Anna era un mostro.

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wladimiro.borchi
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Anna era un mostro.

Messaggio#1 » martedì 19 gennaio 2021, 0:17

ANNA ERA UN MOSTRO

Anna era un mostro.
Erano stati gli alieni che vivono dentro la gente a infettarla e poco dopo era iniziata la trasformazione.
Le tettine si erano indurite tutte d’un botto, mentre la sua pancia si era gonfiata ogni giorno di più: di lì a poco sarebbe esplosa in una bolla di acido verdognolo e sarebbero spuntati fuori i denti aguzzi e i tentacoli rosso fuoco.
Gli zii, allora, l’avevano mandata nella casa delle spose di Cristo: dove stanno le ragazze infette che non si devono vedere.
Doveva fare in fretta: alle nove Suor Maria faceva il giro delle camere, se non l’avesse trovata nel letto si sarebbe arrabbiata.
Dì le tue preghiere, fatti il segno della croce e mettiti subito a letto. Gesù ti ama.


«Perché papà è dovuto andare in cielo, mamma?»
In cielo… Tutti dicevano così, ma invece era sdraiato sul letto da solo, col vestito della domenica e il viso colorato come il cero della Santa Pasqua.
«Era troppo buono, Annamore, era un angelo e Gesù lo voleva con se.»
«Ma poi torna?»
«Certo. Presto lo rivedremo»


Mancava solo mezz’ora.
So perfettamente come si fa! Quando hai poco tempo scriviti un elenco, fai una cosa dopo l’altra e solo dopo controlla se va tutto bene. Se non hai tempo per fare una verifica, qualcuno ci penserà al tuo posto. Nessuno invece farà mai le cose che spettano a te.
Anna ravanò nella tasca della camicia da notte e tirò fuori il biglietto che si era scritta dopo il refettorio.
Prendere il coltello con la croce bianca.
Accendere la candela.
Passare la lama sul fuoco.
Ammazzare il mostro.
Gesù ti ama.


«Mamma non mi lasciare. Io voglio stare con te.»
«Annamore, devi essere forte, vado da Gesù.»
«Ma io non voglio restare sola!»
«Ci penserà zia a te e io ti proteggerò dal cielo.»
Poi aveva iniziato a tossire forte e le era uscito un fiotto di vomito rosso dalla bocca, così gli zii l’avevano fatta uscire dalla camera e mamma aveva potuto morire senza vergognarsi.


La croce bianca sul coltello col manico rosso non aveva nulla a che fare con Gesù. «È la bandiera della svizzera.» Le aveva spiegato zia.
Anna lo prese dalla tasca dello zainetto e lo appoggiò a terra davanti allo specchio.
Doveva tenere tutto sotto controllo.
Coltello, accendino e candela. Accendi la fiamma, brucia la lama per ammazzare i microbi e SPLAT! Via le budella del mostro che crepa!
Gli alieni dentro la gente non avrebbero vinto. Lei non si sarebbe trasformata, le sarebbe bastato tagliare via il veleno che le aveano spruzzato dentro la pancia.
Accese la candela.
Andrà tutto bene, Gesù ti ama!


«Guarda guarda, una fanciulla tutta sola. Dove vai di bello, splendore?»
«Fabrizio, finiscila, non lo vedi che una ritardata.»
L’alieno dentro al ragazzo biondo aveva preso quello moro per il collo. «Perché le spastiche non ce l’hanno la figa?» Poi si era girato di nuovo girato verso di lei. «Come ti chiami, bellezza?»
«Anna.»
«Adesso ti faccio un po’ di coccole» Le aveva sussurrato all’orecchio e le aveva girato il braccio dietro la schiena fin quasi a romperglielo.


