Liquame nero

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Luca Nesler
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Liquame nero

Messaggio#1 » lunedì 18 gennaio 2021, 23:47

Ambra posò la faccia a terra. Oltre l’auto rovesciata c’erano altri Spilloni, barcollavano, la proboscide puntuta oscillava dalla bocca.
Mostri di merda.
Si tirò su, strinse i lacci delle scarpe da ginnastica e si asciugò la fronte. L’odore di copertoni e di polvere saliva dalle rovine della piazza.
Ambra buttò la camicia a terra. Doveva trovare gli antibiotici in fretta e correre al vecchio teatro o la gamba di Silvia avrebbe cominciato a infettarsi.
Quella scema voleva che cercasse un’auto per scappare. Scosse la testa: non c’era tempo. E poi lei se la cavava sempre.
Uscì allo scoperto, uno Spillone emise quell’orribile fischio e si buttò verso di lei. Ambra sollevò il ginocchio e gli frustò la tibia contro la tempia. Il mutante cadde.
Cazzo, meglio del ring.
C’era una scritta sopra la porta dell’edificio. «Osp… ale.» Eccolo.
Altri spilloni fischiarono. Dovevano averla notata.
Corse alle porte, scostò col piede una D d’alluminio.
Un lucchetto avvolgeva le maniglie. «Merda.»
Almeno dentro doveva essere sicuro.
Sul lato dell’edificio un alberò precipitò con uno schianto. Uno spillone alto tre piani la fissò.
Quello era troppo grande. Ambra indietreggiò e cadde, fu come risucchiata da una voragine. Batté la schiena. La polvere le riempì la bocca col sapore di cemento. Tossì, cercò di tirarsi su.
Il mostro si avvicinava fischiando. Dove cazzo era finita?
C’era una finestra lunga e bassa alla sua sinistra. Doveva essere una bocca di lupo distrutta. Calciò il vetro, lo colpì ancora, si staccò dal telaio. Scivolò giù e atterrò in un parcheggio.
Era buio e sgombero. Doveva salire.
Corse all’ascensore, puntellò il piede contro un montante e spinse la porta con la spalla.
Il metallo stridette. Ambra si aggrappò ai cavi dentro il pozzo e si issò con un gemito. Un fascio di luce entrava da qualche piano più su.
Una sedia da ufficio teneva aperta la porta. Saltò, capitò sulla sedia e rovinò a terra. Il frastuono rimbombò tra le pareti del corridoio. Era deserto.
Scrollò le mani e si morse il labbro. L’acciaio intrecciato dell’ascensore le aveva segato il palmo. C’era una targa su una porta socchiusa: ambulatorio.
Entrò, aprì i cassetti, l’armadietto. Un flacone, un altro. Nomi mai sentiti. Lesse dietro una bottiglietta. Antibiotico.
«Sì! Arrivo, amore.»
Dei fischi riecheggiarono dalla tromba delle scale, dai buchi del solaio crollato. Ce n’erano anche dentro.
Sospirò. Doveva uscire.
Un fischio più potente, come la sirena di un treno, fece vibrare i vetri rotti alle finestre. Si affacciò. Sotto di lei c’era il proboscidone gigante. «Brutta merda.» Se fosse riuscita a colpirlo da lassù, l’avrebbe fatto secco.
Macerie, cocci… Una scrivania addossata a una porta. Ci sarebbe voluto solo un minuto.
Ambra spostò il tavolo metallico che strillò grattando il linoleum. Lo spinse fino alla vetrata.
Qualcosa sbatté. La porta che aveva liberato. Qualcosa le afferrò un braccio.
Una fitta. «Ah!» Si voltò e piantò le nocche nello sterno dello spillone.
Nella penombra della stanza ce n’erano altri.
«Cazzo.» Si mise a correre.
Sul fondo del corridoio una tenda si gonfiava al vento. Fuori c’era la scala antincendio. Ambra saltò, si aggrappò al corrimano e si lanciò giù per la rampa.

Il teatro puzzava di velluto sporco e legno.
«Silvia? Sono io.»
Un gemito lontano. «Nei camerini!»
Ambra salì sul palco, passò le quinte. Nel corridoio una porta era aperta.
«Silvia.» Era seduta a terra, la gamba sollevata su una sedia, sangue sui jeans.
«Ma che hai—» Ambra si vide nello specchio per il trucco. Una proboscide le usciva dalla bocca.
«No!» portò le mani al viso.
Nulla.
«Stai bene, amore?»
Controllò di nuovo nello specchio. Era sporca e scompigliata, ma nient’altro.
Sospirò. «Cazzo, credevo di essere diventata uno spillone.» Passò il flacone a Silvia.
Aveva la faccia contratta dal dolore. «Grazie.» Aprì la boccetta e rovesciò due pillole sul palmo. «Aspettare è peggio di… Non voglio perderti.»
«Tranquilla.» Sorrise. «Io me la cavo.»
Silvia buttò giù le medicine. Spalancò gli occhi. «Oh Cristo, e quello?»
Dalla ferita della spalla usciva il liquame nero. Era viscoso tra i polpastrelli.
Silvia scoppiò a piangere. «Oddio! No! Amby, non tu, non qui!»
Ambra avvertì un formicolio alla gola, al palato. «Tranquilla.» Amaro sulla lingua. «Io me la cavo.»



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antico
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Re: Liquame nero

Messaggio#2 » lunedì 18 gennaio 2021, 23:52

Ciao Luca! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa Specularia Edition!

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MatteoMantoani
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Re: Liquame nero

Messaggio#3 » martedì 19 gennaio 2021, 17:12

Ciao Luca. Eccomi a commentare un tuo racconto per la prima volta, anche se conosco e leggo i tuoi pezzi da tempo, anche se non lo sai (..risata malefica..)

Prime Impressioni. Inzomma… rispetto ad altri tuoi lavori questo mi è piaciuto molto meno. Ci manca quella punta di ironia o quel twistone finale che riuscivi a rendere molto bene. Questo mi pare più una partita a resident evil finita male. Mi spiace.

Aderenza al tema. Lo specchio c’è, ma sul discorso della lontananza degli oggetti ti chiedo un aiuto. La tipa vede se stessa trasformarsi in uno spillone, è un presagio del futuro? Della malattia che cova dentro? Cioè: il pericolo è più vicino di quanto immagini?

