Cambio al vertice

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Fagiolo17
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Cambio al vertice

Messaggio#1 » lunedì 21 dicembre 2020, 23:26

Cambio al vertice
di Luca Fagiolo

Supero l’ultimo gradino e mi infilo il dito nella maglietta. Ho il collo sudato. Non capisco perché il capo si ostini a rimanere quassù, fa un caldo fottuto. Davanti alla porta della camera Manuelito incrocia le braccia. «Corto, dove ti eri cacciato? Tiberio aspetta da un’ora.»
«Tiberio? Chi se ne fotte di quella mezza sega. Mi hanno detto che il capo mi cercava, è dentro?»
Stringo la maniglia, Manuelito appoggia la sua manona sulla mia. «Il capo è stato arrestato. Ora tira i fili Tiberio.»
«Quel poppante?»
Manuelito si piazza l’indice grosso come una salsiccia davanti alle labbra. «Sei pazzo? Se ti sente ti scanna.» Abbassa la voce. «Quello è matto da legare.»
«Cosa vuoi che faccia, senza suo padre non conta niente.»
Manuelito apre la bocca, lo interrompo con un’alzata di spalle e spalanco la porta.
Tiberio è seduto sulla poltrona del capo, con i piedi nudi appoggiati sul tavolo di quercia. Nel legno è conficcato il coltello a farfalla di suo padre, la lama sporca di sangue. Una delle due sedie di fronte a lui è ribaltata all’indietro, una macchia rossa lercia il tappeto.
Uno sconosciuto gli fa da ombra, le mani appoggiate sui fianchi, le ascelle della camicia pezzate. Una beretta spunta dalla cintura, strizzata contro il ventre gonfio.
«Corto! Temevo non volessi presentarti al mio cospetto.»
«Mi stavo divertendo un po’,» mi passo l’indice sotto al naso, «se capisci cosa intendo.»
«Passi il tempo a pippare la mia roba invece che venderla?»
«Beh, al capo non ha mai dato fastidio. Un piccolo extra...»
«Comando io adesso e non ho intenzione di tollerare certi comportamenti.»
Fa il giro della scrivania e si siede sul bordo. Mi indica la sedia davanti a sé.
«Vieni, accomodati. Parliamo da uomo a uomo.»
Le labbra mi si inarcano in un sorriso. Uomo a uomo? Ma se è solo un ragazzino.
«Lo trovi divertente?»
Si crede proprio un grande boss.
«Il capo ti ha fatto una domanda.» Il gorilla sposta la mano sull’impugnatura della beretta.
Tiberio lo rimette in riga con un’occhiata.
Bravo, tieni a bada il tuo mastino, prima che gli spacchi il naso.
Prendo una sigaretta dalla tasca dietro dei bermuda e la accendo. Affondo nella sedia. Incrocio le gambe, dondolo il piede. «Posso sapere perché mi hai chiamato qui?»
«Tu non mi piaci.» Va dritto al punto, il ragazzino.
Tiro una boccata di fumo. «Il sentimento è reciproco.»
Rambo sghignazza.
«C’è solo un piccolissimo problema. Io sono il tuo capo.» Si mordicchia un’unghia. «Fai parte della famiglia da tanti anni, Corto. I miei uomini ti vedono come un modello a cui ispirarsi. “Se lo fa Corto, posso farlo anche io”, dicono. Capirai che non posso permettere insubordinazioni. Ho bisogno di essere rispettato.»
«Ci vuole tempo per ottenere rispetto.»
«Mi accontento di essere temuto.» Mi sputa addosso l’unghia smangiucchiata.
Balzo in piedi e lo agguanto per la camicia, i nasi quasi si sfiorano. «Come ti permet–»
Rumore di sicura, qualcosa di freddo mi si appoggia alla tempia.
Lascio andare Tiberio. Ha un sorriso folle stampato in faccia.
«La verità è che nessuno ti rispetterà mai. Sei un poppante!»
«Hai ragione. Ci vuole un cambiamento.» Disincastra la lama dal tavolo e me la punta alla gola. «Non posso permettere che i miei uomini sniffino coca invece di spacciarla. Ammazzarti sarà il giusto monito.»
Vuole davvero sgozzarmi? I capelli mi si appiccicano alla fronte, ho la vista offuscata.
«Hai ragione, Tiberio, è tutta colpa mia, ma è stata solo una cagata.»
«Una cagata hai detto?»
Ho un groppo in gola, non riesco a parlare. Faccio sì con la testa.
Tiberio richiama il gorilla. «Tienilo giù.»
Quello mi sbatte a terra e mi pianta il ginocchio sul petto.
Tiberio si mette sopra la mia faccia. Slaccia la cintura, abbassa pantaloni e boxer e si china.
Il buco del suo culo è sopra la mia bocca. Giro la faccia ma il gorilla me la afferra e la tiene ferma. Mi tappa il naso.
No cazzo, no!
«Questa è una cagata, Corto.»
Apro la bocca per respirare e me la ritrovo piena di merda. Me la sento in gola, nel naso.
Vomito.
«Hai capito chi comanda, ora?»
«Sì, capo.» Striscio sul pavimento fino alla porta, sputo un grumo. «Non succederà mai più e farò rigare dritto anche gli altri. Te lo prometto!»
«Bravo, Corto. Papà lo diceva sempre che eri uno dei suoi preferiti.»
Ultima modifica di Fagiolo17 il martedì 22 dicembre 2020, 0:28, modificato 4 volte in totale.



