L'uomo che credeva di aver più ragione di me

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Luca Nesler
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L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#1 » lunedì 21 dicembre 2020, 23:04

Ecco chi l’avrebbe saputo: papà. Carmela aprì la portafinestra e uscì in giardino. Papà trafficava coi suoi attrezzi accucciato dietro a quel coso rovesciato nell’erba. Aveva la fronte sudata e macchiata di nero.
Perché lavorava con tutto quel caldo? «Papino?»
«Che vuoi? Ahi!» un cigolio e una ruota si mosse.
«Ti sei fatto male?»
«No, no.»
Carmela si accucciò. «Papi, ho una domanda» arricciò l’orlo del vestito con l’indice.
«Che vuoi?»
Non sembrava di buon umore. «Torno dopo?»
Si sedette, buttò la chiave inglese che tintinnò sulle piastre. «Dimmi che vuoi, Carmela.»
«Ok. Volevo chiederti: da grande, posso fare la postina?»
Papà aprì la bocca e inclinò la testa. «Beh…» Si grattò un orecchio. «Cioè, non è che…»
Che aveva detto di strano? Carmela sollevò le spalle. «Allora?»
«Senti» prese un cacciavite dalla borsa e tornò dietro al trabiccolo. «Meglio se lasci stare.»
«Ma perché!»
«Via, via. Ho da fare.»
La bambina fece il giro e si inginocchiò lì di fianco. L’erba era fresca sulle ginocchia. «Dai, papino! Posso o no?»
Papà piantò il cacciavite in terra, si tirò su con il labbro infilato in bocca e gli occhi feroci. «Che razza di domanda!»
Carmela sollevò il braccio davanti alla faccia. Perché papà faceva così? Che cosa cavolo aveva contro le postine? «Ma perché non posso—»
«Perché? E me lo chiedi?» Si alzò, diede un calcio all’aggeggio che sferragliò come fosse mezzo rotto. «Quando sarai grande? Tu non sarai mai grande!»
«Io? Ma perché?»
«Che cazzo, sei proprio…» Sbuffò, si passò le mani tra i capelli. «Ok, guarda qui. Cosa sto facendo?»
L’aggeggio era messo di fianco. L’erba attorno sporca di grasso nero. «Non lo so.»
«Esatto. E non lo so neanch’io. Non sto facendo un cazzo di niente! Nessuno lo sa…» Un calcio fece suonare la ferraglia, «…cos’è questo affare! Non si vede. E non solo: so che tu ti chiami Carmela, ma non ho idea di come mi chiamo io.»
«Cosa? Ma perché? Cosa sta—»
«Tu non farai la postina, non crescerai, perché qui nulla può cambiare. Non siamo reali, siamo solo personaggi di uno stupido racconto di merda.»
«Bugia!»
«No, è la verità. E ormai siamo alla fine.»

E invece alla fine Carmela crebbe e divenne una postina.
Sfigato di un papà.



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antico
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#2 » lunedì 21 dicembre 2020, 23:10

Ciao Luca! Rieccoti dopo la vittoria nella penultima edizione! Tutto ok con caratteri e tempo, divertiti in questa Davide Del Popolo Riolo Edition!

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Luca Nesler
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#3 » martedì 22 dicembre 2020, 16:54

Grazie "Ambiguo"!

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Fagiolo17
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#4 » martedì 22 dicembre 2020, 18:17

Ciao Luca, che dire di questo racconto… è geniale!
Duemila battute di non-sense e poi la battuta di chiusura degna del migliore cabaret. Credo di aver sentito anche il Ta-dum Cha. Sfondamento della quarta parete irriverente. Per me è sì. Tema sicuramente centrato in modo strambo ma riuscito.
In bocca al lupo per la tua Davide Del Popolo Riolo Edition.

