Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

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Alessio
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Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

Messaggio#1 » martedì 22 dicembre 2020, 0:50

Quelli dopo il primo
di Alessio Vallese


Sono fottuto. La faccia grigia e glabra del varg sta a un palmo dalla mia, la bocca che va da un orecchio all'altro emana un fetido alito di discarica che fa proprio vomitare. Gli occhi senza iridi sembrano gialli sotto la luce della torcia.
D'un tratto, dal suo occhio sinistro appare la punta di un dardo e un fiotto di sangue verde mi arriva in faccia. Un sapore di pesce putrefatto mi invade la bocca.
Il varg mi crolla addosso. Non sembrava così leggero.
Con un calcio, Don Fabio mi toglie la creatura di dosso.
«Non lo vuoi capire. Se non li ammazzi tu, lo faranno loro.»
Mi rannicchio contro la parete umida della grotta e mi abbraccio le ginocchia.
«Non ci riesco, non ho mai ucciso nessuno.»
«Devi ficcarti in quella testa che non sono più umani.»
Il prete si appoggia la balestra alla coscia e gira il mulinello che tende la corda. Incocca un dardo dalla punta rosa.
«Non morirebbero nemmeno con queste–»
«Se non fossero avvelenate con l'estratto di radice caprina. Lo so, ho studiato. Ma non ci riesco.»
«Sono solo dei mostri. Ti ho portato qui apposta, così puoi rendertene conto di persona. Devi sbloccarti, poi verrà da sé. Funziona così per tutto.»
Mi tende una mano e gli porgo la mia.
Un'ombra mi attraversa la visuale, Don Fabio sparisce e la mia mano afferra il vuoto.
Alla mia sinistra, un tonfo e due figure nella penombra che si avvinghiano in lotta.
«Don!»
«Gio, sparagli!»
Alzo la mia balestra e la punto tremante contro le due figure. Quale sarà il varg? Uno sfarfallio della torcia sul muro rivela il luccichio viscido del mostro. Premo il grilletto.
Il dardo si conficca nel fianco della creatura che emette un grido rauco.
Don le sferra un calcio e la allontana da sé. Si tiene un braccio.
«Alla testa, dannazione! Così lo fai solo incazzare! Ricarica. Subito!»
Il varg guarda verso di me, poi verso Don. Cerca chi lo ha ferito.
Estraggo un dardo dalla custodia, l'asta metallica mi scivola dalla mano sudata e finisce per terra.
Il mostro mi punta e si lancia verso di me.
In qualche modo recupero un altro dardo, inccocco, chiudo gli occhi e sparo.

Il varg è steso a terra supino, la testa in una pozza di melma verde, con un dardo che gli ha maciullato mezzo naso e un altro piantato tra le costole. Tra gli artigli, un brandello di stoffa grigia imbrattata di rosso.
Don gli sta sopra e con un piede gli tira dei calcetti alla spalla. Con una mano si tiene un braccio sanguinante.
«Grazie Gio. Sei stato bravo. Questo maledetto mi ha trascinato in quell'angolo buio e non riuscivo a vedere cosa faceva.»
«Don! Stai bene? Sei ferito!»
«Fa un male cane, ma ho visto di peggio. Direi che è meglio andare. Raccogli la torcia, io non ce la faccio.»
Indica la mia balestra. «Quella è meglio se la tieni a portata di mano, non siamo ancora fuori.»
Camminiamo fianco a fianco verso l'uscita, io con la torcia in una mano e la balestra nell'altra.
«Don, ho avuto paura.»
«E vorrei vedere. Sarebbe stupido non averne. Cosa pensi che mi tenga vivo quando faccio queste gite nelle grotte?»
«Tu sei un prete, come fai a fare questo tutti i giorni? Quelle erano persone.»
«Erano, appunto. E non è certo stato Dio a creare il gas che li ha fatti diventare così. In un certo senso, il mio dovere non è cambiato, continuo a proteggere gli uomini da loro stessi.»
Giriamo un angolo e alla luce della torcia una figura cala giù dal soffitto.
Don mi tira per un braccio e mi spinge dietro di sé.
«Maledizione. Cosa ci fa qui? Di solito non vengono così vicino all'uscita!»
Mi sporgo da sopra la spalla di Don. Il varg ci osserva immobile, con la bava alla bocca, senza emettere alcun suono.
Ora però sembra diverso da prima, il cuore non mi batte più così forte, non mi manca il fiato.
Alzo la balestra e sparo, infilzo il varg in bocca.
Don si gira e mi guarda con gli occhi sbarrati. «Gio…»
Sospiro. «Forse avevi ragione tu Don, dopo il primo non ci fai più caso.»



