Il Mostro Peggiore

Appuntamento fissato per lunedì 16 novembre dalle 21.00 all'una con un tema di Scilla Bonfiglioli!
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MatteoMantoani
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Il Mostro Peggiore

Messaggio#1 » martedì 17 novembre 2020, 0:36

L'ingresso crolla alle mie spalle, faccio un salto e striscio sul suolo della caverna. L’oscurità mi avvolge. La polvere arriva alle mie narici. Tossisco. Una fitta di dolore mi sale le braccia. Annuso le mani, odore di ferro. Le sfrego l’una sull’altra, un liquido denso che mi impiastriccia la pelle: sanguino. Gli occhi si abituano all’oscurità.
C’è una stanza. Entro. Da quattro lampade agli angoli della sala nascono delle timide fiammelle. Esulto, sono le lampade di Salomone, dopo tutti questi anni le ho trovate! La polvere mi pizzica la gola, scatarro muco pastoso sul pavimento. Ci sono dei bagliori anche per terra: sono lettere magiche che brillano ai miei piedi.

Accarezza il mostro più orrendo e il potere del jinn del sangue sarà tuo.
Tocca la lampada sbagliata perderai la vita.


Quali mostri? Ho capito. Mi avvicino alla prima lampada. Un’estremità è una coda di scorpione arrotolata come un anello, l’altra è una testa umana con fiamme per capelli. Una manticora di terracotta. La fisso con attenzione. Non ho dubbi: conosco quel viso.
Quando ero molto giovane mio padre aveva già deciso il mio futuro: sarei diventato un mercante come lui. Stoffe e tappeti, caftani di seta e turbanti di velluto. Quando gli avevo confidato di voler cercare le quattro lampade perdute del re Salomone per conquistare il potere del grande jinn del sangue, lui aveva scambiato le mie ambizioni per le fantasie di un ragazzo. Diceva di volermi bene, che ero il suo figlio prediletto. Lo accoltellai nel sonno e scappai con tutto l’oro.
Sputo sulla faccia di terracotta, lo zigomo di mio padre gocciola muco. Cammino verso la seconda lampada. Ha la forma di un uccello, le fiamme escono da tutto il corpo e avvolgono le ali spiegate: è una fenice.
Appena scappato di casa non sapevo dove andare, avevo le bisacce piene d’oro ma ero troppo giovane per sapere come tenermelo. Sperperato tutto in puttane e in gioco d’azzardo, mi ritrovai mezzo morto in un fosso. Quando ogni speranza era perduta, il vecchio Nassim mi raccolse e mi prese nella sua casa. Rido: il vecchio Nassim. Guarite le mie ferite incendiai il suo negozio di spezie e scappai con il forziere. L’odore degli incensi infuocati era così sublime, il quartiere profumava come un bordello.
Allungo il dito verso la fenice, vorrei accarezzare quelle ali di terracotta. No, non posso sbagliare o il jinn di sangue mi prenderà la vita. Mi fermo in tempo.
Cammino verso la terza lampada. Ha la forma di una grossa donna accovacciata: le fiamme escono dai seni prosperosi. Lilith, la dea della morte. Il suo viso è familiare. Sghignazzo.
Nasira era la donna più brutta del mondo: grassa, pelosa e coi denti sporgenti di un cammello. Suo padre era l’uomo più ricco della città e non riusciva a farla maritare, gli uomini accorrevano attirati dalla ricca dote, ma non riuscivano a fingere di essere innamorati di lei. Il corteggiamento fu duro, ma raggirai suo padre e lo convinsi di amarla davvero. Lei era innamoratissima, sarebbe morta per me. Alla prima notte di nozze le piantai il pugnale in pancia e scappai con la dote.
Sorrido, allungo le dita verso quei capezzoli infuocati. Una goccia di sangue scorre sulla punta dell’indice. Ritiro la mano appena in tempo, non è questa la lampada giusta.
Ne manca solo una. La raggiungo e la fisso. La sua forma allungata è quella di un pesce, il corpo è ricoperto di teschi: il leviatano. Le fiamme escono dalle orbite vuote, le ombre volteggiano sul corpo flessuoso.
Quanti uomini ho ucciso per arrivare fin qui? Non ho mai avuto pietà: chiunque mi ostacolasse è sottoterra o le sue ossa inghiottite dalle dune. Mille teschi che lastricherebbero una balena.
Fisso il vuoto. Respiro. Tutto mi è chiaro. Ho fatto la mia scelta.
Passo la mano sul mio viso, la barba mi punge le ferite; mi carezzo la gola e scendo fino al ventre.
La luce delle lampade si fa accecante.
Raddrizzo la schiena, mi palpo il petto: è coperto di liquido appiccicoso. Mi guardo i palmi, giro le mani e fisso i dorsi. Il mio corpo è ricoperto di sangue.
Urlo di gioia. Con la sola forza della volontà scoperchio la caverna. Mi alzo in volo. Il cielo nero è disseminato di stelle crudeli, brillano e festeggiano con me.
I poteri del jinn del sangue sono miei!



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antico
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#2 » martedì 17 novembre 2020, 0:39

Ciao Matteo! Anche per te secondo MC! Tutto ok con caratteri e tempo, buona SCILLA BONFIGLIOLI EDITION!

