Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Appuntamento fissato per lunedì 16 novembre dalle 21.00 all'una con un tema di Scilla Bonfiglioli!
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Emiliano Maramonte
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Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#1 » martedì 17 novembre 2020, 0:46

Li osservo sin dalle prime luci del giorno.
Che bello ritrovare quel barlume malato nei loro occhi! Sono persi nella frenesia elettrizzante dell’attesa. Che il mondo dei sogni si spalanchi di nuovo!
Sono accampati lungo il marciapiede, nelle loro tende multicolore, nei sacchi a pelo sgualciti, e sonnecchiano o parlottano, mentre sbadigliano o fumano una sigaretta.
Il tempo scorre inesorabile e l’eccitazione cresce. Si uniscono alla spicciolata i ritardatari e leggo sui loro visi la delusione di scoprire che stavolta sarà una battaglia più dura del solito. Ci sarà da sgomitare e, perché no?, ci sarà da lottare con le unghie e con i denti. Ed è proprio questo che voglio.
Mi avvicino scivolando tra i corpi e riesco a percepire le vibrazioni emotive che avvolgono la folla.
Non cedo alla tentazione di sfiorare qualche lembo di pelle, eppure lo desidero da matti. Devo pazientare, arriverà il momento.
Cominciano a formarsi file irregolari e ci sono già delle scaramucce; qualcuno non ci sta a farsi scavalcare, così reagisce. Bene, pregusto la preparazione all’apoteosi finale. C’è molta energia a cui attingere.
Alcuni si sono appoggiati al vetro e sbirciano all’interno: sono alla ricerca disperata di un cenno, di un movimento, di un cambiamento. Fra poco si trasformeranno, tireranno fuori il peggio di sé… si abbruttiranno.
Ora le file si allungano a dismisura. Mi avvicino a quelli addossati alle porte e li annuso. L’odore del desiderio e della paura mi inebriano, sono pronti a tutto, lo so.
Tocco le guance di una ragazzina riccioluta che appare intimorita e ne ricevo una piccola scarica. Va tutto a meraviglia. Non chiedo di meglio.
Il brusio che mi circonda aumenta di intensità, poi ha un picco quando qualcuno urla: «Eccoli! Stanno arrivando!»
Si scatena uno tsunami di reazioni che si propaga a perdita d’occhio. La situazione si fa esplosiva. Due ragazzi picchiano i palmi sul vetro e dall’altro lato quattro uomini vestiti di nero li invitano alla calma. Uno di loro consulta l’orologio.
Mi defilo un po’ per godermi lo spettacolo e improvviso un conto alla rovescia. Al mio tre le porte scorrevoli si spalancano e la folla irrompe incontenibile nel vasto ambiente. Sembrano branchi di bestie affamate. Uomini e donne si aggirano disperati tra i reparti alla ricerca delle prede.
Adidas, Apple, Samsung, Nike…
Sono intorno a loro. Ovunque. La vista dei prodotti, dei colori e dei loghi ipnotici mi emoziona. Amo tutto questo perché io SONO tutto questo.
C’è trambusto. Ci sono tafferugli per un paio di scarpe. Mi accosto a una coppia di anziani che strattona una ragazza e mi godo la scena. I loro volti si contorcono nella follia della sopraffazione e a tratti si fanno mostruosi.
Sono miei. Abbraccio la vecchia e ne assorbo l’esaltazione, poi tocca alla ragazza, proprio mentre riceve uno schiaffo dal vecchio e grugnisce di rabbia. Poi rivolgo la mia attenzione alle casse.
Chi ha conquistato un oggetto mette subito mano al portafoglio, tira fuori fulmineo la carta di credito, quasi avesse paura che si dissolva sotto il suo sguardo.
Sì, così. Spendete, spendete per me.
Intanto un gruppo di adolescenti si azzuffa per un ultimo iPhone e uno di loro si accascia gemendo, le braccia raccolte sulla sommità del cranio rasato.
È il culmine. Ho voglia di abbracciarli uno per uno, ma decido di soffermarmi a godere della vista del denaro che scorre ininterrotto.
Vivo per momenti come questo.
Mi volto e lancio un’ultima occhiata al caos che sto per lasciarmi alle spalle. Sono schiavi, ma felici di esserlo, mi nutrono per avere in cambio una dose di gioia effimera. E va bene così.
Per ora sono sazio.
Esco dal centro commerciale e riprendo fiato.
So già che durerà poco. Ne voglio ancora.
A tre isolati da qui, in uno store Benetton, ci sarà una svendita mai vista. Dall’altro lato della città, altri mostri aspetteranno impazienti il proprio turno per comprare sogni di carta. Succederà sempre, e io ci sarò.
Sto arrivando. E così sia.



