Compagno di viaggio

Fabio84
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Compagno di viaggio

Messaggio#1 » martedì 22 settembre 2020, 0:53

Compagno di viaggio di Fabio Aloisio

L’astronave era piena.
L’hostess mi incitò con toni secchi a prendere posto.
Misi la ventiquattrore nella cappelliera e mi sedetti con un sospiro sconsolato. Tamburellando le dita sul bracciolo, lanciai un’occhiata afflitta alla porta da dove ero entrato: l’avevano appena chiusa.
Il passeggero accanto, che giocava a tria lasciando ditate sul finestrino, si staccò dalla sua occupazione e mi concesse un sorriso.
– Vuoi fare una partita con me? – Indicò l’oblò insozzato d’impronte grasse. – Io pareggio sempre…
– Preferirei concentrarmi sul viaggio. – Sentii una goccia di sudore scivolarmi tra le sopracciglia.
– Primo viaggio interstellare? – domandò.
– Il primo – confermai, sentendo l’ansia stringermi il petto.
– Dai, non essere nervoso. Viaggiare nella Weirdimensione è supersicuro. Allaccia bene le cinture come ho fatto io.
Rimasi perplesso dal modo in cui si era incaprettato braccia, petto e gambe.
– Ben strette, ecco, così – mormorò lui soddisfatto, quando serrai la mia attorno alla cintola. Poi indicò lo staff che aveva iniziato le procedure per la partenza. – Pensa che una volta non c’erano le hostess che piroettavano le braccia per indicarti come non uscire di testa in caso d’emergenza; nessuno insegnava i mantra mentali per proteggersi dalle insidie della Weirdività ristretta.
– Lei viaggia da molto?
– Da oltre cinquanta anni. – Mi mostrò quattro dita.
– I primi voli commerciali sono attivi da meno di quaranta…
– Sono uno dei pionieri infatti – gongolò soddisfatto, facendo sporgere una coccarda piumata dal taschino della camicia che indossava.
Emisi un grido da gallina quando l’astronave si sollevò da terra con un rombo. Il mio sguardo si afflosciò quando vidi l’astroporto farsi sempre più piccolo nell’oblò dietro il mio vicino di posto.
– Sei un po’ pallidino. Mangi carne rossa ogni tanto? – si accigliò.
– Primo volo – gli ricordai. – Mi parli, per favore. Di qualunque cosa.
– Bravo, così non pensi al viaggio. Spero di non annoiarti. Sai come funzionano i motori a bizzarria?
– Vagamente – borbottai mentre vedevo la Terra rimpicciolirsi e la Luna sfrecciarci accanto. Le vertigini mi stritolarono lo stomaco. Chiusi gli occhi e cercai di concentrarmi solo sulla sua voce.
– I propulsori a bizzarria sono alimentati con stranezze e irregolarità. E cosa c’è di meglio per attivarli che farcirli di paranoie e idiosincrasie umane? È l’energia più pulita che c’è: basta mettere assieme un certo numero di persone “particolari” e hai tutto il carburante che ti serve.
A quel punto ridacchiò.
– Che c’è?
– Se non te ne sei accorto, siamo già arrivati. Non male, vero? Cinquecento anni luce in una manciata di secondi.
Riaprii gli occhi. Dal finestrino entrava una luce fiacca e rossiccia, per nulla paragonabile a quella del Sole. In quel momento il capitano ci diede il benvenuto a Kepler 186f.
La navetta s’infilò nell’astroporto spaziale, una cintura orbitale fatta di strutture snodate, intervallate da grosse cupole che riflettevano il torpore della nana rossa.
Una volta terminato l’attracco, fu dato il segnale di slacciare le cinture.
Mi alzai e armeggiai nella cappelliera per recuperare il bagaglio. Nell’attesa che le prime file sciamassero fuori dall’astronave osservai il mio bizzarro compagno di viaggio, che se ne stava ancora legato come un salame, con la faccia schiacciata sul finestrino. Guardandomi attorno, notai che anche in altre file c’erano persone vestite come lui, che non s’apprestavano a scendere. Una trentina in tutto.
– Lei rimane qui? – gli domandai.
– Ah, io? – Starnazzò. – Sono ancora di turno. Anche se, più che dell’equipaggio, è meglio dire che sono parte del carburante. La bizzarria, ricorda? Ora che i viaggi sono utilizzati da tutti, anche dalla gente comune o troppo normale, come potrebbe definirsi lei, per alimentare il motore ci deve essere un contraltare davvero fuori di testa.
Lo guardai con commiserazione fin troppo palese.
- Non ti crucciare: adoro viaggiare. Ogni volta conosco qualcuno di nuovo. – Mi strizzò l’occhio e sussurrò: – E poi io so qual è la verità: la Weirdività è relativa. Il propulsore a bizzarria si nutre di stranezze, vero, ma chi è preposto a stabilire cosa lo sia?
Si lasciò sfuggire ancora una risata: – Per me, siete voi i matti che alimentate il motore.
Ultima modifica di Fabio84 il martedì 22 settembre 2020, 0:58, modificato 1 volta in totale.



