Gruppo MOON: Lista racconti e classifiche

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antico
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Gruppo MOON: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 22 settembre 2020, 2:06

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BENVENUTI ALLA SARA BILOTTI EDITION, LA PRIMA DELL'OTTAVA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 145° ALL TIME!

Questo è il gruppo MOON della SARA BILOTTI EDITION con SARA BILOTTI nella veste di Guest Star.

Gli autori del gruppo MOON dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo LOCKDOWN.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo GHOST


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da SARA BILOTTI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK DELLA SETTIMA ERA (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nel corso della SETTIMA Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Importante accorgimento: in quest'Era il gruppo con il Leader della classifica (in quest'edizione quello con il Campione in carica) non potrà mai essere quello con più racconti, motivo per cui quando ci sarà un numero diverso di racconti per gruppo, come in questa edizione, gli ultimi racconti verranno assegnati saltandolo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo MOON:

Rognone in umido, di Wladimiro Borchi, ore 23.36, 4235 caratteri
Io mi pento, di Emiliano Maramonte, ore 00.53, 4237 caratteri
Strani vicini, di Isabella Valerio, ore 00.58, 3828 caratteri
Insalata verde, di Davide Di Tullio, ore 00.07, 3768 caratteri
La collina degli strani, di Emanuela Di Novo, ore 00.18, 4196 caratteri
Compagno di viaggio, di Fabio Aloisio, ore 00.58, 4235 caratteri
Pranzo coi Vicini, di Luca Fagiolo, ore 00.01, 4185 caratteri
La zappa, di Ilaria Masini, ore 00.18, 3425 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 1 OTTOBRE per commentare i racconti del gruppo LOCKDOWN. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 2 OTTOBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo LOCKDOWN e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo LOCKDOWN.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA SARA BILOTTI EDITION A TUTTI!



alexandra.fischer
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Re: Gruppo MOON: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » martedì 22 settembre 2020, 9:57

Buongiorno, ecco i miei commenti e relativa classifica:
ROGNONE IN UMIDO Di Wladimiro Borchi Tema centrato e con un bel plot-twist. Hai capito il revendo Don Roberto? Sarà anche volgarotto, ma non certo omofobo. Ed è affascinante la sua esperienza in fatto di armi, viene da pensare in lui un passato militare. Vitaliano non è più raffinato di lui e segnala la coppia gay come un cattivo esempio da…abbattere. Invece, tocca a lui a finire preso a fucilate. La chiesa sarà anche dedicata ai Santissimi Apostoli Martiri Vendicatori e Onniscienti, ma il prete fa parte della Tolleranza. Bella la parte riferita al rognone e alla scena della cena (per meglio mostrare il lato ruvido e scontroso di Don Roberto, il quale si finge anche contro i barboni, però offre la cena a Vitaliano). Belli i nomi: via della Benedizione Eterna, Ponte Grasso.

IO MI PENTO Di Emiliano Maramonte Tema centrato. Bella la struttura narrativa a cerchio. Mattia sente litigare i vicini, teme il femminicidio, avverte la moglie Daniela di telefonare (bella la scena del gesto di telefonare mimato). Invece, cosa trova? Un prigioniero costretto ad assistere a quello che sembra un film violento, ma che invece registra una realtà fatta di maltrattamenti coniugali. Io immagino l’assassina, vestita da personaggio dell’Inquisizione (io l’ho interpretata così), come sua moglie, divenuta giustiziera. Infatti, l’incauto Mattia si trova a fare la stessa fine (il particolare della porta che si chiude da sé è carino, come quello della pistola del liquido stordente. A me piace, così. Ma attento. A uso del Lettore Esigente metterei in mano alla signora una pistola con un congegno chiudi porta e poi le farei sparare il liquido. Ma questo è un mio parere).
Attento:
via: sulla superficie.
L’assassina gli spruzzò addosso un liquido.

STRANI VICINI Di Isabella Valerio Tema centrato. E che bella trama. Sai, mi ricorda lo stile di Queneau. Tu sei su quei livelli lì. Per le pimpirinchine e i cristavoli (che non so cosa sono, e il bello è questo: immaginare qualcosa di autunnale, dolciastro, trasgressivo) e anche per il vicino ballerino (prima lo mostri come un Fred Astaire nel POV della protagonista, e poi si vede questo tizio in vestaglia, canottiera, calvo, in calzini e scarpette da ballo, mandato via dalla moglie non per il ballo notturno stile orso danzante, ma perché…legato al PC e sceneggiatore. Quindi, in grado di farle da Fata Madrina per il libro STRANI VICINI 2, che fino ad allora aveva avuto un discreto successo: copie date via gratis. Certo, diventando un film la zucca si trasforma in carrozza). Bella la descrizione di lei, insicura, un po’ rotondetta, con i bigodini e la maglia di Puffetta.

INSALATA VERDE Di Davide Di Tullio Tema centrato. I vicini sono quelli di tavolo. Una coppia mista che dà noia al Nostro (con la premura del treno delle tredici, un bozzo sul naso e lo stomaco vuoto per l’ordinazione sbagliata dalla cameriera sciatta, l’intolleranza sale e arriva all’omicidio). Ben resa la scena dell’assassinio dell’uomo di colore e insolito il paragone donna grassa dal trucco disfatto-bambola di porcellana. Graffiante il finale con lui che a delitto compiuto si sazia dell’insalata finita sul tavolo dei vicini.

Attento:
«Ehi, amico. Era solo per essere gentili.» qui ho corretto la prima parte. Poi, ti suggerisco di specificare chi parla (io penso sia l’uomo di colore, ma dovresti specificarlo a uso del Lettore Esigente).
Affondo un fendente…
Segnalo: salsa rosa (ma non era maionese?)
‘sto giro.

LA COLLINA DEGLI STRANI di Emamela Tema centrato. I vicini non sono i freaks del tuo racconto, bensì i carnefici che arrivano con l’elicottero, aprono i tetti delle case prigione e danno loro una chiave, simbolo di libertà (ma in realtà condanna al forno crematorio). Bianca…con il cuore di fuori, letteralmente e Luca dalle mani a granchio commuovono il lettore, perché i loro sentimenti sono belli come le loro anime. Anche il vicino bicefalo è buono e si fida dell’infermiere. Straziante il ricordo di Luca della cattura e la consapevolezza di non fare ritorno. E la morte di Bianca.
Attenta.
Via: sapeva ciò che gli altri non sapevano (sa troppo di autore e infodump)
Via: inconsapevoli che sarebbero volati via come cenere dal camino (io metterei quest’informazione nella mente di Luca, al momento del commiato da Bianca, magari ha visto il fumo, magari, durante il primo periodo di prigionia, può aver ricevuto un avvertimento da parte di un suo simile, un messaggio scritto sull’unica finestra della casa di fronte, ma questo è un mio parere)
«Abbiamo tutta la vita da non vivere insieme disse un poeta.» E si diresse verso la porta.

COMPAGNO DI VIAGGIO Di Fabio Aloisio Tema centrato. In modo insolito, direi, ma piacevole. Bello il riferimento alla SF e al primo viaggio interstellare (oggi diventato attuale con il progetto del viaggio su Marte). Mi piace la piega surreale della storia. Il buffo giocatore di tria, che conta cinquanta con quattro dita e mostra al Nostro impaurito neofita di viaggi planetari la coccarda da Primo Viaggiatore, ha la caratteristica di fare da…carburante alla nave (del resto, si parla di Weirdimensione e ci possono stare anche i motori a bizzarria alimentati da una fantasia a sprone battuto). Carino che sia il Compagno di Viaggio- Combustibile a considerare matti gli altri (quindi presumo il Nostro, ma anche la hostess e il capitano dell’astronave di linea).
Attento.
Via: sconsolato da sospiro (non ho mai sentito sospiri di gioia)
Mangi carne rossa, ogni tanto?

