Specchio dell’anima

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Gennibo
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Specchio dell’anima

Messaggio#1 » martedì 19 gennaio 2021, 0:55

Specchio dell’anima

Da quando sei morto mi addormento tardi e mi sveglio all’alba con il cuore che vorrebbe correre da te. Mi manchi di più la notte, quando non ho cancelli a chiudere fuori le urla di dolore che non sei riuscito a tacere, che non volevi farmi sentire. Il sollievo del silenzio alla tua fine si è intrecciato alla frustrazione per il tempo sprecato, per quello che non siamo riusciti a vivere insieme.
Sono davanti al forno crematorio dalle sei, è tutto grigio, nuvole, asfalto, edificio, finalmente apre. Ho messo il vestito rosso, quello con la fascia che si incrocia sul seno, il tuo preferito.
Mr. becchino mi mette in mano una scatola con quel suo sguardo stampato da: sono molto dispiaciuto. Ma so che appena si libererà le mani tornerà a chattare sui social. Mi irrita la dissonanza di quello che proviamo.
Ha una voce bassa da oltretomba che mi dice:
– Ha tempo un mese per spargere le ceneri.
– Grazie – rispondo, ma solo per cortesia, perché io non sono d’accordo, un mese è troppo poco.
Arrivo a casa in tempo record, ho anche passato qualche semaforo rosso.
Abbraccio la scatola, è liscia com’era la tua pelle, ma fredda e dura; come vorrebbe il mio cuore adesso. La porto dentro con la stessa smania di quando siamo entrati qui la prima volta, ci eravamo spogliati, allacciati, e siamo finiti sul tappeto persiano regalato da tua madre. Sento ancora il tuo odore di lievito inacidito, le labbra calde che toccano tutta la mia pelle e le emozioni che vagano ai confini di un mondo dove, quando raggiungi la vetta, puoi solo scendere e chiederti perché non puoi rimanere lì per sempre.
Ti metto sul tavolo. Tolgo il sigillo con la fretta con cui ti slacciavo i pantaloni, metto le mani dentro. Tocco la cenere che si sfoglia, sporca le mie mani, chiudo gli occhi, i ricordi riaffiorano, accarezzano la tua pelle liscia, calda, profumata e umida di doccia appena fatta, ti sento, sei vicino a me: è l’inganno di un desiderio, uno specchio dell’anima.
Il sollievo c’è, anche se è solo per un attimo.
Come quando il medico mi aveva proibito di fumare i miei soliti due pacchetti di sigarette e io avevo obbedito.
Se volevo vivere dovevo smettere.
Ogni tanto raccoglievo da terra i mozziconi arrivati ormai alla fine. Tenere in mano il riverbero di quella che era stata la mia dipendenza mi ha ricollegata alla soddisfazione di qualcosa che avevo perso.
Come adesso.
Le mani sono grigie di cenere, ma non mi basta. Frugo la stanza con gli occhi e trovo una foto di noi due; la prendo e la infilo nella scatola, accarezzo l’immagine con la polvere di quello che sei stato fino a pochi giorni prima. Lacrime raggrumano la cenere. Lascio dentro la scatola noi due davanti al mare, la chiudo, e mi viene un’idea. Forse posso raggiungerti presto, forse non siamo così lontani. Esco e vado comperare un pacchetto di sigarette.



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antico
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Re: Specchio dell’anima

Messaggio#2 » martedì 19 gennaio 2021, 0:58

Ciao Isabella! Parametri rispettati, buona Specularia Edition!

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Gennibo
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Re: Specchio dell’anima

Messaggio#3 » martedì 19 gennaio 2021, 0:59

Grazie Maurizio!

Daniel Travis
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Re: Specchio dell’anima

Messaggio#4 » martedì 19 gennaio 2021, 8:59

Un racconto competente e intimo di cui rivedrei giusto il finale, perlomeno nell'esposizioe.

