Gruppo L'ULTIMA SOGLIA: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per lunedì 16 novembre dalle 21.00 all'una con un tema di Scilla Bonfiglioli!
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antico
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Gruppo L'ULTIMA SOGLIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 17 novembre 2020, 2:19

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BENVENUTI ALLA SCILLA BONFIGLIOLI EDITION, LA TERZA DELL'OTTAVA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 147° ALL TIME!

Questo è il gruppo L'ULTIMA SOGLIA della SCILLA BONFIGLIOLI EDITION con SCILLA BONFIGLIOLI nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo L'ULTIMA SOGLIA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo LA BAMBINA E IL NAZISTA.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo NERO&ZAGARA.


Questo è un gruppo da DIECI racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da SCILLA BONFIGLIOLI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK D'ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso del RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nel corso dell'Era in corso e che non hanno acquisito punti nel RANK ALL TIME sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Importante accorgimento: in quest'Era il gruppo con il Leader della classifica non potrà mai essere quello con più racconti, motivo per cui quando ci sarà un numero diverso di racconti per gruppo, come in questa edizione, gli ultimi racconti verranno assegnati saltandolo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo L'ULTIMA SOGLIA:

Cosa c’è sotto il letto, di Agostino Langellotti, ore 00.42, 4213 caratteri
L’erede, di Giacomo Puca, ore 00.56, 4098 caratteri
Rudi, di Filippo Santaniello, ore 00.47, 4065 caratteri
Io e Bobo, di Isabella Valerio, ore 23.46, 2725 caratteri
Sdoppiamento, di Filippo Mammoli, ore 23.32, 4003 caratteri
Giuramenti e bestie, di Francesco Battaglia, ore 01.00, 3517 caratteri
Di luce e di ombra, di Francesca Klemer, ore 22.37, 1933 caratteri
La carezza del Nazareno, di Davide Mannucci, ore 00.20, 4203 caratteri
Stress da zona arancio, di Filippo Sassi, ore 00.53, 4233 caratteri
Monster Therapy, di Nevan, ore 00.59, 4166 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 26 NOVEMBRE per commentare i racconti del gruppo LA BAMBINA E IL NAZISTA. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 27 NOVEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo LA BAMBINA E IL NAZISTA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo LA BAMBINA E IL NAZISTA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA SCILLA BONFIGLIOLI EDITION A TUTTI!



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Stefano Impellitteri
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Re: Gruppo L'ULTIMA SOGLIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » giovedì 19 novembre 2020, 0:32

LA MIA CLASSIFICA:

1. La carezza del Nazareno
2. L’erede
3. Io e bobo
4. Stress da zona arancio
5. cosa c’è sotto il letto
6. Monster Therapy
7. Rudy
8. Sdoppiamento
9. Giuramenti e bestie
10. Di luce e di ombra


La carezza del Nazareno

► Mostra testo



L'erede

► Mostra testo


Io e Bobo

► Mostra testo


Stress da zona arancio

► Mostra testo



Cosa c’è sotto il letto?

► Mostra testo



Monster Therapy

► Mostra testo


Rudi

► Mostra testo


Sdoppiamento

► Mostra testo



Giuramenti e bestie

► Mostra testo


Di luce e di ombra

► Mostra testo

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GiulianoCannoletta
Messaggi: 520

Re: Gruppo L'ULTIMA SOGLIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » venerdì 20 novembre 2020, 18:04

La mia classifica:

1) L’erede, di Giacomo Puca
2) Cosa c’è sotto il letto, di Agostino Langellotti
3) Rudi, di Filippo Santaniello
4) Monster Therapy, di Nevan
5) Giuramenti e bestie, di Francesco Battaglia
6) Io e Bobo, di Isabella Valerio
7) La carezza del Nazareno, di Davide Mannucci
8) Sdoppiamento, di Filippo Mammoli
9) Stress da zona arancio, di Filippo Sassi
10) Di luce e di ombra, di Francesca Klemer


Cosa c’è sotto il letto, di Agostino Langellotti
Il racconto mi è piaciuto molto, procede scorrevole e l'atmosfera è resa molto bene. Tema centrato. Se proprio devo trovare un punto di debolezza è nel colpo di scena finale che mi è parso un po' prevedibile. Avrei preferito una risoluzione più inaspettata (ti dirò, speravo che in realtà alla fine fosse la bambina a voler catturare il mostro, o meglio ancora qualcuno che la stava utilizzando come esca).


L’erede, di Giacomo Puca
Il racconto mi è piaciuto moltissimo, interessante l'interpretazione del tema, la scena è resa bene, ottimi i personaggi nonostante il poco spazio a disposizione. L'unico dubbio che mi è rimasto riguarda l'introduzione, non saprei dire se quelle righe iniziali aumentano l'interesse o neutralizzano il colpo di scena.


Rudi, di Filippo Santaniello
Decisamente originale la tua interpretazione del tema, così come il protagonista che trova immediatamente un pragmatico utilizzo per il figlio mostruoso della compagna. Il racconto è ben scritto. Forse un po' troppa carne al fuoco per così poche battute, alcune scene ne escono inevitabilmente sacrificate quando avrebbero meritato qualche dettaglio in più.


Io e Bobo, di Isabella Valerio
Mi è piaciuto molto come hai giocato col tema, col rapporto fra l'animale e il mostro-uomo, e anche la forma che hai scelto, l'angoscioso conteggio dei giorni verso l'inevitabile finale. Mi sarebbe piaciuto di più avere qualche altro dettaglio su questo contesto post-apocalittico oltre alla pioggia di cenere, ma lo spazio era poco e la devastante fame del narratore si prende tutta la scena; ne risente a mio parere un po' l'ambientazione e la possibilità di calarcisi.


Sdoppiamento, di Filippo Mammoli
Il tuo racconto è incentrato su un Io narrante che ripercorre gli avvenimenti della sera prima, una formula che ha senso in racconti così brevi ma che, se devo essere sincero, non è fra le mie preferite. È scritto bene e trasmette a mio parere la giusta angoscia, anche se ho dovuto rileggerlo per identificare l'interlocutrice del narratore (una ragazza in cui lui rivede la madre morta se non ho inteso male).


Giuramenti e bestie, di Francesco Battaglia
Ho dovuto rileggere il tuo racconto, il taglio epico mi è parso pesante e in un primo momento sgradito. (Si parla di gusti, è evidente che sia una scelta e padroneggi lo stile molto bene). In realtà, con una seconda lettura, ho apprezzato molto di più la situazione che crei e la tua declinazione del tema, decisamente originale.


Di luce e di ombra, di Francesca Klemer
Comincio subito con quello che vedo come il maggior punto debole del tuo scritto e cioè, come è stato già detto, che non è propriamente un racconto, e questo lo penalizza molto in un giudizio complessivo. I punti di forza sono numerosi, dalla profondità della tua interpretazione del tema, al tuo stile, senza dubbio suggestivo. Ho provato a giocare, immaginandomi il tuo testo all'interno della scena di un racconto, ad esempio in un dialogo fra due personaggi, o a partire da un avvenimento raccontato che scatena un flusso di ricordi nella protagonista. Queste come idee per realizzare testi più attinenti al format di questo forum, senza dover rinunciare al tuo stile poetico.