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Andrea Lauro
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#5 » martedì 22 dicembre 2020, 18:24

Luca "Martellone" Nesler, la linea comica di Minuti Contati

Red Robin
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#6 » martedì 22 dicembre 2020, 19:29

Ciao Luca, senza dubbio mi hai spiazzato. Il racconto ovviamente risalta subito per l'esuberanza e l'originalità. Il tema è ben centrato: il cambiamento alla fine è l'unico elemento che trova realizzazione. Lo stile è fluido, l'impostazione del racconto è ben studiata ed ingegnosa, non presenta pecche dal punto di vista della narrazione e il testo riesce a mostrare un colpo di scena nel suo approccio comico. Interessante è anche, come già è stato sottolineato, il riferimento alla quarta parete. Ti dico però da subito che non inserirei ai primi posti questo brano per un semplice gusto personale e la mia idea di scrittura. Perciò perdonami, e complimenti!

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Emiliano Maramonte
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#7 » venerdì 25 dicembre 2020, 0:10

Ciao Luca!
Sono sempre contento quando posso leggerti e commentarti. E se mi avanza tempo ti leggo anche al di fuori dei gironi.
Dunque: ho difficoltà a valutare il tuo racconto serenamente. Mi hai messo in seria difficoltà. E' un testo semplice, apparentemente banale, che però nasconde una costruzione di fondo di un certo acume. Tuttavia, perdonami, non riesco a promuoverlo. E' un metaracconto che, per quella che è la mia interpretazione, s'inceppa. Il padre a un certo punto sbatte in faccia alla figlia la realtà, ossia loro due sono personaggi di un racconto, ma lui, alla fin fine, da cosa ricava questa consapevolezza? Una sia pur minima semina andava fatta. E poi alla fine, vuoi instillarci il dubbio che il padre abbia detto una baggianata e la bambina è cresciuta davvero perché la realtà del racconto è la realtà vera? E perché, allora, avrebbe detto una baggianata? Solo per togliersi la figlia petulante dai piedi? Non so, tutto questo non mi convince. Potevi usare un'altra manciata di caratteri per affinare l'architettura della trama che, potenzialmente, è clamorosa.
Poi per buona parte del racconto si accumula una certa tensione narrativa che avrebbe dovuto sfociare in un botto sorprendente, ma quella chiusa di due righe è un'arma a doppio taglio: può far gridare al miracolo come anche può determinare un dannosissimo afflosciamento della trama.

Lo dico: hai scritto di meglio.
In bocca al lupo!
Emiliano

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Luca Nesler
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#8 » sabato 26 dicembre 2020, 14:16

Fagiolo17 ha scritto:Ciao Luca, che dire di questo racconto… è geniale!
Duemila battute di non-sense e poi la battuta di chiusura degna del migliore cabaret. Credo di aver sentito anche il Ta-dum Cha. Sfondamento della quarta parete irriverente. Per me è sì. Tema sicuramente centrato in modo strambo ma riuscito.
In bocca al lupo per la tua Davide Del Popolo Riolo Edition.


Grazie Fagiolo Riolo, sicuramente esageri, ma ti ringrazio molto.
Non mi è venuta un'idea decente che sia una...

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Luca Nesler
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#9 » sabato 26 dicembre 2020, 14:17

Andrea Lauro ha scritto:Luca "Martellone" Nesler, la linea comica di Minuti Contati

Cazzo, devo correre ai ripari. Il prossimo, sia quel che sia, lo farò drammatico!

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Luca Nesler
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#10 » sabato 26 dicembre 2020, 14:19

Red Robin ha scritto:Ciao Luca, senza dubbio mi hai spiazzato. Il racconto ovviamente risalta subito per l'esuberanza e l'originalità. Il tema è ben centrato: il cambiamento alla fine è l'unico elemento che trova realizzazione. Lo stile è fluido, l'impostazione del racconto è ben studiata ed ingegnosa, non presenta pecche dal punto di vista della narrazione e il testo riesce a mostrare un colpo di scena nel suo approccio comico. Interessante è anche, come già è stato sottolineato, il riferimento alla quarta parete. Ti dico però da subito che non inserirei ai primi posti questo brano per un semplice gusto personale e la mia idea di scrittura. Perciò perdonami, e complimenti!