Punti deboli: qualche piccola perplessità formale. Cambierei "Mr. becchino" in "Mr. Becchino". Cambierei "come vorrebbe il mio cuore adesso" in "come vorrebbe essere il mio cuore adesso" o "come vorrei che fosse il mio cuore adesso". Cambierei, verso la fine, "giorni prima" in "giorni fa".
Il finale non mi ha convinto del tutto: l'idea di un "suicidio lento" può funzionare in modo indiretto, del tipo "tanto vale lasciarsi andare", ma in modo così diretto (forse posso raggiungerti presto: fumerò e vediamo) perde gravità rispetto al resto del racconto, fa quasi sorridere.

Punti di forza: mi piace molto il parallelo tra la smania attuale e quella passata, sessuale. La tua intrpretazione del tema, per quanto forse un filo stiracchiata, è originale: trovare un dramma del genere in questa edizione, e uno efficace addirittura, è stato accattivante.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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VecchioCallagan
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Re: Specchio dell’anima

Messaggio#5 » martedì 19 gennaio 2021, 12:56

Cara Isabella, leggendoti ho provato una forte sintonia: nel tuo racconto mi sono rivisto o, meglio, ho rivisto delle mie prove comparse anni fa proprio qui su Minuti Contati. Mi piace come hai fatto sposare cuore, anima e carne nei sentimenti della protagonista, a tratti l'impatto emotivo è molto forte. Il tuo racconto può essere un piccolo gioiello, nel senso che è bello e completo nella sua natura di racconto breve. Attualmente ci sono delle note stonate che rovinano una bellissima (e triste) melodia.
Per quanto mi piaccia l'attacco della tua storia, questo va a cozzare con il resto del narrato. "Da quando sei morto mi addormento tardi e mi sveglio all’alba con il cuore che vorrebbe correre da te.", immagine davvero bella, devo dirtela. Ma fa sorgere un problema di tempistiche. Perché io lettore mi immagino che questa povera donna abbia perso il suo uomo da diverso tempo, può essere anche una settimana per carità, ma non uno o due (?) giorni che separano la morte dalla cremazione.

Piccole note stonate, ti dicevo, e che in parte ti sono già state segnalate: "mr. becchino" e il finale. L'appellativo con il quale la protagonista si riferisce all'uomo lo trovo fuori luogo nel contesto del dolore (e della passione) che emerge dallo scritto. Una sorta di ironia che sarebbe stata giustificata se il tono di tutto il racconto fosse stato permeato da una sorta di macabro sarcasmo, ma così non è. Sarebbe stato più efficace, per il tuo scopo, riferirsi a questo personaggio con un termine più di sfondo, generale, anche definirlo semplicemente come "l'uomo", ad esempio.

Il finale te lo potevi gestire meglio, prepararlo meglio. Probabilmente ha trovato le giuste parole il mio precedente commentatore che ti ha detto "perde gravità rispetto a tutto il racconto". Un consiglio che puoi valutare è quello di mostrare dall'inizio la protagonista che si sfiamma una sigaretta, mentre si perde nelle sue passioni. Per poi fare giustamente cenno alle parole del dottore (come hai fatto) e concludere in modo più sfumato (ecco, appunto) dando a intendere che il ritorno al fumo è la decisione presa dalla protagonista per congiungersi di nuovo con il suo amato.

Comunque buona prova!

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Emiliano Maramonte
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Re: Specchio dell’anima

