Warpedia

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Mauro Lenzi
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Messaggio#1 » martedì 22 dicembre 2020, 0:59

Sophia striscia alla mia sinistra. “Ore undici, duecento metri circa”.
“Come, circa?” Non mi sta guardando, ma capirà che le sorrido.
“Alexander. Non farmi esporre per un tiro facile.”
Regolo l’obiettivo, punto. La sagoma del nero è una macchia grigia tra i calcinacci ocra dell’ex centro commerciale. Metto a fuoco finché la svastica non è ben delineata. Centosessanta.
“Sei stanca?”
“Finisci questo e andiamo. È un ufficiale?”
“Non più.”
Premo il grilletto.


Sophia si accende una sigaretta. “Ho voglia di parlare.” sbuffa.
Le passo una mano sulla fronte sudata, affondo le dita tra i suoi capelli crespi.
Posa la testa sul mio petto e soffia una nuvoletta di fumo che sale fino al buco nel tetto, al cielo. Sophia tossisce. “Lo sai che i fascisti allevavano dei viventi al solo scopo di divorarli?”
“Dai, non raccontarmi queste storie. Non voglio dormire male.”
Si punta su un gomito, mi scruta coi suoi occhi neri. “Combattiamo per proteggere il popolo da queste atrocità.”
“Hai ragione.” La bacio.

Lo sferragliare del carro armato è proprio alle nostre spalle. Mi siedo e mi appoggio con la schiena al muro: inizia a vibrare.
Sophia si sporge appena dalla finestra, mira col puntatore.
“Cinquanta metri, in avvicinamento. Al mio mark. Tre, due, uno…”
Mi arrotolo una sigaretta.
“Mark!”
Non è facile non sprecare neanche un grammo di erba. Le razioni sono ottime e abbondanti, ma per rispetto del popolo… Accendo e do un tiro.
Un sibilo e un boato. Sophia si lascia cadere a fianco a me. Un pezzo di lamiera grande come un braccio si pianta nella parete opposta.
Sopra le nostre teste il rombo dei jet. Picchietto sul microfono.
“Ottimo lavoro con quel missile, ragazzi.”
Sophia mi ruba la sigaretta, aspira e sorride. “Leviamoci da qui.”
Un punto rosso le si accende sul petto.
Scatto su di lei, finiamo a terra. Sul braccio mi arriva un colpo, come un cazzotto di quelli forti.
“Alex!”
“Via!”
Corriamo a testa bassa, col cuore in gola, tra le rovine.
“Stai bene…” ansima. “Alex…?”
Mi guardo il braccio. Sulla fascia, la piastra è piegata, il simbolo divelto. Ma mi ha protetto. Apro e chiudo la mano: sono solo intorpidito.
“Che fortuna…” dico.
Sophia si ferma. “E ora senza il simbolo del popolo come fai?”
“Non so…”
“Consulta il manuale! Io ti copro!”
Mi accuccio dietro i resti di un blindato a levitazione e frugo nella tasca interna della giacca. Prendo il manuale, premo il pulsante. Si accende, per fortuna.
Warpedia.
Rischiamo che ci becchino, e la prima cosa cui pensiamo è leggere il manuale.
Ma quello che mi stupisce è… perché mi sto stupendo? Dovrebbe essere la cosa più sensata da fare, cercare informazioni...
Lo schermo sfarfalla. Sta a vedere che non mi identifica. Accosto quel che resta della piastra.
Il manuale si divide in due schermate più piccole. Falce e Martello sopra, la Svastica sotto. Ma che significa?
I passi di Sophia. Lo nascondo.
“Alex! Allora?”
“Credo che la mia piastra non funzioni più bene. Torniamo al campo.”
Sophia scuote la testa. “E se i droni perimetrali non ti identificassero? Ti fermerai subito fuori e mi aspetterai, io—.”
Un sibilo: la sua testa esplode.

È una notte senza luna, gelida. Vago tra lo scheletro di questa città senza nome e senza tempo. Con la piastra danneggiata non posso contattare il comando. Ho tanta voglia di fumare, e invece ho solo il manuale a tenermi compagnia.
Digito: Razza umana. Storia.
Falce e martello, Svastica. Falce e martello.
Compare l’immagine di un uomo e una donna normali.
L’unificazione delle razze. Un tempo l’essere umano era di diverse razze, ciò creava discriminazioni create dai fascisti.
Nulla di nuovo.
Digito: Razza umana. Storia.
Svastica.
Scorro immagini di uomini e donne assurdi, con la pelle bianchissima o giallastra, capelli lisci, talvolta gialli o rossi.
Per perseguire il loro scopo di miscelare le razze in una unica, i comunisti hanno attuato deportazioni di massa...
Torno indietro.
Inizio della guerra.
Nessun risultato.
Un fascio di luce mi acceca. “Alex!”
È la voce di Sophia. Mi corre incontro, mi abbraccia.
“Temevo di averti perduto!”
“A-anch’io, amore..”
Si scosta. Ha cambiato taglio di capelli… e sulla sua fascia c’è una svastica.
“Qui non è sicuro." Mi porge la mano. "Vieni, torniamo al comando.”
Spengo il mio manuale. “Sì… dimmi che hai una sigaretta.”



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Re: Warpedia

Messaggio#2 » martedì 22 dicembre 2020, 1:03

Ciao Mauro! Tutto ok con i parametri, buona Davide Del Popolo Riolo Edition!

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Re: Warpedia

Messaggio#3 » martedì 22 dicembre 2020, 15:21

Ed eccomi dal grande Mauro! Mi sembra che sia la prima volta in cui sono chiamato a leggere un tuo pezzo, ma come sai non è la prima volta che ti leggo.

Prime Impressioni: Mi pare di essere in un videogame, in cui si può morire e ricominciare a giocare, la dinamica ludica del tuo pezzo funziona bene, mi vedo a giocare a Wolfenstein e sparare ai nazisti. Ho un po’ di confusione in testa però, certi dettagli non mi sono arrivati.

Aderenza al tema: Il cambiamento dei simboli da svastica a falce e martello identificano sicuramente uno scenario di cambiamento. Nell’ottica dell’altra parte del tema, interpreto questa guerra come una specie di conflitto infinito in cui gli esseri umani combattono in eterno schierandosi in parti avverse, senza che lo schieramento in sé abbia granché di significato. Interpreto bene?

Punti di Miglioramento: Più che un racconto, questa potrebbe essere la sinossi di un romanzo a parte. Ci sono troppi interrogativi che restano irrisolti: perché la tizia ricompare dopo che le hanno fatto esplodere la testa e per giunta coi colori dello schieramento opposto? Io la interpreto con la possibilità degli schieramenti di creare cloni infiniti dei soldati, un po’ alla Battlestar Galactica, però mi mancano gli elementi per capire se ho interpretato le cose nel modo corretto. C’è qualche battuta di dialogo che avrei messo giù in modo diverso: i viventi allevati al solo scopo di divorarli mi pare una specie di situazione normale nella realtà in cui viviamo, ma nella loro? Come si nutrono? Forse i cloni non devono mangiare, o forse vivono in una specie di realtà virtuale, però non si capisce.

Punti di forza: L’originalità. Il conflitto regolato da questo manuale stile Guida Galattica per Autostoppisti è una grande idea. Anche il world building mi piace molto, questo mondo distopico in cui comunisti e fascisti perpetuano la Seconda Guerra Mondiale arrivando addirittura a combattersi con armi futuristiche.

