Stress da zona arancio

Appuntamento fissato per lunedì 16 novembre dalle 21.00 all'una con un tema di Scilla Bonfiglioli!
PhilStones
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Stress da zona arancio

Messaggio#1 » martedì 17 novembre 2020, 0:53

Che cazzata darsi un appuntamento per strada.
Per colpa dei DPCM, dalle cinque le auto schizzano per la città come un nido di formiche calpestato, una dietro l'altra: è un suicido attraversare di sera con questa nebbiolina.
Ecco le strisce. Almeno qui mi pagano come nuovo. È pure il mio compleanno.
Un’auto rallenta, ha solo le luci di posizione. È un vecchio, mascherina e crocifisso sullo specchietto. Gli indico i fari. Ci pianta un colpo di clacson e fa cenno di levarmi.
Una Lancia Ipsilon sull’altra corsia mi inchioda a tre dita dalla gamba; la tipa alla guida chiede scusa, con ancora il cellulare in mano acceso. Sfioro la tasca, il coltello chiama.
Il vecchio mi suona di nuovo. Pianto una manata sul cofano della troia, faccio il medio a entrambi e passo di là.
Lo smog delle sgasate mi penetra nel cervello. Stringo gli occhi e mi gratto il naso: le mascherine terranno lontano i virus, ma non fanno una sega per il fumo.
"Leo!" Giuliana è già su questo marciapiede. Accelera il passo.
Ha messo la gonna nonostante il freddo. "Non correre che ti vedono."
"Eccoti finalmente!" Spalanca le braccia.
Ha pure un vestito scollato. "Vieni via." La prendo per il polso e la porto verso il parchetto, almeno gli uomini alla guida smettono di guardarle le gambe.
"Ma che hai?"
"C'era bisogno di conciarsi così?"
"Eh, non ci vediamo da due settimane."
Mi segue sull'erba e per poco non inciampa sul tubo di gomma per l'innaffiamento automatico.
"Attenta o ci tocca andare in PS."
Mi abbraccia. Si tiene bene per i suoi quarant'anni. Mi accarezza la faccia come fossi un gatto. "Mi sei mancato, Leo. Devi raccontarmi di Roma. Ho provato a non disturbarti, so che non ti piace usare i messaggi... ma avevo voglia di sentirti." Mi bacia.
Spiare della gente con lei tra le palle è stato pesante. "Ti rispondevo appena potevo. Andiamo da te?"
"Subito? Ti va un giro per il centro?"
"Dopo le sei è deserto."
"Allora c'è un sacco di spazio per noi." Solleva la gonna di una spanna.
Si è pure sistemata le unghie. "Hai scritto che venivi diretta dal lavoro."
"Infatti."
"Quindi eri così anche in concessionaria?"
"Mi vesto sempre bene." Giuliana solleva le spalle. "Oggi di più perché dovevamo vederci."
"Che ti hanno detto per la scollatura?"
"Niente... li conosco da anni."
"Un sacco di commenti, immagino."
"Leo, se sei nervoso per il viaggio..."
Le scanso le braccia. "Non sono mai stressato per il lavoro. Per essere qui puntuale non ho nemmeno dormito."
"Pensavo non fosse uno sforzo... avrai altro per la testa."
Sì, il bilocale e il culo di Katia, a Roma.
Le suona il cellulare. Fruga nella borsetta blu, di certo il regalo di un ex. Solleva il dito e con il labiale mi dice di aspettare. Dall'altra parte c'è una voce maschile.
"Prendi per il culo? Chi è?"
Si allontana senza rispondere.
In due balzi la afferro per le spalle e la faccio voltare. Il cellulare cade a terra.
"Leo!"
"Un collega? O è il tipo del piano di sopra?"
"Lasciami!"
Ne ho viste troppe. Non farò la fine dei cornuti che mi pagano per risolvergli le grane. "Con me nessuna fa la troia." La spingo indietro, inciampa e cade di culo.
Non era forte. Ma una volta, per un mezzo schiaffo, 'sta scema mi ha quasi denunciato: meglio andare prima di riempirla di sberle vere.
Fanculo lei e gli amanti. Senza girarmi imbocco il viale per Porta Campana.
Passi svelti nella ghiaia mi seguono. "Si fermi!" Una voce maschile.
Rallento.
"Sì, tu. Ho visto tutto."
Sugli ottanta chili, la mascherina nera con uno stemma. Un eroe.
"Prova a prendertela con me!" Mi spintona e serra i pugni.
No, un super-eroe.
Gli rifilo un calcio nello stinco e un destro al volto. Estraggo il coltello, la lama scatta.
Prova a bloccarmi il braccio. Taglio verso l'alto, poi due affondi al fianco. L'eroe sbraita come un bambino e scappa via.
Dalla stessa direzione, un altro tipo si avvicina con una bottiglia in mano. "Basta, Leo! Che fai?"
Come fa a conoscermi?
Intanto, l'eroe si stringe a un lampione, la mano sul volto pieno di sangue. Accorrono altre persone. Dov'erano nascoste?
"Chiamate l'ambulanza" grida una ragazza, tamponando la pancia dell'eroe ormai crollato a terra.
Il tipo con la bottiglia è a pochi passi. "Mettilo giù, Leo."
"Matte?" Che ci faceva il suo ex-coinquilino?
"Ci ha chiamati Giuli per il tuo compleanno a sorpresa!"