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MatteoMantoani
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#3 » martedì 17 novembre 2020, 0:40

antico ha scritto:Ciao Matteo! Anche per te secondo MC! Tutto ok con caratteri e tempo, buona SCILLA BONFIGLIOLI EDITION!

Grazie mille Maurizio! Speriamo bene!

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Fagiolo17
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#4 » martedì 17 novembre 2020, 19:45

Ciao Matteo, è un piacere leggerti.
Questo racconto alla Indiana Jones mi è piaciuto.
Mi piace come hai gestito le informazioni e la storia del protagonista, ma purtroppo esplicitando così il suo passato sei finito per raccontare più che mostrarci qualcosa. Può funzionare in un racconto più lungo, ma con così poche battute ne soffre un po' l'immedesimazione.
La scena iniziale che usi per introdurci il resto del racconto in realtà risulta quella meglio riuscita.

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MatteoMantoani
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#5 » martedì 17 novembre 2020, 20:04

Fagiolo17 ha scritto:Ciao Matteo, è un piacere leggerti.
Questo racconto alla Indiana Jones mi è piaciuto.
Mi piace come hai gestito le informazioni e la storia del protagonista, ma purtroppo esplicitando così il suo passato sei finito per raccontare più che mostrarci qualcosa. Può funzionare in un racconto più lungo, ma con così poche battute ne soffre un po' l'immedesimazione.
La scena iniziale che usi per introdurci il resto del racconto in realtà risulta quella meglio riuscita.


Ciao Luca. Stavolta ho inserito di proposito delle parti di raccontato, anche per vedere che effetto facevano. E tac! Subito qualcuno me le fa notare. La mia idea era di creare un personaggio e raccontare il suo passato, renderlo più torbido possibile tanto da farli diventare il peggiore tra i mostri. Sinceramente ero a corto di idee, il tema della gara stavolta non ha attecchito. L'importante è comunque che il racconto ti sia piaciuto, grazie per il commento

Kiljedayn
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#6 » venerdì 20 novembre 2020, 16:01

Ciao, Matteo! Credo sia la prima volta che leggo qualcosa di tuo, perciò piacere di leggerti!
Il tuo racconto mi è piaciuto, suona proprio come una vecchia fiaba araba e fa il suo dovere anche dal punto di vista della tematica, che declini in maniera personale e interessante: il protagonista è tentato di accarezzare ciascuno dei mostri in cui rivede il suo passato, fino a toccare il peggiore, ovvero sé stesso. Personalmente, per mantenere l'aspetto da fiaba, avrei optato per un'altra persona rispetto alla prima singolare per il narratore, magari svelando nel finale che si trattava di sé stesso, messosi in salvo dalla caverna grazie ai poteri conquistati. La mancanza di vera e propria azione, naturalmente, risulta un po' penalizzante in un contest di racconti brevi, relegando il tuo scritto alla dimensione di un affresco ben realizzato, piuttosto che di un vero e proprio racconto.
Tutto sommato, un racconto che ho gradito!
Alla prossima!
Danilo

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MatteoMantoani
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#7 » venerdì 20 novembre 2020, 18:09

Kiljedayn ha scritto:Ciao, Matteo! Credo sia la prima volta che leggo qualcosa di tuo, perciò piacere di leggerti!
Il tuo racconto mi è piaciuto, suona proprio come una vecchia fiaba araba e fa il suo dovere anche dal punto di vista della tematica, che declini in maniera personale e interessante: il protagonista è tentato di accarezzare ciascuno dei mostri in cui rivede il suo passato, fino a toccare il peggiore, ovvero sé stesso. Personalmente, per mantenere l'aspetto da fiaba, avrei optato per un'altra persona rispetto alla prima singolare per il narratore, magari svelando nel finale che si trattava di sé stesso, messosi in salvo dalla caverna grazie ai poteri conquistati. La mancanza di vera e propria azione, naturalmente, risulta un po' penalizzante in un contest di racconti brevi, relegando il tuo scritto alla dimensione di un affresco ben realizzato, piuttosto che di un vero e proprio racconto.
Tutto sommato, un racconto che ho gradito!
Alla prossima!
Danilo


Ciao Danilo. La prima persona doveva essere un modo per aumentare la focalizzazione, però quelle parti di raccontato sono una palla al piede sia nel ritmo che nella leggibilità e il miscuglio delle due tecniche non è né carne né pesce.
Di solito aborro l'uso di questi espedienti, però devo ammettere che, per far funzionare la trama in così poco spazio, il racconto doveva per forza contenerli. Diciamo che il tema non mi ha particolarmente ispirato, e dopo un'ora buona questa era la mia idea migliore (sigh).
Ho paura che questa gara sia andata un po' in malora, ed è giusto così: gli errori si pagano.
Sono comunque contento che nel complesso la storia ti sia piaciuta. Almeno intrattiene, e già questo è un premio di consolazione non da poco.
Grazie mille e alla prossima!

