Loop

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Laura Cazzari
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Loop

Messaggio#1 » lunedì 19 ottobre 2020, 22:32

Apro gli occhi a fatica.
Sono pesanti, come se le ciglia fossero incollate tra loro.
Il sole che filtra dalle persiane mi ferisce gli occhi e mi provoca un mal di testa lancinante.
Cerco di tirarmi a sedere. Il mio corpo è pesante, indolenzito e la nausea mi assale.
Non riesco a mettere a fuoco la stanza intorno a me. Non è la camera da letto, ma il bagno.
Ho dormito sul pavimento gelido.
Mi appoggio per terra e le dita affondano in una sostanza viscida.
Guardo la mia mano e la sostanza bianca e gelatinosa che la ricopre. Mi rendo conto che il vomito è sparso tutto intorno a me.
Dal gusto acre che ho in bocca deve essere mio.
Non ricordo cosa sia successo la notte scorsa.
Sforzandomi e acuendo il mio mal di testa ricordo di essere andato al bar per vedere la partita.
Ricordo la birra, tanta birra, poi il nulla.
Sento rumori provenire dall’altra stanza.
Mi alzo finalmente in piedi e il bagno vortica intorno a me. Mi guardo allo specchio. Ho un aspetto orrendo.
Ho le occhiaie sotto gli occhi, il vestito sgualcito è sporco di vomito, sudore e qualcosa che sembra essere sangue.
Mi guardo le nocche: sono scorticate.
Al bar devo aver fatto a botte contro un tifoso della squadra avversaria.
Noto dei graffi sul mio collo, ma nient’altro, quindi devo aver vinto lo scontro.
Sento di nuovo il rumore provenire dall’altra stanza.
Lidia starà preparando la colazione, spero di non averla svegliata ieri notte quando sono tornato a casa.
Apro la porta del bagno.
- Tesoro?
Il suono della mia voce mi provoca una nuova fitta di mal di testa.
Nessuna risposta.
- Lidia?
Riprovo con un tono di voce più basso. Sento dei passi affrettati, ma non la vedo arrivare.
C’è qualcosa che non va.
Mi trascino verso il salotto, anche se tutti i muscoli del corpo mi chiedono di sdraiarmi.
Quando arrivo in sala scorgo delle valigie.
Perché ci sono delle valigie? Non mi ricordo aspettassimo ospiti.
Avanzando vedo Lidia voltata di spalle, sta prendendo le chiavi della macchina e indossa un impermeabile rosso.
- Tesoro, che succede? Stai uscendo? Di chi sono le valigie?
Lidia si blocca sul posto e inizia a tremare.
Senza guardarmi afferra le valigie e zoppicando si dirige verso la porta.
- Ehi amore, dove vai? Fermati.
Il mal di testa mi martella il cervello, mentre accelero il passo per raggiungerla prima che esca.
Le afferro la spalla e la obbligo a voltarsi.
Le sue gambe malferme cedono, lei cade a terra e finalmente mi guarda.
Ha la faccia piena di lividi. Il labbro è spaccato e un occhio è talmente pesto da non riuscire ad aprirsi.
L’occhio sano mi scruta con terrore.
- Lasciami andare.
Bofonchia lasciandomi intravedere che le manca un dente.
- Oddio Lidia, cosa ti è successo? Chi…
Non finisco la frase perché i ricordi della sera prima cominciano a riaffiorare come piccoli flash.
Vedo la porta di casa.
Vedo Lidia al telefono che piange.
Vedo le sue valigie pronte
Vedo i suoi occhi spaventati che mi fissano.
Sento la rabbia montare.
Sento la sua pelle sotto le mie nocche mentre infierisco su di lei.
Sento il suo sangue gocciolare tra le mie dita.
Sento le sue ossa rompersi sotto i miei calci.
- Lidia, tesoro sono mortificato. Quando ho visto che stavi per lasciarmi sono impazzito. Ti assicuro che non succederà mai più.
Sono terrorizzato al pensiero che mi lasci, allungo una mano per accarezzarle la guancia tumefatta.
Lei si allontana di scatto da me, strisciando verso la porta.
La rabbia inizia a crescere nel mio petto.
- Sai che non puoi lasciarmi. Dove pensi di poter andare? Sei sola e senza amici e hai solo me. Se non mi farai arrabbiare ti assicuro che non ti toccherò più.
Lei non sembra ascoltarmi e ormai si è rimessa in piedi e ha la mano sulla maniglia.
Smetto di ragionare, la rabbia prende le redini. Mi avvento su di lei che cade di nuovo per terra.
- TU NON PUOI LASCIARMI, NON SEI NESSUNO SENZA DI ME.
Le urlo in faccia. Alzo la mano per impartirle una lezione, quando vedo una pistola frapporsi tra me e lei.
Mi blocco, incapace di capire e incredulo che lei possa farmi del male.
L’occhio sano di Lidia mi guarda carico d’odio.
- Vai all’inferno!
Urla.
Una luce bianca mi avvolge.