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antico
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#2 » martedì 17 novembre 2020, 0:52

Ciao Emiliano! Parametri ok, buona SCILLA BONFIGLIOLI EDITION!

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Proelium
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#3 » martedì 17 novembre 2020, 14:09

Ciao Emiliano,
piacere di rileggerti. Rispetto all’ultima volta, te lo dico subito, mi hai fatto divertire molto di più! Ho apprezzato la deformazione grottesca, ma calzante, di una realtà sempre più mostruosa. Hai presente la clip di “Going Under” degli Evanescence? Per un attimo, invece che alla coda del super, mi sono sentito sprofondare laggiù. Giusti i tempi della messa a fuoco: tensione e consapevolezza crescono di pari passo nel lettore. Tutto perfetto, verrebbe da dire, se non ci fosse una criticità enorme: il protagonista, nonché voce narrante. Non puoi chiudere senza dirci chi è. Un pazzo furioso che si compiace del caos, Satanasso in persona, il Coviddi, il direttore della filiale, un politico, il genius loci del super...? Il cerchio va chiuso, o lasci il lettore con un pugno di mosche. E dopo una prova così, un po’ gli girano anche. Orologio tiranno, forse: ho visto che hai consegnato quasi sul gong. Non so, ma forse a te gireranno anche di più.
Alla prossima!

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Proelium
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#4 » martedì 17 novembre 2020, 14:21

Ah, dimenticavo: il tema è centrato ;)

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Emiliano Maramonte
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#5 » martedì 17 novembre 2020, 15:57

Ciao Francesco e grazie per gli apprezzamenti e, soprattutto, per la sottolineatura della criticità (enorme).
Provo a spezzare una piccola lancia a mio favore dicendo che ho volutamente taciuto sull'identità della voce narrante perché ho provato a disseminare degli indizi qua e là. Non è un personaggio "reale" (qualunque cosa voglia dire) ma è simbolico, concettuale. Mi dispiace davvero tanto che io non sia riuscito a dare una sensazione univoca. Magari, fra qualche giorno, con più commenti, fornirò la spiegazione.

Grazie ancora e in bocca al lupo!
Emiliano.

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Proelium
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#6 » martedì 17 novembre 2020, 16:04

Terrò d'occhio i commenti, Emiliano. Ci tengo molto a capire. E scusami per quell'aggettivo, giuro che non l'ho detto con cattiveria!

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Emiliano Maramonte
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#7 » martedì 17 novembre 2020, 16:07

Tranquillo, Francesco! Hai fatto benissimo! Non ti devi scusare!
Se ci si loda continuamente, fa piacere, ma serve a poco. Invece col tuo commento sei stato costruttivo e io ti ringrazio!

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filippo.mammoli
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#8 » mercoledì 18 novembre 2020, 13:48

Ciao Emiliano e ben ritrovato.
La tua trattaziine del tema è davvero originale e questo è un punto di forza.
Il tuo mostro che a tutti vien voglia di accarezzare non è un nostro reale nel senso di qualcuno in carne e ossa (persona o animale più o meno verosimile), ma è quello del consumismo, ugualmente presente nella nostra società e dagli eggetti assai visibile e nefasti sulla psiche dei più. La prosa è ottima, come al solito, e la descrizione delle varie fasi del delirio che scatta nella corsa al superfluo è tinteggiata anche con tratti di ironia. Tutto bene, tutto chiaro, però forse mi è mancato un guizzo finale che rendesse conto della giusta tensione che hai saputo creare lungo il racconto.
Comunque una buona prova.