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antico
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#2 » lunedì 21 dicembre 2020, 23:30

Ciao Luca! Pronto a rilanciare la sfida per il vertice del Rank d'Era? Parametri tutti ok, divertiti in questa Davide Del Popolo Riolo Edition!

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MatteoMantoani
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#3 » martedì 22 dicembre 2020, 15:15

Ciao Luca, eccomi a commentare un tuo pezzo per la prima volta, anche se leggo sempre con piacere i tuoi racconti.

Prime impressioni: Che merda! (Non il racconto ;) sai a cosa alludo!) Se il tuo scopo era farmi vomitare, ce l’hai davvero fatta!

Aderenza al tema: Il cambiamento visto come la catena di comando di un’organizzazione criminale, che viene ridimensionata di continuo in funzione delle volontà del bastardone di turno. Direi che il tema c’è.

Punti di miglioramento: Qualche minuzia: virgola mancante (riga 2, tra camera e Manuelito); la accendo, magari potevi mettere l’accendo; «La verità è che nessuno ti rispetterà mai. Sei un poppante!» forse qui non è chiaro fin da subito chi sta parlando, l’ultimo personaggio citato non è il pdv, ma Tiberio. Parere soggettivo: non so se è realistico che il pdv si vanti col nuovo capo di sniffare la roba, anche se è una sua abitudine… comunque da uno spacciatore tossico non si pretendono azioni intelligenti. Mi è un po’ difficile, pensandoci su, immaginare uno che riesce a defecare a comando, ma potresti sempre dirmi che gli scappava già…

Punti di forza: Sebbene la trama in sé sia una declinazione di scene viste e riviste, il finale è spiazzante e dà quel tocco di follia che posa la ciliegina sulla torta (una torta non diciamo fatta di cosa) a un racconto scorrevole e godibile.

Conclusioni: Fino al finale non ho trovato nel pezzo nulla di particolare se non una narrazione scorrevole (tuo marchio di fabbrica), ma alla fine hai premiato la mia pazienza con una scena forte che ha ribaltato il giudizio in tuo favore. Magari altri tuoi pezzi mi sono piaciuti di più, però anche questo non è male.

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Fagiolo17
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#4 » martedì 22 dicembre 2020, 17:39

Grazie mille di essere passato e per il commento.
Felice sia stato di tuo gradimento.

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maurizio.ferrero
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#5 » mercoledì 23 dicembre 2020, 9:12

Ciao Luca, piacere di rileggerti

Il tuo è un buon racconto, scritto con grande capacità, che ha però il problema di non spiccare per originalità fino al finale. La disgustosa chiusura è efficace ed è una variante molto Pulp al classico "ammazziamolo di botte per dargli una lezione". L'ho apprezzata.
I personaggi purtroppo non si discostano molto dallo stereotipo del "criminale medio". Data la storia molto classica avresti potuto giocare sull'inserire personaggi un po' meno comuni, con qualche guizzo di particolarità. Ma capisco e so perfettamente che tempo e caratteri siano tiranni.
Il tema è centrato: il "cambiare tutto per non cambiare niente" tipico del mondo della criminalità si sente bene.

