La notte è giovane

Per partecipare alla Sfida basta aver voglia di mettersi in gioco.
Le fasi di gioco sono quattro:
1) Il primo dicembre sveleremo il tema deciso da Flavia Imperi. I partecipanti dovranno scrivere un racconto e postarlo sul forum.
2) Gli autori si leggeranno e classificheranno i racconti che gli saranno assegnati.
3) Gli SPONSOR leggeranno e commenteranno i racconti semifinalisti (i migliori X di ogni girone) e sceglieranno i finalisti.
4) Il BOSS assegnerà la vittoria.
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Artemis Entreri
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La notte è giovane

Messaggio#1 » venerdì 18 dicembre 2020, 22:18

La notte è giovane


Respira. Conta fino a dieci, respira, conta ancora fino a dieci. Inspira, espira. Ricomincia da capo: conta, inspira, espira, conta... Facile no?
Col cazzo che era facile. Al diavolo il suo monumentale orgoglio, che lo aveva cacciato nell'ennesimo guaio.
Kej sbuffò. Si sentiva come il nuovo iscritto in odore d'iniziazione che entri nel salotto di una confraternita studentesca. Avanzò di qualche passo, le luci colorate del disco-bar che gli illuminavano a intermittenza il volto. Era solo questione di tempo, presto qualcuno l'avrebbe avvicinato, il suo aspetto attirava a lui ogni potenziale guaio nel raggio di chilometri.
In realtà la sfida era proprio quella: rimorchiare una bella fanciulla. Lui, incapace di relazioni sociali, doveva agganciare e portarsi a letto una donna.
Maledetto nanerottolo baro! Sapeva che accettare di giocare a carte con lui era un suicidio, eppure ci cascava sempre! L'idiota aveva il dono di riuscire a provocarlo nel modo giusto e indurlo a mettersi in trappola da solo, purtroppo.
Stavolta il prezzo da pagare per essersi fatto battere di nuovo era, appunto, darsi in pasto alla prima che ci stava. Perché, ovviamente, lo stupido tappo aveva scommesso che non sarebbe stato in grado nemmeno di offrire da bere alla fanciulla in questione. Meno che mai intavolare un discorso e, nella maniera più assoluta, farla andare da nessunissima parte con lui.
Si voltò verso il bancone del bar, lanciando uno sguardo omicida al suddetto nanerottolo, che seguiva ogni sua mossa con attenzione. Lo salutò agitando la mano in un modo che gli parve estremamente canzonatorio, gli innaturali capelli bianchi che brillavano come una lampada al neon ogni volta che uno dei fasci luminosi li colpiva. Da quella distanza e con le luci basse non poteva esserne certo, però gli parve che il bastardo avesse appena fatto l'occhiolino.
Prese nota di fargliela pagare molto cara alla prima occasione e squadrò il locale. Era il bar di un lussuoso albergo, avrebbe scommesso che metà delle eleganti dame presenti fossero costose escort. Dunque? Come doveva comportarsi? Avvicinare quella che a naso forse non lo era e chiederle gentilmente di aiutarlo, fingendo di bere con lui e seguirlo da qualche parte? Sarebbe stato oltremodo umiliante.
A parte la sua notoria asocialità, il vero problema era molto più invalidante da quel punto di vista: non gli interessavano le donne. In realtà, non gli era mai interessato il sesso in sé, non aveva mai sprecato il suo tempo a interrogarsi se fosse attratto dall'uno o dall'altro genere. Be', per lo meno non finché una certa persona era entrata di prepotenza nella sua vita. Da quel momento s'era accorto di provare un indiscutibile interesse per lei, un lui, cosa con la quale ancora non aveva raggiunto un accordo. Nessuno sapeva che giocasse con la squadra avversaria e non aveva alcuna intenzione di renderlo pubblico. Era conscio di poter essere gay, e questo rendeva assai improbabile per lui anche solo pensare di toccare una donna. Si concedeva il beneficio del dubbio solo perché non provava attrazione per nessun altro a parte Rob, il suo nuovo compagno di stanza al convitto.
“Tch.”
Scosse lentamente la testa. Tutto quell'arrovellarsi attorno alla sua sessualità non avrebbe cambiato la realtà dei fatti. Come al solito troppo confidente in sé stesso, aveva accettato la stessa posta chiesta da lui per la partita di poker: se avesse fallito, il prezzo da pagare sarebbe stato una drammatica rasatura di capo.
Doveva per forza scegliere una fra le ragazze sedute al bar o ai tavoli e inventarsi qualcosa per convincerla a seguirlo in un luogo appartato, dove le avrebbe detto la verità facendosi schiaffeggiare e scaricare all'istante. Che meraviglioso programma.
I suoi pensieri furono interrotti di colpo quando posò lo sguardo su una chioma rossa, la cui proprietaria pareva ammiccare proprio verso di lui. L'invitò ad avvicinarsi con un grazioso cenno della mano. Che fosse dannato.
Be', peggio di così non poteva proprio andare (o almeno credeva non potesse) per cui accettò l'invito e avanzò verso il tavolo in questione, sedendo di fronte alla donna.
Lei gli sorrise, un radioso, accattivante, ipnotico sorriso. Bizzarro, non gli era mai capitato di trovare un semplice sorriso tanto attraente, a parte quello di Rob. Scacciò il pensiero e si costrinse a dare attenzione all'oggetto della missione. I capelli, spettinati ad arte in modo da nascondere interamente l'occhio destro, le ricadevano liberi sulle spalle. Quello visibile era di un verde smeraldo che, per la miseria, lo fece pensare subito a Rob e le labbra avevano lo stesso colore cremisi della chioma.
Kej deglutì a vuoto, una strana sensazione si era appena impadronita di lui, ma non sapeva darle un nome. Il vestito che la donna indossava era vistoso ma non volgare, anche se non riusciva a definire se fosse rosso o fucsia o addirittura arancione. Era però tanto lucido da abbagliarlo quando la luce vi si rifletteva sopra e abbastanza aderente perché lo spacco sul lato sinistro s'aprisse mostrando ciò che avrebbe dovuto invece coprire. Almeno non era scollato, una provvidenziale giacca corta nascondeva in parte spalle e decoltè.
La donna parve valutare le occhiate che le rivolgeva; allargò il sorriso e d'un tratto scoppiò a ridere, nascondendo la bocca con la mano nel tentativo di mascherarlo.
“Hai una faccia ch'è tutta un programma, Kej,” disse, sforzandosi di riguadagnare, per quanto possibile, un'espressione seria.
Si bloccò all'istante, nemmeno l'avesse colpito un fulmine. Non poteva essere! Eppure la voce... La persona di fronte a lui gli prese le mani, si sporse in avanti per guardarlo dritto negli occhi e sbatté le vistose ciglia finte. Quell'occhio, così verde...
“Rob? Che diavolo significa?” ruggì, riprendendosi dallo shock e cogliendo al volo la situazione. Il nanerottolo albino l'aveva pensata bene, non poteva negarlo. Una presa in giro coi fiocchi. Lui però non intendeva stare al gioco, era una mossa sleale e l'avrebbe considerata una violazione degli accordi. Ergo, non era più obbligato a sottoporsi a quell'umiliazione. Ritrasse le mani con un gesto secco. “Tch. Così era tutta una farsa, complimenti! Da quando sei in combutta col tappo idiota?”
Rob gli piazzò un dito sulle labbra, facendolo irrigidire peggio d'uno stoccafisso. Si avvicinò ancora di più a lui, così tanto che poteva sentire il calore del suo respiro mentre gli parlava.
“Shhh!” lo zittì, aggrottando il sopracciglio visibile. “Sono qui per salvarti le chiappe, collabora o Al s'accorge che c'è qualcosa di strano!”
“Salvarmi? E come, vestendoti da donna?” sibilò, cercando d'ignorare l'estrema vicinanza delle loro labbra. “Ti sei guardato allo specchio? Come t'è venuto in mente?”
“In realtà, l'idea è in parte di Mei Lin, che m'ha dato una buona mano anche con trucco e vestito,” ammise Rob.
Avrebbe dovuto immaginarlo. Non poté evitare di chiedersi se Lin si fosse imbarcata in questo salvataggio perché sapeva che lui aveva un debole per Rob. Da quando dividevano la stanza del convitto la ragazza era diventata molto, troppo curiosa su quel che facevano dopo le lezioni, quando non uscivano tutti insieme. Si lasciò sfuggire un leggero sbuffo.
Doveva ammettere che Lin aveva fatto un buon lavoro con il trucco. Così conciato, Rob passava tranquillamente per una donna.
“Sembri Jessica Rabbit piatta come una tavola,” commentò, sforzandosi di mantenere neutro il tono della voce.
Rob fece il broncio, si tirò indietro e incrociò le braccia al petto.
“Lo prendo come un complimento, visto che con te ottenere di più è impossibile. Sta' al gioco, se vuoi salvare la tua fluente capigliatura.”
S'infilò due dita nella scollatura e tirò fuori una chiave con agganciata una targa, il cui numero non lasciava dubbi su cosa aprisse. La dondolò fra loro, sbirciando di sottecchi per esser certo che Al stesse guardando.
Kej serrò la mascella.
“No.”
“Kej, andiamo,” sussurrò Rob, alzandosi in piedi con fare provocante. “Quel che accadrà nella camera dell'hotel resterà fra noi. Al deve solo credere che ti sei portato a letto questa sventola di fanciulla.”
Sventola di fanciulla. Dannazione, ma che aveva in testa Rob, segatura? Non era divertente. Come mai vestirsi da donna gli fosse parsa questa favolosa idea, non riusciva a capirlo e di certo non intendeva spiegargli il perché lui non ne fosse affatto felice. Confessare i suoi sentimenti era fuori questione. Sentirsi ridere in faccia non faceva parte dei suoi programmi, in nessun caso.
Si alzò, deciso ad andarsene, ma Rob fu più lesto: gli fece scivolare una mano guantata di raso intorno alla vita e l'attirò a sé, torreggiando su di lui. Troppo sorpreso per reagire, Kej lo fissò posare le labbra sulle sue e il mondo divenne improvvisamente bianco.
L'evento successivo che registrò fu il torace di Rob premuto contro i suoi pugni o meglio: i suoi pugni, serrati in maniera spasmodica, che tentavano di distanziarlo dal corpo di Rob. Ricevette un'occhiata divertita.
“Rilassati Kej,” gli mormorò all'orecchio in tono suggestivo. “Hai l'aria di uno che sta per avere un attacco di cuore. Primo bacio, eh? Le tue labbra sono così serrate che stanno diventando blu.”
Kej imprecò fra sé. L'aria di uno che sta per avere un attacco di cuore. Certo, perché era quel che sarebbe successo di lì a poco se non l'avesse lasciato andare subito!
“Non ho bisogno di rilassarmi! Toglimi le cazzo di mani di dosso e sparisci!” sibilò, continuando a premere i pugni contro Rob per allontanarlo da sé più che poteva.
Rob però non era dello stesso avviso. Fece scivolare una gamba fra le sue come se stessero danzando e finì per strofinare contro una zona al momento molto sensibile per lui.
“Bugiardo,” ribatté sfoggiando un sorriso compiaciuto “qualcosa mi dice che le mie mani stiano benissimo dove sono ora. Ammetti che mi vuoi!”
Era proprio quello il problema: altroché se lo voleva, ma voleva Rob. Solo, semplicemente, Rob. Girò il viso dall'altro lato per non doverlo guardare.
“Mai!”
Rob gli piazzò una mano su una chiappa, la strizzò appena facendolo trasalire e con l'altra gli prese il mento, riportando i loro sguardi a incontrarsi.
“Al ci sta guardando,” ammonì. “Fatti baciare come si deve.”
Eh, no! Serrò labbra e mascella e Rob sospirò.
“D'accordo, ricevuto. Ci serve privacy per scioglierti un po'.”
Lo baciò sul collo a sorpresa, mordicchiandogli un orecchio con abilità sufficiente da strappargli un gemito. Avrebbe voluto ribellarsi, ma proprio in quel momento il suo sguardo incrociò quello del nanerottolo, che osservava appollaiato sullo sgabello del bar, scuotendo la testa. Contava i secondi che ci avrebbe messo a scappare, il bastardo!
L'orgoglio ebbe di nuovo la meglio su di lui e smise di resistere, accettando l'abbraccio di Rob che, con molta nonchalance, lo condusse verso l'ascensore.