Si sfilò la camicia da notte e si sedette davanti allo specchio. La pancia era talmente gonfia che le tettine ci stavano appoggiate sopra.
Passò un paio di volte la lama sulla fiamma.
Doveva guarire: appena guarita sarebbe tornata a casa dalle persone che l’amavano.
I virus ora sono abbastanza morti! Si infilò il coltello nella carne, poco sotto l’ombelico. Sentì un dolore simile a quando mamma la bruciava con la sigaretta, mille volte più forte, ma con lo stesso sapore di sangue nella bocca. Le uscì un sacco di liquido giallognolo, come se il buco si fosse messo a fare la pipì. Non si arrese e, nonostante ogni movimento le facesse esplodere la testa, riusci a fare un bello squarcio.
Ancora la bolla di acido verde non era esplosa, c’era solo un sacco di sangue: non si vedeva più il bianco delle mutandine per quanto ne era uscito a sporcarle.
Alla fine il mostro buttò fuori un tentacolo, Anna lo afferrò e lo tirò forte per farlo uscire. Il dolore le appannò gli occhi.
Il mostro era lì, ma non aveva tentacoli e denti: sembrava un coniglio spellato e zuppo di rosso.
Ce l’aveva fatta, presto sarebbe tornata a casa!
Le forze l’abbandonarono e scivolò nel nero.
Vedi: Gesù ti ama!



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antico
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Re: Anna era un mostro.

Messaggio#2 » martedì 19 gennaio 2021, 0:20

Ed ecco il Campio d'Era in carica nonchè vincitore dell'ultima edizione! Ciao Wladimiro! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa Specularia Edition!

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Fagiolo17
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Re: Anna era un mostro.

Messaggio#3 » giovedì 21 gennaio 2021, 11:37

Ciao Wlad e piacere di leggerti.
Ma piacere per davvero, perché credo che mi tocchi commentare il tuo miglior pezzo da quando sono su MC.
Mi è piaciuto molto. E non ho altro da aggiungere o da “correggerti”.
Negli ultimi due mesi noto un influsso Palahniukiano nei tuoi testi che hai integrato bene nel tuo stile.
Hai scelto una tematica toccante e l’hai affrontata senza mezze misure, nudo e crudo.
Ben fatto.

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wladimiro.borchi
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Re: Anna era un mostro.

Messaggio#4 » giovedì 21 gennaio 2021, 11:54

Fagiolo io vi amo teneramente.
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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: Anna era un mostro.

Messaggio#5 » sabato 23 gennaio 2021, 0:27

Ciao Wladimiro.
Visto che lo scorso mese siamo partiti col piede sbagliato, permettimi d’iniziare chiedendo scusa se i miei modi sbrigativi sono sembrati un attacco personale. Non era mia intenzione. Ho anche pensato parecchio se rispondere o meno al tuo messaggio, ma alla fine ho preferito scrivere quell’introduzione alla mia classifica, anziché rischiare un inutile flame.
Detto questo, passo al commento al racconto.

Il suo punto di forza è senz’altro lo stile, che questa volta ho apprezzato molto, trovandolo perfettamente in linea con la personalità della protagonista e il tipo di storia. Anche la gestione delle singole scene è ben scandita, cosa non di poco conto visti lo spazio e il tempo concessi. Detto onestamente, il tuo è l’unico racconto che, dopo una prima lettura generale del gruppo, sia stato in grado di lasciarmi qualcosa di profondo.
Insomma, se non esistesse un tema a questo MC, vinceresti a mani basse. Ma, appunto, c’è un tema. Ora, non mi fraintendere, non sto dicendo che il tuo racconto non lo rispetti, quanto che questo non sia il cardine del brano. Lo specchio sembra un po’ inserito a forza, risultando l’elemento meno originale di un brano altrimenti brillante. Anche il gioco di prospettiva tra la distorsione della realtà di Anna e i flashback che raccontano il suo passato mi ha dato più l’impressione di un artificio grafico che poco nulla aggiunge al brano. Mi sfugge però la “maggiore vicinanza”, anche metaforica, richiesta dal tema di questo mese. Su questo aspetto preferirei sentire prima la tua opinione per capire cosa mi sia sfuggito.

Segnalo infine alcuni errori di battitura.
«[…] e Gesù lo voleva con se.»

via il veleno che le aveano spruzzato

«Fabrizio, finiscila, non lo vedi che una ritardata.»

