Sopravvivenza

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Pretorian
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Sopravvivenza

Messaggio#1 » martedì 19 gennaio 2021, 0:08

Sopravvivenza

Lunghe lance. Fauci spalancate disegnate sugli scudi. I volti coperti da maschere di metallo.
Deglutisco.
- Sono mostri senza faccia: i superstiti di Hion dicevano la verità!
Tero, un giovane che viene da un villaggio più a monte del nostro, sbianca.
- Dicono che abbiano la bocca sulla pancia… una bocca enorme, piena di denti di bronzo…
- Tutte stronzate.
Seus sputa per terra e mi stringe il braccio.
- La senti questa puzza di merda? Proviene dal loro villaggio. Se cacano devono mangiare, no? E se mangiano e cacano, vuol dire che sono come noi, faccia o non faccia – Sorride: gli mancano metà dei denti superiori e gli altri hanno lo stesso colore del fango su cui camminiamo. – Tu infilagli la daga dove ti ho insegnato e vedrai che andranno giù lo stesso!
Annuisco. Lui mi da un bacio sulla fronte e mi spinge in avanti.
Risuonano i corni. I re di ogni tribù si fanno avanti e cominciano ad abbaiare ordini. Il nostro ci passa davanti in sella a uno stallone nero.
- Gli stranieri che vengono dal mare costruiscono i loro villaggi sulla terra che ci hanno strappato; si sfamano divorando i raccolti che ci hanno rubato e si moltiplicano violentando le vergini che hanno rapito! Oggi ci riprenderemo ciò che ci appartiene e gli faremo pagare ogni insulto!
I guerrieri alzano le armi e cominciano a urlare. Lo faccio anch’io, ma ho le mani viscide e il giavellotto continua a scivolarmi. Provo ad asciugarle sulla pelliccia, ma restano umide.
- Offriremo a Zibelthiurdos la vittoria! Lui ci guiderà, perché gli Dei sostengono chi combatte una guerra giusta!
I corni suonano di nuovo. I veterani ci ordinano di avanzare. Oltrepassiamo la cresta delle colline e cominciamo a scendere. Arriviamo a metà della distanza e ci fermiamo. Ad un ordine del re alziamo i giavellotti e gli scagliamo contro gli invasori. Le colpiscono legno, bronzo e carne. Alcuni nemici cadono, ma la loro formazione non arretra: i vuoti vengono chiusi torna a offrirci un muro di scudi.
A un nuovo ordine del re sollevo il giavellotto, lo stringo e carico il braccio.
Un suono. Una nota così forte da farmi tremare l’arma nelle mani. I nemici abbassano le lance e cominciano a correre verso di noi. Hanno un unico passo e avanzano come se fossero una cosa sola.
- Cosa aspettate? Lanciate!
Le parole del re mi scuotono. Scarico il braccio, ma i miei muscoli sono contratti: l’asta cade poco oltre le nostre file.
- Daghe!
Lascio cadere il giavellotto e sguaino l’arma.
- Arrivano, ragazzo: ricorda quello che ti ho insegnato! – Ruggisce Seus, stringendosi a me. – Colpisci forte e rendimi fiero!
Urliamo insieme. Io, Seus, Tero e gli altri. Migliaia di urla che si contrappongono all’unica voce dei mostri senza volto.

***

Mi inginocchio accanto a uno dei loro cadaveri. Lo giro: è un ragazzo poco più giovane di me, con una corta peluria rossiccia sulle guance. Ha il volto contratto in una smorfia e nel torace ha ancora la punta di una delle nostre lance. Accanto a lui, il cadavere di un vecchio sdentato.
- Biton, cosa stai facendo?
Scatto in piedi. Dorisco cammina aiutandosi con un bastone. Mi raggiunge e si appoggia a me, scaricando il peso dalla gamba ferita.
- Quindi?
- Io… ecco…
Sorride.
- Volevi scoprire se fossero davvero mezzi orsi e mezzi uomini, come dice tua madre? – allunga il bastone e indica il giovane caduto. – Indossano pellicce, ma non sono mostri. Sono uomini, anche se barbari.
Annuisco. Lui si asciuga il sudore. Mi guarda di sottecchi.
- Avresti preferito che fossero mostri?
Non rispondo. Lui mi stringe il braccio.
- Questa terra ci appartiene: l’oracolo della Pizia ci ha condotti qui – La sua stretta si fa più forte. – Sulla sua parola abbiamo sfidato il mare, i pirati i barbari e su questa parola costruiremo il nostro futuro. Gli Dei proteggono chi combattono per una guerra giusta.
Lascia andare il braccio e torna ad appoggiarsi al bastone. Si volta verso il villaggio.
- Non dimenticare mai da dove veniamo, ragazzo: preferirei spendere tutta la mia vita con la spada dei barbari alla gola, piuttosto che trascorrere un altro giorno a fare la fame nella metropoli.
- Anch’io.
Mi bacia sulla fronte.
- Ti sei ricordato quello che ti ho insegnato. Sono fiero di te, Biton.