Messaggio#6 » martedì 19 gennaio 2021, 16:31

Ciao Isabella!
Di solito leggo sempre i tuoi racconti e questa volta devo anche farlo per la classifica. Li leggo sempre, dicevo, perché hai la rara capacità di immergere il lettore in un universo interiore potente, in una rappresentazione profonda dei moti dell'animo umano, fino a fargli provare quelle sensazioni e quelle emozioni che tu vuoi trasmettere. E quando questa operazione è unita a una solida architettura della trama, vengono fuori piccoli gioielli narrativi apprezzabilissimi.
In questo caso, purtroppo, ho notato un approccio diverso. Ho avuto la netta sensazione di una storia buttata lì per esigenze di tempo e per carenza di idee forti. Lo si vede anche da uno stile meno sorvegliato del solito e dalla brevità della storia.
Intendiamoci: l'intuizione che dà l'abbrivio alla storia tocca le corde giuste e fa al lettore una promessa piuttosto intensa da un punto di vista emotivo. Sinceramente mi sarei aspettato una chiusura sferzante, invece il finale mi ha lasciato perplesso, quantomeno per le motivazioni della protagonista e le modalità. E' discutibile, infatti, decidere di lasciarsi andare in questa maniera per "raggiungere" l'altro coniuge morto. Io ho provato a interpretarla in questo modo: il marito deceduto e cremato è un po' lo specchio della protagonista; ella rivede nella parabola del marito il suo percorso di vita; ecco perché lo vede un "oggetto" lontano ma vicinissimo. Se questo è il senso della struttura narrativa da te immaginata, ammetto che è assai intelligente e clamorosa, anche se non immediatamente percepibile.
Non aggiungo altro perché ho ancora sentimenti contrastanti su questo tuo nuovo lavoro e, in sede di classifica, deciderò meglio come collocarlo, anche perché spesso il tuo modo di raccontare storie mi mette nella situazione (che non è necessariamente un elemento negativo, anzi!!) di dover riflettere a lungo e assimilare i contraccolpi emotivi che riesci a dare!

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Gennibo
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Re: Specchio dell’anima

Messaggio#7 » martedì 19 gennaio 2021, 18:20

@Daniel
Grazie per avermi fatto notare i punti che in effetti cambierei anche io.
@Filippo
Mi piace la tua considerazione sul fare partire la storia con lei che fuma una sigaretta. Riguardo la tempistica, qui dalle mie parti ci sta che passi una settimana dalla morte alla cremazione.
@Emiliano
È una storia su cui ho riflettuto, e che ho scritto per mettermi in gioco, invece che mettendo cose, togliendole, ho cercato di togliere azione e mettere sentimenti, e vedere se poteva stare in piedi comunque. Capisco cosa intendi riguardo lo stile, qui vedo cose che vorrei che vivessero in un equilibrio che ancora non ho trovato e su cui sto riflettendo.

Riguardo il finale, non era solo un "presto morirò, non siamo così lontani come sembra" ma anche un "mi consolo con questo minimo piacere che mi dà fumare". Lo specchio è qualcosa che riflette, se vediamo un vaso specchiato e tocchiamo lo specchio, non tocchiamo il vaso; così il ricordo, se pensiamo a una persona che non c'è possiamo immaginarla, ma non possiamo toccarla.

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Proelium
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Re: Specchio dell’anima

Messaggio#8 » martedì 19 gennaio 2021, 18:52

Ciao Isabella,
piacere di leggerti. Un'amarezza passionale pervade il tuo testo dall'inizio alla fine. L'ho trovato intenso e ben centrato sul tema.

Dal punto di vista stilistico, usi un monologo interiore che tende ad appesantire la sintassi. I periodi lunghi ricreano la disperazione della protagonista, ma almeno un po' si possono sveltire.

A differenza dei commenti precedenti, ho trovato ben giocata la carta della dipendenza sia dall'urna alle sigarette. Nella duplicità della cenere ci sono significati che potevano essere resi solo così.
Non è neanche campata in aria: il veto del medico è stato ben seminato, la fine è più vicina di quanto appaia... che poi, non è che l'ennesimo ritorno al tema dell'Edition.

Emozionante, ben fatto!

