Cosa c'è sotto il letto?

Appuntamento fissato per lunedì 16 novembre dalle 21.00 all'una con un tema di Scilla Bonfiglioli!
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Pretorian
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Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#1 » martedì 17 novembre 2020, 0:42

Cosa c’è sotto il letto?

Il bicchiere trema nel piattino. Una goccia di latte schizza fuori e bagna uno dei biscotti a forma di cuore.
Rosa trattiene il respiro: la coperta non si muove. Nella stanza semibuia regna il silenzio. La bambina fa un altro passo, si piega e lascia il piatto a terra. Scappa a nascondersi dietro la poltrona e sbircia nello spazio tra i cuscini.
Si aggrappa al bracciolo con le manine. Quando la coperta comincia a tremare, la stretta diventa così forte da farle sbiancare le nocche.
La trapunta si solleva. Dal buio sotto il letto emergono una mano dalle dita artigliare e un braccio ossuto. L’arto si muove a scatti verso il piattino, lo afferra e lo trascinano indietro. La coperta torna ad abbassarsi.
Il letto comincia a tremare e da sotto di esso provengono schiocchi e gorgoglii. Il respiro della bambina si fa affannato. Passa lo sguardo più volte dal letto alla porta.
Improvvisamente, il tremore cessa. La trapunta si alza di nuovo e dal buio riemergono bicchiere e piattino. Sono pulitissimi: non è rimasta né una goccia di latte, né una briciola di biscotti. La coperta resta alzata. C’è qualcosa nel buio: un bulbo luminescente che sembra galleggiare nel nulla.
Un occhio.
L’iride pallida è fissa verso di lei. La segue se lei si muove.
Rosa deglutisce.
- Latte e biscotti. Sono buoni, vero? – ruota l’indice sulla guancia.
- Buoni…
Il sussurro nel buio sembrano tante voci insieme. La bambina abbandona la sua copertura e si fa avanti.
- Tu… tu sei il mostro che abita sotto i letti, vero?
- Mostro…
- Mia madre dice che non esisti, ma io ti ho vista – Si avvicina ancora – L’altra notte hai allungato il tuo lungo braccio e hai preso Mr. Blacky, il mio amico.
Ormai Rosa è a pochi passi dal letto. Il buio attorno all’occhio è ancora impenetrabile, eppure non sembra più vuoto: è circondato da innumerevoli filamenti pulsanti. Scivolano l’uno sull’altro mentre la voce si fa sentire ancora.
- Amico…
- Si, Mr. Blacky è mio amico: non ne ho altri da quando il babbo se n’è andato - la bambina congiunge le mani – Ti prego, restituiscimelo.
I filamenti vibrano. L’iride pallida la fissa. Uno schiocco: il braccio ossuto torna a materializzarsi. La mano stringe un pelouche a forma di gatto nero.
- Mr. Blacky!
Rosa cade in ginocchio e sfila il giocattolo dalla mano mostruosa. Ne accarezza il pelo sintetico e ne bacia il sorriso cucito sulla testa. Piange mentre lo abbraccia. Un altro schiocco: il braccio rientra a scatti sotto il letto. La coperta comincia ad abbassarsi.
- Aspetta! – La bambina scioglie l’abbraccio e torna a guardare sotto il letto. – Tu… tu non volevi portarmi via Mr. Blacky: volevi solo un amico con cui giocare.
- Solo…
- Non posso darti Mr. Blacky, ma posso essere tua amica, se vuoi. Così non saresti più solo.
Le sue parole restano senza risposta per alcuni secondi. La luce dell’occhio sembra farsi più intensa.
- Amica…
- Si, sono tua amica.
La piccola allunga una mano e la porta oltre il bordo del letto. Trema, ma non la ritrae. Non la porta indietro nemmeno quando incontra il solido e comincia ad accarezzare il buio. Sotto le sue dita, sente i filamenti agitarsi e contorcersi. Stringono a loro volta in un caldo abbraccio.
Rosa sorride. Gli occhi si riempiono di nuove lacrime.
Non fa in tempo a versarle. Lancia un grido e prova a tirare indietro la mano, ma non ci riesce. I filamenti che la stringono sono mutati: ora hanno denti seghettati e rostri aguzzi che raschiano la carne.
- Lasciami, mi fai male!
La mano artigliata compare dal nulla e le chiude la bocca. Rosa prova a liberarsi, ma i suoi colpi infantili non hanno effetto.
Si sentono di nuovo schiocchi e gorgoglii. Mentre pezzi di pelle e carne vengono asportati dalla mano prigioniera, i filamenti si infilano sotto la pelle e cominciano a risalire lungo il braccio. Squarciano e tagliano al loro passaggio. Mangiano come se fossero altrettante fauci affamate.
Il sangue cade sul linoleum, assieme alle lacrime, ma Rosa non può urlare.
Altre braccia compaiono da sotto il letto. Le afferrano i piedi e cominciano a trascinarla via.
Ora il bulbo luminescente è sopra di lei. La sua iride fredda la fissa, mentre i filamenti che lo circondano scendono lentamente verso i suoi occhi.
- Biscotti e latte buoni… Carne di amica meglio.