di Agostino Langellotti



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antico
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Re: Sopravvivenza

Messaggio#2 » martedì 19 gennaio 2021, 0:11

Ciao Agostino! Parametri tutti rispettati, divertiti in questa Specularia Edition!

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Sirimedho
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Re: Sopravvivenza

Messaggio#3 » martedì 19 gennaio 2021, 18:26

Buonasera Agostino,

Racconto che non posso dire mi abbia convinto. La preparazione iniziale alla bestialità degli avversari ci può stare, anche se forse, stando così vicini, addirittura con un villaggio stanziale, qualche idea un po’ più realistica potevano pure averla, di come erano fatti. Alcune frasi mi sono sembrate un po’ troppo lunghe e retoriche anche dato il contesto, come "Offriremo a Zibelthiurdos la vittoria! Lui ci guiderà, perché gli Dei sostengono chi combatte una guerra giusta!”: la spiegazione del perché mi sembra un po’ troppo tirata.

Nella seconda parte c’è la presa di coscienza del ragazzo che sono persone come loro. Poi diventa abbastanza misterioso, con il riferimento alla Pizia e a un viaggio in mare che sembra distonico con considerare i nemici “gli stranieri che vengono dal mare”; anche loro lo sono. Non riesco a capire precisamente chi siano. Schiavi fuggiti dalla Tracia? Ma forse non è così importante. Forse è più significativa la mancanza di sentimenti del ragazzo, che è vero che si accorge dell’umanità comune con gli altri, ma poi non esprime nulla, se non allineamento all’anziano.

Tema senz’altro rispettato, con punti di vista molto diversi e i nemici più “vicini” (nel senso di “simili”) di quanto non sembrasse.

Buon contest!

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filippo.mammoli
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Re: Sopravvivenza

Messaggio#4 » martedì 19 gennaio 2021, 19:48

Ciao Agostino,
inizio col dire che il Fantasy non è il mio forte, ma cercherò di non avere pregiudizi nel valutare il tuo racconto.
Devo dire che è ben scritto, come sempre nel tuo caso, ma il tono un po' troppo epico, seppur in linea con l'ambientazione, non mi ha convinto.
La storia in sé non brilla di originalità, un popolo che riunisce tutte le tribù per scacciare i barbari invasori.
Però trovo che tu abbia condotto bene la narrazione e l'azione. Inoltre ho apprezzato il finale con il ragazzo che capisce che i mostri non sono tali e in questo credo che tu abbia centrato il tema, anche se un pp' di striscio a mio parere.

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Pretorian
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Re: Sopravvivenza

Messaggio#5 » martedì 19 gennaio 2021, 21:27

Sirimedho ha scritto:Buonasera Agostino,

Racconto che non posso dire mi abbia convinto. La preparazione iniziale alla bestialità degli avversari ci può stare, anche se forse, stando così vicini, addirittura con un villaggio stanziale, qualche idea un po’ più realistica potevano pure averla, di come erano fatti. Alcune frasi mi sono sembrate un po’ troppo lunghe e retoriche anche dato il contesto, come "Offriremo a Zibelthiurdos la vittoria! Lui ci guiderà, perché gli Dei sostengono chi combatte una guerra giusta!”: la spiegazione del perché mi sembra un po’ troppo tirata.

Nella seconda parte c’è la presa di coscienza del ragazzo che sono persone come loro. Poi diventa abbastanza misterioso, con il riferimento alla Pizia e a un viaggio in mare che sembra distonico con considerare i nemici “gli stranieri che vengono dal mare”; anche loro lo sono. Non riesco a capire precisamente chi siano. Schiavi fuggiti dalla Tracia? Ma forse non è così importante. Forse è più significativa la mancanza di sentimenti del ragazzo, che è vero che si accorge dell’umanità comune con gli altri, ma poi non esprime nulla, se non allineamento all’anziano.

Tema senz’altro rispettato, con punti di vista molto diversi e i nemici più “vicini” (nel senso di “simili”) di quanto non sembrasse.