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antico
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Re: Compagno di viaggio

Messaggio#2 » martedì 22 settembre 2020, 0:58

Ecco il recente vincitore dell'Urania Short: Fabio Aloisio! Bello rivederti nell'Arena! Tutto ok con caratteri e tempo, buona SARA BILOTTI EDITION!

Fabio84
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Re: Compagno di viaggio

Messaggio#3 » martedì 22 settembre 2020, 0:59

Ciao Antico,
è bello ritornare =)
Grazie!

alexandra.fischer
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Re: Compagno di viaggio

Messaggio#4 » martedì 22 settembre 2020, 9:06

COMPAGNO DI VIAGGIO Di Fabio Aloisio Tema centrato. In modo insolito, direi, ma piacevole. Bello il riferimento alla SF e al primo viaggio interstellare (oggi diventato attuale con il progetto del viaggio su Marte). Mi piace la piega surreale della storia. Il buffo giocatore di tria, che conta cinquanta con quattro dita e mostra al Nostro impaurito neofita di viaggi planetari la coccarda da Primo Viaggiatore, ha la caratteristica di fare da…carburante alla nave (del resto, si parla di Weirdimensione e ci possono stare anche i motori a bizzarria alimentati da una fantasia a sprone battuto). Carino che sia il Compagno di Viaggio- Combustibile a considerare matti gli altri (quindi presumo il Nostro, ma anche la hostess e il capitano dell’astronave di linea).
Attento.
Via: sconsolato da sospiro (non ho mai sentito sospiri di gioia)
Mangi carne rossa, ogni tanto?

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maurizio.ferrero
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Re: Compagno di viaggio

Messaggio#5 » giovedì 24 settembre 2020, 22:59

Ciao Fabio e bentornato!

Il tuo racconto, come tematiche, pare uno stralcio della Guida Galattica per Autostoppisti. L'idea funziona se si decide di mettere da parte la logica, cosa che comunque il racconto spinge a fare, ma manca di mordente. Hai cercato di mascherare la spiegazione sul motore della nave rendendolo un dialogo tra i due bizzarri passeggeri, il problema è che occupando la quasi totalità del racconto diventa evidente che è una spiegazione rivolta al lettore. Quando si inizia a capirci qualcosa il racconto finisce, senza che sia successo nulla di che. I due hanno viaggiato, sono arrivati a destinazione e fine.
Manca sostanza. Lascia molto a bocca asciutta.
Sullo stile di scrittura non ho niente da dire, mi è piaciuto, così come la chiosa finale del passeggero "strano".
In ogni caso è stata una lettura piacevole.

A presto!

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Mauro Lenzi
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Re: Compagno di viaggio

Messaggio#6 » venerdì 25 settembre 2020, 17:08

Ciao Fabio, credo sia la prima volta che commento un tuo scritto. È un piacere.

A una prima lettura il racconto mi è filato via bene, e non ho avuto nessuna difficoltà di comprensione. Cosa non scontata, almeno per me.
Ambientazione interessante. Weirdimensione e Weirdività: l'unione weird + parola italiana non mi fa impazzire, ma apprezzo comunque l'originalità.
Molto interessante l'accenno ai mantra mentali, anche se poi non li vedo in atto e il viaggio viene risolto in un istante: passato il primo momento di meraviglia, mi accorgo che però non ho visto praticamente nulla.
I dialoghi sono convincenti e interessanti, e lo spiegone viene introdotto con naturalezza, dando al protagonista un motivo per essere lui stesso ad esortarlo. Ma la storia pare girare giusto attorno a questo e manca di un conflitto vero e proprio (non considero le paure del protagonista un vero conflitto e in ogni caso si risolvono senza che lui debba fare nulla).
Bella la considerazione finale del tizio strambo su chi lo è veramente (anche se in un editing rivedrei la frase in questo modo: "Per me i matti che alimentano il motore siete voi."

