Caramella

Dario17
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Caramella

Messaggio#1 » martedì 19 gennaio 2021, 0:51

La madre e il neonato sono spirati abbracciati l’un altro sul pavimento.
Faccio un cenno ai miei uomini.
«Seppelliteli qua intorno, con tutte le premure del caso.»
Esco dalla casa.
La Pianura Padana è una purulenta tavola che si estende fino a dove posso arrivare con lo sguardo; scommetto che se avessi con me il mio fucile da cecchino a ioni, potrei vedere l’Adriatico e la sua schiuma tossica dentro il mirino laser.
I miei uomini varcano la porta reggendo il telo refrigerante, gonfio del suo contenuto di morte.
Non voglio dimenticare i loro volti, me li imprimerei a forza nel cranio se potessi, ma sessantadue milioni di morti sono davvero troppi.
Il comunicatore sul polso trilla e vibra, ne sfioro lo schermo senza guardarlo.
«Quel loro merdoso Big Boy atterrerà tra poco.»
Abbasso lo sguardo.
Heinze si morde quel che gli resta del labbro inferiore e mi guarda con una solennità da crepare il display.
In un lampo, prendo una decisione che rimandavo da giorni.
«Verrai con me all’incontro, fratello. Sarai al mio fianco.»
Heinze manco mi risponde e termina la chiamata.
«Presidente» uno dei miei uomini china la testa appena incrocio lo sguardo con lui.
Sposta il Respiratore dalla bocca «La navetta è pronta al punto Ovest. Partiremo appena pronti.»
Il silenzio orrendo della Pianura viene spezzato da pale che affondano una dopo l’altra nel terreno per scavare una tomba.



Percorro scalzo il tratto che separa la mia navetta presidenziale col Big Boy.
Ogni filo d’erba che mi carezza i piedi sono puro godimento. Erano anni che non sentivo il loro tocco e mi mancava.
Heinze, al mio fianco, non ha rinunciato ai suoi anfibi antiacido nemmeno sul suolo immacolato e neutrale dell’Isola di Pasqua.
Non è mai stato un sentimentale.
L’azzurro del Pacifico è talmente intenso da ferirmi gli occhi. Mi gratto la piaga da decubito sul setto nasale; senza Respiratore mi sento nudo.
Il portellone del Big Boy si apre e ci infiliamo dentro senza un indugio.
Vaffanculo al protocollo. Abbiamo vinto noi la Guerra.
Il sovrintendente D’America si alza dal suo scranno d’acciaio incastonato al suolo. Alla sua destra, una bambina bionda fissa me e Heinze seduta su di un trono più piccolo.
Un robottino a forma di fungo porcino l’avvicina; sul cappello tiene un sacchetto colmo di sferette dorate.
«Non voglio le caramelle!» urla la bambina. Sferra un calcio al fungo e le caramelle scappano da lei rotolando a terra. Una arriva vicino al mio piede.
Mi chino e la prendo.
«Non piegare la schiena qui dentro, fratello.» sussurra Heinze.
«Presidente e vicepresidente D’Eurasia, vogliate perdonare mia nipote, è poco avvezza a ricevere ospiti, specie dopo il grave lutto che l’ha colpita.»
Mi corre un brivido lungo la schiena: una parola compiaciuta di mio fratello sul come abbia sgozzato con il suo coltello elettromagnetico il precedente Imperatore e l’incontro finirebbe prima di cominciare.
«Voglio la vostra resa incondizionata, sovrintendente.» alzo la voce per quanto le corde vocali lesionate dai gas me lo permettono. Non molto. «E siate pronto ad accogliere parecchie altre richieste. Londra, Parigi, Tokyo e Hong Kong hanno parecchio da ricostruire e curare dopo un decennio dei vostri attacchi bioterroristici.»
«Avete vinto la guerra grazie al vostro virus» L’imperatore s’impettisce e mette le mani ai fianchi «ma siete un continente allo stremo, non tirate la corda»
«E voi siete un popolo che non avrà figli per i prossimi ottanta anni se non vi diamo la formula del vaccino. L’unico motivo per qui non vogliamo lasciarvi estinguere nella vostra ricchezza d’oltreoceano è perché confidiamo nel suo buon senso di certo maggiore rispetto a quello di suo fratello.»
Nel Big Boy cala il silenzio.
«D’accordo, che cosa proponete?»