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antico
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Re: Stress da zona arancio

Messaggio#2 » martedì 17 novembre 2020, 1:04

Ciao Filippo! Tutto ok con i parametri, buona SCILLA BONFIGLIOLI EDITION!

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Stefano Impellitteri
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Re: Stress da zona arancio

Messaggio#3 » giovedì 19 novembre 2020, 0:10

Stress da zona arancio

Ciao Phil, molto piacere.
Caspita, la tua immersività e focalizzazione è totale, complimenti davvero. L'esposizione è tra le migliori chi io abbia letto, c'è però un grosso problema sul tema richiesto, qui non lo ritengo minimamente centrato. La seconda fragilità riguarda la trama in sé. I personaggi e l'esposizione sono tecnicamente ineccepibili, ma la storia non ha nulla di che, è la rappresentazione di un violento che si ritrova incastrato in malo modo. Il compleanno poi in zona arancione non avrebbe potuto festeggiarlo, ma non è tanto quello il punto, quanto che la tua ottima narrazione è al servizio di una storia che non c'è, non è nulla che più che una sequenza di eventi senza un perché.
Spero di rileggerti presto.

PhilStones
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Re: Stress da zona arancio

Messaggio#4 » giovedì 19 novembre 2020, 0:17

Ciao Stefano,
Grazie dei suggerimenti!
É la fidanzata ad accarezzare quello che si rivela essere un mostro, pensavo si capisse nei gesti e nelle premure di lei.
In zona arancione i locali sono tutti chiusi e lei ha organizzato un ritrovo mezzo clandestino all'esterno.. ma non fanno in tempo a festeggiarlo... che lui cede allo stress!
Filippo

Ah.. grazie dei complimenti, mi sono sforzato al massimo per essere focalizzato!

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Stefano Impellitteri
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Re: Stress da zona arancio

Messaggio#5 » giovedì 19 novembre 2020, 0:36

PhilStones ha scritto:Ciao Stefano,
Grazie dei suggerimenti!
É la fidanzata ad accarezzare quello che si rivela essere un mostro, pensavo si capisse nei gesti e nelle premure di lei.
In zona arancione i locali sono tutti chiusi e lei ha organizzato un ritrovo mezzo clandestino all'esterno.. ma non fanno in tempo a festeggiarlo... che lui cede allo stress!
Filippo

Ah.. grazie dei complimenti, mi sono sforzato al massimo per essere focalizzato!


