vengo subito a prendere» ha cinguettato lei.

Sono il Dio dell’amore! Mi dico.
Guardo al piano di sopra, nel balcone della palazzina di fronte i vicini stanno vicini vicini, appoggiati alla ringhiera tra risatine, gridolini e schiamazzi gioiosi.
Pregusto il primo pomeriggio di silenzio da un anno a questa parte.
Apro di nuovo le persiane, una freccia incoccata, l’altra nella faretra e punto il mio arco di precisione verso l’alto.
Ultima modifica di marco.roncaccia il martedì 22 settembre 2020, 0:59, modificato 3 volte in totale.



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antico
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Re: IL DIO DELL'AMORE

Messaggio#2 » martedì 22 settembre 2020, 0:50

Marco Roncaccia! Ma quanto tempo che non bazzichi da queste parti! Grandissimo ritorno e strafelice di vederti! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa SARA BILOTTI EDITION!

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marco.roncaccia
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Re: IL DIO DELL'AMORE

Messaggio#3 » martedì 22 settembre 2020, 1:22

Grazie Antico!
A volte ritornano

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Fagiolo17
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Re: IL DIO DELL'AMORE

Messaggio#4 » mercoledì 23 settembre 2020, 19:42

Ciao Marco, racconto divertente. Mi è piaciuta soprattutto la frase finale “Pregusto il primo pomeriggio di silenzio da un anno a questa parte.” che ci fa capire che il protagonista non è un novello dottor Stranamore ma uno che si è stancato di questo “rapporto a distanza”.
Qualche appunto qua e là.
Alle 17, indossa una di quelle vestagliette che simulano il panno smesso e casalingo ma che in realtà, grazie a un utilizzo oculato di leggi fisiche, contenendo qui e sollevando lì, disegnano alla perfezione curve, con trasparenze strategiche che regalano all’osservatore dirimpetto un gioco di trasparenze del tipo vedo e non vedo. Bella frase, mi è piaciuta l’intenzione, ma è troppo lunga e contorta, perde tutta la sua verve.
Sono il Dio dell’amore! Mi dico. Non metterei il MI DICO.
Apro di nuovo le persiane, una freccia incoccata, l’altra nella faretra e punto il mio arco di precisione verso l’alto. Questa frase la toglierei. Il finale è perfetto con “Pregusto il primo pomeriggio di silenzio da un anno a questa parte.”
Una prova divertente, tema sicuramente azzeccato, stile gradevole.

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Ilariya_
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Re: IL DIO DELL'AMORE

Messaggio#5 » venerdì 25 settembre 2020, 20:18

Ciao Marco!

Non ho molto da dire su questo testo, se non che funziona ed è scritto bene.
La lettura è divertente, il tema centrato, mi piace la caratterizzazione dei personaggi ed è reso bene il pensiero ironico ed annoiato del protagonista.

Non trovo particolari difetti, un'ottima prova.

Complimenti e in bocca al lupo!

Ilaria

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Gennibo
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Re: IL DIO DELL'AMORE

Messaggio#6 » domenica 27 settembre 2020, 1:51

Ciao Marco e piacere di leggerti, la storia è carina e delicata, scritta bene, insomma, di quelle che piacciono a me. Mi sono chiesta come faccia il protagonista a sapere così bene come si veste la donna che abita sopra di lui quando è in casa, come fa a vederla?
Anche io toglierei l’ultima frase che mi ha un po’ perplessa e in alcuni punti è un po’ troppo elencato, qui anche con il “to”, tipo: “i capelli corti, un po’ stempiato, alto, leggermente in carne, sulla quarantina, impiegato, separato.”
Oppure: curvilinea, bassina, lineamenti dolci, porta con fierezza un balayage nero e castano, indossa i tacchi sempre, anche quando è sola in casa, fa la cassiera in un supermercato, sulla trentina, single.
Forse se mettessi all'inizio "sulla trentina, single" migliorerebbe. Anche se capisco la ragione per cui lo hai fatto.
Per il resto una buona prova.
A presto e buona Edition!

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marco.roncaccia
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Re: IL DIO DELL'AMORE

Messaggio#7 » lunedì 28 settembre 2020, 13:17

Grazie a tutt* voi per aver letto e commentato il mio racconto.
Una precisazione sul finale: è vero che il racconto starebbe in piedi anche senza, ma ve la sentireste mai di privare il Dio dell’amore del suo arco? Io nn me la sono sentita (sarebbe venuto meno il titolo e anche il tema ... visto che quello più strano alla fine è il protagonista.

alexandra.fischer
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Re: IL DIO DELL'AMORE

Messaggio#8 » lunedì 28 settembre 2020, 18:39

Tema centrato. I due vicini sono i classici single simpatici anche se un po’ banalotti (lui il quarantenne ancora piacente, separato, con l’hobby del bricolage fatto per passione, ma forse anche con un fondo di esibizionismo nei riguardi della bella vicina single trentenne. Cassiera sexy, ottima cuoca e casalinga). Il protagonista è infastidito da tutti quei dialoghi su bricolage e prodotti per la casa che non portano a nulla (al massimo, qualche sospiro quando i due si ritirano nei rispettivi appartamenti). Così, cosa si inventa il Nostro? L’asticella flessibile e la caduta degli slip sul radiatore smerigliato. E la sorpresa finale è che si tratta proprio di Cupido. Miscuglio interessante di realismo e mitologia. Bello, originale.