In conclusione, il mio giudizio è positivo ma con riserva: considero il racconto mancante di alcuni elementi (in particolare di conflitto e di veri eventi, una certa introspezione del protagonista), ma quelli che ci sono li ho trovati ben fatti, e nel complesso è stata una lettura piacevole.


Suggerimenti stilistici:

Attorno al dialogo c'è un certo uso del raccontato: discorsi indiretti, ecc. Non che sia il diavolo, però preferisco sempre l'immersione che mi viene data dal mostrato.

E un uso di dialogue tag a volte non necessario (o a volte con gerundi non necessari), a volte con elementi temporali che non rispettano la loro successione. Quest'ultima cosa compare anche in certe descrizioni. Uno stralcio ad esempio.

– Ben strette, ecco, così – mormorò lui soddisfatto, quando serrai la mia attorno alla cintola.

Emisi un grido da gallina quando l’astronave si sollevò da terra con un rombo. Il mio sguardo si afflosciò quando vidi l’astroporto farsi sempre più piccolo nell’oblò dietro il mio vicino di posto.


Potrei sbagliarmi ma mi ha fatto pensare a uno stile di scrittura un po' datato, come se le letture su cui ti sei formato fossero non recenti. Anche qui, non che sia un errore; ma partendo dal presupposto che chi scrive voglia migliorare, spero di averti dato qualche spunto utile.

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Giacomo Puca
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Re: Compagno di viaggio

Messaggio#7 » venerdì 25 settembre 2020, 19:46

Ciao Fabio, questo è il tuo primo racconto che leggo.
Eventuali “correzioni” non sono da considerarsi tali, è solo per far meglio comprendere le eventuali critiche.
Ecco il mio parere:

Tema.
Centrato e non poco, visto che la bizzarria dei vicini è il fulcro del racconto.

Stile.
Stilisticamente non ineccepibile. Il tell ha minato alcune scene, tanto che io non ancora riesco a capire come il vicino del protagonista sia legato al sedile, perché “incaprettato” mi dà una idea di esser legati che non è compatibile al giocare a tria e persino all’essere seduti.
Altra grossa pecca è il continuo rimando a riferimenti temporali (mentre, quando…) che spezzano ritmo e immersione e creano anche strane contemporaneità:
es
Emisi un grido da gallina quando l’astronave si sollevò da terra con un rombo (qui, dato l’ordine che hai posto, sembra che lui gridi e poi l’astronave rombi. Obblighi il lettore a fermarsi un secondo per capir bene quel che avviene.)

L’astronave si sollevò da terra con un rombo tanto forte che mi sfuggì un grido di gallina.

Anche certi dialogue tag sono inutili:
– Primo viaggio interstellare? – domandò. → non c’è certo bisogno di specificare che lui domandò la domanda!

Il mio sguardo si afflosciò quando vidi l’astroporto farsi sempre più piccolo nell’oblò dietro il mio vicino di posto.
Non ho ben capito come uno sguardo si afflosci, inoltre sembra una cosa vista dall'esterno, in tal caso sarebbe una violazione del pdv.

Trama
Trama caratterizzata dai fortissimi rimandi a Douglas Adams; è interessante, sufficientemente originale, e solida.
Mi è piaciuta sul finale, in cui “lo strambo” fa notare che per lui gli strambi sono quelli che tutti definiscono normali. Peccato che questo concetto, pezzo forte della storia e dotato anche di una sua profondità, sia liquidato senza ricevere il giusto peso. Avrei sicuramente preferito una breve discussione in merito tra i due personaggi, al costo di accorciare un po’ la prima parte.
Un consiglio: dato che i motori sono alimentati a idiosincrasie e paranoie, sarebbe stato interessante descrivere gli altri passeggeri e mostrare comuni bizzarrie e idiosincrasie dei nostri giorni, piuttosto che la luna che sfreccia, etc… Così facendo avresti avuto a disposizione un ottimo strumento di critica sociale (nel caso avessi avuto intenzione di usarlo).