Buon contest!



Ciao, Sirimedio.
Penso che ci sia stata un'incomprensione: il POV della seconda parte non è lo stesso del primo. Nella prima parte, infatti, il POV è di un giovane peltasta trace, mentre nella seconda, invece, la storia è vista con gli occhi di Biton, un giovane colono greco. L'idea è che i due punti di vista siano opposti, ma simili, con entrambi i giovani che vedono gli "altri" come mostri.

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Pretorian
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Re: Sopravvivenza

Messaggio#6 » martedì 19 gennaio 2021, 21:32

filippo.mammoli ha scritto:Ciao Agostino,
inizio col dire che il Fantasy non è il mio forte, ma cercherò di non avere pregiudizi nel valutare il tuo racconto.
Devo dire che è ben scritto, come sempre nel tuo caso, ma il tono un po' troppo epico, seppur in linea con l'ambientazione, non mi ha convinto.
La storia in sé non brilla di originalità, un popolo che riunisce tutte le tribù per scacciare i barbari invasori.
Però trovo che tu abbia condotto bene la narrazione e l'azione. Inoltre ho apprezzato il finale con il ragazzo che capisce che i mostri non sono tali e in questo credo che tu abbia centrato il tema, anche se un pp' di striscio a mio parere.



Ciao, Filippo. Come ho spiegato sopra s Sirimedio, le due scene hanno diversi POV, con il primo seguire le vicende di un peltasta trace e il secondo quello di un oplita greco. La mia idea era di seguire il tema mostrando i due punti di vista opposti di un'unica vicenda. Quindi, non parliamo di un racconto fantasy, ma di un racconto storico.

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Gennibo
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Re: Sopravvivenza

Messaggio#7 » martedì 19 gennaio 2021, 23:44

Ciao Agostino, del tuo racconto ho apprezzato il tentativo di dare i due punti vista, anche se ho trovato difficile entrare nella storia e nelle due facce interpretative. Ho letto altri racconti tuoi che mi sono rimasti impressi per la loro efficacia e bellezza. Questo l'ho trovato meno efficace. Ti faccio una domanda, a parte per il corsivo, quali parole fanno capire il cambio di punto di vista?
Anche all'inizio ho faticato a capire chi fosse il protagonista (un soldato? un mago? un contadino?) e di conseguenza non sono riuscita a creare un contatto di empatia o antipatia con lui. Chiunque poteva benissimo essere davanti a quei combattenti. Una possibilità come un altra che invece di farmi entrare nella storia mi ha lasciato in sospeso. "Deglutisco" mi dice qualcosa che già so, cioè che la situazione è difficile, ma non mi dà nessun appiglio in più per quello che vorrei, sapere chi sta parlando così da entrare nella storia il prima possibile.
A presto e buona Edition!
Ultima modifica di Gennibo il mercoledì 20 gennaio 2021, 13:48, modificato 1 volta in totale.

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GiulianoCannoletta
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Re: Sopravvivenza

Messaggio#8 » mercoledì 20 gennaio 2021, 11:34

Ciao Agostino, piacere di averti letto.
Mi accodo ad alcune perplessità che mi hanno preceduto, ho faticato a entrare nel racconto e ho capito soltanto con una seconda lettura che era strutturato su due diversi PDV. In uno scritto così breve inficia un po' la lettura.
Anche l'interpretazione del tema mi è stata più chiara solo con la rilettura, ma l'ho trovata decisamente interessante.
Un punto di forza è sicuramente il modo in cui evochi l'ansia e la tensione prima dello scontro.
A rileggerci presto.
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

alexandra.fischer
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Re: Sopravvivenza

Messaggio#9 » mercoledì 20 gennaio 2021, 21:15

SOPRAVVIVENZA di Agostino Langellotti Tema centrato. Il nemico nella tua storia non è altro che lo specchio dell’altro. Punti di forza: le scene di lotta, la successione giavellotti, daghe, la ricostruzione degli eserciti (il secondo, con le pellicce, fa pensare a una popolazione nordica, il primo, invece, a un popolo mediterraneo. Mi ha molto colpita la loro armatura con la bocca spalancata perché mi ha fatta pensare all’origine del mito dei Blemmi). Quanto ai guerrieri Ci credo che il giovane Biton sia rimasto impressionato dalle leggende che li vedono come mostri mezzi orsi per via delle pellicce con le quali si riparano dal freddo, invece, come gli ha confermato il compagno d’armi, vede che sono uomini (nella bellissima scena in cui esamina il cadavere di uno di loro). E anche loro lo sono, giunti fin lì per via di una profezia pitica, certo, ma anche per le stesse necessità di tutti (sfuggire a un destino incerto, alla fame, all’assenza di donne). Efficace l’immagine della puzza di escrementi descritta da Seus per indicare al giovane protagonista la reale natura dei mostri. Racconto profondo. Dialoghi scritti in modo efficace (soprattutto negli ordini del re durante il combattimento, ma anche fra i guerrieri stessi, alleati e antagonisti, gli uni lo specchio degli altri).
Punto debole:
Ti scrivo la frase corretta : lui mi dà un bacio in fronte.