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Emiliano Maramonte
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Re: IL DIO DELL'AMORE

Messaggio#9 » lunedì 28 settembre 2020, 23:09

Ciao Marco, è la prima volta che ci incontriamo nell'Arena e ne sono lieto.
Passo al racconto: la lettura mi ha lasciato sensazioni contrastanti. Da un lato sprazzi di divertimento per il brio con cui è scritto e per l'intuizione carina che lo permea, dall'altro scarso coinvolgimento, laddove alla fin fine la storia è un susseguirsi di episodi molto sopra le righe, con enfasi eccessiva, a tratti surreale (capisco che il belloccio voglia mostrarsi e pavoneggiarsi, ma lavori domestici sempre alle 16 che durano giorni! Al limite per farsi ammirare dalla vicina potrebbe adottare altri espedienti...).
Per quasi tutta la durata della trama mi sono chiesto il perché del "guardonismo" del narratore, poi alla fine la motivazione è venuta fuori. E in questo caso la premessa della trama non mi ha soddisfatto.
Dal punto di vista tecnico, stile buono, flusso narrativo godibile, ma fastidiosa superficialità sulla punteggiatura (il che non è poco): mancano diversi punti alla fine dei periodi, virgole che latitano, maiuscole e minuscole che in alcuni passaggi sembrano essere messe a casaccio. Non ho letto tuoi precedenti racconti e spero che questo sia solo un inconveniente episodico, poiché, per quanto mi riguarda, può potenzialmente abbassare la mia valutazione.

Per il resto, null'altro da aggiungere. Racconto non da podio, carino, pur con i difetti sopra descritti.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Davide Di Tullio
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Re: IL DIO DELL'AMORE

Messaggio#10 » martedì 29 settembre 2020, 12:45

Ciao Marco

piacere di leggerti. Ho trovato il tuo racconto molto carino. Simpatica l´idea di lui che sembra voler fare davvero il cupido ma poi in fondo si scopre ad agire per trovare un po di silenzio. L´ho trovata un´idea brillante. Il protagonista veste le sue azioni dandone fino alla fine un´area di nobilita´ e in fondo lo sono (nobili). Utilizzi una prima persona periferica, ma interagisci con i protagonisti. Ho apprezzato molto la prosa condita di dettagli sensoriali.

Nel complesso un lavoro pregevole.

a rileggerci!

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wladimiro.borchi
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Re: IL DIO DELL'AMORE

Messaggio#11 » martedì 29 settembre 2020, 14:02

Ciao Marco, piacere di leggerti.
Che racconto carino, dolce e divertente.
Ottimo lo stile e la gestione dei personaggi. Nonostante sia una prima persona, riesci abilmente a filtrare il narrato con il PDV del protagonista, creando completa immersione nella storia.
Nulla da dire.
Sul mio podio sicuramente.
A rileggerci presto.
W

Emamela
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Re: IL DIO DELL'AMORE

Messaggio#12 » martedì 29 settembre 2020, 16:14

Ciao Marco,
leggere il tuo racconto mi ha divertito molto. Qualche refuso che ti hanno già fatto notare, ma poca cosa considerando carenza di tempo e caratteri. Stile molto fluido, ammetto che all’inizio non capivo bene dove volessi andare a parare, ma dopo le prime frasi sono entrata pienamente nella trama del racconto. I dialoghi tra Lei e Lui li ho trovati molto efficaci e divertenti. Tema centrato in pieno con un tema molto semplice che hai saputo trattare con il giusto equilibrio tra ironia ed emozioni.
A rileggerci
Emanuela

Fabio84
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Re: IL DIO DELL'AMORE

Messaggio#13 » giovedì 1 ottobre 2020, 17:35

Ciao Marco,
ho letto con piacere il tuo racconto.
I personaggi sono portati all'eccesso così come anche la pazienza del protagonista.
La storia si regge bene e scorre in maniera lineare fino alla conclusione.
Unica nota, a gusto personale, avrei fatto finire il racconto senza l'ultima frase.
Una cosa che secondo me non è solo puramente estetica è l'utilizzo di righe vuote per separare i capitoletti. A mio avviso non ce n'era bisogno. La cosa, anche se marginale, rende un po' frammentaria la lettura.
ciao

FAbio

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antico
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Re: IL DIO DELL'AMORE

Messaggio#14 » lunedì 5 ottobre 2020, 21:11

Tutto molto bene fino al finale che, mio parere, presenta una chiusa deludente e poco incisiva. Ma è l'unico vero problema del testo perché, per il resto, mi ha divertito in modo intelligente e con una più che buona gestione dei tempi. Ottimo anche il trattamento del tema. Direi un pollice quasi su dove il quasi è giustificato da quel finale. In classifica finisci dietro al racconto di Lauro perché, nel suo caso, il problema riscontrato è meno incisivo.

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