Un trip mio che non c'entra nulla con il commento: il nome Tiberio, poco comune, mi ha fatto saltare in mente un'ucronia tipo "Camorra nell'antica Roma". Secondo me è da tenere a mente!

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Davide Di Tullio
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#6 » mercoledì 23 dicembre 2020, 11:12

Ciao Fagiolo!

Il racconto mi ha divertito molto. Stilisticamente valido, direi. Mi pare che sul punto tu vada in scioltezza, si vede che padroneggi lo stile immersivo.

Da un punto di visto narrativo hai centrato il segno. Mckee (quanto mi piace!) direbbe che qui c´é un rovesciamento di valore (sicurezza in se stessi + /insicurezza in se stessi -, insobordinazione+ / sottomissione -); troviamo il conflitto naturalmente e, se vogliamo, un pizzico di difetto fatale del protagonista che non riesce a vedere lucidamente la situazione, accecato dalla sua arroganza. Questo peró non impedisce il lettore di empatizzare con lui perché in fondo il suo antagonista é evidentemente un uomo senza qualitá, e questo basta a individuare nel protagonista stesso "il fulcro del bene". Magistrale, direi.

Veniamo ai (pochi) difetti. I dialoghi. Quelli dell´antagonista sono a tratti senza carattere. Ne cito uno su tutti: «Comando io adesso e non ho intenzione di tollerare certi comportamenti»; mi é parso un po' impostato. Avrei inserito un invettiva piú corta e molto piú diretta.

Il finale: un po' affrettato. Il passaggio dall´arroganza alla totale sottomossione. Avrei scelto una chiosa meno repentina, avrei caricato di piú il "sottotesto" del dialogo, senza che il protagonista declami cosí platealmente al mondo la sua sottomissione.

Ma sono minuzie. Per una prima stesura hai condotto il gioco ottimamente. I difetti che ho riscontrati si possono tranquillamente neutralizzare con una revisione.

Per me é promozione assoluta. Aspetto la finale di Champions legue!

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Fagiolo17
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#7 » mercoledì 23 dicembre 2020, 13:08

Grazie mille Davide!
Un commento davvero prezioso che mi dà tantissima soddisfazione.
Grazie ancora.

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Fagiolo17
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#8 » mercoledì 23 dicembre 2020, 13:14

Grazie mille Maurizio!
Ne terrò conto, perché in realtà spesso non curo molto la scelta dei nomi!

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Sirimedho
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#9 » mercoledì 23 dicembre 2020, 17:29

Ciao Luca.
Il passaggio generazionale è uno dei problemi delle aziende italiane, ma forse per questa “azienda” porterà maggiore ottimizzazione. L’impressione da lettore che ho avuta è quella di trovarmi in una scena di un serial tipo “Suburra”, con un esito tendente al disgustoso.
La sensazione è che sia troppo sbilanciato: all’inizio Corto si presenta in modo molto spavaldo, come se fosse senz’altro più capace e importante del figlio del capo. Non si spaventa nemmeno quando la guardia del corpo prende in mano la pistola. Invece capitola all’istante quando il figlio del capo gli dice che vuole ammazzarlo. Il cambiamento mi sembra troppo repentino, forse bisogna costruirlo più lentamente perché così rimane troppo appeso. Anche alla fine, il comportamento (“striscio sul pavimento fino alla porta”) è veramente troppo lontano dall’arrogante che è entrato nella stanza. Forse i personaggi sono un po’ troppo stereotipati per essere davvero coinvolgenti.
Mi sembra poco credibile che lo spacciatore si vanti di “rubare” la droga al capo.
Rispetto al tema, mi sembra che ci sia quello del cambiamento, ma non vedo la parte della “verità duratura”.
Per renderlo migliore, cercherei di rallentare il cambiamento di Corto. Forse cambierei alcune frasi come “Sei un poppante” che mi riesce difficile in bocca ad un delinquente, o “Capirai che non posso permettere insubordinazioni”, che mi sembra più da manager aziendale che da un giovane delinquente appena assurto al comando.
In compenso, si fa leggere bene, mi piace molto l’alternarsi dei dialoghi tra personaggi con quello interiore.
In conclusione, racconto che non mi fa impazzire, scritto tecnicamente bene con la necessità di rallentarlo per far meglio apprezzare il cambio psicologico.

