L'Osservatore

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Hayà
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L'Osservatore

Messaggio#1 » lunedì 18 gennaio 2021, 23:40

L'Osservatore
- di Soraia Patrizi

Non ricordo se qualcuno mi abbia mai visto.
Fin da quando ho memoria, sono sempre stata una creatura invisibile agli occhi altrui, eppure so di esistere.
Ogni giorno, per essere certa di non essere scomparsa, mi affaccio sul ponte osservando il mio riflesso sul fiume.
Tanto tempo addietro mi specchiavo sulla riva, ma dopo che un bambino attirò l’attenzione di tutti verso quel riflesso all’apparenza orfano, preferisco farlo lontano dalle persone.
Continuo a guardare il mio riflesso tra i tremolii dell’acqua. Vedo il mio viso, così simile a quello di una persona. Vedo i miei occhi, di cui non sono mai riuscita a cogliere il colore. E vedo il mio corpo, simile a quello di un umano, se non fosse per il fatto che nessuno riesce a vederlo.
Una barca passa sotto il ponte in quel momento, portandosi via il mio riflesso.

Trascorro il mio tempo camminando per la città, evito le vetrine per non correre il rischio che qualche persona noti il mio passaggio. Ho avuto un paio di incidenti in passato e non voglio ripetere l’esperienza.
Ma c’è un luogo che cerco di raggiungere almeno una volta al giorno.
Cammino lentamente: sulle strade con poche persone devo soppesare ogni passo per non fare troppo rumore sul marciapiede, ma mi rilasso di fronte al cancello del parco.
Mi fermo e tendo l’orecchio: sento lo schiamazzo dei giovani che giocano a pallone e sorrido. L’Osservatore oggi ci sarà di sicuro.
Entro a passo spedito: il parco è pieno di uccelli che mascherano i miei suoni con il loro cinguettare, così come il fiume in lontananza.
Posso finalmente rilassarmi e correre: finché non mi avvicino all’acqua, non ho nulla da temere.
Ci sono molte più persone di quanto mi aspettassi: ragazzini che giocano, gruppi di adulti che praticano ginnastica sull’erba, gruppetti di studenti universitari che si godono il pranzo, in lontananza sento l’abbaiare dei cani.
Ed è lì che lo trovo. Seduto sempre sulla stessa panchina di fronte al fiume, ma non troppo vicino la riva.
Mi avvicino.
Oggi l’Osservatore si è vestito leggero: comprensibile, considerata la bella stagione ormai alle porte. Come sempre, ha la sua borsa a tracolla e, come sempre, osserva le persone. Ovviamente, non osserva me.
È passato un po’ di tempo dalla prima volta che l’ho incontrato. Non ho mai capito il perché di quello strano passatempo, ma ho pensato fosse una cosa curiosa e perciò iniziai a prestargli attenzione.
E ogni giorno lo trovavo lì, in silenzio. Si sedeva, si metteva comodo e osservava le persone.
Alcune volte mi sono seduta accanto a lui per capire se ci fosse qualcos’altro sotto ma no, era l’unica cosa che faceva.
Rimaneva di norma per una mezz’oretta, per infine alzarsi e andarsene nello stesso silenzio con cui era arrivato.
Avevo iniziato a chiamarlo l’Osservatore per quella ragione ed era diventata mia abitudine venirlo a trovare ogni giorno.
Ben presto avevo scoperto che l’Osservatore non veniva nei giorni di pioggia e quando il parco era vuoto, perciò mi assicuravo sempre che ci fossero un po’ di persone prima di entrare.
Era l’unico modo per trovarlo.
L’Osservatore è per me una persona speciale, ma quello impiegai un po’ di tempo per capirlo.
Mi posiziono davanti a lui, avvicinandomi al suo viso. Ha gli occhi marroni, molto scuri, un po’ come il terriccio del parco, con qualche striatura nera come i raggi di un sole oscuro.
Ma è lì, in quei colori, che vedo il mio riflesso. E il riflesso negli occhi delle persone, per quanto il più piccolo e il più difficile da cogliere, è il migliore.
Il più ricco di anima. Il più ricco di umanità.
Il riflesso sulla superficie del fiume era distante e tremolante, ma questo è vicino e accogliente.
Sorrido. Quando mi osservo negli occhi di una persona, per un istante riesco a cogliere la verità della mia esistenza.