Conclusioni: Idea davvero buona, che soffre per lo spazio ristretto. Forse eliminando qualche battaglia avresti potuto trovare lo spazio per approfondire qualche elemento rimasto in sospeso. Il tuo stile narrativo mi piace, è pieno di elementi sensoriali che permettono una buona immersione, ma sappiamo tutti che ne sei capace. Per me giudizio positivo e l’invito ad ampliare la tua idea in qualcosa di più sostanzioso.

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Mauro Lenzi
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Re: Warpedia

Messaggio#4 » martedì 22 dicembre 2020, 15:44

MentisKarakorum ha scritto:Ed eccomi dal grande Mauro! Mi sembra che sia la prima volta in cui sono chiamato a leggere un tuo pezzo, ma come sai non è la prima volta che ti leggo.

Ho corrotto l'Antico per averti tra i giudici. So che ci tenevi!

MentisKarakorum ha scritto: Prime Impressioni: Mi pare di essere in un videogame, in cui si può morire e ricominciare a giocare, la dinamica ludica del tuo pezzo funziona bene, mi vedo a giocare a Wolfenstein e sparare ai nazisti. Ho un po’ di confusione in testa però, certi dettagli non mi sono arrivati.

Interessante, non avevo pensato al videogame.

MentisKarakorum ha scritto: Aderenza al tema: Il cambiamento dei simboli da svastica a falce e martello identificano sicuramente uno scenario di cambiamento. Nell’ottica dell’altra parte del tema, interpreto questa guerra come una specie di conflitto infinito in cui gli esseri umani combattono in eterno schierandosi in parti avverse, senza che lo schieramento in sé abbia granché di significato. Interpreto bene?

Esatto, e come hai intuito c'è tutta un'ambientazione dietro che non aveva spazio. L'ho improvvisata dopo la traccia e poi ho confidato che qualcosa trapelasse, ma la mia speranza era che desse un po' di tridimensionalità alla vicenda, non che si spiegasse nella trama: non era possibile.
Per cui, e qui rispondo anche al punto da te sollevato dopo, non era mia intenzione che il lettore avesse tutti i suoi dubbi risolti. A qualcuno potrà non piacere, ma nasce dal mio tentativo di metterci un di più e ho voluto provare questa strada, lavorare sullo sfondo, pur sapendo che non avevo possibilità di metterlo a fuoco. Vero, la parte dei carnivori avrei voluto approfondirla un po' di più, ma è mancato lo spazio. Altri punti che volevo seminare non li ho neppure potuti mettere, ma va bene così, credo avrebbero creato confusione.
In più non mi dispiaceva l'idea di lasciare qualcosa all'interpretazione del lettore. Sia nelle trama, che nei significati. Mi spiego meglio: volevo anche sollevare una riflessione che andasse al di là della trama, ma non devo spiegarla io, né deve essere interpretata come un test di intelligenza. Dico solo che in questa prova c'è anche la mia intenzione di parlare al lettore con elementi che non si notano se ci si ferma alla semplice lettura degli eventi. Poi voglio vedere se funziona: è anche possibile che un lettore abbia la buona volontà di leggere con calma e interrogarsi, ma io non sono riuscito a far arrivare il messaggio.

MentisKarakorum ha scritto:Il conflitto regolato da questo manuale stile Guida Galattica per Autostoppisti è una grande idea. Anche il world building mi piace molto, questo mondo distopico in cui comunisti e fascisti perpetuano la Seconda Guerra Mondiale arrivando addirittura a combattersi con armi futuristiche.

Mi pare che non sia la prima volta che qualcuno (ma non ricordo se eri sempre tu) associa un mio racconto a questo classico... che, ammetto, non ricordo di aver mai letto. Dovrò ovviare, a questo punto. Comunque in piena fiducia lo prendo come un gran complimento e ti ringrazio.

MentisKarakorum ha scritto: Conclusioni: Idea davvero buona, che soffre per lo spazio ristretto. Forse eliminando qualche battaglia avresti potuto trovare lo spazio per approfondire qualche elemento rimasto in sospeso. Il tuo stile narrativo mi piace, è pieno di elementi sensoriali che permettono una buona immersione, ma sappiamo tutti che ne sei capace. Per me giudizio positivo e l’invito ad ampliare la tua idea in qualcosa di più sostanzioso.

Sì ammetto che avevo letto qualche presentazione dei libri della guest star e i temi mi ispiravano molto. In così poco spazio ambientazioni fantastiche sono difficili da riprodurre, ma volevo fare un tentativo, e la sfida era di metter e giù qualcosa di comprensibile, pur sapendo che avrebbe lasciato interrogativi aperti, e non solo sui dettagli dell'ambientazione. Vediamo.

Grazie per l'analisi, molto puntuale e azzeccata, secondo me.

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Sirimedho
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Re: Warpedia

Messaggio#5 » mercoledì 23 dicembre 2020, 18:42

Buonasera Mauro.

Idea interessante, ma non ti nascondo che mi sono perso.

All’inizio c’è una scena interessante di guerriglia. Dopo capiamo che Alexander e Sophia si amano. L’attacco al carro armato non ho capito come funziona, ma poco male, è solo un passaggio per creare l’incidente che porta al punto critico: l’accesso al manuale, che con la piastra rotta non sa di quale fazione fornire i contenuti. Un po’ misterioso perché ci debba essere un manuale con entrambe le versioni, mi dà la sensazione di gioco di ruolo, che si amplifica quando Sophia torna dalla morte. Qui ho pensato che siano personaggi di un gioco, di una simulazione, delle intelligenze artificiali coscienti non umane, altrimenti non capisco come possa succedere che una persona con la testa esplosa possa tornare con un nuovo taglio ai capelli!

La sensazione di straniamento c’è anche quando Sophia fa riferimento ai nazisti che mangiano le persone, non credo che sia mai girata e sembra distopica. Ma lo è molto di più questa frase:
Mauro Lenzi ha scritto:Scorro immagini di uomini e donne assurdi, con la pelle bianchissima o giallastra, capelli lisci, talvolta gialli o rossi.
Per perseguire il loro scopo di miscelare le razze in una unica, i comunisti hanno attuato deportazioni di massa...

Allora Alexander e Sophia sono fatti diversi?

Difficile credere che Alexander cambi fazione così facilmente, a meno che non sia un gioco, ma in un gioco vero normalmente non si muore e sicuramente non ci si uccide con carri armati e aerei.

Il racconto mi è piaciuto, ma mi piacerebbe avere qualche risposta in più a queste domande.

Direi che il tema è centrato, visto che rimane immutato il gioco/guerra pur cambiando i personaggi di esso.

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Mauro Lenzi
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Re: Warpedia

Messaggio#6 » mercoledì 23 dicembre 2020, 21:05

Sirimedho ha scritto:Il racconto mi è piaciuto, ma mi piacerebbe avere qualche risposta in più a queste domande.

Ciao Stefano. Ok, vediamo.

Sirimedho ha scritto: L’attacco al carro armato non ho capito come funziona, ma poco male, è solo un passaggio per creare l’incidente che porta al punto critico:

L'aviazione lancia un missile a guida laser, che si dirige sul bersaglio segnato dal puntatore laser di Sophia.

Sirimedho ha scritto: Un po’ misterioso perché ci debba essere un manuale con entrambe le versioni, mi dà la sensazione di gioco di ruolo, che si amplifica quando Sophia torna dalla morte. Qui ho pensato che siano personaggi di un gioco, di una simulazione, delle intelligenze artificiali coscienti non umane, altrimenti non capisco come possa succedere che una persona con la testa esplosa possa tornare con un nuovo taglio ai capelli!