Di Agostino Langellotti



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antico
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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#2 » martedì 17 novembre 2020, 0:49

Ciao Agostino! Tutto ok con caratteri e tempo, buona SCILLA BONFIGLIOLI EDITION!

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MatteoMantoani
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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#3 » mercoledì 18 novembre 2020, 13:51

Ciao Agostino,
non devo commentare il tuo racconto ma visto che ho già letto altri tuoi pezzi e mi piace come scrivi sono passato a leggere anche questo tuo contributo. E non sono rimasto deluso.
Crei un episodio carico di tensione e ci fai condividere la curiosità della bambina per il mostro nascosto. La lettura procede proprio grazie al desiderio di vedere come va a finire: hai messo una posta in gioco molto alta (la vita della bambina) e questo riesce a tenere la giusta attenzione dall'inizio alla fine. Mi piace anche il design filamentoso del mostro, mi ricorda un poco sia i Cacciatori di Halo che Carnage.
Ci sono un paio di frasi che cambierei:

Il letto comincia a tremare e da sotto di esso provengono schiocchi e gorgoglii.
Quel "da sotto di esso" è un pesante, che dici?

Sotto le sue dita, sente i filamenti agitarsi e contorcersi. Stringono a loro volta in un caldo abbraccio.
L'abbraccio ricorda l'atto di cingere tutto il corpo, qui stai solo parlando delle dita

In più il mostro che "si sfama" solo alla fine quando da chissà quanto stava sotto il letto (e aveva la bambina tutte le notti sopra pronta per lui) non mi è parso molto coerente. Ma va bene così; aiuta ad alimentare il dubbio fino alla fine.

Insomma, un'ottima prova: ti auguro di salire alto in classifica. Buona gara!

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GiulianoCannoletta
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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#4 » mercoledì 18 novembre 2020, 21:38

Ciao Agostino, piacere di averti letto. È la prima volta che scrivo, quindi perdonami se il commento pare confuso. Il racconto mi è piaciuto molto, procede scorrevole e l'atmosfera è resa molto bene. Tema centrato. Se proprio devo trovare un punto di debolezza è nel colpo di scena finale che mi è parso un po' prevedibile. Avrei preferito una risoluzione più inaspettata (ti dirò, speravo che in realtà alla fine fosse la bambina a voler catturare il mostro, o meglio ancora qualcuno che la stava utilizzando come esca).
Bravissimo, spero di rileggerti presto.
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Stefano Impellitteri
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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#5 » mercoledì 18 novembre 2020, 22:30

Cosa c’è sotto il letto?

Ciao agostino, molto piacere.
Una ottima narrazione, alcune cose non eccelse (avrei preferito penombra a semibuia o le nocche che sbiancano troppo usate) qualche errore trascurabile, ma una ottima prova.
La narrazione è un po' statica fino al finale, li guadagna molto. manca a mio avviso una idea solida, il plot twist che il mostro non era buono ma un mostro come doveva essere manca di mordente. mi è invece piaciuta molto la chiusa, comunque ottima penna.

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Pretorian
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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#6 » venerdì 20 novembre 2020, 22:36

Grazie dei commenti.