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Emiliano Maramonte
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#8 » sabato 21 novembre 2020, 0:24

Ciao Matteo!
Forse è la prima volta che ti leggo, anche se sono sicuro che questa è la tua seconda o terza partecipazione al contest. Correggimi se sbaglio.
Dunque: il racconto mi è piaciuto ma non mi ha fatto impazzire. Ottime le immagini che evochi e suggestivo il trappolone alla Indiana Jones per acquisire un potere ultraterreno. Grosso modo conduci la narrazione in modo abbastanza limpido senza veri inconvenienti nella scrittura. Dove il testo zoppica è negli "inserti" del passato del protagonista. Voluti o meno (ma tu confermi che sono voluti...), hanno inevitabilmente spezzato a più riprese il buonissimo flusso narrativo dell'azione nella grotta, che lasciava presagire un interessante crescendo fino a un climax sperabilmente esplosivo. In parte lo è stato, in parte no. Potevi destinare lo spazio dei ricordi del protagonista a un'ulteriore enfatizzazione della scena, così ben costruita o, in alternativa, battere su un'architettura della storia votata a un finale a sorpresa. Infatti il finale mi ha lasciato l'amaro in bocca, poiché mi aspettavo un colpo di scena come ad esempio il colpo basso del jinn con cui fregava il furfante... Invece lui sceglie la lampada giusta, conquista i poteri e fine dei giochi.
Nel complesso una prova gradevole con tema centrato per il rotto della cuffia.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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MatteoMantoani
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#9 » sabato 21 novembre 2020, 8:07

megagenius ha scritto:Ciao Matteo!
Forse è la prima volta che ti leggo, anche se sono sicuro che questa è la tua seconda o terza partecipazione al contest. Correggimi se sbaglio.
Dunque: il racconto mi è piaciuto ma non mi ha fatto impazzire. Ottime le immagini che evochi e suggestivo il trappolone alla Indiana Jones per acquisire un potere ultraterreno. Grosso modo conduci la narrazione in modo abbastanza limpido senza veri inconvenienti nella scrittura. Dove il testo zoppica è negli "inserti" del passato del protagonista. Voluti o meno (ma tu confermi che sono voluti...), hanno inevitabilmente spezzato a più riprese il buonissimo flusso narrativo dell'azione nella grotta, che lasciava presagire un interessante crescendo fino a un climax sperabilmente esplosivo. In parte lo è stato, in parte no. Potevi destinare lo spazio dei ricordi del protagonista a un'ulteriore enfatizzazione della scena, così ben costruita o, in alternativa, battere su un'architettura della storia votata a un finale a sorpresa. Infatti il finale mi ha lasciato l'amaro in bocca, poiché mi aspettavo un colpo di scena come ad esempio il colpo basso del jinn con cui fregava il furfante... Invece lui sceglie la lampada giusta, conquista i poteri e fine dei giochi.
Nel complesso una prova gradevole con tema centrato per il rotto della cuffia.

In bocca al lupo!
Emiliano.



Ciao Emiliano. Questo è il mio secondo passaggio nell'arena a parte la Sfida.
Le tue osservazioni ci stanno tutte, avevo in mente l'ultima scena di "Indiana Jones e l'ultima crociata" e ho voluto inserire tutto il background possibile per sottolineare quanto il protagonista fosse uno stronzone, tanto da risultare un mostro peggiore di tutti gli altri e costruire il finale.
Esperimento poco riuscito, sono più che d'accordo; volevo mescolare un po' il vecchio modo di scrivere (con spiegoni e infodump) insieme a quello nuovo (basato su quelle tecniche di mostrato che sto cercando di imparare) e il risultato non è convincente.
Il finale è quello che è, ho cercato di creare un twist e questa era l'idea migliore che ho avuto. Non ho ben capito cosa intendevi quando dici che magari ci stava un colpo basso del jinn, dici che il jinn poteva in effetti comparire perché la scelta di carezzare sé stesso era giusta, però poteva fargli qualche sgarro e farlo fuori lo stesso?
Grazie comunque per il commento, alla fine se ti è piaciuto e in qualche modo ti ha intrattenuto non è stato un completo fallimento.

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Debora D
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#10 » sabato 21 novembre 2020, 10:56

Ciao Matteo, è un piacere leggerti e commentarti.
Mi è piaciuto questo racconto in salsa Mille e una notte ma dallo stile moderno.
Il tema è centrato in pieno per me e anche in modo originale, ho apprezzato parecchio l’idea della carezza a se stesso, finale che si annuncia pian piano alla coscienza del lettore mentre lui ricorda il suo passato e gli scempi che ha compiuto. Come ti è stato fatto notare però è proprio il passato che rallenta il tutto e lascia al lettore una sensazione di non completa soddisfazione.
Ma hai ragione quando dici che serviva al colpo di scena finale; è come se un cane che si morde la coda insomma.

La trama è carina, un esploratore si cala in una grotta in cerca di un tesoro e si trova di fronte un enigma. Il flusso narrativo è godibile con l'eccezione già riportata su cui non mi dilungo.
Posso aggiungere che in parte la legnosità sta anche nella ripetizione della struttura di alcune subordinate:
Quando ero molto giovane...
Quando gli avevo confidato...


In alcuni punti emerge l'inesperienza nell’uso del mostrato (lo dico con completa comprensione e spirito “fraterno” perché vedo i miei stessi tentativi lungi dall'essere finiti) come nelle sequenze di frasi brevi:
Fisso il vuoto. Respiro. Tutto mi è chiaro. Ho fatto la mia scelta.

Minuzie ortografiche e morfologiche:
Tossisco. Una fitta di dolore mi sale le braccia.
Il verbo salire è transitivo con scale e simili ma in questo caso io avrei usato una preposizione perché il verbo dà l'idea di un moto per luogo.

Qui ci avrei visto una virgola fra sbagliata e perderai.
Tocca la lampada sbagliata perderai la vita.