PRANZO COI VICINI di Luca Fagiolo Tema centrato. E in modo geniale. Mi piacciono questi Marverti, lei snob e lui bonaccione, amante del Lambrusco. Ma Giovanni fa bene a diffidare di loro, malgrado la moglie Vanessa cerchi di rassicurarlo (e tessa le lodi del muscoloso e granitico Mario. Un po’ meno della secca Ludovica). L’indizio della rivelazione finale c’è, ma è ben reso. I vicini seguono una strana dieta. E Giovanni accetta il loro invito al barbecue per capire di cosa si tratta…scopre troppo tardi che il pranzo sono lui e la moglie (in sovrappeso, quindi da considerarsi il “piatto forte”). A me piace così. Visti i caratteri non potevi fare di più, ma se dovessi rimetterci mano, io direi qualcosa di più sulla dieta (alluderei a un tipo di carne esotica: magari con ironia macabra…carne rossa al gusto di tonno, visto che è quello che si dice della carne umana).

Attento.
Al titolo: con i (suona meglio a uso del Lettore Esigente)
Alla scena di quando Vanessa dalla cucina gli chiede cosa stanno facendo i vicini (aggiungerei, perlomeno qualcosa tipo: trafficano in giardino)
Vanessa sbatte le ciglia.

LA ZAPPA Di Ilaria Masini Tema centrato. I vicini (molesti) sono i figli dei piccoli presenti nella Clinica occupata da Franz, Sammy e Alina, c’è anche una punta di intolleranza patologica (estranei non ammessi, pestaggio dei Gharib a Capodanno). Ovvio che i genitori cerchino di riprenderseli (rendi bene la scena di lotta, dove non arrivano Franz e Sammy, arriva Alina con la zappa). Però non si capisce: perché Juan sia pericoloso, cosa ci facciano lì i bambini, e perché non si possa dormire in clinica (ma è il crepuscolo quando arrivano i genitori a riprenderselo). Poi è strano mettere il quotidiano (vedi il lavoro al fast-food di Sammy) e il distopico (sala operatoria diventata luogo di appuntamento, spazio abitativo). Le descrizioni dell’ambiente, della vita quotidiana dei personaggi sono ben rese, ma la trama è da rivedere. Devi spiegare il perché c’è questo miscuglio di vita normale-mondo distopico. E anche questo fatto delle droghe e dell’assenza di medici. Per me è una traccia narrativa interessante, ma rivedere e sviluppare.

Attenta.
Si sfregava le palpebre
Una fastidiosa eco
Non ci potevano essere estranei




La mia classifica, sofferta, perché siete ottimi autori, è:
ROGNONE IN UMIDO Di Wladimiro Borchi
STRANI VICINI Di Isabella Valerio
COMPAGNO DI VIAGGIO Di Fabio Aloisio
INSALATA VERDE Di Davide Di Tullio
IO MI PENTO Di Emiliano Maramonte
PRANZO COI VICINI di Luca Fagiolo
LA COLLINA DEGLI STRANI di Emamela
LA ZAPPA Di Ilaria Masini

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maurizio.ferrero
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Re: Gruppo MOON: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » domenica 27 settembre 2020, 17:35

Rognone in umido
Il racconto mi sembra scritto con padronanza di linguaggio. Occhio a un paio di virgole di troppo nella parte iniziale:
Vitaliano, incappottato fino ai piedi e col colletto tirato su, somigliava più a uno degli eroi dei suoi fumetti d’infanzia, che a un cristiano timorato di dio.
Erano da poco passate le otto: tutti a Ponte Grasso, stavano per mettersi a tavola.

Leggendolo ho però notato quella che mi sembra un'incongruenza a livello di trama.
Quando Vitaliano incontra il sacerdote, questo appare subito come una persona grezza e meschina. Parla di "lercissimi barboni", di "essere il pastore di un ovile di stronzi"... insomma, rispetto al plot twist che si verifica poi nella parte finale sembra che stia già recitando la parte del prete razzista e bastardo. Il problema è che non ha motivo di farlo, non finchè Vitaliano non rivela che è andato da lui per parlargli della coppia omosessuale.
Da quel punto in poi ha perfettamente senso che il Don assecondi il protagonista per farlo cadere nella trappola, ma prima non ne vedo il motivo. E siccome viene chiaramente detto che Vitaliano e il nuovo parroco non si sono mai incontrati, non c'è motivo per cui abbia iniziato a fare la recita fin da subito.
Certo, potrebbe essere un prete volgare, che odia i poveri e il suo gregge di fedeli, ma che rispetta gli omosessuali... ma mi viene molto, MOLTO difficile crederlo.
Se non ci fosse stato questo problema il racconto sarebbe stato davvero buono, ma così c'è davvero troppo che non torna.

Io mi pento
Buona storia, che fila alla perfezione. Anche se non l'hai esplicitato direttamente, mi viene da pensare che la prima figura femminile ammantata sia la moglie dell'uomo seduto sulla poltrona, quella che veniva maltrattata nel video. E che la seconda, quella che spara a Mattia, sia Daniela. Come se le due donne maltrattate si fossero messe d'accordo per farla pagare ai rispettivi mariti... Anche perché chi altri aveva modo di piazzare telecamere in casa propria? Probabilmente è un film che mi sono fatto io, ma mi piace come idea.
Il finale giunge un po' ripetitivo, assistiamo a una scena che si è già verificata e già ci immaginiamo come andrà a finire, come se la situazione sia destinata a ripetersi. Un po' troppo facile, privo di mordente. Avrei valutato qualcosa di diverso.
Per il resto, il racconto mi piace.
Occhio a:
Si avvicinò e si inoltrò. Lo spiraglio si allargò.

Suona molto cacofonico, quasi una filastrocca.

Strani vicini
Tema centrato, ma credo non ci sia neanche bisogno di dirlo! Due strani vicini, che risultano essere ben normali l'uno per l'altro, si incontrano. E poi... Eh, questo è un po' il problema. La prima parte, che con un flusso di coscienza racconta del libro scritto dalla protagonista e delle sue insicurezze è interessante, ma decisamente troppo lunga nell'economia del racconto. Taglia spazio all'incontro con il vicino ballerino, che si conclude in quella che con tutta probabilità sarà una buona amicizia, ma non c'è molto altro. È una fotografia interessante, ma manca il succo della storia.
Buono l'uso dei termini inventati, mi è piaciuto come hai tirato di nuovo in ballo le pimpirinche nel finale.

Insalata verde
Credo che difficilmente avresti potuto descrivere un personaggio più odioso del tuo protagonista. Ciò che non mi torna molto è il movente che ha fatto scatenare la sua follia, a parte i chiari segni di esaurimento nervoso che si palesano già dall'inizio.
Hai utilizzato molto bene un linguaggio duro e scomodo per catalizzare la misantropia del personaggio, che in ogni dettaglio estraneo trova qualche commento odioso da lanciare. Il tutto mi pare scritto molto bene, dal lato puramente tecnico ti faccio i complimenti. L'ambiente è vivido e le descrizioni concise.

La collina degli strani
Il tuo racconto ha un'interessante idea di fondo, ovvero un luogo dove i freak vengono rinchiusi in attesa che una sorta di "selezione" li faccia uscire. Il tema è senza dubbio centrato.
Purtroppo il racconto in sé non mi ha entusiasmato, con tutta probabilità a causa del modo in cui è scritto. Hai deciso di utilizzare il narratore onnisciente: inizi con Bianca, per poi passare a Luca, per poi infilare nella narrazione elementi che nessuno dei due può sapere (il fatto che non saranno liberi di uscire, ma che saranno cremati). Questo metodo è perfetto per dipingere un quadro, ma purtroppo uno dei peggiori per imbastire una narrazione. Tenendo un punto di vista fermo su uno dei due personaggi (Bianca o Luca, a tua scelta) avresti potuto descrivere le emozioni e le situazioni dal loro occhio. Se fosse stato quello di Luca sarebbe stato ancora meglio, perché avresti potuto condurci mano nella mano dall'uscita dalle "case-scatole" fino all'orribile scoperta di quello che gli sarebbe successo dopo, quando si sarebbe reso conto di aver perso Bianca.
In sostanza: una buona idea, ma gestita male.