Punti di miglioramento. Renderei più chiaro il finale. Non ho capito se il liquame nero è il sangue rappreso di una ferita molto grave, oppure l’inizio di una malattia che conduce alla metamorfosi in spillone. Propendo per la seconda ipotesi (che mi sembra più plausibile). Magari avresti potuto soffermarti di più sul fatto che gli spilloni hanno il sangue nero…
Le scene d’azione sono divertenti, però ho dovuto tornare indietro un paio di volte per capire tutto. Complice qualche refuso, qualche verbo usato impropriamente… comunque tutte cose migliorabili.

Punti di forza. La tua ambientazione mi piace, anche se fa troppo già visto. Gli spilloni sono la cosa più originale, con questa proboscide che esce dalla bocca (andando proprio a cercare qualcosa di simile, mi viene in mente l'infested terran di Starcraft). Sarebbe una metamorfosi della lingua? Infatti la tipa alla fine sente la lingua pizzicare… ho capito bene?

Conclusioni. Per quanto abbia letto il pezzo con piacere, per me sai fare molto di meglio. Forse il tema non ha attecchito granché ma, ad esempio, il tuo racconto dell’edizione precedente mi è piaciuto di più (paradossalmente, visto che lì hai palesemente dichiarato che non avevi idee), proprio perché lì ho ritrovato quel tuo stile personale che mi piace. Ti direi di sfruttare di più i tuoi punti di forza: l’ironia che ti contraddistingue, la narrazione semplice e incisiva, le trame originali che hai dimostrato di saper inventare. Alla prossima!

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Pretorian
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Re: Liquame nero

Messaggio#4 » giovedì 21 gennaio 2021, 21:43

Ciao Luca e piacere di leggerti. Ti dirò, pensò che questo il tuo racconto meno riuscito da parecchio tempo a questa parte, forse il meno riuscito in assoluto. A livello di stile, hai optato per la terza persona, ma hai inserito una quantità spropositata di elementi che non sono compatibili con questo tipo di POW, nemmeno ipotizzando un filtro molto profondo. Quando dici "mostri di merda" o specifichi che "Quella scema voleva che cercasse un auto", mi è chiaro che stai esprimendo il pensiero della protagonista, ma farlo in questo modo è fuori dai limiti della terza persona. A questo punto, penso che sarebbe stato meglio scrivere in prima, anche perché hai rinunciato a tutti i benefici offerti dalla terza (come una narrazione esterna che permetta di "ingannare" il lettore). A livello di trama, mi sembra di capire che ci muoviamo in un ambiente postapocalittico, con mutanti chiamati "spilloni" che si muovono in cerca di umani. Non sono sicuro che sia stata una scelta efficace: con così poco spazio a disposizione, puoi fornire troppo poche informazioni sugli spilloni e, se non sappiamo di preciso cosa dobbiamo temere, è abbastanza difficile empatizzare con la protagonista. Questo è vero soprattutto nel finale: il fatto che lei abbia il sangue nero non è chiaramente spiegato: andando per assonanza con zombie e vampiri si può pensare che sia stata contaminata, ma non è ben chiaro cosa questo comporti.

Peccato, Luca. Sarà per la prossima volta.

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maurizio.ferrero
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Re: Liquame nero

Messaggio#5 » sabato 23 gennaio 2021, 9:49

Ciao Luca, piacere di rileggerti!

Se mi proponi un'ambientazione post-apocalittica mi catturi immediatamente, quindi partiamo già bene.
Il racconto mi è in linea di massima piaciuto, anche se ho notato qualche criticità e punto di miglioramento.
La terza persona che hai utilizzato non mi sembra l'ideale per questo tipo di narrazione, tutta in mostrato e incentrata su un solo personaggio. Se avessi utilizzato la prima, il racconto sarebbe risultato migliore.
Per quanto riguarda l'ambientazione, risulta tutto molto "classico del genere" (e non è necessariamente un male), ma avrei voluto sapere qualcosa di più su questi Spilloni. Proboscide a parte non sono riuscito a immaginarmeli, né ho capito da cosa derivi il loro nomignolo. Per la protagonista sono la consuetudine, quindi una descrizione buttata lì avrebbe stonato, quindi avresti dovuto cercare un espediente per inserire comunque la descrizione. Uno spillone morto in circostanze bizzarre? Poi però ti si sarebbe presentato il problema dei caratteri.
Il tema c'è ed è chiaro, ti faccio solo notare che arriva e si conclude veramente troppo tardi nell'economia del racconto. Sembra messo lì per dire "ok, e il tema ce lo siamo levato".

A presto!

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EricaMartelli
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Re: Liquame nero

Messaggio#6 » sabato 23 gennaio 2021, 16:45

Ciao Luca. Mi sento un po’ imbarazzata a commentare il tuo racconto perche’ sono alla mia prima partecipazione e mi sembrate tutti fantastici! Quindi perdona se non sara’ un commento particolarmente tecnico. Allora, impressione a caldo e’ che, nonostante si legga bene, la descrizione dell’avventura della protagonista sia un po’ troppo lunga, e mi ha annoiata. Forse perche’ mi sono ritrovata un po’ nei cliché dei film di questo genere: tempo limitato, ostacoli che si schivano, altri no, corsa, corsa corsa, conquista. Il finale mi ha lasciata leggermente confusa: Ambra si vede mutare nello specchio, ma e’ solo un’impressione, tutto bene..ah no, perde liquame nero quindi sta mutando davvero. Il tema secondo me e’ centrato e ammiro l’immaginazione nel ricreare comunque lo scenario.

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Eugene Fitzherbert
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Re: Liquame nero

Messaggio#7 » domenica 24 gennaio 2021, 23:38

Ciao Amico Nesler (anche se qua dire che uno è amico è un rischio non da poco!).
Stavolta hai scelto una strada in ambito narrativo che non mi aspettavo: terza persona al passato remoto... La focalizzazione della narrazione qualche volta va a farsi benedire, ma è lo svantaggio di un approccio del genere, che è incredibilmente difficile da gestire con dovizia soprattutto senza il tempo necessario per limare gli spigoli.

La trama è stata in più punti paragonata a qualche resident evil qualsiasi, ma non è così: è THE LAST OF US PART II. Ci sono due ragazze, chiuse in un teatro, nel bel mezzo di un'apocalisse di mostri chiamati spilloni e una delle due ragazze deve andare in cerca di viveri. Se fossero anche state lesbiche avevamo concluso il quadro. Questo non vuol dire che tu abbia preso ispirazione ma che una costruzione del genere non è il massimo dell'originalità (e vale per te come vale per Druckman che ha scritto il videogame).