Apro gli occhi a fatica.
Sono pesanti...


Laura Cazzari

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antico
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Re: Loop

Messaggio#2 » lunedì 19 ottobre 2020, 22:41

Ciao Laura! Tutto ok con i parametri, buona LIVIO GAMBARINI EDITION!

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Proelium
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Re: Loop

Messaggio#3 » martedì 20 ottobre 2020, 16:52

Ciao Laura,
piacere di leggerti. Il racconto è scorrevole e a suo modo funziona, ma devo dire che non mi ha preso molto. Ci sono alcune imprecisioni stilistiche: la ripetizione di “occhi” proprio all’inizio; l’insistente descrizione iniziale che vorrebbe fare il botto ma è un po’ fiacca; l’anafora vedo/sento che non crea la tensione sperata... Anche il tema, benché valido, non è inossidabile: la vicenda da cronaca scabrosa e i dialoghi tra i personaggi sono corretti, ma viaggiano su binari troppo prevedibili. Ammetto di non amare la narrazione realista e di “denuncia sociale”, pur riconoscendone la nobiltà di intento. Ho detto la stessa cosa a Gabriele (cfr. il suo racconto Abitudini), di cui però ho apprezzato la maggiore solidità di impianto e originalità sul tema. Simpatico ma pericoloso il trick finale che dà avvio al loop. Mi ha divertito, ma attenta! Se crei un’incongruenza tra sangue e vomito il lettore non sa più che pensare.

alexandra.fischer
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Re: Loop

Messaggio#4 » martedì 20 ottobre 2020, 19:07

LOOP Di Laura Cazzari Che dire, questo giro della morte indica che il Tema è centrato in pieno. Il marito fanatico della squadra di calcio e violento con la moglie (oltre che a essere alcolizzato, malgrado la falsa innocuità della birra) viene giustiziato dal colpo di pistola di lei (stufa di sbronze e angherie, oltre che, di certo, delle continue notizie di rissa del marito. Io la trovo una prova cruda, ma ben scritta. Anche per la psicologia del marito, non del tutto malvagio: da una parte ama la moglie Lidia, dall’altra, il suo sentimento è malato (la considera una sua proprietà).

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Ilariya_
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Re: Loop

Messaggio#5 » martedì 20 ottobre 2020, 21:25

Ciao Laura

e piacere di leggerti.

Concordo con i commenti precedenti: il racconto funziona, il tema è ben centrato, ma non mi sono sentita molto coinvolta.
Quando il protagonista si alza in bagno sembra avere perso la memoria, ma appena si guarda allo specchio improvvisamente recupera la lucidità e si sente molto (troppo) sicuro delle proprie "deduzioni". Mi spiego meglio: dalle nocche scorticate sembra essere certo di avere fatto a botte al bar, siccome ha solo graffi sul collo allora senza dubbio ha vinto lo scontro. Mi aspetterei più confusione da uno che si alza in una palude di sangue, sudore e vomito e non ricorda di avere picchiato la moglie.
Prevedibile il fatto che lei tiri fuori la pistola.
A parte questo, ho apprezzato il finale che mi ha divertita.

