DARK ROOM

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Andrea76
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DARK ROOM

Messaggio#1 » martedì 22 dicembre 2020, 0:41

Claudio era già sotto le coperte, aveva sonno.
Stasera non ce la posso fare: speriamo che non me lo chieda.
Gloria entrò nella stanza e si tolse il bracciale, quello che tintinnava ad ogni rotazione del polso. Si svestì, scivolò nel letto e si accoccolò sul suo petto.
“Ho voglia, Claudio,” e lo baciò sul capezzolo.
“Adesso no,” si girò di fianco. “Sono stanco,” e chiuse gli occhi.
“Maledizione! Sempre no!”
Lo sapevo, si è incazzata. Ecco che esce dal letto.
“Sai che c’è, bello mio? Che adesso me lo vado a cercare io un sì.”
Ecco che si riveste. Ecco il rumore della lampo del vestito, e poi il tintinnio del bracciale, di nuovo allacciato al suo polso.
“Vaffanculo!” i passi di Gloria rumoreggiarono come pioggia battente. La porta di casa si aprì e si richiuse con un boato. Claudio non riaprì gli occhi.
Ma sticazzi!
Si addormentò.

Claudio si risvegliò nel cuore della notte. Si mise a sedere nel letto, gli mancava il respiro. Gloria non era ancora tornata, allora si rivestì e uscì di casa. Abitavano in centro, le strade erano piene di gente e la notte era più viva che mai. La cercò nei locali della zona, ma non la trovò.
Dove cazzo sei, Gloria?
Passò davanti al “Censured Club”, un locale notturno. Da lì uscì un tipo con la carnagione da messicano.
“Ehi amico,” gli sorrise. “Ti va di farti un giro nella Dark Room?” parlava un italiano senza inflessioni. “Entri, la battezzi e te ne vai.”
Claudio scosse la testa. “Chi… chi è che dovrei battezzare?”
“Non lo saprai mai. Lì dentro si tocca, ma non si vede.”
“Io devo cercare mia moglie.”
Cristo, ma perché racconto i cazzi miei a questo coglione?
“Una moglie è per tutta la vita, amico. Questa serata no.”
Ma sai che c’è? C’è che ha ragione. C’è che ho le palle piene per colpa di Gloria…
Claudio fissò il messicano. “Che devo fare?”
“Entri e ti infili nella prima porta a destra. Prima però mi dai un centone.”
Claudio lo pagò.
“Divèrtiti, amico,” lo fece passare. Claudio si ritrovò in un corridoio di luci soffuse. Sulla destra c’era una porta come indicatogli. Entrò. Il messicano aveva ragione, lì dentro era buio pesto. Non aveva idea delle dimensioni e della forma di quella stanza.
Mi sa che ho fatto una cazzata. Io me ne vado!
Qualcuno sospirò, proprio davanti a lui. Allungò le mani in quella direzione e acchiappò l’aria. Ci riprovò e toccò qualcosa. Qualcuno.
Ora ci parlo. Anzi no, meglio non farsi riconoscere.
Poggiò la mano sulla schiena del suo dirimpettaio, e il sospiro di prima divenne un mugugno. Spostò allora i palmi sul petto.
È una donna. Sì, una donna!
Tra le dita adesso aveva un seno turgido, caldo.
Sai che c’è? Io mi butto.
La tirò a sé con forza, mentre lei gli ghermì la spalla: un suono acuto e metallico riecheggiò nell’oscurità.
Che cazzo è questo tintinnio?
Veniva dal braccio, dalla mano, dal polso della donna misteriosa.
Claudio fece un salto all’indietro.
Porca puttana!
Scappò, di corsa, e tornò in strada.
“Già fatto?” Claudio passò oltre il messicano senza salutarlo. “Ehi, amico! Dammi qualche dettaglio, cazzo!”

Rimase in giro fino all’alba senza smaltire la rabbia. Poi salì a casa. Le luci nel suo appartamento erano accese. Fece un passo verso la camera da letto: Gloria era vicino al letto e stava provando a tirare giù la zip del vestito. Il bracciale tintinnava al suo polso come aveva fatto nella Dark Room.
Adesso la uccido.
Entrò, e lei gli lanciò un’occhiata gelida. “Dove sei stato?”
In giro, e ho scoperto che mia moglie è una troia.
“Non riesco a togliermi il vestito.”
So quello che devo fare.
“Lascia, ci penso io.” Avanzò verso Gloria che gli dava le spalle. Le arrivò da dietro e le poggiò i palmi sulla nuca.
“Allora, ti muovi?” Claudio premette le dita sul suo collo. “Ehi, così mi fai male!”
È quello che voglio.
Abbassò una mano e tirò giù la zip. Gloria rimase completamente nuda.
Cristo, quanto è bella.
Lei si voltò e guardò lui che la guardava. “Vuoi dirmi qualcosa?”
Claudio annuì. “Sì. Che siamo ancora in tempo.”
Lei strabuzzò gli occhi: era lo stesso uomo di inizio serata?
No che non lo sono, Gloria. Sono tornato alle origini.
Le saltò addosso e la baciò fino a toglierle il respiro. SI allacciarono come in un nodo, si buttarono sul letto e, finalmente, fecero l’amore come non mai.