CONCLUSIONE: racconto piacevole e tema centrato con originalità, difetto la sequenza riflessiva. Una prova discreta secondo me, la lettura è stata divertente e questo è un punto a favore.

Alla prossima sfida

(La classifica si fa difficile da stilare!)

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MatteoMantoani
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#11 » sabato 21 novembre 2020, 11:15

Ciao Debora.
Grazie per il tuo commento molto approfondito, anche questa volta molto utile per me per imparare dai miei errori.
Permettimi qualche considerazione.

Debora D ha scritto:In alcuni punti emerge l'inesperienza nell’uso del mostrato (lo dico con completa comprensione e spirito “fraterno” perché vedo i miei stessi tentativi lungi dall'essere finiti) come nelle sequenze di frasi brevi:
Fisso il vuoto. Respiro. Tutto mi è chiaro. Ho fatto la mia scelta.


Ottima osservazione. In effetti nell'usare le regole del mostrato mi trovo molto in difficoltà ad articolare delle frasi che non siano semplici battute da quattro parole e poi punto. Sto cercando di imparare, e la mia opera di reverse engineering è ancora allo stadio più basso.

Minuzie ortografiche e morfologiche:
Tossisco. Una fitta di dolore mi sale le braccia.
Il verbo salire è transitivo con scale e simili ma in questo caso io avrei usato una preposizione perché il verbo dà l'idea di un moto per luogo.


Osservazione che apprezzo particolarmente. Il dolore sale "dalle" braccia è molto meglio.

Qui ci avrei visto una virgola fra sbagliata e perderai.
Tocca la lampada sbagliata perderai la vita.

Lì c'è proprio un refuso. Effetto MC :)

CONCLUSIONE: racconto piacevole e tema centrato con originalità, difetto la sequenza riflessiva. Una prova discreta secondo me, la lettura è stata divertente e questo è un punto a favore.

D'accordissimo per le sequenze riflessive. Sono contento che nel complesso ti sia piaciuto.

Alla prossima sfida
(La classifica si fa difficile da stilare!)

Alla prossima! Spero che sezionerai ancora altri miei pezzi, i tuoi suggerimenti sono molto utili.

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#12 » domenica 22 novembre 2020, 16:37

Ciao Matteo, piacere di leggerti.
Il tuo è un bel racconto, con un protagonista che riscopre sé stesso attraverso un percorso che lo porta a ispezionarsi e rivedere il proprio passato. Lo stile è molto buono, anche se in alcune circostanze ti ripeti, dove avresti potuto usare qualche aggettivo/parola diversa. Due esempi veloci: il primo muco rendeva l'idea di polvere e sporco, il secondo, sul viso della statua, mi è sembrato di troppo, quasi fastidioso. Un altro è la decrizione del sangue come di qualcosa di appicicoso. All'inizio del racconto ci stava, utilizzarlo di nuovo alla fine era di nuovo di troppo. Ci vuole un po' di varietà e l'utilizzo di stratagemmi diversi per dire le stesse cose.
Sulla trama niente da dire. Fila tutto molto bene, anche se il colpo di scena è per forza di cose telefonato a causa delle tre statue che portano il lettore a capire, lungo il percorso, quanto il mostro in effetti sia lui.
Forse a essere troppo repentina è la presa di consapevolezza da parte del protagonista. Mi spiego meglio. Lui, alla fine del percorso, riconosce di essere un mostro. Ma nessun mostro si definirebbe in quel modo se non avesse una sorta di pentimento interiore. In questo caso, il protagonista è pentito? Se non lo è, difficilmente crederebbe di essere un mostro, piuttosto si giustificherebbe. Se invece lo fosse, perché poco prima, ricordando la morte della nobile, sghignazza? A parte questo inghippo finale, la ritengo comunque una buona prova.
A rileggerci!

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MatteoMantoani
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#13 » domenica 22 novembre 2020, 17:00

Ciao Gabriele,
grazie mille del tuo commento, un paio di considerazioni:

Gabriele Dolzadelli ha scritto:Ciao Matteo, piacere di leggerti.
Il tuo è un bel racconto, con un protagonista che riscopre sé stesso attraverso un percorso che lo porta a ispezionarsi e rivedere il proprio passato. Lo stile è molto buono, anche se in alcune circostanze ti ripeti, dove avresti potuto usare qualche aggettivo/parola diversa. Due esempi veloci: il primo muco rendeva l'idea di polvere e sporco, il secondo, sul viso della statua, mi è sembrato di troppo, quasi fastidioso. Un altro è la decrizione del sangue come di qualcosa di appicicoso. All'inizio del racconto ci stava, utilizzarlo di nuovo alla fine era di nuovo di troppo. Ci vuole un po' di varietà e l'utilizzo di stratagemmi diversi per dire le stesse cose.


Ottima osservazione che mi aiuta davvero a comprendere i miei limiti; darei la colpa al poco tempo e alla stanchezza, ma è anche un punto di miglioramento su cui devo lavorare.


Forse a essere troppo repentina è la presa di consapevolezza da parte del protagonista. Mi spiego meglio. Lui, alla fine del percorso, riconosce di essere un mostro. Ma nessun mostro si definirebbe in quel modo se non avesse una sorta di pentimento interiore. In questo caso, il protagonista è pentito? Se non lo è, difficilmente crederebbe di essere un mostro, piuttosto si giustificherebbe. Se invece lo fosse, perché poco prima, ricordando la morte della nobile, sghignazza? A parte questo inghippo finale, la ritengo comunque una buona prova.
A rileggerci!