Compagno di viaggio
Il tuo racconto, come tematiche, pare uno stralcio della Guida Galattica per Autostoppisti. L'idea funziona se si decide di mettere da parte la logica, cosa che comunque il racconto spinge a fare, ma manca di mordente. Hai cercato di mascherare la spiegazione sul motore della nave rendendolo un dialogo tra i due bizzarri passeggeri, il problema è che occupando la quasi totalità del racconto diventa evidente che è una spiegazione rivolta al lettore. Quando si inizia a capirci qualcosa il racconto finisce, senza che sia successo nulla di che. I due hanno viaggiato, sono arrivati a destinazione e fine.
Manca sostanza. Lascia molto a bocca asciutta.
Sullo stile di scrittura non ho niente da dire, mi è piaciuto, così come la chiosa finale del passeggero "strano".
In ogni caso è stata una lettura piacevole.

Pranzo coi vicini
Buon racconto, con uno stile chiaro e conciso al punto giusto. "Cotto a puntino", per stare in tema.
Facendoci conoscere i personaggi e dando ad ognuno delle pennellate minimali ma fondamentali, la storia ci manda dritti verso un finale ben narrato ma, se devo trovare un difetto, molto prevedibile.
Non che questo sia un problema enorme. La storia è ben condotta e spesso mi viene da pensare che un racconto scontato ma ben narrato sia migliore di uno originale ma scritto da cani.
Un tocco più personale al finale, un guizzo in più nella stranezza (o dovrei dire perversione) dei vicini avrebbe fornito al racconto quel poco che mancava.
È una piccolezza, per quanto mi riguarda si va a piazzare tra le prime posizioni della mia classifica (se non addirittura la prima, devo ancora valutare bene)

La zappa
Purtroppo ho seri problemi con la comprensione del tuo racconto, anche dopo averlo letto tre volte. Mi pare di capire (ma sto andando a intuizione) che i protagonisti siano un gruppo di squatter (o simili) che hanno occupato una clinica e in cui, alla fine, scoprono esserci altri intrusi (la famigliola con i bambini).
Il racconto però non mi appare per nulla chiaro. Il gruppo di protagonisti è identificato solamente da nomi, senza descrizioni o fattori che rendano i singoli personaggi distinguibili.
Ho avuto dei problemi a capire "dove" fossero ambientate le scene, perché se per tutto il racconto mi immagino che sia all'interno di questa clinica abbandonata, nella scena finale si parla di "mele che rotolano sul prato". Quale prato? Dove siamo? Mi sono perso.
Chi sono gli intrusi e cosa stanno facendo? Ho capito solo che sono una famiglia con bambini. Senzatetto anche loro?
Chi sono i Gharib?
Perché anche se i protagonisti occupano la clinica non ci possono dormire dentro?
Insomma, ci sono veramente troppe domande senza risposta.
Oltre a ciò, ci sono un po' di problemi tecnici. Ti faccio un paio di esempi che mi sono saltati all'occhio:
Sammy con il tubo colpì il fianco della donna, l’uomo si agitò e con un mattone prese Franz alla caviglia. Cadeva il pane, le mele rotolavano sul prato, lui afferrò una bottiglia di birra e con quella arrivò alla testa di Sammy.

Quello che capisco qui è che Sammy colpisce la donna con un tubo, l'uomo colpisce Franz con un mattone, Franz colpisce Sammy con una bottiglia (l'ultimo "lui" si riferisce a Franz). Non credo che tu abbia voluto dirmi questo.
Alina si alzò per cercare le scarpe e aprire il lucchetto a Franz.

Che lucchetto? C'è una cancellata? Franz è incatenato?
Spero di non esserci andato giù troppo pesante, ma preferivo darti un parere sincero per aiutarti a migliorare.


CLASSIFICA
1. Pranzo coi vicini di Luca Fagiolo
2. Insalata verde di Davide Di Tullio
3. Io mi pento di Emiliano Maramonte
4. Rognone in umido di Wladimiro Borchi
5. Compagno di viaggio di Fabio Aloisio
6. Strani vicini di Isabella Valerio
7. La collina degli strani di Emanuela Di Novo
8. La zappa di Ilaria Masini

Andrea J. Leonardi
Messaggi: 78

Re: Gruppo MOON: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » domenica 27 settembre 2020, 19:42

Ecco la mia classica con relativi commenti. Questo è la mia prima edizione nel forum, e mi scuso se i commenti potranno sembrare a volte vaghi e/o superficiali o se potrò sembrare troppo pignolo per quanto riguarda il Tema. Trama e Stile sono stati valutati con lo stesso peso e in maniera indipendente. Ad esempio, alcuni racconti ho trovato il tema insufficiente, mentre trama e stile eccellenti.

Classifica:
  1. Compagno di viaggio, di Fabio Aloisio
  2. Pranzo coi vicini, di Luca Fagiolo
  3. Insalata verde, di Davide Tullio
  4. Rognone in umido, di Wladimiro Borchi
  5. Strani vicini, di Isabella Valerio
  6. La collina degli strani, di Emanuela Di Novo
  7. Io mi pento, di Emiliano Maramonte
  8. La zappa, di Ilaria Masini

1 - Compagno di viaggio di Fabio Aloisio
Tema. Forse il racconto che più è riuscito nel tema. L’intera storia ruota attorno la stranezza di un vicino, la stranezza come concetto fisico e, infine, il brano mette proprio in discussione la relatività della stranezza. Da fisico, ho proprio apprezzato il parallelismo tra teoria della stranezza e la relatività ristretta, anche se forse intendevi la relatività generale. Inoltre, punto bonus per aver usato dei vicini diversi dai classici vicini di casa.
Trama. La storia di un “semplice” viaggio. Vi è un leggero conflitto del personaggio rispetto lo stesso viaggio, la presenza del vicino che discute e affronta il disagio del protagonista, una conclusione efficace che mostra un plot esterno lineare ideato col fine di non ostacolare il messaggio dell’intero racconto. Bello il paragone di continuità nel metodo tra i viaggi aerei e i viaggi spaziali mostrato tramite il lavoro delle hostess e degli steward.
Stile. A costo di sembrare troppo pignolo, ho notato qualche verbo di percezione di troppo: qualche dialogue tag da sostituire con un beat, i classici gerundi a spezzare i dialoghi. Niente di serio, insomma, dettagli che segnalo solo perché gli altri aspetti della storia mi sono davvero piaciuti. Buona scelta di quali dettagli mostrare.

2 - Pranzo coi vicini di Luca Fagiolo
Tema. Tema centrato appieno, il punto di vista non riesce a spiegarsi il comportamento dei vicini e lo trova, appunto, strano. Le sue azioni mostrano il conflitto generato dalla stranezza sotto forma di curiosità e, a tratti rabbia. I vicini sono strani.
Trama. Il plot-twist cannibale fa sì che il difetto del protagonista lo porti nel peggiore dei finali per lui. I vicini nascondono qualcosa, ma è difficile immaginare cosa sia. Bellissima la scelta delle parole e dei dettagli che, a fine lettura, fanno dire “ah ma certo! Ecco cosa significava!” (avervi per pranzo, la lingua sul labbro, Vanessa sembra un insaccato, il verbo spolpare, ecc…) Forse, come qualcun altro ha detto, si poteva rafforzare l’idea della dieta particolare. (E troviamolo qualche difetto, altrimenti il racconto diventa perfetto) (Sono ironico)
Stile. Ottimo uso del mostrato. Appartengo anche io a tale scuola e non posso che apprezzarlo appieno se non per scelte stilistiche soggettiva da eccessiva pignoleria che non appartiene alla lettura. Giusto per dare un esempio, potrei argomentare di cambiare la frase “Ingoia un boccone crudo e si pulisce gli angoli della bocca dal sangue. Sto per vomitare.” L’idea che tra il boccone e il pulirsi la bocca il PdV rimanga immobile a guardare non mi convince, o se comunque non compiesse azioni potrebbe sentire come il tempo congelato per lo shock. Ma non lo reputo di certo un errore.

3 - Insalata Verde di Davide Di Tullio
Tema. Il protagonista osserva e studia i vicini di tavolo, sembra ritenerli odiosi ma non si percepisce il senso di stranezza. Il PdV non si chiede il perché dell’aspetto o delle azioni, non si pone domande incuriosite o impaurite. Cattivo umore e violenza mettono in ombre le differenze che generano stranezza. Tuttavia, punto bonus per aver usato dei vicini diversi dai classici vicini di casa.
Trama. Un’escalation di violenza ben strutturata, con i giusti punti di non ritorno che il protagonista attraversa. Il locale “di merda”, il fastidio dei vicini, l’attesa per l’insalata, il bozzo e infine l’uomo che gli rivolge la parola nel peggiore dei modi.
Stile. Eccellente. Non trovo alcun errore particolare da poter segnalare, tutto è mostrato con i giusti dettagli e persino lo sguardo che cade sulla calza a rete della cameriera aiuta a mostrare la natura del protagonista, non è qualcosa di buttato là. Un esperto potrà fare delle correzioni, ma per me vale comunque il massimo della valutazione.