ALtra cosa che mi ha lasciato perplesso del racconto è stata la gestione del colpo di scena e la trovata del liquame nero. Non è male, ma poteva (doveva) essere costruito meglio, Il liquame fa la sua presenza troppo tardi e senza che prima nessuno avesse mai nominato questo fluido che prelude la trasformazione o fa parte del sistmea circolatorio degli Spilloni. Mettere una metonimia narrativa all'inizio del racconto avrebbe aiutato in qualche modo.

QUesto è quanto!
A presto!

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Luca Nesler
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Re: Liquame nero

Messaggio#8 » lunedì 25 gennaio 2021, 11:49

MentisKarakorum ha scritto:Ciao Luca. Eccomi a commentare un tuo racconto per la prima volta, anche se conosco e leggo i tuoi pezzi da tempo, anche se non lo sai (..risata malefica..)


Ciao Matteo, hahaha, mi fa piacere! Anch'io ti leggo.

MentisKarakorum ha scritto: Prime Impressioni. Inzomma… rispetto ad altri tuoi lavori questo mi è piaciuto molto meno. Ci manca quella punta di ironia o quel twistone finale che riuscivi a rendere molto bene. Questo mi pare più una partita a resident evil finita male. Mi spiace.


Ho provato qualcosa di diverso, proprio perché ho visto che con racconti ironici ricevo una discreta approvazione. Questa è un'ambientazione che mi piace molto, ma condivido l'idea che un pezzo puramente action sia meno intrigante e più noioso di un brano con più conflitto di relazione. Riguardo al twist finale, Viscusi si è pronunciato contro, così ho cercato di non costruirlo in modo troppo centrale.

MentisKarakorum ha scritto: Aderenza al tema. Lo specchio c’è, ma sul discorso della lontananza degli oggetti ti chiedo un aiuto. La tipa vede se stessa trasformarsi in uno spillone, è un presagio del futuro? Della malattia che cova dentro? Cioè: il pericolo è più vicino di quanto immagini?


Qui il discorso è che quello che la protagonista è più vicino di quanto immagina in termini temporali.

MentisKarakorum ha scritto: Punti di miglioramento. Renderei più chiaro il finale. Non ho capito se il liquame nero è il sangue rappreso di una ferita molto grave, oppure l’inizio di una malattia che conduce alla metamorfosi in spillone. Propendo per la seconda ipotesi (che mi sembra più plausibile). Magari avresti potuto soffermarti di più sul fatto che gli spilloni hanno il sangue nero…
Le scene d’azione sono divertenti, però ho dovuto tornare indietro un paio di volte per capire tutto. Complice qualche refuso, qualche verbo usato impropriamente… comunque tutte cose migliorabili.


Hai ragione, grazie per le segnalazioni.

MentisKarakorum ha scritto: Punti di forza. La tua ambientazione mi piace, anche se fa troppo già visto. Gli spilloni sono la cosa più originale, con questa proboscide che esce dalla bocca (andando proprio a cercare qualcosa di simile, mi viene in mente l'infested terran di Starcraft). Sarebbe una metamorfosi della lingua? Infatti la tipa alla fine sente la lingua pizzicare… ho capito bene?


Non ho idea di che cosa sia di specifico, ho solo immaginato una mutazione brutta e cattiva. Non conosco la bestia che nomini, mi piaceva il nome "spilloni". Sull'ambientazione già vista hai ragione, ma in 4k non volevo avventurarmi in cose da spiegare.

MentisKarakorum ha scritto: Conclusioni. Per quanto abbia letto il pezzo con piacere, per me sai fare molto di meglio. Forse il tema non ha attecchito granché ma, ad esempio, il tuo racconto dell’edizione precedente mi è piaciuto di più (paradossalmente, visto che lì hai palesemente dichiarato che non avevi idee), proprio perché lì ho ritrovato quel tuo stile personale che mi piace. Ti direi di sfruttare di più i tuoi punti di forza: l’ironia che ti contraddistingue, la narrazione semplice e incisiva, le trame originali che hai dimostrato di saper inventare. Alla prossima!


Grazie per le tue considerazioni e gli apprezzamenti. In genere non scrivo per la classifica, ma per testare l'architettura e la stesura di scene, visto che qui ho la possibilità di ricevere molti feedback, spesso anche competenti.
Grazie ancora per il tuo bel commento esaustivo!
Alla prossima!

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Re: Liquame nero

Messaggio#9 » lunedì 25 gennaio 2021, 11:59

Pretorian ha scritto:Ciao Luca e piacere di leggerti. Ti dirò, pensò che questo il tuo racconto meno riuscito da parecchio tempo a questa parte, forse il meno riuscito in assoluto. A livello di stile, hai optato per la terza persona, ma hai inserito una quantità spropositata di elementi che non sono compatibili con questo tipo di POW, nemmeno ipotizzando un filtro molto profondo. Quando dici "mostri di merda" o specifichi che "Quella scema voleva che cercasse un auto", mi è chiaro che stai esprimendo il pensiero della protagonista, ma farlo in questo modo è fuori dai limiti della terza persona.


Ciao Agostino! POW sta per Point of wonder? XD
Scherzi a parte, capisco che il pezzo non ti sia piaciuto. Non è molto interessante, sa tantissimo di già visto e non ci sono dialoghi o relazioni. Insomma, non è proprio il massimo. Devo dissentire sull'uso della terza persona. Qui ho usato una focalizzazione profonda e con la terza funziona così. Quella di cui parli tu è probabilmente una focalizzazione esterna limitata.

Pretorian ha scritto:A questo punto, penso che sarebbe stato meglio scrivere in prima


Sarebbe stato sicuramente meglio per il pezzo, ma volevo mettere alla prova la terza immersiva.

Pretorian ha scritto:anche perché hai rinunciato a tutti i benefici offerti dalla terza (come una narrazione esterna che permetta di "ingannare" il lettore)

Ecco, vedi? Esterno limitato. Non è la focalizzazione che ho usato (o che vorrei usare).
E non si inganna il lettore, Agostino!

Pretorian ha scritto:A livello di trama, mi sembra di capire che ci muoviamo in un ambiente postapocalittico, con mutanti chiamati "spilloni" che si muovono in cerca di umani. Non sono sicuro che sia stata una scelta efficace: con così poco spazio a disposizione, puoi fornire troppo poche informazioni sugli spilloni e, se non sappiamo di preciso cosa dobbiamo temere, è abbastanza difficile empatizzare con la protagonista. Questo è vero soprattutto nel finale: il fatto che lei abbia il sangue nero non è chiaramente spiegato: andando per assonanza con zombie e vampiri si può pensare che sia stata contaminata, ma non è ben chiaro cosa questo comporti.


