Dipende da come la vedi

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Davide_Mannucci
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Dipende da come la vedi

Messaggio#1 » martedì 19 gennaio 2021, 0:24

Il pompiere paura non ne ha.
Le fiamme che mi mordono il culo mi stanno dicendo un’altra cosa e un po’ comincio ad averne.
Ma sono un pompiere e paura non ne ho.
Sospeso nel vuoto, con questo cazzo di ferro che mi perfora la mano come un pezzo di lombata allo spiedo, sono uno che del pompiere ha bisogno. Ma sono morti tutti. Non c’è rimasto nessuno. Alfio stava dicendo qualcosa sulla sorella del macellaio, quando il pavimento ha iniziato a scricchiolare.
Stamattina aveva portato cornetti ripieni per tutti e la squadra sembrava davvero felice.
Un bel giorno per salvare una vita, come dice Patrick Dempsey in Grey’s Anatomy.
Un bel giorno bel salvare vite, ragazzi. Lo avevo appena finito di dire, quando abbiamo saputo dell’incendio. E allora, neanche il tempo di finire i cornetti e siamo volati appena è arrivato l’allarme.
Perché siamo vigili del fuoco. No, cazzo, siamo pompieri e paura non ne abbiamo.
Rumore.
Cos’è stato?
Sono passi?
Forse qualcuno sta salendo e viene ad aiutarmi. Salendo da dove? Magari le scale non sono crollate.
Se almeno potessi girarmi e dare un’occhiata. Non so cosa mi impedisca di muovere il collo e anche la schiena sembra bloccata. Un momento, da questa parte riesco a muovermi, anche se un dolore tremendo mi attraversa le scapole. Credo che sia questo il lancinante di cui parlano quelli che sanno scrivere.
Fa male, cazzo.
Ma, quello? Oddio, Winnie the Pooh mi sta guardando. È della bambina che abbiamo trovato. Sofia piangeva e ripeteva che il suo orsacchiotto si era perso.
Anche Agata ha un peluche come quello. Ricaccio questa sensazione schifosa di magma che risale l’esofago. Non devo vomitare e neanche piangere. La rivedrò, così come quell’uomo che urlava per la strada, ha rivisto la sua piccola Sofia. “Salvate la mia bambina, è rimasta dentro!”. Missione compiuta.
L’ho salvata, cazzo. Sì, ce l’ho fatta e, prima che la terra se li inghiottisse tutti, anche i ragazzi non vedevano l’ora di uscire da questo inferno per godersi lo spettacolo della salvezza. Salvare vite è uno spettacolo. E ce l’ho fatta; ce l’abbiamo fatta, ragazzi.
Ma non sono riuscito a salvare Pooh, mi dispiace.
L’immagine riflessa nello specchio attaccato al muro è annerita dal fumo e ne nasconde mezzo volto, ma si vede che è triste, povero Pooh. Mi dispiace, non ce l’abbiamo fatta. Ma abbiamo salvato Sofia.
Si vince o si perde, amico mio, dipende da come la vedi.
Noi, bocconcini di carne abbruciacchiata sospesi nel nulla, potremmo dire che la vita fa schifo e che non è giusto, perché io meritavo di vedere Agata diventare una donna.
Ma quell’uomo in strada, in questo momento, sta abbracciando la sua bambina e la vita a lui sembrerà tutt’altro che schifosa.
Merda, che male. La mano sta per esplodere, lo so.
Ma non c’era un corrimano da questa parte?
È lì che Sergio si è appoggiato quando abbiamo sentito quelle botte. Dopo qualche secondo il pavimento è come sparito. Lui è rimasto aggrappato finché non mi ha bisbigliato “Non ce la faccio più” ed è andato giù.
La moglie di Sergio sta per partorire. La vita è una merda.
Ma Sofia è viva e la vita è meravigliosa.
Non è così Pooh? Eh, amico mio?
Mi guarda e sembra capirmi.
«Lasciati andare, è l’unico modo per salvarsi».
Chi cazzo ha parlato? Non riesco a muovermi, devo avere qualcosa anche alla schiena. Mi brucia tutto.
«Ho parlato io, sono Pooh. Non puoi girarti, hai un ferro di due metri che ti passa da parte a parte. Come quella volta in cui Tigro è saltato giù dall’albero. Che ridere. O forse non fa molto ridere.
Continua a guardarmi dallo specchio e poi lasciati andare. Se ti spingi con i piedi al muro, anche il ferro si staccherà. Solo così puoi salvarti».
Sono impazzito, sto morendo. Pooh non può parlare.
Anche l’uomo che morì tra le mie braccia due anni fa, prima di vomitare sangue, mi disse che vedeva una lepre sul divano auguragli buona fortuna.
«Ma certo che parlo. Dai, buttati. Tanto che vuoi che succeda? Dopo arriva Christopher Robin e ci mette nella cesta dei giocattoli. Non succede niente. O forse sì. C’è chi rimbalzerà, chi si adagerà e chi forse non ce la farà. Dipende da come la vedi, non è così amico mio?».
Forse ha ragione lui, dipende da come la guardi.
Spingo le gambe contro il muro.
Ha ragione Pooh.
E poi, un pompiere paura non ne ha.
Ultima modifica di Davide_Mannucci il martedì 19 gennaio 2021, 0:34, modificato 1 volta in totale.