Titania vola scende le scale del Palazzo Presidenziale a due a due.
«Papà!»
Vola tra le mie braccia, la sua testa rasata e rosea mi gratta il mento.
«Ho qualcosa per te! Tieni!»
Estraggo la caramella dalla tasca sfilacciata.
«Una caramella, una caramella vera!» si divincola da me e comincia a saltellarmi attorno.
I suoi amichetti che vivono nel Palazzo in attesa che le loro case vengano ricostruite la raggiungono e guardano la caramella come ipnotizzati.
«Papà, dai! Aiutami a dividere la caramella in parti uguali con loro!»
Ultima modifica di Dario17 il martedì 19 gennaio 2021, 0:54, modificato 1 volta in totale.



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antico
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Re: Caramella

Messaggio#2 » martedì 19 gennaio 2021, 0:53

Ciao Dario! Caratteri e tempo ok, buona Specularia Edition!

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MatteoMantoani
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Re: Caramella

Messaggio#3 » mercoledì 20 gennaio 2021, 17:07

Ciao Dario, piacere di leggerti. Ecco il mio commento al tuo pezzo.

Prime Impressioni. Solo a una seconda rilettura ho capito che il Sovrintendente/Imperatore aveva un fratello e così ho potuto capire il succo della trama. Tuttavia, ho sento di avere ancora un po’ di confusione in testa, specie sul finale.

Aderenza al tema. Vedo una situazione speculare: due fratelli a capo di una fazione e una bambina. Mi manca la vicinanza, ma forse anche qui si può leggere la trama come: la situazione dei capi oltreoceano non è per niente diversa da quella che c’è qui vicino in Eurasia. Un pochino stiracchiata secondo me, perché un po’ difficile da cogliere, sempre che sia l’interpretazione giusta.

Punti di miglioramento. Ci sono un po’ troppi refusi che hanno ostacolato non poco la fluidità della lettura (ad esempio il sovrintendente che diventa imperatore). Effetto MC, mi spiace. Anche le battute di dialogo sono un pochino didascaliche, e non rendono facile comprendere che c’è un fratello perduto. Mi manca del tutto capire il simbolismo del finale, con la caramella spaccata in più parti. Forse qui volevi contrapporre la generosità della bambina 2 alla spocchia della bambina 1? Non so come altro interpretarlo…

Punti di forza. Molto interessante la guerra totale tra continenti, e anche alcuni particolari, come la piaga sul naso dovuta all’eccessivo utilizzo della mascherina. In genere il tuo stile immersivo mi piace, hai introdotto parecchi elementi sensoriali che aiutano non poco a immergersi nel personaggio.

Conclusioni. Peccato per i numerosi errori che hanno impedito il giusto fluire del racconto, e per qualche riferimento non molto chiaro al fratello. Anche il finale e il significato simbolico della caramella mi sfuggono. Penso che con più tempo e più spazio potresti portare veramente allo splendore questa pietra un po' grezza.

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maurizio.ferrero
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Re: Caramella

Messaggio#4 » venerdì 22 gennaio 2021, 13:11

Ciao Dario, piacere di leggerti.

Ci proponi un pezzo di genere distopico e post apocalittico che gioca bene su una possibile evoluzione dei governi. Nelle idee ci ho visto un po' del Valerio Evangelisti di Metallo Urlante. Amo questo genere di cose.
Il racconto soffre però di qualche criticità. Refusi a parte, come già ti è stato segnalato ("Titania vola scende le scale" è una mazzata, ma dato l'orario di consegna capisco che tu non abbia avuto molto tempo per lavorarci) ho avuto qualche difficoltà a seguire la vicenda a una prima lettura. Troppe informazioni (alcune non dette completamente e lasciate all'immaginazione del lettore) compresse in troppo poco spazio. Si capisce grossomodo la vicenda e cosa stia accadendo, ma la sensazione che se ne ha alla fine è che ci sia stata rivelata solo una piccola, insignificante parte del tutto.
Ho avuto un po' di difficoltà a individuare il tema, ma poi ce l'ho fatta. Due mondi speculari che necessitano ognuno delle cose dell'altro (che siano vaccini o caramelle) e che danno valore a ciò che non possiedono.
Insomma, un buon lavoro, ma non brillante. Se avessi avuto più spazio e tempo e disposizione sarebbe riuscito molto, molto meglio.