Al non poté fare a meno di notare la mano della donna aggrappata al culo di Keiji e lui permettere che restasse lì. Si era lasciato baciare da lei e la stava seguendo docile in una stanza d'albergo, con l'indubbio sottinteso che avrebbero fatto sesso... Qualcosa non tornava, però non capiva cosa fosse a dargli quella sensazione di forzatura.
Si strofinò il mento, perplesso. Era certo che per Keiji sarebbe stata la prima volta, forse alla fine era un bene che avesse trovato una donna così decisa.
Qualcuno sedette sullo sgabello accanto al suo. La ragazza si passò una mano fra i capelli neri e un sorriso furbo le increspò i graziosi lineamenti orientali. Appoggiò il gomito sul bancone del bar, facendo cenno al barista di portarle da bere.
“Novità?”
Di certo aveva assistito a tutta la scena. Ricambiò il sorriso.
“Lin, ben arrivata. Hai visto la rossa che ha rimorchiato a forza Keiji?”
Lei si portò il bicchiere alla bocca e bevve un piccolo sorso.
“Sì, perché?”
Quel tono. Era così calma, per nulla sorpresa.
“Mi è sembrato, be', strano.”
Lin rise piano, coprendosi la bocca con una mano.
“Considerato che si tratta di Kej, direi reazioni nella norma. Sono sicura che muori dalla voglia di vedere come procede.”
Tirò fuori lo smartphone dalla borsa e toccò lo schermo. Altri due tocchi e lo girò verso di lui. Perché gli mostrava un video? Un momento, quello era Keiji! Inginocchiata davanti a lui c'era la rossa!
“Fammi capire bene: tu sei a posto con me che te lo succhio, ma ti dà fastidio anche solo guardarmi? Chi t'immagini?”
Riconobbe la voce e quasi fece cadere il telefono. Cercò di mettere in pausa il video, ma non ci riuscì.
“Spegnilo! Sentiranno tutti!” implorò. Lin tolse l'audio, l'aria soddisfatta. “Era... Rob?”
“Sì.”
Non riusciva a crederci. Li stava anche riprendendo!
“È... in diretta?”
Lin annuì.