Mentis: secondo te sarebbe stato meglio mettere solo "da sotto provengono...."?

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MatteoMantoani
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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#7 » venerdì 20 novembre 2020, 23:30

Pretorian ha scritto:Grazie dei commenti.

Mentis: secondo te sarebbe stato meglio mettere solo "da sotto provengono...."?


Per quel poco che conosco le regole del mostrato proverei a cambiare tutto il pezzo:

La coperta torna ad abbassarsi.
Il letto comincia a tremare e da sotto di esso provengono schiocchi e gorgoglii


Così:

Il lembo di coperta scivola in basso. Il letto trema, emette schiocchi e gorgoglii.

Ho cercato di mettermi nei panni della bambina, vedo la coperta che si abbassa (non so se serve specificare che torna ad abbassarsi: non si nota che ritorna alla posizione originaria, ma solo che si abbassa; poi per creare un po' di suspence in più o messo "scivola in basso", ma questo è opinabile) e vedo il letto che trema (non so se serve specificare che inizia a farlo.. lo fa e basta) e sento dei suoni: direi che è il letto a farli perché non so cosa c'è sotto il letto.. è chiaro che i suoni vengono da sotto il letto, però la bambina adesso vede tutto il letto che si muove e fa suoni.
Dimmi che ne pensi, sto andando un po' a intuito.

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Andrea Lauro
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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#8 » sabato 21 novembre 2020, 10:47

Ciao Agostino! Rieccoci qui: un buon pezzo. Fino all’ultimo si spera in un’amicizia tra la bambina e il mostro, con un finale in pieno stile horror.

Apprezzo il miglioramento dello stile: rispetto al lavoro precedente è più immersivo. Si nota lo sforzo, e in alcuni punti è ben ripagato, la resa è efficace. Ti faccio notare alcuni punti dove invece sei rimasto ancorato al vecchio stile:
    “La segue se lei si muove”: è tell, è un veloce riassunto della situazione come se fosse pensata a posteriori.
    “Il buio attorno all’occhio è ancora impenetrabile, eppure non sembra più vuoto: è circondato da innumerevoli filamenti pulsanti”: la seconda frase contraddice l’impenetrabilità. La terza introduce quell’”innumerevole” che rende difficile la visualizzazione della scena.
    “ma i suoi colpi infantili non hanno effetto”: con l'aggettivo infantili sei uscito dal Punto di Vista di Rosa, è una considerazione fatta da un terzo che guarda la scena e fa la considerazione.
Buona prova, comunque
a presto!
andrea

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Pretorian
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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#9 » sabato 21 novembre 2020, 15:20

MentisKarakorum ha scritto:
Pretorian ha scritto:Grazie dei commenti.

Mentis: secondo te sarebbe stato meglio mettere solo "da sotto provengono...."?


Per quel poco che conosco le regole del mostrato proverei a cambiare tutto il pezzo:

La coperta torna ad abbassarsi.
Il letto comincia a tremare e da sotto di esso provengono schiocchi e gorgoglii


Così:

Il lembo di coperta scivola in basso. Il letto trema, emette schiocchi e gorgoglii.

Ho cercato di mettermi nei panni della bambina, vedo la coperta che si abbassa (non so se serve specificare che torna ad abbassarsi: non si nota che ritorna alla posizione originaria, ma solo che si abbassa; poi per creare un po' di suspence in più o messo "scivola in basso", ma questo è opinabile) e vedo il letto che trema (non so se serve specificare che inizia a farlo.. lo fa e basta) e sento dei suoni: direi che è il letto a farli perché non so cosa c'è sotto il letto.. è chiaro che i suoni vengono da sotto il letto, però la bambina adesso vede tutto il letto che si muove e fa suoni.
Dimmi che ne pensi, sto andando un po' a intuito.


Sul fatto di "cominciare", devo darti ragione: ho notato che tendo ad inserire questo verbo troppo spesso, quasi senza accorgermene, quindi vedrò di fare attenzione. Quanto al fatto che dal punto di vista della bambina sia il letto a fare rumore, non ne sono convinto. Insomma, forse sarebbe stato meglio una frase "qualcosa sotto il letto gorgoglia", ma non penso che attribuire l'azione al letto sia corretto. Grazie comunque per i suggerimenti.