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Fagiolo17
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#10 » mercoledì 23 dicembre 2020, 17:40

Grazie mille per il commento!
Il cambio è molto rapido, cercherò di dosarlo meglio in una eventuale revisione.
Grazie davvero del tuo parere.

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GiulianoCannoletta
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#11 » mercoledì 23 dicembre 2020, 22:04

Ciao Luca, piacere di averti letto.
Un racconto ben scritto che si legge tutto d'un fiato. Pare ricalcare una scena abbastanza stereotipata già vista molte volte, ma il finale assolutamente inaspettato determina a mio avviso il salto di qualità.
Tra i punti di debolezza mi sento di ripeterne uno che ti è già stato fatto notare, cioè il cambiamento troppo repentino del protagonista dall'atteggiamento spaccone e di sfida iniziale alla paura e sottomissione.
Bravo, spero di rileggerti presto.
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Fagiolo17
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#12 » venerdì 25 dicembre 2020, 16:39

Grazie mille del tuo parere Giuliano!

alexandra.fischer
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#13 » venerdì 25 dicembre 2020, 17:27

Il tema è centrato. Mi è piaciuto questo spaccato sul mondo del narcotraffico. Il Corto ha avuto il torto di prendersi troppe libertà (vedi l’assaggio della merce) che il capo precedente tollerava, ma il figlio di questi, Tiberio, no. Giovane, ma tosto (sia nella scena dove lo fa minacciare dal gorilla, sia nel finale…scatologico) Punti di forza: il linguaggio crudo, lo stile secco con un’impronta sarcastica ben costruita. E anche i personaggi tratteggiati con pochi tratti (attraverso dialoghi e descrizioni ben calibrati: sembra quasi di vederli, questi narcotrafficanti. Il Corto è pratico, sicuro di sé, almeno nella prima parte della storia. Manuelito svolge in modo egregio il suo ruolo di intermediario fra il Nostro e il nuovo capo. E il gorilla del nuovo capo, massiccio e armato mette la giusta dose di paura, notevole anche la resa del nuovo capo, Tiberio: ha una sua morale, mai sottovalutare i giovani).

Punto debole
Ti riporto la frase corretta:
Se ti sente, ti scanna
Ultima modifica di alexandra.fischer il venerdì 25 dicembre 2020, 18:03, modificato 1 volta in totale.

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Fagiolo17
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#14 » venerdì 25 dicembre 2020, 17:39

Grazie mille di essere passata Alexandra. E grazie del commento strapositivo!

alexandra.fischer
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#15 » venerdì 25 dicembre 2020, 18:03

E' meritatissimo.

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giulio.palmieri
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#16 » domenica 27 dicembre 2020, 12:12

Ciao Luca, piacere di leggerti.
Allora: il racconto secondo me presenta una grossa pecca di fondo.
Non vedo l'arco di trasformazione del personaggio. Vedo il protagonista entrare sicuro di sé nell'ufficio di Tiberio, in cui da lettore apprendo che è molto rispettato e temuto dagli altri della banda. Poi però, viene semplicemente atterrato dal "gorilla" e costretto alla sottomissione finale, senza alcuna reazione. Reazione che ci si aspetta, data la semina iniziale.
Semina iniziale, che ci dà anche un'altra informazione: il protagonista non teme di essere sentito dal nuovo capo, Tiberio, che considera un "poppante". Insomma, ci leggo un'incoerenza di fondo, che mi dà l'impressione di una serie di azioni calate dall'alto e non vissute dall'interno.
Attenzione anche al passaggio: «Come ti permet–». Che sappia, al posto del trattino ci vogliono i puntini di sospensione.
Il racconto è molto interessante, ma a mio avviso necessiterebbe di più spazio e maggiore coerenza.
A rileggerci.

