Lo sapevo...

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WalterLoggetti
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Lo sapevo...

Messaggio#1 » lunedì 18 gennaio 2021, 21:55

Lo sapevo.

Non è che lo sospettavo, lo sapevo, lo avevo sempre saputo.

Sei diverso da me, inutile fingere, non sei uguale, per quanto tu ti sforzi di apparirmi simile non lo sei.
E l'ho scoperto stamattina.

T'ho beccato, inutile negarlo.

Stamattina ti ho visto negli occhi ed eri rimasto un istante indietro.
Un battito di ciglia, impercettibile per quasi tutti, ma non per me.

Mi sono allenato sai, non fare quella faccia stupita, mi sono allenato per anni guardandoti, studiandoti, cercando di coglierti in fallo senza mai riuscirci.

Fino ad oggi.

Oggi, anni di sacrifici hanno dato il loro frutto.
Quell'istante, quell'infinitesimo di eternità mi ha mostrato finalmente tutta la verità.

TU NON SEI ME.

Non lo sei mai stato, non puoi esserlo, perché io sono reale e tu invece sei in ritardo.

Si si, allontanati, dammi pure la schiena, non ti nascondi più vero?
Ti ho scoperto e cosa fai scappi?

Ma cosa fai?

Cos'è quel panno? Ehi!

E' buio!
Cos'è successo!

Cosa mi è accaduto, non vedo niente, non sento niente.

Niente...

---

"Pronto? Safarà? Si, perfetto, grazie di avermi risposto, ho visto il vostro annuncio sul giornale. Si ho uno specchio antico in casa, no, non so di preciso quanto antico, ma era di mia nonna, che però mi diceva che era di sua nonna, ma all'epoca non le diedi molto ascolto...
Si è in buone condizioni, la cornice sembra nuova, un ebano lucidissimo, intagliato con delle fantasie floreali, la parte dello specchio invece sta cominciando a mostrare un po' i segni del tempo, ma solo dalle parti, come un effetto vignettatura, non so se mi sono spiegato.
Si, vorrei venderlo perché sto traslocando, e nella nuova casa starebbe fuori posto...

E poi...
... non vorrei mi prendeste per folle, ma ho l'impressione che quello specchio...

... non sia solo uno specchio...

Bene.
Vi aspetto."



---


Walter Loggetti


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Walter Loggetti

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antico
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Re: Lo sapevo...

Messaggio#2 » lunedì 18 gennaio 2021, 22:04

Ciao Walter e benvenuto nell'Arena! Caratteri e tempo ok, buona SPECULARIA EDITION! Ps: se ancora non ci sei, ti consiglio di entrare nel gruppo fb di Minuti Contati ;)

Daniel Travis
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Re: Lo sapevo...

Messaggio#3 » martedì 19 gennaio 2021, 12:10

Racconto ricco di potenziale, piuttosto ben gestito nella struttura, secondo me da rivedere della forma - o quantomeno rifunzionalizzare; come sceneggiatura, forse?

Punti deboli: apprezzo l'approccio alla forma, la ricerca di una voce viva, ma le ridondanze concettuali allungano un po' troppo il brodo, specie all'inizio, quando il testo mi deve catturare.
Aggiungerei qualche virgola ("non ti nascondi più vero?", "Ti ho scoperto e cosa fai scappi?", "Si ho uno specchio antico in casa") e qualche altro segno di interpunzione ("Cosa mi è accaduto? Non vedo niente. non sento niente!" anziché "Cosa mi è accaduto, non vedo niente, non sento niente.", ad esempio. Non solo facilita la lettura, ma dà ritmo e intensità al paragrafo). Anche l'ultima parte andrebbe ritmata meglio: così com'è, con incisi di lunghezza paragionabile tutti separati da una virgola, sembra una lista della spesa.

Punti di forza: ottimo il concept. Ben gestito il twist, per quanto classico.
+10000 punti per il riferimento/prequel dylaniato.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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VecchioCallagan
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Re: Lo sapevo...

Messaggio#4 » martedì 19 gennaio 2021, 15:40

Caro Walter, quello che mi sento di dirti - in tutta umiltà e consapevolezza di non essere nessuno - è che c'è un po' da lavorare. Aiutami a capire il tuo racconto perché, a una prima lettura, ho avuto diverse difficoltà: a parlare (nella parte iniziale) è un vecchio specchio che ha capito di non essere la figura che per anni ha riflesso. Questa figura, l'uomo diciamo, decide infine di venderlo ma, in qualche modo, si è accorto che lo specchio ha una coscienza (una voce? Non è ben chiaro se, quando lo specchio "parla", l'uomo lo sente).