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antico
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Re: DARK ROOM

Messaggio#2 » martedì 22 dicembre 2020, 0:43

Ciao Andrea! Tutto ok con caratteri e tempo, buona Davide Del Popolo Riolo Edition!

alexandra.fischer
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Re: DARK ROOM

Messaggio#3 » martedì 22 dicembre 2020, 17:23

DARK ROOM di Andrea Spinelli Tema centrato. Un matrimonio sul punto di spegnersi si riaccende di colpo per merito di una Dark Room (idea boccaccesca, con il partner misterioso da soddisfare al buio e, sempre nello spirito boccaccesco, il marito ci trova…la moglie).
Punti di forza: il braccialetto di lei, con funzione metonimica indovinata per tutto il racconto (è da quello che lui la riconosce al buio). I pensieri di Claudio, molto credibili, dal linguaggio giovanile e sciolto, per non parlare della bella e pepata Gloria, decisa a cercare altrove le proprie gratificazioni sessuali. La macchietta del messicano proprietario della Dark Room, che oltre a farsi pagare vorrebbe qualche ragguaglio in più. L’atmosfera iniziale della camera da letto e della resa dell’approccio erotico da parte di lei. Il brivido nella scena della lampo incastrata nel braccialetto di lei (bel colpo d’astuzia, il Lettore pensa davvero che la ucciderà). E il finale rovente.

Punti deboli.
Ecco le frasi già corrette:
“Maledizione. Sempre no!”
…adesso me lo vado a cercare io, uno sì.
Ma ‘sti cazzi.

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Pretorian
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Re: DARK ROOM

Messaggio#4 » martedì 22 dicembre 2020, 23:52

Ciao Andrea e piacere di leggerti.

Ti dirò, questo racconto mi ha convinto ben poco. Il tema è centrato ("cambiamento" inteso come evoluzione del protagonista indotta dall'esperienza), ma il resto è da migliorare. La parte peggiore, è sicuramente la psicologia del protagonista, che dovrebbe essere il punto più saldo della storia (d'altronde, costituisce l'aggancio con la specifica) ma finisce con essere apparentemente casuale. Prima Claudio non ha voglia di sesso (perché? Dal modo in cui lo fai esprimere non si capisce se provi sentimenti negativi per la moglie... o sia stremato dai troppi rapporti... che sia sul punto di morire per snu-snu?) poi, non trovando la moglie, esce a cercarla. Poi, incontrando un night club del tutto casuale, decide di fermarsi per fare sesso occasionale (quindi non era stremato dai troppi rapporti... ma allora perché ha rifiutato la moglie? E, se era davvero preoccupato, com'è che ha cambiato idea così velocemente?), scopre che la moglie va a divertirsi lì e ne resta disgustato, poi però decide che la cosa lo eccita e decide di fare l'amore con lei... insomma, ammetterai che sono troppe giravolte mentali per un personaggio in uno spazio, sia di caratteri che cronologicamente all'interno della storia, per poter essere plausibili. Per quanto riguarda lo stile, ci sono ancora parecchie sbavature di narrazione rispetto allo scritto (tra tutti, il fatto che sintetizzi l'attesa di Claudio sul finale), ma niente di troppo catastrofico. Insomma, non proprio una buona prova, ma nulla che non possa essere migliorato.

Alla prossima!!