Si, è chiaro che la fidanzata lo accetta, ma il tema parla di mostri come pluralità. in zona arancione se ti beccano festeggiare un compleanno all'aperto gli invitati devono dare regali non solo al festeggiato XD

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GiulianoCannoletta
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Re: Stress da zona arancio

Messaggio#6 » giovedì 19 novembre 2020, 11:08

Ciao Filippo, piacere di averti letto. Il dubbio principale che mi è rimasto leggendo il tuo racconto riguarda il tema, non sono riuscito a cogliere il collegamento, a parte forse la carezza di Giuliana a metà racconto, ma mi è parso un po' poco. Per il resto è scritto bene, ritmo serrata e buon coinvolgimento. Ho fatto un po' fatica forse a visualizzare la scena iniziale in cui lui attraversando blocca due auto su due corsie diverse.
Bravo, spero di rileggerti presto.
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

PhilStones
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Re: Stress da zona arancio

Messaggio#7 » giovedì 19 novembre 2020, 11:35

Ciao Giuliano,
Intanto grazie del commento e del suggerimento!
La donna è vittima di un moroso bugiardo e possessivo. Pur nell’ironia e nella esagerazione del racconto, ho cercato di enfatizzare il tema della violenza sulle donne, che a volte “accarezzano” mostri (lei si fa bella, lo saluta con calore, gli organizza una sorpresa...) e si accorgono troppo tardi della loro vera natura.
Potevo ruotare le parti e scegliere Giuliana come Pdv, oppure concludere con lei che urla “sei un mostro!”, ma mi piaceva un po’ di delirio da lockdown :-)

Grazie
Filippo

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Giorgia D'Aversa
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Re: Stress da zona arancio

Messaggio#8 » venerdì 20 novembre 2020, 22:48

Ciao FIlippo, piacere di leggerti!
Innanzitutto ti becchi i complimenti per l'immersività del testo, che è davvero ben riuscita. Stile asciutto e piacevole, che però non riesce a compensare del tutto una trama che traballa. Concordo con un commento sopra sul fatto che il racconto è davvero poco centrato rispetto al tema; inoltre ci sono diversi punti poco chiari e, senza un conflitto realmente forte, la narrazione giunge alla fine senza infamia e senza troppe lodi (a parte quella per l'ottimo mostrato ahahah).

Qualche puntualizzazione sul testo:
Almeno qui mi pagano come nuovo.

Qui credo proprio di non aver capito ciò che intendessi dire!

"Attenta o ci tocca andare in PS."

Suppongo tu intendessi pronto soccorso: non so se rischiavi di andare fuori coi caratteri, ma sicuramente in un dialogo non si trovano le sigle :D

Spiare della gente con lei tra le palle è stato pesante.

Idem come sopra, non ho capito a cosa il pov faccia riferimento.

Precisazioni finite, buona sfida!

PhilStones
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Re: Stress da zona arancio

Messaggio#9 » venerdì 20 novembre 2020, 23:04

Ciao Giorgia!
Grazie del commento e dei consigli
Come già scritto sopra, il mostro é il pdv: Giuliana lo tratta con dolcezza senza conoscere a fondo il suo vero io, possessivo e violento. Volevo dare un tono di attualità e porre l’attenzione sulle tante storie che si sentono e si vedono ai giorni nostri, di relazioni che terminano in violenza. Forse era un’ellissi troppo spinta e serviva qualche spiegazione in più..

Se lo asfaltano sulle strisce l’assicurazione paga i danni

‘PS’ pensavo che ormai fosse di uso comune. Scrivere ‘pronto soccorso’ per esteso sarebbe stato più chiaro, ma non credevo causasse rallentamenti al flusso. Prendo appunto per il futuro!

Lui è stato a Roma per lavoro. Per pedinare gente... Il pdv sa che lavoro fa, e non volevo perdermi in spiegoni innaturali per l’io narrante. Probabilmente in un racconto certe cose non essenziali vanno tagliate, per non mettere in difficoltà il lettore!

Grazie ancora
Filippo

Charlesdexter
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Re: Stress da zona arancio

Messaggio#10 » sabato 21 novembre 2020, 18:04

Ciao Filippo,
l’idea è buona, lo sviluppo è un po’ caotico. Ho fatto fatica a seguire la vicenda, per me è un racconto già avviato sulla buona strada che con un po’ di lavoro, chiarificando al lettore le scene e i personaggi, può migliorare sensibilmente.

“mi penetra nel cervello”, stride col resto della scena, mostrata: cosa ne diresti di “mi brucia gli occhi” o “mi dà la nausea”? Una reazione fisica.

