Fantasma

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Giacomo Puca
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Messaggio#1 » martedì 22 settembre 2020, 1:00

– Driiin
Se sono i testimoni di Geova, giuro che li uccido. «Amo’ vado io, eh.» Beata lei che non sente mai un cazzo.
Mi alzo, scalcio via una lattina vuota di Beck’s, chiudo la porta della camera, metti che è qualche arrapato.
– Driiin
«Arrivo, arrivo.» Faccio due gocce nel water, mi asciugo il coso con la mano. Vado in cucina, che poi è anche salotto e pure ingresso, apro la porta.
«Mi dispiace svegliarla a quest’ora,» l’anziana porta il cappotto sul pigiama, i capelli ancora sfatti dal cuscino, «le devo parlare.» Sembra abbia visto un fantasma.
La signora Verin, mia vicina in questa topaia per single e vedove.
Le porgo la mano sporca, lei la stringe. Ben ti sta per rompere di domenica
La faccio accomodare, metto su il caffè.

«Allora?» Sprofondo nella poltrona, poggio la tazza fumante al posto accanto.
La donna, seduta su una sedia di fronte a me, assaggia il caffè, fa una faccia disgustata.
«Eh, fa schifo.» Le porgo una fiaschetta nera, «lo aggiusti con la grappa.»
La donna fa cenno di no, io verso nel mio. Cinquanta e cinquanta è la dose giusta, come diceva papà.
«Ho bisogno di un favore.»
Mando giù un sorso. Niente da fare, è merda pure con la grappa. «Veloce, che io avrei da fare,» accenno alla porta della stanza da letto.
«Il fatto è che, ecco,» l’anziana poggia la tazzina tremolante sul tavolo, «in casa mia c’è un fantasma. Il fantasma di mia figlia.»
«Che?!»
L’anziana sospira, «non sto dicendo che sia vero. Lo psichiatra dice che è per lo stress.»
Finisco di scolare l’intruglio. «Ma perché, l’avevate ritrovata?»
La Verin guarda a terra. «No, non l’hanno ancora ritrovata, sono due mesi ormai,» si mordicchia un’unghia, «il dottore dice che qualcosa di me la dà per morta, per quello la notte vedo il fantasma di Valeria.»
«Io sedute spiritiche non ne faccio.»
«Vorrei scambiare appartamenti,» fa stridere il cucchiaino nella tazzina vuota, «ho troppi ricordi a casa, ma non posso permettermi nient’altro che questo posto.»
«Mi piacerebbe eh, ma non ho tempo.»
La Verin si guarda attorno, perplessa. «Le faccio recuperare il tempo cucinandole, oppure faccio il bucato.»
Ah! «Sei mesi.»
«Come?»
«Bucato, pranzo e cena per sei mesi, e io faccio cambio casa. E mi serve una mano per le cose pesanti da spostare.»
La donna si alza, arriccia le labbra.
Le faccio più schifo del caffè.
«Va bene. Quando?»
Mi alzo, porgo la mano sporca, «domani, tempo di impacchettare tutto.»
Esce, senza salutare.
Certo che i vicini strani me li becco tutti io.

«E uno, e due, e …»
Io e il nipote della Verin solleviamo la cassa.
«Issa!»
La cassa che pende tutta dal mio lato, passiamo sul ballatoio assolato ed entriamo nella mia nuova casa.
L’ex casa della Verin.
È identico al mio, solo che è tipo tutta girato, come che il muro che ci divide è uno specchio. Invece di odorare di grappa e Beck’s, puzza di vecchi e brodino.
«Abbiamo finito?» Roberto è sulla porta, braccia incrociate.
«Tutto fatto, vado a salutare la signora.»

La signora Verin, di spalle, strofina il mio vecchio gas. La mia vecchia casa odora solo di candeggina.
«Dai che stasera dorme, signo’.»
La donna si gira, fa un mezzo sorriso, torna a lavoro.
«Stasera verso le otto va bene se passo a prendere la cena?»
La donna annuisce, senza girarsi.
«E lascio i panni sporchi.»
Annuisce ancora.