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Re: Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

Messaggio#2 » martedì 22 dicembre 2020, 0:53

Ciao Alessio e benvenuto nell'Arena! Tempo e caratteri ok, buona Davide Del Popolo Riolo Edition! Ps: se ancora non ci sei, ti consiglio di entrare nel gruppo fb di Minuti Contati ;)

Red Robin
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Re: Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

Messaggio#3 » martedì 22 dicembre 2020, 11:06

Ciao Alessio,
Ti dico subito che mi piace molto il taglio che hai dato al racconto. Personalmente, apprezzo sempre quando un autore riesce ad inserire elementi sovrannaturali nei propri testi. Per quanto riguarda le descrizioni e il lessico usato, è sempre molto attinente, soprattutto nell'ultima parte, al contesto. L'aderenza al testo è chiara, è originale l'idea e non mi è dispiaciuto il fatto che il lettore debba compiere uno sforzo minimo di approfondimento per comprendere a pieno il senso.
Non ho gradito molto invece alcune battute dell'inizio, più che altro perché le ho trovate ripetitive o mere spiegazioni. Ad esempio, avrei eliminato quella dell'estratto della radice caprina e riassunto un po' le esportazioni del Don. Comunque, complimenti!

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Fagiolo17
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Re: Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

Messaggio#4 » martedì 22 dicembre 2020, 18:25

Ciao Alessio.
La declinazione del tema è ottima, così come la battuta del don: “il mio dovere non è cambiato, continuo a proteggere gli uomini da loro stessi.”. Ho trovato qualche spiegone di troppo e qualche battuta un po’ legnosa, ma niente che abbia guastato la gradevolezza del testo. Che sia stato un gas o un virus a trasformare gli umani in Varg non è essenziale per la storia e buttato così nella battuta sa di infodump a favore del pubblico.
In definitiva una buona prova, mi ha convinto.
In bocca al lupo per la tua Davide Del Popolo Riolo Edition.

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Debora D
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Re: Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

Messaggio#5 » mercoledì 23 dicembre 2020, 16:25

Ciao Alessio, piacere di leggerti.
Il tuo racconto post-apocalittico è scorrevole. Il tema è centrato anche se ho trovato più il legame con il cambiamento che con la verità.
Il contenuto è buono, non brilla per originalità non perché l’apocalisse zombie sia un classico, ma perché varia poco. virus, creature che erano uomini e non lo sono, coppia di personaggi di cui uno pivello e l'altro esperto... Simpatica però la scelta di un prete come mentore.

Il tuo stile mi piace e penso che con qualche minimo accorgimento potresti migliorare ancora di più. L’immersione nel punto di vista resta quasi sempre, la cosa è favorita dalla scelta della prima persona al presente.
Ti faccio notare due elementi stonati al riguardo. La tua intenzione è quella di calare il lettore in Gio, perciò non serve usare elementi del narratore a posteriori/esterno.
D'un tratto, dal suo occhio sinistro compare la punta di un dardo.
è un osservazione esterna. La frase sarebbe ancora più efficace senza questa indicazione temporale. Il lettore avrà lo stesso l’impressione di una cosa inaspettata e improvvisa.
Stessa cosa vale per
Il varg guarda verso di me, poi verso Don.


Questo passaggio non mi ha convinto dal punto di vista del flusso e dell'atmosfera/tensione:
Il varg è steso a terra supino, la testa in una pozza di melma verde, con un dardo che gli ha maciullato mezzo naso e un altro piantato tra le costole. Tra gli artigli, un brandello di stoffa grigia imbrattata di rosso.
Don gli sta sopra e con un piede gli tira dei calcetti alla spalla. Con una mano si tiene un braccio sanguinante.
«Grazie Gio. Sei stato bravo. Questo maledetto mi ha trascinato in quell'angolo buio e non riuscivo a vedere cosa faceva.»
«Don! Stai bene? Sei ferito!»
«Fa un male cane, ma ho visto di peggio. Direi che è meglio andare. Raccogli la torcia, io non ce la faccio.»
«Grazie Gio. Sei stato bravo. Questo maledetto mi ha trascinato in quell'angolo buio e non riuscivo a vedere cosa faceva.»
«Don! Stai bene? Sei ferito!»