Direi che parti da un'idea interessante, anche affascinante, ma manca la sostanza, manca un "racconto" tout court con un suo pieno sviluppo: a tratti le parole dello specchio sono inquietanti (bene!), ma il racconto è un'anima senza sostanza: impalpabile.
Adesso non ti starò a dire che dovevi metterci più descrizioni, cambiare punto di vista, o roba del genere, perché le vie sono tante e non esiste quella corretta e quella sbagliata. Potevi anche sviluppare tutto il racconto dal punto di vista dello specchio, con il susseguirsi delle sue riflessioni e accuse.
Forse, l'errore di principio che hai fatto è quello di aver trascurato il tuo lettore. Immagino che, quando sei andato a rileggerti il testo, nella tua mente era tutto ben chiaro, a 360 gradi. Ma in realtà per il lettore non è così, la sensazione nella lettura è stata quella di estrema vaghezza. Personalmente (son costretto ovviamente a parlare della mia esperienza personale) non sono riuscito a entrare nella storia. Dovresti sempre tenere a mente un'unica verità "il lettore non sa quello che so io", da qui cercare la tua strada: dire troppo poco porta il lettore a perdersi, non capire, disinteressarsi (come in questo caso); dire troppo significa ammazzare la suspense con spiegoni, annoiare il lettore, che finirebbe comunque nel perdersi e mollare la lettura.

Trovo poi ingenue alcune scelte formali: tutti quegli a-capo, tutti quei puntini di sospensione. Il troppo stroppia (passamela). Immagino che se tu (o chi per te) leggesse questa storia a una platea, questi difetti potrebbero non notarsi. Ma la verità è che tu scrivi per essere, prima di tutto, letto. Qui diventano fondamentali certe scelte formali. Anche l'andare a capo, non è un semplice andare a capo, è un dire al lettore "fermati, respira, continua a leggere"; è questione di ritmo, è fondamentale (spero tu mi capisca). Quei troppi a capo iniziali rendono il narrato, e quindi la lettura, claudicante. Sarebbe stato già più efficace costruire tutto come un flusso continuo con uno, massimo due a capo.
Discorso molto simile per i puntini di sospensione: non creano suspense, e se ne abusi finiscono per infastidire il lettore. Devi creare tu la suspense, con quello che scrivi, nel modo in cui lo scrivi. Una parola in più e una virgola, una parola in meno e un punto, valgono milioni di puntini di sospensione. Il mio consiglio è di non usarli più (obbligati a farlo). Poi, un giorno, chissà... magari troverai modo di usarli in modo efficace (ma sii parsimonioso sempre!).


Altre note: uso della "d eufonica". Nel mondo editoriale d'oggi, la d eufonica è un arcaismo che si tende nel 99,9% dei casi a eliminare. Viene usata solo nei casi di incontro tra la stessa vocale, e in eccezioni che confermano la regola (vedi "ad esempio").

Dubbio sul racconto: lo specchio è vecchio, avrà visto generazioni di persone passare davanti a sé ogni giorno (era della nonna della nonna!), perché mai si era illuso di essere il suo ultimo proprietario?


Spero di rileggerti presto!

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WalterLoggetti
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Re: Lo sapevo...

Messaggio#5 » martedì 19 gennaio 2021, 16:34

Intanto grazie delle sensazioni e dei consigli.

Ho letto che c'è un po' da lavorarci...

Un po' è un eufemismo... :D

C'è tanto da lavorarci...

Il racconto l'ho scritto di getto, e non l'ho riletto (altrimenti avrei cancellato tutto :P ) ispirandomi al tema dello specchio...
E dell'identità personale...

La sensazione di vaghezza che qualcuno ha provato è bene o male ricercata, volevo che il lettore non capisse cosa stava succedendo, i puntini di sospensione sono un mio vizio/vezzo (non so se si nota anche in questa risposta), lo sono sempre stati.
Forse perché il punto mi sembra troppo deciso (ehm...)

A parlare, nella mia intenzione, non è il vecchio specchio, ma il riflesso del proprietario, e no, non ha compreso di essere un riflesso dentro lo specchio...