4 - Rognone in umido di Wladimiro Borchi
Tema. I vicini intervengono come pretesto dell’uomo per rivolgersi a Don Roberto, ma non sembrano guidare il testo. Non sono quindi sicuro al cento per cento che il tema sia stato centrato. Se dovessi rispondere alla domanda “di cosa parla questo racconto?”, mi verrebbe da rispondere più qualcosa come “preti moderni” o “non si giudica un libro dalla copertina”. 2,5/5
Trama. Ben strutturata, ci sono gli indizi che suggeriscono come Don Roberto non sia il solito pastore, che cozza anche con i nomi antichi e altisonanti della via e della Chiesa.Il finale chiarisce in quale direzione Don Roberto si allontana dalla tradizione e perché lui sia “diverso”, ricollegando tutto in un quadro perfettamente coerente. La violenza della soluzione sembra un po’ drastica, mi ha sorpreso e solleva domande su ciò che accadrà dopo, ma è un racconto breve e può starci senza problemi. Pieni voti, indipendentemente dal tema.
Stile. Il testo è scorrevole e chiaro. Guardando in profondità, eviterei i termini di incertezza e cambierei altre piccole cose, ma credo sia solo gusto personale. Si percepisce l’esperienza dell’autore dietro la scrittura, ma non la sua voce, e questa è un’ottima cosa.

5 - Strani Vicini di Isabella Valerio
Tema. Il tema è stato centrato. Il vicino è sicuramente strano, a partire dal disturbo iniziale, che crea una certa immagine di lui, fino all’effettiva presentazione del personaggio. Capiamo che anche la protagonista/PdV non è la solita vicina.
Trama. L’introduzione è quasi slegata dalla conclusione, non viene posta una domanda che si sviluppa/articola durante la narrazione. Nei racconti brevi regni la regola less is more; in questo caso, sarebbe stato forse meglio tagliare l’introduzione e approfondire il conflitto della protagonista. Non mi è chiaro se l’uomo che sogna sia Fausto, il nuovo vicino, è perché la insulti per la pubblicazione di un libro se lui è invece legato al futuro film?
Stile. La prima parte è dominata dal raccontato e sembra inoltre superflua (già detto, lo so), mentre la seconda mostra con immagini più chiare i punti forti del racconto. Forse avevi più chiara in mente la scena finale, così che l’hai ben resa nel testo, mentre l’introduzione è rimasta sfumata.

6 - La Collina degli Strani di Emanuela Di Novo
Tema. I personaggi che vivono la collina sono sicuramente strani e per questo si trovano là, ma sento più un’empatia tra loro. Le stranezze non li allontanano, ma anzi li uniscono come un qualcosa che condividono. C’è la stranezza, non c’è la stranezza tra i vicini.
Trama. Idea molto interessante. Per qualche ragione (della quale la mancanza non si sente), queste persone si trovano rinchiuse in queste case e ingannate su ciò che li aspetta. Non ho capito però perché Luca abbia deciso di consegnarsi, sapendo di morire e quindi “suicidarsi”, se aveva già tentato in passato l’effettivo suicidio e rinunciandoci per amore di Bianca. Non mi sembra un sacrificio per il bene di qualcuno. Trovo comunque un’idea originale e fertile per ulteriori racconti. Il non detto della vicenda è più che equilibrato e, pur facendo nascere tante domande, non crea un buco narrativo.
Stile. Senza particolari difetti, senza sbilanciarsi nel mostrato o nel raccontato. L’unico aspetto che non mi convince è il passaggio al punto di vista di Luca seguito da una sorta di info dump. Forse, concentrandosi su un solo personaggio e sulle sue emozioni, il racconto sarebbe riuscito più emozionante.

7 - Io mi pento di Emiliano Maramonte
Tema. Manca forse quel qualcosa che il punto di vista non riesce a spiegarsi o che trova curioso. Nel racconto ho l’impressione che l’argomento sia “la violenza”. Mattia e Daniela sanno che stanno ascoltando un litigio, non è la prima volta. Lui “redarguisce” (molto aspro come termine) la moglie in maniera netta e secca, mostrando violenza verbale, lei teme ripercussioni violente per un eventuale intervento. Vi è conflitto con i vicini, ma non è basato sulla stranezza.
Trama. Un’ottima idea di base. Come altri hanno fatto notare (non ne prendo il merito), non è chiaro se sia sempre la stessa assassina a “punire” i compagni violenti, o se vi è uno schema che si ripete dove le donne sono d’accordo. In entrambi i casi, lo schema potrebbe solo procedere passando da un vicino all’altro e questo sarebbe parecchio strano. O, in alternativa, l’assassina potrebbe portare l’uomo da uccidere nelle vicinanze del prossimo obiettivo, ma vi è sempre un appartamento disponibile? Altre domande nascono da le diverse interpretazioni disponibili. Si dovrebbe forse lavorare sul “non detto” che circonda la storia.
Tuttavia, devo ammettere che in prima lettura sono riuscito a godere della storia senza pormi troppe domande e nel fluire della storia, non sono stato bloccato da tutte quelle domande.
Stile. Ho apprezzato tanto la descrizione di ciò che è necessario dell’ambiente all’inizio della scena e non durante. Alcuni termini ampollosi (redarguire, ammantata) stonano con la vicenda violenta. Segnalo anche io quel “le spruzzo addosso un liquido”; non è chiaro come lo faccia e cosa stia davvero accadendo, sembra una frase che liquida in fretta una delle azioni più importanti della storia. Infine, forse è più gusto personale che giudizio obiettivo, invertirei le due frasi di: “Sembrava un corvo antropomorfo. La testa era celata da una maschera bianca con un naso lungo e ricurvo come una falce” così da prima mostrare ciò che vede il PdV, e dopo il pensiero legato.

8 - La zappa di Ilaria Masini
Tema. Ci sono vicini, c’è lo scontro, ma non c’è la stranezza. Nessuno dei tre protagonisti si chiede o si stupisce di qualcosa riguardo i vicini.
Trama. L’idea è in realtà interessante. Una clinica dismessa, dei ragazzi che la occupano, una famiglia bisognosa che cerca un tetto. Potrebbe nascere un conflitto sul controllo, anche solo parziale, dell’edificio a partire da una guerra fredda fra le due fazioni, con un’evoluzione sempre più violenta. Peccato che non sia stata resa al meglio, sicuramente complice anche la brevità del testo e del tempo a disposizione.
Stile. Ammetto di averlo dovuto leggere due volte per comprenderlo. Alcune scene sono confuse, il raccontato qui danneggia la narrazione nei punti delicati, soprattutto nel riassunto della scena finale (ci sono altre persone? Come fanno a essere stupiti da una scena famigliare?) o nel dialogo del secondo paragrafo (Alina sente subito i passi, perché dirlo alla fine?).

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antico
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Re: Gruppo MOON: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 28 settembre 2020, 14:32

Tre classifica arrivate, ve ne mancano ancora sei.

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Mauro Lenzi
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Re: Gruppo MOON: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 29 settembre 2020, 13:05

1) Pranzo coi Vicini, di Luca Fagiolo
2) Rognone in umido, di Wladimiro Borchi
3) Io mi pento, di Emiliano Maramonte
4) Insalata verde, di Davide Di Tullio
5) Compagno di viaggio, di Fabio Aloisio
6) Strani vicini, di Isabella Valerio
7) La collina degli strani, di Emanuela Di Novo
8) La zappa, di Ilaria Masini



Il mio racconto preferito

PRANZO COI VICINI
Pranzo coi vicini è l’unico racconto che ho trovato esente da difetti di rilievo, bilanciato tra le sue buone caratteristiche. Ben scritto e orchestrato, un’idea semplice ma solida e portata avanti senza falle.
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Racconti cui ho trovato qualche manchevolezza, ma dovuta al voler rischiare facendo qualcosa di buono; in ogni caso non tale da inficiare la bellezza dell’opera.