C'è stato uno scontro per la vita. In una situazione simile il pdv una volta sicuro di essere vivo e vegeto si dovrebbe preoccupare dell'incolumità del partner. Ma abbiamo la scena introdotta da due righe descrittive e dalle azioni del prete. Solo dopo Gio gli chiede se sta bene. Avendo immaginato una situazione più concitata avrei inframezzato la descrizione con azioni e battute.
Prima di tutto dovrebbe venire il pensiero di Gio sull’incolumità del Don. Poi l’azione del prete che mostra al lettore e al pdv che sta bene e in che condizioni.
In una scena tesa inframezzare azione/descrizione/battuta è un buon consiglio che ho ricevuto io in un’edizione precedente e spero ti sia utile.

Ho trovato poche imprecisioni dal punto di vista della chiarezza e della forma. Questa che segue è per me la più rilevante.
Ora però sembra diverso da prima, il cuore non mi batte più così forte, non mi manca il fiato.
Chi è il soggetto della frase? è un uso impersonale di sembrare? Dalla frase successiva si capisce che la cosa riguarda la situazione in sé. Ma l’ultimo soggetto nella frase precedente era il Varg. Il verbo sembrare in terza persona mi ha tratto in inganno, infatti ho penasato subito che si riferisse al varg. Addirittura ho immaginato che il comportamento della creatura fosse cambiato. Anzi, questo mi ha rovinato il finale alla prima lettura, mi aspettavo un guizzo e non capivo perché Gio lo avesse ucciso dopo che l’autore ci aveva fatto notare un cambiamento nella creatura. Allora ho riletto e ho compreso.

Infine:
Con un calcio, Tra gli artigli, → perché mettere la virgola dopo i complementi che non formano né subordinata né elenco? La virgola aggiunge una pausa non sempre utile.
inccocco, chiudo gli occhi e sparo. «Gio, sparagli!» → pignoleria lessicale. (Sono stata arciere per anni e sono un po’ pedante sulle armi a distanza) I termini che andrebbero meglio con le balestre sono scoccare, scaricare. Posso accettarlo nella battuta del Don che in un momento di paura usa la parola più rapida, ma il personaggio che ha in mano la balestra deve sapere che i dardi si scoccano!
Un esempio di fonte per approfondire. http://picarilot.altervista.org/combatt ... e%20riesce.


Conclusione: stile che regge in modo scorrevole e coerente, storia piacevole all’interno di un genere preciso senza variazioni o spunti particolari. Una buona prova, si riconosce la struttura del racconto, c'è conflitto e il tema è rispettato. Aspetto di leggere altro di tuo.

Buon divertimento, spero di essere stata utile

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Emiliano Maramonte
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Re: Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

Messaggio#6 » sabato 26 dicembre 2020, 19:41

Ciao Alessio, credo sia la prima volta che incrociamo le penne qui a Minuti Contati.
Dico subito che finalmente ho trovato il racconto del girone da podio. Dopo varie letture che non mi hanno convinto, qui invece mi sono trovato di fronte a una prova vincente. E gli inconvenienti, di cui il testo non è esente, sono però controbilanciati da una narrazione dinamica, scorrevole, intelligente e ben condotta.
La storia non è originalissima, ma ha una sua logica all'interno del registro che hai deciso di imporre alla narrazione. C'è una minaccia, ci sono due personaggi ben tratteggiati, non c'è troppo infodump gratuito (sei stato bravo a dosare gli input per far capire il contesto), e c'è un conflitto narrativo molto ben condotto e risolto in maniera coerente con la promessa dell'incipit.
Mi è piaciuta la minaccia dei mostri umani e ancor di più la missione del Don guerriero con la balestra: c'è tutto un rimando a una lunga iconografia di personaggi eroi al servizio del bene contro il male (non so perché, ma mi è venuto subito in mente il romanzo "Vampires" di John Steakley che lessi tanti anni fa...) e un'altrettanto lunga sequela di citazioni indirette a storie di apocalissi zombie.
Aggiungo che ho apprezzato molto la tua capacità di controllo della tecnica e dello stile (entrambi al servizio della storia), ma ho avuto difficoltà a rinvenire il tema per intero. Potrei dire che lo hai centrato per il rotto della cuffia.
Complimenti!
In bocca al lupo!
Emiliano.

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filippo.mammoli
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Re: Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

Messaggio#7 » domenica 27 dicembre 2020, 15:08

Ciao Alessio, piacere di leggerti.
Purtroppo non amo il Fantasy e soprattutto i mostri di qualsiasi tipo, ma cercherò di non farmi influenzare da quello che è solo un gusto personale.
Dal punto di vista stilistico la narrazione funziona.
Il punto di vista è chiaro e non ci sono sviste, in quanto la narrazione si svolge in prima persona al presente.
È una scelta che a me piace e spesso adotto, ma presenta alcune insidie che sei stato bravo a schivare.
Il problema è che, a parte l'azione e l'ambientazione ben descritta, non ho avvertito alcuna vibrazione neppure a quello che forse vorrebbe essere un twist, ma di fatto non aggiunge né ribalta nulla.
Riguardo al tema, credo che il tuo cambiamento stia nella trasformazione da uomini a varg, ma la verità duratura mi sfugge.
Alla prossima.