Hai ragione, lo spazio era poco. Per questo ho optato per qualcosa che parlasse da sé. Infatti tutti mi avete fatto notare come manchi la semina per il liquido nero e come non si mostrino mai gli spilloni, ma tutti avete comunque capito la trama e il finale. Non fraintendermi, avete ragionissima a farmi notare cosa manca (e sono senz'altro d'accordo), però ho notato che non ha comunque generato incomprensioni proprio per il fatto di essere una situazione super inflazionata (con tutti i difetti del caso).
Grazie Agostino!
Alla prossima!

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Re: Liquame nero

Messaggio#10 » lunedì 25 gennaio 2021, 12:02

maurizio.ferrero ha scritto:Ciao Luca, piacere di rileggerti!

Se mi proponi un'ambientazione post-apocalittica mi catturi immediatamente, quindi partiamo già bene.
Il racconto mi è in linea di massima piaciuto, anche se ho notato qualche criticità e punto di miglioramento.
La terza persona che hai utilizzato non mi sembra l'ideale per questo tipo di narrazione, tutta in mostrato e incentrata su un solo personaggio. Se avessi utilizzato la prima, il racconto sarebbe risultato migliore.
Per quanto riguarda l'ambientazione, risulta tutto molto "classico del genere" (e non è necessariamente un male), ma avrei voluto sapere qualcosa di più su questi Spilloni. Proboscide a parte non sono riuscito a immaginarmeli, né ho capito da cosa derivi il loro nomignolo. Per la protagonista sono la consuetudine, quindi una descrizione buttata lì avrebbe stonato, quindi avresti dovuto cercare un espediente per inserire comunque la descrizione. Uno spillone morto in circostanze bizzarre? Poi però ti si sarebbe presentato il problema dei caratteri.
Il tema c'è ed è chiaro, ti faccio solo notare che arriva e si conclude veramente troppo tardi nell'economia del racconto. Sembra messo lì per dire "ok, e il tema ce lo siamo levato".

A presto!


Ciao Fabrizio! Come dicevo anche agli altri, sono d'accordo che la prima sarebbe stata più adatta al racconto, ma volevo sperimentare/esercitare la terza.
Concordo con la tua analisi, a parte il discorso dell'arrivo del tema. In genere il tema può dare un tono all'ambientazione o un messaggio che si manifesta proprio nel finale. In ogni caso non c'è nessuna convenzione che indichi dove il tema debba emergere. Io lo vedo solo come uno spunto, un paletto di cui tenere conto per la costruzione del racconto.
Grazie per il commento!
Alla prossima!

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Re: Liquame nero

Messaggio#11 » lunedì 25 gennaio 2021, 12:05

EricaMartelli ha scritto:Ciao Luca. Mi sento un po’ imbarazzata a commentare il tuo racconto perche’ sono alla mia prima partecipazione e mi sembrate tutti fantastici! Quindi perdona se non sara’ un commento particolarmente tecnico. Allora, impressione a caldo e’ che, nonostante si legga bene, la descrizione dell’avventura della protagonista sia un po’ troppo lunga, e mi ha annoiata. Forse perche’ mi sono ritrovata un po’ nei cliché dei film di questo genere: tempo limitato, ostacoli che si schivano, altri no, corsa, corsa corsa, conquista. Il finale mi ha lasciata leggermente confusa: Ambra si vede mutare nello specchio, ma e’ solo un’impressione, tutto bene..ah no, perde liquame nero quindi sta mutando davvero. Il tema secondo me e’ centrato e ammiro l’immaginazione nel ricreare comunque lo scenario.


Ciao Erica! Ho pensato che il racconto fosse noioso anch'io mentre lo scrivevo, quindi figurati...
Ed è vero che ho adoperato i cliché a piene mani. Il risultato è un racconto di cui non si sente proprio il bisogno. Diciamo che ho cercato di fare un esercizio di terza persona immersa nell'azione. Anche sul finale hai senz'altro ragione.
Grazie del commento, mi ha fatto piacere. Non serve che sia tecnico, basta che sia sincero.
Alla prossima!

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Re: Liquame nero

Messaggio#12 » lunedì 25 gennaio 2021, 12:10

Luca Nesler ha scritto:
Ciao Fabrizio! Come dicevo anche agli altri, sono d'accordo che la prima sarebbe stata più adatta al racconto, ma volevo sperimentare/esercitare la terza.
Concordo con la tua analisi, a parte il discorso dell'arrivo del tema. In genere il tema può dare un tono all'ambientazione o un messaggio che si manifesta proprio nel finale. In ogni caso non c'è nessuna convenzione che indichi dove il tema debba emergere. Io lo vedo solo come uno spunto, un paletto di cui tenere conto per la costruzione del racconto.
Grazie per il commento!
Alla prossima!


Ma sì, infatti non è un grosso problema. Di solito preferisco i racconti in cui il tema sia più pregnante, ma non è un obbligo. Basta che ci sia.
Ne approfitto anche per dirti che ti metterò più basso in classifica perché mi hai chiamato Fabrizio :D

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Re: Liquame nero

Messaggio#13 » lunedì 25 gennaio 2021, 12:11

Eugene Fitzherbert ha scritto:Ciao Amico Nesler (anche se qua dire che uno è amico è un rischio non da poco!).

Ma tu sei uno che ama il pericolo, lo sappiamo tutti.

Eugene Fitzherbert ha scritto:Stavolta hai scelto una strada in ambito narrativo che non mi aspettavo: terza persona al passato remoto... La focalizzazione della narrazione qualche volta va a farsi benedire, ma è lo svantaggio di un approccio del genere, che è incredibilmente difficile da gestire con dovizia soprattutto senza il tempo necessario per limare gli spigoli.


Concordo, per questo ho fatto questa scelta, forse infelice per questo brano, ma assolutamente da considerare per un romanzo. Sappiamo tutti che la prima ha molti vantaggi, ma sappiamo anche che non sono molti i lettori che la digeriscono facilmente. Quindi ho pensato di fare esercizio.
A tal proposito mi farebbe comodo se bandissi la pigrizia e mi segnalassi dove hai notato che la focalizzazione non sia convincente. In cambio ti mando una foto in perizoma.