Davide Mannucci

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antico
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Re: Dipende da come la vedi

Messaggio#2 » martedì 19 gennaio 2021, 0:28

Ciao Davide! Caratteri e tempo ok, buona Specularia Edition!

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MatteoMantoani
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Re: Dipende da come la vedi

Messaggio#3 » mercoledì 20 gennaio 2021, 17:08

Ciao Davide, è la prima volta che ti commento. Ecco i miei suggerimenti al tuo pezzo.

Prime Impressioni. Sono colpito. Davvero niente male. Bella storia, complimenti.

Aderenza al tema. Lo specchio c’è, ma mi manca il discorso della vicinanza. Forse è da vedere come Pooh che è riflesso nello specchio, ma è vicino perché la morte è imminente. Aiutami tu.

Punti di miglioramento. Non saprei cosa consigliarti, ma se proprio devo, magari inserisci qualche elemento sensoriale in più: siamo nel mezzo di un incendio, allora potresti mettere gas che grattano la gola, cenere che fa lacrimare gli occhi, lo scricchiolio e il sibilo continuo delle fiamme, le ombre serpentine sulle pareti…
Altra cosa che volendo si può migliorare, la sbarra che attraversa la mano all’inizio è difficile da legare con quella che attraversa l’intero corpo. Cioè: il poveretto è trapassato da una sbarra che gli infilza contemporaneamente la mano e il corpo? Ci può stare, ma mi sembra un po’ improbabile.

Punti di forza. Il monologo del personaggio è ben reso, divertente, coi riferimenti alle situazioni passate, alla festa coi colleghi, le situazioni personali. Ti sei calato nel personaggio alla perfezione, ho provato una forte empatia per la voce narrante e questo porta solo punti a tuo favore. Insomma, tanto di cappello.

Conclusioni. Aggiungerei un pizzico di descrizioni sensoriali in più per descrivere l’incendio, ma per il resto davvero un ottimo pezzo. Potrebbe essere la partitura di uno spettacolo teatrale, già vedo un attore sul palco a interpretare il nostro sfortunato pompiere. Bravo.

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Davide_Mannucci
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Re: Dipende da come la vedi

Messaggio#4 » mercoledì 20 gennaio 2021, 17:21

Ciao Matteo! Grazie per l'apprezzamento e per i consigli preziosi!
Sì avrei dovuto dare più spazio alle percezioni sensoriali ma i caratteri limitati mi hanno costretto a una scelta :)
Per quanto riguarda il tema, si parlava anche di punti di vista e ho giocato molto su quello (dipende d come la vedi...la vita fa schifo, è una merda/è meravigliosa)
Per quanto riguarda il ferro, il pompiere è infilato da due ferri: uno nella mano e l'altro nel fianco.
Grazie ancora! :)
Davide Mannucci

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maurizio.ferrero
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Re: Dipende da come la vedi

Messaggio#5 » giovedì 21 gennaio 2021, 18:29

Ciao Davide, piacere di leggerti.