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Re: Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

Messaggio#8 » martedì 29 dicembre 2020, 11:24

Sono (ovviamente) contento che il mio racconto abbia avuto finora riscontri per lo più positivi. Essendo al mio esordio su MC e come scrittore in generale, mi ritengo già abbastanza soddisfatto di non aver prodotto una merda totale! ^^
In generale sono cosciente dei difetti che sono stati rilevati finora. Perché non li ho messi a posto? Perché siamo su MC :) e di solito all'una di notte il mio cervello è in stand-by da due ore. :P

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Re: Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

Messaggio#9 » martedì 29 dicembre 2020, 11:24

Red Robin ha scritto: Ad esempio, avrei eliminato quella dell'estratto della radice caprina

Ciao Valerio,
ad un certo punto della storia mi sono chiesto: "Ma perché questi se ne vanno a caccia di mostri con una balestra invece che con un bel fucile a pallettoni?" e mi sono sentito in dovere di giustificarlo, anche se forse non era necessario. Li per lì mi è venuta in mente quella soluzione, che però ha portato all'infodump.

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Re: Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

Messaggio#10 » martedì 29 dicembre 2020, 11:25

Fagiolo17 ha scritto:Ho trovato qualche spiegone di troppo e qualche battuta un po’ legnosa, ma niente che abbia guastato la gradevolezza del testo. Che sia stato un gas o un virus a trasformare gli umani in Varg non è essenziale per la storia e buttato così nella battuta sa di infodump a favore del pubblico.

Ciao Luca,
Lo so. Niente da obiettare. :(

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Re: Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

Messaggio#11 » martedì 29 dicembre 2020, 11:25

Debora D ha scritto:Il contenuto è buono, non brilla per originalità non perché l’apocalisse zombie sia un classico, ma perché varia poco. virus, creature che erano uomini e non lo sono, coppia di personaggi di cui uno pivello e l'altro esperto... Simpatica però la scelta di un prete come mentore.

Ciao Debora,
ero consapevole di stare navigando in mezzo ai cliché. Spero solo di non essermici schiantato con tutta la faccia!
Debora D ha scritto:D'un tratto, dal suo occhio sinistro compare la punta di un dardo.
è un osservazione esterna. La frase sarebbe ancora più efficace senza questa indicazione temporale. Il lettore avrà lo stesso l’impressione di una cosa inaspettata e improvvisa.
Stessa cosa vale per
Il varg guarda verso di me, poi verso Don.

Condivido. Soprattutto la seconda andava scritta diversamente. Rileggendolo il giorno dopo, ho pensato che sarebbe bastato far tintinnare il dardo metallico che era caduto per attirare l'attenzione del varg e quella frase non sarebbe più servita.
Debora D ha scritto:C'è stato uno scontro per la vita. In una situazione simile il pdv una volta sicuro di essere vivo e vegeto si dovrebbe preoccupare dell'incolumità del partner. Ma abbiamo la scena introdotta da due righe descrittive e dalle azioni del prete. Solo dopo Gio gli chiede se sta bene. Avendo immaginato una situazione più concitata avrei inframezzato la descrizione con azioni e battute.
Prima di tutto dovrebbe venire il pensiero di Gio sull’incolumità del Don. Poi l’azione del prete che mostra al lettore e al pdv che sta bene e in che condizioni.
In una scena tesa inframezzare azione/descrizione/battuta è un buon consiglio che ho ricevuto io in un’edizione precedente e spero ti sia utile.

Urca, sì! La percepivo strana come scena, ma non riuscivo a focalizzare cosa esattamente non andasse. Poca esperienza. Un po' alla volta si impara :)
Debora D ha scritto:Ho trovato poche imprecisioni dal punto di vista della chiarezza e della forma. Questa che segue è per me la più rilevante.
Ora però sembra diverso da prima, il cuore non mi batte più così forte, non mi manca il fiato.
Chi è il soggetto della frase? è un uso impersonale di sembrare? Dalla frase successiva si capisce che la cosa riguarda la situazione in sé. Ma l’ultimo soggetto nella frase precedente era il Varg. Il verbo sembrare in terza persona mi ha tratto in inganno, infatti ho penasato subito che si riferisse al varg. Addirittura ho immaginato che il comportamento della creatura fosse cambiato. Anzi, questo mi ha rovinato il finale alla prima lettura, mi aspettavo un guizzo e non capivo perché Gio lo avesse ucciso dopo che l’autore ci aveva fatto notare un cambiamento nella creatura. Allora ho riletto e ho compreso.