Le pareti di casa mia sono zeppe di foto di Valeria. Labbra sottili, capelli biondo cenere. Gran gnocca.
La vecchia mi ha chiesto se poteva lasciare la roba della figlia in casa, che era più facile per non pensarci troppo. Non potevo chiedere di meglio.
Stacco una foto dal muro: Valeria davanti ad una torta con scritto “ventisei”.
Scavalco i pezzi della cassa, coi chiodi che spuntano, e vado a sedermi sul divano, vicino a Vale.
«Scusa amò per la cassa,» le sfioro i capelli biondi, «però non sapevo come fare.»
Le mostro la foto.
«Vedi che bel lavoretto ha fatto l’amico mio. S’è preso mezzo chilo di hashish, ma t’ha imbalsamato una bellezza e non ha fiatato.» A tastoni tra i capelli seguo la linea di una cicatrice invisibile.
Solo io so dove sta.
Solo io so come te la sei fatta due mesi fa.
La sveglia trilla. Mi alzo.
«Sono le otto amò, devo andare a pranzo da tua mamma. E per favore,» bacio le labbra sottili, «stanotte non andare a spaventarla, che sennò mi tocca fare di nuovo cambio.»


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Re: Fantasma

Messaggio#2 » martedì 22 settembre 2020, 1:03

Ciao Giacomo! Dopo le fatiche estive delle Olimpiadi, eccoti al tuo esordio in un'Era! Tempo ok al pelo e ok anche i caratteri, divertiti in questa SARA BILOTTI EDITION!

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Giacomo Puca
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Re: Fantasma

Messaggio#3 » martedì 22 settembre 2020, 1:17

antico ha scritto:Ciao Giacomo! Dopo le fatiche estive delle Olimpiadi, eccoti al tuo esordio in un'Era! Tempo ok al pelo e ok anche i caratteri, divertiti in questa SARA BILOTTI EDITION!

Fiuuu, è veramente dura scrivere con i minuti contati . Felice di esserci ;)
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Sirimedho
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Re: Fantasma

Messaggio#4 » mercoledì 23 settembre 2020, 19:39

Buonasera Giacomo e ben trovato a Minuti Contati!

I Testimoni di Geova vanno forte in questo gruppo, con due citazioni!
Fare a cambio di casa! Un’idea geniale!
Mi sono documentato sul sito del Dipartimento per le politiche antidroga, ho scoperto che mezzo chilo di hashish sta all’ingrosso intorno ai mille euro (pensavo molto di più), un prezzo onesto per un imbalsamatore.
La sto prendendo così alla lontana perché il racconto si legge in un attimo, cosa di per sé buona, ma mi sembra tutto così inverosimile, quasi come in un gioco di ruolo. Scambiare casa, l’eterna topaia, trovarsi cucinato per sei mesi, un complice che imbalsama una persona senza dir nulla e tutto il resto… forse sono limitato ma la mia “sospensione dell’incredulità” non mi porta così lontano.
La tecnica di scrittura mi sembra eccellente, spero di rileggerti in un racconto più vicino alle mie corde!

Buona gara

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Pretorian
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Re: Fantasma

Messaggio#5 » giovedì 24 settembre 2020, 22:04

Ciao, Giacomo e piacere di leggerti.
Direi che il tuo è un buon lavoro, con pregi e difetti che sostanzialmente si equivalgono. A livello di stile la scelta di usare la prima persona è efficace a far immedesimare nei pensieri del protagonista, così come l'uso delle frasi brevi ne esplicita la personalità brutale. D'altra parte, questa scelta ti da parecchi problemi: se il lettore sa quello che sa il protagonista, all'inizio funziona poco il fatto che chiuda la porta "casomai qualche pervertito", perché è evidente che lui nasconde tutto per non far vedere il corpo. Nel finale, invece, abbiamo uno spiegone che risolve la vicenda, ma finisce comunque per diventare un muro di informazioni ben poco in linea con il momento della storia. In pratica, l'equivalente dello spiegone del suo piano da parte dei cattivi dei film.

Anche a livello di trama il racconto non è male, ma ha le sue pecche. Insomma, anche se ti sei sforzato di giustificare il tutto con la cassa, sembra davvero improbabile che nessuno si sia potuto accorgere che stavano spostando un corpo imbalsamato. Anche il fatto che il protagonista sia un uomo palesemente costruito per essere rozzo e fastidioso toglie terreno al colpo di scena finale, perché in qualche modo fa già presagire che si tratti di un tipo poco raccomandabile.

Insomma, luci e ombre, ma comunque una buona prova.

Alla prossima!