Anche questo ci sta, forse il riconoscimento della propria natura dovrebbe essere accompagnato da un pentimento interiore, ma la mia idea era che la voce narrante fosse di un personaggio veramente malvagio e conscio di esserlo. Una specie di supervillain. Comunque, in un racconto con più caratteri, avrebbe molto senso esplorare anche un cambiamento interiore.

Sono molto contento che tutto sommato il racconto ti sia piaciuto, nonostante lo reputi io stesso al di sotto delle mie capacità (il tema della gara mi ha ispirato davvero poco, stavolta). Buona gara a te e a rileggerci!

Andrea J. Leonardi
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#14 » domenica 22 novembre 2020, 21:58

Tema. Accarezza i mostri del suo passato e infine sé stesso. L’azione di per sé è molto marginale e quasi meccanica, ma il simbolismo dei mostri c’è tutto.

Trama. Quando il PdV si è alzato nel cielo, mi sono sentito con lui ad osservare le stelle crudeli. Grandissima trama, c’è il “problema-non-problema” del raccontato che sicuramente è già stato discusso e che riprendo nello stile, ma la verità è che alla fine della prima lettura avevo già deciso di valutare col massimo dei voti la trama.

Stile. Sono sicuro che il problema più discusso sia stato il raccontato delle quattro vicende del protagonista associate alle lampade. Ammetto di aver storto il naso anche io alla prima lettura, ma non saprei in realtà indicare in maniera immediata come correggerlo. Il racconto così costruito ha un suo perché, accompagna alla fine con curiosità e, devo ammetterlo, mi ha fatto emozionare. Ci sarebbe qualche piccola cosa che segnalerei, ma davvero piccola rispetto al discorso principale raccontato – mostrato. Per il resto, la scrittura è in generale fluida, che valuto quindi molto più che sufficiente.

Totale. Mi è piaciuta davvero tanto. Non dico che merita di vincere solo perché la mia opinione vale meno della legge morale del protagonista, ma ti posso assegnare il premio Andrea J. Leonardi se vuoi.

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MatteoMantoani
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#15 » domenica 22 novembre 2020, 22:16

Ciao Andrea,
non mi aspettavo che qualcuno lo apprezzasse così tanto, quindi per me questa è una più che gradita sorpresa. Sono molto contento che ti abbia lasciato qualcosa e che l'immedesimazione con la voce narrante abbia attecchito, che dire.. è quello che vorrebbe ogni scrittore!

Un commento su questo pezzo:
Andrea J. Leonardi ha scritto: Ci sarebbe qualche piccola cosa che segnalerei, ma davvero piccola rispetto al discorso principale raccontato – mostrato.

Se hai voglia spara pure, visto che sto cercando di imparare ogni suggerimento è d'oro.
Grazie ancora, buona gara a te!

Giulio_Marchese
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#16 » martedì 24 novembre 2020, 22:10

Ciao Gabriele,
Il tuo racconto oscilla tra alti e bassi, al terzo inserto di "bastardaggine" ho pensato: basta! Però l'ho letto con piacere incuriosito da come sarebbe andato a finire, e questo è un bene!

Punti di forza
L'ambientazione è molto ben delineata e risulta molto affascinante. Le parti mostrate sono gestite bene e il racconto incuriosisce molto: il lettore vuole arrivare al finale...

Punti deboli
...ma quando ci arriva resta deluso. Diciamo che gli inserti di raccontato e un finale non all'altezza inficiano molto un racconto che ha comunque un grande potenziale.

Spunti di miglioramento
Eliminare le parti raccontate ad esempio mostrando il passato del personaggio attraverso flashback, potresti alternare le parti nella grotta con inserti in corsivo che tornano alla mente del protagonista alla vista delle varie lampade, in questo modo potresti mostrare anche quelle parti risolvendo il problema della mancanza di immersività. In più cambierei il finale o darei degli indizi che lo giustifichino, il fatto che fili tutto liscio (visto quanto è stronzo) mi ha un po' deluso.

In conclusione è un buon racconto, con un grande potenziale che però non è stato espresso al 100%, a rileggerci!

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MatteoMantoani
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#17 » martedì 24 novembre 2020, 22:30

Ciao Giulio, grazie mille del tuo commento. Un paio di note:

Giulio_Marchese ha scritto:Ciao Gabriele,

My name is Matteo ;)

Spunti di miglioramento
Eliminare le parti raccontate ad esempio mostrando il passato del personaggio attraverso flashback, potresti alternare le parti nella grotta con inserti in corsivo che tornano alla mente del protagonista alla vista delle varie lampade, in questo modo potresti mostrare anche quelle parti risolvendo il problema della mancanza di immersività.

Potrebbe essere una buona idea, magari limitando i flashback a due, così da staccare il meno possibile.

In più cambierei il finale o darei degli indizi che lo giustifichino, il fatto che fili tutto liscio (visto quanto è stronzo) mi ha un po' deluso.

Era un po' il rischio, alla fine allo stronzone va tutto liscio e invece sotto sotto il lettore desidera vederlo crepare male. Non devo sottovalutare quello che il lettore desidera, qui ho un po' tralasciato quest'aspetto.