In ogni caso mille grazie per i consigli...

per quanto riguarda il perché il riflesso si sia convinto di essere l'originale, non ne ho la piu' pallida idea.
Ma il riflesso era un vero riflesso o uno scorcio verso un universo parallelo?

E perché ha percepito l'oscurità quando è stato coperto?

Un universo tascabile dentro uno specchio?

Sinceramente non c'ho pensato :)

Comunque grazie ancora dei riscontri :)
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Walter Loggetti

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Stefano Impellitteri
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Re: Lo sapevo...

Messaggio#6 » giovedì 21 gennaio 2021, 1:00

Ciao Walter, molto piacere.
Il tuo racconto ha degli ingredienti che sono difficili da rendere bene; l’ombra di mistero su chi sia a parlare nella prima parte da appagamento al lettore se trova una sua logica nella rivelazione, e qui manca completamente. Riveli solo che forse quello non è solo uno specchio, ma quindi cos’è? Non trovando una soddisfazione nel finale, tutta la prima parte di mistero non trova valore nel lettore, che ama stare sulle spine, ma se alla fine riesce a sbrogliare la matassa.
Anche la ripetizione compulsiva nel monologo interiore va dosato, perché va a finire che invece di caratterizzare un tormento personale, tende ad appesantire tutto quanto.
A presto.

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Proelium
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Re: Lo sapevo...

Messaggio#7 » giovedì 21 gennaio 2021, 21:14

Ciao Walter,
piacere di leggerti e benvenuto su MC.
Simpatico il monologo d-allo specchio, nell'aggressività delle battute ci ho rivisto un po' il De Niro di Taxi Driver... Mi ha strappato un sorriso! Certo, una volta esaurita la verve e calato il sipario sullo specchio, è un po' come se tutto fosse finito lì... Non c'era una storia vera e propria, personaggi da sviluppare o una spiegazione di qualunque tipo sull'oggetto magico. A differenza degli altri pezzi del girone, tutti molto solidi in costruzione, tutto resta in potenza. Attenzione anche alle norme editoriali, come già fatto notare da qualcuno.

Ci vuole tempo e pazienza, l'importante è mantenere lo spirito giusto :)

Buona Edition, spero di rileggerti presto!

Francesco

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Hayà
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Re: Lo sapevo...

Messaggio#8 » venerdì 22 gennaio 2021, 11:46

Ciao Walter, è un piacere leggerti.

Ammetto che giudicare questo testo mi è difficile.

Voglio partire dicendo che l’idea di base la trovo buona e ho gradito molto il fatto che non sei caduto nell’horror. All’inizio pensavo che a parlare fosse una persona davanti allo specchio e che quindi il riflesso avesse qualcosa che non andasse, ma invece si rivela il contrario. Il fatto che il riflesso venga “sconfitto” così facilmente da un panno ha fatto dissipare tutte le mie paure su una possibile storia horror e, personalmente, mi ha fatto provare un po’ pena per il povero riflesso.

Detto questo, manca un certo “mordente” alla trama, non essendoci una vera e propria risoluzione. Il riflesso viene “sconfitto” e lo specchio verrà venduto. Forse una scena aggiuntiva, alla fine, con le riflessioni del riflesso (argh) nella sua nuova casa e con il suo aspetto diverso (il nuovo proprietario avrà, dopotutto, un riflesso diverso) avrebbe dato una certa risoluzione al tutto e sarebbe stato interessante da leggere.

L’idea mi è piaciuta, ma penso che questo racconto avrebbe giovato con qualche scena aggiuntiva.
Comunque complimenti per le battute iniziali: avevano una certa naturalezza che ho apprezzato!

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Emiliano Maramonte
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Re: Lo sapevo...

Messaggio#9 » sabato 23 gennaio 2021, 11:38

Ciao Walter!
Ti leggo per la prima volta, piacere di conoscerti e benvenuto su MC!
Il racconto è un bozzetto narrativo, un canovaccio da sviluppare, molto interessante, per carità, ma da strutturare. Devo dire che tutto il primo paragrafo mi ha intrigato e non è scritto malaccio. Al netto di imperfezioni già evidenziate da altri, c'è da ripensare la storia integralmente, arricchendola di spessore e struttura. Il finale, purtroppo, non risolleva le sorti del testo anzi lo penalizza ulteriormente, in quanto è un cartello sbattuto in faccia al lettore con lo spiegone del tema.
Interessante debutto a MC, ma come già detto e ridetto, c'è da lavorare. Per fortuna il percorso in questa infernale Arena insegna, e tanto.