Il tuo racconto mi è piaciuto molto. PdV ben mantenuto, flusso di pensieri coerente con il personaggio e sufficientemente disperato a causa della situazione. Le reiterazioni di frasi che acquistano nuovo significato nel corso della storia mio sono sempre piaciute, e "il pompiere paura non ne ha" è un vero tocco di classe.
Insomma, sono contento di aver letto un bel racconto.
Per quanto mi riguarda, il tema è centrato.
Ti segnalo qualche punto di miglioramento: il personaggio si trova in un edificio in fiamme, avrei giocato molto più sulle sensazioni di soffocamento, olfattive e di (mancanza di) visione.
La lunga frase detta da Pooh ("Ho parlato io...", ecc.) poteva essere spezzata da qualche beat per renderla più dinamica.
Per il resto, poco altro da dire. Ottimo lavoro!

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Davide_Mannucci
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Re: Dipende da come la vedi

Messaggio#6 » giovedì 21 gennaio 2021, 20:58

Ciao Maurizio,
sono davvero contento del tuo commento. Fa piacere essere apprezzati da una signora penna come te e, siccome non è mera piaggeria, non replicare: sei una signora penna! :)
Detto questo, sì, potevo aggiungere qualche elemento sensoriale per dare ancora più l'dea dell'ambiente.
Per quanto riguarda il beat, verissimo, potevo e dovevo. :) Pensa che il giorno dopo, rileggendolo, mi son detto "Certo, un beattino potevo pure mettercelo!" :D
Grazie mille per il commento ma soprattuto per i consgli.
A presto!
Davide Mannucci

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EricaMartelli
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Re: Dipende da come la vedi

Messaggio#7 » sabato 23 gennaio 2021, 16:47

Ciao Davide, piacere di leggerti. E’ la mia prima volta su MC, quindi perdona se non mi sono ancora fatta le ossa nemmeno con i commenti. Il tuo racconto mi e’ piaciuto molto, davvero piacevole da leggere, coerente e mi ha fatto immedesimare molto velocemente con il protagonista. Carina l’idea di Pooh che si anima, cosi come la dualita’ tra le cose belle e quelle terrificanti. Come fedele seguace di Grey’s Anatomy capisco il riferimento, non casuale tra l’altro visto che molte puntate girano attorno a temi simili. Davvero una lettura fluida che mi e' piaciuta. Complimenti!

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Pretorian
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Re: Dipende da come la vedi

Messaggio#8 » sabato 23 gennaio 2021, 23:05

Ciao Davide e piacere di leggerti.
Devo dire, davvero un ottimo racconto, nel suo complesso. Il personaggio è interessante, la situazione è avvincente e il suo immaginario dialogo con Winnie the Pooh è un tocco divertente in una tragedia. Penso che ci sarebbero giusto un paio di accorgimenti che avrebbero potuto renderlo migliore. Il primo è sui pensieri del protagonista. Insomma, per essere un disperato sul punto di morire, circondato dal fuoco e impalato a uno spuntone di ferro (ehm... forse "questo cazzo di ferro che mi perfora la mano" non è stata la migliore scelta di parole...) sembra percepire davvero poco dolore e pensa veramente tanto. In una situazione simile, avrei inserito pensieri più brevi e ripetuti, magari con una più evidente indicazione del dolore e qualcosa di meno su tutte le considerazioni e i ricordi vari, che non penso che siano la prima cosa che ti passi in mente in una situazione simile. Oltre a questo, l'immagine di lui appeso nel vuoto con uno spuntone nella mano mi sembra un po' improbabile: insomma, quanto possono reggere le sue cartilagini prima di spappolarsi e lasciarlo cadere? Forse sarebbe stato meglio inserire la spalla o il fianco: a livello di trama non sarebbe cambiato nulla, ma sarebbe stato più plausibile.
Nel complesso, comunque, davvero ottimo lavoro.