In conclusione è un buon racconto, con un grande potenziale che però non è stato espresso al 100%, a rileggerci!

Sono d'accordo: ero un po' a corto di idee questa edizione.
Sono comunque contento che l'hai letto con curiosità, riuscire a fare desiderare di vedere come va a finire è un buon traguardo di consolazione. Alla prossima!

Giulio_Marchese
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#18 » mercoledì 25 novembre 2020, 10:15

Scusa Matteo! XD
Il finale poteva anche starci, ma avresti dovuto prepararlo meglio. Nel senso: puoi anche non dare al lettore quello che "vuole" ma a quel punto devi colpirlo, come con un ceffone, in modo che se pur dice "ma no, dai!" resta comunque appagato dalla lettura. In questo caso prepari un finale che non arriva, avresti dovuto prepararne due: uno che il lettore spera e l'altro che in effetti arriva. Non so spiegare meglio cosa intendo XD

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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#19 » mercoledì 25 novembre 2020, 14:08

Giulio_Marchese ha scritto:Scusa Matteo! XD
Il finale poteva anche starci, ma avresti dovuto prepararlo meglio. Nel senso: puoi anche non dare al lettore quello che "vuole" ma a quel punto devi colpirlo, come con un ceffone, in modo che se pur dice "ma no, dai!" resta comunque appagato dalla lettura. In questo caso prepari un finale che non arriva, avresti dovuto prepararne due: uno che il lettore spera e l'altro che in effetti arriva. Non so spiegare meglio cosa intendo XD

Ok, capisco: il twist non è stato abbastanza sorprendente perché il tutto era anticipato già dai vari flashback. Ci sta, era meglio forse limitare le lampade a 3, avrei avuto anche lo spazio in più per approfondire i flashback col mostrato e non col raccontato. Grazie del commento!

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Mauro Lenzi
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#20 » mercoledì 25 novembre 2020, 23:29

Bene bene Matteo.
A livello stilistico si è già detto tanto, per cui mi concentrerei sulla storia in sé e su come l'hai presentata.
Sei partito dall'idea del Graal del buon vecchio Indy, ma l'hai elaborata in una scoperta interiore, in cui il protagonista eviscera la propria malvagità.
Concordo che tre lampade sarebbero state sufficienti, e tra tutte toglierei il leviatano: ogni lampada racchiude una storia, ma l'ultima, per quanto pregna di significato, è una non-storia, non c'è nessun evento tranne le considerazioni del protagonista.

Quello che non mi ha convinto del protagonista è la gratuità della sua malvagità, oltre che una scarsa fantasia: il suo metodo è sempre lo stesso. Inganna e scappa col malloppo; e in più uccide, anche se non gli sarebbe necessario. I miei cattivi preferiti sono quelli che commettono atti malvagi non per il gusto di farlo, ma perché sembra la cosa più sensata da fare.

Mi viene da pensare che le tre lampade avrebbero potuto rappresentare i tre aspetti del suo modus operandi: furto dei beni materiali, furto della fiducia, furto della vita.

Torniamo al discorso sopra. Mi aspetto l'osservazione "ma è proprio nella gratuità dei suoi omicidi che sta la sua malvagità."
Ok, a questo punto però mi piacerebbe una premessa nella storia, e questo secondo me passa attraverso il Djinn del sangue. Cos'è, come opera? Il messaggio "la malvagità paga" può starci, però deve essere un po' approfondito. Qualche dubbio, ripensamento? Una riflessione sul profondo senso di ingiustizia dietro la propria vittoria? Un problema inaspettato e simbolico che la sua nuova condizione comporta?
Forse hai pensato che la forza della trama fosse nella rivelazione finale che fosse lui stesso il mostro più orrendo. L'idea è buona ma non stupisce, forse anche per il fatto che la lampada stessa del mostro ha solo la forma e non crea una vera tensione, non so.

Ecco, se volevi descrivere le vicende passate senza un tell del protagonista, perché non esporre le rimembranze in forma di visioni del passato? Es. fumi che fuoriescono dalle lampade, e che prendono colore, forma e suono.
Forse era necessario sfregare le lampade, e il potere del Djinn si sarebbe ottenuto distruggendo la lampada giusta.
E lui, infine, si toglie la vita. E rinasce.

Ecco, più che commentare i dettagli del tuo racconto, ho pensato a questo: sono solo idee per fornirti riflessioni, spero utili.
Alla prossima!

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MatteoMantoani
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#21 » giovedì 26 novembre 2020, 8:32

Mauro Lenzi ha scritto:Bene bene Matteo.
A livello stilistico si è già detto tanto, per cui mi concentrerei sulla storia in sé e su come l'hai presentata.
Sei partito dall'idea del Graal del buon vecchio Indy, ma l'hai elaborata in una scoperta interiore, in cui il protagonista eviscera la propria malvagità.
Concordo che tre lampade sarebbero state sufficienti, e tra tutte toglierei il leviatano: ogni lampada racchiude una storia, ma l'ultima, per quanto pregna di significato, è una non-storia, non c'è nessun evento tranne le considerazioni del protagonista.

Quello che non mi ha convinto del protagonista è la gratuità della sua malvagità, oltre che una scarsa fantasia: il suo metodo è sempre lo stesso. Inganna e scappa col malloppo; e in più uccide, anche se non gli sarebbe necessario. I miei cattivi preferiti sono quelli che commettono atti malvagi non per il gusto di farlo, ma perché sembra la cosa più sensata da fare.