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antico
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Re: L'Osservatore

Messaggio#2 » lunedì 18 gennaio 2021, 23:49

Ciao Soraia e benvenuta nell'Arena! Caratteri e tempo ok, buona SPECULARIA EDITION! Ps: se ancora non ci sei, ti consiglio di entrare nel gruppo fb di Minuti Contati ;)

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Hayà
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Re: L'Osservatore

Messaggio#3 » lunedì 18 gennaio 2021, 23:53

antico ha scritto:Ciao Soraia e benvenuta nell'Arena! Caratteri e tempo ok, buona SPECULARIA EDITION! Ps: se ancora non ci sei, ti consiglio di entrare nel gruppo fb di Minuti Contati ;)


Grazie Antico! E anche se sono più una lurker, sono già nel gruppo Facebook :D
EDIT: okay ero sicurissima che ci fossi, ma apparentemente no. Mea culpa!

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giulio.palmieri
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Re: L'Osservatore

Messaggio#4 » giovedì 21 gennaio 2021, 23:06

Ciao Soraia, piacere di leggerti.
Allora, sono rimasto colpito dallo stile del racconto. L'incipit ti tira dentro con la sensibilità del personaggio, con quel non so che di malinconico, luminoso, rarefatto, come in certi componimenti di Apollinaire.
Anche il seguito del racconto lascia immersi nella stessa atmosfera. Sembra di trovarsi lì col personaggio: un'anima dal carattere schivo, che cerca un'altra persona in mezzo agli altri, qualcuno che come lei guarda il mondo scorrere, e le persone vivere. L'Osservatore appunto. Ecco, è qui forse che il racconto perde di immediatezza: il fatto che la protagonista trovi se stessa nel riflesso dei suoi occhi mi è sembrato un po' innaturale.

Non c'è molto movimento, nell'ultima scena, non una battuta, o qualcosa che faccia intendere uno scambio. Quindi le ultime frasi ("è lì, in quei colori, che vedo il mio riflesso. E il riflesso negli occhi delle persone, per quanto il più piccolo e il più difficile da cogliere, è il migliore. Il più ricco di anima. Il più ricco di umanità.") suonano un po' forzate in quanto non si coglie bene il gesto e il significato da parte della protagonista di riflettersi negli occhi dell'altro.
Detto questo, lo stile è scorrevole, la vicenda del racconto valida, l'atmosfera ben evocata. Il tema è centrato in pieno.
Forse, limerei un po' alcuni passaggi (tipo questo: "Ci sono molte più persone di quanto mi aspettassi: ragazzini che giocano, gruppi di adulti che praticano ginnastica sull’erba, gruppetti di studenti universitari che si godono il pranzo, in lontananza sento l’abbaiare dei cani").

Ad ogni modo, una prova molto buona: forse con maggiore spazio a disposizione si vedrebbe di più il personaggio dell'Osservatore, e quindi il rapporto che ha con la protagonista.
Non so come farò a fare una classifica, sto pensando ad altri racconti che ho letto (di cui devo ancora scrivere il commento), e boh, a 'sto giro sarà dura. Comunque: complimenti, a rileggerci e buona edition.

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Hayà
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Re: L'Osservatore

Messaggio#5 » venerdì 22 gennaio 2021, 10:04

Ciao Giulio!
Prima di tutto, grazie per avermi letto.
Leggere il tuo commento così di prima mattina è stata una bella cosa :)

Sono veramente contenta ti sia piaciuto.
Sulla parte finale: ammetto che avrei potuto giocarmela meglio. L'idea era quella di "ritrovarsi negli occhi di un'altra persona", ma forse in questo caso sarei potuta andare per un più rapido e indolore "trovare sé stessi".

Ad ogni modo, grazie davvero!