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giulio.palmieri
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Re: Fantasma

Messaggio#6 » venerdì 25 settembre 2020, 3:35

Ciao Giacomo, piacere di leggerti.
Ho riletto il racconto un paio di volte, per collegare i dettagli.
Secondo me, mancano alcuni passaggi (lo spazio è sempre tiranno) per far capire pienamente, a prima lettura, che la ragazza nella cassa, la sua ragazza, è Valeria ed è la sua fidanzata. Ad esempio nell'ultima scena, sfugge un po' il momento in cui il protagonista l'ha posizionata sul divano, né è molto chiaro a chi si rivolge quando dice "Solo io so come te la sei fatta due mesi fa."
Detto questo secondo me il racconto tutto sommato funziona: l'idea è quella di un protagonista alla Drugo, che commissiona l'omicidio della propria ragazza, e che continua a conviverci dopo morta, trovando strana la vicina che invece è perseguitata dal suo fantasma. Occhio solo alla punteggiatura e ai corsivi: i pensieri vanno in corsivo, il driin iniziale va in corsivo e non è una battuta di dialogo.

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Giacomo Puca
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Re: Fantasma

Messaggio#7 » venerdì 25 settembre 2020, 21:19

Sirimedho ha scritto:Buonasera Giacomo e ben trovato a Minuti Contati!

I Testimoni di Geova vanno forte in questo gruppo, con due citazioni!
Fare a cambio di casa! Un’idea geniale!
Mi sono documentato sul sito del Dipartimento per le politiche antidroga, ho scoperto che mezzo chilo di hashish sta all’ingrosso intorno ai mille euro (pensavo molto di più), un prezzo onesto per un imbalsamatore.
La sto prendendo così alla lontana perché il racconto si legge in un attimo, cosa di per sé buona, ma mi sembra tutto così inverosimile, quasi come in un gioco di ruolo. Scambiare casa, l’eterna topaia, trovarsi cucinato per sei mesi, un complice che imbalsama una persona senza dir nulla e tutto il resto… forse sono limitato ma la mia “sospensione dell’incredulità” non mi porta così lontano.
La tecnica di scrittura mi sembra eccellente, spero di rileggerti in un racconto più vicino alle mie corde!

Buona gara


Ciao e grazie per il commento.
Questione Hashish. Facendo brevi ricerche avevo trovato che il prezzo è alquanto variabile, tant'è che può in alcuni casi raggiungere i 40 euro al grammo. L'idea era comunque di far capire che fosse una cifra importante per il nostro protagonista, ma comunque realistica (non avrebbe avuto senso se avesse potuto spendere 100k euro).
Effettivamente ci sono molti elementi al limite, difatti considero questo un racconto più weird che noir. Questo è stato causato perlopiù dalla penuria di caratteri, infatti ci sono stati tagli brutali che mi hanno obbligato a comprimere il tutto in brevi scenette, depotenziando abbastanza l'effetto del colpo di scena.
Grazie dei complimenti e alla prossima!
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Re: Fantasma

Messaggio#8 » venerdì 25 settembre 2020, 21:24

Pretorian ha scritto:Ciao, Giacomo e piacere di leggerti.
Direi che il tuo è un buon lavoro, con pregi e difetti che sostanzialmente si equivalgono. A livello di stile la scelta di usare la prima persona è efficace a far immedesimare nei pensieri del protagonista, così come l'uso delle frasi brevi ne esplicita la personalità brutale. D'altra parte, questa scelta ti da parecchi problemi: se il lettore sa quello che sa il protagonista, all'inizio funziona poco il fatto che chiuda la porta "casomai qualche pervertito", perché è evidente che lui nasconde tutto per non far vedere il corpo. Nel finale, invece, abbiamo uno spiegone che risolve la vicenda, ma finisce comunque per diventare un muro di informazioni ben poco in linea con il momento della storia. In pratica, l'equivalente dello spiegone del suo piano da parte dei cattivi dei film.

Anche a livello di trama il racconto non è male, ma ha le sue pecche. Insomma, anche se ti sei sforzato di giustificare il tutto con la cassa, sembra davvero improbabile che nessuno si sia potuto accorgere che stavano spostando un corpo imbalsamato. Anche il fatto che il protagonista sia un uomo palesemente costruito per essere rozzo e fastidioso toglie terreno al colpo di scena finale, perché in qualche modo fa già presagire che si tratti di un tipo poco raccomandabile.

Insomma, luci e ombre, ma comunque una buona prova.

Alla prossima!

Ciao Pretorian, grazie per il commento. Questione "pervertito". In realtà il mio personaggio è uno che è fuori di testa sul serio (vorrei ben vedere...) e veramente chiude la porta per evitare che qualcuno guardi la sua ragazza che gli dorme accanto. Nella sua testa avere una ragazza imbalsamata è perfettamente plausibile (tant'è che le chiede scusa per il trasporto in cassa).
Questione "spiegone". Sicuramente avevo bisogno di un punto chiarificatore, però ho fatto in modo che vi fosse una contestualizzazione. Infatti solo quando avviene lo scambio delle case il protagonista può mettere la mano su una foto di Valeria. A quel punto è naturale che abbia una piccola conversazione in cui noti la qualità del lavoro del tassidermista. Sono d'accordo che possa esser un po' forzato, ma i caratteri son quelli che sono...
Grazie per la tua analisi, ne farò tesoro.