Mi viene da pensare che le tre lampade avrebbero potuto rappresentare i tre aspetti del suo modus operandi: furto dei beni materiali, furto della fiducia, furto della vita.

Torniamo al discorso sopra. Mi aspetto l'osservazione "ma è proprio nella gratuità dei suoi omicidi che sta la sua malvagità."
Ok, a questo punto però mi piacerebbe una premessa nella storia, e questo secondo me passa attraverso il Djinn del sangue. Cos'è, come opera? Il messaggio "la malvagità paga" può starci, però deve essere un po' approfondito. Qualche dubbio, ripensamento? Una riflessione sul profondo senso di ingiustizia dietro la propria vittoria? Un problema inaspettato e simbolico che la sua nuova condizione comporta?
Forse hai pensato che la forza della trama fosse nella rivelazione finale che fosse lui stesso il mostro più orrendo. L'idea è buona ma non stupisce, forse anche per il fatto che la lampada stessa del mostro ha solo la forma e non crea una vera tensione, non so.

Ecco, se volevi descrivere le vicende passate senza un tell del protagonista, perché non esporre le rimembranze in forma di visioni del passato? Es. fumi che fuoriescono dalle lampade, e che prendono colore, forma e suono.
Forse era necessario sfregare le lampade, e il potere del Djinn si sarebbe ottenuto distruggendo la lampada giusta.
E lui, infine, si toglie la vita. E rinasce.

Ecco, più che commentare i dettagli del tuo racconto, ho pensato a questo: sono solo idee per fornirti riflessioni, spero utili.
Alla prossima!


Ciao Mauro,
molte grazie per il commento e per la tua analisi. Sempre gentilissimo!
Hai evidenziato un buon difetto del pezzo di cui non mi ero accorto: la staticità dello schema degli omicidi. In effetti avrei potuto addurre diverse motivazioni alle malefatte, per esempio abbattere un nemico o un ostacolo, piuttosto che scappare con l'oro. La tua idea di scandire questi tre omicidi in modo da ispirarli a un contesto sempre diverso, è buona.
Un bellissimo espediente è anche tradurre i ricordi con visioni, in modo tale da non incorrere nel tell: questo andrebbe a modificare un pochino la trama e gli elementi del racconto, ma è giusto così: come dice qualcuno che conosciamo: è giusto che la trama venga anche dettata dalle necessità della tecnica.
Sul fatto di esplorare un eventuale pentimento del protagonista, ho paura che lo spazio sia poco, però non è una brutta idea. Che dire: mi sa che raccoglierò tutte queste idee e cercherò di riscrivere tutto da capo, magari cercando di restare nei 4242 caratteri e vediamo cosa ne esce fuori. Forse porterò il pezzo che ne esce in Laboratorio, così, per capire se stavolta l'idea è declinata meglio.
Grazie ancora per gli ottimi spunti! Alla prossima!

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Mauro Lenzi
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#22 » giovedì 26 novembre 2020, 8:37

Il problema dello spazio è qualcosa con cui fare i conti e ci porta a molti compromessi o rinunce: nel Laboratorio ti consiglio di non essere eccessivamente fiscale. Ma cercare di restare più o meno nel formato richiesto è un buon esercizio, io la penso così.
Quando lo posti nel Laboratorio fammi sapere, purtroppo al momento non è molto frequentato, anche io ho un racconto che ci galleggia e a questo punto non so se postarne altri.

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Giacomo Puca
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#23 » giovedì 26 novembre 2020, 18:02

Ciao Mentis, ti lascio qualche considerazione.

Hai una bella mole di commenti, spero di non ripetere cose che gli altri hanno già detto.
Dal punto di vista tecnico ti faccio notare che ci sono dei tell che parassitano la tua narrazione, ti faccio un paio di esempi:

Esulto, sono le lampade di Salomone
Se esulti, mostra l'esultanza. Cosa fa, alza le braccia al cielo? Urla? Saltella?

Una manticora di terracotta. La fisso con attenzione.
Fissare con attenzione è il giudizio che dà un pdv esterno alla scena, un pdv che sta osservando qualcuno fissare a lungo la manticora. Se sei in focalizzazione profonda, fissare qualcosa con attenzione significa che stai analizzando l'oggetto nel dettaglio→
Una manticora di terracotta. Le fiamme eterne hanno annerito il collo, artigli e zanne ridotti dal tempo a moncherini spuntati.
Più dettagliata è la descrizione, più darai l'idea di aver passato tempo a guardarla.

Questione inserti.
La questione inserti è complessa da sbrogliare. Ti espongo qualche riflessione.
- Li hai scritti con uno stile piatto, poco emozionale.
- Non vanno bene con la narrazione qui&ora. Bada bene, non ritengo che non vadano mai bene, ma se hai deciso che il pdv sta vivendo adesso l'esperienza, quelle informazioni dovranno emergere in forma di ricordo/pensiero. Questo vorrà dire che saranno cariche di emozione e non dovranno mai dare la sensazione che si stia rivolgendo al lettore.

Non ho dubbi: conosco quel viso.
Papà. La stessa espressione furente della notte in cui lo sgozzai. Come vedi caro padre, ce l'ho fatta. Avresti veramente dovuto darmi quell'oro senza troppe storie.