Si tratta di un mondo dove la guerra viene perpetuata. - Sui motivi, il racconto non si addentra. (Il che non vuol dire che non li abbia pensati, ma lo scopo non era investigare sui perché di questa guerra e ora divagheremmo). -
Mentre normalmente la gente viene tenuta nell'ignoranza, in questo mondo i soldati vengono da un lato ammorbiditi con le droghe (contenute nelle sigarette) che offuscano la loro memoria a lungo termine e la capacità di analisi, dall'altro hanno accesso a una sovrabbondanza di informazioni, grazie al manuale (elettronico). Il mix di informazioni viene cambiato di continuo (un po' alla 1984, ma in modo più rapido grazie ai formati elettronici dei testi), e grazie all'uso esteso di stupefacenti è anche possibile, se necessario ritarare la cultura tra i soldati, influenzare un cambio di fazione di alcuni di essi fino a ribilanciare gli eserciti e perpetuare il conflitto. Le droghe assicurano che la stragrande maggioranza dei soldati non sia consapevole di come vengono manipolati. Tant'è che alla fine il protagonista, in crisi di astinenza, preferisce cambiare fazione pur di mantenere il rapporto con la compagna e tornare a una base dove avrà altre sigarette.


Sirimedho ha scritto: La sensazione di straniamento c’è anche quando Sophia fa riferimento ai nazisti che mangiano le persone, non credo che sia mai girata e sembra distopica.

Sophia ha parlato di esseri viventi e si riferiva agli allevamenti e all'essere carnivori.

Ma lo è molto di più questa frase:
Mauro Lenzi ha scritto:Scorro immagini di uomini e donne assurdi, con la pelle bianchissima o giallastra, capelli lisci, talvolta gialli o rossi.
Per perseguire il loro scopo di miscelare le razze in una unica, i comunisti hanno attuato deportazioni di massa...

Allora Alexander e Sophia sono fatti diversi?

Sophia viene, in due momenti diversi, descritta con capelli crespi e occhi neri. Nonostante la storia faccia pensare che si tratta di due russi. Le razze si sono miscelate e i tratti preponderanti sono pelle e occhi scuri e capelli crespi: quello che Alexander sta guardando stranito sono foto di persone indoeuropee o orientali, nel primo caso con capelli biondi o rossi.
Mentre nella cultura rossa la cosa viene descritta come un sistema equalitario per abbattere la barbarie del razzismo e delle intolleranza, nella cultura nera si spiega (attribuendo la colpa ai rossi) che questo mix di razze è stato ottenuto mischiando a forza le popolazioni, con deportazioni ecc.

Alexander e Sophia sono nomi comuni sia russi che tedeschi (anche se dal Russo può anche essere scritto Aleksander), e significano Difensore degli Uomini e Conoscenza. In guerra lei individua i bersagli e lui spara. Ci sono tanti Alex e Sophia tra i soldati, in entrambe le fazioni. Non sono esattamente dei cloni, né tantomeno degli androidi, ma c'è stata una certa omologazione degli umani. Il finale forza l'accadimento di un evento improbabile, ma possibile: un Alex che ha perduto la sua Sophia incontra un'altra Sophia che ha perduto il suo Alex. Sempre per la loro difficoltà di giudizio e di memoria a lungo termine, probabilmente uno dei due eventi può essere successo da settimane mentre l'altro il giorno prima.
Infine, il fatto che sia notte, che Alex sia in condizioni mentali allo stremo e sia temporaneamente accecato dal fascio di luce, di Sophia riconosce la voce, nota poi il taglio di capelli differente ma in questa situazione non si accorge che ci sono altre piccole differenze.
Ma a questo punto non è neppure importante: nota che lei è dell'altra fazione, ma a questo punto la segue. Il cambiamento di fazione è quel che gli permette di continuare a perpetuare la sua realtà: il conflitto perpetuo, il rapporto con la sua compagna d'armi, la sua dipendenza dalle droghe e dalle istruzioni che gli dicono cosa fare.

Avrei potuto "spiegare" tutto questo nel racconto, ma a me non piace scrivere così. Questo è uno spaccato vissuto dal punto di vista del protagonista, che per di più sul finale diventa quello che tecnicamente viene chiamato narratore inaffidabile. .

Sono consapevole che mettere ambientazioni fantastiche in racconti così brevi è poco furbo, perché per - mostrare - l'ambientazione devi investire caratteri che avresti potuto dedicare a trama e personaggi. Ma ho puntato a suscitare una riflessione sulle scelte del personaggio in un dato contesto, più che una spiegazione dettagliata di ogni aspetto del contesto stesso. Ho volontariamente lasciato alcune cose - per me di contorno rispetto allo scopo del racconto - all'interpretazione del lettore

Quindi dal mio punto di vista questa spiegazione, e le eventuali altre che seguiranno, nasce per appagare una curiosità che mi farebbe piacere aver suscitato; ma non mi aspetto, né vorrei, che dovesse fare da stampella al racconto, che deve reggersi in piedi da solo. Qualunque significato il lettore dia allo "stare in piedi", anche solo avergli donato qualche minuto di piacevole svago.

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GiulianoCannoletta
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Re: Warpedia

Messaggio#7 » giovedì 24 dicembre 2020, 18:15

Ciao Mauro, piacere di averti letto.
Il racconto è scorrevole e ben scritto. Lo stile che usi ci permette di immergerci in questa distopia che pare caratterizzata da una guerra permanente. Tuttavia sono arrivato in fondo abbastanza insoddisfatto. Mi sono chiesto se fossi stato io a non cogliere alcuni dettagli fondamentali per la comprensione. Leggendo i tuoi commenti, invece, mi sono reso conto che molti aspetti della tua ambientazione sono stati taciuti.
Sono d'accordo con te, i racconti fantastici, specie quelli così brevi, devono dare delle pennellate di ambientazione, quelle necessarie alla scena, e lasciare che il lettore immagini il resto. Altrimenti si trasformano in saggi brevi di fanta-geografia. Tuttavia mi pare che nel tuo racconto manchi troppo.

Mauro Lenzi ha scritto:Ci sono tanti Alex e Sophia tra i soldati, in entrambe le fazioni. Non sono esattamente dei cloni, né tantomeno degli androidi, ma c'è stata una certa omologazione degli umani. Il finale forza l'accadimento di un evento improbabile, ma possibile: un Alex che ha perduto la sua Sophia incontra un'altra Sophia che ha perduto il suo Alex. Sempre per la loro difficoltà di giudizio e di memoria a lungo termine, probabilmente uno dei due eventi può essere successo da settimane mentre l'altro il giorno prima.


Ad esempio questo aspetto, che riporti nei commenti, mi pare fondamentale per la comprensione del racconto, ma dal testo non ero riuscito a capirlo.
È vero, bisogna fornire il tutto senza eccedere negli infodump, negli eccessivi flussi di coscienza o negli spiegoni di vario tipo, soprattutto con uno stile immersivo come il tuo; ma per permettere al lettore di godersi al meglio la scena a mio parere, alcune informazioni in più andavano date.
Bravissimo, spero di rileggerti presto.
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
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Mauro Lenzi
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Re: Warpedia

Messaggio#8 » sabato 26 dicembre 2020, 21:32

GiulianoCannoletta ha scritto:È vero, bisogna fornire il tutto senza eccedere negli infodump, negli eccessivi flussi di coscienza o negli spiegoni di vario tipo, soprattutto con uno stile immersivo come il tuo; ma per permettere al lettore di godersi al meglio la scena a mio parere, alcune informazioni in più andavano date.
Bravissimo, spero di rileggerti presto.