Eugene Fitzherbert ha scritto:La trama è stata in più punti paragonata a qualche resident evil qualsiasi, ma non è così: è THE LAST OF US PART II. Ci sono due ragazze, chiuse in un teatro, nel bel mezzo di un'apocalisse di mostri chiamati spilloni e una delle due ragazze deve andare in cerca di viveri. Se fossero anche state lesbiche avevamo concluso il quadro. Questo non vuol dire che tu abbia preso ispirazione ma che una costruzione del genere non è il massimo dell'originalità (e vale per te come vale per Druckman che ha scritto il videogame).


Lol, in effetti sono pure lesbiche. Non ti nascondo che mi sono lasciato consapevolmente influenzare. Tanto avevo deciso di fare un pezzo che attingesse il più possibile a situazioni già viste, allora ho optato per quel gioco che ho adorato. Perché trovi che non sia originale? Il gioco, intendo. Io sono un grande fruitore di roba zombesca, ma TLOU l'ho trovato eccezionale e originale nella sua trattazione.

Eugene Fitzherbert ha scritto:ALtra cosa che mi ha lasciato perplesso del racconto è stata la gestione del colpo di scena e la trovata del liquame nero. Non è male, ma poteva (doveva) essere costruito meglio, Il liquame fa la sua presenza troppo tardi e senza che prima nessuno avesse mai nominato questo fluido che prelude la trasformazione o fa parte del sistmea circolatorio degli Spilloni. Mettere una metonimia narrativa all'inizio del racconto avrebbe aiutato in qualche modo.


Sì, certo. Hai pienamente ragione.
Grazie Eugene!
Alla prossima!

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Re: Liquame nero

Messaggio#14 » lunedì 25 gennaio 2021, 12:12

maurizio.ferrero ha scritto:
Luca Nesler ha scritto:
Ciao Fabrizio! Come dicevo anche agli altri, sono d'accordo che la prima sarebbe stata più adatta al racconto, ma volevo sperimentare/esercitare la terza.
Concordo con la tua analisi, a parte il discorso dell'arrivo del tema. In genere il tema può dare un tono all'ambientazione o un messaggio che si manifesta proprio nel finale. In ogni caso non c'è nessuna convenzione che indichi dove il tema debba emergere. Io lo vedo solo come uno spunto, un paletto di cui tenere conto per la costruzione del racconto.
Grazie per il commento!
Alla prossima!


Ma sì, infatti non è un grosso problema. Di solito preferisco i racconti in cui il tema sia più pregnante, ma non è un obbligo. Basta che ci sia.
Ne approfitto anche per dirti che ti metterò più basso in classifica perché mi hai chiamato Fabrizio :D


HAHAHAHA, me lo merito! Lol (Maurizio F. = Faurizio che diventa Fabrizio. Quando uno ha un cervello che funziona in modo parziale succede...)

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Re: Liquame nero

Messaggio#15 » lunedì 25 gennaio 2021, 17:26

Ciao Luca.

Luca Nesler ha scritto:Ciao Matteo, hahaha, mi fa piacere! Anch'io ti leggo.

Sul serio? AH! Allora se ti va, massacrami pure con una delle tue utilissime analisi, se mai ti capita.

Luca Nesler ha scritto:Grazie per le tue considerazioni e gli apprezzamenti. In genere non scrivo per la classifica, ma per testare l'architettura e la stesura di scene, visto che qui ho la possibilità di ricevere molti feedback, spesso anche competenti.
Grazie ancora per il tuo bel commento esaustivo!
Alla prossima!

Sacrosanto! Anche io cerco di sperimentare, specie nei racconti più lunghi (nella Sfida). Qui, nell'Arena, per il momento mi basta riuscire a imparare come gestire il tempo e filtrare le miliardi idee di merda che mi nascono nei primi minuti dal Gong. Sperimentare qui, per me, è un pochino più difficile.
A presto!
Matteo

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Debora D
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Re: Liquame nero

Messaggio#16 » martedì 26 gennaio 2021, 21:34

Ciao Luca, piacere di leggerti e commentarti ancora.
Parto dal tema: Ambra si guarda allo specchio e vede la sua peggiore paura, pensa di averla scampata e invece è più vicina di quanto immaginasse. Ci sono?

Trama: il racconto post-apocalittico ha sempre gioco facile con me, ma di contro detesto qualsiasi creatura mutata che sia anche solo lontanamente cugina di zombie o mostri parassiti senza cervello. È solo una questione di gusto però, in entrambi i casi. Quindi gli spilloni non mi sono piaciuti, ma senza rancore. ;)
Mi è piaciuta invece la caratterizzazione del personaggio di Ambra, è un buon personaggio che ha un obiettivo chiaro al lettore e un carattere delineato. L'ho trovata un po’ super donna con quel
sollevò il ginocchio e gli frustò la tibia contro la tempia.
una donna più vera e meno rara che affronta una situazione del genere mi avrebbe fatto immedesimare di più; insomma, picchia come Natasha Romanoff! Tra l’altro perché il riferimento al ring? C’è un qualche suo passato da lottatrice? Se sì, bella idea ma davvero sacrificata in così poco spazio.

L’avventura c’è, seguiamo Ambra, la vediamo lottare e tornare da Silvia e poi proviamo anche un pizzico di dispiacere / orrore per la rivelazione finale.
Ma ora cosa accadrà? Questo è un racconto che lascia un “e poi?” domanda che uno scrittore dovrebbe sempre desiderare di sentirsi porgere… quando scrive una cosa più lunga.
In un racconto così breve mi lascia un pizzico di soddisfazione, come quando ti fai una cena di quattro portate ma non c'è il dessert.

Stile.
Hai scelto il mostrato in terza persona che è più difficile della prima e sei riuscito a mantenere l’immersione e il filtro del personaggio con coerenza. La scrittura è scorrevole, appena più meccanica e ruvida del tuo solito.

Posso sgridarti perché hai consegnato alle 23:47? Avresti avuto il tempo per un’ultima rilettura che avrebbe potuto farti eliminare qualche refuso bruttino.
Come
alberò → voce del verbo alberare, tempo passato remoto…
Consiglio non richiesto da un'insegnante che per lavoro legge (spesso pessimi) testi da correggere fino alla nausea: se non ne puoi più, leggi dal fondo alla cima, cioè al contrario, complemento per complemento.

