Gruppo APACHE IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

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antico
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Gruppo APACHE IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 19 gennaio 2021, 2:11

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BENVENUTI ALLA SPECULARIA EDITION, LA QUINTA DELL'OTTAVA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 149° ALL TIME!

Questo è il gruppo APACHE IN MIRROR della SPECULARIA EDITION con ANDREA VISCUSI, LINDA DE SANTI e ANGELA BERNARDONI nelle vesti di Guest Stars.

Gli autori del gruppo APACHE IN MIRROR dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo DOG IN MIRROR.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo T-REX IN MIRROR.


Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da ANDREA VISCUSI, LINDA DE SANTI e ANGELA BERNARDONI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK D'ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso del RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nel corso dell'Era in corso e che non hanno acquisito punti nel RANK ALL TIME sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Importante accorgimento: in quest'Era il gruppo con il Leader della classifica non potrà mai essere quello con più racconti, motivo per cui quando ci sarà un numero diverso di racconti per gruppo, come in questa edizione, gli ultimi racconti verranno assegnati saltandolo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo APACHE IN MIRROR:

Thief at home, di Luca Fagiolo, ore 23.45, 4238 caratteri
Liquame nero, di Luca Nesler, ore 23.47, 4242 caratteri
L’attesa, di Davide Di Tullio, ore 01.00, 3852 caratteri
Caramella, di Dario Cinti, ore 00.54, 4227 caratteri
Dipende da come la vedi, di Davide Mannucci, ore 00.34, 4231 caratteri
Il popcorn nello specchio, di Alessandro Canella, ore 00.56, 4241 caratteri
Nives Safran, di Jacopo Berti, ore 00.47, 4057 caratteri
La contrazione relativistica dello spazio negli specchi, di Giuseppe De Micheli, ore 23.16, 4174 car.
L’Appeso, di Silvia Casabianca, ore 00.25, 4076 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 28 GENNAIO per commentare i racconti del gruppo DOG IN MIRROR Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 29 GENNAIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo DOG IN MIRROR e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo DOG IN MIRROR.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA SPECULARIA EDITION A TUTTI!



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MatteoMantoani
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Re: Gruppo APACHE IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » venerdì 22 gennaio 2021, 20:16

Salve a tutti, rompo il ghiaccio e posto per primo la classifica, con un riassuntino di quello che ci siamo detti nei relativi post. Mentre sono stato abbastanza sicuro su chi mettere tra i primi tre posti, ho sofferto un po' per le posizioni successive. Comunque complimenti a tutti, ho letto con piacere ciascuno dei racconti.

1) Dipende da come la vedi
2) Thief at home
3) L’attesa
4) Il popcorn nello specchio
5) Nives Safran
6) Liquame nero
7) L’appeso
8) La caramella
9) La contrazione relativistica dello spazio negli specchi


Ecco i miei commenti.

Dipende da come la vedi
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Thief at home
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L'attesa
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Il popcorn nello specchio
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Nives Safran
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Liquame Nero
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L'appeso
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La Caramella
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La contrazione relativistica dello spazio negli specchi
► Mostra testo
Ultima modifica di MatteoMantoani il domenica 24 gennaio 2021, 20:50, modificato 1 volta in totale.

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EricaMartelli
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Re: Gruppo APACHE IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » sabato 23 gennaio 2021, 16:44

Buon pomeriggio!
Ecco la mia classifica. Esercizio difficilissimo e chiedo venia per l'inesperienza. Spero di migliorare nei prossimi tornei:). Sono comunque in assoluta ammirazione per tutti i concorrenti.