ROGNONE IN UMIDO
Rognone in umido è una storia di cui ho molto apprezzato il tema: mi piace quando un’opera cerca di andare oltre l’intrattenimento, e cerca di accompagnarci verso un mondo un po’ migliore o almeno più sensibile. Inoltre è scritto bene, è accattivante. Per questo guadagna il secondo posto pur accusando un po’ di stanchezza e qualche incertezza sul finale.
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MI PENTO
Mi pento guadagna il terzo posto per un’idea forte, angosciante; e una struttura portata avanti con coraggio, cui posso perdonare qualche punto irrisolto.
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Racconti cui ho trovato qualche manchevolezza sufficiente a far mancare il podio, ma che per me sono stati comunque belli e piacevoli da leggere.

INSALATA VERDE
Insalata verde ottiene il quarto posto per la maestria con cui è scritto, nonostante un protagonista di cui mi è arrivato poco.
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COMPAGNO DI VIAGGIO
Compagno di viaggio ottiene il quinto posto per un’idea di fondo suggestiva, che però da sola non basta a tenere su una storia che latita.
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Un solo racconto in equilibrio incerto.

STRANI VICINI
Strani vicini è un racconto controverso, che non ha incontrato né la mia testa né la mia pancia, ma senz’altro ha mostrato un carattere di cui gli rendo merito.
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Racconti con idee originali, scene evocative, emozioni. Ma che hanno necessità di accorgimenti tecnici per esprimere appieno la loro storia e il loro messaggio.

LA COLLINA DEGLI STRANI
La Collina degli strani soffre pecche tecniche in fase di narrazione e esposizione degli eventi; ma riesce comunque a suscitare un’emotività che sfiora la commozione.
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LA ZAPPA
La Zappa paga il dazio di una difficile comprensione, una storia che non si risolve e problemi stilistici; a fronte di un'idea di base buona e alcuni spunti narrativi con del potenziale.
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Ultima modifica di Mauro Lenzi il martedì 29 settembre 2020, 16:21, modificato 3 volte in totale.

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antico
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Re: Gruppo MOON: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » martedì 29 settembre 2020, 14:24

Devono arrivarvi ancora cinque classifiche.

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Giacomo Puca
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Re: Gruppo MOON: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 30 settembre 2020, 16:34

La mia classifica:

1. Compagno di viaggio
2. Strani vicini
3. Pranzo coi vicini
4. Rognone in umido
5. Io mi pento
6. Insalata verde
7. La colina degli strani
8. La zappa

È stato insolitamente difficile classificare i racconti di questo gruppo, ognuno di loro aveva dei punti forti e delle carenze. Ho provato a mediare le valutazioni in ambiti di tema (quanto e come fosse stato usato), trama (originalità, solidità, profondità), stile (fruibilità del testo, "brillantezza", coerenza).

Di seguito i commenti ai singoli racconti:
1. Compagno di viaggio
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2. Strani vicini
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3. Pranzo coi vicini
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4. Rognone in umido
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5. Io mi pento
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6. Insalata verde
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7. La collina degli strani
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8. La zappa
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In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.

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antico
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Re: Gruppo MOON: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 30 settembre 2020, 18:58

Ancora quattro classifiche mancanti.

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Gruppo MOON: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 30 settembre 2020, 23:14

LA ZAPPA
Ciao Ilaria.
Piacere di trovarti.
Ci sono alcune problematiche in questo racconto. A una prima lettura ammetto di non aver capito molto, anzi, quasi nulla.
A una seconda lettura più attenta sono riuscito a comprendere la prima parte, con questo gruppo di ragazzi (tossici?) che occupa una struttura in cui poi scoprono esserci dei bambini. Correggimi se sbaglio.
Da lì, dopo aver zoppicato un po' mantenendo comunque l'equilibrio, mi è sembrato che tutto crollasse, facendo perdere l'orientamento al lettore. Si perdono i riferimenti, non si capisce il ruolo di Juan, da dove arrivino i genitori e le dinamiche di quello che accade.
Probabilmente, in così poco spazio, era meglio rinunciare a qualche dialogo in cambio di qualche descrizione in più.
Peccato, perché mi è parso ci fossero delle ottime idee che hanno, però, faticato a esprimersi. Andrà meglio la prossima volta.
Alla prossima.

ROGNONE IN UMIDO
Ciao Wladimiro.
Piacere di leggerti.
Il tuo racconto è ben scritto e come sempre i personaggi sono molto caratterizzati. Devo farti davvero i complimenti.
Per quanto riguarda la trama, devo dire, però, che mi ha un po' stordito. Ci sono degli aspetti un po' stridenti.
Vorrei in primo luogo capire se questo prete finge oppure ha davvero un disprezzo per i barboni? Perché il suo atteggiamento verso i fedeli è comprensibile (forse perché sono tutti contrari all'omosessualità e lui vi ha già avuto a che fare), ma i barboni? Finge a priori per testare l'apertura mentale del protagonista oppure è sincero? Nel secondo caso striderebbe la sua difesa verso la coppia, quando sembra dimostrare molta poca empatia verso il prossimo.
Un secondo aspetto è la scioltezza con cui il protagonista asseconda la volontà del prete di andare ad ammazzare la coppia. Capisco il disprezzo, capisco l'alcol, ma mi è sembrato eccessivo e senza un contesto che me lo rendesse credibile (ma capisco che coi caratteri è molto difficile).
Il terzo punto è il finale. Avrei preferito fosse il prete a sparare. Coinvolgere la coppia nell'omicidio ha reso l'evento molto strano. Forse non era la prima volta che agivano in collaborazione? Chiarendo anche questo aspetto, il racconto ci guadagnerebbe ulteriormente.
Alla prossima!

IO MI PENTO

Ciao Emiliano, piacere di leggerti.
Racconto interessante, su una tematica molto calda.
Quello che non capisco, però, è se tu voglia rendere la storia realistica o paranormale.
Nel primo caso, ci sono diverse problematiche. La donna filma di nascosto le coppie in cui lui è violento? E come ha queste informazioni? Come fa a rapire il protagonista senza che la moglie intervenga o chiami qualcuno? Lei è complice? Ci sono dei buchi da colmare, dunque.
Se invece punti al paranormale, abbiamo delle risposte ad alcuni di questi dubbi, con una entità vendicatrice che tutto può. Rimane comunque la mia perplessità sul mancato intervento della moglie.
Inoltre, su entrambe le vie, abbiamo all'inizio un marito fin troppo preoccupato per la sorte della vicina, quando lui stesso è violento in casa.
In conclusione, per quanto ben scritto, non mi ha molto convinto. A rileggerci.

STRANI VICINI
Ciao Isabella, piacere di leggerti.
Sono un po' combattuto su questo racconto. Di certo hai presentato uno stile molto originale e invidio il tuo modo di scavare nell'introspezione, però, dividendo il racconto in segmenti, mi è sembrato che la trama zoppiccasse un po', creando un calderone che fa un po' confusione.
Ti prendi molto tempo per parlare della protagonista e del suo libro, dandoci un quadro molto vasto, che poteva essere utile in un racconto di più largo respiro, piuttosto che in 4000 battute scarse.
Inserisci un sogno che mi ha ricordato molto Misery e che credo abbia voluto dire qualcosa ai fini della narrazione, ma non sono riuscito a coglierlo.
Infine, la parte dell'incontro e della collaborazione. Forse quella più riuscita, con la citazione che riporta all'inizio del testo. Forse, rimettendo ordine ai primi due terzi del racconto ne guadagnerebbe il tutto.
A presto!

INSALATA VERDE
Ciao Davide, piacere di leggerti.
La caratterizzazione del tuo personaggio è ben riuscita. Trasuda odio da tutti i pori e ci sta la sua salita verso la pazzia. Forse non mi è piaciuta particolarmente la scintilla che la scattare. Una frase troppo colloquiale e che non mi ha dato quell'idea di goccia che fa traboccare il vaso che forse serviva. Forse era necessaria una frase che rimandava a qualche riferimento o un suono ripetitivo che lo infastidisce. Non so se rendo l'idea.
Per il resto, ben scritto, seppur molto lineare e io sono più amante dei plot twist.
Buona edition.