La carezza del Nazareno, di Davide Mannucci
In prima battuta mi era sembrato deviare dal tema, ripensandoci è un'interpretazione interessante quella del Nazareno che “accarezza” i mostri per condurli alla redenzione. Lo stile a mio parere è il punto di forza nel tuo racconto. La narrazione è ben calata nella prima parte nei pensieri del Nazareno e nella seconda nel punto di vista di Paolo; tuttavia mi sono rimasti dei dubbi sulla prima scena all'interno della Chiesa e sulla ferita, il poco spazio di certo non aiuta. Un'altra cosa che non mi ha convinto, rileggendolo, è la reazione di Paolo. È un imprenditore che ha tenuto nascosto il suo reato, mi pare forzato che di fronte a quello che teme essere un poliziotto esclami “Sei uno sbirro!”


Stress da zona arancio, di Filippo Sassi
Il dubbio principale che mi è rimasto leggendo il tuo racconto riguarda il tema, non sono riuscito a cogliere il collegamento, a parte forse la carezza di Giuliana a metà racconto, ma mi è parso un po' poco. Per il resto è scritto bene, ritmo serrata e buon coinvolgimento. Ho fatto un po' fatica forse a visualizzare la scena iniziale in cui lui attraversando blocca due auto su due corsie diverse.


Monster Therapy, di Nevan
Mi è piaciuta molto la tua declinazione del tema, l'allevatore di mostri in terapia che scopre un nuovo utilizzo per le sue creature. La scrittura è molto scorrevole, avrei apprezzato forse qualche dettaglio in più ad esempio sul cucciolo e sul momento in cui si avventa sulla terapeuta. C'è un refuso verso la fine (altre denunce che verso la mia attività) e all'inizio forse starebbe meglio “...l'ultima frase che avevo pronunciato nella seduta precedente”.
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

Charlesdexter
Messaggi: 125

Re: Gruppo L'ULTIMA SOGLIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » sabato 21 novembre 2020, 16:19

Io e Bobo, di Isabella Valerio

Racconto semplice e riuscito, c'è qualcosa è da limare a livello stilistico ma mi ha fatto ridere e sorpreso. Il contesto non è caratterizzato, d’altronde la scelta di scrivere in forma di diario toglie dall’impiccio di dover creare una scena più plastica. Mi è piaciuta la progressione nella mente del protagonista, che alla fine si rivela il vero abominio della situazione a differenza del cane.

“Ma l’idea di stare da solo, senza Bobo, è peggio della compagnia della fame” questo passaggio non mi è pienamente chiaro. Cosa intendevi dire riguardo a Bobo qui? In modo indiretto stai rivelando che Bobo è una provvista ambulante, o mi sbaglio? Se ho ragione avrei omesso il particolare, che rovina la sorpresa della decisione finale.


L'erede, di Giacomo Puca


Ho rivisto il commento, alla luce di alcune osservazioni dell'autore che mi hanno fatto intendere di non aver inteso (a proposito di ripetizioni).
Il racconto è riuscito e crea una scena densa, drammatica e amaramente ironica. Complimenti perché era difficile trattare così il tema patriarcale della differenza di trattamento tra figlio maschio e femmina ma hai colto nel segno, con un passaggio di consegne tra padre e figlio che vede nella sorella la stessa vittima.
Unico appunto, la scena iniziale tra Sara e il padre è confusa, sono un po’ troppo aggrovigliati perché sia chiaro al lettore cosa sta avvenendo.

La carezza del Nazareno, di Davide Mannucci

Mi piace questo tuo racconto. La storia è interessante, con una trama che riesce a sorprendere grazie allo sprint finale, riuscendo a creare una bella eccitazione nel lettore. Ci sono alcune cose a livello stilistico che andrebbero limate, ad esempio i costrutti linguistici, un po' sciatti, ma nel complesso la base è buona.

“Finalmente la luce che si infilava nello spiraglio disegnò piano piano la figura che gli si presentava davanti” questa è un po’ ridondante.
“Sembrava davvero ridotto male. Teneva una mano sullo stomaco, come se fosse in preda a crampi da gastrite; in effetti sembrava” qui i due “sembrava” segnano una ripetizione fastidiosa.
L’ultima parte, quella col versetto della lettera ai Romani è pleonastica.

Rudi, di Filippo Santaniello

Il racconto è ben riuscito, mi piace lo stile asciutto, l'ambientazione di tranquilla vita urbana, la vicenda di questo bambino che si trasforma in mostro.
La spiegazione del perché Rudi sia stato maledetto in quanto albino potrebbe essere inserita in modo più dinamico, attraverso un dialogo, così sa di spiegazione del narratore onnisciente, per il resto però mi sono divertito leggendolo e mi ha convinto.

Stress da Zona Arancio, di Filippo Sassi

l’idea è buona, lo sviluppo è un po’ caotico. Ho fatto fatica a seguire la vicenda, per me è un racconto già avviato sulla buona strada che con un po’ di lavoro, chiarificando al lettore le scene e i personaggi, può migliorare sensibilmente.

“mi penetra nel cervello”, stride col resto della scena, mostrata: cosa ne diresti di “mi brucia gli occhi” o “mi dà la nausea”? Una reazione fisica.

“sul tubo di gomma per l'innaffiamento automatico”, come lo diresti senza questa lunga perifrasi? Magari "manichetta"?

Cosa c'è sotto il letto, di Agostino Langellotti

L'idea della bambina che cerca di farsi amico il mostro e ne viene mangiata è un cliché forte nell'horror, e come tale richiedeva una prestazione eccezionale per riuscire a impressionare. La prova per me è in parte riuscita, con alcune cose da rivedere, a cominciare dallo stile, da cesellare.
"Incontra il solido e comincia ad accarezzare il buio" è una descrizione vaga che non aiuta il lettore a sentirsi coinvolto. In generale ci sono troppi "buio", "vuoto", "sembrare".

La costruzione della scena è un po’ statica, con questa coperta che si alza e abbassa come un mantice, mi concentrerei su un maggior dinamismo nella descrizione dei particolari e nell'esternazione delle emozioni di Rosa, che fin qui è un abbozzo di personaggio che suscita tenerezza. Il finale a sorpresa è un punto a favore.

Monster Therapy, di Nevan

Ciao Nevan, l’idea è simpatica, il tuo racconto mi ha divertito ed è riuscito nello scopo. L’idea che un uomo vada dalla psicologa per addomesticare i mostri interiori è originale, però devo dire un po’ assurda e poco credibile. Nel complesso, risolta questa cosa e lavorando un po’ sullo stile e le ripetizioni, il racconto può diventare ancora più godibile.

“Reintrpreta?”, refuso qui
“Vediamo... si”, sì affermativo va scritto con l’accento sulla i.
Punto dopo “Atse”, dentro o fuori dai caporali a tua scelta.
“E’”, editorialmente si opta per “È”.


Giuramenti e bestie, di Francesco Battaglia

In questo racconto la versione omerica dell’incontro tra Circe e Odisseo è riprodotta fedelmente nei capisaldi: lei che gli offre da bere, lui che le resiste grazie a un antidoto, la passione che segue tra i due. Hai spostato l'attenzione sulla seduzione, questa è presentata al lettore con una bella gamma di colori. Mi sono piaciuti il monologo della dea, il rovesciamento dei ruoli, il sopraggiungere della passione, tuttavia per il mio gusto personale il racconto rimane un po' scialbo, complice anche la vicenda, ormai saldamente conficcata nell'inconscio collettivo. Lo stile a volte è troppo ricco di aggettivi, per quanto siano perdonabili in un contesto epico come quello che tratti. Nel complesso non è male, il tema è preso di striscio.