Alla prossima!

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Davide_Mannucci
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Re: Dipende da come la vedi

Messaggio#9 » sabato 23 gennaio 2021, 23:29

EricaMartelli ha scritto:Ciao Davide, piacere di leggerti. E’ la mia prima volta su MC, quindi perdona se non mi sono ancora fatta le ossa nemmeno con i commenti. Il tuo racconto mi e’ piaciuto molto, davvero piacevole da leggere, coerente e mi ha fatto immedesimare molto velocemente con il protagonista. Carina l’idea di Pooh che si anima, cosi come la dualita’ tra le cose belle e quelle terrificanti. Come fedele seguace di Grey’s Anatomy capisco il riferimento, non casuale tra l’altro visto che molte puntate girano attorno a temi simili. Davvero una lettura fluida che mi e' piaciuta. Complimenti!


Ciao Erica. Grazie mille per il commento e l'apprezzamento.
La citazione di Derek mi è venuta mentre scrivevo e ripensavo alle molte volte in cui, come hai detto tu, nella serie si sono trattati temi molto vicini a quello del mio racconto.
Per il resto, grazie ancora!
A presto
Ultima modifica di Davide_Mannucci il domenica 24 gennaio 2021, 6:28, modificato 1 volta in totale.
Davide Mannucci

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Davide_Mannucci
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Re: Dipende da come la vedi

Messaggio#10 » sabato 23 gennaio 2021, 23:33

Pretorian ha scritto:Ciao Davide e piacere di leggerti.
Devo dire, davvero un ottimo racconto, nel suo complesso. Il personaggio è interessante, la situazione è avvincente e il suo immaginario dialogo con Winnie the Pooh è un tocco divertente in una tragedia. Penso che ci sarebbero giusto un paio di accorgimenti che avrebbero potuto renderlo migliore. Il primo è sui pensieri del protagonista. Insomma, per essere un disperato sul punto di morire, circondato dal fuoco e impalato a uno spuntone di ferro (ehm... forse "questo cazzo di ferro che mi perfora la mano" non è stata la migliore scelta di parole...) sembra percepire davvero poco dolore e pensa veramente tanto. In una situazione simile, avrei inserito pensieri più brevi e ripetuti, magari con una più evidente indicazione del dolore e qualcosa di meno su tutte le considerazioni e i ricordi vari, che non penso che siano la prima cosa che ti passi in mente in una situazione simile. Oltre a questo, l'immagine di lui appeso nel vuoto con uno spuntone nella mano mi sembra un po' improbabile: insomma, quanto possono reggere le sue cartilagini prima di spappolarsi e lasciarlo cadere? Forse sarebbe stato meglio inserire la spalla o il fianco: a livello di trama non sarebbe cambiato nulla, ma sarebbe stato più plausibile.
Nel complesso, comunque, davvero ottimo lavoro.

Alla prossima!


Ciao Agostino! Sono onorato di sentirti definire il mio racconto "davvero ottimo" e di questo ti ringrazio davvero tanto. Ma ti ringrazio molto di più per i consigli. Perfettamente d'accordo sui pensieri. Per il ferro nella mano, hai ragione. In effetti il poveretto è infilato anche da un altro palo, proprio per evitare il discorso delle cartilagini altrimenti sbriciolate :)
Grazie ancora!
A presto
Davide Mannucci

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Debora D
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Re: Dipende da come la vedi

Messaggio#11 » domenica 24 gennaio 2021, 17:11

Ciao Davide, piacere di leggerti.
Racconto di grande impatto e con un argomento molto forte. Ottima scelta il punto di vista di un pompiere in una situazione di pericolo. Mi è piaciuto di più alla seconda lettura, ma l'ho comunque apprezzato.
Sul tema ho dovuto ragionare: alla fine si parla di prospettiva e c’è uno specchio nel quale si riflette l’orsetto parlante. Tema rispettato attraverso pensiero molto divergente. (Che è ammirevole in situazioni di input molto difficili come gli ultimi due che abbiamo avuto nel contest.)