Ciao Red Robin, piacere.
grazie dei complimenti e dell'attenta analisi. Sono d'accordo con te che sia più che altro una cagata. Vediamolo più come un biglietto di partecipazione che un vero racconto.
Non che mi trovi in disaccordo, ma a questo punto sono curioso di conoscere la tua idea di scrittura!
Nulla da perdonare, anzi, grazie per la sincerità!
A presto!

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Luca Nesler
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#11 » sabato 26 dicembre 2020, 14:27

megagenius ha scritto:Ciao Luca!
Sono sempre contento quando posso leggerti e commentarti. E se mi avanza tempo ti leggo anche al di fuori dei gironi.
Dunque: ho difficoltà a valutare il tuo racconto serenamente. Mi hai messo in seria difficoltà. E' un testo semplice, apparentemente banale, che però nasconde una costruzione di fondo di un certo acume. Tuttavia, perdonami, non riesco a promuoverlo. E' un metaracconto che, per quella che è la mia interpretazione, s'inceppa. Il padre a un certo punto sbatte in faccia alla figlia la realtà, ossia loro due sono personaggi di un racconto, ma lui, alla fin fine, da cosa ricava questa consapevolezza? Una sia pur minima semina andava fatta. E poi alla fine, vuoi instillarci il dubbio che il padre abbia detto una baggianata e la bambina è cresciuta davvero perché la realtà del racconto è la realtà vera? E perché, allora, avrebbe detto una baggianata? Solo per togliersi la figlia petulante dai piedi? Non so, tutto questo non mi convince. Potevi usare un'altra manciata di caratteri per affinare l'architettura della trama che, potenzialmente, è clamorosa.
Poi per buona parte del racconto si accumula una certa tensione narrativa che avrebbe dovuto sfociare in un botto sorprendente, ma quella chiusa di due righe è un'arma a doppio taglio: può far gridare al miracolo come anche può determinare un dannosissimo afflosciamento della trama.


Ciao Emiliano, sei sempre un signore. Mi dispiace che tu debba commentare proprio questa stronzata, ma stavolta avevo solo idee noiose e una cretina. La scelta mi è sembrata ovvia, ma non ne vado certo fiero.
L'idea mi è venuta meditando la parte "l'unica verità" e ho pensato che la verità viene piegata dalla finzione in un racconto. Così ci ho messo un personaggio consapevole. Forse ha una rara malattia mentale per cui è consapevole di essere finto, ma non ha elementi per comprendere il suo mondo oltre a quelli che stanno nel suo brevissimo racconto, per questo non sa cos'è quella ferraglia. Qui ho voluto anche giocare coi limiti di un cattivo "mostrato" (sarò anche scemo, ma mi fa tanto ridere).
Il racconto finiva con la parola fine, ma poi ho pensato che, di quella realtà fittizia, il ero il creatore e che, se avessi voluto, avrei potuto contraddire addirittura la verità del personaggio. Così l'ho fatto con un breve "tell" anche a dimostrare che sono davvero un DIO ONNISCIENTE! E ho, naturalmente, aggiunto un commento morale. In più mi faceva ridere.
Da qui poi il titolo del pezzo.

megagenius ha scritto:Lo dico: hai scritto di meglio.

Mi fa molto piacere che tu lo dica.
Grazie ancora per l'apprezzamento in generale e per l'analisi attenta e, soprattutto, per il commento schietto.
A presto!


megagenius ha scritto:In ogni caso meglio della cagata di Lauro.

Mi trovi assolutamente d'accordo.

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Andrea Lauro
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#12 » sabato 26 dicembre 2020, 14:41

Luca Nesler ha scritto:
megagenius ha scritto:In ogni caso meglio della cagata di Lauro.

Mi trovi assolutamente d'accordo.

Avró il vostro sangue, in questa vita o nell'altra

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Emiliano Maramonte
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#13 » sabato 26 dicembre 2020, 16:43

Siete tremendi.

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Luca Nesler
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#14 » sabato 26 dicembre 2020, 17:19

megagenius ha scritto:Siete tremendi.