Sdoppiamento, di Filippo Mammoli

Ho trovato il racconto a tratti bello e intenso, l'idea dell'angelo che torna a vegliare sul protagonista pluriomicida è poetica, così come lo sono alcuni passaggi lirici. Ciò che mi stona è come si passi da questo registro, alto, del protagonista, alla scena della coppia in macchina, che usa un linguaggio volgare. Li avrei fatti uccidere a causa della loro oscenità! Hehe. Ci sono troppi particolari superflui nel raccontare la scena di violenza e la genesi della psicopatologia del protagonista non è chiara, è una reazione all'assassinio della donna amata, da parte di un padre che compare all'improvviso, come deus ex machina e non da elemento coerente con la trama. Lavorando su questo il racconto acquisterà molta più organicità.

Di luce e di ombre, di Francesca Clemer

Ciao Francesca e benvenuta su Minuti Contati. Te lo ripeteranno in tanti: questo è un contest di racconti e non di prosa letteraria. Hai raccolto delle belle suggestioni, riutilizzabili in chiave futura in qualche scena, ma lo scopo è creare una vicenda, che abbia una storia, un conflitto, un’evoluzione. Tutte cose che nel tuo scritto mancano. T’invito a studiare un po’ gli altri racconti e a trovare in rete materiale al riguardo. La strada è dura e le critiche fanno male, abbassano l'autostima e fanno sentire idioti e ignoranti, dopo anni di studi e centinaia di bei libri letti, ma alla lunga aiutano. Tra l'altro nessuno ne è esente, prova a vedere quanto vengono demoliti anche i primi classificati, anche nell'edizione in cui ottengono bei piazzamenti.
“Pesa il peso della pesantezza” questa allitterazione è un po’ stonata.
Alla prossima!

La classifica

1 Io e Bobo, di Isabella Valerio
2 L'erede, di Giacomo Puca
3 La carezza del Nazareno, di Davide Mannucci
4 Rudi, di Filippo Santaniello
5 Stress da Zona Arancio, di Filippo Sassi
6 Cosa c'è sotto il letto, di Agostino Langellotti
7 Monster Therapy, di Nevan
8 Giuramenti e bestie, di Francesco Battaglia
9 Sdoppiamento, di Filippo Mammoli
10 Di luce e di ombre, di Francesca Clemer

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antico
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Re: Gruppo L'ULTIMA SOGLIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » domenica 22 novembre 2020, 20:03

Avete già ricevuto tre classifiche e sono regolari.
Dovete ancora ricevere sei classifiche.

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Andrea76
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Re: Gruppo L'ULTIMA SOGLIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 24 novembre 2020, 10:47

Nello stilare la graduatoria mi sono trovato in difficoltà soprattutto nell’assegnare le posizioni intermedie. Molti racconti avevano, a mio avviso, pro e contro equipollenti. Per chi alla fine si troverà in fondo alla classifica, sappiate che si è trattato di una valutazione sofferta.
Ecco i miei commenti e classifiche.

1° IO E BOBO
Ciao Isabella, ho particolarmente apprezzato il tuo racconto che nella mia chiave di lettura vuole essere un inno alla bellezza e alla fedeltà dei cani. L’uccisione dell’animale mi ha fatto male e mi ha ricordato quella di “Io sono leggenda”, anche se lì il sacrificio aveva motivazioni più nobili. Parli anche d’istinto di sopravvivenza, che passa sopra tutto e sopra tutti nell’uomo, non nel cane: molto profonda questa riflessione.
Mi è piaciuto anche il tuo stile che è caldo e allo stesso tempo misurato, il che permette un’autentica immedesimazione nel protagonista/mostro.
Bella, davvero bella la chiosa finale.

2° RUDI
Ciao Filippo, ho apprezzato parecchio il tuo racconto. È ben costruito, ogni scena in cui è suddiviso mediante le cesure ha un suo perché e non è mai fine a sé stessa. Riesci a dare vita a un plot corposo, denso di avvenimenti ma senza dare l’impressione di arrivare alla fine per il rotto della cuffia nonostante i pochi caratteri a disposizione. Questo perché hai trovato la giusta dose tra “show” e “tell” che a mio avviso porta avanti orizzontalmente la storia senza mai impantanarla. Ho trovato lievemente banale la spiegazione della maledizione del bambino con il classico rito vudu, ma tutto questo è compensato dal messaggio che il racconto lancia nel suo sottotesto (almeno così io l’ho interpretato): il vero mostro non è il bimbo (che anzi è la prima vittima del sortilegio), ma il protagonista, che usa l’arma/handicap del piccolo per raggiungere i suoi scopi.
Complimenti, tema centrato e in modo sottile e per nulla scontato.

3° L’EREDE
Ciao Giacomo, la forza di questo racconto sta nella chiarezza. I dettagli (azzeccati e non sovrabbondanti) per descrivere l’ambientazione e poi i dialoghi (credibili) per caratterizzare la psicologia dei due personaggi danno un ottimo senso realistico alla scena. Testo scorrevole, godibile. Forse la storia dell’abuso paterno è un po’ inflazionata, ma il fatto di averla raccontata non dal punto di vista dell’abusata – ribaltando poi la stessa da ruolo di vittima a quella di carnefice - la rende più che leggibile.
Un appunto. La frase di Sara “Non sia mai che non accarezzi questo mostro per l’ultima volta” sospende il senso di credibilità della scena. Non è verosimile, mi sembra scritta apposta per far quadrare il tema. Almeno io, da lettore, credo di aver bisogno di qualcosa, ad esempio di un ricordo positivo del padre evocato da Sara, per giustificarla. Un attimo prima lei ha ricordato tutte le violenze subite, come potrebbe poco dopo avere voglia di accarezzarlo?
In ogni caso il tuo racconto si legge bene dall’inizio alla fine, per cui il bilancio è più che positivo.


4° GIURAMENTI E BESTIE
Ciao Francesco, hai rivisitato in chiave ironica uno degli episodi più conosciuti dell’Odissea. Ecco, l’ironia è l’aspetto più riuscito del racconto. Ho riso più volte soprattutto quando Circe si mette a strillare. Mi è piaciuto anche il finale, la chiosa “la dea gli strappa il bronzo dalle mani e lo bacia con ardore”.
Però devo dirti, e prendila come mero gusto personale, che nonostante il racconto abbia un ritmo che non decelera mai, non mi ha coinvolto troppo. Mi chiedo se questo dipenda dal fatto che di questa storia si conosce da subito il finale. Forse per sorprendermi avresti dovuto crearne uno alternativo a quello omerico. Il fatto è che alla fine in scena non ci sono mostri, visto che Ulisse scampa alla trasformazione, e questa cosa alla fine fa pensare anche a me che il tuo racconto non rispetti la traccia fino in fondo.

5° COSA C’È SOTTO IL LETTO
Ciao Agostino, il tuo racconto rispetta i principi dello “show don’t tell” il che in questo caso produce dei periodi spesso privi di subordinate. A molti questa scelta stilistica piace, a me un po’ meno. Buona comunque la scelta dei dettagli per rappresentare il mostro del quale l’effetto vedo/non vedo è una delle cose più riuscite del testo.
Debole a mio avviso il finale dove non c’è un vero cambiamento: il mostro lo immaginavamo cattivo, per un attimo abbiamo sperato che non lo fosse, e invece alla fine lo è davvero. Manca secondo me un cambio di rotta, una rivelazione che faccia saltare il lettore dalla sedia.