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Stefano.Moretto
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Re: L'Osservatore

Messaggio#6 » venerdì 22 gennaio 2021, 15:01

Ciao Soraia
Ho trovato molto interessante l'idea del personaggio riflesso ma invisibile, l'esatto opposto di concetti ben più noti. Mi è piaciuto anche il fatto che ti sei soffermata a pensare a implicazioni che da una penna inesperta verrebbero trascurate, come il camminare silenziosamente. Forse avrei preferito anche un accenno all'attenzione posta al non urtare nessuno, dato che tra tutte dovrebbe essere la cosa più difficile, soprattutto in città, mentre sembra che il problema più grande siano i riflessi (su cui hai giustamente posto l'accento maggiore essendo al centro del tema), che probabilmente nella vita reale sarebbero stati un problema molto raramente.
La criticità maggiore di questo testo, a mio avviso, è la mancanza di una componente di "fare". Hai usato molti caratteri per riassumere la routine e il passato del protagonista, però nel complesso non fa quasi niente per tutto il racconto. Riesci comunque a renderlo interessante raccontando dei micro-episodi che facciano capire il modo in cui il protagonista vive questa sua condizione di semi-invisibilità, ma si ha quella sensazione che manchi qualcosa di fondamentale.
Il mio consiglio per le prossime edizioni è di non concentrarti sul riassumere, es:
Ogni giorno, per essere certa di non essere scomparsa, mi affaccio sul ponte osservando il mio riflesso sul fiume.
Tanto tempo addietro mi specchiavo sulla riva, ma dopo che un bambino attirò l’attenzione di tutti verso quel riflesso all’apparenza orfano, preferisco farlo lontano dalle persone.

In questo pezzo hai dato uno scorcio della sua routine e hai accennato a un episodio del passato, ma non stai dando informazioni concrete. Ad esempio non sappiamo cos'è successo dopo che il bambino ha attirato l'attenzione: la protagonista ha rischiato di venire catturata o travolta? È partita una caccia alla donna invisibile?
Inoltre poco dopo ripeti la stessa cosa con le vetrine: la protagonista preferisce evitare di ripetere l'esperienza, ma non ci dà un'idea di quanto sia pericoloso per lei.
Piuttosto mostra il protagonista che fa attivamente qualcosa, mostrando al lettore com'è la sua vita e perché fa le cose, es:
Mi fermo e tendo l’orecchio: sento lo schiamazzo dei giovani che giocano a pallone e sorrido. L’Osservatore oggi ci sarà di sicuro.
Entro a passo spedito: il parco è pieno di uccelli che mascherano i miei suoni con il loro cinguettare, così come il fiume in lontananza.

Qui la vediamo effettivamente in azione e capiamo cosa fa e perché, la scena diventa molto più interessante. Anche se il pensiero sull'Osservatore ci arriva molto prima di quando possiamo capire perché lo pensa (ovvero quando la protagonista ci dice che c'è solo quando non piove e c'è gente), anche questa sarebbe una cosa da sistemare.
Il finale è una bella chiusura che trasmette il desiderio della protagonista di "trovarsi", ma penso tu gli abbia dedicato troppo poco spazio. Anche il ruolo dell'Osservatore mi pare un po' troppo marginale rispetto al modo in cui viene presentato. Per tutto il racconto ci si aspetta che faccia qualcosa, ma si rivela un po' una attesa alla Godot. Avrebbe potuto essere un qualsiasi altro personaggio e non sarebbe cambiato molto. Ho sentito una vaga analogia con la protagonista che, per la sua condizione, è costretta a vivere come "osservatrice", ma non è una caratteristica che si nota molto nel testo appunto per la mancanza di dettagli che portino a caratterizzarla come tale. Ad esempio se ci fosse stata una sequenza in cui si fermava a osservare il mondo attorno a sé, magari facendo qualche osservazione su ciò che vedeva, sarebbe stato più evidente il nesso tra i due, ma per tutto il tempo lei cammina o corre e l'unico suo pensiero è di non farsi vedere nei riflessi, quindi il ruolo dell'Osservatore diventa molto marginale.
Mi sembra che tu abbia avuto un'idea molto interessante e con molte possibili sfumature da esplorare, come una piccola gemma grezza, ma che qualcosa ti abbia trattenuto dall'intagliarla in modo da tirare fuori il suo fuoco.
Mi piace comunque il modo in cui tiri fuori le idee come hai fatto anche ne "Il divora-libri", purtroppo rimane il problema, presente anche lì, della poca azione e dell'aspettativa a vuoto. Se posso permettermi ti consiglio la lettura de "L'arco di trasformazione del personaggio" di Dara Marks, penso che ti potrebbe aiutare molto a superare questi scogli.
Spero di esserti stato utile!

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Hayà
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Re: L'Osservatore

Messaggio#7 » venerdì 22 gennaio 2021, 15:40

Ciao Stefano!

Prima di tutto, grazie per avermi (ri)letto.