Mi trovi d'accordo anche su questo! XD

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filippo.mammoli
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#15 » domenica 27 dicembre 2020, 13:29

Ciao Luca, ben trovato.
Devo dire che il tuo racconto spiazza, nel bene e nel male. Mi piace il tentativo di cambiare e ribaltare la prospettiva da dentro la storia, a fuori, riducendo la storia a storia narrata e vista dall'esterno, ma secondo me il problema è proprio qui e l'esperimento non è riuscito.
Prima di tutto mi dispiace dire che la storia in sé, prima del twist finale, gira intorno al nulla, risulta noiosa e statica, con ripetizioni sul tema del "perché non posso fare la postina" e non va da nessuna parte. Forse l'avevi pensata così, per lasciare tutto il senso nella svolta che porta il punto di vista fuori della narrazione.
A parte il fatto che non mi riesce leggerci il tema in tutto questo, il problema più grosso sta nel fatto che dopo averci stupito con l'uscita dalle pagine, facendoci salire sopra come lo spirito che abbandona il corpo e lo osserva sul tavolo operatorio, hai voluto risbatterci dentro dicendoci che alla fine la bambina diventerà postina alla faccia del padre.
Ecco, questo proprio non ci stava.
Alla prossima.

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Luca Nesler
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#16 » domenica 27 dicembre 2020, 23:25

filippo.mammoli ha scritto:Ciao Luca, ben trovato.
Devo dire che il tuo racconto spiazza, nel bene e nel male. Mi piace il tentativo di cambiare e ribaltare la prospettiva da dentro la storia, a fuori, riducendo la storia a storia narrata e vista dall'esterno, ma secondo me il problema è proprio qui e l'esperimento non è riuscito.
Prima di tutto mi dispiace dire che la storia in sé, prima del twist finale, gira intorno al nulla, risulta noiosa e statica, con ripetizioni sul tema del "perché non posso fare la postina" e non va da nessuna parte. Forse l'avevi pensata così, per lasciare tutto il senso nella svolta che porta il punto di vista fuori della narrazione.
A parte il fatto che non mi riesce leggerci il tema in tutto questo, il problema più grosso sta nel fatto che dopo averci stupito con l'uscita dalle pagine, facendoci salire sopra come lo spirito che abbandona il corpo e lo osserva sul tavolo operatorio, hai voluto risbatterci dentro dicendoci che alla fine la bambina diventerà postina alla faccia del padre.
Ecco, questo proprio non ci stava.
Alla prossima.


Ciao Filippo, capisco cosa intendi dire. In effetti è un punto problematico che ha tolto quel briciolo di credibilità a un testo già di per sé problematico. Nulla da dire. L'ho fatto cercando di rendere il finale più divertente, ma ha anche perso di senso.
Grazie del tuo commento!
Alla prossima!

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Debora D
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#17 » lunedì 28 dicembre 2020, 14:47

Alle 23:04, mentre io ancora mi arrabatto e cambio la trama per la seconda volta (poi lo farò ancora quaranta minuti dopo),
Luca Nesler affronta una sfida difficile aggirandola e ridendoci su. Applausi.

Racconto divertente, una trovata brillante per non mollare di fronte al vuoto. Ma il ghigno di fronte alla mancanza di idee, non cancella la padronanza stilistica che resta. La scenetta della bambina con il padre burbero fila bene, nasce la curiosità insieme a quella di Carmela, ma che ha contro i postini? Gustoso, non c'è che dire.

Tema: nulla può cambiare, affermazione del papà che poi viene smentito dalla chiosa del narratore onnisciente ed esterno che in questo caso è rottura della quarta parete e ci sta! Centrato di lato ma con brio. Come barare praticamente però con tanta classe.

Micro pignolerie:

«Che vuoi? Ahi!» un cigolio e una ruota si mosse. / «Papi, ho una domanda» arricciò l’orlo del vestito con l’indice. → Un cigolio, Arricciò. Se sono beat e non tag dovrebbero andare con la maiuscola, almeno per come l’ho capito io.

«Beh…» → visto che si tratta dell'apocope di bene, andrebbe scritto Be’. Lo so che a parte i professori di italiano che leggono le grammatiche pochi lo fanno, ma c'è differenza fra be' e beh. In questo caso è proprio be’, perché beh sarebbe un'esclamazione per dire “dunque? Spiegami il significato di ciò che hai detto / fatto”, invece qui è un "fammi pensare, come te lo spiego...". Meraviglie della lingua italiana che riempie di significati pure le interiezioni.