Scrittura buona senza dubbio, hai mantenuto bene il filtro del personaggio. Hai fatto anche una difficile scelta: impostare tutto in una sequenza statica e raccontare l'antefatto attraverso i pensieri deliranti del protagonista. Poteva essere un disastro e invece ne risulta un pezzo coinvolgente.
Ecco alcune osservazioni per andare proprio in profondità.
1. Lo stato alterato del personaggio punto di vista. Il dolore, la morte vicina, lo rendono di certo confuso e in una condizione quasi allucinatoria, questo giustifica la visione dell’orsetto che non sappiamo se sia reale o meno.
MA
questo ti ha costretto anche a fare scelte che non rendono la narrazione sempre trasparente.
Ho riscontrato il problema soprattutto nell’immaginarmi la posizione del personaggio e dell’orsetto. L’unico oggetto sicuro è lo specchio che dichiari attaccato al muro.
La situazione è abbastanza chiara fin da subito: in pericolo, sta morendo, i suoi pensieri ci informano sul passato.
Ma riguardo alla condizione del protagonista, cioè riguardo la sua posizione abbiamo queste frasi:
1. Sospeso nel vuoto, con questo cazzo di ferro che mi perfora la mano come un pezzo di lombata allo spiedo, sono uno che del pompiere ha bisogno.
2. Non so cosa mi impedisca di muovere il collo e anche la schiena sembra bloccata.
3. Ma non c’era un corrimano da questa parte?
Sospeso vuol dire tante cose, dove sta? è aggrappato al pavimento caduto? Penzola nella tromba delle scale? Dalla finestra? Non è chiaro.
Sospeso in qualche modo ha una mano trapassata da un pezzo di ferro. Il corrimano può suggerire delle scale.
Spenderei qualche parola in più sulla collocazione spaziale altrimenti risulta confuso.
Anche quando compare l’orsetto:
Ma, quello? Oddio, Winnie the Pooh mi sta guardando.
Dove sta? Appoggiato su un resto del pavimento, magari? Penzolante da una sporgenza di travi o cemento? Mi è apparso galleggiante nel vuoto così.

Secondo aspetto è il dialogo. Questa battuta di Pooh mi suona lunga. Va a capo perché volevi mettere un beat e poi l’hai tolto? Ci starebbe bene proprio lì dove c’è lo spazio.
«Ho parlato io, sono Pooh. Non puoi girarti, hai un ferro di due metri che ti passa da parte a parte. Come quella volta in cui Tigro è saltato giù dall’albero. Che ridere. O forse non fa molto ridere.
Continua a guardarmi dallo specchio e poi lasciati andare. Se ti spingi con i piedi al muro, anche il ferro si staccherà. Solo così puoi salvarti».


Inoltre lo stesso espediente dell’orsetto mi è sembrato un po’ disarmonico, cosa che riguarda puramente il mio gusto però. Riconosco che con il pensiero riguardo alla lepre sul divano hai cercato anche di giustificarlo.

Conclusione: pignoleria, che è sempre dovuta, a parte, il racconto lascia un’impronta sul lettore. Resta il senso di rimpianto, la consapevolezza di aver salvato una famiglia ma distrutto la propria. Il punto di vista sulla vita c’è ed è ciò che riconduce al tema con molti passaggi di ragionamento. Un racconto molto difficile che scricchiola in trasparenza ma vince sul piano dell'emotività.
Bella prova,
alla prossima

Andrea J. Leonardi
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Re: Dipende da come la vedi

Messaggio#12 » domenica 24 gennaio 2021, 18:43

Ciao Davide, piacere di leggerti.

Tema. Lo specchio è presente, così come la visione alternativa/relativa, la questione di punti di vista. Tuttavia, non percepisco il termine di vicinanza. Non direi che il tema è mancato, anche in termini di interpretazione con cui siamo stati invitati ad approcciarci al tema, direi quindi che è preso al 70-80%. (Utilizzo un sistema a punti, per questo insisto nel definire.)

