Attraverso lo specchio

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DandElion
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Attraverso lo specchio

Messaggio#1 » lunedì 18 gennaio 2021, 23:20

La nuova matita nera appena comprata non è del tutto soddisfacente.
Il rapporto qualità prezzo sembrava buono, nel negozio, mentre la commessa passandosi il tester sulla mano invitava a percepirne il tratto pastoso, ma non unticcio.
L’arte di persuadere.
La magia che in pochi istanti dopo l’acquisto l’aveva trasformato in “pezzo inutile” dentro una trousse stracolma di trucchi analoghi. Il favoloso inganno del make up, comprare cento articoli per poi usare sempre gli stessi.
Pochi gesti rassicuranti: familiari.
Come la voce della tizia nel video su youtube, i suoi passaggi semplici che in pochi anni l'hanno resa una influncer.
“Poggiare l’indice sullo zigomo, premendo poco, quanto basta perché si apra la palpebra inferiore dell’occhio. Con l’altra mano tenere la matita e con gesto fermo delineare dal centro verso la periferia il bordo. Ripetere sopra.”
Ripetere sempre. Ripetere come una preghiera. Ripetere mattina e sera.
Poggio la mano sinistra sullo specchio, che mi restituisce ciò che di me conosco. Come io mi riconosco.

La mia rituale costrizione: la costruzione della mia maschera.

Una salvietta monouso per restituire la forma degli zigomi, strappata al contouring.
Un dischetto di ovatta pressata con una dose generosa di acqua micellare.
Del solvente per rimuovere le ciglia finte. Un gesto deciso per togliere gli adesivi di Swarovsky dalla fronte, dal collo e dalle guance.
Del sapone ipoallergenico, con abbondante acqua tiepida.
Tamponare senza sfregare con un morbido asciugamano di cotone e passare una crema da notte, nutriente, ma che non renda grassa la pelle. Una di quelle che per comprarla ci devi pensare due volte e la devi riporre abbastanza al sicuro da non urtarla accidentalmente. E’ ora di andare a dormire.

Almeno otto ore a notte, bere molta acqua, mangiare sano, andare in palestra.
Curare il mio corpo per compiacere, per piacere agli altri- più che a me- e cercare di sorridere sempre, a nessuno piacciono i musoni.

Giornate ipocrite, fatte di relazioni stressanti, sguardi e parole, entrambi vuoti. Una vita che non mi soddisfa più, ammesso che mi abbia mai soddisfatto. Ma la sera torno a casa e finalmente posso gettare questa corazza fatta di giacca e di cravatta. Posso smetterla di sembrare un uomo solido, “performante”, aprire il mio armadio e provare quel corsetto che mi è arrivato proprio ieri.

Mi guardo allo specchio e mi sento perfetta. Posso gettare la maschera di mascolinità tossica che indosso di giorno, perché tutto quello che mi rende felice è qui, nello specchio, a portata di mano.
Ho deciso: domani durante la seduta dirò loro che lo voglio fare.
Sono bellissima perché sono libera: domani inizio il percorso per essere “Me”.


#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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antico
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Re: Attraverso lo specchio

Messaggio#2 » lunedì 18 gennaio 2021, 23:26

Dand, bentornata! Esordio nell'Ottava Era, finalmente! Caratteri e tempo ok, buona Specularia Edition!

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Fagiolo17
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Re: Attraverso lo specchio

Messaggio#3 » mercoledì 20 gennaio 2021, 18:08

Ciao e piacere di leggerti.
Il colpo di scena mi è piaciuto e ha dato una spinta al racconto, che fino a quel momento non mi aveva affascinato più di tanto.
Questo perché si susseguono una serie di azioni inerenti il trucco che poco mi trasmettono del protagonista. Di lui capiamo tutto in questa frase:
Giornate ipocrite, fatte di relazioni stressanti, sguardi e parole, entrambi vuoti. Una vita che non mi soddisfa più, ammesso che mi abbia mai soddisfatto. Ma la sera torno a casa e finalmente posso gettare questa corazza fatta di giacca e di cravatta. Posso smetterla di sembrare un uomo solido, “performante”, aprire il mio armadio e provare quel corsetto che mi è arrivato proprio ieri.

Il problema è che da sola questa frase mi da un’idea del suo malessere, ma non mi getta dentro la sua vita, non me la fa vivere. È un peccato. Gestito diversamente il racconto avrebbe avuto tutta un’altra grinta.
Complessivamente un racconto gradevole da leggere.