Mi hai dato veramente dei buoni spunti per migliorare il testo, a cui in effetti non avevo pensato (come rendere la protagonista un'osservatrice).
Su cosa sia successo dopo che hanno visto il suo riflesso, in realtà in una versione precedente raccontava che aveva dovuto nascondersi perché sì, aveva causato una confusione generale, ma alla fine ho tagliato la scena (penso per la mancanza di spazio, se non ricordo male). È da aggiungere alla lista delle cattive decisioni :D

Sul finale, ammetto che mi hai fatto sorridere: anche ne "Il divora-libri" più di un commento esprimeva che il finale sarebbe riuscito meglio se ampliato. Insomma, devo lavorare meglio sui finali!

Grazie per il consiglio del libro di Dara Marks: a dire la verità l'ho comprato di recente ma non l'ho ancora iniziato. Metterò da parte ciò che sto leggendo ora per dedicarmi a quello.

Di nuovo, grazie molte per il commento!

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ItaliaLeggendaria
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Re: L'Osservatore

Messaggio#8 » venerdì 22 gennaio 2021, 17:43

Ciao Soraya.
Idea carina e buona caratterizzazione del personaggio. Hai uno stile di scrittura molto fluido e introspettivo e questo aiuta a empatizzare col pov.
Il tema c'è, ma lo affronti quasi di striscio, come se non fossero importanti le implicazioni che ha avere un corpo invisibile, ma che si riflette sulle superfici. Avrei dedicato forse meno tempo ai ricordi per dare più spazio al gioco del riflesso negli occhi dell'osservatore. Oppure più spazio a cosa è successo quando il bimbo l'ha vista riflessa nell'acqua.
All'inizio dici “Non ricordo se qualcuno mi abbia mai visto”, ma solo poche righe dopo sveli che in realtà nel riflesso dell'acqua e delle vetrine il pov viene visto. Credo sia un piccolo refuso dovuto al poco tempo a disposizione, ma è una cosa che comunque incide.
Sicuramente il modo in cui hai affrontato l'interiorità del pov non ha lasciato spazio all'azione, ma questa mancanza ha reso il testo un po' tutto sullo stesso livello, senza momenti di suspense o di adrenalina. Peccato.
Una buona prova comunque.

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Hayà
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Re: L'Osservatore

Messaggio#9 » sabato 23 gennaio 2021, 10:11

Ciao Morena.
E so che è un po' inusuale, ma il mio nome si scrive con la "i" :D

Prima di tutto, grazie per avermi letto!
Mi fa piacere che ti sia piaciuto lo stile e l'idea.

Su cosa sia successo dopo che hanno visto il suo riflesso, non sei la prima a dirmelo. In realtà doveva esserci una scena aggiuntiva che trattava proprio di quello, ma l'ho cancellata in un secondo momento. Ed è stata una cattiva scelta.

All'inizio dici “Non ricordo se qualcuno mi abbia mai visto”, ma solo poche righe dopo sveli che in realtà nel riflesso dell'acqua e delle vetrine il pov viene visto. Credo sia un piccolo refuso dovuto al poco tempo a disposizione, ma è una cosa che comunque incide.

Oof. Che svista da parte mia. Cerco di salvarmi in extremis mettendola così: come viene detto nel testo, i riflessi che lei vede sono sempre poco bene visibili (non sa neanche il colore dei suoi occhi!), quindi la prima frase la si potrebbe intendere come vederla davvero, come un essere fisico.
Però sì, questa è una delle cose a cui dovrò stare attenta la prossima volta!

Grazie mille per il tuo commento! Sulla mancanza di azione, sarà un'altra cosa su cui dovrò lavorare la prossima volta.

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ItaliaLeggendaria
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Re: L'Osservatore

Messaggio#10 » sabato 23 gennaio 2021, 14:55

Hayà ha scritto:Ciao Morena.
E so che è un po' inusuale, ma il mio nome si scrive con la "i" :D

Prima di tutto, grazie per avermi letto!
Mi fa piacere che ti sia piaciuto lo stile e l'idea.

Su cosa sia successo dopo che hanno visto il suo riflesso, non sei la prima a dirmelo. In realtà doveva esserci una scena aggiuntiva che trattava proprio di quello, ma l'ho cancellata in un secondo momento. Ed è stata una cattiva scelta.