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Pretorian
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#9 » mercoledì 18 novembre 2020, 23:44

Ciao Emiliano e piacere di leggerti.
Questo racconto ha scritto IL SIGNIFICATO! Grande così fin dalla prima riga! Battute a parte, ho apprezzato la scelta di satireggiare su certe dinamiche deviate della nostra società e di farlo dal punto di vista del... Capitalismo? Le scene sono ben delineate e tuttosommato credibili: sono cose che effettivamente si potrebbero tranquillamente all'inaugurazione di qualche negozio di elettronica. Forse, se proprio avessi voluto osare un tanti no di più, avresti potuto virare verso una violenza più estrema, in modo da solleticare visivamente e da portare all'estremo il SIGNIFICATO. Gusti miei, eh: alla fine, il risultato è ottenuto comunque. è stata comunque una buona prova.

Alla prossima!!

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Giacomo Puca
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#10 » giovedì 19 novembre 2020, 17:34

Ciao Emiliano, piacere di rileggerti.

Tema
Centrato. C'è una sorta di entità astratta che si bea nell'accarezzare i mostri, persone abbruttite dall'aver rinunciato a ogni spirito critico riguardo le proprie tendenze all'acquisto.

Stile
La storia scorre, ma c'è una fumosità, una vaghezza che secondo me toglie forza al racconto. Il punto di forza dovrebbe essere la caratterizzazione della voce narrante, che però risulta abbastanza anonima. Come ha detto qualcuno "il modo in cui descrivi il mondo, descrive te stesso".
Sia chiaro, è una roba complicatissima ma sarebbe stato fantastico percepire di più la personalità di questa entità, mentre affermazioni come " Ci sarà da sgomitare e, perché no?, ci sarà da lottare con le unghie e con i denti. Ed è proprio questo che voglio." sono scialbe.
Quando hai pensato a questa entità, l'hai vista come qualcosa di astratto o ti sei immaginato un correlativo oggettivo? Per esempio lo spirito del consumismo potrebbe essere un vecchio signore inglese grasso o magari un tizio alla Steve Jobs... dare un corpo e un carattere all'entità potrebbe essere utile. Anche mostrare la sua trasformazione pre-post "abbuffata" potrebbe essere interessante.

Trama
Non c'è molto da dire sulla trama, è la descrizione di una svendita. Non è il massimo, ma si adatta allo scopo della narrazione, quindi direi che è ok.

Valutazione finale.
Idea originale, manca secondo me di mordente, non sfrutta appieno le potenzialità che avrebbe. Resta una prova interessante.

Per qualsiasi cosa, scrivi pure.
Giacomo.
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.

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Emiliano Maramonte
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#11 » giovedì 19 novembre 2020, 18:20

filippo.mammoli ha scritto:Ciao Emiliano e ben ritrovato.
La tua trattaziine del tema è davvero originale e questo è un punto di forza.
Il tuo mostro che a tutti vien voglia di accarezzare non è un nostro reale nel senso di qualcuno in carne e ossa (persona o animale più o meno verosimile), ma è quello del consumismo, ugualmente presente nella nostra società e dagli eggetti assai visibile e nefasti sulla psiche dei più. La prosa è ottima, come al solito, e la descrizione delle varie fasi del delirio che scatta nella corsa al superfluo è tinteggiata anche con tratti di ironia. Tutto bene, tutto chiaro, però forse mi è mancato un guizzo finale che rendesse conto della giusta tensione che hai saputo creare lungo il racconto.
Comunque una buona prova.


Grazie mille, Filippo, per gli apprezzamenti e per il rilievo.
Effettivamente, a mente fredda, mi sono accorto che ho mancato di incisività. Caratterizzare un po' più la voce narrante, avrebbe dato una marcia in più al racconto. Di contro, però, posso dire che la mia è stata una scelta precisa quella di non introdurre colpi di scena o stravolgimenti e colpi emotivi finali, perché ho cercato di spostare il baricentro del tema sulla riflessione. Se ci sono riuscito o no, lo diranno le classifiche finali.
Buona Edition e grazie ancora!
Ultima modifica di Emiliano Maramonte il giovedì 19 novembre 2020, 18:29, modificato 1 volta in totale.