6° SDOPPIAMENTO
Ciao Filippo, la scena madre del tuo racconto è senz’altro quella dell’omicidio della coppia. L’hai descritta in modo molto credibile, tanto che ho rivissuto attraverso le tue parole la ricostruzione dello stesso omicidio che vidi in un reportage sul Mostro di Firenze. Bello anche l’accenno all’ambientazione (la campagna vicino a Firenze) che aumenta il senso di credibilità.
Manca a mio avviso un vero collante tra quella scena e il rapporto tra il protagonista e il fantasma di sua madre. Manca perché non fornisci alcun dettaglio visivo di lei perdendone la caratterizzazione. A una prima lettura avevo pensato a qualcosa di più astratto, ad esempio all’Innocenza del protagonista violata dalle violenze paterne. Ecco, credo di non aver colto la vera essenza di quel personaggio un po’ per miei limiti un po’ per la descrizione piuttosto vaga che ne hai fatto.
In ogni caso un racconto con delle potenzialità, il tuo.


7° LA CAREZZA DEL NAZARENO
Ciao Davide, l’idea del tuo racconto è interessante: un giustiziere alla Charles Bronson che però all’inizio noi crediamo essere Gesù Cristo. Ritengo che la struttura del racconto sia ben suddivisa in 3 atti (prologo, omicidio e rivelazione) come da regola Cechov.
Tuttavia ci sono alcune cose che mi lasciano perplesso: lo stile eccessivamente telegrafico (che a mio avviso è il principale difetto di alcuni tipi di scrittura “show don’t tell”); la ridondanza di espressioni gergali (fai ripetere “cazzo” un’infinità di volte al giustiziere e poi lo metti in bocca anche all’imprenditore) che danno alla narrazione un senso generale di artificiosità; la mancanza di cambiamento nel protagonista, e quindi di un reale conflitto, interiore o esteriore che sia.
Questa serie di problematiche che ti ho enunciato a mio avviso rendono la narrazione un po’ fredda, laddove il buono spunto che hai avuto conteneva delle potenzialità per produrre una storia decisamente accattivante.


8° STRESS DA ZONA ARANCIO
Ciao Filippo, il racconto che hai scritto è tra i più esemplari di quello che ho letto per quanto riguarda l’ ”immersione” e di questo va tenuto conto nella valutazione visto che si tratta di un parametro cruciale nei contest di MC.
Di contro dirti devo dirti che il tuo racconto mi è parso un po’ freddo, forse perché quello a cui tenevi di più in questo caso era creare uno stile perfetto. Il che è anche ammirevole ma poi rischia di essere appunto… un mero esercizio di stile. Subordinare totalmente il “cosa” viene detto al “come” può portare a produrre storie molto lontane dall’emotività del lettore. Questo credo sia l’effetto che mi ha fatto il tuo racconto per via di una certa debolezza nella trama dove tra l’altro non si arriva a un punto di svolta del protagonista, che violento era e violento rimane senza subire conseguenze radicali se non quello di ritrovarsi accerchiato da “supereroi” improvvisati e “festaioli a sorpresa”.
L’efficacia del tuo stile comunque rimane, e il flusso di lettura che ne consegue è davvero scorrevole.

9° MONSTER THERAPY
Ciao Nevan, l’impressione che ho leggendo e rileggendo il tuo racconto è che sia un po’ monco, nel senso che avresti avuto bisogno di più spazio e caratteri a disposizione per svilupparlo al meglio. Perché tutta la parte iniziale del conflitto tra la psicologa e il paziente a mio avviso si lascia leggere piacevolmente e crea delle aspettative che però alla fine vengono depotenziate da un finale abbastanza debole, in cui l’uccisione della psicologa non ha una motivazione credibile. Avresti, appunto, avuto bisogno di più spazio per delineare un climax di tensione sempre più crescente tra i due e tale da giustificarne l’inevitabile conclusione. È un racconto, il tuo, con delle potenzialità inespresse, per cui ti invito a non mollarlo e a svilupparlo perché può uscirne fuori una storia valida sotto tanti punti di vista.
A rileggerti.


10° DI LUCE E DI OMBRA
Ciao Francesca, quello che hai scritto mi ha molto colpito e l’impressione che ne ho ricavato esula dalla valutazione in sé della tua opera all’interno di questo contest. Freud diceva che “l’adulto convive con il bambino che è stato” e credo che sia proprio così, e che questa eredità sostanzialmente genetica possa rappresentare una trappola quando si è grandi. È inevitabile che chi poco è stato amato da bambino, poco potrà amare da adulto se non comprende che l’amore che non ha ricevuto all’inizio non è dipeso da lui ma dall’incapacità di chi quell’amore doveva insegnargli. In questo senso ho apprezzato molto la piega che prende sul finale la tua riflessione: la battaglia contro i mostri dell’infanzia si può vincere, e da quel momento non saranno i nostri problemi a sparire, ma lo farà l’identificazione autolesionista che in loro noi facevamo di noi stessi. In altre parole, un rinnovamento interiore è sempre possibile, a qualsiasi età. Lo trovo un messaggio molto rassicurante.
Purtroppo credo che, per tecnica e mezzi espressivi usati, la tua sia più una lirica che un’opera in prosa. Dico “purtroppo” perché ci troviamo in un contest di racconti nel quale abbiamo deciso di metterci in gioco. E la dissonanza di "Di luce e di ombra" a questo parametro non si può sottacere in un ambito di valutazione complessiva del testo.
Ti invito tuttavia a insistere con la tua voce, che è potente ed evocativa come deve esserlo quella di chi ha l’ambizione di scrivere qualcosa che sia universale e non solo auto-riferito. Qualunque sia la forma espressiva che sentirai più tua nel futuro (prosa, poesia o quant'altro), ti auguro che possa servire come vaso di Pandora per chiunque voglia smascherare i propri mostri e scoprire, magari, che in fondo non sono poi così antipatici.

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Andrea Lauro
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Re: Gruppo L'ULTIMA SOGLIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » martedì 24 novembre 2020, 22:37

CLASSIFICA:
1. Rudi, di Filippo Santaniello
2. Cosa c’è sotto il letto, di Agostino Langellotti
3. L’erede, di Giacomo Puca
4. Io e Bobo, di Isabella Valerio
5. Giuramenti e bestie, di Francesco Battaglia
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7. Sdoppiamento, di Filippo Mammoli
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La carezza del Nazareno, di Davide Mannucci
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Sdoppiamento, di Filippo Mammoli
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Stress da zona arancio, di Filippo Sassi
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Monster Therapy, di Nevan
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Di luce e ombra, di Francesca Clemer
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Stefano.Moretto
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Re: Gruppo L'ULTIMA SOGLIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 25 novembre 2020, 0:42

Premetto che mi piace dare delle analisi accurate del mio pensiero e spesso sono veramente prolisso, quindi non vi offendete se vi ho lasciato un commento lungo, non è assolutamente segno del fatto che mi sia piaciuto. Anzi, spesso se scrivo molto è perché mi piace e spero di poterlo rileggere migliorato.
Soprattutto i primi due posti per me sono stati molto combattuti fino all'ultimo, avrei voluto metterli a pari merito per le emozioni che mi hanno dato, ma purtroppo le regole non me lo consentono, quindi ho dovuto fare una scelta.