P.s. Immagine profilo di un certo livello XD
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Re: Fantasma

Messaggio#9 » venerdì 25 settembre 2020, 21:35

giulio.palmieri ha scritto:Ciao Giacomo, piacere di leggerti.
Ho riletto il racconto un paio di volte, per collegare i dettagli.
Secondo me, mancano alcuni passaggi (lo spazio è sempre tiranno) per far capire pienamente, a prima lettura, che la ragazza nella cassa, la sua ragazza, è Valeria ed è la sua fidanzata. Ad esempio nell'ultima scena, sfugge un po' il momento in cui il protagonista l'ha posizionata sul divano, né è molto chiaro a chi si rivolge quando dice "Solo io so come te la sei fatta due mesi fa."
Detto questo secondo me il racconto tutto sommato funziona: l'idea è quella di un protagonista alla Drugo, che commissiona l'omicidio della propria ragazza, e che continua a conviverci dopo morta, trovando strana la vicina che invece è perseguitata dal suo fantasma. Occhio solo alla punteggiatura e ai corsivi: i pensieri vanno in corsivo, il driin iniziale va in corsivo e non è una battuta di dialogo.


Ciao Giulio, grazie per aver commentato.
Sulla questione spazio vs chiarezza hai pienamente ragione, gestire i caratteri è veramente un'impresa. Nel caso specifico del divano, lui la toglie dalla cassa e la mette lì, la cosa non è mostrata ma lasciata intendere. La battuta la dice a sé stesso, perché solo lui che l'ha uccisa sa effettivamente che lì c'è una cicatrice di cui egli stesso è responsabile.
Sui pensieri in corsivo non sono d'accordo. Praticamente tutta la narrativa moderna che mi capita tra le mani ha i pensieri del protagonista espressi senza distinzioni dall'azione, mentre solo i dialoghi sono distinti con " o « o –. Sul driin ti do ragione.
Grazie per le dritte, e alla prossima!
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.

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Andrea76
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Re: Fantasma

Messaggio#10 » sabato 26 settembre 2020, 12:16

Ciao Giacomo, il tuo racconto mi è piaciuto perché scorre via come acqua. Lo stile è fluido, i dialoghi credibili, soprattutto c’è una dose di cattiveria e ironia che tiene da sola tutta l’impalcatura dell’intreccio. Complimenti per come hai tratteggiato il protagonista, negativo fino al midollo, e per come riesci – ciò nonostante – a far sì che il lettore accetti di essere immerso nel suo punto di vista.
Avanzo un paio di critiche: non mi è piaciuto il “driiin” iniziale del telefono. Trovo sempre un po’ pigra la scelta dell’autore di attivare l’udito attraverso un’onomatopea. Credo sia comunque più elegante usare una formula narrativa per rappresentare i suoni, e penso che la cosa valga anche per la sollecitazione degli altri sensi.
Altra nota discutibile: il finale telefonato. Ho capito presto che la sparizione di Valeria c’entrasse qualcosa con il protagonista… Questo però, riflettendo, non so se è male. Crea più suspense non sapere cosa si cela dietro un mistero, oppure saperlo ma avere la curiosità di conoscere come verrà svelato?
Ci devo pensare…
In ogni caso, per la tecnica (e la leggerezza che ne consegue) il tuo è senz’altro un racconto da podio.

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Giacomo Puca
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Re: Fantasma

Messaggio#11 » sabato 26 settembre 2020, 17:55

Andrea76 ha scritto:Ciao Giacomo, il tuo racconto mi è piaciuto perché scorre via come acqua. Lo stile è fluido, i dialoghi credibili, soprattutto c’è una dose di cattiveria e ironia che tiene da sola tutta l’impalcatura dell’intreccio. Complimenti per come hai tratteggiato il protagonista, negativo fino al midollo, e per come riesci – ciò nonostante – a far sì che il lettore accetti di essere immerso nel suo punto di vista.
Avanzo un paio di critiche: non mi è piaciuto il “driiin” iniziale del telefono. Trovo sempre un po’ pigra la scelta dell’autore di attivare l’udito attraverso un’onomatopea. Credo sia comunque più elegante usare una formula narrativa per rappresentare i suoni, e penso che la cosa valga anche per la sollecitazione degli altri sensi.
Altra nota discutibile: il finale telefonato. Ho capito presto che la sparizione di Valeria c’entrasse qualcosa con il protagonista… Questo però, riflettendo, non so se è male. Crea più suspense non sapere cosa si cela dietro un mistero, oppure saperlo ma avere la curiosità di conoscere come verrà svelato?
Ci devo pensare…
In ogni caso, per la tecnica (e la leggerezza che ne consegue) il tuo è senz’altro un racconto da podio.