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Emiliano Maramonte
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#12 » giovedì 19 novembre 2020, 18:22

Pretorian ha scritto:Ciao Emiliano e piacere di leggerti.
Questo racconto ha scritto IL SIGNIFICATO! Grande così fin dalla prima riga! Battute a parte, ho apprezzato la scelta di satireggiare su certe dinamiche deviate della nostra società e di farlo dal punto di vista del... Capitalismo? Le scene sono ben delineate e tuttosommato credibili: sono cose che effettivamente si potrebbero tranquillamente all'inaugurazione di qualche negozio di elettronica. Forse, se proprio avessi voluto osare un tanti no di più, avresti potuto virare verso una violenza più estrema, in modo da solleticare visivamente e da portare all'estremo il SIGNIFICATO. Gusti miei, eh: alla fine, il risultato è ottenuto comunque. è stata comunque una buona prova.

Alla prossima!!


Bravo!
Visto che lo hai rivelato, in qualche modo, lo posso dire.
La voce narrante è la personificazione del capitalismo/consumismo.
Grazie per i consigli e per gli apprezzamenti.

Buona Edition!

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Emiliano Maramonte
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#13 » giovedì 19 novembre 2020, 18:28

Giacomo Puca ha scritto:Ciao Emiliano, piacere di rileggerti.

Tema
Centrato. C'è una sorta di entità astratta che si bea nell'accarezzare i mostri, persone abbruttite dall'aver rinunciato a ogni spirito critico riguardo le proprie tendenze all'acquisto.

Stile
La storia scorre, ma c'è una fumosità, una vaghezza che secondo me toglie forza al racconto. Il punto di forza dovrebbe essere la caratterizzazione della voce narrante, che però risulta abbastanza anonima. Come ha detto qualcuno "il modo in cui descrivi il mondo, descrive te stesso".
Sia chiaro, è una roba complicatissima ma sarebbe stato fantastico percepire di più la personalità di questa entità, mentre affermazioni come " Ci sarà da sgomitare e, perché no?, ci sarà da lottare con le unghie e con i denti. Ed è proprio questo che voglio." sono scialbe.
Quando hai pensato a questa entità, l'hai vista come qualcosa di astratto o ti sei immaginato un correlativo oggettivo? Per esempio lo spirito del consumismo potrebbe essere un vecchio signore inglese grasso o magari un tizio alla Steve Jobs... dare un corpo e un carattere all'entità potrebbe essere utile. Anche mostrare la sua trasformazione pre-post "abbuffata" potrebbe essere interessante.

Trama
Non c'è molto da dire sulla trama, è la descrizione di una svendita. Non è il massimo, ma si adatta allo scopo della narrazione, quindi direi che è ok.

Valutazione finale.
Idea originale, manca secondo me di mordente, non sfrutta appieno le potenzialità che avrebbe. Resta una prova interessante.

Per qualsiasi cosa, scrivi pure.
Giacomo.


Ciao Giacomo!
Grazie per l'ottima analisi.
Non sarebbe stato facile inserire tutti gli input che mi indichi, avrebbe reso il racconto troppo carico, facendo perdere di vista il messaggio che volevo provare a lanciare; ecco perché ho optato per la semplicità. E forse proprio questa semplicità ha "scolorito" l'idea centrale. Non tutte le ciambelle riescono col buco.
Grazie comunque tanto per la lettura!

Buona Edition!

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Nevan
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#14 » venerdì 20 novembre 2020, 1:34

Ciao Giacomo, piacere di conoscerti e di averti letto!

Adotterò una valutazione in forma molto schematica, per essere più chiaro sui vari punti:

PRO
+ L'interpretazione cinica e pungente di “mostruosità” è molto originale, che ti ha permesso di centrare in pieno il tema.
+ Lo stile del racconto è molto immersivo e scorrevole, e ottenere questo effetto con una totale assenza di dialoghi rende ancor più merito alla tua padronanza tecnica.