All'inizio dici “Non ricordo se qualcuno mi abbia mai visto”, ma solo poche righe dopo sveli che in realtà nel riflesso dell'acqua e delle vetrine il pov viene visto. Credo sia un piccolo refuso dovuto al poco tempo a disposizione, ma è una cosa che comunque incide.

Oof. Che svista da parte mia. Cerco di salvarmi in extremis mettendola così: come viene detto nel testo, i riflessi che lei vede sono sempre poco bene visibili (non sa neanche il colore dei suoi occhi!), quindi la prima frase la si potrebbe intendere come vederla davvero, come un essere fisico.
Però sì, questa è una delle cose a cui dovrò stare attenta la prossima volta!

Grazie mille per il tuo commento! Sulla mancanza di azione, sarà un'altra cosa su cui dovrò lavorare la prossima volta.


Scusa per la svista sul nome! Il bello è che prima di scriverlo ho controllato anche...mannaggia la stanchezza che scherzi che gioca.
Immaginavo che alcuni piccoli errorini fossero anche causa di un aggiustamento del testo. Come per tutti queste sfide sono veramente toste e ci danno la possibilità di crescere e migliorare.
Buona edition e a rileggerci

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Alessio
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Re: L'Osservatore

Messaggio#11 » domenica 24 gennaio 2021, 22:03

Ciao Soraia.
Il tuo racconto ha un problema fondamentale: non c'è conflitto. C'è questa entità invisibile che racconta sé stessa, ma poi di fatto non succede nulla.
Il potenziale per una buona storia c'è e penso che soprattutto la prima parte avrebbe giovato molto al tuo racconto mostrare un po' di più e raccontare un po' di meno. Sarebbe stato molto più efficace, secondo me, se ci avessi calati veramente dentro la sensorialità della protagonista e ci avessi fatto percepire com'è essere invisibili, senza limitarsi al cercare di evitare di fare rumore e di riflettersi nelle vetrine. Un esempio che mi viene in mente poteva essere che lei sente una foglia posarsi su una mano (o una spalla: sarà nuda? Vestita? Chissà) e la vede sospesa a mezz'aria. Penso che sarebbe stato più coinvolgente giocare un po' su questi contrasti. Invece mi sono sentito estraneo e in definitiva, complice la mancanza di conflitto, poco interessato alla storia.
Non mi è chiaro il ruolo dell'Osservatore: l'essere invisibile lo cerca per specchiarsi nei suoi occhi, però poi dici che ama specchiarsi negli occhi delle persone in generale, non ci dici cos'ha di speciale specchiarsi negli occhi di quella particolare persona.
Sono in dubbio anche sull'aderenza al tema, ce lo spieghi nella penultima riga, ma non mi convince. E in generale ti suggerisco di evitare di spiegare il tema nel tuo testo e di lasciare che sia il lettore a coglierlo.
Mi spiace, per me stavolta non è andata. Peccato, perché lo spunto era molto carino.
Alla prossima!

P.S.: Anch'io ho inteso la prima riga come "nessuno mi ha mai visto fisicamente, direttamente". I riflessi non valgono! :)

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wladimiro.borchi
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Re: L'Osservatore

Messaggio#12 » lunedì 25 gennaio 2021, 12:14

Ciao Soraia,
Quanta poesia in questo racconto!
Nonostante apprezzi di più la lettura di pezzi pieni di azione, dramma e sofferenza, me lo sono goduto tantissimo, l'ho assaporato dolcemente e mi sono lasciato avvolgere come da una coperta calda.
Ti ringrazio e mi limito a segnalarti che ci sono giusto un paio di avverbi in -ente che potresti elidere per rendere la prosa più scorrevole.
A rileggerci presto.
W

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Giovanni Attanasio
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Re: L'Osservatore

Messaggio#13 » lunedì 25 gennaio 2021, 13:40

Ciao! (I pareri espressi sono soggettivi e guidati solo dal mio ragionare sul testo.)
C’è tanta malinconia, e si scivola così veloci tra le righe che la risoluzione finale è un toccasana per l’anima.
Penso sia addirittura l’unico testo che non ho voluto rileggere perché le sensazione della protagonista hanno risuonato perfettamente con me: è tutto chiaro.
Una piccola dose di editing ed è perfetto. Complimenti.