Classifica:

1) La carezza del Nazareno
2) L'erede
3) Io e Bobo
4) Cosa c’è sotto il letto?
5) Stress da zona arancio
6) Giuramenti e bestie
7) Monster Therapy
8) Rudi
9) Sdoppiamento
10) Di luce e di ombra



Cosa c’è sotto il letto?
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L'erede
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Rudi
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Io e Bobo
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Sdoppiamento
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Giuramenti e bestie
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Di luce e di ombra
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La carezza del Nazareno
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Stress da zona arancio
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antico
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Re: Gruppo L'ULTIMA SOGLIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 25 novembre 2020, 12:09

Avete ricevuto sei classifiche e sono tutte regolari, ne dovete ancora ricevere tre.

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Giorgia D'Aversa
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Re: Gruppo L'ULTIMA SOGLIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 25 novembre 2020, 23:35

CLASSIFICA
1. L'erede, di Giacomo Puca
2. Cosa c'è sotto il letto, di Agostino Langellotti
3. Monster Therapy, di Nevan
4. Rudi, di Filippo Santaniello
5. La carezza del Nazareno, di Davide Mannucci
6. Io e Bobo, di Isabella Valerio
7. Giuramenti e bestie, di Francesco Battaglia
8. Stress da zona arancio, di Filippo Sassi
9. Sdoppiamento, di Filippo Mammoli
10. Di luce e di ombra, di Francesca Klemer

COMMENTI
Monster Therapy
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Stress da zona arancio
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La carezza del Nazareno
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Di luce e di ombra
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Giuramenti e bestie
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Rudi
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Cosa c'è sotto il letto?
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Puch89
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Re: Gruppo L'ULTIMA SOGLIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 26 novembre 2020, 12:22

CLASSIFICA:

1) Cosa c'è sotto il letto - Agostino Langellotti
2) Io e Bobo - Isabella Valerio
3) Rudi - Filippo Santaniello
4) Giuramenti e bestie - Francesco Battaglia
5) L'erede - Giacomo Puca
6) Sdoppiamento - Filippo Mammoli
7) La carezza del Nazareno - Davide Mannucci
8) Stress da zona arancio - Filippo Sassi
9) Monster Therapy - Nevan
10) Di luce e di ombra - Francesca Klemer

---------------------------------------------------------------------

Cosa c'è sotto il letto - Agostino Langellotti
Ciao Agostino, era da un po che non ti leggevo.
Al netto di qualche scelta su alcune definizioni (come ti è stato fatto già notare più volte) che poteva essere ponderata meglio, il racconto mi ha gettato in un'atmosfera al confine tra fiaba e incubo, dove fino all'ultimo non riuscivo a decifrare quale delle due cose avrebbe prevalso, e alla fine l'incubo ha avuto la meglio. Una scelta che ho apprezzato, soprattutto perché per un attimo hai quasi lasciato intendere che stesse per accadere l'opposto. Un'ottima prova dai toni cupi dove hai saputo manovrare sapientemente i fili dell'atmosfera vista da occhi infantili mantenendo alta l'attenzione. Mi è piaciuto molto. Tema centrato.

L'erede - Giacomo Puca
Ciao Giacomo, piacere di leggerti.
Allora, non ho letto altri commenti per non incappare nei giudizi degli altri. L'introduzione iniziale, secondo me, poteva benissimo evitarla, perché arrivato a nemmeno metà del racconto era ovvio che le cose non potessero andare diversamente. Sarebbe accaduto qualcosa a Sara e l'unico che poteva rendersi partecipe era suo fratello, non scontato certo ma molto plausibile, motivo per cui ha rovinato il finale. L'intenzione di introdurre la storia con un incipit fuori dalle righe mi è piaciuto, ma non come l'hai utilizzato. Per il resto una buona prova tutto sommato, sebbene mi rimanga il dubbio di come il fratello di Sara sapesse preventivamente cosa avesse fatto sua sorella e agire di conseguenza per vendicarsi. Mi sembra tutto troppo automatico.
Rivedrei l'inizio e le "meccaniche" del plot twist, ma c'è potenziale. Prova discretamente buona.

Rudi - Filippo Santaniello
Ciao Filippo, ben trovato.
Il racconto si sonda in un vissuto quotidiano romano verosimile, già questo personalmente è apprezzabile facendone parte.
L'uso della prima persona è condotto abbastanza bene, anche se non so se è stata la scelta migliore come pdv in questo caso, perché è tutto un po troppo raccontato, per giustificare la coerenza narrativa sei stato costretto ad inserire informazioni necessarie ma che rimangono lì, in sospeso nel nulla. Un po un peccato, più che altro per i caratteri utilizzabili in maniera migliore. Per il resto la storia galoppa fino alla fine, la maledizione del bambino poteva essere gestita meglio ma tutto sommato ci sta, ho apprezzato il finale che ho temuto stesse quasi per finire col protagonista vittima del bambino, ma ho apprezzato di più il fatto che quest'ultimo dimostrasse affetto all'uomo che l'aveva si sfruttato ma anche compreso, dimostrando umanità nonostante la sua natura mostruosa. Piccolo apprezzamento sulla breve descrizione del suo aspetto dalle tinte lovecraftiane.
Tema non centratissimo ad essere pignoli, ma il racconto mi è piaciuto.

Io e Bobo - Isabella Valerio
Ciao Isabella, non male la tua prova, non male davvero. Inizialmente non mi stava piacendo più di tanto, ma alla fine hai stravolto il giusto il mio senso critico con un epilogo che ho apprezzato. L'inversione di marcia sulla vera identità del mostro, di come i ruoli possano scambiarsi con estrema facilità alle giuste condizioni, specie quando sono estreme come in questo caso. Dell'ambientazione si capisce poco, ma quel poco è sufficiente per contestualizzare un minimo il tutto, anche se non mi sarebbe dispiaciuto leggere di più in tal senso, ma più che una critica è un plauso, pura curiosità che sei riuscita ad insinuare con poche righe. Intrigante. Tema centrato, buona prova.

Sdoppiamento - Filippo Mammoli
Ciao Filippo. Il racconto ha un suo perché, e giunto alla fine questo perché si è delineato, ma inizialmente nella mia testa il aveva preso una piega del tutto diversa. Non so, forse sono io che non sono riuscito a calarmi nella storia, ma ho dovuto rileggerla una seconda volta per capire meglio la prima parte. Il riferimento al mostro di Firenze è pregevole come intenzione e viene colta non appena si arriva al dunque, togliendo ogni dubbio quando si parla di pube asportato. La descrizione finale nonostante sia un po legnosa funziona bene, il punto è che non mi convince il modo in cui ci si arriva. C'è un netto distaccamento tra la prima e la seconda metà del testo, qualcosa che forse mentre scrivevi non hai notato ma che a conti fatti non permette di legare come dovrebbe le due parti, inficiando sul risultato finale. Encomiabile l'idea del riferimento storico, ma andrebbe sistemato nel complesso. Tema non centratissimo ma presente, prova discretamente buona.