CONTRO
- Nonostante la prosa fili liscia come l’olio, lo stesso non si può dire della velocità della scena, poiché l'uso della prima persona al tempo presente rende la sequenza un po’ statica. E' più una successione di cose che avvengono, non si percepisce alcuna climax nel processo che parte dall'attesa dell'acquisto all'appagamento del bene materiale ottenuto.
- Non è specificata la natura del protagonista. Non so se questo sia un effetto voluto oppure no. Potrebbe essere una qualunque entità: lo spirito tossico del capitalismo, il demone del consumismo, l’ingordigia effimera dell’uomo... Viene lasciato troppo spazio all'interpretazione del lettore, e questa mancanza di identificazione non a tutti potrebbe piacere.
- Il contesto in cui si “si muove” questa spietata essenza è un po' confuso: un’inaugurazione? Il primo giorno di Black Friday? La sera del 23 dicembre? Una svendita per fallimento? Non vi sono abbastanza elementi per capirlo.
- Non è ben chiaro chi sia il destinatario di questa mostruosità. Chi sono i veri mostri? E' forse lo spirito consumistico che alberga in tutti noi oppure sono le stesse persone, nella loro mostruosa vacuità spirituale, ad essere disposte a riempirsi costantemente di futili istinti?

Anche se visivamente i contro sembrano più abbondanti rispetto ai pro, l'impressione generale è stata più che positiva. Buona sfida!

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Gennibo
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#15 » venerdì 20 novembre 2020, 18:53

Ciao Emiliano e piacere di leggerti! Questo racconto a me è piaciuto moltissimo, ho trovato fantastica la voce narrante astratta che si compiace della lotta umana alla rincorsa di cose effimere, per me hai reso bene il personaggio. La scrittura è buona.
L’unica pecca è la difficoltà che ho avuto ad entrare nella storia,
Ad esempio: Li osservo sin dalle prime luci del giorno. (chi?)
Barlume malato, frenesia dell’attesa (io qui ancora non sono entrata nella storia)
Se invece partissi con:
Sono accampati lungo il marciapiede…
E alla fine della descrizione dici: Li osservo sin dalle prime luci del giorno. (secondo me in questo modo si potrebbe visualizzare meglio la scena, che ne dici?)
A parte questo dettaglio per me l’idea c’è ed è forte, e anche il tema è centrato.
Molto bravo.

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Emiliano Maramonte
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#16 » sabato 21 novembre 2020, 0:34

Nevan ha scritto:Ciao Giacomo, piacere di conoscerti e di averti letto!

Adotterò una valutazione in forma molto schematica, per essere più chiaro sui vari punti:

PRO
+ L'interpretazione cinica e pungente di “mostruosità” è molto originale, che ti ha permesso di centrare in pieno il tema.
+ Lo stile del racconto è molto immersivo e scorrevole, e ottenere questo effetto con una totale assenza di dialoghi rende ancor più merito alla tua padronanza tecnica.

CONTRO
- Nonostante la prosa fili liscia come l’olio, lo stesso non si può dire della velocità della scena, poiché l'uso della prima persona al tempo presente rende la sequenza un po’ statica. E' più una successione di cose che avvengono, non si percepisce alcuna climax nel processo che parte dall'attesa dell'acquisto all'appagamento del bene materiale ottenuto.
- Non è specificata la natura del protagonista. Non so se questo sia un effetto voluto oppure no. Potrebbe essere una qualunque entità: lo spirito tossico del capitalismo, il demone del consumismo, l’ingordigia effimera dell’uomo... Viene lasciato troppo spazio all'interpretazione del lettore, e questa mancanza di identificazione non a tutti potrebbe piacere.
- Il contesto in cui si “si muove” questa spietata essenza è un po' confuso: un’inaugurazione? Il primo giorno di Black Friday? La sera del 23 dicembre? Una svendita per fallimento? Non vi sono abbastanza elementi per capirlo.
- Non è ben chiaro chi sia il destinatario di questa mostruosità. Chi sono i veri mostri? E' forse lo spirito consumistico che alberga in tutti noi oppure sono le stesse persone, nella loro mostruosa vacuità spirituale, ad essere disposte a riempirsi costantemente di futili istinti?