Alla prossima!
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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Hayà
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Re: L'Osservatore

Messaggio#14 » lunedì 25 gennaio 2021, 18:02

Alessio ha scritto:Ciao Soraia.
Il tuo racconto ha un problema fondamentale: non c'è conflitto. C'è questa entità invisibile che racconta sé stessa, ma poi di fatto non succede nulla.
Il potenziale per una buona storia c'è e penso che soprattutto la prima parte avrebbe giovato molto al tuo racconto mostrare un po' di più e raccontare un po' di meno. Sarebbe stato molto più efficace, secondo me, se ci avessi calati veramente dentro la sensorialità della protagonista e ci avessi fatto percepire com'è essere invisibili, senza limitarsi al cercare di evitare di fare rumore e di riflettersi nelle vetrine. Un esempio che mi viene in mente poteva essere che lei sente una foglia posarsi su una mano (o una spalla: sarà nuda? Vestita? Chissà) e la vede sospesa a mezz'aria. Penso che sarebbe stato più coinvolgente giocare un po' su questi contrasti. Invece mi sono sentito estraneo e in definitiva, complice la mancanza di conflitto, poco interessato alla storia.
Non mi è chiaro il ruolo dell'Osservatore: l'essere invisibile lo cerca per specchiarsi nei suoi occhi, però poi dici che ama specchiarsi negli occhi delle persone in generale, non ci dici cos'ha di speciale specchiarsi negli occhi di quella particolare persona.
Sono in dubbio anche sull'aderenza al tema, ce lo spieghi nella penultima riga, ma non mi convince. E in generale ti suggerisco di evitare di spiegare il tema nel tuo testo e di lasciare che sia il lettore a coglierlo.
Mi spiace, per me stavolta non è andata. Peccato, perché lo spunto era molto carino.
Alla prossima!

P.S.: Anch'io ho inteso la prima riga come "nessuno mi ha mai visto fisicamente, direttamente". I riflessi non valgono! :)


Ciao Alessio.
Prima di tutto, grazie per avermi letto.
Sulla mancanza di conflitto, non sei il primo ad avermelo riferito, e sarà certamente qualcosa su cui farò attenzione la prossima volta. Grazie per i consigli su come migliorare la prima parte: di norma uso molto il mostrato, ma ammetto che qui il limite di caratteri mi ha un po' spaventata (è la mia prima volta che partecipo alla sfida delle quattro ore) e ho voluto usare la "via facile".

Sul fatto dell'Osservatore: nella versione originale la ragione doveva essere legata alla particolare sensibilità di quella persona che dava un riflesso "migliore", però questo dettaglio è stato totalmente omesso perché sinceramente non avevo idea sul come inserirlo senza scrivere una cosa cheesy. In questa versione, la si potrebbe leggere semplicemente come un elemento "stabile": la protagonista sa che l'Osservatore viene sempre nel parco a quelle determinate condizioni e non si muove, dando a lei la possibilità di guardare il suo riflesso a cui tanto tiene senza avere troppi problemi. Forse non è un granché come motivazione, ma allo stesso tempo l'Osservatore è veramente una persona normalissima. È lei a considerarlo speciale.

Sull'aderenza al tema (sotto spoiler per non influenzare futuri commenti):
► Mostra testo


E grazie per aver inteso la frase finale in quel modo :D L'avevo scritta con quell'idea ma posso immaginare che potesse causare un po' di confusione!

Comunque, grazie per avermi letto!

Giovanni Attanasio ha scritto:Ciao! (I pareri espressi sono soggettivi e guidati solo dal mio ragionare sul testo.)
C’è tanta malinconia, e si scivola così veloci tra le righe che la risoluzione finale è un toccasana per l’anima.
Penso sia addirittura l’unico testo che non ho voluto rileggere perché le sensazione della protagonista hanno risuonato perfettamente con me: è tutto chiaro.
Una piccola dose di editing ed è perfetto. Complimenti.

Alla prossima!


wladimiro.borchi ha scritto:Ciao Soraia,
Quanta poesia in questo racconto!
Nonostante apprezzi di più la lettura di pezzi pieni di azione, dramma e sofferenza, me lo sono goduto tantissimo, l'ho assaporato dolcemente e mi sono lasciato avvolgere come da una coperta calda.
Ti ringrazio e mi limito a segnalarti che ci sono giusto un paio di avverbi in -ente che potresti elidere per rendere la prosa più scorrevole.
A rileggerci presto.
W


Oh mamma mia.
Non so cosa rispondere.
Grazie, Giovanni e Wladimiro! Grazie mille per avermi letto!
Sono veramente contenta che il mio testo sia stato per voi così piacevole da leggere!