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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: Attraverso lo specchio

Messaggio#4 » sabato 23 gennaio 2021, 0:48

Ciao Dandelion.
L’idea alla base del tuo racconto è molto buona, ma purtroppo di ritrovo a concordare con Fagiolo riguardo la resa stilistica. Per usare una frase fatta, il protagonista da te descritto può essere definito “un’anima tormentata”, scissa tra l’apparenza quotidiana e la sua vera natura. Solo che questo suo dramma interiore non è minimamente presente nel testo, se non attraverso quel breve accenno nel finale.
Al contrario, il lettore si trova a leggere una serie di frasi totalmente neutre, mere descrizioni incapaci di trasmettere alcuna emozione. Addirittura, ci sono interi passaggi dove non sembra nemmeno di trovarsi nella testa del(la) protagonista. Ti faccio questo esempio, emblematico a mio avviso trovandosi subito all’inizio:
Il rapporto qualità prezzo sembrava buono, nel negozio, mentre la commessa passandosi il tester sulla mano invitava a percepirne il tratto pastoso, ma non unticcio.

Ecco, proviamo a estrapolarla dal brano. In tutta onestà, se la leggessi così, diresti che ci troviamo nella testa del personaggio?
Un vero peccato. Il brano ha un grandissimo potenziale inespresso, ma per valorizzarlo – so che è brutto da dire – va a mio avviso ripensato nelle fondamenta dal punto di vista stilistico riducendo il raccontato e mostrando da vicino il rapporto conflittuale con il suo corpo della voce narrante.
Alla prossima.
lupus in fabula

Dario17
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Re: Attraverso lo specchio

Messaggio#5 » domenica 24 gennaio 2021, 17:43

Il tema sulla prospettiva tra l'apparire e l'essere: vecchio come il cucco ma è uno di quei argomenti di cui si parlerà in eterno, un tema che però ha fame di nuovo e quindi molto esigente.
In questo racconto aria fresca non ve ne è molta, compresi gli spunti lgbt che troviamo nelle ultime righe e danno la direzione al racconto.
Ho gradito moltissimo i tecnicismi e la perizia tecnica di un argomento come il make-up del quale sono un ignorante senza speranza; sono arrivato persino a capire e a immaginarmi il tutto e questo è un merito indubitabile.
Il macigno che grava sul testo è la totale assenza di narrativa: non succede nulla di nulla di nulla.
È un intero discorso indiretto/flusso di coscienza. Il pov non ha un nome, un corpo (esclusi i lineamenti truccabili ovviamente), una casa, un mondo fuori.
C'è lo specchio, canonico escamotage per poter guardare il proprio riflesso e giudicarlo, però è pochino.
Anche perchè lo specchio stesso non è inerente alla traccia proposta visto che non vi è dentro nessuna illusoria percezione di vedere gli oggetti da più vicino.
Il racconto va e viente, senza lasciare nulla.
Tutto il brano sembra un unico epilogo di un qualcosa che non conosciamo perchè non è stato scritto.
Peccato perchè il protagonista all'opera lo avrei seguito volentieri vista la caratterizzazione.

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Davide Di Tullio
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Re: Attraverso lo specchio

Messaggio#6 » domenica 24 gennaio 2021, 20:58

DandElion ha scritto:La nuova matita nera appena comprata non è del tutto soddisfacente.
Il rapporto qualità prezzo sembrava buono, nel negozio, mentre la commessa passandosi il tester sulla mano invitava a percepirne il tratto pastoso, ma non unticcio.
L’arte di persuadere.
La magia che in pochi istanti dopo l’acquisto l’aveva trasformato in “pezzo inutile” dentro una trousse stracolma di trucchi analoghi. Il favoloso inganno del make up, comprare cento articoli per poi usare sempre gli stessi.
Pochi gesti rassicuranti: familiari.
Come la voce della tizia nel video su youtube, i suoi passaggi semplici che in pochi anni l'hanno resa una influncer.
“Poggiare l’indice sullo zigomo, premendo poco, quanto basta perché si apra la palpebra inferiore dell’occhio. Con l’altra mano tenere la matita e con gesto fermo delineare dal centro verso la periferia il bordo. Ripetere sopra.”
Ripetere sempre. Ripetere come una preghiera. Ripetere mattina e sera.
Poggio la mano sinistra sullo specchio, che mi restituisce ciò che di me conosco. Come io mi riconosco.