Poi si era girato di nuovo girato verso di lei.

riusci a fare un bello squarcio


PS: Essendomi ricordato che nel tuo commento mi avevi posto una domanda in merito all’esistenza di studi su come opera la nostra voce interiore quando pensiamo, ne approfitto per rispondere almeno a quella. Uno spunto interessante possono essere gli studi di Russell Hurlbert in merito all’analisi del pensiero interiore. In breve, Hurlbert ha rilevato numerose variazioni su come ogni persona “parla” nella propria mente: alcuni non lo fanno affatto, altri in continuazione, chi con una velocità nel “parlato” mentale nettamente superiore a quella reale, chi utilizzando solo parole chiave, chi creando dialoghi a più voci o con toni di voce (sempre mentale) diversa da quella abituale... Insomma, una varietà di voci accomunate soltanto dalla loro distanza dal parlato comune. Ora, mi rendo conto che trasporre il pensiero di un personaggio in maniera “realistica” (o meglio, verosimile) cozzi con il concetto di narrativa intesa quale finzione (a meno di voler scrivere un flusso di coscienza) e che quindi un certo grado di “traduzione” sotto forma di parlato comune sia non solo lecito, ma anzi necessario; ma forse è proprio per questo che non amo i pensieri in presa diretta particolarmente articolati.
lupus in fabula

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wladimiro.borchi
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Re: Anna era un mostro.

Messaggio#6 » sabato 23 gennaio 2021, 10:08

Ciao JohnDoe,
Grazie mille del commento e della precisazione sul "pensiero parlato".
Mi scuso per l'aggressione dell'altra volta, ma il modo in cui avevi commentato non mi era apparso solo diretto (a cui qui ormai mi sono abituato), ma anche un po' "sfottente" in alcuni passaggi, per cui, ahimè, mi si è tappata la proverbiale vena.
Sepolta l'ascia di guerra, cerco di spiegarti come ho inteso il tema e come l'ho declinato.

L'immagine data era quella di un T-Rex in uno specchietto retrovisore che appare più lontano di quanto sia in realtà.

Un mostro, in altre parole, che appare lontano e da cui pertanto si pensa di potersi ancora salvare, ma che in realtà è già a due passi da te.

Anna vede proprio sé stessa come un mostro. Lo vede in ogni specchio, come succede a chi è affetto da anoressia o da altre patologia psichiatriche. Il rigonfiamento nel ventre le ricorda immagini terrificanti di film di fantascienza con bubboni pronti a esplodere in bolle di acido verdognolo. Non accetta quella mutazione che vive come pericolosa per sé e vuole estirparla. Pensa di essere ancora in tempo per farlo (il T-Rex nello specchio è ancora distante) e l'unico modo che le viene in mente per provare a sconfiggerlo è quello chirurgici (decisamente raffazzonato) che mette in atto.
Ma, ahimè, i T-Rex è assai più vicino (è nella sua testa) e lei non vedrà mai il mostro per com'è in realtà. C'è di buono che, quantomeno, morirà convinta di essere riuscita a sconfiggerlo.

In ogni caso declino ogni responsabilità per quello che scrivo. Non sono quasi mai io a deciderlo, spesso è uno gnomo che mi segue ovunque a dettami le storie.

Grazie mille anche per la segnalazione dei typo.

A presto.
W

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Davide Di Tullio
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Re: Anna era un mostro.

Messaggio#7 » sabato 23 gennaio 2021, 21:58

Ciao Wladimiro

Piacere di leggerti. Devo ammettere che questo è sicuramente il tuo racconto più bello tra quello che ho letto fino ad ora (bazzico MC da un anno abbondante). Hai gestito molto bene i tempi, utilizzando una buona prosa, pulita ed essenziale. Anche l'idea di utilizzare un flash back verso il finale è stata vincente. Ha sparigliato le carte. Un tema forte e crudo. Per me una promozione al podio.

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Luca Nesler
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Re: Anna era un mostro.