Ciao Giuliano, grazie per i complimenti e soprattutto per avermi detto cosa secondo te non ha funzionato, in particolare nella parte finale. Certo, posso capire che sia eccessivamente spiazzante senza spiegazioni e non era questo l'effetto che volevo dare. Arrivato a quel punto non avevo più il tempo né i caratteri per lavorare di fino e avevo di fronte due scelte: o concentrarmi su quel che volevo trasmettere, correndo il rischio di dare al lettore un finale troppo vago; oppure fare considerazioni del personaggio, plausibili in quel frangente ma con sapore di infodump. In più l'infodump avrebbe fornito una spiegazione al lettore dandogli l'idea che fosse quella "giusta", quando la mia intenzione era differente. Quello che mi interessava trasmettere non era tanto il perché una cosa sia successa, ma come il protagonista reagisce, e su quell' aspetto mi sarebbe piaciuto portare il lettore a farsi domande.
Naturalmente un conto sono le mie intenzioni, un conto l'effetto che riesco a ottenere coi miei sforzi per perseguirle: per cui grazie molte del prezioso riscontro.
Alla prossima!

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Re: Warpedia

Messaggio#9 » sabato 26 dicembre 2020, 21:48

Ciao Mauro,
non avevo risposto ai tuo chiarimenti.
Mi piace molto lo stile in cui il lettore deve contribuire a comprendere il testo, senza essere ricettacolo passivo. Però credo che non sarei mai riuscito a capire tutti i retroscena che hai indicato.
Posso dirti una cosa? La descrizione che hai fatto è davvero un buon racconto, proverei a fare una versione "in chiaro" tanto per vedere l'effetto che fa ("vengo anch'io!", cit.)!
Di certo è un racconto cui l'originalità deficia!

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Re: Warpedia

Messaggio#10 » domenica 27 dicembre 2020, 17:00

Ciao Mauro, piacere di leggerti.
Devo dirti che il tuo racconto mi ha spiazzato: una distopia (si fa per dire) in cui le due opposte fazioni della seconda guerra mondiale si combattono per difendere il popolo. Non è chiarissimo chi sia il nemico: se i fascisti, gli "unificatori" delle razze e fautori del pensiero unico, o i comunisti, fautori delle deportazioni di massa (che ricordano da vicino le attuali politiche di immigrazione di massa). Molto importanti i significati legati alla ricerca da parte del protagonista delle informazioni storiche.
Non è spiegato perché Sophia ricompaia con la svastica, né perché il protagonista abbia necessità di recuperare la propria storia. Quindi ecco, i vari fili narrativi andrebbero dipanati e chiusi del tutto. Il mio invito: focalizzarsi su un centro ben definito (la ricostruzione della Storia da parte del protagonista? la risoluzione del conflitto tra comunisti e nazisti?) e allargare la descrizione del mondo distopico che racchiude quel centro. Gli accenni storici inseriti risultano originali (e attuali). A rileggerci e in bocca al lupo.

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Re: Warpedia

Messaggio#11 » domenica 27 dicembre 2020, 18:47

Ciao Mauro, piacere di leggerti.

Il tuo racconto è scorrevole e si legge bene, ma, come tu stesso hai confermato, mancano delle spiegazioni che facciano comprendere del tutto la trama.
Non fraintendetemi, è un bell'affresco di un mondo distopico in cui la guerra tra due fazioni opposte viene regolata fornendo loro informazioni contraddittorie tramite questa Warpedia (e fin qui è tutto chiaro), ma il vero fulcro della vicenda, ovvero il ritorno di Sophia dopo la sua uccisione, non viene minimamente spiegato.
L'unica spiegazione che ho saputo darmi senza andare a leggere tutte le tue precisazioni (che sono un "più" che non deve influenzare il giudizio del racconto in sé) è che l'ambientazione che proponi sia una sorta di grande videogioco in cui, chi muore, "respawna" nella fazione opposta (meccanica tipica dei Battle royale).
Ambientazione a parte, la scrittura è solida, si lascia leggere con piacere e il pdv è ben mantenuto.
L'idea della Warpedia è azzeccata e ben condotta.
Tema centrato, e direi anche in maniera eccellente.

A presto!

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Re: Warpedia

Messaggio#12 » lunedì 28 dicembre 2020, 18:11

Ciao Mauro
Stilisticamente valido, credo però che il tuo racconto pecchi un po' di chiarezza. Ci sta che abbia perso qualche neurone per strada, ma ho riletto il tuo racconto un paio di volte e non ci ho capito molto. Credo si tratti di un ucronia, ma il world building manca di qualche dettaglio per farmi immergere nella situazione. Difficile rappresentare un mondo non nuovo in poco più di 4000 caratteri. Non ho capito l'obiettivo dei due protagonisti. Insomma, questo racconto mi ha lasciato con molti dubbi.
A rileggerci!

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Mauro Lenzi
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Re: Warpedia

Messaggio#13 » mercoledì 30 dicembre 2020, 22:32

Grazie per i commenti. Che dire, mi pare chiaro che il lasciare in secondo piano parti della trama, con l'intento di portare l'attenzione su altro, abbia lasciato invece delle curiosità che sono semplicemente rimaste disattese. Sapevo di rischiare e ho voluto fare un esperimento, non ha funzionato come speravo; ma intanto ho capito. Metto il fieno in cascina e grazie ancora. ;)

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Andrea Lauro
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Re: Warpedia

Messaggio#14 » giovedì 31 dicembre 2020, 0:42

Un bel pezzo, Mauro, un contesto bellico che mi ha colpito per la vividezza e il realismo. Anche l’uso di termini tecnici mi ha colpito, continuo a pensare che tu abbia un futuro nel genere storico. Nel terzo paragrafo la storia comincia a prendere tratti distopici, e la cosa si fa interessante. Anche la scena del carro armato mi catapulta nell’azione.
Nel terzo paragrafo di questa corsa in cui sei il favorito inciampi a cinque metri dal traguardo, ruzzoli e ti insacchi come il tuo plot e ti fai passare davanti. E l’allenatore urla e sbraita dalla panchina e ti dà dello stronzo. Che bisogno c’era di complicare ulteriormente, ti chiede. Ci va giù duro, ma in fondo ti vuol bene.
Secondo o terzo posto, per me.
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Re: Warpedia

Messaggio#15 » giovedì 31 dicembre 2020, 0:52

Ehilà Mauro, piacere di rileggerti.

Stile
I punti problematici di stile sono sempre i soliti. Set up vago, spezzettamento.

Set up
    Sophia striscia alla mia sinistra. “Ore undici, duecento metri circa”.
    “Come, circa?” Non mi sta guardando, ma capirà che le sorrido.
    “Alexander. Non farmi esporre per un tiro facile.”
    Regolo l’obiettivo, punto. La sagoma del nero è una macchia grigia tra i calcinacci ocra dell’ex centro commerciale. Metto a fuoco finché la svastica non è ben delineata. Centosessanta.
    “Sei stanca?”
    “Finisci questo e andiamo. È un ufficiale?”
    “Non più.”
    Premo il grilletto.