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Pretorian
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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#10 » sabato 21 novembre 2020, 15:27

Andrea Lauro ha scritto:Ciao Agostino! Rieccoci qui: un buon pezzo. Fino all’ultimo si spera in un’amicizia tra la bambina e il mostro, con un finale in pieno stile horror.

Apprezzo il miglioramento dello stile: rispetto al lavoro precedente è più immersivo. Si nota lo sforzo, e in alcuni punti è ben ripagato, la resa è efficace. Ti faccio notare alcuni punti dove invece sei rimasto ancorato al vecchio stile:
    “La segue se lei si muove”: è tell, è un veloce riassunto della situazione come se fosse pensata a posteriori.
    “Il buio attorno all’occhio è ancora impenetrabile, eppure non sembra più vuoto: è circondato da innumerevoli filamenti pulsanti”: la seconda frase contraddice l’impenetrabilità. La terza introduce quell’”innumerevole” che rende difficile la visualizzazione della scena.
    “ma i suoi colpi infantili non hanno effetto”: con l'aggettivo infantili sei uscito dal Punto di Vista di Rosa, è una considerazione fatta da un terzo che guarda la scena e fa la considerazione.
Buona prova, comunque
a presto!
andrea


Sono correzioni interessanti, Andrea. Vediamo se riesco a imbeccare la giusta soluzione:

1) per evitare "l'effetto riassunto" sarebbe stato meglio scrivere qualcosa del tipo "lei si sposta verso destra. L'iride la segue".
2) qui volevo rendere l'idea che i tentacoli che componevano il mostro sembrassero a loro volta essere fatti di oscurità. Magari sarebbe stato meglio "attorno all'occhio sono comparsi migliaia di filamenti dello stesso colore dell'oscurità."
3) qui non ho niente da dire: avrei dovuto togliere "infantili" e basta.

Grazie

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MatteoMantoani
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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#11 » sabato 21 novembre 2020, 15:30

Sul fatto di "cominciare", devo darti ragione: ho notato che tendo ad inserire questo verbo troppo spesso, quasi senza accorgermene, quindi vedrò di fare attenzione. Quanto al fatto che dal punto di vista della bambina sia il letto a fare rumore, non ne sono convinto. Insomma, forse sarebbe stato meglio una frase "qualcosa sotto il letto gorgoglia", ma non penso che attribuire l'azione al letto sia corretto. Grazie comunque per i suggerimenti.


Qualcosa (o la cosa visto che sappiamo che è un mostro) sotto al letto schiocca e gorgoglia non mi sembra niente male. Belle queste discussioni :)

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Andrea Lauro
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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#12 » sabato 21 novembre 2020, 16:02

Pretorian ha scritto:Sono correzioni interessanti, Andrea. Vediamo se riesco a imbeccare la giusta soluzione:

1) per evitare "l'effetto riassunto" sarebbe stato meglio scrivere qualcosa del tipo "lei si sposta verso destra. L'iride la segue".
2) qui volevo rendere l'idea che i tentacoli che componevano il mostro sembrassero a loro volta essere fatti di oscurità. Magari sarebbe stato meglio "attorno all'occhio sono comparsi migliaia di filamenti dello stesso colore dell'oscurità."
3) qui non ho niente da dire: avrei dovuto togliere "infantili" e basta.

Grazie


Yes, direi ottime soluzioni.
Ciao caro
andrea

Charlesdexter
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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#13 » sabato 21 novembre 2020, 18:01

Ciao Agostino,
l'idea della bambina che cerca di farsi amico il mostro e ne viene mangiata è un cliché forte nell'horror, e come tale richiedeva una prestazione eccezionale per riuscire a impressionare. La prova per me è in parte riuscita, con alcune cose da rivedere, a cominciare dallo stile, da cesellare.
"Incontra il solido e comincia ad accarezzare il buio" è una descrizione vaga che non aiuta il lettore a sentirsi coinvolto. In generale ci sono troppi "buio", "vuoto", "sembrare".