Anche se visivamente i contro sembrano più abbondanti rispetto ai pro, l'impressione generale è stata più che positiva. Buona sfida!


Ciao Nevan!
Il mio nome è Emiliano, ma anche Giacomo va bene... :-D
Piacere di incontrarti nell'Arena, sicuramente per la prima volta e grazie per la lettura e per l'attenta analisi.
Grazie anche per gli apprezzamenti.
Rispondo brevemente alle tue perplessità: la scelta di lasciare nel vago il protagonista è voluta. Può essere la personificazione del consumismo o del capitalismo o dell'avidità umana... fate un po' voi. Che poi questa figura sia troppo vaga, errore mio, dovevo essere più incisivo.
Dal mio punto di vista, non è importante sapere a quale evento partecipi il personaggio narrante; potrebbe essere un Black Friday, o potrebbero essere dei megasaldi galattici, una svendita per fallimento. Non credo sia importante.
I mostri della traccia siamo noi quando ci abbruttiamo per ottenere a tutti i costi qualcosa di futile impostoci dal sistema capitalistico o dal consumismo più sfrenato. Ho azzardato nell'usare il termine "mostri" per parlare di tutti noi al cospetto del consumismo moderno? Forse... o forse no. A voi le conclusioni.

Buona Edition!
Emiliano.

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Emiliano Maramonte
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#17 » sabato 21 novembre 2020, 0:37

Gennibo ha scritto:Ciao Emiliano e piacere di leggerti! Questo racconto a me è piaciuto moltissimo, ho trovato fantastica la voce narrante astratta che si compiace della lotta umana alla rincorsa di cose effimere, per me hai reso bene il personaggio. La scrittura è buona.
L’unica pecca è la difficoltà che ho avuto ad entrare nella storia,
Ad esempio: Li osservo sin dalle prime luci del giorno. (chi?)
Barlume malato, frenesia dell’attesa (io qui ancora non sono entrata nella storia)
Se invece partissi con:
Sono accampati lungo il marciapiede…
E alla fine della descrizione dici: Li osservo sin dalle prime luci del giorno. (secondo me in questo modo si potrebbe visualizzare meglio la scena, che ne dici?)
A parte questo dettaglio per me l’idea c’è ed è forte, e anche il tema è centrato.
Molto bravo.


Ciao Isabella, bentrovata e grazie di cuore per gli apprezzamenti e per i consigli.
Ti ringrazio doppiamente perché hai posto l'accento su un piccolo inconveniente di cui non mi ero accorto. Effettivamente con il tuo suggerimento riguardo all'incipit si entra meglio nella storia. Ne farò tesoro per le prossime Edition!

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Nevan
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#18 » sabato 21 novembre 2020, 13:34

megagenius ha scritto:
Nevan ha scritto:Ciao Giacomo, piacere di conoscerti e di averti letto!

Adotterò una valutazione in forma molto schematica, per essere più chiaro sui vari punti:

PRO
+ L'interpretazione cinica e pungente di “mostruosità” è molto originale, che ti ha permesso di centrare in pieno il tema.
+ Lo stile del racconto è molto immersivo e scorrevole, e ottenere questo effetto con una totale assenza di dialoghi rende ancor più merito alla tua padronanza tecnica.

CONTRO
- Nonostante la prosa fili liscia come l’olio, lo stesso non si può dire della velocità della scena, poiché l'uso della prima persona al tempo presente rende la sequenza un po’ statica. E' più una successione di cose che avvengono, non si percepisce alcuna climax nel processo che parte dall'attesa dell'acquisto all'appagamento del bene materiale ottenuto.
- Non è specificata la natura del protagonista. Non so se questo sia un effetto voluto oppure no. Potrebbe essere una qualunque entità: lo spirito tossico del capitalismo, il demone del consumismo, l’ingordigia effimera dell’uomo... Viene lasciato troppo spazio all'interpretazione del lettore, e questa mancanza di identificazione non a tutti potrebbe piacere.
- Il contesto in cui si “si muove” questa spietata essenza è un po' confuso: un’inaugurazione? Il primo giorno di Black Friday? La sera del 23 dicembre? Una svendita per fallimento? Non vi sono abbastanza elementi per capirlo.
- Non è ben chiaro chi sia il destinatario di questa mostruosità. Chi sono i veri mostri? E' forse lo spirito consumistico che alberga in tutti noi oppure sono le stesse persone, nella loro mostruosa vacuità spirituale, ad essere disposte a riempirsi costantemente di futili istinti?