    Sophia si accende una sigaretta. “Ho voglia di parlare.” sbuffa.
    Le passo una mano sulla fronte sudata, affondo le dita tra i suoi capelli crespi.
    Posa la testa sul mio petto e soffia una nuvoletta di fumo che sale fino al buco nel tetto, al cielo. Sophia tossisce. “Lo sai che i fascisti allevavano dei viventi al solo scopo di divorarli?”
    “Dai, non raccontarmi queste storie. Non voglio dormire male.”
    Si punta su un gomito, mi scruta coi suoi occhi neri. “Combattiamo per proteggere il popolo da queste atrocità.”
    “Hai ragione.” La bacio.

Forse un paio di dettagli ambientali e di equipaggiamento dei personaggi sarebbero più utili della sigaretta o delle "gesture" come la mano sul petto, la mano sulla fronte. Avresti potuto tranquillamente attribuire le battute di dialogo facendo pulire loro i fucili o chissà cosa.
In particolare il primo "blocchetto" è difficile da vedere. Sophia potrebbe strisciare nell'erba alta di una città abbandonata, muoversi sul terrazzo all'ultimo piano di un palazzo diroccato della Berlino del 1945 o chissà dove.

Spezzettamento
Ormai ne abbiam discusso varie volte e conosco la tua posizione. Il taglio mediante "riga bianca" è un ottimo strumento, ma ne abusi. Quattro stacchi per quattromila caratteri sono troppi per me. Ho come la sensazione che tu voglia dare un taglio cinematografico alla storia, quasi come se stessi scrivendo una sceneggiatura. Almeno i primi due blocchetti potevano essere resi una scena unica senza alcuna difficoltà.

Qualche appunto di stile qua e là
Lo sferragliare del carro armato è proprio alle nostre spalle.
Come regola generale è meglio esprimersi con voce attiva: il carro armato sferraglia alle nostre spalle/ alle nostre spalle sferraglia il carro armato

Non è facile non sprecare neanche un grammo di erba.
Doppia negazione, si legge con molta fatica: difficile non sprecare neanche un grammo di erba.

Corriamo a testa bassa, col cuore in gola, tra le rovine.

Cuore in gola, una frase fatta che più fatta non si può.

ciò creava discriminazioni create dai fascisti

Ripetizione creava/create, tanto più che a parlare è una enciclopedia.

Trama e Tema
Mi trovo a unire il commento sul tema a quello sulla trama perché non ho idea se tu abbia centrato o meno il tema, non avendo capito molto della storia.
La prima cosa che mi ha confuso è quel "nero" ucciso all'inizio. La prima volta che ho letto credevo fosse un nero, nel senso di una persona di colore. Poi però ho capito che avrebbe potuto essere un "nero", cioè un fascista/nazista... Tantopiù che i nomi dei due personaggi non permettono di capire la loro origine: Sophia potrebbe essere un nome italiano, tedesco, inglese, americano... e Alexander riduce di poco le possibilità.
Quello che ho capito dopo i primi due blocchi è che sono una coppia di militari o simile, in uno scenario di guerra, che ce l'hanno coi fasci.
Anche la scena dell'abbattimento del tank è poco chiara, e credo che la colpa sia da ricercarsi nella prima scena. Se infatti all'inizio li vediamo agire come un team sniper + spotter, ci aspettiamo che la cosa si ripeta in modo simile più avanti (mi aspettavo fosse il momento di svolta, quello in cui fanno la solita cosa ma va a finire male e la storia decolla). Invece viene introdotta una nuova meccanica (il jet). In questa fase capiamo di non essere nel passato, ma in un futuro imprecisato, probabilmente una distopia.
Alex viene colpito e perde le funzioni di riconoscimento del suo "simbolo del popolo". Prova a usarlo e il suo warpedia (il cui nome mi fa pensare all'origine inglese del duo) gli mostra una svastica alternata a una falce e martello. Qui il WTF è stato ai massimi livelli.
Sophia muore.
Il protagonista, solo e senza possibilità di rientrare in base, vaga per la città. Decide di consultare di nuovo warpedia, e chiede la storia della razza umana. Dopo aver letto i tuoi commenti deduco che quel che succeda è che abbia accesso a due versioni diverse di storia, una scritta dai nazisti, l'altra dai comunisti. Nella versione comunista viene detto che una volta le razze erano molte e discriminate. Nella versione nazi, questo viene grossomodo confermato dicendoci che i comunisti hanno provato a fondere le razze esistenti.
Il ritorno di Sophia è una cosa che non ho proprio capito. Che sia una roba alla "oblivion" con cloni multipli assunti in fazioni opposte?

Valutazione finale
Una storia che mi ha lasciato un gigantesco ? sulla testa. Mi leggerò per bene tutti i commenti, per vedere di capirci qualcosa di più. Sono certo che tu avessi nella testa una storia enorme, con backstory e lore molto articolate ma strizzate all'inverosimile per stare nei caratteri.
Ah, ovviamente sarebbe stato più facile per me dirti "grandissimo, best racconto evah." Però so che vuoi migliorare nella scrittura e che sai tenere a bada l'ego (giusto un po' eh XD).

Alla prossima!
(ovviamente scrivi pure se vuoi ;) )
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.

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Re: Warpedia

Messaggio#16 » venerdì 1 gennaio 2021, 20:46

Tema centrato. La storia è nello spirito di P.Dick, infatti hai creato un universo distopico con i simboli delle grandi dittature del Ventesimo Secolo (svastica, falce e martello), ma con una tecnologia (simboli letti elettronicamente da congegni che eliminano le persone che non riescono a riconoscere).
Punti di forza: credibili la scena della fucilazione del fascista e quella della morte di Sophia oltre che dell’aggirarsi smarrito di Alex nella città fantasma, estraneo perché privo di simbolo (ma ha il manuale di elettronica a tenergli compagnia. Pur se solo in parte, gli racconta la storia di come cominciò la guerra e l’esistenza dei simboli).
Molto credibile Alex, con il suo desiderio di fumare, lo rende umano. Bella anche la sua resa di uomo d’azione con la comunicazione ai compagni e l’uso della terminologia militare. E anche l’ambientazione con il residuato bellico.
Il cambiamento finale ci sta, morendo Sophia è passata dall’altra parte, ma l’amore per lui è rimasto intatto.

Punto debole: se fosse il mio racconto, il manuale dovrebbe contenere la rivelazione dell’inizio della guerra: spiegherebbe la necessità di una razza tutta uguale e le manie antropofaghe dei fascisti. Questo renderebbe più temibile la sorte di Alex.

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Re: Warpedia

Messaggio#17 » sabato 2 gennaio 2021, 1:30

Andrea Lauro ha scritto:E l’allenatore urla e sbraita dalla panchina e ti dà dello stronzo. Che bisogno c’era di complicare ulteriormente, ti chiede. Ci va giù duro, ma in fondo ti vuol bene.


E direi che è anche troppo buono! :D Per restare nella metafora, che mi è piaciuta, negli ultimi metri di queste gare taglio il traguardo pensando "sticazzi, intanto fin qui ci sono arrivato e non pensavo."
Già, ripenso che stavo per rinunciare prima del via e mi sento comunque orgoglioso. Poi i giorni successivi arrivano i rosicamenti: forse stavolta meno perché non pensavo di arrivare al piazzamento, figuriamoci sul podio. Grazie per la fiducia! ;)

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Re: Warpedia

Messaggio#18 » sabato 2 gennaio 2021, 2:18

Giacomo Puca ha scritto:Ehilà Mauro, piacere di rileggerti.

Ehi! ;) grazie di essere qui, sul pezzo come sempre.
Apprezzo tutte le tue osservazioni. Sono sensate dalla prima all'ultima, il che non vuol dire che io concordi al 100%. Laddove concordo senza se e senza ma, non ti ho risposto. Ma in molti casi ti rispondo non perché "la vedo diversamente" ma perché ritengo opportuno, o semplicemente gradisco, far notare il mio punto di vista, le mie intenzioni o qualche altro aspetto.