La costruzione della scena è un po’ statica, con questa coperta che si alza e abbassa come un mantice, mi concentrerei su un maggior dinamismo nella descrizione dei particolari e nell'esternazione delle emozioni di Rosa, che fin qui è un abbozzo di personaggio che suscita tenerezza. Il finale a sorpresa è un punto a favore.

Ci sono alcuni errori:
“artigliare”, “artigliate”
“trascinano”, “trascina”
“sembrano”, “sembra”
“si”, affermativo va scritto “sì” con l’accento

Alla prossima!

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Pretorian
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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#14 » sabato 21 novembre 2020, 23:49

Charlesdexter ha scritto:Ciao Agostino,
l'idea della bambina che cerca di farsi amico il mostro e ne viene mangiata è un cliché forte nell'horror, e come tale richiedeva una prestazione eccezionale per riuscire a impressionare. La prova per me è in parte riuscita, con alcune cose da rivedere, a cominciare dallo stile, da cesellare.
"Incontra il solido e comincia ad accarezzare il buio" è una descrizione vaga che non aiuta il lettore a sentirsi coinvolto. In generale ci sono troppi "buio", "vuoto", "sembrare".

La costruzione della scena è un po’ statica, con questa coperta che si alza e abbassa come un mantice, mi concentrerei su un maggior dinamismo nella descrizione dei particolari e nell'esternazione delle emozioni di Rosa, che fin qui è un abbozzo di personaggio che suscita tenerezza. Il finale a sorpresa è un punto a favore.

Ci sono alcuni errori:
“artigliare”, “artigliate”
“trascinano”, “trascina”
“sembrano”, “sembra”
“si”, affermativo va scritto “sì” con l’accento

Alla prossima!


Ciao, Charles.
Perché è una descrizione vaga? E non capisco perché ostacoli il coinvolgimento del lettore.

Poi, lo scarso dinamismo è voluto: trattandosi di un horror, ho voluto giocare sul non visto. Poca azione, ma descritta accuratamente, e molta atmosfera.

Grazie per avermi segnalato i refusi

Charlesdexter
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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#15 » domenica 22 novembre 2020, 0:08

Pretorian ha scritto:
Charlesdexter ha scritto:Ciao Agostino,
l'idea della bambina che cerca di farsi amico il mostro e ne viene mangiata è un cliché forte nell'horror, e come tale richiedeva una prestazione eccezionale per riuscire a impressionare. La prova per me è in parte riuscita, con alcune cose da rivedere, a cominciare dallo stile, da cesellare.
"Incontra il solido e comincia ad accarezzare il buio" è una descrizione vaga che non aiuta il lettore a sentirsi coinvolto. In generale ci sono troppi "buio", "vuoto", "sembrare".

La costruzione della scena è un po’ statica, con questa coperta che si alza e abbassa come un mantice, mi concentrerei su un maggior dinamismo nella descrizione dei particolari e nell'esternazione delle emozioni di Rosa, che fin qui è un abbozzo di personaggio che suscita tenerezza. Il finale a sorpresa è un punto a favore.

Ci sono alcuni errori:
“artigliare”, “artigliate”
“trascinano”, “trascina”
“sembrano”, “sembra”
“si”, affermativo va scritto “sì” con l’accento

Alla prossima!


Ciao, Charles.
Perché è una descrizione vaga? E non capisco perché ostacoli il coinvolgimento del lettore.

Poi, lo scarso dinamismo è voluto: trattandosi di un horror, ho voluto giocare sul non visto. Poca azione, ma descritta accuratamente, e molta atmosfera.

Grazie per avermi segnalato i refusi

Ciao Pretorian,
il non visto è un'ottima scelta, lascia spazio all'immaginazione, però la costruzione delle frasi mi è sembrata un po' macchinosa, cosa che rende il trasporto del lettore faticoso. Ti cito l'uso eccessivo degli avverbi, poi alcuni esempi:
"La luce dell’occhio sembra farsi più intensa", il verbo di percezione qui è superfluo.
"La coperta resta alzata", anche qui sembra la descrizione di una scena e non una scena.
"I suoi colpi infantili", non dà la misura della forza, "i suoi deboli colpi", "i suoi flebili colpi", come ti suona?
Ne avrei anche altri, spero per ora si comprenda la mia osservazione, sei libero d'ignorarla o di tornarci.
Saluti!