Messaggio#8 » domenica 24 gennaio 2021, 14:02

Ciao Wladimiro, un bel racconto che si svela nel finale con tutta la sua durezza. Il finale riesce particolarmente bene, dando una chiave di lettura a tutto il resto del racconto.
Un lavoro di certo riuscito, ma questo non significa che non presenti delle criticità che mi permetto di segnalarti (che sennò poi ti lamenti che non ti dico tutto). E, stavolta, non parlo di narrativa immersiva, così non ti risenti.
Però bisogna essere severi col campione d’era, sennò si monta la testa e, invece che guadagnarci, ne viene danneggiato. “Memento mori” ;)
I flashback sono introdotti con poca attenzione al lettore. Non si riescono a collocarle nel tempo né a trovare una diretta implicazione col racconto. Insomma, potresti richiedere uno sforzo minore al lettore, ma sono scelte.
Il linguaggio della prosa non è in linea con il personaggio, è un po’ troppo corretto e lineare.
Mancano del tutto riferimenti ambientali. Non sappiamo dove avvengano le cose descritte, se non sapere che probabilmente avvengono in un istituto “casa delle spose di Cristo” (che forse va scritto maiuscolo?).
Poi ti segnalo alcuni punti .
“So perfettamente come si fa!” stai avendo un momento di ribellione alla buona narrativa? Che bisogno hai di usare questo avverbio? Parlo di ribellione perché so che sai benissimo che non è una buona idea, ma lo fai lo stesso e, apparentemente, senza una ragione. Magari è una svista e allora ti perdono…
“Quando hai poco tempo scriviti un elenco, fai una cosa dopo l’altra e solo dopo controlla se va tutto bene. Se non hai tempo per fare una verifica, qualcuno ci penserà al tuo posto. Nessuno invece farà mai le cose che spettano a te.” Buio completo. Di che si parla? Trovo che sia una formulazione chiara ed efficace, ma che non riesco a legare al testo. Inoltre questo è un chiaro esempio di come la prosa non si adatti al PDV narrante.
“che si era scritta dopo il refettorio.” Questa è infodump del tutto superfluo.
Hai tenuto il PDV fino alla scena dello squarcio dove espressioni come “Non si arrese” fa uscire il lettore per considerarla dall’esterno.
Poi considerando l’intera frase: “Non si arrese e, nonostante ogni movimento le facesse esplodere la testa, riusci a fare un bello squarcio.” Potrebbe essere formulata in modo più diretto e coinvolgente, senza l’inciso, mostrando ciò che accade come hai fatto nella parte prima e in quella dopo.
Insomma, sei stato bravo, ma hai un po’ trascurato il testo. Magari è il tempo e i caratteri, per carità. Ma sono qui per fartelo notare.
Un buon lavoro!
Alla prossima!

Dario17
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Re: Anna era un mostro.

Messaggio#9 » domenica 24 gennaio 2021, 17:35

Finalmente sono riuscito a trovare un metodo per aggirare i font Wladimireschi e minuscoli: leggo tutto sull'app!
Ho avuto l'ennesima prova del perchè vai così forte per questi lidi: cammini su fili narrativi che noialtri abbiamo paura di toccare o che non vediamo proprio. Hai preso questa deriva splatter/horror/gotico/interiore e non la molli. Mi pare giusto.
Il tema mi pare catturato in pieno, ho afferrato solo poco prima della metà la chiave per capire tutto l'ambaradan e non penso che sia colpa della tua prosa.
La follia intrinseca del pov sfalza forse un po' troppo l'ordine cronologico, se proprio voglio muovere una piccola critica.
Ottimo il ritmo e la pedanteria che contraddistingue i dialoghi: necessari e succubi del contesto, quindi ok. Finale ad hoc e a effetto.
Per mia fortuna l'ho letto a stomaco vuoto, sto pezzo.
Baciamo le mani, non c'è altro da fare che questo e nello sperare di non beccarti come testa di serie per i prossimi contest.
Chapeau.

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SilviaCasabianca
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Re: Anna era un mostro.

Messaggio#10 » domenica 24 gennaio 2021, 21:26

Ciao Wladimiro,
mi sembra di capire che sei un mostro sacro qui dentro (per restare in tema di mostri) quindi cerco di andarci con le pinze.
Effettivamente mi sembri un autore molto allenato. Uno che prende e scrive, e sa come si fa, e va giù liscio. Mi dai l'impressione che di racconti così potresti sfornarne anche 3 in una sola sera.
Purtroppo però mi rimane questa sensazione di violenza gratuita, questo tentativo poco riuscito di colpirmi con lo splatter, però questo, aimè, cioè è proprio un discorso personale: a me questo genere non solo non piace ma proprio non mi prende. Mi riferisco soprattutto a particolari come "tettine dure", ancor più che la scena finale.
Fosse stato un horror dai toni più delicati, gotici, che puntava più sulla tensione e la paura senza l'elemento così forte della violenza stilistica, molto probabilmente mi sarebbe piaciuto di più.