Trama. Toccante e profonda. Durante la prima lettura sono rimasto come in attesa che accadesse qualcosa, per apprezzare sempre di più quello che già stava accadendo. La scena, la storia, avviene quasi per intero nella mente del PdV, è li che si trova il dinamismo necessario espresso anche dalla ripetizione di alcune frasi, con significati crescenti. Ottimo lavoro.

Stile. Anche qui, l’ho apprezzato sempre di più leggendo. All’inizio sembrava un raccontato, ma è bastata un po’ di pazienza per capire come invece hai reso incredibilmente bene il flusso di pensieri del PdV. Da segnalare solo ciò che è già stato detto, soprattutto quella lunga frase detta da Winnie, che è stata l’unica cosa che ha rallentato la mia lettura e mi ha costretto a tornare in dietro per cercare di capire bene.

Un bel racconto, l'ho anche condiviso con un amico dicendo "ehi, ti va di leggere qualcosa di bello?". Complimenti.

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Davide_Mannucci
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Re: Dipende da come la vedi

Messaggio#13 » domenica 24 gennaio 2021, 21:18

Debora D ha scritto:Ciao Da

Conclusione: pignoleria, che è sempre dovuta, a parte, il racconto lascia un’impronta sul lettore. Resta il senso di rimpianto, la consapevolezza di aver salvato una famiglia ma distrutto la propria. Il punto di vista sulla vita c’è ed è ciò che riconduce al tema con molti passaggi di ragionamento. Un racconto molto difficile che scricchiola in trasparenza ma vince sul piano dell'emotività.
Bella prova,
alla prossima


Ciao Debora, grazie per il commento e per l'apprezzamento, fa sempre piacere sentirsi dire "bella prova" ;)
Ma soprattutto grazie per la pignoleria, quella è la cosa più preziosa del commento perché mi aiuta, mettendo insieme i suggerimenti degli altri, anche dei precedenti contest, a fare mente locale sulle cose che posso e devo migliorare. Grazie davvero! Concordo su tutto. Purtroppo il tempo e i caratteri a volte ti costringono a scelte e, per quanto riguarda l'ambientazione, non ho dipinto un quadro più ampio.
Riguardo ai beat necessari nei dialoghi, perfettamente d'accordo. COme già detto a Maurizio, il giorno dopo mi sono morso le dita perché me ne sono accorto... Bastava un "beattino" ed era tutto più fluido. Ecco un'altra cosa da mettere nello zainetto delle cose da ricordare quando scatterà il prossimo contest.
Grazie ancora per essere pignola (ma in questo caso l'accezione è decisamente positiva) e per aver apprezzato il mio lavoro.
A presto!
Davide Mannucci

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Davide_Mannucci
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Re: Dipende da come la vedi

Messaggio#14 » domenica 24 gennaio 2021, 21:22

Andrea J. Leonardi ha scritto:Ciao Davide, piacere di leggerti.

Tema. Lo specchio è presente, così come la visione alternativa/relativa, la questione di punti di vista. Tuttavia, non percepisco il termine di vicinanza. Non direi che il tema è mancato, anche in termini di interpretazione con cui siamo stati invitati ad approcciarci al tema, direi quindi che è preso al 70-80%. (Utilizzo un sistema a punti, per questo insisto nel definire.)

Trama. Toccante e profonda. Durante la prima lettura sono rimasto come in attesa che accadesse qualcosa, per apprezzare sempre di più quello che già stava accadendo. La scena, la storia, avviene quasi per intero nella mente del PdV, è li che si trova il dinamismo necessario espresso anche dalla ripetizione di alcune frasi, con significati crescenti. Ottimo lavoro.

Stile. Anche qui, l’ho apprezzato sempre di più leggendo. All’inizio sembrava un raccontato, ma è bastata un po’ di pazienza per capire come invece hai reso incredibilmente bene il flusso di pensieri del PdV. Da segnalare solo ciò che è già stato detto, soprattutto quella lunga frase detta da Winnie, che è stata l’unica cosa che ha rallentato la mia lettura e mi ha costretto a tornare in dietro per cercare di capire bene.

Un bel racconto, l'ho anche condiviso con un amico dicendo "ehi, ti va di leggere qualcosa di bello?". Complimenti.