Anche se visivamente i contro sembrano più abbondanti rispetto ai pro, l'impressione generale è stata più che positiva. Buona sfida!


Ciao Nevan!
Il mio nome è Emiliano, ma anche Giacomo va bene... :-D
Piacere di incontrarti nell'Arena, sicuramente per la prima volta e grazie per la lettura e per l'attenta analisi.
Grazie anche per gli apprezzamenti.
Rispondo brevemente alle tue perplessità: la scelta di lasciare nel vago il protagonista è voluta. Può essere la personificazione del consumismo o del capitalismo o dell'avidità umana... fate un po' voi. Che poi questa figura sia troppo vaga, errore mio, dovevo essere più incisivo.
Dal mio punto di vista, non è importante sapere a quale evento partecipi il personaggio narrante; potrebbe essere un Black Friday, o potrebbero essere dei megasaldi galattici, una svendita per fallimento. Non credo sia importante.
I mostri della traccia siamo noi quando ci abbruttiamo per ottenere a tutti i costi qualcosa di futile impostoci dal sistema capitalistico o dal consumismo più sfrenato. Ho azzardato nell'usare il termine "mostri" per parlare di tutti noi al cospetto del consumismo moderno? Forse... o forse no. A voi le conclusioni.

Buona Edition!
Emiliano.


Oddio, perdonami Emiliano! Nello scriverti ho erroneamente preso a riferimento il nome di un altro utente. XD

Si, diciamo che hai dato un'idea della natura generale del protagonista. In fin dei conti, capitalismo, consumismo e avidità sono tutti concetti che vanno a braccetto. Magari questa essenza malevola è uno spirito onnicomprensivo di tutti questi Mali. Chi lo sa. Soggettivamente avrei apprezzato di più una maggiore identificazione con quale di questi Mali avessimo a che fare, ma anche l'approccio volutamente generico ha il suo perchè.

Per quanto riguarda l'evento singolo in cui si manifesta l'entità protagonista, è più che altro un mio gusto il conoscere l'esatto contesto dove una scena avvenga, specie se è lo stesso contesto dall'inizio alla fine di un unico racconto. Secondo me, per quanto secondario, anche il fattore ambientale aiuta l'immersività nella scena. Ma qui stiamo sfociano un po' sul soggettivo.

Riguardo la mostruosità, ok, diciamo che l'hai tratteggiata in maniera bivalente: sia come entità senziente sia come indole innata di ciascuno di noi.

A presto e buona sfida! Emiliano-Giacomo :D

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Filippo Santaniello
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#19 » domenica 22 novembre 2020, 15:31

Ciao Emiliano,
il tuo “Sogni di carta” mi è piaciuto anche se, dall’inizio fino a quando non spieghi a cosa è dovuta questa sete di bramosia, mi sono sentito spaesato non avendo chiaro il mondo che stavi raccontando. Quando poi contestualizzi la realtà, ti dimentichi di spiegare a chi appartiene la voce narrante, e secondo me questa è la pecca più grossa del racconto. Mi hai lasciato a bocca asciutta. Mi sarebbe piaciuto sapere di più, ma nonostante questo il racconto si colloca fra i migliori del gruppo anche se non sale sul podio.