Resta comunque la valutazione oggettiva che ovviamente tiene conto dell'aderenza al tema (anche se forse un po' troppo letterale per i miei gusti) e quella della tua capacità di scrittore.

Il fatto che questo sia il genere più ostico per me da digerire, chissà, potrebbe comunque per te rappresentare una sfida con i racconti successivi. Ovviamente io non sono nessuno e tu potresti pensare: "ma chi se ne frega di Silvia Casabianca!" e saresti inconfutabile, ma vedila così: se riesci a convincere me su questo genere, puoi convincere davvero chiunque.

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wladimiro.borchi
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Re: Anna era un mostro.

Messaggio#11 » domenica 24 gennaio 2021, 21:54

No, Silvia nessun mostro sacro.
Sono qui per imparare e migliorarmi esattamente come tutti gli altri.
Anzi forse sono uno di quelli che ha di più da imparare, non vengo Infatti da corsi tenuti da grandi scrittori o da seminari fantasmagorici tenuti da chissà chi.
Quel poco che so su narrativa immersiva e scrittura in genere l'ho imparato qua dentro dai preziosi consigli che mi sono stati nel tempo dati. Sono anche piuttosto in là con gli anni ed è ovviamente più difficile per me imparare cose nuove. Ci sto provando divertendomi e questa è la cosa importante.
L'unico dramma è che l'anno scorso ho vinto il titolo di campione dell'era e i miei amici si divertono a farmelo pesare, tutto qui. Immagino derivi da questo la sensazione che hai avuto di avere a che fare con un mostro sacro, anche se a essere sinceri bellino bellino non sono.
Venendo a questo racconto non era mia intenzione né shockare né disgustare il lettore, quanto soltanto raccontare la storia che il tema mi aveva suggerito nella testa.
Non so come fanno i grandi scrittori ma per quanto mi riguarda le storie nascono così, spontaneamente e la sfida sta solo nel raccontarle nel modo migliore.
Quanto alle "tettine dure" mi preme farti presente che ho cercato di utilizzare un linguaggio che fosse consono al proprietario del flusso di coscienza che andavo a narrare. Non c'è quindi nessuna connotazione di carattere sessuale o erotico in quella definizione ma unicamente il modo con cui una ragazza con dei problemi mentali andrebbe a descrivere quello che è il fenomeno della gravidanza.
Ho usato un diminutivo, che spesso viene utilizzato dagli adulti per rivolgersi ai bambini e ho descritto il gonfiarsi del seno tipico della gravidanza con le parole che presumibilmente avrebbe utilizzato la protagonista.
Al di là di questa doverosa precisazione ti ringrazio per tuo commento e spero per il futuro che il demonietto che vive nel mio cervello mi suggerisca un raccontino prima o poi che ti possa piacere.
A rileggerci presto.
W

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Re: Anna era un mostro.

Messaggio#12 » domenica 24 gennaio 2021, 22:45

Ciao Wladimiro, piacere di leggerti! Sarò essenziale: lavoro superlativo!
Il tema è centrato. Lo stile immersivo e fluido. La storia drammatica e cruda.
Sai che non è di mio gradimento il nudo e crudo eccessivo ma tu sei così bastardo da scrivere così bene da farmi piacere anche questa roba :) Scherzi a parte, negli ultimi anni sei migliorato tantissimo, motivo per cui il sottoscritto si trova qui, incuriosito da un miglioramento progressivo che oggi ti porta a scrivere un racconto che non è solo da podio del gruppo ma può avere ambizioni più alte.
A presto!
Davide Mannucci

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Re: Anna era un mostro.

Messaggio#13 » lunedì 25 gennaio 2021, 12:05

Davidi e Dario,
Grazie mille, io vi amo teneramente.

Luca Nesler,
grazie dei preziosi consigli. A onor del vero l'avverbio mi è sfuggito, chiedo venia. Amo teneramente anche te.