LA COLLINA DEGLI STRANI

Ciao Emanuela.
Il tuo è un racconto quasi fiabesco e l'atmosfera che hai creato è molto interessante.
Forse, tralasciando alcuni dettagli, non sei riuscita a essere troppo incisiva, per quel che mi riguarda.
Credo andasse approfondito meglio il rapporto tra la protagonista e il ragazzo, tagliando un po' sulle regole di un gioco che ho faticato un po' a capire.
Viene fatto il gioco delle tre scatole? Chi controlla che i mutanti ne aprano solo una? Perché Luca non avverte i suoi vicini del pericolo a cui vanno incontro prendendo la chiave, visto che lo sa? Perché dice di non voler aprire nessuna scatola ma poi lo fa?
Sono dei punti in cui la storia inciampa e che non la fanno godere appieno. Il dolore finale per la perdita dell'amico/innamorato è comunque palpabile.
A rileggerci!

COMPAGNO DI VIAGGIO
Ciao Fabio.
Piacere di leggerti.
Sicuramente il tuo è un racconto originale, piacevole da leggere se preso come una sorta di racconto alla Donald Barthelme, fuori dagli schemi del consueto e del reale.
Ha una chiusa che è ok, ma lo spiegone finale, secondo me, poteva essere risolto con un sottinteso che sarebbe risultato più elegante.
Una nota stonata: come mai lo strambo dell'aereo afferma prima di essere lui il carburante e poi, sul finale, che lo sono gli altri? Se questa era la sua convinzione si sarebbe dedotto dall'intera conversazione. Invece mi pare un'affermazione buttata un po' lì così.
In conclusione, gradevole ma poteva sorprendere di più.

PRANZO COI VICINI

Ciao Luca.
Piacere di leggerti.
Un racconto sicuramente ben scritto e con il giusto ritmo. Forse solo in alcuni punti risulta quasi fumettistico, con il marito che si sfrega le mani e che dichiara apertamente di volerli spiare. Credo sarebbe stato meglio tinteggiare questa sua volontà mostrandolo senza dirlo.
Per il resto, la trama scorre facile facile, proprio perché hai voluto giocartela facile. :)
Il plot twist è un po' telefonato e quel "avervi a pranzo" messo in corsivo mi sa tanto di ammiccamento al lettore, come se tu dicessi "hai visto? L'avevano detto e l'hanno fatto" strizzando l'occhio in camera. Ma sarà una cosa mia. XD
Non sono un tipo che ama la violenza fine a se stessa, senza movimento di trama, ma rimane comunque un ottimo testo.
A rileggerci.

CLASSIFICA:

1) PRANZO COI VICINI
2) COMPAGNO DI VIAGGIO
3) ROGNONE IN UMIDO
4) LA COLLINA DEGLI STRANI
5) INSALATA VERDE
6) STRANI VICINI
7) IO MI PENTO
8) LA ZAPPA

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Giorgia D'Aversa
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Re: Gruppo MOON: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 1 ottobre 2020, 0:04

Ecco la mia classifica!

CLASSIFICA
1. Pranzo coi vicini, di Luca Fagiolo
2. Insalata verde, di Davide Di Tullio
3. Rognone in umido, di Wladimiro Borchi
4. Compagno di viaggio, di Fabio Alosio
5. Io mi pento, di Emiliano Maramonte
6. Strani vicini, di Isabella Valerio
7. La collina degli strani, di Emanuela Di Novo
8. La zappa, di Ilaria Masini

Commenti ai singoli racconti:
1. Pranzo coi vicini
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2. Insalata verde
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3. Rognone in umido
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4. Compagno di viaggio
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5. Io mi pento
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6. Strani vicini
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7. La collina degli strani
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8. La zappa
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antico
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Re: Gruppo MOON: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 1 ottobre 2020, 12:10

Vi mancano ancora due classifiche.

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roberto.masini
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Re: Gruppo MOON: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 1 ottobre 2020, 19:45

Innanzi tutto mi scuso con tutti i partecipanti di questo gruppo perché questa volta per diversi motivi ho esaminato i racconti solo oggi e quindi i giudizi, che sono sempre parziali da parte dei commentatori, questa volta (i miei!) sono parzialissimi e soprattutto stringatissimi. Nell'esiguità delle parole l'incompletezza del giudizio e l'opinabilità della classifica ma il rispetto delle regole!

Rognone in umido
Ciao, Wladimiro.
Come sempre un bel racconto forse con un finale anticipato fin dalle prime righe nello strano nome della chiesa. (Santissimi Apostoli Martiri Vendicatori e Onniscienti. Mi ha stupito solo l'uso dell'AK-47!
Qualche variazione al testo che f. La frase che inizia con"Con lui sarei andato sul sicuro" la metterei in corsivo: è il suo pensiero
Dopo «I miei vicini di casa metterei una virgola e continuerei il discorso diretto con la minuscola.
Anche se è un ben strano prete direi che spirito santo va scritto maiuscolo. Il racconto, come tutti i tuoi, mi è piaciuto.

Io mi pento
Ciao, Emiliano.
Tema interessante sulla violenza di genere e assolutamente godibile la struttura circolare. Come la vendicatrice si sia procurata i filmati non è essenziale al fine di una storia che io considero realistica con un mix di mistero.
Qualche appunto stilistico. Dopo "fece qualche passo" io metterei ma non ed. Toglierei "sulla superficie" perché il verbo è chiaro di per sé.
Limate queste quisquilie, trovo il tuo racconto quello che mi è piaciuto di più.

Strani vicini
Ciao, Isabella.
Il sogno di realizzare un film da un racconto è anche il mio e perciò ho particolarmente apprezzato la tua narrazione. Forse il racconto introspettivo della scrittrice prevale sulla figura del vicino ma comunque tutto scorre e lo stile è perfetto. Non mi sembra qui il caso di evocare il mostrato o il raccontato davanti a quello che qualcuno ha giustamente chiamato "flusso di coscienza"
Dopo "il suo parere" ci sono due punti anziché un punto.
Se il racconto è autobiografico speriamo che si avveri!

Insalata verde
Ciao, Davide.
Mai fare aspettare un pendolare che deve prendere il treno! Io sono un ex pendolare e il mio giudizio ne è influenzato.
Splendida caratterizzazione del personaggio con la rabbia che sale gradatamente: La caratterizzazione fa naturalmente accettare il termine"negro" perché il protagonista non è assolutamente politically correct. Bel racconto.

La collina degli strani
Ciao, Emanuela.
Tutti ti hanno parlato della scelta stilistica errata del narratore onnisciente: io ho qualche perplessità sul fatto che tu debba scegliere Bianca o Luca. Penso invece che la brillante idea delle scatole celi la solita eugenetica di nazista memoria che non è più purtroppo una novità.Il finale non mi è sembrato particolarmente azzeccato. Alla prossima lettura!

Compagno di viaggio
Ciao Fabio.
Eccellente idea fantascientifica del motore alimentato dalle bizzarrie umane. Stile scorrevole mi è piaciuto il finale.
Concordo con i commenti che si riferiscono all'eccessivo peso dato alla spiegazione del motore anche se hai utilizzato il dialogo. Hai mostrato (e non raccontato!) troppo. Forse se ne può trarre uno spunto per un romanzo sf.

Pranzo coi vicini
Ciao,Luca.
Il finale prevedibile e una caratterizzazione altalenante dei personaggi diminuiscono il valore della narrazione che utilizza peraltro uno stile piano e corretto.
Prima di "Che razza di adulatore" mancano i caporali e così dopo "fianchi?"
Non ho per nulla apprezzato il finale lecteriano anche se forse era una spiritosa citazione.

La zappa

Ciao Ilaria!
Avrei voluto innalzarti alle vette della classifica in onore del tuo nobilissimo cognome però anch'io ho riletto troppe volte il racconto per darne un giudizio positivo (naturalmente è il mio parzialissimo giudizio di lettore affaticato!). Forse troppi personaggi? Forse troppo raccontati?
Solitamente si dice che i caratteri sono insufficienti e la scarsità va a detrimento della qualità ma qui invece è il contrario. Un'altra volta utilizza tutti i caratteri!
Alla prossima lettura.