1) L’appeso
2) Dipende da come la vedi
3) L’attesa
4) Thief at home
5) Liquame nero
6) Il popcorn nello specchio
7) La caramella
8) Nives Safran
9) La contrazione relativistica dello spazio negli specchi


Thief at home, di Luca Fagiolo
Ciao Luca. E’ la mia prima partecipazione e probabilmente il mio commento sembrera’ poco raffinato, ma ci provo! Innanzitutto, ho letto con piacere il tuo racconto. L’ho trovato fluente e con i ritmi giusti. La narrativa era ben articolata e anche il dialogo. Complimenti per aver messo insieme una storia dal tema attuale e pseudo-distopica. Forse avrei lavorato a un finale un po’ piu’ d’impatto, con un elemento un po’ piu’ a sorpresa rispetto al semplice rientro a casa del protagonista arrabbiato. Ma sto sperimentando sulla mia pelle che con poco tempo e testo a disposizione non si puo’ fare tutto.

Liquame nero, di Luca Nesler
Ciao Luca. Mi sento un po’ imbarazzata a commentare il tuo racconto perche’ sono alla mia prima partecipazione e mi sembrate tutti fantastici! Quindi perdona se non sara’ un commento particolarmente tecnico. Allora, impressione a caldo e’ che, nonostante si legga bene, la descrizione dell’avventura della protagonista sia un po’ troppo lunga, e mi ha annoiata. Forse perche’ mi sono ritrovata un po’ nei cliché dei film di questo genere: tempo limitato, ostacoli che si schivano, altri no, corsa, corsa corsa, conquista. Il finale mi ha lasciata leggermente confusa: Ambra si vede mutare nello specchio, ma e’ solo un’impressione, tutto bene..ah no, perde liquame nero quindi sta mutando davvero. Il tema secondo me e’ centrato e ammiro l’immaginazione nel ricreare comunque lo scenario.

L’attesa, di Davide Di Tullio
Ciao Davide, piacere di leggerti! Sono alla mia prima volta qui, e mi sento in imbarazzo a commentare racconti di scrittori ben piu’ esperti. Mi butto! Il tema mi e’ piaciuto molto, soprattutto la parte finale in cui si evince il ‘colpo di scena’. Confesso che qualche imprecisione qua’ e la’ mi hanno distratta, ma so di doverci fare l’abitudine. Io stessa nel mio racconto ho inserito veri e propri errori grammaticali che non ho riletto. Mi piace che il racconto non si fermi alla superficie delle cose ma che tu abbia incastonato qua e la’ riferimenti piu’ sottili. Secondo me da elogiare considerando il formato della gara.
C’e’ un passaggio specifico che non ho colto: «Resta all'asciutto, pivello.» A cosa si riferisce questo commento? Cosa significa?

Caramella, di Dario Cinti
Ciao Dario, piacere di leggerti. Questa e’ la mia prima prova e mi imbarazza commentare autori con esperienza. Perdona se non sara’ un commento particolarmente raffinato il mio! La storia mi e’ parsa molto articolata, con diverse pieghe, con un contesto che anche se non spiegato sembra importante. Pero’ confesso di aver fatto davvero fatica a seguire e ho dovuto rileggere due volte per cogliere bene tutto. Tanti refusi che mi hanno distratta e non hanno aiutato (ma ora so bene come funziona, ne ho fatti anch’io). Non essendo un genere che leggo forse e’ colpa mia non essere riuscita a cogliere alcuni significati: cos’e’ il Big Boy? Perche’ la bambina vuole dividere la caramella?
Infine, un commento specifico sull’inserimento della parola ‘fratello’ nei dialoghi. Immagino che lo scopo fosse appunto per far capire la relazione tra i personaggi, anche se poi l’ho visto usato anche fuori dialogo e l’ho decisamente preferito. “Verrai con me all’incontro, fratello”mi sa tanto di traduzione di film americano piuttosto che di una colloquialita’ italiana.

Dipende da come la vedi, di Davide Mannucci
Ciao Davide, piacere di leggerti. E’ la mia prima volta su MC, quindi perdona se non mi sono ancora fatta le ossa nemmeno con i commenti. Il tuo racconto mi e’ piaciuto molto, davvero piacevole da leggere, coerente e mi ha fatto immedesimare molto velocemente con il protagonista. Carina l’idea di Pooh che si anima, cosi come la dualita’ tra le cose belle e quelle terrificanti. Come fedele seguace di Grey’s Anatomy capisco il riferimento, non casuale tra l’altro visto che molte puntate girano attorno a temi simili. Complimenti!