Qualcosa può anche essere espresso con delle battute. Non è raro che le persone dicano ad alta voce qualcosa che pensano, specialmente quando sono certi d'essere soli.

Oltre gli inserti ci sono altri elementi che tolgono slancio alla storia.
-Non c'è azione o quasi. Se vedessimo la vicenda dall'esterno avremmo visto un uomo che guarda quattro lampade e poi prende il volo.
-La struttura estremamente simmetrica toglie tensione e rende la vicenda prevedibile. Non a caso è tipica delle favole, perfette per i bambini che hanno difficoltà a seguire plot complessi e godono di strutture "semplificate". Se vuoi scrivere per adulti evita strutture che si ripetono, o meglio ancora, crea un'aspettativa e poi ribaltala.

La caratterizzazione del personaggio.
Il tuo pdv va bene per una fiaba (ma allora lo stile non è adatto) ma per una persona "reale" è assurdo. Ricorda che nemmeno i peggiori criminali esistenti sulla faccia si compiacciono delle cattiverie. I mafiosi che uccidono bambini, i Pol-Pot, gli Stalin, i Mao, gli Hitler... tutti quelli che noi consideriamo MOSTRI erano convinti di essere i buoni della situazione. Se vuoi creare un personaggio mostruoso, assicurati di inserire elementi che dimostrino la sua auto-indulgenza. Deve essere certo che quel che ha fatto era il "male minore" o che fosse perlomeno ai danni dei veri cattivi. Per esempio i suoi omicidi potrebbe giustificarli pensando al bene che può fare coi poteri del Jiin.

Occhio, certi termini (manticora, Jiin) sono poco conosciuti e devi tenerne conto.

Al di là delle valutazioni, devo dirti che a me la storia è piaciuta. Le lampade che si adattano al visitatore sono una trovata interessante, perché creano quell'atmosfera magica che rende il lettore più disposto alla sospensione dell'incredulità. Complimenti.
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.

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MatteoMantoani
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#24 » giovedì 26 novembre 2020, 19:02

Ciao Giacomo. I tuoi commenti sono molto molto utili, specie quelli riguardo allo stile del mostrato, che sto cercando di imparare.
Un paio di commenti:

Giacomo Puca ha scritto:Ciao Mentis, ti lascio qualche considerazione.
Esulto, sono le lampade di Salomone
Se esulti, mostra l'esultanza. Cosa fa, alza le braccia al cielo? Urla? Saltella?

Mi metti in difficoltà, non saprei proprio come descrivere uno che esulta. Fendo l'aria col pugno chiuso e rido? Batto i piedi e stringo i denti dalla gioia? So che si può fare, però mi è proprio difficile renderlo fresco e immediato.

il resto è tutto sacrosanto. Grazie davvero.

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antico
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#25 » lunedì 30 novembre 2020, 14:28

Per me, una prova molto buona che pecca solo in una mancata metaforizzazione della figura del DJIN. Ha la struttura delle fiabe formative e tutto il tell, mascherato dalla prima persona attraverso la quale può fare passare i propri ricordi, è funzionale. Però, dulcis in fundo, diventa un DJIN e... A cosa lo ha portato questo percorso di sangue? Il prezzo che ha dovuto pagare? Lui non sente rimorso, pertanto dev'essere da un'altra parte e se non c'è prezzo allora devi spostare il senso sull'inutilità del moralmente giusto, no? Insomma, manca un quid per il tutto. Volevo stare su un pollice quasi su, ma mi sembra più giusto un tendente verso l'alto e grande confronto con il racconto di Cinti, molto simile al tuo come problematica finale dopo un'ottima conduzione. Metto davanti il tuo per una situazione più chiara a livello generale e anche per te l'invito a lavorarci per aggiungergli quel qualcosa che lo farebbe davvero risplendere, sempre a mio parere, come ovvio.

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Alessio
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#26 » lunedì 30 novembre 2020, 17:47

Mauro Lenzi ha scritto:Il problema dello spazio è qualcosa con cui fare i conti e ci porta a molti compromessi o rinunce: nel Laboratorio ti consiglio di non essere eccessivamente fiscale. Ma cercare di restare più o meno nel formato richiesto è un buon esercizio, io la penso così.
Quando lo posti nel Laboratorio fammi sapere, purtroppo al momento non è molto frequentato, anche io ho un racconto che ci galleggia e a questo punto non so se postarne altri.


Ciao! Mi intrometto per esprimere un pensiero riguardo il laboratorio: è vero che in questo momento non è molto frequentato, ma se nessuno ci posta, non è che la situazione migliora. Col tempo e le possibilità di ciascuno, se riusciamo ad entrare in un circolo virtuoso di partecipazione, è più probabile che si ripopoli. Altrimenti tanto vale chiuderlo.

Scusatemi per l'interruzione, ora me ne torno a scrivere le mie storie in seconda persona plurale al trapassato prossimo.

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Mauro Lenzi
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Re: Il Mostro Peggiore

Messaggio#27 » lunedì 30 novembre 2020, 17:55

Ciao Alessio, specifico per chi non sa a cosa mi sto riferendo. Quel che dico è che se un mio racconto è tappato lì per i pochi interventi, è inutile che io ne aggiunga altri di miei; almeno per le finalità del laboratorio stesso.
D'altronde sto dicendo ad altri di farmi sapere se posteranno, cosicché io possa dare un suggerimento e contribuire, come sto già facendo. Tutto qua.

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