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Stefano.Moretto
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Re: DARK ROOM

Messaggio#5 » giovedì 24 dicembre 2020, 12:27

Ciao Andrea,
il tuo racconto mi ha lasciato un po' un senso di insoddisfazione per un paio di motivi. Il primo, come ti hanno già detto, è la psicologia del protagonista che si comporta in modo un po' "forzato" per tirare avanti la trama. L'ambientazione sembra moderna, o quantomeno non ci sono elementi che facciano supporre il contrario, però il protagonista non fa neanche finta di provare a cercare la moglie al cellulare: non la vede in casa allora esce e la cerca. Che in un piccolo paesino può anche funzionare, in una città è un po' più difficile, in una metropoli è impossibile. Il fatto di non sapere il contesto rende questa scelta opinabile. Poi come ti hanno detto il cambio di psicologia del punto di vista, che dovrebbe essere il fulcro del romanzo per via del tema, è "strano". Prima è accidioso, poi preoccupato, poi lussurioso, poi adirato, poi di nuovo lussurioso. Sembra che abbia problemi caratteriali e che basti un minimo stimolo per fargli cambiare umore (del tipo: se passava davanti a una pasticceria si fermava per un bombolone).
Un altro problema che ho sentito è che gli eventi sono molto "citofonati". L'uomo esce a cercare la moglie, un tizio a caso esce da un locale proprio mentre passa lui, lo ferma per dirgli di spassarsela con una donna a caso, 90% sarà la moglie. E infatti è lei.
Un'altra nota sulla scena: non ho idea di come funzionino certi ambienti, ma mi ha dato un senso di irrealismo che il pappone chiedesse com'è stato a un cliente. Solitamente in certi posti non cercano di non mettere in imbarazzo i clienti per "fidelizzarli"?
Riguardo lo stile è buono, ma può essere migliorato. Ad esempio:
Gloria non era ancora tornata, allora si rivestì e uscì di casa. Abitavano in centro, le strade erano piene di gente e la notte era più viva che mai. La cercò nei locali della zona, ma non la trovò.

Questo pezzo è un riassunto:
1)Gloria non è tornata, allora esce: quel "allora" non ci sta, la consecuzione temporale c'è, il lettore leggendo le due frasi separate capisce cosa sta succedendo: "Gloria non era ancora tornata. Claudio si rivestì e uscì di casa"; si capisce benissimo che c'è un rapporto di causa ed effetto senza doverlo esplicitare.
2) Abitavano in centro [...]: questo è quello che chiamano "spiegone", un'informazione messa nel testo nel momento in cui serve alla narrazione e che viene data da un narratore esterno uscendo dal punto di vista.
3) La cercò nei locali [...]: questo è proprio un riassunto degli eventi.
Questi problemi li riassumi facendo partire la scena dopo: invece di raccontare che Claudio si sveglia, cerca la moglie ma non c'è, si riveste, esce e la cerca a giro, parti direttamente dal fatto che la sta cercando. Ad esempio lo fai uscire da un locale, guarda il cellulare: son le due di notte e Gloria non ha risposto ai messaggi che gli ha lasciato. A quel punto gli fai pensare "Dove cazzo sei, Gloria?" e il gioco è fatto, hai dato al lettore tutte le informazioni in un colpo solo. Non c'è la spiegazione che abitano in centro, ma ho notato che ai fini del racconto non è un dato importante, quindi si può eliminare.
Spero di esserti stato utile.

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Jacopo Berti
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Re: DARK ROOM

Messaggio#6 » giovedì 24 dicembre 2020, 16:36

Il racconto potrebbe sembrare piuttosto inverosimile nelle varie situazioni che si susseguono così come commentato dagli altri partecipanti. D’altra parte, però, si riesce a stare al gioco e seguire le decisioni o, meglio, le pulsioni del protagonista. Il susseguirsi delle sue azioni ne delinea il carattere e abbozza un rapporto con la moglie.
Non credo sia così complicata la situazione: manca il desiderio sessuale, che deve essere risvegliato da altro, ad esempio la gelosia, la segretezza, il rischio. Chiaramente non è una situazione ideale, ma fanno quello che possono.
Una cosa che non apprezzo molto è il monologo interiore in corsivo. I pensieri del protagonista sono “segnalati” al lettore, e io lo trovo molto artificioso.
Al tema ti attieni solo in parte: c’è un cambiamento, ma non è al centro del racconto, secondo me. Inoltre, poi, siamo piuttosto lontani dal “l’unica verità duratura è il cambiamento”.
Insomma, nemmeno io sono del tutto soddisfatto o convinto, ma secondo me non c’è il grosso difetto di trama che hanno fatto notare gli altri. Né mi danno fastidio gli "spiegoni", che non rilevo solo per due parole da narratore esterno.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

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Filippo Santaniello
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Re: DARK ROOM

Messaggio#7 » sabato 26 dicembre 2020, 9:56

Ciao Andrea,
si legge bene il tuo Dark Room, frasi brevi, dritte al punto, però la storia non mi ha fatto impazzire. Diciamo che ho capito subito, non appena ho letto del braccialetto, che sarebbe stato un elemento decisivo alla storia, però come si fa a essere certi che la donna nel buio sia tua moglie toccando un semplice braccialetto? Poteva essere qualsiasi altra donna con un bracciale simile. Perciò avresti dovuto trovare un escamotage diverso, anche una cicatrice sul corpo della moglie forse poteva andar bene. Nemmeno il finale mi ha fatto impazzire, leggendo avevo l’impressione che era proprio quello in finale verso cui stavamo andando. Elencati i difetti, ti faccio i complimenti per la scrittura. Stile implacabile e asciutto come piace a me. Felice di averti letto, alla prossima!