A presto!

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Pretorian
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Re: Caramella

Messaggio#5 » sabato 23 gennaio 2021, 15:57

Ciao, Dario e piacere di leggerti.
Dunque, sono un amante del genere postapocalittico, quindi ho letto questo racconto con attenzione. A parte i refusi, penso che ci sia un problema di ambientazione nella storia che è, allo stesso tempo, troppo indefinita e troppo dettagliata. Mi spiego: nella gran parte dei racconti/film/videogiochi postapocalittici il perché e il come il mondo sia stato devastato spesso sono liquidati con due parole o magari lasciati ancora più indeterminati (i personaggi parlano de "Il DIsastro" o "la Fine" e sta al lettore immaginarsi quello che vuole). è una scelta valida, perché in quei casi non è importante come ci sia arrivati a quella situazione, ma solo le vicende che ne derivano. Il tuo racconto, dopo una parte iniziale e finale in cui dei personaggi si muovono in un generico paesaggio devastato, prevede una parte finale in cui sostanzialmente i personaggi si lanciano addosso spiegoni per far capire al lettore cosa sia successo: le informazioni fornite sono troppe (spesso scivolano nell'infodump più puro) ma, allo stesso tempo, lasciano troppa indeterminatezza e ho davvero faticato a mettere assieme i pezzi per capire chi abbia fatto cosa. E parliamo di circa il 50% del racconto: riesci a immaginarlo un film di Mad Max per metà composto da gente seduta attorno a un tavolo che parla?
A livello di stile noto alcuni miglioramenti: stai sicuramente asciugando i periodi e li stai lentamente "pulendo" dagli eccessi enfatici, però è un lavoro che deve ancora raggiungere il livello necessario.

Quindi, diciamo che sei sulla buona strada, ma ci sarà ancora a da lavorare.

Alla prossima!

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EricaMartelli
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Re: Caramella

Messaggio#6 » sabato 23 gennaio 2021, 16:46

Ciao Dario, piacere di leggerti. Questa e’ la mia prima prova e mi imbarazza commentare autori con esperienza. Perdona se non sara’ un commento particolarmente raffinato il mio! La storia mi e’ parsa molto articolata, con diverse pieghe, con un contesto che anche se non spiegato sembra importante. Pero’ confesso di aver fatto davvero fatica a seguire e ho dovuto rileggere due volte per cogliere bene tutto. Tanti refusi che mi hanno distratta e non hanno aiutato (ma ora so bene come funziona, ne ho fatti anch’io). Non essendo un genere che leggo forse e’ colpa mia non essere riuscita a cogliere alcuni significati: cos’e’ il Big Boy? Perche’ la bambina vuole dividere la caramella?
Infine, un commento specifico sull’inserimento della parola ‘fratello’ nei dialoghi. Immagino che lo scopo fosse appunto per far capire la relazione tra i personaggi, anche se poi l’ho visto usato anche fuori dialogo e l’ho decisamente preferito. “Verrai con me all’incontro, fratello”mi sa tanto di traduzione di film americano piuttosto che di una colloquialita’ italiana.

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Debora D
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Re: Caramella

Messaggio#7 » domenica 24 gennaio 2021, 17:43

Ciao Dario, piacere di leggerti.
Il tuo racconto post-apocalittico ha il pregio di appartenere a un genere che amo; l’ho trovato gradevole ma acerbo in alcuni aspetti. La lettura è stata messa alla prova dai refusi di cui ti hanno già parlato e non ci resterò sopra.

Il tema è preso alla lontana. Da quello che ho capito hai voluto mettere a confronto due continenti distrutti da una guerra del futuro e la differente prospettiva con cui vivono il presente.