Stile

Giacomo Puca ha scritto:I punti problematici di stile sono sempre i soliti. Set up vago, spezzettamento.

Forse un paio di dettagli ambientali e di equipaggiamento dei personaggi sarebbero più utili della sigaretta o delle "gesture" come la mano sul petto, la mano sulla fronte. Avresti potuto tranquillamente attribuire le battute di dialogo facendo pulire loro i fucili o chissà cosa.
In particolare il primo "blocchetto" è difficile da vedere. Sophia potrebbe strisciare nell'erba alta di una città abbandonata, muoversi sul terrazzo all'ultimo piano di un palazzo diroccato della Berlino del 1945 o chissà dove.


L'unica cosa su cui mi sento di ribattere è che la sigaretta ha una sua rilevanza nella storia. Pur che dai commenti noto che è una delle cose che non sono riuscito a trasmettere con la dovuta efficacia; per cui nessuna critica alla tua osservazione. E su tutti gli altri punti ti do ragione.


Giacomo Puca ha scritto:Spezzettamento
Ormai ne abbiam discusso varie volte e conosco la tua posizione. Il taglio mediante "riga bianca" è un ottimo strumento, ma ne abusi. Quattro stacchi per quattromila caratteri sono troppi per me. Ho come la sensazione che tu voglia dare un taglio cinematografico alla storia, quasi come se stessi scrivendo una sceneggiatura.

Sia chiaro, non è che mi diverto a farli e penso che il testo ne diventi migliore. Ma sai che preferisco fare uno stacco di scena piuttosto che mettermi a fare dei riassunti a beneficio del lettore. Il motivo può essere riconducibile al taglio cinematografico: magari non è l'unico, ma ci può stare. Anche questo non è qualcosa che cerco, ma mi viene così. Non che voglia autoassolvermi con questa frase, ma fatico a farmi venire in mente, in così poco tempo e caratteri, una storia lineare che vada da A a B in modo ininterrotto. Mostrando tutto, devo tagliare su parti inutili.


Qualche appunto di stile qua e là

Giacomo Puca ha scritto:Lo sferragliare del carro armato è proprio alle nostre spalle.
Come regola generale è meglio esprimersi con voce attiva: il carro armato sferraglia alle nostre spalle/ alle nostre spalle sferraglia il carro armato

Premetto, la grammatica non è il mio forte e non ne vado fiero, ma penso sia comunque meglio espormi. Credo che qui non sia una questione di voce passiva (es. il carro armato è stato fatto esplodere ) ma del soggetto agente. Cioè tu mi stai suggerendo che il soggetto dovrebbe essere il carro armato che sferraglia, e non il suo sferragliare. Corretto?

Giacomo Puca ha scritto:Corriamo a testa bassa, col cuore in gola, tra le rovine.
Cuore in gola, una frase fatta che più fatta non si può.

Una perplessità che ho sulle frasi fatte: se portano a costruzioni troppo artificiose mi suona il campanello d'allarme. Ma "cuore in gola" è per me un'espressione di uso talmente comune che mi passa inosservata mentre la scrivo, e anche ora fatico a vederla come qualcosa di brutto.

Giacomo Puca ha scritto:ciò creava discriminazioni create dai fascisti

Ripetizione creava/create, tanto più che a parlare è una enciclopedia.

Questo lo dico solo per curiosità, perché rileggendolo comunque lo modificherei e la ripetizione non l'ho fatta apposta. Quello che volutamente ho fatto è stato dare un tono "fintamente altisonante" all'enciclopedia e mi andava benissimo che trasparisse una certa approssimazione e goffaggine.

Trama e Tema

Giacomo Puca ha scritto: i nomi dei due personaggi non permettono di capire la loro origine: Sophia potrebbe essere un nome italiano, tedesco, inglese, americano... e Alexander riduce di poco le possibilità.

L'ambivalenza era voluta, anche se mi sono limitato a nomi tedeschi e russi. (Per italiano, per esempio, avrei usato Sofia).
Perché? Proprio perché i soldati sono intercambiabili tra le fazioni. OK, questo non era chiaro dalla storia, ma volevo giusto attenermi ai nomi.

Giacomo Puca ha scritto:Quello che ho capito dopo i primi due blocchi è che sono una coppia di militari o simile, in uno scenario di guerra, che ce l'hanno coi fasci.
Anche la scena dell'abbattimento del tank è poco chiara, e credo che la colpa sia da ricercarsi nella prima scena. Se infatti all'inizio li vediamo agire come un team sniper + spotter, ci aspettiamo che la cosa si ripeta in modo simile più avanti (mi aspettavo fosse il momento di svolta, quello in cui fanno la solita cosa ma va a finire male e la storia decolla). Invece viene introdotta una nuova meccanica (il jet). In questa fase capiamo di non essere nel passato, ma in un futuro imprecisato, probabilmente una distopia.

La scena dell'abbattimento del tank è poco chiara per come è scritta, o perché sfugge alla logica da te descritta? Infatti ti confermo che quella scena ha come ruolo quello di essere un punto di svolta; non per i personaggi, ma per chi legge, che realizza che non siamo in un contesto storico normale.

Giacomo Puca ha scritto:Il ritorno di Sophia è una cosa che non ho proprio capito. Che sia una roba alla "oblivion" con cloni multipli assunti in fazioni opposte?

Direi che ti sei avvicinato alle mie intenzioni più della media degli altri miei commentatori. Ma più che merito tuo è colpa mia, se così vogliamo vederla. Non sono propriamente cloni, ma comunque qualcosa di molto simile. Ma sai che c'è: non era qualcosa che ritenevo importante a quel punto della storia, e non ho fornito spiegazioni. Non è stata una cosa voluta "per vedere che effetto facesse"; però sì, me lo aspettavo e a quel punto volevo vedere come sarebbe stato recepito. Non bene, la curiosità del perché degli eventi è stata più forte del perché delle (re)azioni del protagonista; mentre io mi proponevo di far riflettere su queste ultime.

Giacomo Puca ha scritto:Una storia che mi ha lasciato un gigantesco ? sulla testa. Mi leggerò per bene tutti i commenti, per vedere di capirci qualcosa di più. Sono certo che tu avessi nella testa una storia enorme, con backstory e lore molto articolate ma strizzate all'inverosimile per stare nei caratteri.

Sì, ma sia chiaro: sarei stato un pazzo a pretendere di strizzare tutto in un racconto breve. Volevo che il setting trapelasse sullo sfondo, ma sento di aver disatteso lettrici e lettori, che invece che dire: "ok si vede che c'è una preparazione dietro, ma ho capito che vuole dirmi altro, vediamo come va avanti..." si aspettavano che la loro curiosità ottenesse risposte. Non posso dar loro torto, però è stato interessante per me avere una risposta a questo mio tentativo. Anche se negativa.
So invece benissimo di essermi dato la zappa sui piedi a pensare a un setting piuttosto ampio: però, sinceramente, avevo letto la descrizione delle opere della guest star, mi avevano ispirato parecchio e mi sono lasciato guidare da quel filone.
Peccato che, è quasi certo, questo mio racconto non raggiungerà la sua attenzione.

Giacomo Puca ha scritto:Ah, ovviamente sarebbe stato più facile per me dirti "grandissimo, best racconto evah." Però so che vuoi migliorare nella scrittura e che sai tenere a bada l'ego (giusto un po' eh XD).