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Fagiolo17
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#17 » domenica 27 dicembre 2020, 16:03

Ciao Giulio, grazie mille del tuo parere sul racconto.

Ti contraddico solo sul trattino. È un segno di punteggiatura che si chiama Em Dash e si utilizza quando una frase viene spezzata e bloccata da un'altra battuta o da qualcosa che accade.

Diciamo che i tre punti sono una sospensione volontaria, come quando si lascia in sospeso una frase, questo invece si usa in maniera specifica per quando si viene interrotti.

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Andrea Lauro
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#18 » mercoledì 30 dicembre 2020, 22:35

Buonasera Luca,
ti avevo anticipato che in prima lettura i nomi all’inizio mi erano sembrati troppi, e invece alla seconda è filato tutto liscio. Cadi sempre in piedi, che vuoi che ti dica. Racconto dal ritmo ben controllato, valida alternanza di dialoghi con azioni e pensieri, bel finalone inaspettato, da pugno nello stomaco. Avanti così.
andrea

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Fagiolo17
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#19 » mercoledì 30 dicembre 2020, 22:46

Grazie mille Andrea il tuo parere è sempre prezioso!

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Mauro Lenzi
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#20 » giovedì 31 dicembre 2020, 0:20

Andrea Lauro ha scritto: bel finalone inaspettato, da pugno nello stomaco.

Ehi, non era un pugno. Rileggi bene!
'sti commentatori che leggono di corsa...

PS Fagiolo io avevo capito dalla seconda battuta che andava a finire così!

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Fagiolo17
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#21 » giovedì 31 dicembre 2020, 7:29

Mauro mi meraviglio di te! Dovevi capirlo dalla seconda battuta del racconto del mese scorso! Stai perdendo colpi, dove hai lasciato la preveggenza? :P

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Giacomo Puca
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#22 » sabato 2 gennaio 2021, 14:49

Ciao Luca, eccomi a commentarti.

Tema
Il tema del cambiamento c'è, anche se la trattazione non mi è parsa particolarmente brillante da questo punto di vista. Grossomodo ci racconti di UN cambiamento, non della verità duratura del cambiamento.

Stile
Non ho molto da dire sullo stile, la storia si segue ed è ben scritta. Forse il neo sono i dialoghi, un po' piatti e poco caratterizzati.
Per esempio Manuelito parla così:
    «Corto, dove ti eri cacciato? Tiberio aspetta da un’ora.»
    «Il capo è stato arrestato. Ora tira i fili Tiberio.»

Insomma, sembrano proprio quei dialoghi da libro stampato che mai potrei credere reali in bocca a uno scagnozzo.

Un altro appunto è sul finale. La questione "merda" viene liquidata troppo in fretta. Avrei preferito una parte iniziale con qualche carattere in meno, per sviluppare meglio il finale. Insomma il concetto di "going on the body" esposto da Palahniuk... Se la cagata in bocca è il climax del tuo racconto, devi essere in grado di far percepire al lettore la stessa sensazione.
Uno spunto potrebbe essere quello di non far capire subito quel che succede, meglio ancora se riesci a fare in modo che il lettore capisca la situazione PRIMA del pdv.
Per esempio Tiberio dice allo scagnozzo di bendare pdv con la sciarpa e di buttarlo a terra. Qui il nostro pdv inizia a temere per la vita, crede che stiano per sparargli. La sciarpa ha un intenso odore di colonia che copre tutto il resto... Gli fanno aprire la bocca, lui si aspetta da un momento all'altro la sensazione gelida della canna sulla lingua, il mirino che gratta sul palato e invece... arriva questa specie di fanghiglia calda, dal sapore pungente!
Come al solito questi sono spunti. Non voglio riscriverti il racconto. Però se la cagata è la tua scena madre, non deve prendere due righe, quando ne "sprechi" molte di più per dettagli secondari.