CLASSIFICA

1. Io mi pento di Emilano Maramonte
2. Insalata verde di Davide Di Tullio
3. Rognone in umido di Wladimiro Borchi
4. Strani vicini di Isabella Valerio
5. Compagno di viaggio di Fabio Aloisio
6. La collina degli strani di Emanuela Di Novo
7. Pranzo coi vicini di Luca Fagiolo
8. La zappa di Ilaria Masini

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Alfabri
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Re: Gruppo MOON: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » giovedì 1 ottobre 2020, 22:05

Eccomi in colpevolissimo ritardo!
I commenti:

Rognone in umido di Wladimiro Borchi
Ciao Wladimiro.
Il racconto lascia un po' interdetti: in particolare la posizione morale del prete lascia parecchi dubbi. Mi spiego: inizialmente sembra di avere a che fare con un prete diciamo "sui generis", sostanzialmente misantropo, alla fine scopriamo che in realtà questo prete segue un proprio preciso codice morale (che nulla ha a che fare con il cattolicesimo, per inciso) che lo porta direttamente a compiere un reato di istigazione all'omicidio. Questa caratterizzazione mi pare non solo troppo ondivaga ma davvero surreale per poter essere digerita. Senza contare che tutto ciò fa passare un comportamento deprecabile quale l'omofobia come quasi tollerabile al cospetto di un'omicidio a sangue freddo (teniamo presente che il mitragliatore lo tira fuori il prete e anche l'invito ad andare e fare fuori la coppia gay parte sempre dal prete). Insomma, ho fatto fatica a digerirlo sul piano "logico". Sul piano tecnico, il principale limite è legato all'eccessiva lentezza della prima parte, che porta ad un brusco cambio di registro ed accelerazione sul finale (legata chiaramente al limite di tempo e caratteri, quindi comprensibile).
Una prova nella media, che non mi convince troppo.
Alla prossima!

Io mi pento di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano.
Ho apprezzato il carattere ricorsivo della vicenda (mi piace in genere nei racconti), quello che non mi è chiaro è perchè nel primo caso Mattia viene fatto entrare (e assiste allo sviluppo della storia) mentre nel secondo caso gli spari arrivino con il bussare... Ho come l'impressione che c'entrino i caratteri in questa "accelerata". Comprensibile, per carità.
La cosa che dal punto di vista dello svolgimento meno mi torna riguarda la relazione Mattia-Daniela: perchè nella prima parte sembrano entrambi così sconvolti dall'assistere ad una scena di violenza domestica, quando poi si scopre che le medesime violenze le vivevano quotidianamente insieme? Ho come la sensazione che questa discrepanza ti sia "scivolata di mano" per accentuare il plot-twist. Insomma, non una cattiva prova, ma alcune dinamiche interne di peso andrebbero ripensate.
Alla prossima!

Strani vicini di Gennibo
Ciao Isabella,
vado un po' controcorrente rispetto agli altri commenti: ho apprezzato molto la parte del flusso di coscienza, in cui riesci a farci entrare al 100% nella vita di un'autrice con pochi tratti (l'autocolpevolizzazione, il rapporto con la madre e con il proprio corpo, le difficoltà nel "confrontarsi con il mercato editoriale"). Tutti questi aspetti di conflitto interiore prendono apprezzabilmente e vividamente forma nel piccolo incubo che l'autrice ha nel sonno. Fin qui per me ottimo.
Poi però devo dire che lo svolgimento non mi ha convinto. Mi è sembrato tutto decisamente forzato per calzare con il tema proposto (a partire dal titolo del libro pubblicato), non ho trovato una ragione al parallelismo tra l'uomo dell'incubo e il vicino, e tutto sommato il "colpo di fortuna" del casuale incontro tra uno sceneggiatore e l'autrice del libro da cui egli vorrebbe ottenere un film mi sembra poca cosa come "colonna portante" del racconto.
Stilisticamente poco da dire, piacevole e scorrevole.
Alla prossima!

Insalata verde di Davide Di Tullio
Ciao Davide.
Un rapido climax di odio patologico trasforma un rapido pasto in uno squallido bar nel set di un duplice efferato omicidio. Da una parte lo stile rappresenta la vera forza del racconto, con un linguaggio estremamente "di strada" e diretto e alcuni tratti descrittivi veramente apprezzabili (mi è piaciuto molto il "fagocita" e l'immagine in generale della grassona che mangia leccandosi le dita). Forse avrei accennato al coltello affilato, più che pulito, per introdurre ancora di più al cambio di scena che sarebbe arrivato.
Il punto debole del racconto comunque non riguarda lo stile, ma la trama: non credo esista un universo credibile in cui un pendolare in carriera in attesa dell'insalata, senza essere realmente provocato in alcun modo, scatti preso dall'ira e uccida a sangue freddo due esseri umani, per poi tornarsene a mangiare l'insalata (e chissà, per poi andarsene tranquillo al lavoro?). Qui hai decisamente osato troppo, secondo me.
In ogni caso, premierò lo stile che mi ha davvero coinvolto, bravo!
Alla prossima!

La collina degli strani di Emanuela Di Novo
Ciao Emanuela.
Partiamo dai pro: l'idea di fondo. Il racconto oscilla tra il distopico e il fantascientifico, ci ho visto un mondo di cavie semi-umane (ma con pensieri ed emozioni completamente umani) deliberatamente utilizzate per finalità scientifiche (una critica verso la sperimentazione animale? Non condivido ma sarebbe una maniera interessante per affrontare il tema).
Contro: la vicenda è a mio parere correttamente narrata dall'esterno, tuttavia sono troppi dettagli mostrati e raccontati nello sviluppo della storia (il più evidente l'accenno agli inceneritori stile Auschwitz, davvero evitabile e facilmente "evocabile" senza citarli direttamente).
Credo proprio che espandendo la narrazione e curando la narrazione potrebbe uscire qualcosa di interessante.
Alla prossima!

Compagno di viaggio di Fabio Aloisio
Ciao Fabio.
Ho iniziato a divertirmi da quando il vicino di posto parla di 50 anni di viaggi mostrando 4 dita. Poi l'accenno alla carne rossa stile nonna e i motori a bizzarria mi hanno ucciso del tutto. Non indago lo stile perchè sarei l'ultimo a poterlo fare, ma dal punto di vista della narrazione ritengo anche lo "spiegone" finale un piacevole turning point, compresa la più o meno autoindulgente giustificazione della propria condizione (tutto è relativo in fondo). Qualcuno te lo ha già fatto notare, ma quello che manca a questo punto è soltanto un pizzico di "pepe" in più, qualche più palese stramberia del compagno di viaggio che renda completamente "logico" e lineare il finale. Per me ottimo lavoro comunque, alla prossima!

Pranzo coi vicini di Luca Fagiolo
Ciao Luca.
"Pranzo coi vicini" è quanto più di scontatamente ben scritto potessi immaginare :-)
Infatti se da una parte la trama è davvero telefonata, dall'altro devo ammettere che lavorare su un'idea semplice alle volte permettere di cesellare e valorizzare davvero il testo, portando a casa una resa a mio parere encomiabile. Apro e chiudo la bocca, alzo l’indice. «Domando a mia moglie.» è veramente vivido e godurioso, l'ho visto davanti ai miei occhi. Ottima prova, alla prossima!

La zappa di Ilaria Masini
Ciao Ilaria.
Come ti è già stato detto, il racconto pecca principalmente quanto a confusione e definizione dei ruoli: sarà il narratore onniscente, ma per le prime due letture ho fatto veramente fatica a ricostruire tutta la storia.
Una volta ricostruita la vicenda (dei tossici che fanno rave in un ospedale abbandonato, che viene occupato da una famiglia di poveri, da cui lo scontro finale) manca ugualmente un po' di mordente, che nemmeno la scena della collutazione finale riesce a ravvivare a mio modo di vedere, anche per degli errori stilistici sparsi (ad esempio "prese una zappa e la lanciò addosso all'intruso" era forse più incisivo come "raccolse una zappa e colpì in testa l'intruso").
Alla prossima!