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Sirimedho
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Re: Sopravvivenza

Messaggio#10 » giovedì 21 gennaio 2021, 18:29

Ciao Agostino,

Grazie per la precisazione.

Pretorian ha scritto:Penso che ci sia stata un'incomprensione: il POV della seconda parte non è lo stesso del primo. Nella prima parte, infatti, il POV è di un giovane peltasta trace, mentre nella seconda, invece, la storia è vista con gli occhi di Biton, un giovane colono greco. L'idea è che i due punti di vista siano opposti, ma simili, con entrambi i giovani che vedono gli "altri" come mostri.


in effetti temo di non aver capito che fosse cambiato il personaggio. Così si risolve il mio dubbio sulla provenienza dal mare. Che una parte fossero Traci, perché ero stato incuriosito dal nome del Dio, volevo capire se fosse di fantasia o nella storia, e così ho scoperto che Zibelthiurdos è una sorta di Zeus dei Traci. Credo che rendere evidente il cambio del gruppo sociale, forse dando più dettagli sui vestiti, renderebbe il racconto estremamente più incisivo.

Ciao
S.

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Sopravvivenza

Messaggio#11 » sabato 23 gennaio 2021, 23:42

Ciao Agostino, piacere di leggerti.
Per poter capire il tuo racconto mi ci sono volute due letture e per farlo si sono resi indispensabili i tuoi commenti.
E una volta capito devo dire che l'idea creativa era davvero forte. Se ben reso avrebbe spaccato davvero. Ma temo che molte intenzioni siano rimaste nella tua testa e non siano riuscite a formarsi a dovere, non arrivando molto bene all'immaginazione del lettore (parlo per me, ovviamente).
I problemi sono molteplici. Uno è che non hai dato un nome al protagonista della prima scena. Questo ha fatto sì che quando nella seconda scena parli di Biton, il lettore può essere facilmente confuso e associare il nome al ragazzo della prima scena. Un secondo problema è che se nella tua testa è chiaro che gli avversari non sono barbari ma greci, il lettore questo non lo sa. Quindi, quando nella seconda scena, parlando dei nemici, si parla di barbari, non arriva il ribaltamento di prospettiva, perché potrebbero essere benissimo dei barbari che hanno affrontato altri barbari. L'unico riferimento a cui ci si poteva aggrappare era l'oracolo di Piza, ma per chi non ha questo genere di conoscenze o volontà/capacità di approfondire, rimane tutto oscuro. Trovo quindi che il colpo sia rimasto in canna, purtroppo.
Aggiungo inoltre dei passaggi piuttosto confusi. Per esempio:

"Ad un ordine del re alziamo i giavellotti e gli scagliamo contro gli invasori."

Immagino sia LI, altrimenti sembra che scagliano gli invasori contro i giavellotti e non credo la dinamica sia stata questa. XD

"Le colpiscono legno, bronzo e carne."

Non sono riuscito a comprendere bene l'utilizzo di LE. Chi colpisce cosa? Forse, togliendolo proprio, risulto tutto più corretto con un "Colpiscono legno, bronzo e carne" riferendosi ai giavellotti.

"Alcuni nemici cadono, ma la loro formazione non arretra: i vuoti vengono chiusi torna a offrirci un muro di scudi.

Anche qui un altro refuso, suppongo. Forse intendevi dire E TORNANO A OFFRIRCI?

Mi è parso che a questo giro tu non sia riuscito a rileggerti e a sistemare quei dettagli che avrebbero fatto la differenza. Alla prossima!