Saper tenere a bada l'ego, diciamo che forse fingo bene... :D
Voler migliorare nella scrittura sì, e sarà anche grazie ai tuoi appunti stilistici e strutturali. Per cui grazie davvero.

PS per quanto riguarda i dubbi sulla trama, se ne avrai ancora e non riuscirai a dormire la notte per la curiosità, sarò lieto di soddisfarla :D
Ultima modifica di Mauro Lenzi il sabato 2 gennaio 2021, 2:39, modificato 1 volta in totale.

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Re: Warpedia

Messaggio#19 » sabato 2 gennaio 2021, 2:32

alexandra.fischer ha scritto:Punto debole: se fosse il mio racconto, il manuale dovrebbe contenere la rivelazione dell’inizio della guerra: spiegherebbe la necessità di una razza tutta uguale e le manie antropofaghe dei fascisti. Questo renderebbe più temibile la sorte di Alex.

Ciao Alexandra, grazie di essere qui! Come sempre, direi.
Ti ringrazio dei complimenti e rispondo sul punto debole da te indicato. Capisco il tuo suggerimento, ma si basa su presupposti che non erano quelli che volevo dare. Ma non stai sbagliando tu, ho sbagliato io, ed è questo il punto debole. Ho concepito un setting con molti elementi senza aver l'intenzione di approfondirli: non perché non volessi farlo (anzi, ne sarei stato ben contento) ma perché sapevo che il formato del racconto non lo avrebbe permesso. Purtroppo però ha creato un effetto "curiosità disattesa" in chi legge.
Però ti dirò una cosa: non mi spiace affatto quando nei vostri commenti emergono interpretazioni diverse da quelle che ho voluto fornire io. Certo, si evidenzia il mio errore: però ho comunque innescato un ragionamento e ispirato una fantasia: ben peggio quando rimane la perplessità e basta.
E su te contavo perché emergessero idee e punti di vista cui non avevo pensato: e ci sei riuscita, grazie!

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Re: Warpedia

Messaggio#20 » domenica 3 gennaio 2021, 0:47

Mauro Lenzi ha scritto:
L'unica cosa su cui mi sento di ribattere è che la sigaretta ha una sua rilevanza nella storia. Pur che dai commenti noto che è una delle cose che non sono riuscito a trasmettere con la dovuta efficacia; per cui nessuna critica alla tua osservazione. E su tutti gli altri punti ti do ragione.


La sigaretta mi sembrava una cosa messa tanto per dare colore, non ho percepito una particolare rilevanza.

Sia chiaro, non è che mi diverto a farli e penso che il testo ne diventi migliore. Ma sai che preferisco fare uno stacco di scena piuttosto che mettermi a fare dei riassunti a beneficio del lettore. Il motivo può essere riconducibile al taglio cinematografico: magari non è l'unico, ma ci può stare. Anche questo non è qualcosa che cerco, ma mi viene così. Non che voglia autoassolvermi con questa frase, ma fatico a farmi venire in mente, in così poco tempo e caratteri, una storia lineare che vada da A a B in modo ininterrotto. Mostrando tutto, devo tagliare su parti inutili.


Io non critico lo strumento in sé, dico che forse dovresti partire da principio con una struttura che non richieda 3 stacchi in quattromila caratteri. Anche solo ragionando con una mini-struttura in 3 atti avresti il vantaggio di limitare gli stacchi a soli 2 e tra scene ben diverse. Infatti non ti critico solo l'uso eccessivo, ma anche il fatto che gli stacchi tendono a separare scene in cui sembrano passati 10 minuti...
In particolare i primi due blocchetti si uniscono senza problemi con un raccordo in cui lui e lei si vanno a mettere comodi.

Poi ci sarebbe il principio della "scuola di pensiero" per cui la storia debba essere sempre narrata 1:1, che è un principio che non condivido affatto. Anzi, trovo che gli scrittori capaci siano anche in grado di condensare una guerra in 3 righe, o far sentire la passione di un bacio per una pagina. Però questo è un discorso diverso.

Premetto, la grammatica non è il mio forte e non ne vado fiero, ma penso sia comunque meglio espormi. Credo che qui non sia una questione di voce passiva (es. il carro armato è stato fatto esplodere ) ma del soggetto agente. Cioè tu mi stai suggerendo che il soggetto dovrebbe essere il carro armato che sferraglia, e non il suo sferragliare. Corretto?


Probabilmente ho scritto una castroneria grammaticale, pertanto riformulo: ho avuto la sensazione che in quell'ordine le parole fossero poco scorrevoli. Tieni presente che si parla veramente di inezie.

Una perplessità che ho sulle frasi fatte: se portano a costruzioni troppo artificiose mi suona il campanello d'allarme. Ma "cuore in gola" è per me un'espressione di uso talmente comune che mi passa inosservata mentre la scrivo, e anche ora fatico a vederla come qualcosa di brutto.

Questa è letteralmente una posizione tanto vera quanto falsa. Io ho sempre la preferenza a evitare questo genere di espressioni quando posso, ma anche qui sto parlando di inezie. Probabilmente considerato il poco spazio ci sta, se avessi avuto a disposizione più tempo e caratteri sarebbe stato più sul versante errore.


ciò creava discriminazioni create dai fascisti

Ripetizione creava/create, tanto più che a parlare è una enciclopedia.
Questo lo dico solo per curiosità, perché rileggendolo comunque lo modificherei e la ripetizione non l'ho fatta apposta. Quello che volutamente ho fatto è stato dare un tono "fintamente altisonante" all'enciclopedia e mi andava benissimo che trasparisse una certa approssimazione e goffaggine.

Se voleva creare goffaggine è ok, solo che ricadiamo nel problema di comprensione della vicenda. Perché mi aspetto che un'enciclopedia non contenga simili errori, quindi poi mi devi spiegare che magari è stata realizzata da gente poco preparata.

I nomi dei due personaggi non permettono di capire la loro origine: Sophia potrebbe essere un nome italiano, tedesco, inglese, americano... e Alexander riduce di poco le possibilità.
L'ambivalenza era voluta, anche se mi sono limitato a nomi tedeschi e russi. (Per italiano, per esempio, avrei usato Sofia).
Perché? Proprio perché i soldati sono intercambiabili tra le fazioni. OK, questo non era chiaro dalla storia, ma volevo giusto attenermi ai nomi.

Però in italiano Sophia è un nome valido. Ci credo che tu non l'avresti usato in tal caso, ma il lettore non può saperlo. Ho capito comunque che la cosa fosse intenzionale, il che ci riporta come sempre alla questione della comprensione.

La scena dell'abbattimento del tank è poco chiara per come è scritta, o perché sfugge alla logica da te descritta? Infatti ti confermo che quella scena ha come ruolo quello di essere un punto di svolta; non per i personaggi, ma per chi legge, che realizza che non siamo in un contesto storico normale.

La scena non è chiarissima. La mancanza di dettagli spinge il lettore a riempire il vuoto con ciò che conosce. Quello che conosciamo è che sono una coppia cecchino + spotter → quindi quando lei dice mark mi aspetto che lui debba fare qualcosa tipo sparare...
Questa è una scena che alla rilettura si capisce, ma in prima battuta è stata parecchio confondente.
Ovviamente funziona nel farci capire che non siamo in un contesto storico classico. Tuttavia avrei preferito che vi fosse la reiterazione della scena iniziale, in cui però c'è un'anomalia (sparano al tank con un fucile anti-materiale, ma vengono anticipati dal jet)... sarebbe stata più comprensibile per via della meccanica ripetuta.