Ciao Andrea, grazie per commento e complimenti.
Sulla questione onomatopee, ho notato che ci sono autori e lettori che non le tollerano, altri che le usano a profusione. La mia idea è che siano utili per dare l'idea di un suono improvviso, qualcosa che rompe il flusso narrativo (driiin, Bang!...) mentre per creare sonorità ripetitive, o comunque non repentine, li trovo pigri e preferisco parole che evochino il suono (fruscio, sciabordio, sciabattio...) o metafore (un suono metallico e vibrante, come un grosso gong...)

Sul finale: in effetti non è difficile capire dove si va a parare, anche perché con così pochi caratteri, avendo la possibilità di inserire solo gli elementi strettamente necessari, diventa facile intuire i colpi di scena. Comunque volevo creare anche un secondo livello di tensione: la signora vive e cambia casa con l'assassino di sua figlia e, non secondario, che c'è un accidenti di fantasma vero che gira di notte senza pace!
Grazie ancora e alla prossima!
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.

alexandra.fischer
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Re: Fantasma

Messaggio#12 » sabato 26 settembre 2020, 20:37

Tema centrato. Trovo interessante l’idea dello scambio di casa e favori fra il Nostro e la vicina, affranta per la scomparsa della figlia e perseguitata dal fantasma. L’ambientazione horror c’è (le abitudini poco salutari del Nostro, lo stato dell’alloggio di lui, non proprio lindo; per non parlare di quello della signora Verin, letteralmente ossessionata dal ricordo della figlia, vedi le foto che tappezzano il muro). La sorpresa finale, ossia quella della figlia bella e mummificata trasferita da un alloggio all’altro in una cassa è davvero indovinata. Ti ho segnalato sotto solo un paio di dettagli da sistemare.
Attento:
Ben ti sta per rompere di domenica.
Vorrei scambiare i nostri appartamenti.
L’osservazione sul caffè dovrebbe farla la vicina (se lo ha criticato prima, dovrebbe farlo anche ora, malgrado la correzione, questo per restare nel punto di vista di lei e non disorientare il lettore) e non le metterei in bocca un: “Che schifo” (sta per chiedergli un favore, per cui opterei per un: “È un po’ sciapo” o “Non è abbastanza forte”).

Dario17
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Re: Fantasma

Messaggio#13 » domenica 27 settembre 2020, 18:18

Ammetto di averlo dovuto rileggere più volte per capirne la linea degli eventi, sebbene non sia comunque un intreccio complicato.
Il lessico è scarsino e come stile non mi sono piaciute alcune espressioni forse più adatte al parlato che al narrato ( "metti che è qualche arrapato", "Vado in cucina, che poi è anche salotto e pure ingresso") oppure vere e proprie costruzioni da riformulare perchè troppo contorte ( "solo che è tipo tutta girato, come che il muro che ci divide è uno specchio", "cavalco i pezzi della cassa, coi chiodi che spuntano, e vado a sedermi sul divano, vicino a Vale", "se poteva lasciare la roba della figlia in casa, che era più facile per non pensarci troppo").
Ci sono anche un paio di ripetizioni qua e la da limare.
Il punto di vista interno e la prima persona li reggi discretamente, hai anche ben gestito particolari sensoriali che danno un'idea del personaggio e gli danno un caratterizzazione forte, forse troppo.
La storia è un po' mediocre, va bene il colpo di scena finale ma avendo descritto il protagonista come una vera fogna ci ero arrivato a capirlo un po' troppo presto che lui in qualche modo fosse coinvolto nei problemi della vicina.
Qualchè clichè in meno avrebbe aiutato l'effetto sorpresa.
Il tema c'è.