Conclusione: dove collocarti? Stile ottimo, una penna che si muove con padronanza e magari io! (ma ci arriverò) Tema preso a calci come fa papà con il coso. Eppure si finisce la lettura con un ghigno divertito e una punta di stupore.

A rileggerti, buona edizione

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Luca Nesler
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#18 » lunedì 28 dicembre 2020, 15:03

Debora D ha scritto:Alle 23:04, mentre io ancora mi arrabatto e cambio la trama per la seconda volta (poi lo farò ancora quaranta minuti dopo),
Luca Nesler affronta una sfida difficile aggirandola e ridendoci su. Applausi.

Racconto divertente, una trovata brillante per non mollare di fronte al vuoto. Ma il ghigno di fronte alla mancanza di idee, non cancella la padronanza stilistica che resta. La scenetta della bambina con il padre burbero fila bene, nasce la curiosità insieme a quella di Carmela, ma che ha contro i postini? Gustoso, non c'è che dire.

Tema: nulla può cambiare, affermazione del papà che poi viene smentito dalla chiosa del narratore onnisciente ed esterno che in questo caso è rottura della quarta parete e ci sta! Centrato di lato ma con brio. Come barare praticamente però con tanta classe.

Micro pignolerie:

«Che vuoi? Ahi!» un cigolio e una ruota si mosse. / «Papi, ho una domanda» arricciò l’orlo del vestito con l’indice. → Un cigolio, Arricciò. Se sono beat e non tag dovrebbero andare con la maiuscola, almeno per come l’ho capito io.

«Beh…» → visto che si tratta dell'apocope di bene, andrebbe scritto Be’. Lo so che a parte i professori di italiano che leggono le grammatiche pochi lo fanno, ma c'è differenza fra be' e beh. In questo caso è proprio be’, perché beh sarebbe un'esclamazione per dire “dunque? Spiegami il significato di ciò che hai detto / fatto”, invece qui è un "fammi pensare, come te lo spiego...". Meraviglie della lingua italiana che riempie di significati pure le interiezioni.

Conclusione: dove collocarti? Stile ottimo, una penna che si muove con padronanza e magari io! (ma ci arriverò) Tema preso a calci come fa papà con il coso. Eppure si finisce la lettura con un ghigno divertito e una punta di stupore.

A rileggerti, buona edizione


Ciao Debora, mamma mia! Sei fin troppo generosa. Grazie per aver cercato d'apprezzare questa sciocchezza. Come hai detto tu, il vuoto cosmico della mia mente mi stava lasciando a piedi.
Ti ringrazio molto per le tue indicazioni! Davvero. Sui beat mi hai riportato sulla retta via e il discorso del Beh/Be' lo ignoravo del tutto. Ora ci farò attenzione e, quando avrò dubbi, chiederò a te!
Sono contento che ti abbia divertito, non pretendevo di più.
Grazie ancora e a rileggerci!

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Giorgia D'Aversa
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#19 » lunedì 28 dicembre 2020, 23:20

Ciao Luca! Devo dire che ti leggo sempre con molto piacere, ma questa volta sono rimasta… spiazzata, sia in senso positivo che negativo.
Che dire sul “racconto”. Anche da tuoi precedenti commenti emerge con chiarezza l’intento goliardico che ne è alla base e devo ammettere che, nonostante sia evidente chi si tratti di una prova arrangiata (passami il termine), ho trovato la lettura piacevole.

Stile come sempre fluido da leggere e scorrevole, padroneggi bene la tecnica del mostrato e dunque sotto questo punto di vista ho poco da dirti. Ho notato che ti piacciono i twist finali (anche a me) e non posso dire di non aver apprezzato questo racconto/barzelletta: temo però che, per quanto divertente nel suo intento, trovi il suo limite più grande proprio in questo. Devo ammettere che faccio fatica a valutarti perché non mi fanno impazzire le scelte metanarrative (nel tuo caso è un po’ una scorciatoia rispetto al tema proposto), ma è indubbio che tu mi abbia strappato un sorriso e che il testo scorra bene, complice anche la brevità.
Buona sfida!