La classifica:
1) Compagno di viaggio di Fabio Aloisio
2) Insalata verde di Davide Di Tullio
3) Pranzo coi vicini di Luca Fagiolo
4) La collina degli strani di Emanuela Di Novo
5) Strani vicini di Gennibo
6) Io mi pento di Emiliano Maramonte
7) Rognone in umido di Wladimiro Borchi
8) La zappa di Ilaria Masini

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Re: Gruppo MOON: Lista racconti e classifiche

Messaggio#15 » giovedì 1 ottobre 2020, 22:40

Avete ricevuto tutte le classifiche, posso cominciare a commentarvi a mia volta.

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antico
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Re: Gruppo MOON: Lista racconti e classifiche

Messaggio#16 » venerdì 2 ottobre 2020, 20:53

Ecco a voi i miei commenti e classifica.

1) Compagno di viaggio, di Fabio Aloisio
Un racconto in cui è ben presente la tua voce caratterizzata da un tocco leggero, brioso, ricco di inventiva, sempre e comunque divertito.Vero, non c'è conflitto e forse avresti potuto lavorare di più su un rapporto più contrastato tra i due protagonisti con battute dotate di maggiore mordente, ma strada facendo ti sei preoccupato di più di fornire una spiegazione della situazione, cosa che ci sta, ma che fa perdere qualche punto al testo. Poco male, la lettura è estremamente piacevole e non ci sono elementi che stridono, parti mancanti, debolezze strutturali oltre a quella già citata. Sul tema, perfetta declinazione. Per me un pollice quasi su.
2) Pranzo coi vicini, di Luca Fagiolo
Un racconto decisamente solido, ben scritto, ben condotto con un solo, fondamentale, MA... La prevedibilità. Quel "sarebbe un piacere avervi per pranzo" è troppo smaccato e rovina completamente la bellezza della scoperta. Di sicuro, te la saresti potuta giocare diversamente, magari rinunciando alla frase (invero, affascinante) in favore di un diverso tipo di semina (a partire dalla gestione dei vicini perché quell'invito appare casuale mentre sarebbe stato fantastico mostrare i vicini che si scrutano a vicenda fin dall'inizio, gli uni pregustando le prede e gli altri incuriositi dalla novità). Penso che il racconto potrebbe ancora migliorare e non di poco, in effetti. Come valutazione, per me un pollice quasi su con posizionamento alle spalle del racconto di Aloisio perché, paradossalmente, più migliorabile.
3) Io mi pento, di Emiliano Maramonte
Il problema maggiore qui mi sembra l'indeterminatezza della figura vendicatrice. Mi spiego: lasci la moglie fuori dall'appartamento, ma il fatto che poi la vendicatrice abbia tutto il tempo di ripreparare il suo schema in altro ambiente (o anche nello stesso) fa pensare che, quanto meno, siano in combutta. Questo fa partire a cercare semine che confermino la tesi e non se ne trovano. Da lì la confusione e un grosso freno alle ambizioni del racconto che, invece, è assolutamente valido (al netto del problema evidenziato). Gli strani vicini ci sono e c'è anche una certa curiosità nella lettura. Inoltre complimenti per quel TACI, CAZZO! che semini perché me lo sono portato dietro per tutta la lettura come uno schiaffo perché sembrava davvero eccessivo per la relazione che sembrava esserci tra i due protagonisti mentre invece era assolutamente funzionale per macchiare la figura dell'uomo in previsione del finale. Insomma, un pollice tendente verso l'alto a causa di quel problema piuttosto grave, ma in modo assolutamente brillante perché tutto il resto, invece, funziona.
4) Insalata verde, di Davide Di Tullio
Occhio all'apostrofo mancante... Detto questo, qui c'è un finale sbagliato. L'accenno al capo del protagonista fa davvero pensare a un killer in trasferta lavorativa e pertanto si abbassa e quasi si annulla tutta la tensione da UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA perché, come Tarantino insegna, tali gesti efferati ci stanno benissimo in un pulp. Ecco, questo per me è un problema piuttosto importante. Poi però va analizzata anche la tua capacità nel riuscire a rimanere su un personaggio scomodo e poco empatico rimanendo coerente fino alla fine del testo e questo è un punto a favore. Sul tema, ci sta perché ai suoi occhi quei due vicini sono così strani da attrarre la sua attenzione. Come valutazione, direi la stessa del racconto di Borchi quindi un pollice tendente verso l'alto e basta, senza infamia e senza lode. Metto il tuo davanti per un'attenzione maggiore sul protagonista, più focalizzato.
5) Rognone in umido, di Wladimiro Borchi
Il problema fondamentale, qui, sta nella figura del prete. Da subito figura grezza e meschina, non ci sono o non ho rinvenuto elementi che mi aiutassero ad approfondire la sua psiche e anche il riferimento al suo gregge è labile perché pienamente in linea con la volgarità della sua immagine presentata fino a quel punto. Per quanto sopra, dunque, il finale giunge poco preparato e quasi gratuito. Insomma, potevi fare mooolto meglio nel tratteggiarlo e nel seminare elementi che lo delineassero. Questione tema: gli strani vicini ci sono, ma rimangono fuori dal focus e non definiscono il racconto nel suo essere, però sono la causa scatenante del movimento di Vitaliano e della reazione del prete, quindi ci sta. Lettura godibile sporcata, anche qui, da questa figura poco definita del prete. Per me un pollice tendente verso l'alto, ma in modo non brillante. Assolutamente migliorabile senza intaccarlo più di tanto, ma concentrando i tuoi interventi su un ingresso in scena diverso del prete con una semina successiva più oculata.
6) La collina degli strani, di Emanuela Di Novo
Tralasciando il problema legato al narratore, che è stato dai più dibattuto, penso che il problema più evidente qui sia una eccessiva indeterminatezza del tutto. Sia chiaro, lasciare l'inspiegato non è un male, ma mi sembrano proprio mancare appigli (per il lettore) dai quali partire per orientarsi in questa tua creazione. Il tutto è assolutamente affascinante, ma rimane distante (anche a causa, di nuovo, della scelta del narratore onniscente) e alla fine rimangono tante idee suggestive messe insieme in un unico testo che pare ancora un frutto acerbo e bisognoso di maturare. Il tema c'è, eccome. Come valutazione, ti metterei allo stesso livello del racconto di Isabella, quindi un pollice tendente verso l'alto ma poco brillante, però appena un gradino sopra per una maggiore coerenza interna del tuo testo.
7) Strani vicini, di Isabella Valerio
Di solito non lo faccio, ma devo rubare le parole di Lenzi perché rappresentano perfettamente quello che penso della prima parte del tuo racconto: ... espressività frizzante, originale e personale. Descrizioni ispirate ma anche molto dettagliate, che toccano sia i pensieri della voce narrante che i suoi sensi, rimbalzando tra essi con una naturalezza notevole. Insomma, in quella parte ci ho trovato una voce davvero interessante e fresca. Putroppo, però, c'è il problema che in rapporto all'economia del racconto quella prima parte occupa davvero troppo spazio e sembra anche un pelo gratuita. La seconda parte, il racconto vero e proprio, è più lineare e basata su una problematica di fondo: senza riconoscere il film citato non è possibile apprezzare l'evoluzione della storia e quindi il tutto risulta poco incisivo. Per quanto riguarda il tema, invece, è preso in pieno. Insomma, c'è poca coesione interna e un problemone riguardante la citazione quindi direi un pollice tendente verso l'alto, ma in modo poco brillante. Però quello stile da te abbozzato nella prima parte è decisamente bello e funzionale, anche se temo che sia estremamente difficile da tenere lungo tutto un testo.
8) La zappa, di Ilaria Masini
Un testo piuttosto problematico che mette in risalto, in particolar modo, il tuo primo approccio con tutti i limiti imposti da un Minuti Contati. A prescindere da questi, occhio alla caratterizzazione dei protagonisti, davvero labile e mancante. Sembra che tu dia per scontate le posizioni in scena degli attori e il fatto che il lettore visualizzi quello che intendi, senza però dare le opportune coordinate. Sulla seconda parte, decisamente troppo affrettata, ma, lo ripeto, può avere influito in modo determinante il tempo limitato. Tema: molto debole, ma presente. Per me un pollice ni poco brillante.

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