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Andrea Lauro
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Re: Fantasma

Messaggio#14 » domenica 27 settembre 2020, 20:42

Ciao Giacomo, mi è piaciuto per la sua scorrevolezza. Mi hai condotto lungo la storia senza che la lettura si fermasse e dovessi tornare indietro (a parte nel punto del plot-twist, ma ci arriviamo). Mi è piaciuto il “beata lei che non sente mai un cazzo”, visto col senno di poi.
Dunque, il plot-twist: mi aspettavo che lei si nascondesse da lui, quindi mi hai sorpreso. Se l’avessi condotta leggermente più lunga, tipo lui che indugia sulla cicatrice e poi fa il commento, avrebbe avuto un ritmo perfetto.
Una buona prova, bravo
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Re: Fantasma

Messaggio#15 » domenica 27 settembre 2020, 22:13

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. Trovo interessante l’idea dello scambio di casa e favori fra il Nostro e la vicina, affranta per la scomparsa della figlia e perseguitata dal fantasma. L’ambientazione horror c’è (le abitudini poco salutari del Nostro, lo stato dell’alloggio di lui, non proprio lindo; per non parlare di quello della signora Verin, letteralmente ossessionata dal ricordo della figlia, vedi le foto che tappezzano il muro). La sorpresa finale, ossia quella della figlia bella e mummificata trasferita da un alloggio all’altro in una cassa è davvero indovinata. Ti ho segnalato sotto solo un paio di dettagli da sistemare.
Attento:
Ben ti sta per rompere di domenica.
Vorrei scambiare i nostri appartamenti.
L’osservazione sul caffè dovrebbe farla la vicina (se lo ha criticato prima, dovrebbe farlo anche ora, malgrado la correzione, questo per restare nel punto di vista di lei e non disorientare il lettore) e non le metterei in bocca un: “Che schifo” (sta per chiedergli un favore, per cui opterei per un: “È un po’ sciapo” o “Non è abbastanza forte”).


Ben ritrovata Alexandra, grazie per essere passata a commentare.
Sono felice che la storia, e il colpo di scena ti sia piaciuto.
Grazie anche per le correzioni.
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.

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Re: Fantasma

Messaggio#16 » domenica 27 settembre 2020, 22:23

Dario17 ha scritto:Ammetto di averlo dovuto rileggere più volte per capirne la linea degli eventi, sebbene non sia comunque un intreccio complicato.
Il lessico è scarsino e come stile non mi sono piaciute alcune espressioni forse più adatte al parlato che al narrato ( "metti che è qualche arrapato", "Vado in cucina, che poi è anche salotto e pure ingresso") oppure vere e proprie costruzioni da riformulare perchè troppo contorte ( "solo che è tipo tutta girato, come che il muro che ci divide è uno specchio", "cavalco i pezzi della cassa, coi chiodi che spuntano, e vado a sedermi sul divano, vicino a Vale", "se poteva lasciare la roba della figlia in casa, che era più facile per non pensarci troppo").
Ci sono anche un paio di ripetizioni qua e la da limare.
Il punto di vista interno e la prima persona li reggi discretamente, hai anche ben gestito particolari sensoriali che danno un'idea del personaggio e gli danno un caratterizzazione forte, forse troppo.
La storia è un po' mediocre, va bene il colpo di scena finale ma avendo descritto il protagonista come una vera fogna ci ero arrivato a capirlo un po' troppo presto che lui in qualche modo fosse coinvolto nei problemi della vicina.
Qualchè clichè in meno avrebbe aiutato l'effetto sorpresa.
Il tema c'è.


Ciao Dario.
Lessico scarso, espressioni colloquiali, strutture un po' contorte sono elementi che ho deliberatamente inserito. Ho optato per una focalizzazione massima, per tanto non sarebbe stato lecito avere un flusso di pensieri in un italiano corretto, nella testa di un bruto, criminale, psicopatico e analfabeta.
So bene che: "se poteva lasciare la roba della figlia in casa, che era più facile per non pensarci troppo.", avrebbe dovuto essere: "se avesse potuto lasciare la roba della figlia in casa, perché sarebbe stato più facile dimenticarla." Ti sembra che il mio personaggio potesse elaborare di più il primo o il secondo pensiero?

Per la questione ripetizioni ed errori grammaticali "veri", purtroppo sono arrivato con l'acqua alla gola, ho dovuto fare tagli brutali che si sono ripercossi anche sulla qualità del colpo di scena.
Per quanto riguarda la prevedibilità del finale, data la brutalità del personaggio... beh, ho letto così tante volte di protagonisti all'apparenza per bene che sono in realtà dei mostri, che ho pensato che una persona brutale fosse più imprevedibile dello scontato "la vecchina per bene in realtà ha il frigo pieno di cadaveri".
Grazie per le puntualizzazioni, alla prossima.
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.