W

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Re: Anna era un mostro.

Messaggio#14 » lunedì 25 gennaio 2021, 12:14

wladimiro.borchi ha scritto:A onor del vero l'avverbio mi è sfuggito

Allora siamo ancora amici

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SilviaCasabianca
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Re: Anna era un mostro.

Messaggio#15 » lunedì 25 gennaio 2021, 17:52

Ciao Wladimiro!
Torno a risponderti brevemente alle tue considerazioni. Lungi da me voler supporre nulla, scusa se ti è sembrato così. Non mi viene naturalissimo dare giudizi. Non potendolo quindi dare da editor o da critica, mi resta solo poter dire quello che sento da lettrice. Il tuo scegliere un diminutivo forse in questo caso ha ottenuto un risultato opposto alle tue intenzioni, almeno su di me che comunque sono una donna. Provo a spiegarmi: quando dici "tettine", da donna, o vuoi offendere, o vuoi ironizzare sul fatto di essere poco dotata, oppure c'è qualcosa di sessuale in gioco. O almeno a me arriva così. Forse un bel "tette" a questo punto sarebbe stato meglio in questo caso =D, più onesto e spontaneo, e magari seguito più da termini che facessero riferimento al fastidio, al dolore, alla sorpresa, piuttosto che alla condizione al tatto fine a se stessa. Quindi forse nel voler essere delicato hai involontariamente causato una "idiosincrasia".
Però....ora non vorrei fare una disquisizione di tre ore sulle tette di Anna, ahahahahah, era solo un piccolo esempio per farti capire la mia personalissima percezione.
Sei comunque in testa (complimenti!) quindi puoi ignorarmi bellamente <3
Ultima modifica di SilviaCasabianca il lunedì 25 gennaio 2021, 17:58, modificato 3 volte in totale.

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Re: Anna era un mostro.

Messaggio#16 » lunedì 25 gennaio 2021, 21:59

Grazie Silvia della precisazione.
Visto però anche su due parole quante sfumature e differenti opinioni.
Proprio per quello la narratologia ha regole oggettive.
E questo è un posto stupendo per impararle.
A presto.
W

alexandra.fischer
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Re: Anna era un mostro.

Messaggio#17 » mercoledì 27 gennaio 2021, 21:04

Tema centrato. Lo stile mi ricorda quello di Margaret Atwood. Anna è un’innocente in un mondo malvagio. Punti di forza: come riporti la voce della madre quando le spiega della morte del padre: voce dialettale, armoniosa. La scomparsa della madre è altrettanto straziante, c’è la bara avvolta nella bandiera della Svizzera e neppure la visione della salma da parte di Anna, come nel caso del padre. Questo rende il tutto più straziante, come pure il fatto della nuova sistemazione dagli zii, che non la salva dallo stupro e da una fine tragica (l’essere stata confinata nell’istituto di suore perché in stato interessante la porta alla scelta del suicidio). Anna può apparire un mostro, ma in realtà è una giovane fragile, legata a rituali sempre uguali e rassicuranti per lenire i dolori dell’anima.

Punti deboli:
Ti segnalo le parti corrette.

Di’ le tue preghiere…
Gesù lo voleva con sé.

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Re: Anna era un mostro.

Messaggio#18 » sabato 30 gennaio 2021, 15:01

Sai che nelle mie valutazioni tengo sempre in grande conto il rapporto tra quelle che, a mio parere, erano le intenzioni dell'autore e il risultato finale... Devo dire che qui ci trovo una correlazione quasi perfetta e questo vuol dire che stai riuscendo a mettere su carta (digitale) le tue storie senza perderti per strada mantenendo sempre la barra a dritta. A mio avviso qui esageri un pelo sulle bruciature di sigarette inflitte dalla madre, non credo ce ne fosse bisogno e neppure avevi delineato quell'atmosfera famigliare lì. Il tema è forse preso un po' da distante, ma lo accetto. Per me un pollice su.

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wladimiro.borchi
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Re: Anna era un mostro.

Messaggio#19 » sabato 30 gennaio 2021, 16:06

Grazie Antico.
Amo anche te teneramente.
W

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