Giacomo Puca ha scritto:Il ritorno di Sophia è una cosa che non ho proprio capito. Che sia una roba alla "oblivion" con cloni multipli assunti in fazioni opposte?

Direi che ti sei avvicinato alle mie intenzioni più della media degli altri miei commentatori. Ma più che merito tuo è colpa mia, se così vogliamo vederla. Non sono propriamente cloni, ma comunque qualcosa di molto simile. Ma sai che c'è: non era qualcosa che ritenevo importante a quel punto della storia, e non ho fornito spiegazioni. Non è stata una cosa voluta "per vedere che effetto facesse"; però sì, me lo aspettavo e a quel punto volevo vedere come sarebbe stato recepito. Non bene, la curiosità del perché degli eventi è stata più forte del perché delle (re)azioni del protagonista; mentre io mi proponevo di far riflettere su queste ultime.

Credo che un po' di mistero nel racconto, se ben gestito, faccia un gran bene. Solo che nel tuo racconto non sappiamo dove siamo, perché ci si combatte, perché la gente resuscita, perché l'enciclopedia sfarfalla... insomma ci sono così tanti elementi non definiti, che poi il lettore non capisce nemmeno quel che conta e quel che è solo rumore di fondo.

Sì, ma sia chiaro: sarei stato un pazzo a pretendere di strizzare tutto in un racconto breve. Volevo che il setting trapelasse sullo sfondo, ma sento di aver disatteso lettrici e lettori, che invece che dire: "ok si vede che c'è una preparazione dietro, ma ho capito che vuole dirmi altro, vediamo come va avanti..." si aspettavano che la loro curiosità ottenesse risposte. Non posso dar loro torto, però è stato interessante per me avere una risposta a questo mio tentativo. Anche se negativa.
So invece benissimo di essermi dato la zappa sui piedi a pensare a un setting piuttosto ampio: però, sinceramente, avevo letto la descrizione delle opere della guest star, mi avevano ispirato parecchio e mi sono lasciato guidare da quel filone.
Peccato che, è quasi certo, questo mio racconto non raggiungerà la sua attenzione.

Non credo che tu abbia strizzato ventimila caratteri in quattromila ma forse, per la quantità di cose che volevi inserire, sarebbe stato quello lo spazio necessario. Considera pure che la mancanza cronica di risposte infastidisce la maggior parte dei lettori, che finisce con il pensare che nemmeno l'autore avesse le idee chiare.

Voler migliorare nella scrittura sì, e sarà anche grazie ai tuoi appunti stilistici e strutturali. Per cui grazie davvero.

Fin troppo lusinghiero !XD

PS per quanto riguarda i dubbi sulla trama, se ne avrai ancora e non riuscirai a dormire la notte per la curiosità, sarò lieto di soddisfarla :D

Se riesci a fare un riassunto che risolva tutti i punti lasciati senza risposte sarebbe bello, anche per capire i ragionamenti con cui hai convertito le idee nel racconto.

Alla prossima!
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Re: Warpedia

Messaggio#21 » domenica 3 gennaio 2021, 23:38

Voler migliorare nella scrittura sì, e sarà anche grazie ai tuoi appunti stilistici e strutturali. Per cui grazie davvero.

Giacomo Puca ha scritto:Fin troppo lusinghiero !XD

Mica troppo. Ricevo poche critiche a livello stilistico; per cui quelle ragionate per me sono particolarmente preziose, che io concordi o meno. ^^

Giacomo Puca ha scritto:Se riesci a fare un riassunto che risolva tutti i punti lasciati senza risposte sarebbe bello, anche per capire i ragionamenti con cui hai convertito le idee nel racconto.

Ci provo nel laboratorio, visto che ho già altri racconti lasciati indietro che devo sistemare, lo affronterò come uno stimolo a darmi da fare!

Grazie ancora e alla prossima!

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Re: Warpedia

Messaggio#22 » martedì 5 gennaio 2021, 22:25

Per me un testo dev'essere primariamente funzionale in ogni sua parte rispetto al suo complesso e qui, al netto delle tue intenzioni iniziali, lo scatafasci con quel finale pregno di potenzialità, ma buttato lì a macerarsi e macerare l'ottima costruzione che avevi imbastito fino a quel punto. Non c'è semina che lo prepari e non ci sono indicazioni per integrarlo nel tutto. Anche tutto il discorso sul fumo non arriva al lettore per come erano le tue intenzioni e questo è un vero peccato. Pollice quasi su per tre quarti, pollice giù sul finale per un overall di pollice tendente verso l'alto in modo non brillante.

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Re: Warpedia

Messaggio#23 » mercoledì 6 gennaio 2021, 23:08

Ciao Antico e grazie per le osservazioni.
Come ormai ho già ripetuto, ero consapevole di rischiare sia con un worldbuilding ampio ma che non potevo "spiegare" in quegli spazi, sia a lasciare un finale che si concentrava sulle motivazioni del protagonista anziché sul perché degli eventi. Scommessa persa e ci sta. Devo invece dire che non mi aspettavo che il racconto per i primi tre quarti avrebbe ottenuto riscontri così positivi.
Tirando le somme dei vari commenti, vedo una netta concordanza sui punti deboli / di miglioramento / minkiate... chiamiamoli come vogliamo. Di fronte a osservazioni così compatte, interessante come ci sia stata comunque una certa forbice di gradevolezza del racconto nel suo complesso.

Ci si rivede nel Laboratorio, per chi vorrà. Grazie a tutti.
Ultima modifica di Mauro Lenzi il mercoledì 6 gennaio 2021, 23:08, modificato 1 volta in totale.

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Re: Warpedia

Messaggio#24 » domenica 10 gennaio 2021, 23:27

Avendo concluso i miei obblighi da commentatore su ambo i concorsi, approfitto della serata per leggere qualche brano degli altri gruppi. Volendone curiosare il maggior numero possibile, non sarò così pignolo come nei racconti letti da giudice. Siete salvi! :D

Veniamo al racconto. In linea generale, l'idea mi è piaciuta e pure parecchio. Il problema è che senza la tua spiegazione, mai sarei riuscito a decifrarla al 100% (pure io avevo pensato all'opzione gioco/simulazione, ma i tempi dilatati in cui si svolgono le scene mi ha fatto scartare l'idea, mettendomi la pulce che ci doveva essere dell'altro sotto).
Oltre a questo, nel testo rivedo alcuni degli errori commessi pure dal sottoscritto nel brano con cui ho partecipato: segmentazione eccessiva delle scene, troppo non detto lasciato all'interpretazione del lettore, un'ambientazione che avrebbe giovato di un numero di caratteri ben maggiore. Sarebbe stato davvero bello leggere questo brano sotto forma di "sfida a...". Visto il tuo stile (molto vicino a quello che prediligo, fatto di frasi breve e prive di giri di parole), credo che me lo sarei divorato.
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Re: Warpedia

Messaggio#25 » lunedì 11 gennaio 2021, 0:49

Ciao Alessandro,
grazie mille per il commento, stringato al punto giusto e che userò come promemoria per i punti salienti.
Grazie anche per il suggerimento di farne un racconto più lungo. Pensavo di ritoccarlo e farlo solo un po' più lungo, quanto basta per limare le criticità... ma non avevo pensato di estenderlo a 20 o 30k. E potrei fare lo stesso con il mio racconto di un paio di MC fa.
Vedremo, più che altro se troverò il tempo. Sono già indietro con varie edizioni.
Arigrazie.

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