L’ambientazione è interessante e il punto di forza sono le scene mostrate. I morti, la passeggiata, la bambina capricciosa e la figlia con la testolina rasata.
Il conflitto è finito, due mondi diversi si incontrano su un piano di disparità. L'ambientazione è anche il punto debole, però, perché lo sforzo di spiegare al lettore antefatti e situazione ha soffocato la narrazione. Tutto si basa sui dialoghi, anche la comprensione dei precedenti, e ci sono tante spiegazioni fornite al lettore a discapito della naturalezza.

Di seguito alcuni aspetti formali che nel caso di editing potrebbero essere utili.
che se avessi con me il mio fucile da cecchino a ioni, potrei vedere l’Adriatico → qui ci voleva una virgola anche dopo che
«Presidente» uno dei miei uomini china la testa appena incrocio lo sguardo con lui. Sposta il Respiratore dalla bocca «La navetta è pronta al punto Ovest. Partiremo appena pronti.» → Sarebbe più ordinato mettere il punto fra la battuta Presidente e l’azione del personaggio che la pronuncia. Meglio lasciare senza punto o virgola i verbi che aprono il dialogo (dire ecc.)
Mi piace che tu prediliga i beat, comunque. Anche per questo ti consiglio di rivedere questa battuta:
«E voi siete un popolo che non avrà figli per i prossimi ottanta anni se non vi diamo la formula del vaccino. L’unico motivo per qui non vogliamo lasciarvi estinguere nella vostra ricchezza d’oltreoceano è perché confidiamo nel suo buon senso di certo maggiore rispetto a quello di suo fratello.»
è lunghissima e il personaggio che parla non è introdotto da un’azione.

Ripetizioni:
E siate pronto ad accogliere parecchie altre richieste. Londra, Parigi, Tokyo e Hong Kong hanno parecchio da ricostruire 
Titania vola scende le scale del Palazzo Presidenziale a due a due.
«Papà!»
Vola tra le mie braccia,


Conclusione: il racconto è scorrevole, ma l’ho trovato ruvido, come se fosse uscito così dalla penna. (effetto MC? Lo capisco!) Si vede lo sforzo di raggiungere una scrittura trasparente, che però è sporcato dalla presenza di troppe informazioni fornite al lettore. L’ambientazione, insomma, surclassa la storia.
Racconto da smussare e che potrebbe essere parte di un’interessante storia più lunga con un lavoro di revisione.

Alla prossima, spero di essere stata utile,
buona Specularia edition

Andrea J. Leonardi
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Re: Caramella

Messaggio#8 » lunedì 25 gennaio 2021, 17:59

Ciao Dario, piacere di leggerti.

Tema. Mi sembra di capire (anche dai commenti), che lo “specchio” è la situazione simmetrica di rovina post-bellica, e la vicinanza diventa quindi il fatto che entrambe le fazioni sono messe male. In questi termini, direi che ha senso.

Trama. L’idea di base è accattivante: uno scenario post-apocalittico dove l’America si trova contro l’Eurasia. Assassinii, spionaggio, armi chimiche, c’è tanto di interessante nel racconto. Tuttavia, nella resa finale, ho avuto difficoltà a capire cosa stesse accadendo; solitamente, in questi casi la storia principale non è legata ai motivi che hanno causato il “cataclisma”, e ciò permette di non inserire spiegoni o di non subire la presenza di buchi di trama causate da spiegazioni incomplete o non realistiche. In questo caso, invece, sorgono delle domande necessarie a capire cosa sta accadendo: cos’è successo prima, com’è finita la guerra, come hanno fatto ad uccidere l’imperatore americano, cosa chiedono nei negoziati e perché? Infine, non è chiaro il ruolo della caramella.

Stile. Ignorando i refusi, lo stile non è male. Dico senza pregi o difetti, ma questa stessa caratteristica è un pregio per me.