Trama
Il tema del giovane viziato che succede al saggio padre è parecchio inflazionato, il tuo finale tuttavia riscatta con originalità una storia che sarebbe potuta essere banale. La virata improvvisa al pulp rovescia le aspettative del lettore, e questo vale tutto il racconto.
La repentinità con cui arriva la svolta non è un difetto, anzi potrebbe essere addirittura aumentata perché ti fa gioco. Infatti noi dobbiamo credere per tutto il tempo che Tiberio sia un buono a nulla e viziato, mentre la sua decisione dimostra non solo che è crudele, ma anche intelligente e sveglio: picchiare qualcuno è da tutti, ma umiliare in questo modo è qualcosa che solo una mente perversa può escogitare.


Valutazione finale
Un racconto che prende per le pinze il tema, illude di essere l'ennesima regolazione di conti, virando però sul finale su tinte pulp e surreali che lo migliorano nettamente. Buona prova senz'altro.
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.

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Fagiolo17
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#23 » sabato 2 gennaio 2021, 18:52

Ciao Giacomo! Grazie mille del commento e del suggerimento! L'idea della sciarpa è molto interessante!

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antico
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#24 » martedì 5 gennaio 2021, 20:20

Parto dalle criticità: 1) una partenza lenta con il protagonista che scopre che il capo è stato arrestato con una battuta leggera leggera tipo "Era buona la pastasciutta in mensa" in più con l'aggravante che, pur essendo uno degli uomi di fiducia, non avesse ancora sentito nulla in giro e 2) ce lo presenti arrogante e sicuro di se stesso, ce lo sviluppi arrogante al punto da alzare le mani su Tiberio e poi ce lo trasformi in un agnellino come se niente fosse. Sembrano due problemi distinti, ma in verità ci vedo una costante ed è una tua propensione, in questo racconto (ma che in certa parte può essere ritrovata anche in altri tuoi lavori), a non dare il giusto peso a certi momenti importanti, non li carichi abbastanza dando per scontata la loro rilevanza. Detto questo, il racconto mi è piaciuto e si legge bene. Il tema lo si ritrova e la scena è bella forte. Direi un pollice tendente verso l'alto in modo convinto, ma non brillante.

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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: Cambio al vertice

Messaggio#25 » lunedì 11 gennaio 2021, 1:10

Avendo concluso i miei obblighi da commentatore su ambo i concorsi, approfitto della serata per leggere qualche brano degli altri gruppi. Volendone curiosare il maggior numero possibile, non sarò così pignolo come nei racconti letti da giudice. Siete salvi! :D

Innanzitutto, ciao Luca. Riguardo il tuo brano sono combattuto. La costruzione generale e l'idea sono buone, così come la scena finale (stavo per scrivere "quella scena di merda", ma, anche se non ho letto chi mi ha preceduto, temo sarei stato il ventesimo a fare una battuta simile). Tuttavia a più riprese mi sono ritrovato di fronte a dei rovesciamenti troppo repentini negli equilibri tra i personaggi. Vero è che i 4k caratteri è questo un rischio quasi inevitabile, ma vedere il protagonista che da bullo di quartiere si trasforma in un agnellino nel giro di un paio di righe ha un po' stonato. Oltretutto, il protagonista più che un uomo di fiducia, sembra comportarsi come un novellino: ammette di rubare droga che non è sua, fa lo strafottente sapendo bene di trovarsi in una situazione di pericolo, non ha idea che il suo capo è stato arrestato... Insomma, direi struttura generale promossa, passaggi specifici da rivedere. Per il resto lo stile non mi dispiace, anche se la prima frase sono riuscito a visualizzarlo sono a seguito della seconda. All'inizio avevo inteso che il dito fosse stato infilato dal basso (per grattarsi?). Basterebbe a mio avviso aggiungere un "infilo il dito nel colletto della maglietta" per risolvere l'ambiguità della scena. Volendo si potrebbe anche eliminare "della maglietta" per evitare il non proprio piacevole accostamento etto/etta. In fondo, ha davvero valore ai fini narrativi che il protagonista indossi una maglietta o un completo in giacca e cravatta?
A presto.
lupus in fabula

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