Altre pignolerie:
Spilloni / spilloni → nella prima riga nome proprio e per il resto del racconto nome comune cosa che è la scelta più pratica e anche corretta per la lingua italiana.

Per i lettori come me che fanno tanto caso ai suoni anche con la lettura silenziosa questa frase è un filo cacofonica:
Oltre l’auto rovesciata c’erano altri Spilloni, barcollavano, la proboscide puntuta oscillava dalla bocca

Ripetizione:
riempì la bocca col sapore di cemento. Tossì, cercò di tirarsi su.
Il mostro si avvicinava fischiando. Dove cazzo era finita?
C’era una finestra lunga e bassa alla sua sinistra. Doveva essere una bocca di lupo distrutta.


Lesse dietro una bottiglietta. Antibiotico → ci starebbero bene i due punti al posto del punto.
posò la faccia a terra. → avrei preferito Appoggiò.
Qualcosa sbatté. La porta che aveva liberato. Qualcosa le afferrò un braccio. → questa frase l’ho trovata disarmonica, soprattutto all’inizio. Viene automatico leggere sbatté la porta perché il verbo sbattere ama il complemento oggetto… Forse è un refuso anche questo.

Conclusione: Ho davvero sfoderato un livello di pignoleria esagerato con la speranza di ricevere simile trattamento alla prossima. Puntigliosità a parte lo stile è buono, nonostante la difficoltà della terza. La storia è ben strutturata: conflitto, tensione, un personaggio abbastanza caratterizzato, finale circolare grazie alla frase Me la cavo sempre. Anche se mi lascia un qualcosa di incompleto, il racconto mi è piaciuto (e io odio le brutte creature stupide tanto per ribadire).

Alla prossima!
ps. non ho letto i commenti degli altri perché preferisco essere un beta che riceve il testo senza mediazioni. Ma ora me li vado a leggere con curiosità.

Giulio_Marchese
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Re: Liquame nero

Messaggio#17 » mercoledì 27 gennaio 2021, 11:34

Ciao Luca.
Un racconto molto "Clichèttoso", ci sta perché in questo modo non sei costretto ad avventurarti in descrizioni e flussi informativi inadatti ai 4K, il problema, forse, è che ci si chiede quale sia il punto.

Punti di forza: Uno stile asciutto e una perfetta leggibilità della scena. Il tema è interpretato in senso "temporale", ma è invertito: il futuro della protagonista, diventare uno spillone, è più lontano di quanto appaia nello specchio ma comunque molto vicino. L'ho apprezzato, anche perché penso che il tema debba servire da impulso alla creatività e non frenarla.

Punti deboli: Il pezzo è magnificamente confezionato, ma in soldoni la storia è la solita. Anche il finale è prevedibile per chi conosce il genere e sembra più un compito svolto con perizia che un'idea vincente.

Come lo migliorerei: Forse caratterizzando meglio gli spilloni, creando una sorta di legame tra il sentimento che lega le due ragazze e la mutazione.

In conclusione un buon racconto ma non particolarmente originale, pesa il fatto che ci hai abituati a un livello molto più alto. Prova sottotono. A rileggerci!

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Luca Nesler
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Re: Liquame nero

Messaggio#18 » mercoledì 27 gennaio 2021, 12:54

Debora D ha scritto:Ciao Luca, piacere di leggerti e commentarti ancora.
Parto dal tema: Ambra si guarda allo specchio e vede la sua peggiore paura, pensa di averla scampata e invece è più vicina di quanto immaginasse. Ci sono?


Esatto!

Debora D ha scritto:Trama: il racconto post-apocalittico ha sempre gioco facile con me, ma di contro detesto qualsiasi creatura mutata che sia anche solo lontanamente cugina di zombie o mostri parassiti senza cervello. È solo una questione di gusto però, in entrambi i casi. Quindi gli spilloni non mi sono piaciuti, ma senza rancore. ;)
Mi è piaciuta invece la caratterizzazione del personaggio di Ambra, è un buon personaggio che ha un obiettivo chiaro al lettore e un carattere delineato. L'ho trovata un po’ super donna con quel
sollevò il ginocchio e gli frustò la tibia contro la tempia.
una donna più vera e meno rara che affronta una situazione del genere mi avrebbe fatto immedesimare di più; insomma, picchia come Natasha Romanoff! Tra l’altro perché il riferimento al ring? C’è un qualche suo passato da lottatrice? Se sì, bella idea ma davvero sacrificata in così poco spazio.


Sì, il ring era per far sapere al lettore che Ambra non è una ragazza qualunque, ma una lottatrice, una che mena forte.

Debora D ha scritto:L’avventura c’è, seguiamo Ambra, la vediamo lottare e tornare da Silvia e poi proviamo anche un pizzico di dispiacere / orrore per la rivelazione finale.
Ma ora cosa accadrà? Questo è un racconto che lascia un “e poi?” domanda che uno scrittore dovrebbe sempre desiderare di sentirsi porgere… quando scrive una cosa più lunga.
In un racconto così breve mi lascia un pizzico di soddisfazione, come quando ti fai una cena di quattro portate ma non c'è il dessert.


Certo, ti do ragione. La mia intenzione era quella di dire che Ambra si sta mutando e, visto che quell'altra (che non mi ricordo come si chiama) ha una gamba spezzata, è destinata a morire. Ambra voleva salvarla, ma vista la sua spavalderia (fatal flaw) alla fine l'ammazza.
Ho provato a dare meno informazioni possibile per verificare quanti e quanto avrebbero capito. Quindi hai ragione: troppe poche informazioni.

Debora D ha scritto:Posso sgridarti perché hai consegnato alle 23:47? Avresti avuto il tempo per un’ultima rilettura che avrebbe potuto farti eliminare qualche refuso bruttino.


Certo che puoi sgridarmi! Anzi, non perdere l'abitudine :)
Ti dirò anche che me li avevano anche segnalati, ma avevo così TANTO SONNO...
Insomma, sono stato negligente.

Debora D ha scritto:Per i lettori come me che fanno tanto caso ai suoni anche con la lettura silenziosa questa frase è un filo cacofonica:
Oltre l’auto rovesciata c’erano altri Spilloni, barcollavano, la proboscide puntuta oscillava dalla bocca


Questa invece non è colpa del sonno. Non ci ho fatto caso e, probabilmente, non sufficiente sensibilità per questo.

Debora D ha scritto:Lesse dietro una bottiglietta. Antibiotico → ci starebbero bene i due punti al posto del punto.