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Mauro Lenzi
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Re: Sopravvivenza

Messaggio#12 » mercoledì 27 gennaio 2021, 17:37

Nota per tutti i membri del gruppo T-REX.
Con l’eccezione di un esordio (meritevole di grande rispetto), le vostre opere sono tutte di buon livello. Per cui troverete pochi complimenti; spero non me ne vogliate, ma ho pensato che vi sarebbero più utili le osservazioni. Queste, in buona parte, le ho interpretate come suggerimenti per un’ipotetica seconda stesura.
Ho scritto i miei commenti a caldo durante e subito dopo la lettura, e poi ho guardato la parte dei commenti successivi ed eventualmente aggiunto qualcosa.
Visto l’alto livello del vostro gruppo, in classifica le posizioni dalla prima alla penultima rappresentano comunque una valutazione positiva dell’opera.


Ciao Agostino

Se ho capito bene l’interpretazione del tema è nella specularità tra i due eserciti, dove la vicinanza sta nella somiglianza tra gli uomini. Idea interessante, che apprezzo.

Nella fase iniziale ero incerto a cosa si stesse riferendo: il mio primissimo pensiero è andato a una rappresentazione pittorica. Poi ho pensato a un esercito in carne ed ossa.

Ho una serie di consigli per aggiustamenti stilistici, spero ti sarà utile.

Nelle battute iniziali non sempre ho trovato chiaro chi parlasse. Terrei sulla stessa riga il beat e la battuta.
In misura minore, ho trovato lo stesso dubbio nella battuta del re. Mi ha tratto in inganno il “ci passa davanti”, come se il re fosse già andato oltre. Per cui quando è iniziato il dialogo non ero sicuro che fosse lui a parlare. Nel caso sarebbe sufficiente un gesto, per esempio che levasse la spada.
Credo inoltre che il suo discorso motivazionale tutto d’un fiato sia eccessivamente lungo. Lo inframezzerei con qualche azione. Il cavallo che si impenna, lui che lo gira e torna indietro per parlare a tutti gli uomini… cose del genere.

Visto che, se ho ben capito, vuoi scrivere in mostrato, ti segnalo dove ho trovato degli spiegotti.
“Tero, un giovane che viene da un villaggio più a monte del nostro, sbianca.”
O dei tell generici, come quando vengono dati gli ordini. È il pdv che ci dice questo, e noi ce li dobbiamo immaginare.

Questo sa un po’ di as you know Bob, supponendo che Biton sappia di cosa si sta parlando: “l’oracolo della Pizia ci ha condotti qui”

Consiglio anche di evitare la costruzione battuta + dice (o verbo simile) + gerundio di azione.
“Ruggisce Seus, stringendosi a me.”

Già in generale i gerundi li userei solo nei rarissimi casi in cui c’è una contemporaneità di azione che è indispensabile sottolineare. Qui potrebbe anche essere:
“Seuss si stringe a me: “Arrivano, ragazzo! Ricordati quello che ti ho insegnato!”
Meglio ancora con una sensazione fisica.
“Sulla mia spalla preme il bordo dello scudo di Seuss.”
Non un granché, ma per far capire la sequenza delle sensazioni: parte dalla mia spalla, lo scudo, di Seuss. Implicitamente suggerisce che sente prima la pressione, guarda cos’è: uno scudo. Di chi? Di Seuss. Che parla e dice…

Non sono un fan dei capitoli interamente scritti in corsivo, ma essendo soggettivo dirò solo come avrei fatto io per evidenziare il nuovo pdv. Dopo lo stacco dei tre asterischi, avrei introdotto una breve battuta (quella di Biton va bene) e il pdv che risponde. È in prima persona, quindi chi legge capisce subito che ora siamo in un nuovo pdv, quello di Biton.

Cosa mi è piaciuto di più: l’idea del confronto speculare tra i due eserciti, apparentemente così diversi e in realtà così simili.

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antico
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Re: Sopravvivenza

Messaggio#13 » lunedì 1 febbraio 2021, 12:27

Mi è stato tutto chiaro già dalla prima lettura anche se, devo ammetterlo, non conoscendo le usanze dei traci ho capito non fosse un fantasy solo quando è stata nominata la Pizia... La trovo una discreta esecuzione, ma occhio che la prima parte è piena di refusi e incertezze, non da te insomma. A partire da questo giavellotto che sembra ricrearglisi in mano ogni volta che lo lancia per arrivare a gli/le usati male e ho trovato anche una D eufonica, sporcizie che non sono abituato a trovare nei tuoi testi. Trovo molto furbo e utile il consiglio che ti ha dato Dolzadelli sul dare un nome al protagonista della prima parte per sgombrare il campo da ogni dubbio. Molto buona la declinazione del tema. Tirando le fila: per me un pollice tendente verso l'alto in modo solido anche se non brillante.

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