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Luca Nesler
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Re: DARK ROOM

Messaggio#8 » sabato 26 dicembre 2020, 17:13

Ciao Andrea, piacere!
Inizio col darti una considerazione sul pensiero in corsivo: è una tecnica un po' datata. In effetti mi ha stranito. So che scrivendo in terza persona è un modo per identificare il pensato del protagonista di cui seguirai il PDV, ma, se segui il PDV di un protagonista in particolare, ogni pensato nel testo sarà il suo, anche in terza persona. Percui non hai commesso un errore, ma valuta la possibilità di immergere il pensato (non in modo del tutto diretto) nella prosa come faresti con una prima persona. Più o meno.

Gloria entrò nella stanza e si tolse il bracciale, quello che tintinnava ad ogni rotazione del polso. Si svestì, scivolò nel letto e si accoccolò sul suo petto.
“Ho voglia, Claudio,” e lo baciò sul capezzolo.

Non andare a capo se la battuta è dello stesso soggetto che compie l'azione. La "e" di "e lo baciò sul capezzolo" non è necessaria.
Inoltre la frase ha altri due problemi di natura diversa.
1 - il bracciale dovrebbe tintinnare, non dovresti farlo raccontare al pensiero del PDV dicendo una cosa che somiglia a: "avete presente? Quello che tintinnava ogni volta che lei muove il polso." Così esci dal PDV e costruisci una formulazione forzata che si fa notare. Hai seminato ma rimane un po' troppo in superficie.
2 - L'azione di lei "Si svestì, scivolò nel letto e si accoccolò sul suo petto" non segue il flusso della lettura. Messo così è troppo sbrigativo rispetto al tempo che verosimilmente ci mette a fare queste azioni. Il risultato è un riassunto raccontato che rompe l'immersione.

Lo stile che hai scelto presenta alcune difficoltà che non hai sempre gestito al meglio. Già dalla prima parte emerge che c'è una terza persona che tiene il lettore fuori dal PDV ma sentiamo i suoi pensieri in modo diretto come se fossimo dentro. In più c'è un'incoerenza nel fatto che a volte si leggono i pensieri, altre volte no. A volte la scena è presentata dalla prosa, a volte dal pensiero diretto del protagonista. Questo ha l'effetto di una penna poco consapevole che tiene il lettore fuori dalla vicenda.

Nella seconda parte del racconto si parte abbastanza peggio che nella parte prima. Vediamo:

"Claudio si risvegliò nel cuore della notte."
Claudio si svegliò (meglio di risvegliò). Il fatto che sia il "cuore della notte" (espressione formulare/cliché linguistico) è raccontato e non mostrato attraverso le percezioni di Claudio.

"Si mise a sedere nel letto (nel letto è superfluo), gli mancava il respiro"
Questa cosa doveva essere la prima che Claudio nota, invece prima nota che è notte, poi si mette a sedere e poi si accorge che non respira. Poi la cosa viene abbandonata senza nessuna spiegazione.

"Gloria non era ancora tornata, allora si rivestì e uscì di casa."
Lui nota che Gloria non è tornata, ed è ok. Poi "allora si vestì" è onnisciente e non c'è nessuna connessione diretta che, invece, quell'allora sottintende. "Uscì di casa" è un riassunto in tell che, comunque, potrebbe anche starci, se vogliamo essere clementi (cosa che non sono mai. Lol)

"Passò davanti al “Censured Club”, un locale notturno."
Questo "un locale notturno" è una goffa spiegazione per il lettore. Nun se fa!
Sessa cosa con: " Abitavano in centro".

Alla fine c'è la parte più problematica del testo:

Claudio annuì. “Sì. Che siamo ancora in tempo.”
Lei strabuzzò gli occhi: era lo stesso uomo di inizio serata?
No che non lo sono, Gloria. Sono tornato alle origini.