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Davide Di Tullio
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Re: Loop

Messaggio#6 » mercoledì 21 ottobre 2020, 22:19

Ciao Laura

insomma, un racconto senza infamia e senza lode il tuo. Lo chiami Loop, perché sembra il finale riprenda con l'apertura del racconto, ma come fa se il ragazzo viene sparato? Questo non ci viene spiegato. Il racconto scorre, certo, ma usi espressioni bizzarre (gli occhi pesanti, le palpebre incollate. Perché?) o abusate (Di chi sono queste valige? Sono a casa mia, di chi dovrebbero essere? mi domanderei io). I dialoghi, poi, sono abbastanza ingessati, molto da copione. Non so, devo ammettere che la storia non mi ha coinvolto molto

a rileggerci!
Ultima modifica di Davide Di Tullio il giovedì 22 ottobre 2020, 12:33, modificato 2 volte in totale.

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Laura Cazzari
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Re: Loop

Messaggio#7 » giovedì 22 ottobre 2020, 11:38

Davide Di Tullio ha scritto:Ciao Laura

insomma, un racconto senza infamia e senza lode il tuo. Lo chiami Loop, perché sembra il finale riprenda con l'apertura del racconto, ma come fa se il ragazzi viene sparato? Questo non ci viene spiegato.

a rileggerci!


Ciao, grazie per il tuo commento. Visto il tema e che gli altri lo avevano capito pensavo fosse chiaro che il protagonista sta rivivendo in loop il giorno peggiore della sua vita come inferno/punizione personale. Mi piaceva lasciare accennata la cosa. Show not tell.
Laura Cazzari

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Pretorian
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Re: Loop

Messaggio#8 » giovedì 22 ottobre 2020, 23:43

Ciao, Laura. Il tuo racconto mi ha ricordato un episodio di "Love, Death ad Robots", in cui un uomo e una donna si inseguivano in un loop temporale che terminava, ogni volta, con uno dei due che uccideva l'altro. La prima parte del racconto è anche apprezzabile, anche se la descrizione del duro risveglio del narratore scivola più volte sul tell, quando ti sarebbe bastato poco per avere uno show puro e soddisfacente. Un plauso alla descrizione di Lidia ferita, molto cruda e ben fatta.
La secondo parte, invece, partire dal flashback, presenta maggiori problematiche. In primis, in situazioni simili, con personaggi smemorati, di solito c'è un evento scatenante per il ricordo, qualcosa che giustifichi il fatto che il protagonista riporti alla mente cose che ha dimenticato. In assenza di una vera causa scatenante, la scena funziona poco: insomma, perché ha ricordato solo in quel momento, e non appena sveglio? Anche la conclusione in loop è poco funzionale: di solito questo tipo di storie (come quella di cui ho fatto cenno prima) "preparano" al loop inserendo elementi che, visti in un secondo momento, davano già segnali di quello che sarebbe avvenuto. In questo caso, non c'è niente di tutto questo, al punto che il racconto avrebbe potuto tranquillamente concludersi con la morte del protagonista senza cambiare la storia quasi di nulla.
Peccato.

Alla prossima!

Dario17
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Re: Loop

Messaggio#9 » venerdì 23 ottobre 2020, 17:14

La scrittura è pulita e ci introduci nel personaggio man mano che lui si sveglia e percepisce sempre meglio tramite i cinque sensi il luogo in cui si trova. Ci sono abbondanti ripetizioni per tutto il racconto (occhi, pesante, vomito, ecc...) che presumo siano refusi non corretti, ma ci sono anche ripetizioni messe ad arte per dare un colpo ad effetto come nella quadruplicazione del "vedo" e del "sento" che a me hanno solo appesantito la lettura.
Per quanto i pezzi descrittivi siano buoni anche se alcuni forse poco probabili (trovarsi circondato dal proprio vomito tutto intorno a sè stessi credo richieda almeno litri e litri di sbrocco, oppure avere l'occasione di rinchiudere il proprio marito violento in bagno per agevolare una fuga già difficile per le fratture varie riportate), nei dialoghi c'è poca vitalità e poca originalità.
Sono frasi preconfezionate, già sentite e risentite ed anche molto prevedibili.
Non credo sia per colpa di una pochezza di scrittura ma perchè il soggetto stesso del racconto è banalotto; persino qui su MC è stato trattato a più riprese.
Eterno onore a chi porta a galla certi temi perchè ve n'è un gran bisogno, ma ficcarlo in questo contest solo per far dire alla coprotagonista un "vai all'Inferno" è opinabile.
Il finale richiama il titolo: loop. Però siamo sicuri che ci sia? E dove trovo tracce di questo loop durante il racconto? Viene tirata fuori una pistola ma non si capisce se effettivamente spari o no. È la storia di un uomo condannato da una pena da girone dantesco a rivivere la propria morte violenta di continuo? Non lo sappiamo.
A me piacciono i finali circolari però quì c'è solo la parola loop a farmlo pensare e non basta.
Il tema è rispettato, senza infamia e senza lode.