Francesco

Edoardo Foresti
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Re: Specchio dell’anima

Messaggio#9 » mercoledì 20 gennaio 2021, 20:10

Ciao Isabella, piacere di leggerti!
Hai scritto un racconto che, nella sua brevità, fa il suo dovere. Il tema è centrato: c'è il dualismo legato alla cenere, il contrasto tra passato e presente e il filo conduttore della passione.
Stilisticamente tenderei a penalizzare un racconto con un flusso di coscienza del genere, molto "fuori dal tempo" invece che nel "qui e ora". Qui, però, devo ammettere che l'impostazione è funzionale a una storia dallo stampo così evocativo e carica di emozioni. La lettura procede con fluidità e senza intoppi e ho trovato tutto chiaro sin da subito. In sostanza ci ho visto una certa consapevolezza e, per quanto dia sempre importanza allo stile, guardo al risultato più che soffermarmi unicamente sulla forma.
Anche l'interiorità del pov traspare con chiarezza e trovo sia il punto di forza del racconto: difficile caratterizzare un personaggio con così pochi caratteri.
Qualche nota sparsa: anche a me il "Mr. becchino" ha stonato un po'. Forse avrei preferito qualche scena nel "qui e ora" in più, da collegare ai ricordi del pov: ad esempio il soffermarsi sul tappeto che rievoca i ricordi descritti, notare e ricordare oggetti e luoghi. Capisco anche che forse sarebbe risultato in contrasto con la morbosità passionale del pov.
Racconti di questo tipo mettono sempre in contrasto testa e cuore, quando si deve stilare la classifica, ma "a caldo" l'ho trovato un testo riuscito.
A rileggerci!

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Stefano Impellitteri
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Re: Specchio dell’anima

Messaggio#10 » giovedì 21 gennaio 2021, 0:08

Ciao Gennibo, piacere di averti letto
Il dialogo interiore è molto bello, la prosa non è banale e i concetti espressi sono emotivamente coinvolgenti, questo è possibile farlo solo quando i contenuti ci sono, ed è il caso del tuo racconto. Lo stile raccontato non pesa nel monologo, anzi, è la scelta migliore per un racconto di questo tipo.
Il difetto a mio parere lo si ha prendendo il tema di riferimento solo come una citazione molto forzata: lo specchio dell’anima deve necessariamente rappresentare un’auto analisi di sé, in questo caso è citato in un contesto di desiderio interiore, a mio parere poco adatto al tema richiesto.
Le similitudini che hai usato nel ricordo della persona cara sono però davvero vivide e di grosso potenziale.

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Hayà
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Re: Specchio dell’anima

Messaggio#11 » venerdì 22 gennaio 2021, 9:56

Ciao Isabella, è un piacere leggerti.

Prima di tutto, veramente complimenti per lo stile. Il monologo interiore e le sensazioni che la protagonista sente sono state descritte in maniera magistrale e mai pesante. Veramente complimenti.
Non ho esattamente molto da dire, a essere sinceri. Ho letto gli altri commenti e devo concordare anche io con la stonatura di “Mr. Becchino” con il resto della narrazione.

Ammetto che non ho molto altro da segnalare. In principio avevo un po’ di dubbi sull’attinenza al tema, ma dopo averci riflettuto (...gioco di parole non voluto) ci sono arrivata.

Complimenti!

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Andrea Lauro
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Re: Specchio dell’anima

Messaggio#12 » sabato 23 gennaio 2021, 18:04

Ciao Isabella,
hai scritto un racconto che secondo me non sfrutta appieno il potenziale drammatico. Intendiamoci, il contesto che hai descritto si presterebbe appieno. Sono gli espedienti narrativi utilizzati a fare in modo che renda meno di quel che potrebbe. Vediamo se riesco a spiegarmi: per tutto il testo continui a forzare il lettore a capire come si sente la protagonista.
Non riesco a empatizzare se mi dici: “Mi manchi di più la notte” / “Mi irrita la dissonanza di quello che proviamo.” / “Il sollievo c’è, anche se è solo per un attimo.” Mi stai dicendo quale dovrebbe essere la mia reazione di lettore. L’effetto ottenuto? Mi allontano.