La mia rituale costrizione: la costruzione della mia maschera.

Una salvietta monouso per restituire la forma degli zigomi, strappata al contouring.
Un dischetto di ovatta pressata con una dose generosa di acqua micellare.
Del solvente per rimuovere le ciglia finte. Un gesto deciso per togliere gli adesivi di Swarovsky dalla fronte, dal collo e dalle guance.
Del sapone ipoallergenico, con abbondante acqua tiepida.
Tamponare senza sfregare con un morbido asciugamano di cotone e passare una crema da notte, nutriente, ma che non renda grassa la pelle. Una di quelle che per comprarla ci devi pensare due volte e la devi riporre abbastanza al sicuro da non urtarla accidentalmente. E’ ora di andare a dormire.

Almeno otto ore a notte, bere molta acqua, mangiare sano, andare in palestra.
Curare il mio corpo per compiacere, per piacere agli altri- più che a me- e cercare di sorridere sempre, a nessuno piacciono i musoni.

Giornate ipocrite, fatte di relazioni stressanti, sguardi e parole, entrambi vuoti. Una vita che non mi soddisfa più, ammesso che mi abbia mai soddisfatto. Ma la sera torno a casa e finalmente posso gettare questa corazza fatta di giacca e di cravatta. Posso smetterla di sembrare un uomo solido, “performante”, aprire il mio armadio e provare quel corsetto che mi è arrivato proprio ieri.

Mi guardo allo specchio e mi sento perfetta. Posso gettare la maschera di mascolinità tossica che indosso di giorno, perché tutto quello che mi rende felice è qui, nello specchio, a portata di mano.
Ho deciso: domani durante la seduta dirò loro che lo voglio fare.
Sono bellissima perché sono libera: domani inizio il percorso per essere “Me”.


Ciao DandElion

piacere di leggerti. Un racconto scritto bene. Un flusso di coscienza condotto con perizia e che fa uso di dettagli sensoriali, che non è mai scontato. Il problema di questo racconto però forse sta in questo. Hai indugiato molto nell'esposizione, relegando alla fine un inizio di conflitto che non emerge mai. Sarebbe stato più interessante dedicargli più spazio, fare emerge una qualche forma di conflitto (che qui si limita al capo di abbigliamento maschile gettato via, francamente un po' poco). Capisco che l'attesa era funzionale al twist finale, ma avresti potuto caricare di più di tensione scrivendo di un conflitto tra vita interiore e vita esteriore. Peccato.

a rileggerci!

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SilviaCasabianca
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Re: Attraverso lo specchio

Messaggio#7 » domenica 24 gennaio 2021, 22:10

Ciao!!
Piacere di leggerti. Mi accingo a commentare il tuo pezzo.
Partiamo con il dire che il racconto comincia in una maniera poco convincente, però verso la fine ti fa aumentare l'attenzione sul pezzo e in realtà comprendi che ciò di cui parli è interessante.

"La nuova matita nera appena comprata non è del tutto soddisfacente.
Il rapporto qualità prezzo sembrava buono, nel negozio, mentre la commessa passandosi il tester sulla mano invitava a percepirne il tratto pastoso, ma non unticcio."

Il problema a mio avviso qui è che parti troppo in media res. La prima riga poteva essere arricchita, quanto alla seconda torni indietro nel tempo spiegando qualcosa che non ci interessa molto. Forse c'era una dietrologia, che spiegava come questo personaggio sia annoiato dalla sua stessa superficialità della vita. Poi però, da come finisce il racconto, sembra che invece questa sia la parte più vera della sua vita.

In generale a questo punto secondo me ti trattieni troppo a lungo su questa scena statica e su dettagli che abbiamo già compreso. Bastavano due righe magari e il resto potevi usarlo per parlarci meglio del personaggio.

"Giornate ipocrite, fatte di relazioni stressanti, sguardi e parole, entrambi vuoti. Una vita che non mi soddisfa più, ammesso che mi abbia mai soddisfatto. Ma la sera torno a casa e finalmente posso gettare questa corazza fatta di giacca e di cravatta. Posso smetterla di sembrare un uomo solido, “performante”, aprire il mio armadio e provare quel corsetto che mi è arrivato proprio ieri. "

A parte che parti parlando di una routine ma poi finisci facendo riferimento a un'azione specifico, ovvero "quel corsetto comprato proprio ieri", dove quindi lasci un problema di coerenza temporale della frase, ma questo pezzo di racconto è quello in cui il lettore si sente più persuaso. Andava forse sviluppato di più e con qualche cambio di scena strategico, non so.