“sul tubo di gomma per l'innaffiamento automatico”, come lo diresti senza questa lunga perifrasi? Magari "manichetta"?
Alla prossima!

PhilStones
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Re: Stress da zona arancio

Messaggio#11 » sabato 21 novembre 2020, 20:26

Ciao Alessandro,
Grazie del commento e dei consigli.
Apprezzo le tre osservazioni e le trovo decisamente azzeccate!
- Sulla storia un po’ caotica ammetto di aver voluto dare un ritmo e un organizzazione delle frasi proprio per trasmettere un po’ dello ‘stress’ citato nel titolo e del pdv: se avessi calcato meno e spiegato di più sarebbe stato di sicuro più comprensibile e apprezzato.
- Sul tubo per l’innaffiamento hai ragione al 100%! Causa il poco tempo non ho riflettuto abbastanza.. ora come ora toglierei del tutto il passaggio perché appesantisce senza arricchire abbastanza.
- sul penetrare nel cervello non so.. mentre scrivevo ci ho riflettuto anche io e non ho trovato una risposta certa. Anatomicamente le fibre olfattive attraversano l’etmoide dall’alto al basso e sono parecchio corte, quindi il viaggio dell’informazione é proprio un ‘penetrare nel cervello’.. E gli odori sgradevoli hanno effetti istantanei e ‘profondi’.. In ogni caso le soluzioni da te proposte sono più pratiche e sicure. Non so decidere...

Ho apprezzato molto il supporto, se hai tempo mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi.
Grazie ancora
Filippo

Charlesdexter
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Re: Stress da zona arancio

Messaggio#12 » sabato 21 novembre 2020, 23:12

PhilStones ha scritto:Ciao Alessandro,
Grazie del commento e dei consigli.
Apprezzo le tre osservazioni e le trovo decisamente azzeccate!
- Sulla storia un po’ caotica ammetto di aver voluto dare un ritmo e un organizzazione delle frasi proprio per trasmettere un po’ dello ‘stress’ citato nel titolo e del pdv: se avessi calcato meno e spiegato di più sarebbe stato di sicuro più comprensibile e apprezzato.
- Sul tubo per l’innaffiamento hai ragione al 100%! Causa il poco tempo non ho riflettuto abbastanza.. ora come ora toglierei del tutto il passaggio perché appesantisce senza arricchire abbastanza.
- sul penetrare nel cervello non so.. mentre scrivevo ci ho riflettuto anche io e non ho trovato una risposta certa. Anatomicamente le fibre olfattive attraversano l’etmoide dall’alto al basso e sono parecchio corte, quindi il viaggio dell’informazione é proprio un ‘penetrare nel cervello’.. E gli odori sgradevoli hanno effetti istantanei e ‘profondi’.. In ogni caso le soluzioni da te proposte sono più pratiche e sicure. Non so decidere...

Ho apprezzato molto il supporto, se hai tempo mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi.
Grazie ancora
Filippo

Fa piacere dedicare del tempo agli altri e dove si riesce dargli quel piccolo suggerimento utile.
Se hai scelto il ritmo serrato di proposito, è più comprensibile la scelta della freneticità delle scene, anche se le avrei pur sempre rese più chiare.
Sono contento che ti siano piaciute un paio delle mie proposte, la terza era puntigliosa e va già abbastanza bene come l'hai scritta, prova un attimo a rendere la sgradevolezza in modo più esplicito, "buca il cervello", "brucia il cervello", "brucia il cranio dall'interno".
A presto!

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Andrea76
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Re: Stress da zona arancio

Messaggio#13 » lunedì 23 novembre 2020, 11:27

Ciao Filippo, il racconto che hai scritto è tra i più esemplari di quello che ho letto per quanto riguarda l’ ”immersione” e di questo va tenuto conto nella valutazione visto che si tratta di un parametro cruciale nei contest di MC.