Sì, uffa. Quello è il passaggio che mi rode di più non essere riuscito a mettere a posto. Era lì, brutto, ambiguo e mi guardava implorando pietà. Ma io sono andato a dormire.
Debora D ha scritto:inccocco, chiudo gli occhi e sparo. «Gio, sparagli!» → pignoleria lessicale. (Sono stata arciere per anni e sono un po’ pedante sulle armi a distanza) I termini che andrebbero meglio con le balestre sono scoccare, scaricare. Posso accettarlo nella battuta del Don che in un momento di paura usa la parola più rapida, ma il personaggio che ha in mano la balestra deve sapere che i dardi si scoccano!
Un esempio di fonte per approfondire. http://picarilot.altervista.org/combatt ... e%20riesce.

Anche qui, in effetti "sparare" mi sembrava povero e inadeguato ma, e qui faccio mea culpa, non sono andato a cercare un termine più adatto. Almeno spero che il passaggio in cui Don ricarica la balestra sia vagamente credibile.
Debora D ha scritto: spero di essere stata utile

Moltissimo! Grazie mille!

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Re: Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

Messaggio#12 » martedì 29 dicembre 2020, 11:25

megagenius ha scritto:Ciao Alessio, credo sia la prima volta che incrociamo le penne qui a Minuti Contati.

Ciao Emiliano,
credi bene: è la prima volta che incrocio la penna con tutti! :D
megagenius ha scritto:Mi è piaciuta la minaccia dei mostri umani e ancor di più la missione del Don guerriero con la balestra: c'è tutto un rimando a una lunga iconografia di personaggi eroi al servizio del bene contro il male (non so perché, ma mi è venuto subito in mente il romanzo "Vampires" di John Steakley che lessi tanti anni fa...) e un'altrettanto lunga sequela di citazioni indirette a storie di apocalissi zombie.

Non ho letto quel libro. Diciamo che in questo caso il mio background viene da altri media. L'ispirazione viene principalmente da alcuni manga: Hellsing, Trinity Blood, Priest (che è un manhwa, ma vabbe'), Trigun in primis. I varg vengono un po' da Gollum, un po' da "The Descent". Ammetto di non essere entrato in contatto con molte opere che trattano di apocalisse zombie, per cui tutti i rimandi e le citazioni che hai rilevato sono piuttosto casuali. Vero è che so circa di che cosa parlano e, come diceva Debora, sono tutti più o meno uguali.
Se qualcuno se lo stesse chiedendo, sì, il nome "varg" viene da Varg Vikernes.

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Re: Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

Messaggio#13 » martedì 29 dicembre 2020, 11:37

filippo.mammoli ha scritto:Il problema è che, a parte l'azione e l'ambientazione ben descritta, non ho avvertito alcuna vibrazione neppure a quello che forse vorrebbe essere un twist, ma di fatto non aggiunge né ribalta nulla.

Ciao Filippo,
ci sta. Se non è nelle tue corde, penso che sia normale che ti trasmetta poco. :)

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Poteva essere reso meglio? Senza dubbio. Mi spiace che col mio testo non sono riuscito a passarti questo messaggio.
Speriamo che la prossima volta vada meglio!

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Mauro Lenzi
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Re: Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

Messaggio#14 » mercoledì 30 dicembre 2020, 22:21

Ciao Alessio,

Se ho capito bene, il tema è che Gio deve cambiare la propria prospettiva con cui vede i Varg come “ancora umani”, per vedere la verità, cioè che non lo sono più. Incontra la mia approvazione logica per dire “ok hai aderito al tema”, non il mio entusiasmo: avrei preferito qualcosa di più filosofico, ma sono gusti personali. Per non fare troppo l’intellettualotto di ‘sta ceppa però ti dico che questo impatta in un finale che ho trovato un po’ debole. Alla fine arriva un altro Varg, e visto che il Don è ferito, Gio lo finisce. Mi sembra tutto così lineare da non capire lo stupore del prete: ormai Gio ne aveva già ucciso uno e non c’era altra soluzione: esitante o determinato, lo avrebbe fatto lo stesso. Però, non è qualcosa che mi ha rovinato la storia, sia chiaro. Già che siamo in argomento, ho trovato il varg un po’ troppo pacifico, forse però volevi calcare sul sangue freddo di Gio: però è venuto a mancare l’aspetto malvagio / pauroso del mostro, la cui figura si è così stemperata molto, come il senso di minaccia: e quindi si è a sua volta ridotta la forza del cambiamento di Gio.