Rob sembrava in ansia. Mei Lin era stata entusiasta del piano, quando le aveva chiesto aiuto. Essere la sorella del manager di un hotel di lusso aveva dei vantaggi, come poter usare la suite più bella e attrezzata. Gli mise in mano gli abiti che aveva scelto per lui e indicò il bagno.
“Cambiati, poi ti trucco.”
Si avvicinò al grande specchio di fronte al letto. Il socio del fratello le aveva detto che dietro c'era una telecamera, dopo qualche insistenza. Premette la cornice, che si aprì con un click, accese gli apparecchi dentro l'alcova e richiuse tutto. Inserì la password d'accesso nel telefono e controllò l'inquadratura. Non le restava che trasformare Rob in una figa pazzesca e il gioco era fatto.
“Come sto?”
Sì, il vestito e la parrucca gli donavano tantissimo. Aprì la valigetta dei cosmetici.
“Siediti sul letto, farò di te il mio capolavoro.”

Al non ce la vedeva a piazzare telecamere. Insomma, Lin non sapeva niente d'impianti video!
“Ti ha chiesto Rob di riprenderli?”
“No, la telecamera è lì per sicurezza. Per sorvegliare le massaggiatrici nel caso i clienti cercassero di approfittarsi di loro.”
Massaggiatrici cinesi e telecamere. A volte Lin era davvero ingenua. Avrebbe preferito non sapere che il fratello gestiva un giro di ricatti (per la mafia?), riprendendo incontri piccanti nel suo hotel. Scosse la testa per scacciare quella visione e un pensiero lo fulminò.
“Aspetta! Vuol dire che Keiji ha barato e la vittoria è mia! Oh, mio dio, Rob l'ha anche baciato in bocca... E Keiji l'ha lasciato fare! Le risate che mi farò domani quando gli dirò–”
Lin lo fulminò con lo sguardo.
“Tu non dirai nulla! Doveva rimorchiare una donna per portarsela a letto, nessuno ha detto che dovesse essere anatomicamente femmina. Ergo, Kej ha rispettato gli accordi, perché nemmeno tu hai capito che fosse Rob.”
Possibile che Lin progettasse dall'inizio di far accadere questo? Che Keiji e Rob fossero interessati l'uno all'altro, ma nessuno dei due avrebbe osato fare una mossa a riguardo senza una spintarella? Keiji certo non l'avrebbe mai ammesso, vista l'opinione che sbandierava ogni giorno riguardo Rob, e Rob, be', lui flirtava a ogni pie' sospinto. Con tutti però, quindi Keiji in nessun caso avrebbe preso le sue avances sul serio. Come questo gli fosse sfuggito, proprio non se ne capacitava; aveva un sesto senso per le debolezze della gente.
“Non è giusto,” protestò “sapere Keiji innamorato di Rob e sbatterglielo in faccia è la parte più divertente della mia vittoria, e–”
“A-ah!” esclamò Lin, agitandogli un grazioso ditino davanti al viso. “Tu hai barato a carte. Io ho barato sulla posta. È pari e patta. Azzardati a dire a Kej che sai con chi è andato a letto stasera e mio fratello saprà che mi hai portata nel bar del suo hotel a bere alcolici.
Il sorriso di Lin era così innocente mentre sbatteva le palpebre con adorabile eleganza, ma intendeva ogni parola che aveva pronunciato. Al tremò. Avesse spifferato a Chen, iperprotettivo e con il complesso della sorella minore, la bella prodezza che avevano fatto insieme incolpando soltanto lui, quello svitato l'avrebbe appeso per i gioielli di famiglia e scuoiato vivo lentamente.
“Ma Lin!” si lamentò, giungendo le mani.
“Non manderai a monte il mio piano!” ribadì lei. “Sai quanta fatica ho fatto per trovare gli abiti e preparare Rob in modo così perfetto? Mettiti comodo, non ce ne andremo finché non sarò certa che Kej ha capitolato.”
Al sospirò. Allungò una mano verso il barista, un tipo alto dall'aspetto latino, capelli corti e mossi e occhi penetranti di un castano caldo. Questi gli rivolse uno sguardo sornione, sorridendogli appena, l'aria maliziosa.
“Qual è il tuo veleno, ragazzo?” esordì, preparando un nuovo bicchiere. “Faccio meraviglie, sai?”
Sostenne lo sguardo magnetico dell'uomo: avrebbe detto fosse sui venticinque. Lui ne aveva molti meno, anche se il documento falso che presentava diceva altrimenti.
“Preparami il tuo miglior cocktail,” rispose, sorridendo di rimando. “A proposito, sai giocare a poker?”
L'uomo ammiccò e iniziò ad armeggiare con shaker e liquori.
“Certamente, da quando sono nato, ragazzo. Michele, piacere.”
“Al, piacere mio.”


Kej assunse l'espressione di chi è costretto a mandar giù una medicina molto indigesta; si voltò di lato, poi strinse le mani a pugno. Le riaprì e afferrò le coperte del letto. Serrò la mascella e abbassò lo sguardo sul pavimento. Rob assisteva rapito a quell'inaspettato sfoggio di tormento interiore e non ne comprendeva la causa scatenante. Kej scosse lentamente la testa.
“Te,” si forzò a dire “sto cercando d'immaginare te.”
“Me?” Lo fissò strabiliato. Gli prese il viso fra le mani e lo costrinse a voltarsi verso di lui. “Ma se sono qui con te! Mi vedi, no?
Kej aggrottò la fronte ed emise un altro dei suoi sbuffi irritati.
Questo non sei tu!” esclamò in tono alterato.
“Oh,” borbottò. “Oh!” ripeté. La comprensione si fece strada nella sua mente. “Era così semplice? Sono i vestiti? Cazzo, Kej, non potevi dirlo subito? Rob, con te vestito da donna non mi si alza.
“Tch,” fu l'unica risposta che ottenne; risposta che gli fece realizzare un'altra cosa.
“Tu vuoi me? Me come uomo?” Kej annuì come se gli fosse costato l'anima. “Credevo fossi asessuale.”
Kej pareva sempre più a disagio.
“No.”
Quella sì, che era una rivelazione.
“Meraviglioso!” strillò. Si alzò in piedi e l'afferrò per le mani per forzarlo a fare altrettanto. “Spogliami.”
“No.” Kej liberò una mano, frapponendola fra loro. “È... andata troppo oltre. Questa storia.”
Voleva rivestirsi e andarsene, ma lui lo trattenne, inginocchiandoglisi davanti.
“Kej, guardami” implorò “sono io!” Kej scosse la testa; appariva così... amareggiato; e a disagio. Pentito, avrebbe detto. “Kej, ti prego, aspetta! Dammi un minuto, uno soltanto!”
Non poteva credere d'aver fallito. La cosa peggiore era che Lin doveva aver previsto persino quello, perché gli aveva dato delle salviette struccanti. Frugò nella borsetta luccicante di paliettes, prese il pacchetto e l'aprì. Tolse la parrucca, la posò al volo sul comodino e si scompigliò i capelli per farli tornare come prima. Staccò le ciglia finte e passò la salvietta struccante su tutto il viso.
“Ora sono di nuovo io,” disse indicandosi; sfoggiò uno dei suoi sorrisi più seducenti.
Kej sbuffò, ma quando fu baciato e spinto verso il letto non si oppose.