Buona Edition!
Emiliano.

Edoardo Foresti
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Re: Lo sapevo...

Messaggio#10 » sabato 23 gennaio 2021, 13:27

Ciao Walter, piacere di leggerti e benvenuto sul forum! Spero che il mio commento possa risultarti utile.
Allora, se da una parte hai centrato il tema e creato un'atmosfera interessante, lo sviluppo presentato mi è risultato un po' traballante.
La prima parte presenta un conflitto chiaro che, però, viene risolto immediatamente e senza troppa fatica. La seconda parte, poi, stempera la tensione e ci presenta una chiusura che, pur dandoci più contesto, non aumenta il pathos.
Il flusso di coscienza è interessante, ma la forma forse avrebbe giovato di una stesura più approfondita per dare risalto al tema, al pov e al conflitto con qualche dettaglio sensoriale in più.
Il tuo racconto trasmetta il tema attraverso la tua voce, si percepisce il "colore" dell'autore e questo è solo un bene. Ma purtroppo, come fatto notare da altri, la storia non riesce a presentare fino in fondo il tutto in modo congeniale per il lettore.
Detto questo, se era la tua prima prova e vista la "voce" che traspare, sono sicuro che ti rileggerò con piacere in futuro.
A presto!

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Andrea Lauro
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Re: Lo sapevo...

Messaggio#11 » domenica 24 gennaio 2021, 7:30

Ciao Walter e benvenuto nell’arena.
Parto dalla forma grafica utilizzata: i salti di riga sono un buon espediente per dare al fruitore l’impressione di poter “tirare il fiato” durante la lettura. Oltre a esplicitare il passaggio logico da una situazione a un’altra. Nel tuo caso, invece, hai sortito l’effetto contrario. Tutti questi salti alla lunga stancano ed esasperano, mi han portano a chiedermi “perché diavolo ce li ha messi?”
L’impressione leggendo il testo è che ci si fermi alla superficie del racconto. Lui che guarda la propria immagine e gioca a capire se sia effettivamente uno scherzo o se sia dotato di vita propria. Non ci arriva nulla del personaggio, non c’è caratterizzazione.
L’epilogo arriva ma l’impressione generale non cambia, è tutto in superficie.
buona edition
andrea

alexandra.fischer
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Re: Lo sapevo...

Messaggio#12 » domenica 24 gennaio 2021, 21:51

Tema centrato. Storia minima, dalle frasi concise, che pure descrive una storia da paura. Punti di forza: Il protagonista viene rapito dal suo stesso riflesso, nello specchio stregato lasciatogli dalla nonna. Ecco perché non riconosce se stesso e lo vede muoversi in modo diverso da lui. Inoltre, il finale fa rizzare i capelli in testa: il falso Safarà ha deciso di vendere lo specchio e con conseguenze spaventose per gli acquirenti (guai a specchiarsi, chi lo fa può raggiungere il vero Safarà e chissà quali altri orrori). Questo spunto ti sarà utile in caso di vittoria, per meglio sviluppare l’origine dello specchio e le vicende degli acquirenti.
Punti deboli.
Ti riporto le parti corrette.
Non è che lo sospettassi.
Ti ho beccato…
Sì, sì, allontanati…
Toglierei il: Sì, perfetto.
Sì, ho uno specchio antico in casa, non so di preciso quanto lo sia, ma era di mia nonna, e mi disse che era un regalo della sua stessa nonna.
Inizierei: È in buone condizioni, certo…
Perché vorrei venderlo? Sa, sto traslocando…
Riguardo al finale, se fosse il mio racconto, farei l’inversione delle frasi:
chiuderei così: Bene, vi aspetto.
Poi metterei in corsivo i pensieri del personaggio.
Che altro dire? Certo, non vorrei che mi prendeste per folle, ma quello specchio non è solo tale.


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antico
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Re: Lo sapevo...

Messaggio#13 » venerdì 29 gennaio 2021, 14:04

Racconto squalificato per mancata consegna dei commenti e della classifica. Questo è un luogo di reciproco interscambio, si cresce insieme, si prende e si dona. Autore squalificato anche per la prossima edizione.

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