Valutazione finale
Storia che mi ha sorpreso positivamente, si legge senza troppi problemi, e che con qualche aggiustatina potrebbe migliorare parecchio. Buona prova.
Un saluto, Giacomo.
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.

Fabio84
Messaggi: 170

Re: Compagno di viaggio

Messaggio#8 » mercoledì 30 settembre 2020, 0:10

Ciao!
Grazie a tutti dei commenti,
Mancavo da tanto tempo e mi fa piacere ricevere suggerimenti da vecchie conoscenze e da persone con cui "incrocio la penna" la prima volta.
Per Alexandra: sì in effetti nessuno sospira di gioia... una ripetizione inutile!
Per Maurizio: sì, me ne sono reso conto mentre scrivevo e non sono riuscito a trovare una soluzione in tempo. Pensa che stavo addirittura facendo una versione che era un flusso di coscienza solo della persona bizzarra. Se questo era uno spiegone, figurati cosa sarebbe stato nell'altra versione xD
D'accordo anche sulla "vuotezza" del racconto: è più un'esposizione di un'idea.
Per Mauro: e io sono sicuro di ricevere per la prima volta un tuo commento. Mi sarei ricordato di tanto approfondimento!
Sì i mantra mentali... mi sono rimasti in testa e non sono finiti nel racconto come tutta una serie di elucubrazioni sulla relatività della stranezza...
Per la mancanza di conflitto sono d'accordo. Io non lo vedo quantomeno. Forse poteva essere la paura di volare ma è stata liquidata abbastanza velocemente. La storia è un po' monca a riguardo.
La frase finale come la proponi mi pare meglio.
Ottimo lo spunto sul dialogo e del raccontato, devo tenerne conto.
Per Giacomo: giusto l'osservazione sull'incaprettato. In effetti sarebbe difficile muoversi.
Sono d'accordo sull'uso dei riferimenti temporali. Sono da sfrondare o rimodulare come hai mostrato nell'esempio.
D'accordo sull'inutilità di certi tag.
Per quanto riguarda le varie idiosincrasie, sì è davvero una buona idea e mi dispiace di non averci pensato e averla approfondita =/

Ciao

FAbio

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Giorgia D'Aversa
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Re: Compagno di viaggio

Messaggio#9 » mercoledì 30 settembre 2020, 20:27

Ciao Fabio!
Arrivo tardi rispetto agli altri commentatori, quindi purtroppo non posso fornirti la stessa precisione e dovizia di particolari dato che, essendo bravissimi, mi hanno rubato praticamente tutti gli appunti da fare al testo :P

Punti di forza: idea molto intrigante per un racconto di fantascienza, portata avanti con abilità perché niente risulta troppo assurdo da essere incomprensibile ma ci sono diversi spunti interessanti (come dicevano sopra, qualcosa poteva essere approfondito meglio...). La narrazione scivola con fluidità e piacere, non mi sono mai persa nel mondo strano che hai delineato, anzi! Ne sono rimasta incuriosita.
Nota di merito anche da parte mia per i dialoghi, ben costruiti nel fornire qualche informazione in più sul viaggio del protagonista.

Criticità: l'utilizzo del raccontato in alcuni passaggi in cui una semplice riformulazione della frase avrebbe risolto il problema, senza neanche rubare troppi caratteri e mostrando dettagli più vividi di quanto osserva il punto di vista; riferimenti temporali in eccesso e dialogue tag che, se eliminati, avrebbero reso i dialoghi ancora più brillanti.
E infine, forse la cosa principale: la mancanza di conflitto. Tra l'altro te lo fa notare una che l'ha a sua volta bypassato nel proprio racconto, quindi sei in una botte di ferro! Simpatico il modo in cui hai deciso di chiudere, anche se manca un guizzo finale.

Buona sfida!

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Compagno di viaggio

Messaggio#10 » mercoledì 30 settembre 2020, 21:58

Ciao Fabio.
Piacere di leggerti.
Sicuramente il tuo è un racconto originale, piacevole da leggere se preso come una sorta di racconto alla Donald Barthelme, fuori dagli schemi del consueto e del reale.
Ha una chiusa che è ok, ma lo spiegone finale, secondo me, poteva essere risolto con un sottinteso che sarebbe risultato più elegante.
Una nota stonata: come mai lo strambo dell'aereo afferma prima di essere lui il carburante e poi, sul finale, che lo sono gli altri? Se questa era la sua convinzione si sarebbe dedotto dall'intera conversazione. Invece mi pare un'affermazione buttata un po' lì così.
In conclusione, gradevole ma poteva sorprendere di più.