Al guardò l'orologio: già così tardi?
“Lin?” chiamò “Sono quasi le due, tuo fratello starà dando di matto non vedendoti rientrare.”
La ragazza rise piano, si stiracchiò con grazia sullo sgabello e mostrò il telefono.
“Missione compiuta,” chiocciò e lui dovette coprirsi gli occhi nel vedere Rob e Kej, nudi sul letto in una posizione inequivocabile.
Lin prese la borsetta e si avviò verso il lussuoso ingresso dell'hotel.
“Ehi, te vai via così, da sola?”
“C'è qualcuno che mi aspetta fuori,” rivelò lei strizzando l'occhio. Sembrava compiaciuta d'averlo sconvolto. “Goditi il resto della notte col tuo nuovo amico.”
La fissò allontanarsi, incerto su come interpretarne le ultime parole e sobbalzò per lo spavento quando una mano gli si posò sulla spalla.
“Ehi, ragazzo,” l'apostrofò il barman. “Il mio turno è finito, ti va una partita? E un drink. Offro io.”
Sorrise in modo diabolico. In fin dei conti il suo tempo non era andato del tutto sprecato. La notte era ancora giovane e lui aveva un pollo da spennare.
Chi ha detto che il crimine non paga?
“Do io le carte.”
Ultima modifica di Artemis Entreri il sabato 19 dicembre 2020, 0:44, modificato 1 volta in totale.



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Artemis Entreri
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Re: La notte è giovane

Messaggio#2 » venerdì 18 dicembre 2020, 22:22

TEMA: Nulla è come sembra.
Non puoi mai sapere chi hai davanti, le carte sono sempre truccate e la privacy è come Dio: non esiste.

Bonus 1: Protagonisti adolescenti (Young Adult) -3
Tutti i protagonisti, fatta eccezione per il barista, sono studenti del liceo.
Bonus 2: Almeno una scena che generi “sense of wonder” -2
Cercare di 'rimorchiare' spesso riserva sorprese.
Bonus 3: Uso di flashback e/o flashfoward -2
Flashback di due dei protagonisti che svela dei retroscena.
Bonus 4: Uno specchio deve essere importante nella trama -2
Il finto specchio 'guarda' due dei protagonisti quasi tutto il tempo.

Note: presenza di personaggi omo/bisessuali.

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Re: La notte è giovane

Messaggio#3 » lunedì 21 dicembre 2020, 22:22

A TUTTI I PARTECIPANTI:
Se volete che La Sfida diventi qualcosa di più di un esercizio di scrittura sta a voi impegnarvi. Anche nella fase dei commenti cercate di superare i vostri limiti. Fate critiche costruttive, cercate le lacune dei racconti che dovete leggere e non fatevi problemi nell’esprimere il vostro pensiero in maniera onesta.
La perfezione non passa da queste parti ma insieme potete aiutarvi a migliorare.
Ultima nota, affinché la comunità cresca, se non l’avete fatto vi consiglio di iscrivervi al gruppo Facebook de La Sfida a…
https://www.facebook.com/groups/215238252346692

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MatteoMantoani
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Re: La notte è giovane

Messaggio#4 » mercoledì 23 dicembre 2020, 16:28

Ciao Artemis. Piacere di leggerti. Ecco il mio commento al tuo pezzo. Ricorda che i miei sono commenti personali uniti a consigli su come migliorarti, non bacchettate spocchiose del sapientone di turno.

Prime impressioni: Mi è servita una seconda lettura per comprendere tutti i dettagli del tuo pezzo, e come vedrai ho ancora qualche domanda. Non è un bene, ho paura che il tuo racconto manchi di un po' di chiarezza espositiva.
Aderenza al tema: ci può stare, le convinzioni che i personaggi hanno vengono stravolte, e va bene. Quanto ai bonus, sebbene sia abbastanza chiaro che il protagonista sia un adolescente, non lo è per gli altri personaggi, soprattutto il nanerottolo che ha addirittura i capelli bianchi (per il riflesso della luce, ok, però è un elemento che confonde). Il flashback c'è, lo specchio pure, non sono convinto sul sense of wonder, almeno nella definizione classica che anche lo sponsor ha ben delineato in fase di apertura della sfida. Qui come sempre lascio l'ultima parola ai giudici.
Punti di miglioramento: Partiamo dallo stile. Il motivo principale per cui ho letto il tuo racconto con fatica, è la presenza di molti infodump . Gli infodump sono più utili a chi scrive, piuttosto che a chi legge, di solito il lettore li sottovaluta e dopo un po' perde attenzione, e magari in questo modo si perde informazioni utili (un po' come è accaduto a me in prima lettura). Il mio consiglio è di evitarli sempre, perlomeno in testi in cui hai così poco spazio, nei romanzi qua e là ci possono forse anche stare (qui non sono tutti d'accordo).
Attenzione ai dialoghi, non è sempre ben chiaro chi parla, cerca sempre di far compiere un'azione a un personaggio prima di farlo parlare, così sarà chiaro che la battuta è sua.
Arrivando alla trama: non capisco bene perché Lin riprenda gli altri due mentre hanno rapporti sessuali, ho pensato a una specie di seconda scommessa con Al, però non è chiaro. Anche la reazione di Al alla vista della diretta del rapporto orale è un po' troppo compassata. Sapendo che è anche adolescente dovrebbe perlomeno sentirsi schifato/attratto/curioso per la cosa in sé, ma qui invece non mi sembra di notare nulla in questa direzione.
Non ho ben capito cosa c'è tra il barista e Al.. anzi a dirla tutta questo barista è proprio innaturale (anche la frase "Qual è il tuo veleno" suona un po' troppo come "Dimmi che veleno vuoi", dal videogame di Monkey Island.. dimmi se ho colto la citazione) Il suo interesse per Al mi sembra un po' forzato.
Arrivo ora a una cosa su cui magari potrai non essere d'accordo: mi sembra impossibile che il protagonista sia innamorato di Rob e non lo riconosca. Dici che riconosce i vari elementi del suo viso, ovvero il sorriso e gli occhi, però secondo me arriva troppo tardi a capire il travestimento. Quando si è innamorati di qualcuno si dovrebbe conoscere i tratti del viso del proprio amante alla perfezione, tanto da riconoscerli anche sotto travestimento. Al addirittura capisce tutto solo sentendo la voce di Rob, perché invece Kej ci mette così tanto?
Un consiglio che ti do per il futuro, è quello di approfondire il conflitto interiore di Kej. È asessuato? Peccato! Se avesse un forte turbamento interiore incentrato sulla ricerca della propria sessualità sarebbe l'adolescente perfetto e anche un personaggio molto più interessante.
Punti forti. Raccontare l'omosessualità, specie tra adolescenti, è una cosa coraggiosa, specie se espliciti anche elementi sessuali, come fellatio, palpeggiamenti e così via. Sono immagini e temi che hanno una certa potenza se sapientemente manipolati. Se l'idea è buona, andrei a osare ancora di più, approfondendo ancora di più le turbe di un adolescente che si scopre omosessuale. Il problema è farlo in modo originale, dato che di cose del genere ce ne sono a bizzeffe, la scommessa o un gioco che va a finire male sono una declinazione senza dubbio interessante.
Conclusioni: Nonostante le buone idee di partenza, lo sviluppo a mio avviso offre più punti di miglioramento che situazioni ben riuscite. Ti invito ad affinare il tuo stile evitando gli infodump e cercando di aumentare la focalizzazione del personaggio. Se sono cose nuove per te, qui a MC potrai di sicuro trovare molte occasioni per metterti in gioco e sperimentare soluzioni nuove, e per confrontarti con gli altri, ovviamente. Se le tecniche di scrittura immersiva sono cose che già conosci, allora ti invito a usarle un po' di più per rendere il tuo testo più scorrevole.
Buona fortuna e a rileggerci!