In generale, te lo dirò senza tanti giri di parole: ho trovato una storia ben condotta, sia come stile che come trama, cosa che ho trovato superiore alla media.
Alcuni dettagli ti sono già stati fatti notare. Ti segnalo il refuso “inccocco”, dove c’è una C di troppo; e un infodump del Don, che si trova un mostro di fronte all’improvviso e fa il suo spiegotto su come di solito non si avventurano così all’esterno bla bla ;)
Assolutamente d’accordo con le note di Debora sulla gestione della parte post-uccisione. Non ho invece avuto le sue perplessità sul soggetto della frase su quando il cuore non batte più così forte.
Ecco qua, spero di averti fornito qualche spunto utile. Complimenti per il mix di vari aspetti che c’era dietro, anche se il risultato finale non brilla per originalità, aveva comunque una sua solidità che in queste opere brevi non sempre è facile trasmettere. Bravo!

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Alessio
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Re: Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

Messaggio#15 » venerdì 1 gennaio 2021, 17:23

Mauro Lenzi ha scritto:Ciao Alessio,

Se ho capito bene, il tema è che Gio deve cambiare la propria prospettiva con cui vede i Varg come “ancora umani”, per vedere la verità, cioè che non lo sono più. Incontra la mia approvazione logica per dire “ok hai aderito al tema”, non il mio entusiasmo: avrei preferito qualcosa di più filosofico, ma sono gusti personali. Per non fare troppo l’intellettualotto di ‘sta ceppa però ti dico che questo impatta in un finale che ho trovato un po’ debole. Alla fine arriva un altro Varg, e visto che il Don è ferito, Gio lo finisce. Mi sembra tutto così lineare da non capire lo stupore del prete: ormai Gio ne aveva già ucciso uno e non c’era altra soluzione: esitante o determinato, lo avrebbe fatto lo stesso.
Però, non è qualcosa che mi ha rovinato la storia, sia chiaro. Già che siamo in argomento, ho trovato il varg un po’ troppo pacifico, forse però volevi calcare sul sangue freddo di Gio: però è venuto a mancare l’aspetto malvagio / pauroso del mostro, la cui figura si è così stemperata molto, come il senso di minaccia: e quindi si è a sua volta ridotta la forza del cambiamento di Gio.


Ciao Mauro,
sì, in effetti il finale mi è rimasto un po' monco per i soliti motivi di tempo.

Mauro Lenzi ha scritto:In generale, te lo dirò senza tanti giri di parole: ho trovato una storia ben condotta, sia come stile che come trama, cosa che ho trovato superiore alla media.
Alcuni dettagli ti sono già stati fatti notare. Ti segnalo il refuso “inccocco”, dove c’è una C di troppo; e un infodump del Don, che si trova un mostro di fronte all’improvviso e fa il suo spiegotto su come di solito non si avventurano così all’esterno bla bla ;)
Assolutamente d’accordo con le note di Debora sulla gestione della parte post-uccisione. Non ho invece avuto le sue perplessità sul soggetto della frase su quando il cuore non batte più così forte.

Eh, qui c'era il 50% di probabilità. Però ti dico che il dubbio l'ho avuto anch'io mentre lo stavo scrivendo, quindi il problema c'è!
Mauro Lenzi ha scritto:Ecco qua, spero di averti fornito qualche spunto utile. Complimenti per il mix di vari aspetti che c’era dietro, anche se il risultato finale non brilla per originalità, aveva comunque una sua solidità che in queste opere brevi non sempre è facile trasmettere. Bravo!

Grazie! Sono contento di essere riuscito a produrre qualcosa di sensato :-)

Andrea J. Leonardi
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Re: Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

Messaggio#16 » venerdì 1 gennaio 2021, 20:42

Ciao Alessio, piacere di leggerti e scusa il ritardo!

Tema. Percepisco il cambiamento, anche se manca quel tratto di unicità e permanenza dell’univa verità duratura. Non direi che il tema non sia stato preso, ma piuttosto una larga sufficienza.

Trama. Interessante questa sorta di allenamento che il Don propina al protagonista. Ha un suo perché. Non ci importa di come siano nati i mostri o del perché serve addestrarlo (magari solo sopravvivenza), questa è la storia “del primo” e ci basta. L’unica nota, il cambiamento sembra troppo repentino, ma i torna al solito discorso: come fare ad essere più graduale in così pochi caratteri? Questa è la sfida.