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Re: Fantasma

Messaggio#17 » domenica 27 settembre 2020, 22:26

Andrea Lauro ha scritto:Ciao Giacomo, mi è piaciuto per la sua scorrevolezza. Mi hai condotto lungo la storia senza che la lettura si fermasse e dovessi tornare indietro (a parte nel punto del plot-twist, ma ci arriviamo). Mi è piaciuto il “beata lei che non sente mai un cazzo”, visto col senno di poi.
Dunque, il plot-twist: mi aspettavo che lei si nascondesse da lui, quindi mi hai sorpreso. Se l’avessi condotta leggermente più lunga, tipo lui che indugia sulla cicatrice e poi fa il commento, avrebbe avuto un ritmo perfetto.
Una buona prova, bravo
andrea


Ciao Andrea!
La battuta iniziale è stata effettivamente una delle cose che ho dovuto meglio architettare. Volevo far capire che lui dormisse con qualcuna ma senza dare troppi dettagli, e al contempo non volevo nascondere troppo la cosa e volevo anche far sorgere la domanda al lettore: ma se questo ha una donna, perché non compare mai?
Questione ritmo: hai perfettamente ragione, solo che il racconto completo era di 5800 caratteri alle 00:48. Ti lascio immaginare la quantità di dettagli ed elementi "ritmici" che ho dovuto sacrificare.
Graze, e alla prossima!
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Re: Fantasma

Messaggio#18 » lunedì 28 settembre 2020, 13:14

Ciao Giacomo,
Racconto divertente inscrivibile nel genere grottesco. Due cose migliorabili e due punti di forza.
Quelle migliorabili:

una maggiore cura nel linguaggio. Il protagonista tratta la madre della sua fidanzata come se fosse una sua pari e la vecchia accetta questo tipo di relazione senza nemmeno protestare. Questo appiattisce un po’ i personaggi.
C’è forse un eccesso di invenzioni, come ti è stato già fatto notare, il tutto mette a dura prova la sospensione dell’incredulità

I punti a favore invece sono

Si legge bene e sorprende nel finale, ha un buon ritmo e una “escalation” appropriata
Il taglio ironico grottesco generale e alcune battute in particolare (tipo quella dell’inizio su lei che nn sente, o il caffè che nn s’aggiusta nemmeno con la grappa)

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Re: Fantasma

Messaggio#19 » lunedì 28 settembre 2020, 17:23

marco.roncaccia ha scritto:Ciao Giacomo,
Racconto divertente inscrivibile nel genere grottesco. Due cose migliorabili e due punti di forza.
Quelle migliorabili:

una maggiore cura nel linguaggio. Il protagonista tratta la madre della sua fidanzata come se fosse una sua pari e la vecchia accetta questo tipo di relazione senza nemmeno protestare. Questo appiattisce un po’ i personaggi.
C’è forse un eccesso di invenzioni, come ti è stato già fatto notare, il tutto mette a dura prova la sospensione dell’incredulità

I punti a favore invece sono

Si legge bene e sorprende nel finale, ha un buon ritmo e una “escalation” appropriata
Il taglio ironico grottesco generale e alcune battute in particolare (tipo quella dell’inizio su lei che nn sente, o il caffè che nn s’aggiusta nemmeno con la grappa)


Grazie per il commento e le dritte. Nella mia idea, la vecchia accetta di essere trattata in quel modo perché ha a che fare con un poco di buono, ne è intimorita e inoltre e lei a chiedere un favore, per cui è ben propensa a non contrariarlo.

Riguardo le "troppe invenzioni" ti do ragione. Sto ancora prendendo le misure alle sfide di MC, e infatti questo racconto era in prima battuta ben più lungo, tagliando ho dovuto lasciare giusto l'essenziale, che risulta essere un po' troppo per 4242 caratteri.
Grazie ancora e alla prossima.
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Pietro D'Addabbo
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Re: Fantasma

Messaggio#20 » lunedì 28 settembre 2020, 20:41

Ciao Giacomo,

devo dire che ho trovato il tuo racconto come il piu' godibile del gruppo. Come stile, condizionato dal punto di vista del protagonista maschile, non vedo un errore nel presentare la vecchina quasi come tollerante verso quell'individuo, perche' e' lui che si vede riflesso negli occhi di lei in quel modo. Forse la vecchina effettivamente lo disprezza, molto piu' di quanto non si narri qui, ma il suo punto di vista e' filtrato attraverso gli occhi di un altro soggetto che non riesce a vedersi detestato.
L'idea, molto semplicemente, mi e' piaciuta e mi ha divertito.
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Puch89
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Re: Fantasma