C’è un caso in cui l’espediente funziona, però: quando il lettore ha vissuto l’esperienza che descrivi. Se io avessi perso l’amante e mi fossi trovato di fronte a un forno crematorio, allora leggendo il tuo testo avrei pianto. Ma perché? Perché hai toccato un nervo scoperto. La maggioranza dei lettori invece tenderà ad allontanarsi. Un po’ come se a uno sconosciuto dici “stammi vicino”: la prima cosa che fa è allontanarsi.

La sigaretta è il vero punto focale. Quella mi è piaciuta, poteva essere introdotta prima. Lì il concetto fa presa, il protagonista mostra il suo lato umano e crei un legame con il lettore. Il lettore conosce bene le idiosincrasie della vita, associa i concetti sigaretta/cenere/ceneri, sigaretta / rinunciarvi per vivere / morirci per ricongiungersi.
Insomma, spero d’averti dato una visione d’insieme che possa aiutarti a reintepretare il testo che hai scritto.
buona edition, a presto
andrea

alexandra.fischer
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Re: Specchio dell’anima

Messaggio#13 » sabato 23 gennaio 2021, 21:13

SPECCHIO DELL’ANIMA di Gennibo Tema centrato. Ammiro la tua scrittura molto immersiva. Con grande maestria mostri il dolore di questa donna, che arriva nel momento peggiore della perdita di un congiunto, il prelievo delle ceneri presso il Tempio Crematorio. Punti di forza: il rispecchiamento fra l’urna e il corpo del marito: dura e fredda quanto era caldo e morbido il corpo di lui. E dall’apertura dell’urna al tocco delle ceneri, si passa al ricordo del caldo amplesso. Lei le disperde, ma tiene nell’urna la fotografia con l’immagine di loro due. C’è di che capire la sofferenza di questa donna (vede l’indifferenza dell’addetto, le parole di circostanza e la sua solitudine, fatta di ricordi. Del marito resta l’urna, il tappeto persiano, per questo c’è da capire il fatto che riprenderà a fumare per raggiungerlo quanto prima).
Punti deboli:
la frase, che ti scrivo corretta: come vorrebbe essere il mio cuore adesso.
nel caso di vittoria, come continueresti la storia? Dalla notizia della malattia di lui? O dalla dipendenza dal fumo di lei, magari fatta cessare dal marito premuroso?

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Re: Specchio dell’anima

Messaggio#14 » sabato 23 gennaio 2021, 22:38

Grazie a tutti per i complimenti e per i commenti che sono sempre spunti interessanti su cui riflettere.
@Andrea più che spiegare speravo di aver dato voce a quelli che sono i sentimenti di chi perde qualcuno, in generale. Enfatizzati in questo caso dalla perdita di un amante perché si parla di desiderio, quello intenso che si ha quando si ama, e anche quello disperato che si prova quando si vorrebbe che chi abbiamo perso ci sia ancora. Fino al semaforo rosso potrebbe essere anche una figlia che parla di un padre.
@Alexandra ti ringrazio per le belle parole. Come continuerei la storia? Con la protagonista che deve accettare che la morte e il dolore fanno parte della vita, con un nuovo amore che la faccia smettere di fumare. ;)

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antico
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Re: Specchio dell’anima

Messaggio#15 » venerdì 29 gennaio 2021, 14:01

Molto intenso con pochi punti da risolvere e te li hanno sottolineati. Ne aggiungo uno che ritengo sostanziale e che, per quanto mi riguarda, è il vero problema del racconto: dovresti darci di più dell'altro e del loro passato insieme. Ci arriva solo il desiderio di riaverlo e la sua ritrovata dipendenza (futuro) dalle sigarette, ma se ne mentre che racconti il tutto ci seminassi qualche elemento caratterizzante il suo amato, allora credo che si raggiungerebbe un più alto livello di empatia e di richezza della scena. Su tema, credo ti sia focalizzata sull'immagine dei due insieme e suo fatto che, pur essendo nello specchio, le fosse dentro il cuore, quindi più che ok. Per me un pollice quasi su, tutto sommato.

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