Stile. Lo stile mi è piaciuto molto. È diretto e tende al mostrato, ma forse qualche piccola correzione da fare c’è. Indico i principali che ho notato perché mi restituivano un leggero senso di rallentamento durante la lettura.
• Quel “d’un tratto” al terzo rigo si può evitare, l’ordine delle scene è già dato dalla sequenza in cui vengono scritte, e il dardo che appare dall’occhio è già di suo qualcosa di improvviso.
• I varg sono (o erano) esseri umani, forse andrebbero descritti prima dando modo di immaginarli fin da subito. Ho dovuto ripensare le prime scene.
• I dialoghi hanno qualche accenno di infodump, troppe informazioni che non sono sicuro i due si direbbero. È necessario specificare che il veleno è un estratto di radice caprina? O che “Il maledetto l’ha trascinato…”? Lo sa, era lì, l’ha appena visto succedere. O anche: “E non è certo stato Dio a creare il gas che li ha fatti diventare così” potrebbe diventare “e non è certo stato Dio a trasformarli così.”
• “In qualche modo recupero un altro dardo, …” meglio specificare come fa. La mano gli scivola nella custodia? Non riesce a chiudere le dita in un dardo ma ne prende sempre due? Ne trova uno per terra?

Totale. In generale mi è piaciuta. Il tema è un po’ forzato, ma essendo più a libera interpretazione va bene così, mentre il resto della storia l’ho trovato molto piacevole, dalla trama allo stile.

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Alessio
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Re: Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

Messaggio#17 » venerdì 1 gennaio 2021, 21:57

Andrea J. Leonardi ha scritto:Ciao Alessio, piacere di leggerti e scusa il ritardo!


Ciao Andrea,

non ho grandi cose da dire sui tuoi commenti, sono tutte osservazioni corrette e condivisibili.
Mi sento solo di precisare un paio di punti:
Andrea J. Leonardi ha scritto:• I varg sono (o erano) esseri umani, forse andrebbero descritti prima dando modo di immaginarli fin da subito. Ho dovuto ripensare le prime scene.

Se avessi fatto così avrei sicuramente avuto ancora maggiori problemi a gestire gli infodump. Inoltre, per farli immaginare fin da subito, avrei dovuto far iniziare l'incipit in un momento precedente, dando modo a Gio di vederli e descriverceli prima di venire attaccato, ma oltre al problema dei caratteri, secondo me avrebbe abbassato la temperatura e reso l'incipit più debole.
Andrea J. Leonardi ha scritto:• “In qualche modo recupero un altro dardo, …” meglio specificare come fa. La mano gli scivola nella custodia? Non riesce a chiudere le dita in un dardo ma ne prende sempre due? Ne trova uno per terra?

Gio è terrorizzato, ha il varg che gli sta saltando addosso e gli è appena scivolato un dardo dalle mani. In questa situazione di tensione, non si rende conto nemmeno lui di come riesce a recuperare il secondo dardo.
Andrea J. Leonardi ha scritto:Totale. In generale mi è piaciuta. Il tema è un po’ forzato, ma essendo più a libera interpretazione va bene così, mentre il resto della storia l’ho trovato molto piacevole, dalla trama allo stile.

Grazie! :-)

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Giorgia D'Aversa
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Re: Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

Messaggio#18 » sabato 2 gennaio 2021, 9:20

Ciao Alessio, piacere di leggerti!
Dunque, parto dicendoti che il tuo racconto mi ha convinta. Dal punto di vista stilistico te la cavi bene, con qualche accorgimento (non sto a segnalare nuovamente quello che chi mi ha preceduto ha sottolineato) il testo risulterebbe ancora più pulito e scorrevole; l'immersività c'è e te la cavi bene con le scene d'azione, che sono anche difficili da scrivere.
A parte quelle battute che sanno di "As you know, Bob" devo dire che la tua storia fluisce bene e senza intoppi anche alla seconda lettura, tutto è chiaro e gli elementi che servono alla comprensione del testo si trovano senza difficoltà. Potrà essere una storia "semplice", ma a suo modo è efficace e con me ha funzionato: molto molto carino il prete che si trova a dover combattere i varg!
Il tema è molto evidente anche senza la battuta di spiegazione finale di Don, che però riesce a dare un'altra chiave di lettura allo stesso tema.
Per me una buona prova, in bocca al lupo!

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Alessio
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Re: Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

Messaggio#19 » sabato 2 gennaio 2021, 14:59

Giorgia D'Aversa ha scritto:Ciao Alessio, piacere di leggerti!


Ciao Giorgia,

Giorgia D'Aversa ha scritto: te la cavi bene con le scene d'azione, che sono anche difficili da scrivere.