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Pretorian
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Re: La notte è giovane

Messaggio#5 » domenica 27 dicembre 2020, 15:45

Ciao Artemis e piacere di leggerti.

Dunque, il racconto presenta un po' di problematiche sia a livello di trama che di stile.
Per quanto riguarda la trama, il problema sono i buchi. Kej perde a carte con Al e la posta era che rimorchiasse una donna, pena il farsi rasare i capelli. Questa è una penitenza perché l sa che Kej è timido, ma i realtà non sa che Kej è omosessuale e innamorato del suo coinquilino Rob. Kej rimorchia una donna che si rivela essere Rob travestito e tutto si scopre essere un trucco di una loro amica, Mei Lin, che voleva far mettere assieme i due e li filma. Il tutto senza nemmeno voler considerare la sottotrama di Al con il barista, che è a dir poco inutile. Ora, ci sono parecchi problemi su questa vicenda: da quello che sembra, gli eventi sembrano essersi verificati subito dopo la partita a carte: come faceva Mei Lin ad essere già pronta? Inoltre, perché filmarli? Fino al finale ho pensato che fosse tutto uno scherzo per umiliare Kej in diretta. Anche il comportamento di Rob rimane confuso: se è davvero innamorato di Kej e sa che Kej è innamorato di lui, perché non si dichiara? Insomma, tutto il trucco del finto scambio non ha senso o, almeno, ha senso fino al momento in cui non vanno in camera (fino a quel momento potevano giocarsela come "gabbiamo Al, poi si vedrà", posto che allora non avrebbe senso che Mei Lin riveli ad Al che lo stanno ingannando). Per fare una semicitazione di Yotobi "Il racconto poteva durare sette minuti, bastava che dicessero "io ti amo", "anch'io, stupidotto!" "Evviva, andiamo a fare sesso come dei babbuini!".
Anche i rimandi al fatto che Mei Lin sia parente del proprietario del locale (un mezzo criminale, sembra di capire) non aggiungono nulla.

Dal punto di vista dello stile, abbiamo una curiosa mescolanza di prima persona e terza persona: il narratore è in terza, ma pensieri ed emozioni sono espressi come se fossero in prima persona. Non si tratta di una scelta felice, poiché hai sostanzialmente preso le debolezze di entrambe le modalità, senza riceverne alcun pregio. Il modo di raccontare diventa confuso e il continuo intervento dei pensieri dei protagonisti spezza l'azione e rallenta il tutto. Se posso dare un consiglio, la cosa migliore sarebbe riscrivere il tutto avendo presente bene il tipo di narrazione che vuoi seguire: vuoi un testo immersivo che ti permetta di approfondire l'interiorità di un personaggio? Prima persona. Vuoi un testo che ti permetta di seguire un personaggio rimanendo più focalizzato sull'azione e sulle percezioni esterne? Terza persona.

In conclusione, un testo migliorabile, anche se posso dire di aver apprezzato il personaggio di Kej e le turbe a cui lo sottoponi. è pensato davvero bene e, con una narrazione all'altezza, questo racconto avrebbe potuto puntare ai primi posti di questo girone.

Alla prossima!

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Laura Cazzari
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Re: La notte è giovane

Messaggio#6 » lunedì 28 dicembre 2020, 11:24

Ciao Artemis, partiamo a parlare del tema, forse la tua interpretazione del tema è un po’ troppo filosofica e astratta per me, quindi non trovo molta attinenza. La tua storia ha alti e bassi, alterni momenti molto ben descritti e carichi di emozioni a parti con dialoghi un po’ noiosi. La parte dove Mei Lin spiega il piano era un po’ troppo lunga per i miei gusti.
Passiamo ai bonus, visto che all’inizio fai riferimento alle confraternite non avevo inteso che i protagonisti fossero liceali, ma più universitari.
Il sense of wonder non l’ho trovato e il fatto che rimorchiare può portare a sorprese inaspettate non è una cosa che stupisce.
Infine, lo specchio non mi sembra così importante per la trama.
Insomma, c’erano dei buoni spunti, ma secondo me il racconto non è pienamente riuscito.
Laura Cazzari

sprynt
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Re: La notte è giovane

Messaggio#7 » martedì 29 dicembre 2020, 18:40

Il racconto sviluppa una trama inaspettata e originale, sicuramente andando oltre alle apparenze più di una volta. Per questo aspetto la stesura appare ben riuscita. L’ambiguità della storia e la creazione della situazione crea quel sense of wonder richiesto. Non avevo invece immaginato Kej e Rob come adolescenti, ma me li prefiguravo più grandi. Anche il terzo bonus non l’ho percepito leggendo il racconto. Lo specchio invece, ricopre il suo ruolo di rivelatore della realtà, col doppio ruolo di guardarsi e farsi guardare.
Arianna Cazzari

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Alessio
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Re: La notte è giovane