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Filippo Santaniello
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Re: Loop

Messaggio#10 » sabato 24 ottobre 2020, 12:20

Ciao Laura,
il tuo racconto mi è piaciuto subito.
Ha mordente. La scrittura è chiara, asciutta, scorrevole. Ci sono delle belle immagini che rafforzano le emozioni del protagonista.
L'inferno si respira riga dopo riga fino al torbido finale.
L'impianto narrativo è costruito bene.
Il personaggio è finito all'inferno e la sua punizione è rivivere per l'eternità gli attimi che hanno preceduto la sua morte.
Inoltre attraverso una storia horror tocchi un tema attuale quale quello della violenza domestica.
Non aggiungo altro. Per me hai fatto centro.

Charlesdexter
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Re: Loop

Messaggio#11 » lunedì 26 ottobre 2020, 11:03

Ciao Laura,
Il tuo racconto mi è piaciuto, tant'è che l'ho messo in cima alla mia classifica. Mi ha colpito la sobrietà dello stile. Il tema, attualmente molto in auge, è stato sviluppato efficacemente, in modo originale e senza scadere nei cliché.
In particolare l’idea d’inserire il ricordo sfocato che improvvisamente rivela l’orrore l’ho trovata una mossa vincente, capace di sorprendere. Il finale è un pizzico telecomandato ma comunque coerente.

Dopo “mal di testa” inserirei una virgola.
“Ho le occhiaie sotto gli occhi”, è un po’ ripetitivo. “Ho le occhiaie” potrebbe bastare.
Dopo “ieri notte” inserirei una virgola.

Giulio_Marchese
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Re: Loop

Messaggio#12 » martedì 27 ottobre 2020, 21:37

Ciao Laura,
il tuo racconto fila abbastanza liscio e, a parte alcune immagini che a una prima lettura non mi erano parse chiare, si lascia leggere senza problemi.
La cosa che mi è piaciuta di più è il finale, mi ha ricordato l'inferno della serie tv Lucifer, non so se la cosa fosse voluta ma mi dico che il tema è centrato. Una visione dell'inferno come un loop infinito del proprio momento peggiore, una continua discesa negli inferi. Funziona. Forse dovresti lavorare un po' di più sullo stile, magari riducendo (se non eliminando) i verbi di percezione che fanno sempre pensare ad una telecronaca (per altro siamo sulla stessa barca quindi capisco le difficoltà). Alcune immagini, dicevo, le ho fraintese in prima lettura, un esempio su tutti:

Guardo la mia mano e la sostanza bianca e gelatinosa che la ricopre.


Pensavo fosse sperma, non so perché ma la frase dopo mi ha costretto a ri-immaginare il dettaglio. In più all'inizio ero convinto che il protagonista fosse una donna. Non so perché ma forse un indizio sul sesso nelle prime battute (visto che è rilevante) potrebbe rendere il pezzo più chiaro.
Comunque bella prova, a rileggerci!

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antico
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Re: Loop

Messaggio#13 » sabato 31 ottobre 2020, 21:06

Mi è piaciuto molto e sulle prime sono stato incerto sul pollice su, ma poi mi sono accorto del problema principale: il titolo e la sua resa. Sai che non ho assolutamente inteso da subito che fosse all'inferno e stesse rivivendo la stessa giornata? E sai perché? Perché il loop mi sembrava quello in cui rincorreva il protagonista nel suo allontanarsi dalla violenza verso la compagna per poi ricaderci. In quest'ottica mi stonavano un pelo le ultime righe in quanto lo davo per morto, ma, forzando, poteva essere moribondo. Due opzioni, per come la vedo: 1) eliminare la questione "giornata in loop" per concentrarti maggiormente sul loop emotivo del protagonista oppure 2) rendere più chiare le tue intenzioni sulla "giornata in loop". Concludendo: un pollice quasi su.

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