Di contro dirti devo dirti che il tuo racconto mi è parso un po’ freddo, forse perché quello a cui tenevi di più in questo caso era creare uno stile perfetto. Il che è anche ammirevole ma poi rischia di essere appunto… un mero esercizio di stile. Subordinare totalmente il “cosa” viene detto al “come” può portare a produrre storie molto lontane dall’emotività del lettore. Questo credo sia l’effetto che mi ha fatto il tuo racconto per via di una certa debolezza nella trama dove tra l’altro non si arriva a un punto di svolta del protagonista, che violento era e violento rimane senza subire conseguenze radicali se non quello di ritrovarsi accerchiato da “supereroi” improvvisati e “festaioli a sorpresa”.

L’efficacia del tuo stile comunque rimane, e il flusso di lettura che ne consegue è davvero scorrevole.

A rileggerti.

PhilStones
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Re: Stress da zona arancio

Messaggio#14 » lunedì 23 novembre 2020, 11:41

Grazie del commento e dei complimenti
Andrea.
Apprezzo davvero il consiglio sul poco ‘calore’ trasmesso al lettore, che dovrebbe essere la cosa principale. Invece di enfatizzare supereroi o feste a sorpresa .. avrei dovuto lavorare di più sul Pdv e sul rapporto tra i due fidanzati. Consiglio onesto e prezioso che mi sono già appuntato ben in vista!
Grazie ancora

Filippo

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Andrea Lauro
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Re: Stress da zona arancio

Messaggio#15 » martedì 24 novembre 2020, 22:03

Ciao Filippo, buono lo stile, ma ho davvero faticato con la storia. Non l’ho proprio capita, mi spiace molto. C’è tutta una semina di dettagli che mi porta prima in un senso, poi sbanda nell’altro. L’idea che mi sono fatto è che non ci sia stata una progettazione a monte, ma che tu l’abbia costruita man mano che scrivevi. L’inizio è promettente, le auto che si fermano e ripartono mi danno molto l’idea dello “stress da zona arancio”. Provo a farti capire come è andata:

Almeno qui mi pagano come nuovo”. Ok, questa frase non si capisce, ma verrà spiegata più avanti.
Spiare della gente con lei tra le palle è stato pesante”. OK, lui è un detective o una spia, ed è andato a Roma per un lavoro.
Sì, il bilocale e il culo di Katia, a Roma.” OK, allora lui non è andato per lavoro. è andato per quell’altra. O meglio, per tutti e due. Quindi il racconto parla di un tradimento.

...e via così. Un continuo salto da un’ipotesi all’altra, senza tregua. Mi dispiace, sono davvero rimasto spiazzato. Ripeto: lo stile è molto valido, la carenza grossa è nella stesura del plot.
a presto,
andrea

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Stefano.Moretto
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Re: Stress da zona arancio

Messaggio#16 » martedì 24 novembre 2020, 23:34

Ciao Filippo
mi unisco agli altri nel dirti che l'immersività di questo brano è totale, un ottimo esempio di scrittura. Ci sono un paio di cose che avresti potuto migliorare, ad esempio come ti ha già segnalato Giorgia:
Spiare della gente con lei tra le palle è stato pesante.

Qui c'è uno stacco netto tra il punto di vista e il lettore dovuto al fatto che il lettore non ha idea di cosa faccia il personaggio per vivere. Io ad esempio ho avuto un flash improvviso del tema (che fino a quel momento avevo totalmente rimosso) ed ho pensato "ah, quindi è un criminale". Il problema è che arrivato qui il lettore doveva già sapere cosa fa il tizio per vivere a meno che tu non voglia usarlo come grosso colpo di scena (cosa che non andrebbe mai fatta per il punto di vista, ma che per un racconto breve è accettabile). Avresti potuto seminare qualcosa prima sfruttando il fatto che il racconto è in prima persona, ad esempio dopo fa chiarezza dicendo
Non farò la fine dei cornuti che mi pagano per risolvergli le grane.