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Luca Nesler
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#20 » martedì 29 dicembre 2020, 10:40

Giorgia D'Aversa ha scritto:Ciao Luca! Devo dire che ti leggo sempre con molto piacere, ma questa volta sono rimasta… spiazzata, sia in senso positivo che negativo.
Che dire sul “racconto”. Anche da tuoi precedenti commenti emerge con chiarezza l’intento goliardico che ne è alla base e devo ammettere che, nonostante sia evidente chi si tratti di una prova arrangiata (passami il termine), ho trovato la lettura piacevole.

Stile come sempre fluido da leggere e scorrevole, padroneggi bene la tecnica del mostrato e dunque sotto questo punto di vista ho poco da dirti. Ho notato che ti piacciono i twist finali (anche a me) e non posso dire di non aver apprezzato questo racconto/barzelletta: temo però che, per quanto divertente nel suo intento, trovi il suo limite più grande proprio in questo. Devo ammettere che faccio fatica a valutarti perché non mi fanno impazzire le scelte metanarrative (nel tuo caso è un po’ una scorciatoia rispetto al tema proposto), ma è indubbio che tu mi abbia strappato un sorriso e che il testo scorra bene, complice anche la brevità.
Buona sfida!


Ciao Giorgia! Grazie per le gentili parole, ma ti levo dall'imbarazzo: è sicuramente una cagata. Piazzami pure sotto a chi ha scritto un racconto degno di questo nome XD
Se avessi più pudore non l'avrei postato, ma sono convinto che non dobbiamo vedere i nostri pezzi come nostre opere letterarie, ma come esercizi utili a ricevere riscontro. Questo non merita nemmeno grossi commenti, ma l'ultima edition non ho partecipato e mi dispiaceva saltare anche questa. Quindi va bene così (anche se mi sento un po' in colpa nei vostri confronti).
Penso che la metanarrativa su MC sia il rifugio dei disperati e ci sono già cascato un paio di volte. Renditi conto di come sono messo...
Anch'io ti leggo sempre. Peccato aver ricevuto i tuoi commenti proprio su un pezzo così cazzone!

Grazie e alla prossima!

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Mauro Lenzi
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#21 » martedì 29 dicembre 2020, 12:17

«Carmela! Beh, che ci fai qui?»
«Buongiorno anche a te, eh papà. Ne è passato di tempo.»
«Anzi, che ci facciamo noi, su questa porta?»
«Io ti ho portato un telegramma. Ecco a te!»
«Ah, be'. Uhm... ti sta bene la divisa. Ma non dirò che avevi ragione tu.»
«Come ti pare, papà. Ma intanto siamo qui.»
«Ma qui dove? Butto a terra la busta, ecco... tanto cade nel vuoto. Lo stesso vuoto di dove stiamo parlando noi. Non è che domani dovrò preoccuparmi della cartaccia, capisci?»
«Ancora con questa storia del racconto, papà?»
«Mah, questo è un po' diverso. Guarda qui, leggi cosa mi hanno scritto e dimmi se non ho ragione io.»
«Fa' vedere. "Io non so che dire, a parte Nesler pazzo. Inventatevi qualcosa voi, e speriamo che all'Ambiguo vada bene." Che buffo!»
«Vedi? Che senso ha?»
«Magari è uno scherzo.»
«Carmela, allora anche noi siamo uno scherzo, capisci? È questa l'unica verità. Anche se ora io sono un vecchio e tu una postina.»
«Se siamo cambiati, allora siamo vivi. La vita è cambiamento.»
«È proprio questo il punto, Carmela. Non appena ci saluteremo, tutto questo svanirà, e noi con esso. E nessuno se ne ricorderà più. Eppure...»
«Senti, resterei a parlare con te, ma ho altri giri da fare. Qualcuno mi aspetta. Ma prima volevo dirti una cosa.»
«Eppure se stiamo parlando, vuol dire che qualcuno si è ricordato di noi..."
«Papà. Prima di salutarci...»
«Sì, forse hai ragione tu, Carmela. Da qualche parte, qualcuno ci aspetta."
«Grazie di essere stato il mio papà. Mi sono divertita molto.»
«Oh. Anch'io, piccola mia... anch'io. È stato uno scherzo divertente, alla fin—»

Fine
Ultima modifica di Mauro Lenzi il mercoledì 30 dicembre 2020, 14:50, modificato 1 volta in totale.