Il popcorn nello specchio, di Alessandro Canella
Ciao Alessandro, piacere di leggerti! Sono al mio primo intervento su MC, quind perdona se anche I miei commenti non sono molto sofisticati! Bel racconto, l’ho letto volentieri e sicuramente il tema l’hai centrato. Ho perso qualche minuto a cercare di capire se i nomi propri fossero un riferimento particolare, un’anagramma o altro ma poi ho lasciato perdere. Mi piacerebbe saperlo se tornerai a commentare! Una sensazione generale e’ che il racconto fosse molto piu’ lungo e tu l’abbia dovuto tagliare (cosa che e’ successa anche a me, appunto alla mia prima prova) ma hai fatto un buon lavoro lasciandolo comprensibile. Mi e’ piaciuto il riprendere il tema del pop corn nel finale, visto che mi chiedevo come mai tanto del prezioso spazio a disposizione fosse stato loro dedicato. Tutto logico alla fine!

Nives Safran, di Jacopo Berti
Ciao Jacopo, piacere di leggerti! Sono al mio primo intervento su MC, quindi perdona se anche i miei commenti saranno acerbi. Ho trovato il tuo racconto radicalmente diverso dagli altri che ho letto. Mi sono piaciute la poesia e la leggerezza delle descrizioni, anche se alcune arrivate al limite della (mia poca) immaginazione. Stuzzicanti i riferimenti a Pirandello e molto azzeccati nel contesto del personaggio. In generale, l’ho trovato difficile da leggere e un po’ criptico. Il tema e’ centrato, ma ho fatto fatica sia a capire la trama che a leggere il testo, complici frasi molto lunghe. Probabilmente cercherei di accorciarle perche’ anche se non lette ad alta voce, mi lasciano l’effetto ‘fiato trattenuto’ prima di arrivare al punto.
La contrazione relativistica dello spazio negli specchi, di Giuseppe De Micheli

Ciao Giuseppe, piacere di leggerti! Sono nuova e chiedo perdono in anticipo di commenti che probabilmente non sono ancora abbastanza maturi.Ma ci provo! Innanzitutto, ho trovato il tuo pezzo decisamente…diverso. Lettura piacevole, che mi ha fatto sorridere. Non sono sicura sia un racconto, ma altri concorrenti piu’ esperti spero commenteranno in merito. Mi e’ piaciuto come hai inserito il tema dello specchio adottando la visione dallo specchietto retrovisore. Da un punto di vista della trama non credo purtroppo ci sia molto da commentare, pero’ un buon esercizio stilistico che mi ha fatto passare qualche minuto piacevole.

L’Appeso, di Silvia Casabianca
Ciao Silvia, piacere di leggerti! Sono nuova, alla prima prova, quindi perdona un commento che non sara’ esaustivo come chi ha piu’ esperienza. Il tuo racconto l’ho letto volentieri, l’ho trovato semplice da seguire e con una trama chiara. Ho colto bene il tema dello specchio come ribaltamento/dualismo. Forse avrei sviluppato un po’ di piu’ la seconda parte del racconto, in particolare il finale, rispetto all’introduzione del tema del luna park iniziale (che capisco fosse necessaria a contestualizzare l’incontro con la zingara e l’apparizione della carta). In generale pero’ mi e’ piaciuto il ritmo narrativo, la logica dell’appeso spiegata dalla zingara in quel contesto e come sia riapparsa nel finale. Un piccolo appunto sull’introduzione: il fatto che la descrizione si incentri sull’esperienza del luna park della bambina crea un po’ l’illusione che il racconto vada da un’altra parte (e’ sola? Accompagnata? Scappata? Che fa al luna park?), ma poi non e’ cosi e sembra un po’ persa. Complimenti in ogni caso per un racconto davvero carino.