Il tema non saprei se è centrato, ovviamente c'è lo specchio ma il senso del tema credo fosse più articolato.

Comunque spero di non averti scoraggiato con questo commento! Sicuramente si capisce che ti piace la narrativa di introspezione e credo sia una delle piu complicate da rendere. Siamo qui per imparare insieme, e io non sono da meno di te!
A presto!

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Davide_Mannucci
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Re: Attraverso lo specchio

Messaggio#8 » lunedì 25 gennaio 2021, 11:38

Ciao e piacere di leggerti!
Devo dire che questo tuo pezzo mi piace e, anche se in prima analisi trovo che necessitasse di una preparazione al twist finale più accurata, la mia valutazione è positiva. Ho apprezzato molto l'incipit e la sua atmosfera. Non so perché ma ho percepito quasi subito l'insoddisfazione del(la)la protagonista che voleva emergere. Potevi seminare qualcosa per rendere il tutto più carico di tensione ma devo dire che il risultato mi è piaciuto.
A rileggerti presto!
Davide Mannucci

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Luca Nesler
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Re: Attraverso lo specchio

Messaggio#9 » lunedì 25 gennaio 2021, 14:05

Ciao Dand, quanto tempo! Sono felice di ritrovarti tra i tanti nomi vecchi e nuovi.
Veniamo al racconto. La scrittura è efficace, i termini scelti con cura e anche la conduzione ha la giusta cadenza. Il personaggio allo specchio parla di maschera e sembra intendere il trucco pesante che mette e toglie, mentre la verità è l'opposto. Quando hai citato i brillantini adesivi sul collo, vista l'esagerazione, ho pensato "o è una stripper o una drag queen". Questo ha influenzato il colpo di scena finale che mi ha solo confermato un'idea, senza sorprendermi. Carina la tua declinazione del tema.
La forma di monologo interiore è un po' pesante, un po' piatta e uniforme, ma non ti è venuta male.
Alla prossima!

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antico
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Re: Attraverso lo specchio

Messaggio#10 » domenica 31 gennaio 2021, 13:45

Il racconto mi è piaciuto, ma avresti dovuto, a mio parere, lavorarci di più. Immagino che usi il trucco solo la sera una volta rientrato a casa e posta la sua maschera per indossarne un'altra in cui si sente più a suo agio e questo fino a quando, il mattino successivo, non dovrà ripartire in un corpo in cui non si riconosce. Credo che questo non passi bene e sembra anzi che il tutto si riduca a indossare il corsetto. Indugi troppo sulla questione make up senza riuscire a incollarla al racconto in modo perfettamente funzionale. Ed è un peccato perché poi il racconto arriva e forte dimostrando in tal modo un'identita implicita assolutamente determinata e coerente. Tema declinato molto bene. Direi un pollice tendente verso l'alto in modo non brillante e poco solido, ma ti piazzi davanti ai parivalutati per una forza percepibile del complesso che negli altri non mi è arrivata così chiara.

alexandra.fischer
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Re: Attraverso lo specchio

Messaggio#11 » domenica 31 gennaio 2021, 22:03

Tema centrato. La protagonista si guarda allo specchio e decide di essere se stessa. Il suo riflesso è diverso dall’immagine che presenta agli altri. E non è solo lo specchio di camera sua, ma quello della sua interiorità. Punti di forza: l’immagine della commessa tutta concentrata nel ruolo di venditrice, le parole dell’influencer, fatte di spiegazioni rituali, nello stile di una camerista di una nobildonna dei tempi andati, e poi la protagonista, che segue questi consigli, sì, ma sentendosi manipolata (capisce di aver comperato il superfluo e si stupisce di se stessa). Molto bella l’immagine di lei che si strucca e si toglie anche il trucco fatto di brillantini, sentendosi mascolina, paradossalmente, nel tailleur da lavoro-corazza per muoversi in un mondo ostile, dove l’ipocrisia predomina. Storia che ha tutte le carte in regola per continuare: come cambierà vita?
Punti deboli, nessuno.

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