Messaggio#8 » mercoledì 30 dicembre 2020, 18:00

Ciao Artemis,

inizio con una domanda: perché hai sentito la necessità di specificare che ci sono dei personaggi omo/bisex?
La storia mi sembra che funzioni, interpreta il tema in un modo realistico e penso che tu sia uno dei pochi a non aver proposto alcun elemento fantastico nel suo testo. Questo è già un punto a tuo favore. Dal testo si capisce veramente poco che i protagonisti sono degli adolescenti, non sembra che si comportino come tali, anzi, tutta la storia sembra molto “adulta” (e non lo dico per le tematiche, ma proprio per quello che fanno i personaggi e come lo fanno). Poi sbatti in faccia al lettore che Al è un ragazzino solo dicendo che ha un documento falso. L’ho trovato debole come appiglio. Apprezzabile il tentativo di mettere in scena un personaggio, Kej, che deve ancora trovare la sua identità. Cosa che sarebbe riuscita meglio se si fosse capito fin da subito che è un adolescente.
Per quanto riguarda lo stile, non mi ha convinto. Al di là del fatto che è raccontato, che può essere una scelta (che non condivido, ma vabbe’), trovo che il problema principale sia la focalizzazione incerta: a volte sei dentro il personaggio, a volte sei esterno, con un punto di vista spesso non coerente. I pensieri del personaggio spesso sono la voce del narratore che ci comunica delle informazioni.
Ho notato qualche incertezza sui dialoghi: molti “disse”, “commentò”, “ribatté” che non servono e delle ambiguità nell’attribuzione del diritto di parola.
Per esempio:
“Spegnilo! Sentiranno tutti!” implorò. Lin tolse l'audio, l'aria soddisfatta. “Era... Rob?”

Entrambe le battute sono pronunciate da Al, ma l’azione tra le due è compiuta da Lin, quindi io mi aspetto che la seconda battuta sia pronunciata da lei, che è l’ultima ad aver fatto qualcosa, e non da Al.
In conclusione, una storia interessante, viziata da una attribuzione incerta dell’età dei protagonisti, con uno stile che ha dei margini di miglioramento.

Alla prossima.

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Pietro D'Addabbo
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Re: La notte è giovane

Messaggio#9 » mercoledì 6 gennaio 2021, 3:41

Ciao Artemis, piacere di leggerti.

Sono sostanzialmente d’accordo con le obiezioni mosse dagli altri commentatori in quanto alla incertezze presenti nella trama. La trappola orchestrata da Mei Lin presuppone per funzionare che la scommessa abbia luogo, ma come può lei sapere che quella sera sarà proprio quel genere di scommessa che verrà proposta alla sua vittima prescelta? La questione aleggia sull'intero racconto in attesa di una spiegazione che non arriva, anzi là dove poteva esserci una complicità fra la ragazza e lo scommettitore Al ci viene invece rivelato esattamente il contrario.
Anche in merito all'età apparente dei ‘ragazzi’ coinvolti ho qualche perplessità. Finché non ho letto esplicitato il confronto fra l'età di Al e quella del barista venticinquenne avevo immaginato tutti i protagonisti come giovani dell’età del cast di Big Bang Theory, se non addirittura di Friends: indubbiamente giovani adulti ma ben lontani dall'adolescenza, almeno a livello ormonale. Senza quella dichiarazione salvifica avrei avuto dei dubbi in merito alla attribuibilità di questo specifico bonus.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Davide_Mannucci
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Re: La notte è giovane

Messaggio#10 » venerdì 8 gennaio 2021, 23:02

Ciao Artemis, piacere di leggerti.
Per me tema centrato ma un paio di bonus a mio avviso non sono presi. Lo specchio mi pare molto mrginale e risicato come bonus e il sense of wonder non riesco a vederlo.
La storia non è male e sono convinto pure io che lavorando sullo stile sarebbe venuto fuori un racconto competitivo per i primi posti.
Ottima però la caratterizzazione di Kej che, per quello che mi riguarda, fa aggiungere dei punti per la mia valutazione finale.
A presto!
Davide Mannucci

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Artemis Entreri
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Re: La notte è giovane

Messaggio#11 » martedì 19 gennaio 2021, 0:19

Ciao Mentis, grazie per aver speso del tempo a scrivermi un commento così dettagliato e perdona il ritardo nella risposta. Mi ero ripromessa di farlo dopo aver pubblicato le mie valutazioni nell'altro gruppo e poi invece domenica 10 ho avuto un lutto e ho dovuto sospendere tutto.
Ti rispondo ora punto per punto :)

MentisKarakorum ha scritto:Quanto ai bonus, sebbene sia abbastanza chiaro che il protagonista sia un adolescente, non lo è per gli altri personaggi

Ho preferito suggerirlo invece che forzare in qualche modo l'informazione. Viene detto in modo diretto e indiretto in diversi punti che sono adolescenti. Kej dice che Rob è il suo compagno di stanza al convitto (anche il mio liceo ne aveva uno) e questo fa di entrambi degli studenti. Poco più avanti sempre Kej accenna al fatto che tutti e quattro (lui, Rob, Al e Lin) di solito escono insieme dopo le lezioni e questo qualifica Al e Lin come studenti almeno della stessa scuola. Più avanti Al ammette di usare un documento falso per poter bere alcolici e Lin lo minaccia di dire al fratello che l'ha fatta bere, cosa che sottintende che entrambi siano minorenni.

MentisKarakorum ha scritto:soprattutto il nanerottolo che ha addirittura i capelli bianchi (per il riflesso della luce, ok, però è un elemento che confonde).

Ti è sfuggito che in un punto viene detto che è albino^^”

MentisKarakorum ha scritto: sul sense of wonder, almeno nella definizione classica che anche lo sponsor ha ben delineato in fase di apertura della sfida.

Lo sponsor ha chiarito rispondendo a una domanda che il SOW non debba essere necessariamente positivo, può anche essere suscitato da qualcuno che ti si trasforma davanti in una creatura mannara, per dire.
Quindi il mio SOW è Kej che si rende conto (con incredulo stupore) che Rob si è vestito da donna e poi anche Al che si rende conto della stessa cosa e della tresca fra i due (con orrore questa volta).

MentisKarakorum ha scritto: è la presenza di molti infodump

Non credo di aver capito, tu consideri 'infodump' le pare mentali che si fanno i protagonisti perché contengono considerazioni e speculazioni sugli eventi? Mi interessa molto perché le due beta lettrici cui ho sottoposto il racconto mi hanno fatto altri appunti e non questo. Tu sei il primo lettore 'uomo' che mi dia un riscontro, quindi il tuo parere è importante.
Per i dialoghi, di solito uso i tag, ma qui non avevo abbastanza caratteri per taggarli tutti e ho puntato sul fatto che fossero sempre due gli interlocutori. Ti ringrazio di avermi segnalato che così non è sempre chiaro chi parli, se lo consentiranno reinserirò i tag a sfida terminata per l'ebook (mi pare d'aver capito che faranno una raccolta di tutti quanti?). Mi hai anche fatto rendere conto di aver lesinato un po' troppo con i soggetti, mea culpa.