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antico
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Re: Gruppo APACHE IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » domenica 24 gennaio 2021, 20:47

Avete ricevuto due classifiche di cui una con problemi ci caratteri nei commenti (ma ho già provveduto ad avvertire l'autore e sistemerà). Dovete dunque ancora ricevere sei classifiche.

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maurizio.ferrero
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Re: Gruppo APACHE IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 25 gennaio 2021, 15:45

Thief at home
Bel racconto! Ironico, ben scritto e con la giusta punta di critica sociale. L'ambientazione futuristica ma non troppo si sposa bene a una realtà in cui i reality show sono diventati sempre più estremi, fino a ottenere permessi per compiere reati a telecamere accese.
Ti direi che funziona tutto, e il tema è ben inserito, ma se proprio devo trovare il pelo nell'uovo ti dico che il finale non mi ha convinto del tutto. Non mi aspettavo un plot twist, ma forse qualcosa di più feroce, in grado di scavare più a fondo nella critica sociale che proponi.
Se il protagonista avesse ammazzato il ladro in un accesso d'ira, ma il suo crimine non avesse avuto conseguenze perché parte di un reality, sarebbe stato fantastico.
Ma forse sono fantasie mie che mi diverto sempre a portare alle estreme conseguenze tutto ciò che scrivo.
Racconto molto buono, complimenti.

Liquame nero
Se mi proponi un'ambientazione post-apocalittica mi catturi immediatamente, quindi partiamo già bene.
Il racconto mi è in linea di massima piaciuto, anche se ho notato qualche criticità e punto di miglioramento.
La terza persona che hai utilizzato non mi sembra l'ideale per questo tipo di narrazione, tutta in mostrato e incentrata su un solo personaggio. Se avessi utilizzato la prima, il racconto sarebbe risultato migliore.
Per quanto riguarda l'ambientazione, risulta tutto molto "classico del genere" (e non è necessariamente un male), ma avrei voluto sapere qualcosa di più su questi Spilloni. Proboscide a parte non sono riuscito a immaginarmeli, né ho capito da cosa derivi il loro nomignolo. Per la protagonista sono la consuetudine, quindi una descrizione buttata lì avrebbe stonato, quindi avresti dovuto cercare un espediente per inserire comunque la descrizione. Uno spillone morto in circostanze bizzarre? Poi però ti si sarebbe presentato il problema dei caratteri.
Il tema c'è ed è chiaro, ti faccio solo notare che arriva e si conclude veramente troppo tardi nell'economia del racconto. Sembra messo lì per dire "ok, e il tema ce lo siamo levato".

L'attesa
Ho intuito verso metà del racconto che il protagonista fosse un nazista, più precisamente nel momento in cui descrivi lo "spettro", ma già prima avevo capito che c'era qualcosa che non andava. L'ambientazione descritta mi avevano sì fatto pensare a un campo di concentramento, ma la libertà nei movimenti che il protagonista godeva mi sembrava sospetta, tanto che per qualche momento ho pensato che si potesse trattare di qualche distopia o ambientazione apocalittica.
In ogni caso il racconto è buono e ben condotto, anche se ho avuto l'impressione che si perdesse un po' nel finale. O meglio, personalmente il colpo di scena non mi è arrivato, quindi la chiusura l'ho vista un po' troppo scontata.
La scrittura è buona, ottime padronanza del mostrato.
Per quanto riguarda il tema ho capito dove sei voluto andare a parare (confermato anche dai tuoi precedenti commenti). Per quanto mi venga da dire che il tema è presente, forse manca qualcosina per averlo al 100%. Magari un po' di vicinanza anche dai punto di vista empatico del protagonista ai prigionieri.
Ad ogni modo è un buon racconto.