Giuramenti e bestie - Francesco Battaglia
Ciao Francesco. A discapito del giudizio di alcuni secondo me il tema è centrato. Circe crea i suoi mostri da sé e li accarezza, fisicamente e idealmente, creando il suo perverso serraglio. Lo stile epico non è facile da rivisitare in contest come questi, soprattutto cercando di mantenere intatta la sospensione dell'incredulità, ma tu in questo sei riuscito piuttosto bene, su questo ti faccio i miei complimenti. Ma anch'io come ha già detto Lauro ho trovato una cambio drastico del narratore ad un certo punto.
"“A dispetto della sua fama, è uno di poche parole. E a cavalcioni di una dea come quella – gli dice il buon senso – meno si parla meglio è”
In questa frase stravolgi la focalizzazione del PdV, che passa da esterna a onnisciente. È questione di un attimo, ma che salta moltissimo all'occhio e all'immersione del lettore, che ne esce disorientato.
Oltre a questa svista è una buona prova che ho apprezzato.

Di luce e di ombra - Francesca Klemer
Ciao Francesca, è un piacere aver letto il tuo testo, soprattutto se è la prima volta che trovi il coraggio di "presentarti" alla mercé del giudizio altrui. Non è facile, ma è il primo passo verso un percorso meraviglioso e al contempo impervio e ricco di ostacoli.
Premesso ciò, anch'io come altri non mi sento di avere la competenza necessaria per poter giudicare il tuo testo, ma per quel che vale ti posso dire che mi è piaciuto, è riuscito a trasmettermi sensazioni forti e questo è importante.
Il problema è che non è un racconto, ma un flusso di coscienza che hai impostato con una prosa che non ha nulla a che fare col tipo di narrativa che si scrive qui dentro. Molti altri ti hanno già dato suggerimenti utili e assai competenti, molto più di quanto io possa fare, ma rinnovo il loro invito a studiare un po i racconti che nascono all'interno di questo contest e decidere di conseguenza se tentare o meno questo tipo di strada il mese prossimo. È stato un gran piacere a prescindere leggerti. Spero alla prossima!

La carezza del Nazareno - Davide Mannucci
Ciao Davide, il tuo racconto per come è iniziato mi ha lasciato subito con l'effetto "wow", credo sia proprio un effetto voluto.
L'inizio fa pensare ad una rivisitazione di qualche tipo, ma non ci si aspetta di certo quel tipo di chiave. Poi arriva l'imprecazione, tutto diventa chiaro. Piacevolmente, si intende.
Il racconto si fa leggere, il che è positivo, in linea di massima l'ho gradito e mi sento di giudicarlo con un pollice in su, ma un paio di cose potevano essere gestite meglio. Ad esempio, la ferita del Nazareno è un chiaro riferimento, ma non si capisce se è auto inflitta o se c'è dietro qualcosa, non che sia davvero importante ai fini dell'intreccio ma per il modo insistente con cui l'hai ripetuto all'interno del testo lo diventa di conseguenza.
Il cambio di pdv ti è stato già criticato, non me la sento di dirti altro al riguardo se non che io non lo condanno più di molto, uso farlo spesso anch'io ma in questo caso secondo me ha fatto danni, perché una figura importante come "il Nazareno" meritava la totale attenzione al riguardo. Il finale poteva essere gestito meglio, ma nel complesso è un buon racconto. Tema centrato.

Stress da zona arancio - Filippo Sassi
Ciao Filippo, inizio col dirti che hai una una certa capacità di immergere il lettore all'interno del raccontato, il che non è facile. Hai uno stile che già di per sé fa la metà del lavoro in quanto a coinvolgimento, quindi tanto di cappello. Il problema qui è chiaramente la progettazione del racconto, che a mio avviso non c'è stata proprio per nulla e si sente moltissimo. A volte anche a me capita di iniziare da uno spunto e continuare sull'onda dell'ispirazione, è un terno al lotto e quasi sempre il risultato finale non esprime il massimo potenziale della storia. A volte ci si prende, ma per come la vedo io è solo fortuna, una freccia incoccata all'arco che arriva al centro del bersaglio tenendo gli occhi chiusi. È un peccato perché vedo del talento, spero di rileggerti presto.

Monster Therapy - Nevan
Ciao Nevan, lieto di leggerti. Allora, i miei "colleghi" qui sono stati molto esaustivi e competenti nel farti notare i problemi di questo tuo primo racconto nell'Arena, ed essendo per lo più opinioni oggettive (soprattutto quelle legate all'immersione e alla cattiva gestione del pdv) credo sia inutile ripeterle, quindi mi soffermerò su quelle più soggettive.
Devo essere sincero, trovo l'idea di base brillante e dall'ottimo potenziale ma elaborata non troppo bene. Il dialogo tra il paziente e la dottoressa risulta troppo artificioso, le problematiche che spingono il "paziente" a rivolgersi a lei si perdono nel corso dell'intreccio, e alla fine vengono quasi messe da parte, risolte alla bell'e meglio in favore di un plot twist gradevole ma forzato rispetto al modo in cui inizialmente la causa scatenante si era posta. Avrei gradito di più un approfondimento sul background in modo da empatizzare sul perché e sul per come, piuttosto che utilizzare caratteri preziosi su sproloqui ridondanti. Il problema più grande è questo, oltre a quelli già citati da altri. Ripeto, idea davvero interessante, ma da rivedere in toto lo svolgimento. Tema non proprio c'entrato.

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Re: Gruppo L'ULTIMA SOGLIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 26 novembre 2020, 18:04

Commenti

Cosa c’è sotto il letto di Agostino Langellotti

Ciao Agostino, hai affrontato il tema proponendo un classico topos dell’horror.
Ti segnalo due cose che mi sono piaciute e due, secondo me, migliorabili.
Punti di forza:
- Mi piace come scorre il racconto, un buon ritmo e ottima leggibilità
- la descrizione del “mostro” che lascia intravedere senza spiegare più del necessario
Non mi convince:
- La scelta del POV (la bambina, che a un certo punto muore e ti costringe a cambiare sul mostro nel finale). Forse il punto di vista del mostro (con questo finale) sarebbe stato più interessante.
- il finale, arriva abbastanza scontato. Avresti potuto sorprenderci di più, con una conclusione alternativa.
A rileggerci


L’erede di Giacomo Puca

Ciao Giacomo
I mostri sporchi si lavano in famiglia, si potrebbe dire.
Del tuo racconto ho apprezzato:

- il modo in cui hai trattato il tema.
- La trama, forse una delle migliori di questo gruppo

Trovo invece che il racconto migliorerebbe con:
- una maggiore cura del linguaggio (alcune linee di dialogo mi sembrano troppo sbrigative) e della grafica (per i dialoghi meglio i caporali che le virgolette )
- una maggiore caratterizzazione emotiva dei personaggi: non sembra una scena in cui due figli si trovano al cospetto di un genitore morto, il tutto procede in un mood di tranquillità che a mio avviso stona col contesto)

Rudi di Filippo Santaniello
Ciao Filippo,
Torbella fa da scenario al piccolo mostro del tuo racconto che il protagonista accarezza perché fondamentalmente gli salva il culo.
Punti di forza sono:
- è piacevole da leggere per il ritmo e lo stile e per come te la cavi nonostante la trama (vedi secondo punto critico)
- ha una declinazione del tema decisamente originale.
Punti critici
- inverosimiglianza di alcuni passaggi (Rudi fa una strage in bisca ma mordicchia appena la bambina e si fa buttare fuori dalla stanza al buio dagli altri bambini)
- trama un po’ troppo intricata (la maledizione, la trasformazione, i debiti di gioco, la festa di compleanno, la bisca, il dogsitter). Troppa carne al mostro si potrebbe dire.
A rileggerti.