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Puch89
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Re: L'Osservatore

Messaggio#15 » giovedì 28 gennaio 2021, 12:15

Ciao Soraia e benvenuta nell'arena!
Il tuo racconto mi è piaciuto molto, sarà che mentre l'ho letto ero sul terrazzo con un gradevole vento fresco ed il sole sul volto, ma mi ha catapultato in un breve mondo onirico ad occhi aperti. La sensazione dell'eventualità di essere invisibile e di tutte le sue implicazioni mi ha attraversato e travolto, buttandomi dentro con estrema delicatezza. Davvero ben fatto da questo punto di vista, c'è molta immersione se ci si sofferma al lato poetico della cosa. I punti a sfavore te li hanno già fatti notare, ribadisco principalmente l'eccesso di raccontato e il poco mostrato proprio su quelle implicazioni particolari dell'essere invisibili, piccoli esempi che avrebbero aiutato moltissimo a calarsi definitivamente, ma capisco la scelta di volersi dedicare ad uno stile più raccontato, sia per limiti di tempo che per scelta imprescindibile, difatti secondo me se l'avessi fatto troppo mostrato avrebbe perso un po' di poesia: il giusto equilibrio sta nel mezzo ed è proprio quello che è difficile da trovare e soppesare ogni volta, soprattutto in così poco tempo a disposizione. Il tema secondo me è c'entrato.
Spero di rileggerti il mese prossimo, mi hai donato qualche minuto di spensierata bellezza, te ne sono grato. Saluti!

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Re: L'Osservatore

Messaggio#16 » giovedì 28 gennaio 2021, 15:01

L’OSSERVATORE
Ciao Soraia, il tuo monologo interiore arriva dritto al cuore. Il tema dell’invisibilità mi è molto caro e credo che si tratti di un’esperienza dolorosa ma più comune di quanto si creda. È vero, è un testo che manca dello sviluppo di un vero e proprio plot e in cui la dinamica dei fatti si esaurisce nelle riflessioni personali della voce narrante. Ma, a mio gusto personale, il tuo racconto è un esempio di storia per la quale il significato delle parole emerge con forza a prescindere dal significante che le confeziona. Hai saputo emozionarmi, e ti ringrazio per questo.
A rileggerti!

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DandElion
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Re: L'Osservatore

Messaggio#17 » giovedì 28 gennaio 2021, 20:51

Pensavo che la voce narrante fosse essa stessa l'osservatore.
L'osservatore osserva le persone, ci sta, non osserva se non ci sono, non si capisce perchè la voce narrante abbia l'esigenza di osservare l'osservatore mentre osserva nè che cosa sia visto che l'osservatore non osservandola ne decreta il non essere persona. Sciolto questo arcano, per me il resto funziona, ma lo specchio, l'apparenza, la distanza delle cose nello specchio dove sta?
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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antico
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Re: L'Osservatore

Messaggio#18 » venerdì 29 gennaio 2021, 18:57

Vero, non c'è conflitto, ma in questo caso: chi se ne frega? Il racconto, per come è arrivato a me, funziona. Non arrivo al pollice su completo solo perché ritengo che dovresti introdurre la figura dell'Osservatore subito all'inizio del secondo paragrafo. Allo stato attuale, mi sembra che in quel punto tergiversi troppo e forse questo contribuisce a quel senso di staticità che può dare fastidio. Introduci prima il movimento verso l'Osservatore e il risultato dovrebbe essere più equilibrato. Bellissima l'immagine finale e il messaggio che veicola. Pollice quasi su.