Se questo pezzo fosse stato messo prima allora la frase dopo sarebbe stata decisamente molto molto più chiara. Resta comunque un'ottima prova di mostrato, sei stato molto bravo a rendere la psiche del personaggio attraverso i pensieri e le azioni.
Riguardo il tema invece purtroppo non ce lo vedo: "Non c'è mostro che non mi sia venuta voglia di accarezzare" sottintende un'attitudine mentale da parte del dichiarante per cui "qualsiasi mostro" abbia davanti l'impostazione mentale nei suoi confronti non cambia; qui invece abbiamo una donna che dà una carezza all'uomo che la tratta male e arrivati a quel punto non c'è neanche un vero motivo per pensare che sia un mostro, al massimo uno stronzo (che tradisce la donna da cui non vuole farsi tradire) e rissaiolo (coltello in tasca). Anche il fatto che poi abbia usato il coltello solo per ferire e non per uccidere non lo fa entrare nella categoria "mostri". Mi aspettavo qualcosa di più cattivo da parte sua se la tua idea per centrare il tema era questa.
Anche a livello di trama è un po' debole: è molto carino il "colpo di scena" finale in cui si scopre che gli stavano facendo la festa a sorpresa e lui ha mandato tutto all'aria, però c'è un problema di fondo: la gente che arriva dovrebbe essere nota al punto di vista, invece riconosce "Matte" quasi per caso e gli altri a quanto pare sono tutti sconosciuti (e quindi perché gli fanno una festa a sorpresa rischiando pure la multa?), non torna molto.
Peccato perché il livello di scrittura è veramente alto.

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marco.roncaccia
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Re: Stress da zona arancio

Messaggio#17 » giovedì 26 novembre 2020, 7:58

Ciao Filippo,
Il tuo racconto conferma una mia teoria: le feste a sorpresa portano sfiga. Specie se il festeggiato è un investigatore privato dal coltello facile
Cosa mi è piaciuto:
- l’ambientazione ai tempi delle regioni colorate dal Covid
- Lo stile molto diretto e scorrevole
Trovo invece alcune lacune
- nei passaggi logici e nel chiarimento delle scene (ad esempio il rapido riferimento al lavoro di appostamento a Roma e al culo di Katia, oppure il finale, in cui il protagonista scopre di essere il festeggiato di una festa a sorpresa: sembra poco plausibile che egli veda tanta gente ma riconosca solo una persona.)
- il tema … fatico a ritrovarcelo. Il mostro è lui e ad accarezzarlo è Giuliana? Un po’ fiacco a mio avviso.
A rileggerti

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Re: Stress da zona arancio

Messaggio#18 » giovedì 26 novembre 2020, 10:37

Ciao Filippo, inizio col dirti che hai una una certa capacità di immergere il lettore all'interno del raccontato, il che non è facile. Hai uno stile che già di per sé fa la metà del lavoro in quanto a coinvolgimento, quindi tanto di cappello. Il problema qui è chiaramente la progettazione del racconto, che a mio avviso non c'è stata proprio per nulla e si sente moltissimo. A volte anche a me capita di iniziare da uno spunto e continuare sull'onda dell'ispirazione, è un terno al lotto e quasi sempre il risultato finale non esprime il massimo potenziale della storia. A volte ci si prende, ma per come la vedo io è solo fortuna, una freccia incoccata all'arco che arriva al centro del bersaglio tenendo gli occhi chiusi. È un peccato perché vedo del talento, spero di rileggerti presto.

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Re: Stress da zona arancio

Messaggio#19 » domenica 6 dicembre 2020, 14:40

Anche qui mi trovo assolutamente concorde con Andrea Lauro: la tua semina in corso di racconto mi è apparsa poco funzionale e alla fine mi è rimasto il dubbio di chi fosse lui, cosa ci fosse andato a fare a Roma e chi fosse Giuliana per lui. Pensa che, addirittura, ho considerato verosimile che fosse un carcerato in viaggio premio. E il tema è totalmente mancante perché recitava "Non c'è mostro che non mi sia venuta voglia di accarezzare", quindi andava sviluppato preferibilmente con il protagonista come soggetto e non come oggetto. In più, qui manca anche una generalizzazione perché si faceva riferimento a un atteggiamento generale mentre invece tratti solo una singola relazione. Detto questo, la lettura mi è stata piacevole e il pollice, anche qui (che gruppo!) è un tendente verso l'alto che però paga pegno nei confronti del pari valutati proprio a causa del tema.

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