Sdoppiamento di Filippo Mammoli

Ciao Filippo,
Se ho compreso bene il tuo protagonista si rivolge al fantasma della madre, assassinata in modo efferato dal padre, vorrebbe essere compreso e accarezzato da lei. In seguito al trauma subito il nostro si è trasformato in un serial killer che gode ad uccidere e torturare le coppiette appartate in auto.
Ho apprezzato:
- la costruzione della narrazione, questo fare entrare gradualmente il lettore nella mente del protagonista, svelando alla fine il trauma originario
- la modalità “obliqua” con cui affronti il tema
Invece mi hanno creato qualche problema
- il linguaggio l’ho trovato ridondante e che si sofferma su particolari forse non così importanti
- il ritmo, si perde nelle frasi in cui il protagonista si rivolge alla madre.

Io e Bobo di Isabella Valerio

Ciao isabella,
non posso essere molto obiettivo nel valutare il tuo racconto, le storie di cani mi toccano su un lato sensibile.
Comunque ci provo, ho apprezzato:
- il crescendo emotivo che metti in scena, con l’angoscia che sale
- la forma diario, ad alto rischio di ingestibilità in un contest come questo, ma che tu gestisci alla grande.
Secondo me il racconto migliorerebbe con:
- maggiore cura del linguaggio
- creazione di maggiore suspance sull’esito finale (chi mangia chi)
A rileggerti e buon contest.

Giuramenti e bestie di Franco Battaglia

Ciao Franco,
innanzitutto complimenti perché cimentarsi con Omero in un Contest del genere è, qualunque sia il risultato, una scelta coraggiosa.
Del tuo racconto ho apprezzato:
- Come hai organizzato la scena e i personaggi
- la tua interpretazione del tema
credo che però il tuo racconto abbia dei problemi per quel che riguarda
- la gestione del narratore, come ti è già stato fatto notare
- il linguaggio epico, non mi convince, rischia di essere parodistico nella mediazione con quello comune, forse una scelta più drastica a favore del secondo l’avrei apprezzata di più.
A rileggerci!

Di luce e di ombra di Francesca Klemer
Ciao Francesca,
ho difficoltà a valutare questo tuo scritto per alcuni motivi:
- dal mio punto di vista non è un racconto, forse un testo poetico? Tu puoi spiegarci meglio quali erano i tuoi intenti.
- utilizza un linguaggio tipico della poesia e non mi sento competente a valutarlo.
Insomma, per me è un oggetto misterioso non classificabile in un contest come questo, solo per questo motivo finirà in fondo alla classifica, quindi e non per un giudizio di merito sulla tua scrittura. Spero di leggere presto qualcosa di tuo maggiormente in sintonia con lo spirito di MC.

La carezza del Nazzareno di Davide Mannucci

Ciao Davide,
la tua risposta al tema è … di proporzioni bibliche!
Del tuo racconto mi è molto piaciuto:
- l’idea, un cristo di serial killer si potrebbe dire, che gira con la ferita nel costato a redimere i cattivi
- come giochi con il tema “sacro (dalle bestemmie di Paolo al “Dio se ne aveva bisogno”
Sono decisamenti migliorabili
- la cura al testo, ripetizioni (non so quanti cazzi ci sono, forse un po’ troppi per 4000 battute), i tempi dei verbi
- alcune scelte, tipo chiamare “Paolo” l’antagonista è spiazzante per il lettore(fino a un certo punto sembra una parodia o una versione distopica delleorigini del cristianesimo) o immettere il corpo estraneo di un articolo che da la chiave di lettura del racconto.
A rileggerci!

Stress da zona arancio di Filippo Sassi

Ciao Filippo,
Il tuo racconto conferma una mia teoria: le feste a sorpresa portano sfiga. Specie se il festeggiato è un investigatore privato dal coltello facile
Cosa mi è piaciuto:
- l’ambientazione ai tempi delle regioni colorate dal Covid
- Lo stile molto diretto e scorrevole
Trovo invece alcune lacune
- nei passaggi logici e nel chiarimento delle scene (ad esempio il rapido riferimento al suo lavoro di appostamento a Roma oppure il finale, in cui il protagonista scopre di essere il festeggiato di una festa a sorpresa sembra poco plausibile che alla sua festa veda tanta gente ma riconosca solo una persona.)
- il tema … fatico a ritrovarcelo. Il mostro è lui e ad accarezzarlo è Giuliana? Un po’ fiacco a mio avviso.
A rileggerti

Monster Therapy di Nevan

Ciao Nevan
Il sonno della terapia genera mostri, mi verrebbe da dire.
Del tuo racconto ho apprezzato
- L’ambientazione nell’ambito di una seduta di terapia psicologica
- l’universo surreale nel quale infili il lettore
Cose migliorabili, secondo me,
- il personaggio della terapeuta, non sono riuscito a empatizzare con il protagonista nel suo accesso di rabbia nei confronti della terapeuta, forse una maggiore caratterizzazione della sua incompetenza aiuterebbe
- l’interpretazione del tema … troppo didascalica.

A rileggerci

classifica
1 Io e Bobo di Isabella Valerio
2 Rudi di Filippo Santaniello
3 Cosa c’è sotto il letto di Agostino Langellotti
4 L’erede di Giacomo Puca
5 La carezza del Nazzareno di Davide Mannucci
6 Monster Therapy di Nevan
7 Sdoppiamento di Filippo Mammoli
8 Stress da zona arancio di Filippo Sassi
9 Giuramenti e bestie di Franco Battaglia
10 Di luce e di ombra di Francesca Klemer

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Re: Gruppo L'ULTIMA SOGLIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 26 novembre 2020, 18:46

Avete ricevuto tutte le classifiche.

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Re: Gruppo L'ULTIMA SOGLIA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » domenica 6 dicembre 2020, 14:58

Ecco a voi i miei commenti e classifica. Grazie a tutti per le letture e complimenti perché, a mio parere, il vostro gruppo è stato quello con la qualità media più alta dei racconti.