Ciao Andrea. CHe dire? Sentire ancora una volta definire il mio racconto "ottimo" mi riempie di gioia. Sono contento che il flusso di pensieri sia riuscito. Sapevo di rischiare il raccontato ma ho cercato di immedesimarmi e di non uscire dalla testa del pompiere. Sono contento che sia arrivato.
La lunga frase di Winnie mi sta già sulle palle perché è una nota stonata di cui mi sono accorto subito ( ma troppo tardi)...fanculo chiaccherone Winnie :D
Addirittura lo hai girato ad un amico dicendogli così...beh...grazie, fa piacere davvero!
A presto!
Davide Mannucci

Giulio_Marchese
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Re: Dipende da come la vedi

Messaggio#15 » martedì 26 gennaio 2021, 17:51

Ciao Davide!
Dopo un inizio un po' incerto e abbastanza raccontato ci regali un racconto ben strutturato e piacevole da leggere.

Punti di forza: Sicuramente la struttura. Sia le ripetizioni che i pensieri del personaggio sono funzionali sia a darci dettagli riguardo a cosa sta accadendo sia a creare empatia nei confronti del protagonista. Il tema dei punti di vista è rispettato in pieno.

Punti deboli: La prima parte in cui ricostruisce la giornata, è evidente che sia a vantaggio del lettore. Non dico che in punto di morte non sia plausibile un simile racconto interiore ma dal punto di vista narrativo si poteva fare di meglio. In fin dei conti sei tu che decidi quando deve partire la storia, in che momento esatto della vita del personaggio. Quindi è fin troppo evidente che stai dando contesto al lettore. Magari avresti potuto diluire queste informazioni nel corso del racconto (per altro alcune informazioni arrivano di nuovo dopo e in modo più naturale.) Però niente di grave, certo il "cazzo di ferro" mi ha fatto ridere, forse questa frase andrebbe riformulata ;)

Come lo migliorerei: Il racconto è già ottimo così, l'unica cosa che mi sento di consigliare è snellire un po' la parte iniziale, quella dei cornetti diciamo.

In conclusione un buon racconto che non lascia indifferenti, la frase finale mi ha dato un brivido lungo la schiena. Complimenti, a rileggerci!

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Eugene Fitzherbert
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Re: Dipende da come la vedi

Messaggio#16 » martedì 26 gennaio 2021, 20:26

Ciao, Davide (e stavolta ho scritto bene il tuo nome!),
hai concentrato in poche migliaia di caratteri il delirio da fine vita di un uomo che di mestiere rischia la vita. E di questo non posso che essertene grato. Leggere il racconto è stata una bella esperienza, davvero. L'unica cosa, dato che la narrazione in medias res, non essendoci subito un descrizione del contesto, ci ho messo qualche riga per riuscire a entrare nella storia del tutto. Ma bada, questo non è 'colpa' tua. Non avevi scelta, vista l'esiguità di spazio a disposizione.
La cosa certa è che una volta entrato nella testa del personaggio, non si smette di soffrire.
Consigli? Non saprei, ma per rendere le cose più cinematografiche, potresti evitare di tenere la mano infilzata, e lasciarla libera. Può essere veicolo di emozioni, soprattutto se il protagonista cerca il contatto con Winnie the PooPooh. E se vuoi fare il finale con i fuochi d'artificio: perché non fare esplodere lo specchio, riducendo l'immagine dell'orsetto guida in mille pezzi, proprio nel momento della caduta? Disperazione sopra disperazione...
Ma tutto questo è solo pour parler, per scrivere qualcosa in calce a una prova davvero molto buona!

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Davide_Mannucci
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Re: Dipende da come la vedi

Messaggio#17 » mercoledì 27 gennaio 2021, 8:16

Giulio_Marchese ha scritto:Ciao Davide!
Dopo un inizio un po' incerto e abbastanza raccontato ci regali un racconto ben strutturato e piacevole da leggere.