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Eugene Fitzherbert
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Re: Caramella

Messaggio#9 » martedì 26 gennaio 2021, 20:16

Ciao, Dario,
Bentrovato.
Il racconto che hai scritto racconta della contrapposizione di due continenti alla fine di una lunga e sanguinosa guerra. Da una parte gli Eurasiatici con il loro carico di aria irrespirabile e città ridotte a macerie. Dall'altra gli Americani, ancora ricchi di risorse, ma condannati a non potersi riprodurre (a parte il Presidente, che ha una figlia). Se ci troviamo in un contesto postapocalittico, distopico, supertecnologico, allora la prima domanda che mi pongo è: perché gli americani non iniziano a clonare? Non mettono in campo l'inseminazione artificiale prelevando il seme e gli ovuli da uomini e donne fertili dell'altra parte del mondo? Insomma, credere che nel futuro basti un virus sterilizzante qualsiasi a mettere in ginocchio una nazione, mi pare fin troppo ottimistico.
Ma a parte questo, il problema del racconto è la gestione delle informazioni, che sono tante e non sempre sono fornite in modo preciso, a causa di una certa urgenza di comunicare al lettore tutto quello che deve sapere sul perché si sia arrivato alla vicenda narrata. Credo che con un limite di caratteri meno costrittivo, sarebbe potuto essere un buon lavoro. In questo caso, l'impietosa gabbia da quattromila caratteri è troppo costrittiva.

Non mi dilungo sui refusi e sulle imprecisioni, frutto del poco tempo a disposizione e della fretta con cui per forza di cosa si affronta questa sfida: alla fine non concorrono al giudizio del lavoro.

Alla prossima.

Giulio_Marchese
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Re: Caramella

Messaggio#10 » mercoledì 27 gennaio 2021, 10:23

Ciao Dario.
Ho molto apprezzato come hai interpretato il tema, due immagini speculari ma molto diverse. I vincitori sembrano "i buoni", nel senso che è facile empatizzare con loro vista la situazione in cui versano. Gli sconfitti, invece, hanno agi e lusso ma la loro situazione non è migliore: rischiano praticamente di estinguersi senza la cura. Sono due drammi a confronto. Più vicini di quanto sembra seppur speculari.

Punti di forza: Sicuramente un racconto originale rispetto al tema, malgrado alcune descrizioni conducano a scenari già visti il dettaglio della caramella e i "potenti" che partono sconfitti portano una ventata di novità.

Punti Deboli: La sovrabbondanza di informazioni ti porta a dover dare fin troppe spiegazioni e, malgrado siano diluite nel testo con naturalezza, appesantiscono la lettura. Nella parte intermedia, in particolare, il dialogo tra i due "capi di stato" scade nell'infodump dal momento che si dicono cose che già sanno entrambi soltanto per farle sapere al lettore.

Come lo migliorerei: Semplicemente dando meno informazioni. Ora, io ho la tendenza a non spiegare niente quindi prendi il consiglio con le pinze, ma forse una volta definito il contesto non è necessario spiegare come si è arrivati a quel punto e perché. Ma concentrarsi sui personaggi e come vivono emotivamente l'incontro. Così da dar più spessore al bel finale che hai architettato.

In conclusione il racconto mi è piaciuto, ma alcuni passaggi mi sono sembrati un po' legnosi. Complimenti, a rileggerci!

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antico
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Re: Caramella

Messaggio#11 » mercoledì 3 febbraio 2021, 15:16

Ho notato che ti hanno sottolineato in molti che il limite di caratteri ti ha penalizzato ed è vero in rapporto al taglio che hai voluto dare al racconto con una prima parte dedicata a mostrare la Pianura Padana, molto lunga) e una conclusione in cui hai dovuto rushare per chiudere entro i limiti. Appunto: in rapporto al taglio che hai voluto dare al racconto. Quindi strategia errata perché dovendo confrontarsi con 4000 caratteri gli spazi vanno gestiti diversamente e questo non è mai un limite di MC, ma un errore di chi scrive e d'ora in poi lo farò notare fino alla nausea perché mi sembra sia una scusa sempre più usata dai commentatori. Tu hai un bel talento per racconti con questo taglio, ma ho sempre notato una certa difficoltà a chiudere a prescindere da qualunque limite di caratteri: molto bravo davvero nel tratteggiare un determinato contesto, poco incisivo nella chiusa dove forse fatichi a fare rendere al massimo il materiale che hai presentato. Credo ci sia da lavorare su questo aspetto. Tema ben declinato anche se presentato e sviluppato solo nella parte problematica del racconto, quella dove hai dovuto accelerare. Per me un pollice tendente verso l'alto in modo no brillante che va a piazzarsi davanti al parivalutato racconto di Di Tullio perché più chiaro in prima lettura, almeno per come è arrivato a me.

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