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Davide_Mannucci
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#20 » domenica 22 novembre 2020, 17:27

Ciao Emiliano, piacere di leggerti!
Tema centrato alla grande e stile coinvolgente e immersivo. Sono riuscito a sentire e vedere questo demone consumista, il capitalismo che gode della follia da effimera rincorsa all'acquisto. Davvero bravo. Hai un modo di maneggiare gli strumenti del mestiere davvero affascinante. Non trovo difetti nel tuo racconto se non quello di suscitare una profonda invidia in me che sto muovendo i primi passi nella narratologia applicata :) Tuttavia il contest(o) riesce a trasformare quel "profonda" in sana e fa da stimolo per migliorarsi e e migliorare.
Tema quindi ok, stile capace di calarti decisamente nella scena e nel personaggio e in grado di metterti addosso una buona dose di agorafobia! Complimenti.
A rileggerti!

D.
Davide Mannucci

alexandra.fischer
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#21 » domenica 22 novembre 2020, 19:19

Tema centrato. Stile impeccabile. Descrivi l’avidità della folla davanti alla vetrina colma di prodotti di marca con grande efficacia e anche gli scontri (vedi la lite fra la ragazza e la coppia di anziani, la zuffa fra adolescenti). Il punto di vista è quello del Demone dell’Ossessione all’Acquisto in Saldo. Pullula nei luoghi dove c’è la merce griffata e si nutre delle emozioni forti degli aspiranti compratori. Io lo vedo così e ci scorgo una graffiante vena satirica. Potrebbe diventare persino un cortometraggio, per come rendi sia la sua avidità nel nutrirsi delle emozioni (toccando le persone) sia il suo spirito da cacciatore (si trasferisce da un negozio all’altro per soddisfare la sua fame belluina).

PhilStones
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#22 » lunedì 23 novembre 2020, 9:34

Ciao Emiliano, è un piacere leggerti.
Fino a metà pensavo fosse ad un mega concerto! La tensione è cresciuta a dovere sino alla fine, mi sarebbe piaciuto avere qualche indicazione sul Pdv per immedesimarmi. Rimanere in bilico tra uno spettro, un essere umano, un vampiro, una mosca... secondo me ha tolto potenzialità. Anche perché un essere umano fa fatica a sentire l’odore del desiderio e della paura
A parte questo, io apprezzo molto di più i racconti che trasmettono messaggi piuttosto che semplici scene o sequenze divertenti da leggere, ma che non stimolano riflessione (quindi giudizio super-personale e non quantificabile). Pertanto bravo, in piena settimana del Black Friday e in piena pandemia un bel fiume di carne stampato sui vetri ci stava!

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KikaClemer
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#23 » lunedì 23 novembre 2020, 22:28

Ciao Emiliano,

non nego di essermi inizialmente ritrovata in un contesto poco chiaro, non avendo intuito chi fosse la voce narrante.
Decisamente particolare il tuo racconto e la scelta di interpretare questo tema utilizzando una delle tante schiavitù alla quale resta ben ancorata l’umanità.
Il tono sarcastico alleggerisce il racconto dandogli quel pizzico in più che ne caratterizza i contorni.
In alcuni casi avrei utilizzato la punteggiatura in maniera differente, ma il racconto resta chiaro e scorrevole.
Buon contest!!

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antico
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Re: Sogni di carta di Emiliano Maramonte

Messaggio#24 » domenica 29 novembre 2020, 10:42

Idea molto buona e svolgimento preciso tranne per quanto riguarda il senso generale. Che fosse il consumismo era, probabilmente, la soluzione più scontata e, pertanto, ormai superata dall'attualità perché se n'è parlato e riparlato. Diverso sarebbe stato, visti anche i tempi, se tu avessi portato la riflessione sulla vittoria del consumismo anche sulla necessità di distanziamento sociale in epoca covid, cosa di cui abbiamo avuto esempio anche in queste settimane: sarebbe stata una marcia in più, un guizzo che avrei premiato con il massimo. Cosa che ti avrebbe permesso di esplorare anche le motivazioni alla base dell'acquisto compulsivo come soluzione a una società che, evidentemente, non fornisce il necessario o il sufficiente, agli individui che la compongono. Restando al primo livello perdi un po' di incisività e si acquisce il senso di mancanza relativamente a un finale poco aggressivo, quasi spento. Resta un lavoro più che buono cui assegno un pollice tendente verso l'alto in modo brillante.

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