Punti di forza: Sicuramente la struttura. Sia le ripetizioni che i pensieri del personaggio sono funzionali sia a darci dettagli riguardo a cosa sta accadendo sia a creare empatia nei confronti del protagonista. Il tema dei punti di vista è rispettato in pieno.

Punti deboli: La prima parte in cui ricostruisce la giornata, è evidente che sia a vantaggio del lettore. Non dico che in punto di morte non sia plausibile un simile racconto interiore ma dal punto di vista narrativo si poteva fare di meglio. In fin dei conti sei tu che decidi quando deve partire la storia, in che momento esatto della vita del personaggio. Quindi è fin troppo evidente che stai dando contesto al lettore. Magari avresti potuto diluire queste informazioni nel corso del racconto (per altro alcune informazioni arrivano di nuovo dopo e in modo più naturale.) Però niente di grave, certo il "cazzo di ferro" mi ha fatto ridere, forse questa frase andrebbe riformulata ;)

Come lo migliorerei: Il racconto è già ottimo così, l'unica cosa che mi sento di consigliare è snellire un po' la parte iniziale, quella dei cornetti diciamo.

In conclusione un buon racconto che non lascia indifferenti, la frase finale mi ha dato un brivido lungo la schiena. Complimenti, a rileggerci!



Ciao Giulio!
Grazie mille per il commento e per i consigli e le segnalazione. Contest dopo contest cerco di affinare alo meglio le tecniche e l'obiettivo è quello di creare empatia tra lettore. I riferimenti/flashback ho cercato di inserirli il più possibile nel flusso di pensiero del pompiere ma il rischio di zoppicare e andare nel raccontato c'è sempre. Grazie mille per la segnalazione.
Sono contento per il brivido lungo la schiena...è uno dei miei obiettivi quando scrivo :)
A presto!!
Davide Mannucci

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Davide_Mannucci
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Re: Dipende da come la vedi

Messaggio#18 » mercoledì 27 gennaio 2021, 8:18

Eugene Fitzherbert ha scritto:Ciao, Davide (e stavolta ho scritto bene il tuo nome!),
hai concentrato in poche migliaia di caratteri il delirio da fine vita di un uomo che di mestiere rischia la vita. E di questo non posso che essertene grato. Leggere il racconto è stata una bella esperienza, davvero. L'unica cosa, dato che la narrazione in medias res, non essendoci subito un descrizione del contesto, ci ho messo qualche riga per riuscire a entrare nella storia del tutto. Ma bada, questo non è 'colpa' tua. Non avevi scelta, vista l'esiguità di spazio a disposizione.
La cosa certa è che una volta entrato nella testa del personaggio, non si smette di soffrire.
Consigli? Non saprei, ma per rendere le cose più cinematografiche, potresti evitare di tenere la mano infilzata, e lasciarla libera. Può essere veicolo di emozioni, soprattutto se il protagonista cerca il contatto con Winnie the PooPooh. E se vuoi fare il finale con i fuochi d'artificio: perché non fare esplodere lo specchio, riducendo l'immagine dell'orsetto guida in mille pezzi, proprio nel momento della caduta? Disperazione sopra disperazione...
Ma tutto questo è solo pour parler, per scrivere qualcosa in calce a una prova davvero molto buona!



Ciao Eugene!! Grazie per il commento e per non aver sbagliato il mio nome :P
Come vedi anche stavolta le sostanze hanno fatto il loro gioco ed è apparso Winnie the Pooh che parla.... :D
Sono contento che ti sia piaciuto!
Grazie per i consigli....e le idee...chissà......ci penso!!

A presto
Davide Mannucci

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Re: Dipende da come la vedi

Messaggio#19 » mercoledì 3 febbraio 2021, 15:54

Un racconto convincente e senza evidenti punti deboli se non quella lunga frase di Winnie The Poh che pare davvero eccessiva. Per il resto, rimane una gran bella prova che non mi convince appieno sul fronte tema in quanto non mi sembra ben declinato se non addirittura inserito quasi a forza. Pertanto vado con un pollice quasi su e lo piazzo dietro al parivalutato racconto di Fagiolo nel quale il tema è assolutamente più integrato.

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