Questa è una novità anche per me. Stavolta è andata, vedremo se in futuro verranno altrettanto bene.

Giorgia D'Aversa ha scritto:molto molto carino il prete che si trova a dover combattere i varg!

Sono felice che il prete sia stato apprezzato, da te come da altri. E dire che mi sembrava un aspetto che acuiva ulteriormente il sapore di già visto della storia.

Giorgia D'Aversa ha scritto:Per me una buona prova, in bocca al lupo!

Grazie! :-)

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antico
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Re: Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

Messaggio#20 » lunedì 4 gennaio 2021, 15:02

Direi un esordio davvero ottimo su MC. Dimostri padronanza e controllo. Vero, non è originale, ma la differenza, spesso, la fa la l'esecuzione e qui è ottima. Gli spiegoni mi sono sembrati giusti e in grado di rendere il racconto un prodotto a se stante e quindi godibile a tutti, molto furbo anche in questo aspetto. Il tema l'ho visto nel cambiamento di Gio, anche se è forse l'aspetto meno convincente perché non lavori intorno al senso della frase, ma quasi solo sul concetto di cambiamento. Per me un pollice quasi su che non raggiunge il su completo solo ed esclusivamente per la questione legata al tema.

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Alessio
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Re: Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

Messaggio#21 » martedì 5 gennaio 2021, 9:20

antico ha scritto:Direi un esordio davvero ottimo su MC. Dimostri padronanza e controllo. Vero, non è originale, ma la differenza, spesso, la fa la l'esecuzione e qui è ottima. Gli spiegoni mi sono sembrati giusti e in grado di rendere il racconto un prodotto a se stante e quindi godibile a tutti, molto furbo anche in questo aspetto. Il tema l'ho visto nel cambiamento di Gio, anche se è forse l'aspetto meno convincente perché non lavori intorno al senso della frase, ma quasi solo sul concetto di cambiamento. Per me un pollice quasi su che non raggiunge il su completo solo ed esclusivamente per la questione legata al tema.

Grazie antico e grazie di nuovo a tutti per i vostri commenti.

Ora, se mai qualcuno leggerà questo mio commento, mi sento di dire alcune cose.
Sono assolutamente un principiante e questa è la seconda cosa che scrivo (per i curiosi, la prima la trovate nella "Sfida a Odissea Wonderland").
Mi fa piacere avere ottenuto riscontri positivi sulla mia prosa, anche se non sono sicuro di sapere che cosa significhi avere "controllo". Sicuramente non ho avuto controllo sulla mia storia, che ha preso una strada diversa dall'impostazione che volevo dare io, evidentemente a causa della mancanza di esperienza.
Il problema grosso è come ho rappresentato i varg. Ne sono usciti dei banali mostri non più umani, mentre in realtà volevano essere dei banali mostri ancora umani.
Mi sono concentrato sul lato mostruoso dei varg, perdendomi in stronzate, tipo la vituperata radice caprina, quando la cosa importante per la storia avrebbe dovuto essere la loro umanità, che però nel testo semplicemente non c'è.
Il cambiamento di Gio doveva essere legato non al fatto che lui impara a ucciderli perché si rende conto che non sono più umani, ma al fatto che lui impara a ucciderli nonostante li consideri ancora umani. Un po' come quando i soldati in guerra (quando le guerre si facevano "di persona") sono costretti a uccidere i nemici: si dice che il timore di togliere la vita a una persona passa dopo che l'hai fatto la prima volta, poi smetti di pensarci. L'idea era di trasmettere questo tipo di messaggio.
Il risultato è stato un racconto ben più superficiale di quello che voleva essere.
Probabilmente non sono ancora pronto per fare le cose di corsa, cionostante cercherò di partecipare ogni volta che posso, perché l'esperienza è stata sicuramente bella e interessante.

Grazie ancora.

Martina Seppi
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Re: Quelli dopo il primo - Alessio Vallese

Messaggio#22 » sabato 13 marzo 2021, 19:08

Ciao Alessio,

scusa, mi sono fatta attendere;)

Bellissimo racconto, forse un po' troppo breve. Magari puoi inserire un altro passaggio d'azione o ancora meglio esplorare questo prete. Però è un fatto di gusti.

Ottimo il punto di vista e l'immersione, soprattutto a livello sensoriale.
Forse l'unico punto che avrei sviluppato meglio è questo : "Ora però sembra diverso da prima, il cuore non mi batte più così forte, non mi manca il fiato." Prova a mostrarlo meglio senza che sia il protagonista a dire esplicitamente che non ha più la paura di prima.

A rileggerti;)
Martina

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