Messaggio#21 » mercoledì 30 settembre 2020, 21:59

Ciao Giacomo, lieto di leggerti. Il tuo racconto è tra i migliori del girone, te lo dico subito. Mi è piaciuto davvero molto, anche se non è esente da qualche sbavatura nella costruzione e nelle intenzioni. Anch'io ho un po' fatto fatica a sospendere del tutto l'incredulità fino alla fine, perché già di per sé un cambio di appartamento mi sembra allucinante, non lo farei neanche per un anno di cena e pranzo e bucato. Ma è pur vero che parliamo di un uomo senza scrupoli che vive alla giornata, ma ho cercato di non dargli troppo peso perché il racconto prometteva bene e difatti non sono rimasto per nulla deluso. Il plot twist mi ha lasciato di sasso, poteva essere ritmato un po meglio ma è stato forse il migliore del girone, subito dopo a quello di Maurizio col suo "Ovatta". Quando si hanno pochi caratteri a disposizione è difficile fare tutto perfetto, dalla scelta del pdv alla prosa al ritmo ai tagli che sacrificano molto di ciò che abbiamo in testa, pertanto non me la sento di giudicare troppo, soprattutto perché al netto di tutte queste cose la storia ha funzionato ed è scivolata via che è un piacere, ciò significa che, pur non arrivando all'eccellenza, il suo sporco lavoro l'ha fatto.

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Giacomo Puca
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Re: Fantasma

Messaggio#22 » giovedì 1 ottobre 2020, 14:14

PietroD'Addabbo ha scritto:Ciao Giacomo,

devo dire che ho trovato il tuo racconto come il piu' godibile del gruppo. Come stile, condizionato dal punto di vista del protagonista maschile, non vedo un errore nel presentare la vecchina quasi come tollerante verso quell'individuo, perche' e' lui che si vede riflesso negli occhi di lei in quel modo. Forse la vecchina effettivamente lo disprezza, molto piu' di quanto non si narri qui, ma il suo punto di vista e' filtrato attraverso gli occhi di un altro soggetto che non riesce a vedersi detestato.
L'idea, molto semplicemente, mi e' piaciuta e mi ha divertito.


Ciao Pietro, grazie per il commento. Sono felice che tu abbia trovato così godibile il racconto e l'idea ;)
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.

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Giacomo Puca
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Re: Fantasma

Messaggio#23 » giovedì 1 ottobre 2020, 14:17

Puch89 ha scritto:Ciao Giacomo, lieto di leggerti. Il tuo racconto è tra i migliori del girone, te lo dico subito. Mi è piaciuto davvero molto, anche se non è esente da qualche sbavatura nella costruzione e nelle intenzioni. Anch'io ho un po' fatto fatica a sospendere del tutto l'incredulità fino alla fine, perché già di per sé un cambio di appartamento mi sembra allucinante, non lo farei neanche per un anno di cena e pranzo e bucato. Ma è pur vero che parliamo di un uomo senza scrupoli che vive alla giornata, ma ho cercato di non dargli troppo peso perché il racconto prometteva bene e difatti non sono rimasto per nulla deluso. Il plot twist mi ha lasciato di sasso, poteva essere ritmato un po meglio ma è stato forse il migliore del girone, subito dopo a quello di Maurizio col suo "Ovatta". Quando si hanno pochi caratteri a disposizione è difficile fare tutto perfetto, dalla scelta del pdv alla prosa al ritmo ai tagli che sacrificano molto di ciò che abbiamo in testa, pertanto non me la sento di giudicare troppo, soprattutto perché al netto di tutte queste cose la storia ha funzionato ed è scivolata via che è un piacere, ciò significa che, pur non arrivando all'eccellenza, il suo sporco lavoro l'ha fatto.


Grazie del commento Puch. In effetti il taglio dei caratteri ha tolto molto del "grigio" del racconto, tutte quelle parti che servono a ritmarlo e diluirlo prima di dar luogo al colpo di scena. Questa cosa mi è stata detta da molti dei commentatori, ne farò tesoro per i prossimi lavori. Ancora grazie e alla prossima!
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.

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antico
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Re: Fantasma

Messaggio#24 » domenica 4 ottobre 2020, 20:36

Il tuo pregio è l'estrema scorrevolezza che riesci a imprimere ai tuoi testi, una voce ben definita che mi sembra contraddistinguerti. Incredibile come alla prima lettura il testo mi sia sembrato sporco mentre invece non lo è, non ci sono refusi evidenti. Piuttosto, con me il giochino non ha funzionato perché il finale mi è stato chiaro da subito, quindi penso che su quel fronte qualcosa si possa fare. Tema perfetto. Direi un pollice quasi su che finisce dietro a quello di Ferrero, pur a pari valutazione, proprio per la questione della costruzione del finale.

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