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Luca Nesler
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#22 » martedì 29 dicembre 2020, 12:33

Hahaha, sicuramente è meglio il tuo "commento" del mio "racconto".
A tratti toccante.

Grazie Maurone! Ho molto apprezzato

Andrea J. Leonardi
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#23 » sabato 2 gennaio 2021, 10:32

Bando alle ciance, questo è un altro racconto che non si presta al mio riduzionismo letterario, il che mi porta ad un giudizio puramente soggettivo che a sua volta mi porterà difficoltà nello stilare la classifica.
Mi è piaciuta tanto per il semplice motivo che amo qualsiasi cosa sia meta e nonsense: metanarrativa, metameme, MetalGreymon…

Ci sono solo due cose che mi hanno lasciato un attimo perplesso:
• capire chi fosse il PdV nelle prime righe del racconto: la prima frase mi ha dato la sensazione dell’uso di una prima persona (anche se non è oggettivo, solo una mia sensazione) e quindi la seconda frase, che portava in scena Carmela, mi ha fatto pensare che fosse un altro personaggio.
• Le due ultime righe sul finale, di cui già avete discusso.

Per quanto riguarda lo stile sappiamo tutti che scrivi benissimo, non c’è motivo di sottolinearlo.
Ottimo lavoro, il problema è ora mio sul quanto premiarti per aver soddisfatto la mia voglia di nonsense razionale.

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Luca Nesler
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#24 » sabato 2 gennaio 2021, 18:13

Andrea J. Leonardi ha scritto:
Bando alle ciance, questo è un altro racconto che non si presta al mio riduzionismo letterario, il che mi porta ad un giudizio puramente soggettivo che a sua volta mi porterà difficoltà nello stilare la classifica.
Mi è piaciuta tanto per il semplice motivo che amo qualsiasi cosa sia meta e nonsense: metanarrativa, metameme, MetalGreymon…

Ci sono solo due cose che mi hanno lasciato un attimo perplesso:
• capire chi fosse il PdV nelle prime righe del racconto: la prima frase mi ha dato la sensazione dell’uso di una prima persona (anche se non è oggettivo, solo una mia sensazione) e quindi la seconda frase, che portava in scena Carmela, mi ha fatto pensare che fosse un altro personaggio.
• Le due ultime righe sul finale, di cui già avete discusso.

Per quanto riguarda lo stile sappiamo tutti che scrivi benissimo, non c’è motivo di sottolinearlo.
Ottimo lavoro, il problema è ora mio sul quanto premiarti per aver soddisfatto la mia voglia di nonsense razionale.


Ciao Andrea, ti ringrazio molto!
Trovo davvero interessante la tua considerazione sul punto di vista e credo di capire perché ti abbia fatto quell'effetto. Ci rifletteró bene perché nasconde una sfumatura, a mio avviso, molto importante.
Quanto al premiare, non ti preoccupare: ogni commento sincero è già un premio!
Alla prossima!

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antico
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Re: L'uomo che credeva di aver più ragione di me

Messaggio#25 » domenica 3 gennaio 2021, 19:45

Lo ammetto, sono stato a un passo dal pollice su perché in prima lettura il racconto mi ha divertito e l'ho trovato geniale. Intendiamoci, lo trovo ancora decisamente buono, ma il gioco non regge nel momento in cui non sei riuscito, in qualche modo, a giustificare, la momentanea presa di coscienza dei personaggi, questo loro divergere dalle intenzioni dell'autore che poi si vendica rinnegando le affermazioni dei suoi stessi protagonisti. Serve un qualcosina in più anche se non so cosa. Detto questo, tema perfettamente integrato. Per me un pollice tendente verso l'alto in modo brillante.

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