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roberto.masini
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Re: Compagno di viaggio

Messaggio#11 » giovedì 1 ottobre 2020, 18:17

Ciao Fabio.
Eccellente idea fantascientifica del motore alimentato dalle bizzarrie umane. Stile scorrevole mi è piaciuto il finale.
Concordo con i commenti che si riferiscono all'eccessivo peso dato alla spiegazione del motore anche se hai utilizzato il dialogo. Hai mostrato (e non raccontato!) troppo. Forse se ne può trarre uno spunto per un romanzo sf.

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Alfabri
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Re: Compagno di viaggio

Messaggio#12 » giovedì 1 ottobre 2020, 19:39

Ciao Fabio.
Ho iniziato a divertirmi da quando il vicino di posto parla di 50 anni di viaggi mostrando 4 dita. Poi l'accenno alla carne rossa stile nonna e i motori a bizzarria mi hanno ucciso del tutto. Non indago lo stile perchè sarei l'ultimo a poterlo fare, ma dal punto di vista della narrazione ritengo anche lo "spiegone" finale un piacevole turning point, compresa la più o meno autoindulgente giustificazione della propria condizione (tutto è relativo in fondo). Qualcuno te lo ha già fatto notare, ma quello che manca a questo punto è soltanto un pizzico di "pepe" in più, qualche più palese stramberia del compagno di viaggio che renda completamente "logico" e lineare il finale. Per me ottimo lavoro comunque, alla prossima!

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antico
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Re: Compagno di viaggio

Messaggio#13 » venerdì 2 ottobre 2020, 19:59

Un racconto in cui è ben presente la tua voce caratterizzata da un tocco leggero, brioso, ricco di inventiva, sempre e comunque divertito.Vero, non c'è conflitto e forse avresti potuto lavorare di più su un rapporto più contrastato tra i due protagonisti con battute dotate di maggiore mordente, ma strada facendo ti sei preoccupato di più di fornire una spiegazione della situazione, cosa che ci sta, ma che fa perdere qualche punto al testo. Poco male, la lettura è estremamente piacevole e non ci sono elementi che stridono, parti mancanti, debolezze strutturali oltre a quella già citata. Sul tema, perfetta declinazione. Per me un pollice quasi su.

Fabio84
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Re: Compagno di viaggio

Messaggio#14 » domenica 4 ottobre 2020, 14:38

Ciao,
grazie anche per gli ultimi commenti!
Per Giorgia: sì, la questione dei dialogue tag è una cosa su cui devo assolutamente migliorare. Diciamo che sono sempre stato poco accorto a riguardo! Sul raccontato anche. Per il conflitto... diciamo che è un racconto di pace! Sul guizzo finale, avrei potuto concludere meglio: Mauro nei commenti sopra aveva dato una proposta migliore!
Per Gabriele: non conosco Donald Barthelme, mi devo documentare! Sullo spiegone hai ragione, sarebbe stato da diluire prima e dopo chiuderlo in maniera più brillante. Sulla questione del carburante, direi che rientra nella questione spiegone. Comunque rileggendo direi che l'interpretazione è questa: in prima istanza "il matto"fornisce la spiegazione standard (come potrebbe darla chiunque altro), poi svela qual è secondo lui la verità, dal suo punto di vista. Purtroppo racchiudendo tutto nel finale, stride molto.
Per Fabrizio: sì, il pepe qua mancava e anche il sale! Portare avanti la stramberia fino in fondo sarebbe stato meglio e purtroppo l'ho sacrificato nel tentativo di giustificare quanto stesse accadendo. Sarebbe stato meglio accorciare qualcosa prima e diluire meglio i concetti per avere un risultato superiore!
Per Andrea (avevo perso nella prima risposta): avrei dovuto stare più attento: la simulitidine con la relatività generale/ristretta è uscita male. Sui dialog tag e beat è un lavoro che devo iniziare da subito! =)
Per Antico: sì il conflitto è assente! Sul rapporto tra i due, rileggendo, uno fa da spalla all'altro senza creare vera tensione, ma più per dare supporto narrativo/esplicativo a quanto stia succedendo!

Grazie ancora a tutti

Fabio

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