MentisKarakorum ha scritto:non capisco bene perché Lin riprenda gli altri due mentre hanno rapporti sessuali

Ti aspettavi uno scopo più recondito di quello dichiarato? Lei dice di volersi assicurare che Kej ceda (e quindi confessi di essere attratto da Rob) speravo però che questa affermazione facesse anche capire che lo fa solo per dimostrare ad Al che alla fine è lei che vince su tutti.
Riprende ma non registra, tra l'altro; quello però non potevo sottolinearlo, sarebbe stato troppo gratuito.

MentisKarakorum ha scritto:Anche la reazione di Al alla vista della diretta del rapporto orale è un po' troppo compassata.

Quando si accorge fa quasi cadere il telefono di Lin e poi è talmente agitato che non riesce a fermare né il video né l'audio e deve supplicare Lin di farlo. Credevo fosse sufficiente, pensi dovesse reagire in modo più esagerato ancora?

MentisKarakorum ha scritto:(anche la frase "Qual è il tuo veleno" suona un po' troppo come "Dimmi che veleno vuoi"

E io che temevo di sentirmi dire 'che frase da barista trita e ritrita che compare in ogni telefilm esistente' XD Forse tu videogiochi tanto e guardi pochi telefilm, invece.
“Qual è il tuo veleno” è il modo tipico dei baristi (ma anche della gente che ti vuole offrire da bere) per intendere 'cosa ti servo/offro'. Non ho giocato a Monkey Island, quindi posso solo dirti che, se quella battuta è stata messa in bocca a un barista, è proprio la mia stessa battuta però tradotta male. A quei tempi non badavano molto alle frasi fatte e prendevano traduttori scarsi per pagarli poco. Ricordo che nel due hanno tradotto 'barrel' con canna (di fucile) invece che barile/botte.

MentisKarakorum ha scritto:Non ho ben capito cosa c'è tra il barista e Al. Il suo interesse per Al mi sembra un po' forzato.

È solo un barista omo/bisessuale che ci prova, non c'è niente di 'strano' dietro. Ti lascia perplesso perché di solito sono i clienti che ci provano con la barista quando è una donna?

MentisKarakorum ha scritto:mi sembra impossibile che il protagonista sia innamorato di Rob e non lo riconosca.

Kej 'si sente attratto' da Rob, è l'inizio del conflitto, non ha ancora 'raggiunto un accordo' con i propri sentimenti.
Precisazioni a parte, continui a etichettarlo come 'travestimento', ma stiamo parlando di un trucco coi contro-fiocchi paragonabile a quello di una drag queen. Hai mai visto Ru-Paul's drag race? Nemmeno la madre riconoscerebbe quegli uomini dopo il trucco.
Trucco a parte, Kej lo riconosce eccome appena apre bocca (proprio come Al), solo non riesce a crederci.
“Si bloccò all'istante, nemmeno l'avesse colpito un fulmine. Non poteva essere!”
Si blocca perché ha riconosciuto la voce di Rob, ma non si capacita che sia davvero lui conciato in quel modo. Ecco che analizza gli altri dettagli. Perdonami se ti sfrutto un po', quel 'Non poteva essere!' non trasmette abbastanza l'incredulità e quindi il rifiuto di Kej di accettare che sia proprio Rob quello davanti a lui?
Grazie ancora per aver letto il mio racconto.

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Artemis Entreri
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Re: La notte è giovane

Messaggio#12 » martedì 19 gennaio 2021, 0:33

Ciao Laura, grazie per il commento e scusa il ritardo nella risposta.
Laura Cazzari ha scritto:Ciao Artemis, partiamo a parlare del tema, forse la tua interpretazione del tema è un po’ troppo filosofica e astratta per me, quindi non trovo molta attinenza.

In realtà, era proprio terra-terra. Una donna che non è una donna e un asessuale che non è asessuale, più un maggiorenne che non è un maggiorenne.
Laura Cazzari ha scritto:Passiamo ai bonus, visto che all’inizio fai riferimento alle confraternite non avevo inteso che i protagonisti fossero liceali, ma più universitari.

Ho usato quel paragone perché più attinente alla vita studentesca, non ho considerato che potesse confondere. Alla fine una matricola ha 18/19 anni, ci sarebbe stato dent
Laura Cazzari ha scritto:Il sense of wonder non l’ho trovato

Lo sponsor ha chiarito rispondendo a una domanda che il SOW non debba essere necessariamente positivo, può anche essere suscitato da qualcuno che ti si trasforma davanti in una creatura mannara, per dire.
Quindi il mio SOW è Kej che si rende conto (con incredulo stupore) che Rob si è vestito da donna e poi anche Al che si rende conto della stessa cosa e della tresca fra i due (con orrore questa volta).
Hai ragione, il ruolo dello specchio non è centrale, però volevo evitare di inserire elementi fantasy e mi è sembrato un buon compromesso.
Grazie ancora di aver letto la mia storia.

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Artemis Entreri
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Re: La notte è giovane

Messaggio#13 » martedì 19 gennaio 2021, 0:44

Ciao, grazie per il commento e scusami per il ritardo nel risponderti.
sprynt ha scritto:Il racconto sviluppa una trama inaspettata e originale, sicuramente andando oltre alle apparenze più di una volta. Per questo aspetto la stesura appare ben riuscita. L’ambiguità della storia e la creazione della situazione crea quel sense of wonder richiesto. Non avevo invece immaginato Kej e Rob come adolescenti, ma me li prefiguravo più grandi. Anche il terzo bonus non l’ho percepito leggendo il racconto. Lo specchio invece, ricopre il suo ruolo di rivelatore della realtà, col doppio ruolo di guardarsi e farsi guardare.

Ho preferito suggerire la loro età invece che forzare in qualche modo l'informazione facendo dire/pensare a qualcuno 'ho sedici/diciassette anni'. Viene detto in modo diretto e indiretto in diversi punti che sono adolescenti. Kej dice che Rob è il suo compagno di stanza al convitto (anche il mio liceo ne aveva uno) e questo fa di entrambi degli studenti. Qualcuno ha pensato all'università perché al giorno d'oggi è probabile che licei con convitto non ci siano più, ma cambia poco, una matricola universitaria è comunque adolescente (si considerano adolescenti fino ai 19 anni) soprattutto se ha fatto la cosiddetta 'primina', andando un anno avanti.
Poco più avanti sempre Kej accenna al fatto che tutti e quattro (lui, Rob, Al e Lin) di solito escono insieme dopo le lezioni e questo qualifica Al e Lin come studenti almeno della stessa scuola. Più avanti Al ammette di usare un documento falso per poter bere alcolici e Lin lo minaccia di dire al fratello che l'ha fatta bere, cosa che sottintende che entrambi siano minorenni.
Quanto al flashback, è corto, quello è vero, ma c'è: è il racconto di come Lin abbia aiutato Rob a truccarsi.
Grazie ancora per il tuo commento.