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Andrea76
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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#16 » domenica 22 novembre 2020, 11:05

Ciao Agostino, il tuo racconto rispetta i principi dello “show don’t tell” il che in questo caso produce dei periodi spesso privi di subordinate. A molti questa scelta stilistica piace, a me un po’ meno. Buona comunque la scelta dei dettagli per rappresentare il mostro del quale l’effetto vedo/non vedo è una delle cose più riuscite del testo.
Debole a mio avviso il finale dove non c’è un vero cambiamento: il mostro lo immaginavamo cattivo, per un attimo abbiamo sperato che non lo fosse, e invece alla fine lo è davvero. Manca secondo me un cambio di rotta, una rivelazione che faccia saltare il lettore dalla sedia.
A rileggerti.

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Pretorian
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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#17 » domenica 22 novembre 2020, 12:21

Charlesdexter ha scritto:
Pretorian ha scritto:
Charlesdexter ha scritto:Ciao Agostino,
l'idea della bambina che cerca di farsi amico il mostro e ne viene mangiata è un cliché forte nell'horror, e come tale richiedeva una prestazione eccezionale per riuscire a impressionare. La prova per me è in parte riuscita, con alcune cose da rivedere, a cominciare dallo stile, da cesellare.
"Incontra il solido e comincia ad accarezzare il buio" è una descrizione vaga che non aiuta il lettore a sentirsi coinvolto. In generale ci sono troppi "buio", "vuoto", "sembrare".

La costruzione della scena è un po’ statica, con questa coperta che si alza e abbassa come un mantice, mi concentrerei su un maggior dinamismo nella descrizione dei particolari e nell'esternazione delle emozioni di Rosa, che fin qui è un abbozzo di personaggio che suscita tenerezza. Il finale a sorpresa è un punto a favore.

Ci sono alcuni errori:
“artigliare”, “artigliate”
“trascinano”, “trascina”
“sembrano”, “sembra”
“si”, affermativo va scritto “sì” con l’accento

Alla prossima!


Ciao, Charles.
Perché è una descrizione vaga? E non capisco perché ostacoli il coinvolgimento del lettore.

Poi, lo scarso dinamismo è voluto: trattandosi di un horror, ho voluto giocare sul non visto. Poca azione, ma descritta accuratamente, e molta atmosfera.

Grazie per avermi segnalato i refusi

Ciao Pretorian,
il non visto è un'ottima scelta, lascia spazio all'immaginazione, però la costruzione delle frasi mi è sembrata un po' macchinosa, cosa che rende il trasporto del lettore faticoso. Ti cito l'uso eccessivo degli avverbi, poi alcuni esempi:
"La luce dell’occhio sembra farsi più intensa", il verbo di percezione qui è superfluo.
"La coperta resta alzata", anche qui sembra la descrizione di una scena e non una scena.
"I suoi colpi infantili", non dà la misura della forza, "i suoi deboli colpi", "i suoi flebili colpi", come ti suona?
Ne avrei anche altri, spero per ora si comprenda la mia osservazione, sei libero d'ignorarla o di tornarci.
Saluti!


Grazie, Charles, ora è molto più chiaro e posso dire di concordare pienamente con te per quanto riguarda l'eccesso di verbi percettivi. Per quanto riguarda "la coperta resta alzata", secondo te come la si sarebbe potuta sistemare?

Charlesdexter
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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#18 » domenica 22 novembre 2020, 13:07

Pretorian ha scritto:
Charlesdexter ha scritto:
Pretorian ha scritto:Ciao, Charles.
Perché è una descrizione vaga? E non capisco perché ostacoli il coinvolgimento del lettore.

Poi, lo scarso dinamismo è voluto: trattandosi di un horror, ho voluto giocare sul non visto. Poca azione, ma descritta accuratamente, e molta atmosfera.