1) L’erede, di Giacomo Puca
Qui assegno un pollice su anche se sono stato incerto fino all'ultimo per una forma che mi sembrava migliorabile, ma il fatto è che il fascino del tuo stile sta anche in questa "sporcizia" che, a naso, sento e che sarebbe un male etichettare perché il risultato finale è ottimo e quindi è funzionale. M'interessa parecchio il tuo stile e sto mettendolo a fuoco mese dopo mese. Detto questo: plot ottimo, personaggi ben delineati, tema perfetto anche se lo hai forzato un pelo con quell'uscita di Sara su NON SIA MAI. Complimenti.
2) Cosa c’è sotto il letto?, di Agostino Langellotti
Un'ottima prova. Chiaro, il finale è esattamente quello che voleva essere e come tale non sorprende, ma è il come ci arrivi che è degno di nota perché non perdi mai l'attenzione del lettore. Questo al netto, invece, di una partenza un pelo più trafficata dove sarebbe stata più funzionale, a mio parere, una narrazione più diretta quando invece giri un po' intorno alle cose, tipo il bicchiere che trema per farci arrivare che la bimba avesse paura: è lento e rende difficoltoso al lettore il farsi agguantare dal testo. Detto questo, per me è un pollice quasi su.
3) Giuramenti e bestie, di Francesco Battaglia
Rispondo a una delle tue perplessità riguardo alla resa del racconto: questo è il gruppo, a mio parere, con la qualità media più alta dell'edizione e a fare la differenza rischia di essere, più che in altri casi, il gusto personale e qui può esserci la determinante del tuo caso perché formalmente è molto curato e a farne le spese è l'empatia nei confronti dei personaggi. La mia valutazione per il tuo testo è un pollice quasi perché mi sembra che tu abbia raggiunto il risultato voluto e non ho notato grosse problematiche al netto di quanto espresso più sopra. A parità di valutazione, finisci dietro al racconto di Langellotti proprio per il maggiore pathos che mi ha trasmesso il suo testo.
4) Io e Bobo, di Isabella Valerio
Il punto di forza del racconto è decisamente l'inversione finale dei ruoli con il tema che rientra prepotentemente giustificando l'intero impianto. La navicella cui accenni la vedo invece come un'ingenuità verso un genere, il fantascientifico/apocalittico, nel qua le non ti avevo ancora vista esprimerti. Occhio a quella bruttissima ripetizione di ANCORA quasi in chiusura, momento pessimo per i refusi. Detto questo, delinei con forza la scena e trasmetti le giuste immagini al lettore, quindi bel lavoro. Per me un pollice tendente verso l'alto in modo brillante che si piazza davanti al pari valutato racconto di Santaniello per la sua maggiore capacità di essere naturale nonostante un maggior numero di problematiche.
5) Rudi, di Filippo Santaniello
Un racconto ben congegnato che si legge con gran piacere in cui vedo un unico, rilevante problema ed è nella voce narrante che vorrebbe essere pulp e che, invece, parte molto soft per poi vibrare senza spina dorsale nel corso di tutto il testo. Certo, ci racconta la sua vita aprendoci pian piano la strada ber o i suoi mostri, ma quella chiusa con la pistola e lui pronto, con estrema freddezza, a fare fuori Rudi mi ha fatto pensare che no, non era quello il personaggio che aveva parlato fino a quel punto. Va ricalibrato, a mio avviso. Per me è un pollice tendente verso l'alto in modo brillante che dopo una revisione tesa a sistemare quanto sopra può diventare un vero gioiellino.
6) Monster Therapy, di Nevan
Mi piace la tua voce e ritengo che i problemi del racconto stiano tutti nella scelta riguardante la sua costruzione. In particolare, non mi sembra siano arrivate al lettore sufficienti info sul lavoro del protagonista e questo non ha permesso alla svolta finale di esprimersi in tutta la sua validità. Sostanzialmente, a fallire è la dialettica tra la psicologa e il protagonista: lui è troppo incline alla rabbia e lei troppo poco reattiva al cambiamento d'umore di lui. Se ti fossi giocato meglio il dialogo avresti potuto avvincere il lettore riuscendo anche a trasmettergli maggiori info sul contesto dal quale partivi e il tutto ne avrebbe giovato. Va revisionato proprio concentrandosi sul dialogo. Ottimo utilizzo del tema. Concludendo, pollice tendente verso l'alto anche per te e i classifica finisci davanti a tutti i pari valutati per la validità del tema e dell'idea.
7) Sdoppiamento, di Filippo Mammoli
Che si parlasse del mostro di Firenze mi è stato chiaro non appena ha raggiunto la coppietta appartata e quando gli hai fatto asportare il pube non è rimasto alcun dubbio. Il racconto si legge bene, ma a mio avviso utilizzi troppi caratteri per dettagli accessori (che non ho disprezzato) a scapito di una più funzionale semina tesa a scavare maggiormente su ciò che lui vede nella ragazza, quindi sul suo passato. Ciò che più mi ha urtato, invece, è stato l'eccessivo ripetere SONO QUELLO perché lo hai utilizzato un numero davvero spropositato di volte e, almeno per la mia sensibilità e percezione, la lettura mi è stata rallentata più da quest'aspetto che dai dettagli. Credo tu debba equilibrarlo un poò di più. Per concludere, per me è un pollice tendente verso l'alto che però ha ancora ampi margini di miglioramento.
8) La carezza del Nazareno, di Davide Mannucci
Un racconto che si legge bene e che dimostra un'ottima gestione che però pecca su una questione strategica, di costruzione del racconto. Sono assolutamente d'accordo con Lauro nel sottolineare come i due pdv abbiano l'effetto di non permettere al lettore di entrare nel testo. Aggiungo che il fatto che in molti si siano chiesti se questo Nazareno è semplicemente umano o cosa è segno che andava fatto un lavoro maggiore sulla sua figura (altro indizio che avrebbe portato a non modificare il pdv). Tutta una serie di indizi mi hanno portato a pensare che per te fosse il vero Nazareno reincarnato, ma va revisionato per renderlo più chiaro sia in un caso che nell'altro. L'utilizzo del tema, infine, si basa su un'ottima intuizione, ma, anche qui, non ci lavori intorno a sufficienza. Insomma, pollice tendente verso l'alto che rimane dietro al pari valutato racconto di Mammoli proprio per la questione legata al pdv.
9) Stress da zona arancio, di Filippo Sassi
Anche qui mi trovo assolutamente concorde con Andrea Lauro: la tua semina in corso di racconto mi è apparsa poco funzionale e alla fine mi è rimasto il dubbio di chi fosse lui, cosa ci fosse andato a fare a Roma e chi fosse Giuliana per lui. Pensa che, addirittura, ho considerato verosimile che fosse un carcerato in viaggio premio. E il tema è totalmente mancante perché recitava "Non c'è mostro che non mi sia venuta voglia di accarezzare", quindi andava sviluppato preferibilmente con il protagonista come soggetto e non come oggetto. In più, qui manca anche una generalizzazione perché si faceva riferimento a un atteggiamento generale mentre invece tratti solo una singola relazione. Detto questo, la lettura mi è stata piacevole e il pollice, anche qui (che gruppo!) è un tendente verso l'alto che però paga pegno nei confronti del pari valutati proprio a causa del tema.
10) Di luce e di ombra, di Francesca Clemer
Non sono contrario a forme alternative del raccontare e sono contro il delimitare in modo netto ciò che può essere o meno definito racconto, per me esistono infinite tonalità del racconto ed è il come raccontiamo che definisce la nostra opera. In questo caso ritengo che il testo sia in nuce e lo dimostra la spiegazione che hai dato in una delle tue prime risposte: più lunga del testo stesso. Semplicemente, comprimi troppo, lavori per assenza e la storia di questa ragazza ti rimane, letteralmente, nella penna. Il resto è fatto di ottime annotazioni e di uno stile delicato e riflessivo, anche un po' sognante, ma il tutto va rielaborato in un'opera che permetta al lettore di non chiederti spiegazioni. Occhio che non sto dicendo che devi spiegargli tutto, ma piuttosto che devi fornirgli degli elementi che lo portino dentro al tuo contesto e che gli diano la possibilità, a fine letture, di fornire lui stesso le risposte di cui abbisogna. Per il contest, la mia valutazione è un pollice ni al pelo, ma questo lo vedo come un primo passo molto barcollante cui, per forza di cose, ne seguiranno tanti altri incerti prima di trovare una deambulazione corretta. Finche lo vorrai, noi siamo qui per aiutarti e farci aiutare (ho letto i tuoi commenti agli altri racconti e sei molto brava).

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