Caramella
Ci proponi un pezzo di genere distopico e post apocalittico che gioca bene su una possibile evoluzione dei governi. Nelle idee ci ho visto un po' del Valerio Evangelisti di Metallo Urlante. Amo questo genere di cose.
Il racconto soffre però di qualche criticità. Refusi a parte, come già ti è stato segnalato ("Titania vola scende le scale" è una mazzata, ma dato l'orario di consegna capisco che tu non abbia avuto molto tempo per lavorarci) ho avuto qualche difficoltà a seguire la vicenda a una prima lettura. Troppe informazioni (alcune non dette completamente e lasciate all'immaginazione del lettore) compresse in troppo poco spazio. Si capisce grossomodo la vicenda e cosa stia accadendo, ma la sensazione che se ne ha alla fine è che ci sia stata rivelata solo una piccola, insignificante parte del tutto.
Ho avuto un po' di difficoltà a individuare il tema, ma poi ce l'ho fatta. Due mondi speculari che necessitano ognuno delle cose dell'altro (che siano vaccini o caramelle) e che danno valore a ciò che non possiedono.
Insomma, un buon lavoro, ma non brillante. Se avessi avuto più spazio e tempo e disposizione sarebbe riuscito molto, molto meglio.

Dipende da come la vedi
Il tuo racconto mi è piaciuto molto. PdV ben mantenuto, flusso di pensieri coerente con il personaggio e sufficientemente disperato a causa della situazione. Le reiterazioni di frasi che acquistano nuovo significato nel corso della storia mio sono sempre piaciute, e "il pompiere paura non ne ha" è un vero tocco di classe.
Insomma, sono contento di aver letto un bel racconto.
Per quanto mi riguarda, il tema è centrato.
Ti segnalo qualche punto di miglioramento: il personaggio si trova in un edificio in fiamme, avrei giocato molto più sulle sensazioni di soffocamento, olfattive e di (mancanza di) visione.
La lunga frase detta da Pooh ("Ho parlato io...", ecc.) poteva essere spezzata da qualche beat per renderla più dinamica.
Per il resto, poco altro da dire. Ottimo lavoro!

Il popcorn nello specchio
La storia di fantascienza che ci proponi si lascia leggere con piacere, anche se credo che non brilli a sufficienza per rimanere impressa. Manca un qualcosa, un guizzo, che la renda davvero interessante e soprattutto renda interessanti i personaggi, presentati come due scienziati abbastanza anonimi (esclusa la predilezione per i pop corn di uno dei due).
Molto carina l'idea della realtà fissata nello specchio e le caratteristiche con cui la proponi (mi è piaciuta molto l'immagine del vetro infranto che rimane al suo posto).
La scrittura è buona, anche se ho l'impressione che verso il finale tu abbia dovuto tagliare: il collasso della realtà fissata e la conclusione della vicenda avvengono a un ritmo troppo rapido rispetto al resto del racconto.
Il tema c'è, ed è anche piuttosto chiaro: si parla di veri oggetti al di là dello specchio.
Insomma, il mio giudizio è che il tuo sia un racconto carino e ben scritto, a cui però manca quel "qualcosa in più" per essere davvero interessante.

Nives Safran
Pezzo molto poetico, le descrizioni si lasciano leggere con piacere e sono molto evocative.
Il personaggio che descrivi (perché in fin dei conti il racconto è una lunga dissertazione su un singolo personaggio) è molto interessante e non sfigurerebbe in un'opera più lunga. Piazzata qui, in un testo così breve, non trova il giusto spazio e impedisce ai lettore di comprendere le reali motivazioni alla base della sua trasformazione.
Immagino che ognuno possa vederci un po' "quello che vuole", e ciò si sposa bene con gli abiti di specchi della professoressa, ma il tutto, e soprattutto la domanda finale, lascia una sensazione di insoluto troppo grande.
Manca insomma un succo della vicenda. "Persone che fanno cose", per dirla facile.
Non ho ben capito come il tuo testo si sposi con il tema: ci sono gli specchi, ma non la questione legata alla prospettiva. Almeno, io non l'ho percepita. Ti direi quindi che il tema è solo sfiorato.