Grazie per avermi segnalato i refusi

Ciao Pretorian,
il non visto è un'ottima scelta, lascia spazio all'immaginazione, però la costruzione delle frasi mi è sembrata un po' macchinosa, cosa che rende il trasporto del lettore faticoso. Ti cito l'uso eccessivo degli avverbi, poi alcuni esempi:
"La luce dell’occhio sembra farsi più intensa", il verbo di percezione qui è superfluo.
"La coperta resta alzata", anche qui sembra la descrizione di una scena e non una scena.
"I suoi colpi infantili", non dà la misura della forza, "i suoi deboli colpi", "i suoi flebili colpi", come ti suona?
Ne avrei anche altri, spero per ora si comprenda la mia osservazione, sei libero d'ignorarla o di tornarci.
Saluti!


Grazie, Charles, ora è molto più chiaro e posso dire di concordare pienamente con te per quanto riguarda l'eccesso di verbi percettivi. Per quanto riguarda "la coperta resta alzata", secondo te come la si sarebbe potuta sistemare?

Un piacere, Pretorian.
Più che altro sono tutti questi passaggi:
"la coperta non si muove", "quando la coperta comincia a tremare", "la coperta torna ad abbassarsi", "la coperta resta alzata", "la coperta comincia ad abbassarsi", che spostano il focus su un elemento che di suo non ha molto da dire. Sempre che l'accento sulla coperta non sia voluto come catalizzatore, userei dei sinonimi o ometterei l'uso di alcuni di questi richiami.
"La coperta resta alzata" nell'ultimo esempio lo avrei proprio tolto dal testo.

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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#19 » lunedì 23 novembre 2020, 4:45

Ciao Agostino, era da un po che non ti leggevo.
Al netto di qualche scelta su alcune definizioni (come ti è stato fatto già notare più volte) che poteva essere ponderata meglio, il racconto mi ha gettato in un'atmosfera al confine tra fiaba e incubo, dove fino all'ultimo non riuscivo a decifrare quale delle due cose avrebbe prevalso, e alla fine l'incubo ha avuto la meglio. Una scelta che ho apprezzato, soprattutto perché per un attimo hai quasi lasciato intendere che stesse per accadere l'opposto. Un'ottima prova dai toni cupi dove hai saputo manovrare sapientemente i fili dell'atmosfera vista da occhi infantili mantenendo alta l'attenzione. Mi è piaciuto molto. Tema centrato.

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Stefano.Moretto
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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#20 » martedì 24 novembre 2020, 9:26

Ciao Agostino
Bella l'idea centrale del racconto. A me personalmente il finale non è dispiaciuto: non è un colpo di scena completamente inaspettato ma tutta l'atmosfera che hai costruito prima lasciava uno spiraglio a possibili alternative rendendolo meno scontato. Hai reso bene anche i due personaggi presenti, dando una credibilità ai loro comportamenti.
Ti segnalo giusto un paio di cose sullo stile che mi hanno complicato la lettura.
All'inizio parti dicendo che il bicchiere trema nel piattino, poi passi a descrivere il contenuto di entrambi e nel periodo dopo introduci Rosa senza darle una collocazione nello spazio. Fino alla quinta frase del racconto non avevo capito dov'era il piattino, se ce l'aveva in mano lei o se era sul letto o sul comodino e tremava perché c'era qualcosa che faceva tremare la stanza.
Altra cosa che vedo non ti hanno ancora segnalato:
Improvvisamente, il tremore cessa.

Usare "improvvisamente" per dare una sensazione d'immediato paradossalmente ha l'effetto opposto: non solo stai anticipando che sta per succede qualcosa, quindi non è più improvviso, ma dopo c'è anche una virgola, quindi dai pure il tempo mentale di prepararsi. Se scrivi solo "Il tremore cessa" la sensazione d'immediato arriva spontanea, a meno che tu non usi volontariamente parole che facciano intuire il cessare in modo graduale (es: il tremore si affievolisce e cessa).
Sul finale la scena è terrificante: la bambina che viene squartata e mangiata viva è degna di un film horror di alto livello, ma proprio in quel punto il punto di vista della bambina inizia a staccarsi (forse per non spaventare troppo il lettore?), ad esempio:
Rosa prova a liberarsi, ma i suoi colpi infantili non hanno effetto.