Qui preferisco il punto perché i due punti mi fanno troppo "te lo spiego" da parte dell'autore. Ma capisco che siamo sul filo del rasoio e magari è più evidente la scelta stilistica strampalata rispetto all'interpunzione a cui si è abituati.

Debora D ha scritto:posò la faccia a terra. → avrei preferito Appoggiò.
Qualcosa sbatté. La porta che aveva liberato. Qualcosa le afferrò un braccio. → questa frase l’ho trovata disarmonica, soprattutto all’inizio. Viene automatico leggere sbatté la porta perché il verbo sbattere ama il complemento oggetto…

Giusto, giusto.

Debora D ha scritto:Ho davvero sfoderato un livello di pignoleria esagerato con la speranza di ricevere simile trattamento alla prossima.

Esagerata? No, affatto! Anzi, sono molto contento che tu ti sia impegnata tanto nell'analisi. Saresti un'ottima gamma lettrice! (leggi tra le righe, Debora...)
Prometto che sarò meticoloso anc'io coi tuoi testi.

Debora D ha scritto:ps. non ho letto i commenti degli altri perché preferisco essere un beta che riceve il testo senza mediazioni.

Ottimo, lo faccio sempre anc'io. Ho notato che, volente o nolente, mi lasciavo influenzare.

Grazie ancora del prezioso commento!
Alla prossima!

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Re: Liquame nero

Messaggio#19 » mercoledì 27 gennaio 2021, 12:57

Giulio_Marchese ha scritto:Ciao Luca.
Un racconto molto "Clichèttoso", ci sta perché in questo modo non sei costretto ad avventurarti in descrizioni e flussi informativi inadatti ai 4K, il problema, forse, è che ci si chiede quale sia il punto.

Punti di forza: Uno stile asciutto e una perfetta leggibilità della scena. Il tema è interpretato in senso "temporale", ma è invertito: il futuro della protagonista, diventare uno spillone, è più lontano di quanto appaia nello specchio ma comunque molto vicino. L'ho apprezzato, anche perché penso che il tema debba servire da impulso alla creatività e non frenarla.

Punti deboli: Il pezzo è magnificamente confezionato, ma in soldoni la storia è la solita. Anche il finale è prevedibile per chi conosce il genere e sembra più un compito svolto con perizia che un'idea vincente.

Come lo migliorerei: Forse caratterizzando meglio gli spilloni, creando una sorta di legame tra il sentimento che lega le due ragazze e la mutazione.

In conclusione un buon racconto ma non particolarmente originale, pesa il fatto che ci hai abituati a un livello molto più alto. Prova sottotono. A rileggerci!


Ciao Giulio. Direi che mi trovo perfettamente d'accordo con la tua analisi. A me quest'ambientazione piace e ho sopravvalutato questo aspetto e sottovalutato il fatto che stavo scrivendo solo di cose straviste. Anche le tue idee per il miglioramento sono buone, anche se non penso che sia un pezzo che meriti di essere migliorato.
Grazie per il tuo commento sincero! Lo apprezzo molto.
Alla prossima!

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Re: Liquame nero

Messaggio#20 » mercoledì 27 gennaio 2021, 12:57

Giulio_Marchese ha scritto:Ciao Luca.
Un racconto molto "Clichèttoso", ci sta perché in questo modo non sei costretto ad avventurarti in descrizioni e flussi informativi inadatti ai 4K, il problema, forse, è che ci si chiede quale sia il punto.

Punti di forza: Uno stile asciutto e una perfetta leggibilità della scena. Il tema è interpretato in senso "temporale", ma è invertito: il futuro della protagonista, diventare uno spillone, è più lontano di quanto appaia nello specchio ma comunque molto vicino. L'ho apprezzato, anche perché penso che il tema debba servire da impulso alla creatività e non frenarla.

Punti deboli: Il pezzo è magnificamente confezionato, ma in soldoni la storia è la solita. Anche il finale è prevedibile per chi conosce il genere e sembra più un compito svolto con perizia che un'idea vincente.

Come lo migliorerei: Forse caratterizzando meglio gli spilloni, creando una sorta di legame tra il sentimento che lega le due ragazze e la mutazione.

In conclusione un buon racconto ma non particolarmente originale, pesa il fatto che ci hai abituati a un livello molto più alto. Prova sottotono. A rileggerci!


Ciao Giulio. Direi che mi trovo perfettamente d'accordo con la tua analisi. A me quest'ambientazione piace e ho sopravvalutato questo aspetto e sottovalutato il fatto che stavo scrivendo solo di cose straviste. Anche le tue idee per il miglioramento sono buone, anche se non penso che sia un pezzo che meriti di essere migliorato.
Grazie per il tuo commento sincero! Lo apprezzo molto.
Alla prossima!

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Debora D
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Re: Liquame nero

Messaggio#21 » mercoledì 27 gennaio 2021, 18:30

Luca Nesler ha scritto:Ambra voleva salvarla, ma vista la sua spavalderia (fatal flaw) alla fine l'ammazza.
Saresti un'ottima gamma lettrice! (leggi tra le righe, Debora...)
Prometto che sarò meticoloso anc'io coi tuoi testi.

Sì, il fatal flaw l'ho colto ed è la forza del pezzo.
Leggendo fra le righe sarei contenta di essere beta o gamma in caso di bisogno.
E mi aspetto un trattamento in pieno stile Nesler alla prossima occasione.
Ho imparato molto dalle critiche in queste 4 edizioni di MC! i complimenti gonfiano ma non sfamano a lungo andare

Andrea J. Leonardi
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Re: Liquame nero

Messaggio#22 » giovedì 28 gennaio 2021, 20:01

Ciao Luca, scusa il ritardo nel commentare il tuo racconto.

Tema. Credo di averlo afferrato: la cosa nello specchio è la trasformazione/mutazione che è vicina perché sta per arrivare? Controllerò negli altri commenti, ma direi che il tema è più che sfiorato, con una sfumatura di originalità. (Per la valutazione finale e la classifica, considererò anche ciò che viene detto nei commenti e che io non ho capito)

Trama. Lo scenario apocalittico non va spiegato e, anzi, è mostrato abbasta bene. Forse era necessaria qualche descrizione in più degli spilloni. Il dubbio arriva alla fine:
Silvia scoppiò a piangere. «Oddio! No! Amby, non tu, non qui!»
Ambra avvertì un formicolio alla gola, al palato. «Tranquilla.» Amaro sulla lingua. «Io me la cavo.»
Questa frase mi ha fatto venire dubbi che prima non avevo: perché se la cava? Cosa significa? Come si trasformano? Che ruolo ha il liquame nero? Come funziona il contagio? Ma, soprattutto, si trasformerà? E il dubbio non nasce tanto da motivi narrativi, ma proprio da una non spiegazione del sistema che genere le trasformazioni.