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Hayà
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Re: L'Osservatore

Messaggio#19 » sabato 30 gennaio 2021, 16:58

Puch89 ha scritto:Ciao Soraia e benvenuta nell'arena!
Il tuo racconto mi è piaciuto molto, sarà che mentre l'ho letto ero sul terrazzo con un gradevole vento fresco ed il sole sul volto, ma mi ha catapultato in un breve mondo onirico ad occhi aperti. La sensazione dell'eventualità di essere invisibile e di tutte le sue implicazioni mi ha attraversato e travolto, buttandomi dentro con estrema delicatezza. Davvero ben fatto da questo punto di vista, c'è molta immersione se ci si sofferma al lato poetico della cosa. I punti a sfavore te li hanno già fatti notare, ribadisco principalmente l'eccesso di raccontato e il poco mostrato proprio su quelle implicazioni particolari dell'essere invisibili, piccoli esempi che avrebbero aiutato moltissimo a calarsi definitivamente, ma capisco la scelta di volersi dedicare ad uno stile più raccontato, sia per limiti di tempo che per scelta imprescindibile, difatti secondo me se l'avessi fatto troppo mostrato avrebbe perso un po' di poesia: il giusto equilibrio sta nel mezzo ed è proprio quello che è difficile da trovare e soppesare ogni volta, soprattutto in così poco tempo a disposizione. Il tema secondo me è c'entrato.
Spero di rileggerti il mese prossimo, mi hai donato qualche minuto di spensierata bellezza, te ne sono grato. Saluti!


Ciao Alessio!
Prima di tutto, grazie per avermi letto.
E mi fa un enorme piacere che il mio testo sia stato così piacevole per te da leggere! (E sì, leggere all'aria aperta è una cosa stupenda, tempo permetendo!)
Sul troppo raccontato ammetto che è stata una mia mancanza: il tempo limite e il limite dei caratteri mi avevano un po' spaventata, e avevo paura di rendere il testo troppo lungo.
Grazie ancora!

DandElion ha scritto:Pensavo che la voce narrante fosse essa stessa l'osservatore.
L'osservatore osserva le persone, ci sta, non osserva se non ci sono, non si capisce perchè la voce narrante abbia l'esigenza di osservare l'osservatore mentre osserva nè che cosa sia visto che l'osservatore non osservandola ne decreta il non essere persona. Sciolto questo arcano, per me il resto funziona, ma lo specchio, l'apparenza, la distanza delle cose nello specchio dove sta?


Ciao DandElion!
Prima di tutto, grazie per avermi letto.
Okay ammetto che ho dovuto rileggere il tuo commento un paio di volte per capirlo, haha.
Semplicemente, la voce narrante è "attratta" dall'Osservatore perché è una costante su cui può sempre fare affidamento per vedere il suo riflesso nei suoi occhi.
Quoto me stessa dal commento che ho fatto ad Alessio:
Sul fatto dell'Osservatore: nella versione originale la ragione doveva essere legata alla particolare sensibilità di quella persona che dava un riflesso "migliore", però questo dettaglio è stato totalmente omesso perché sinceramente non avevo idea sul come inserirlo senza scrivere una cosa cheesy. In questa versione, la si potrebbe leggere semplicemente come un elemento "stabile": la protagonista sa che l'Osservatore viene sempre nel parco a quelle determinate condizioni e non si muove, dando a lei la possibilità di guardare il suo riflesso a cui tanto tiene senza avere troppi problemi. Forse non è un granché come motivazione, ma allo stesso tempo l'Osservatore è veramente una persona normalissima. È lei a considerarlo speciale.


Sull'ultima domanda: lo specchio nel senso stretto del termine non è presente, ma solo riflessi. La distanza delle cose è nelle battute finali: vedendosi nel riflesso degli occhi di una persona, la voce narrante trova sé stessa e la prova della sua esistenza.
In una maniera anche molto più banale e anche un po' scherzosa, si potrebbe anche dire che, se vedi il suo riflesso, significa che lei è vicino a te...

Comunque grazie per avermi letto!

antico ha scritto:Vero, non c'è conflitto, ma in questo caso: chi se ne frega? Il racconto, per come è arrivato a me, funziona. Non arrivo al pollice su completo solo perché ritengo che dovresti introdurre la figura dell'Osservatore subito all'inizio del secondo paragrafo. Allo stato attuale, mi sembra che in quel punto tergiversi troppo e forse questo contribuisce a quel senso di staticità che può dare fastidio. Introduci prima il movimento verso l'Osservatore e il risultato dovrebbe essere più equilibrato. Bellissima l'immagine finale e il messaggio che veicola. Pollice quasi su.


Grazie mille, Antico, per questo commento!
Leggendolo, mi sono data un piccolo facepalm per in effetti non aver inserito la "destinazione" fin da subito. Avrebbe decisamente aiutato!

Ma grazie comunque! Mi fa veramente piacere che questo testo sia piaciuto!

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