In quella situazione di panico lei non penserebbe che i propri colpi sono "infantili".
Si sentono di nuovo schiocchi e gorgoglii

"Si sentono" stona, oltre al fatto che i verbi percettivi andrebbero usati con molta parsimonia. "Si sentono" fa sembra che ci sia tanta gente lì attorno.
Il sangue cade sul linoleum

Idem, sta venendo sventrata di sicuro non fa caso al tipo di pavimento che sta sporcando con il suo sangue. Questo però sarebbe stato un dettaglio molto carino da vedere all'inizio a scena calma.
Insomma la scena finale è progettata bene, ma mi ha "buttato fuori" dal personaggio, fosse stata scritta con un punto di vista più immerso avrebbe reso molto di più.

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marco.roncaccia
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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#21 » martedì 24 novembre 2020, 18:04

Ciao Agostino, hai affrontato il tema proponendo un classico topos dell’horror.
Ti segnalo due cose che mi sono piaciute e due, secondo me, migliorabili.
Punti di forza:
- Mi piace come scorre il racconto, un buon ritmo e ottima leggibilità
- la descrizione del “mostro” che lascia intravedere senza spiegare più del necessario
Non mi convince:
- La scelta del POV (la bambina, che a un certo punto muore e ti costringe a cambiare sul mostro nel finale). Forse il punto di vista del mostro (con questo finale) sarebbe stato più interessante.
- il finale, arriva abbastanza scontato. Avresti potuto sorprenderci di più, con una conclusione alternativa.
A rileggerci.

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Giorgia D'Aversa
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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#22 » mercoledì 25 novembre 2020, 10:31

Ciao Agostino!
Rispetto ad altri tuoi precedenti racconti si nota un miglioramento costante e mi fa molto piacere perché il racconto risulta molto più immersivo e scorrevole, quindi bravo. Per il resto, contenutisticamente parlando il racconto non mi è dispiaciuto affatto: ammetto che fino all'ultimo ho sperato che si potesse avere una grottesca amicizia tra bambina e mostro, ma il finale horror comunque mi è piaciuto! La tensione si percepisce per tutta la lettura, il che a mio avviso è un ottimo segnale.

Alcuni appunti sul testo.
Il bicchiere trema nel piattino. Una goccia di latte schizza fuori e bagna uno dei biscotti a forma di cuore.
Rosa trattiene il respiro: la coperta non si muove. Nella stanza semibuia regna il silenzio.

Se la stanza è semibuia non mi sembra molto realistico che Rosa veda la goccia di latte che schizza uno dei biscotti, è un dettaglio un po' troppo minuzioso per l'illuminazione. Oltretutto, se il punto di vista è Rosa non ha molto senso indicarla come "la bambina", perché fa sentire la presenza di un narratore esterno.
Si aggrappa al bracciolo con le manine.

Penso che, essendo dal punto di vista di Rosa, non dovrebbe pensare alle sue mani in termini di "manine". Forse un adulto le penserebbe in senso vezzeggiativo, ma non lei.
Il sangue cade sul linoleum, assieme alle lacrime, ma Rosa non può urlare.

Anche qui sei un po' fuori dal punto di vista.

Buona sfida!

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antico
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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#23 » giovedì 3 dicembre 2020, 18:46

Un'ottima prova. Chiaro, il finale è esattamente quello che voleva essere e come tale non sorprende, ma è il come ci arrivi che è degno di nota perché non perdi mai l'attenzione del lettore. Questo al netto, invece, di una partenza un pelo più trafficata dove sarebbe stata più funzionale, a mio parere, una narrazione più diretta quando invece giri un po' intorno alle cose, tipo il bicchiere che trema per farci arrivare che la bimba avesse paura: è lento e rende difficoltoso al lettore il farsi agguantare dal testo. Detto questo, per me è un pollice quasi su.

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Pretorian
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Re: Cosa c'è sotto il letto?

Messaggio#24 » lunedì 7 dicembre 2020, 21:28

Grazie, Antico.

Guarda, per il finale l'effetto è totalmente voluto: ho voluto evitare a ogni costo l'effetto "sembra un mostro, ma in realtà è buono".

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