Qui abbiamo lei che si pone una domanda (e il lettore non dovrebbe leggerla) o lui che la intuisce dal suo strabuzzare gli occhi, allora non dovrebbe essere espressa così, ma in modo più coerente al PDV di Claudio.
Poi abbiamo un pensiero diretto che risponde a questa domanda, addirittura riferendosi per nome a Gloria. Insomma, questo sembra un dialogo tra telepati.

Questo per farti notare alcune incoerenze/errori/sviste stilistiche.

Sulla trama: l'idea è carina e provocatoria, ma il costrutto è un po' traballante. Perché Claudio va a scopare se non ne aveva voglia? Inoltre anche il modo in cui lui aderisce a questa cosa misteriosa e inquietante mentre è impegnato nella ricerca della moglie è un po' surreale.
Il finale mi è piaciuto perché positivo e lancia un messaggio di cambiamento positivo, ma il come lo si raggiunge è un po' traballante.
Spero di essermi spiegato bene.

Alla prossima!

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Puch89
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Re: DARK ROOM

Messaggio#9 » domenica 27 dicembre 2020, 21:44

Ciao Andrea, lieto di leggerti.
Sarò crudele, ma il tuo racconto non mi è piaciuto proprio per niente, ma la colpa non è dell'idea di per sé che ci può stare, ma del modo in cui l'hai sviluppata e costruita. I dialoghi sono poco credibili, risultano forzati e per niente naturali. Il narratore onnisciente non è ben gestito; io non sono un estremista del "usa la terza persona limitata soggettiva o non se ne fa nulla", rimango forse uno dei pochi qui dentro che sa apprezzare il narratore onnisciente quando viene utilizzato con sapienza, soprattutto quando ha un guizzo interessante che sa tenere incollato il lettore nonostante il distacco col protagonista, ma qui non c'è. Entri ed esci senza una reale consapevolezza dal pdv di Claudio. Non c'è un minimo di show, e anche qui, non sono un estremista, penso che il tell sia necessario quanto lo show nel giusto equilibrio, ma qui zero proprio, e lo dico perché ci sono momenti in cui un po' di show avrebbe aiutato moltissimo. Poi, il fatto che Claudio incontrasse sua moglie nella dark room era telefonatissimo, anche se poi non sappiamo davvero se fosse lei o meno.
In ultimo, la frase finale:

"Lei strabuzzò gli occhi: era lo stesso uomo di inizio serata?
No che non lo sono, Gloria. Sono tornato alle origini."

No. Proprio no. Lei sta pensando se lui fosse lo stesso uomo, quindi c'è un improvviso cambio di pdv improvviso che disorienta, e lui non può rispondere a quel pensiero, proprio perché è un pensiero. Questo è sicuramente l'errore più grave di tutto il testo.
Per il resto il tema è centrato. Alla prossima.

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Alessio
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Re: DARK ROOM

Messaggio#10 » martedì 29 dicembre 2020, 9:43

Ciao Andrea,
nella tua storia fatico a ravvisare il tema. Tirandola un po’ per i capelli, vedo un Claudio che da marito annoiato con poco desiderio, diventa passionale e decide di fare l’amore con la moglie, ma francamente non mi sembra un cambiamento sostanziale, mi dà più che altro l’impressione che la situazione lo abbia semplicemente eccitato. Sarà sempre così d’ora in poi? Niente ce lo fa presupporre.
Il punto più debole è l’incontro al buio con la moglie. È troppo casuale e non funziona. Nella vita vera i casi accadono, ma nella fiction rendono tutto forzato e fasullo. Anche il litigio iniziale mi sembra un po’ forzato.
Per quanto riguarda lo stile, ho visto molto raccontato e un lessico non sempre adeguato (“La porta di casa si aprì e si richiuse con un boato”: ha fatto esplodere la porta?).
In conclusione, una storia un po’ piatta e forzata, con il tema appena sfiorato. Mi dispiace.
Alla prossima.

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Re: DARK ROOM

Messaggio#11 » sabato 2 gennaio 2021, 16:27

Sono molto combattuto perché ho trovato la lettura molto piacevole, ma il racconto mi sembra forzato nei suoi punti di svolta. Forse il problema principale sta nel fatto che non dai spazio al rapporto con la moglie, nel senso che non capiamo il perché del suo rifiuto, non è contestualizzato. Alla fine di tutto il carosello, sì, ci si arriva al fatto che il cambiamento è necessario anche per mantenere la passione e l'interesse, ma ci si arriva attraverso dei punti di svolta eccessivamente forzati seguendo un iter decisamente imposto e questo non può non incidere nella valutazione finale che per me si attesta su un pollice tendente verso l'alto, ma senza picchi, non brillante.

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