Stile. Non è la prima volta che ti leggo, ma questo volta il racconto mi è sembrato più “ruvido”. Faccio un breve elenco delle cose che più mi hanno rallentato, senza pretesa di dichiararli veri errori:
    • “Posò la faccia a terra” – non sono riuscito a visualizzare l’immagine, posa la guancia? La fronte? L’orecchio per sentire rumori? O la faccia di qualcun altro?
    • "Ambra indietreggiò e cadde, fu come risucchiata da una voragine. Batté la schiena." – non avrei spezzato il battere la schiena dal cadere, per poterli immaginare come connessi e consequenziali.
    • "Entrò, aprì i cassetti, l’armadietto. Un flacone, un altro." – questo è un esempio di ritmo dell’intero racconto che “non mi è piaciuto”: tutto troppo staccato, composto da microfrasette, che mi hanno dato l’impressione di ruvidità.
    • "Qualcosa sbatté. La porta che aveva liberato. Qualcosa le afferrò un braccio." – troppi qualcosa e troppo vicini generici? Non so, ma non suona.
    • "«No!» portò le mani al viso.
    Nulla.
    «Stai bene, amore?»"
    Avrei reso meglio quel nulla, di getto mi è venuto da leggerlo come se fosse la risposta nel dialogo.

Se cercassi di dare un giudizio più oggettivo, direi che l’uso di tante frasi spezzettate è stato superfluo e ha appesantito la descrizione e l’azione. Ti faccio invece i complimenti per l’uso della terza persona. In generale, il racconto è sopra la media.

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Luca Nesler
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Re: Liquame nero

Messaggio#23 » sabato 30 gennaio 2021, 10:47

Andrea J. Leonardi ha scritto:Ciao Luca, scusa il ritardo nel commentare il tuo racconto.

Tema. Credo di averlo afferrato: la cosa nello specchio è la trasformazione/mutazione che è vicina perché sta per arrivare? Controllerò negli altri commenti, ma direi che il tema è più che sfiorato, con una sfumatura di originalità. (Per la valutazione finale e la classifica, considererò anche ciò che viene detto nei commenti e che io non ho capito)

Trama. Lo scenario apocalittico non va spiegato e, anzi, è mostrato abbasta bene. Forse era necessaria qualche descrizione in più degli spilloni. Il dubbio arriva alla fine:
Silvia scoppiò a piangere. «Oddio! No! Amby, non tu, non qui!»
Ambra avvertì un formicolio alla gola, al palato. «Tranquilla.» Amaro sulla lingua. «Io me la cavo.»
Questa frase mi ha fatto venire dubbi che prima non avevo: perché se la cava? Cosa significa? Come si trasformano? Che ruolo ha il liquame nero? Come funziona il contagio? Ma, soprattutto, si trasformerà? E il dubbio non nasce tanto da motivi narrativi, ma proprio da una non spiegazione del sistema che genere le trasformazioni.

Stile. Non è la prima volta che ti leggo, ma questo volta il racconto mi è sembrato più “ruvido”. Faccio un breve elenco delle cose che più mi hanno rallentato, senza pretesa di dichiararli veri errori:
    • “Posò la faccia a terra” – non sono riuscito a visualizzare l’immagine, posa la guancia? La fronte? L’orecchio per sentire rumori? O la faccia di qualcun altro?
    • "Ambra indietreggiò e cadde, fu come risucchiata da una voragine. Batté la schiena." – non avrei spezzato il battere la schiena dal cadere, per poterli immaginare come connessi e consequenziali.
    • "Entrò, aprì i cassetti, l’armadietto. Un flacone, un altro." – questo è un esempio di ritmo dell’intero racconto che “non mi è piaciuto”: tutto troppo staccato, composto da microfrasette, che mi hanno dato l’impressione di ruvidità.
    • "Qualcosa sbatté. La porta che aveva liberato. Qualcosa le afferrò un braccio." – troppi qualcosa e troppo vicini generici? Non so, ma non suona.
    • "«No!» portò le mani al viso.
    Nulla.
    «Stai bene, amore?»"
    Avrei reso meglio quel nulla, di getto mi è venuto da leggerlo come se fosse la risposta nel dialogo.

Se cercassi di dare un giudizio più oggettivo, direi che l’uso di tante frasi spezzettate è stato superfluo e ha appesantito la descrizione e l’azione. Ti faccio invece i complimenti per l’uso della terza persona. In generale, il racconto è sopra la media.


Ciao Andrea, grazie infinite per il tuo commento dettagliato. Devo dire che ho trovato ottime le tue annotazioni. Sono d'accordo con te e rifletterò bene su ciò che mi hai fatto notare. Le frasi brevi sono un problema che sto valutando attentamente. Penso di averlo limato un po' nei racconti con un ritmo più rilassato o discontinuo, ma in questa scena che volevo rendere concitata, ho ancora sottovalutato il problema.
Anche sulla carenza di info mi trovi d'accordo e sui punti dolenti del testo che necessiterebbero di soluzioni diverse.
Grazie ancora e spero di averti spesso come commentatore!
Alla prossima!

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Re: Liquame nero

Messaggio#24 » martedì 2 febbraio 2021, 21:04

Apprezzo la tua volontà di metterti in gioco su un terreno diverso, ma mi sembra che tu lo abbia subìto parecchio, tanto da non riuscire a domarlo, cosa che ti ha costretto a mantenerti nel compitino. Un esempio su tutti, banale: per prepararti la chiusa con la frase di Ambra gliel'hai dovuta fare dire poche righe prima, quasi tu fossi già arrivato con il fiato corto e abbia dovuto improvvisare sul momento per dare un tocco in più. Per il resto, la scena sembra tratta da un qualunque zombie movie or comics, ma rimaneggiata di qualunque significato degli stessi, non hanno un quid questi mostri: sono solo mostri. Così come non riescono, alla fine, ad avere spessore le due protagoniste, caratterizzate solo dal loro attaccamento e dalle qualità da combattente di Ambra. Il tema è inserito in modo un po' blando. Non benissimo, questa volta. Per me un pollice tendente verso il positivo, ma al pelo.

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