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MatteoMantoani
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Re: La notte è giovane

Messaggio#14 » martedì 19 gennaio 2021, 8:26

Artemis Entreri ha scritto:Ciao Mentis, grazie per aver speso del tempo a scrivermi un commento così dettagliato e perdona il ritardo nella risposta. Mi ero ripromessa di farlo dopo aver pubblicato le mie valutazioni nell'altro gruppo e poi invece domenica 10 ho avuto un lutto e ho dovuto sospendere tutto.
Ti rispondo ora punto per punto :)

Sono contento che contro-commenti i miei suggerimenti. Riprendo in mano alcuni punti che hai sollevato, sugli altri sono d'accordo con te.
Mi dispiace per il tuo lutto :(

MentisKarakorum ha scritto:soprattutto il nanerottolo che ha addirittura i capelli bianchi (per il riflesso della luce, ok, però è un elemento che confonde).

Ti è sfuggito che in un punto viene detto che è albino^^”

Avevo pensato a un adulto albino :) forse è proprio il nanerottolo che mi ha confuso.

MentisKarakorum ha scritto: è la presenza di molti infodump

Non credo di aver capito, tu consideri 'infodump' le pare mentali che si fanno i protagonisti perché contengono considerazioni e speculazioni sugli eventi? Mi interessa molto perché le due beta lettrici cui ho sottoposto il racconto mi hanno fatto altri appunti e non questo. Tu sei il primo lettore 'uomo' che mi dia un riscontro, quindi il tuo parere è importante.

Quindi cercavi di fare un fraseggio mentale. Ok, diciamo che è una cosa molto difficile in terza persona (io stesso sto cercando di imparare come scrivere in terza persona in modo immersivo, e i miei tentativi non sono sempre riusciti). Secondo me quel pezzo è troppo lungo, e troppo approfondito. Forse avresti potuto accorciarlo, magari collegare le seghe mentali a qualcosa di concreto che accade nella scena. E' vero, il comportamento del tuo personaggio è plausibile, cioè può tranquillamente avere una sega mentale così lunga, però spezza l'immersione, specie se in terza persona.

MentisKarakorum ha scritto:non capisco bene perché Lin riprenda gli altri due mentre hanno rapporti sessuali

Ti aspettavi uno scopo più recondito di quello dichiarato? Lei dice di volersi assicurare che Kej ceda (e quindi confessi di essere attratto da Rob) speravo però che questa affermazione facesse anche capire che lo fa solo per dimostrare ad Al che alla fine è lei che vince su tutti.
Riprende ma non registra, tra l'altro; quello però non potevo sottolinearlo, sarebbe stato troppo gratuito.

mmm.. ok :) a mio parare iperpersonale, è un comportamento un pochino contorto.. comunque plausibile

MentisKarakorum ha scritto:Anche la reazione di Al alla vista della diretta del rapporto orale è un po' troppo compassata.

Quando si accorge fa quasi cadere il telefono di Lin e poi è talmente agitato che non riesce a fermare né il video né l'audio e deve supplicare Lin di farlo. Credevo fosse sufficiente, pensi dovesse reagire in modo più esagerato ancora?

Ok, qui ti do ragione sul fatto che ha una reazione, però, anche sulla base della battuta di dialogo successiva, si ha l'impressione che abbia tale reazione perché ha paura che qualcuno possa scoprirli. Io intendevo, sempre secondo me, che essendo un adolescente dovrebbe avere una reazione più forte ma legata alla sua pura emotività. Magari allora è la battuta di dialogo che funziona poco.. magari avrei scritto qualcosa come "Ma che cos'è? Che schifo... mettila via prima che ci vedano." oppure gli avrei fatto strappare lo schermo dalle dita di lei per nasconderlo tra le mani e guardarlo meglio, con un filino di bava alla bocca. Non so se sono stato chiaro. Anche qui, vedila come un parere personale.

MentisKarakorum ha scritto:(anche la frase "Qual è il tuo veleno" suona un po' troppo come "Dimmi che veleno vuoi"

E io che temevo di sentirmi dire 'che frase da barista trita e ritrita che compare in ogni telefilm esistente' XD Forse tu videogiochi tanto e guardi pochi telefilm, invece.
“Qual è il tuo veleno” è il modo tipico dei baristi (ma anche della gente che ti vuole offrire da bere) per intendere 'cosa ti servo/offro'. Non ho giocato a Monkey Island, quindi posso solo dirti che, se quella battuta è stata messa in bocca a un barista, è proprio la mia stessa battuta però tradotta male. A quei tempi non badavano molto alle frasi fatte e prendevano traduttori scarsi per pagarli poco. Ricordo che nel due hanno tradotto 'barrel' con canna (di fucile) invece che barile/botte.

Esatto, era proprio MY2 :) fa niente, era solo per dirti che secondo me sembra proprio una frase troppo fatta, da telefilm e non da vita reale. Sinceramente: se un barista mi chiedesse che veleno voglio mi farebbe un po' strano.. sarà che i baristi dalle mie parti sono tutti vecchietti con poca fantasia.

MentisKarakorum ha scritto:Non ho ben capito cosa c'è tra il barista e Al. Il suo interesse per Al mi sembra un po' forzato.

È solo un barista omo/bisessuale che ci prova, non c'è niente di 'strano' dietro. Ti lascia perplesso perché di solito sono i clienti che ci provano con la barista quando è una donna?

Il fatto è , anche qui parere iperpersonale, che mi sembra strano che sia il barista a provarci.. di solito sono i clienti che ci provano con le cameriere e le bariste.. ma forse se fossi una donna sarebbe il barista a provarci con me :D non so, anche qui vedi tu.

MentisKarakorum ha scritto:mi sembra impossibile che il protagonista sia innamorato di Rob e non lo riconosca.

Kej 'si sente attratto' da Rob, è l'inizio del conflitto, non ha ancora 'raggiunto un accordo' con i propri sentimenti.
Precisazioni a parte, continui a etichettarlo come 'travestimento', ma stiamo parlando di un trucco coi contro-fiocchi paragonabile a quello di una drag queen. Hai mai visto Ru-Paul's drag race? Nemmeno la madre riconoscerebbe quegli uomini dopo il trucco.
Trucco a parte, Kej lo riconosce eccome appena apre bocca (proprio come Al), solo non riesce a crederci.
“Si bloccò all'istante, nemmeno l'avesse colpito un fulmine. Non poteva essere!”
Si blocca perché ha riconosciuto la voce di Rob, ma non si capacita che sia davvero lui conciato in quel modo. Ecco che analizza gli altri dettagli. Perdonami se ti sfrutto un po', quel 'Non poteva essere!' non trasmette abbastanza l'incredulità e quindi il rifiuto di Kej di accettare che sia proprio Rob quello davanti a lui?
Grazie ancora per aver letto il mio racconto.


Il punto che sollevavo è che non so bene se esiste trucco che riesca a trasformare così tanto una persona da renderla irriconoscibile, specie se ha davanti qualcuno con una cotta per lei/lui.. anche qui, riflessione mia.. vedi: al contrario Al l'ha riconosciuto subito appunto dalla voce, e Al non ne è innamorato.. dimmi se mi sono spiegato bene.

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