La contrazione relativistica dello spazio degli specchi
Punto numero uno: voglio sapere la marca di whisky che bevi perché deve essere buonissima.
Punto numero due: ho difficoltà a valutare questo racconto. Come breve testo comico è fantastico e si sposa perfettamente con il tema. Insomma, complimentoni.
Però (ed è un grosso però) non è un racconto. Non c'è una storia, ma un lungo e divertente monologo che non sfigurerebbe in qualche post virale sui social network.
Sei tu autore a parlarci di una tua, passami il termine, esilarante sega mentale, ma la cosa si ferma lì. Insomma, molto divertente, ma se devo giudicarlo come storia... Eh, mi risulta complesso.
La storia del whisky nella tazza da cappuccino mi ha fatto molto ridere.

L'appeso
Il tuo racconto è ricco di sentimento e la storia presentata presenta un buon filo conduttore, se visto dagli occhi della bambina protagonista. Mi sfuggono alcuni dettagli (tipo la bambina che all'inizio fugge nel luna-park, dove non si è capito come sia arrivata; probabilmente si trovava lì con i suoi, ma poi non c'è nessun dettaglio che faccia intuire che l'abbiano cercata).
Gli elementi descrittivi che sottoponi sono ricchi di fascino, e giochi bene sugli odori e sulle sensazioni visive.
Purtroppo, da un punto di vista più tecnico, lo stile utilizzato non è chiaro e questo problema rende tutto il racconto piuttosto pesante. Nella stessa scena passi a utilizzare un narratore onnisciente (es. "Si voltò: sulla faccia le grinze di un vissuto intenso, sugli occhi lo scintillio di chi cerca la verità, a suo modo." qui sei chiaramente tu che parli, non può essere un pensiero della bambina) a uno più focalizzato sul personaggio ("Matilde ripulì la carta dal fango. Non le dispiaceva affatto portarsi a casa un regalo."). Se avessi tenuto il PDV focalizzato su quello di Matilde la narrazione ne avrebbe senza dubbio giovato, anche se rappresentare bambini piccoli coerentemente risulta sempre molto difficoltoso.
Il tema è rispettato, anche se devo confessare che ci ho messo più di una lettura a vederlo. Lo specchio simbolico rappresentato dall'Appeso, la soluzione ai problemi di Matilde, è più vicina di quanto sembri a una prima vista.


CLASSIFICA
1. Dipende da come la vedi di Davide Mannucci
2. Thief at home di Luca Fagiolo
3. L'attesa di Davide Di Tullio
4. Liquame nero di Luca Nesler
5. Il popcorn nello specchio di Alessandro Canella
6. L'Appeso di Silvia Casabianca
7. Caramella di Dario Cinti
8. Nives Safran di Jacopo Berti
9. La contrazione relativistica dello spazio negli specchi di Giuseppe De Micheli

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antico
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Re: Gruppo APACHE IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 26 gennaio 2021, 19:17

Avete ricevuto tre classifiche, ve ne mancano ancora cinque.

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Debora D
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Re: Gruppo APACHE IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » martedì 26 gennaio 2021, 22:35

Ecco la mia classifica:

Thief at home, di Luca Fagiolo 1
Dipende da come la vedi, di Davide Mannucci 2
Liquame nero, di Luca Nesler 3
L’attesa, di Davide Di Tullio 4
Il popcorn nello specchio, di Alessandro Canella 5
L’Appeso, di Silvia Casabianca 6
Caramella, di Dario Cinti 7
Nives Safran, di Jacopo Berti 8
La contrazione relativistica dello spazio negli specchi, di Giuseppe De Micheli 9


L’Appeso di Silvia Casabianca
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La contrazione relativistica nello spazio degli specchi, Giuseppe De Micheli
► Mostra testo


Nives Safran, J. Berti
► Mostra testo


Il popcorn nello specchio, di Alessandro Canella
► Mostra testo


Dipende da come la vedi di Davide Mannucci
► Mostra testo


Caramella, Dario Cinti
► Mostra testo


L’Attesa di Davide Di Tullio

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Luca Nesler, Liquame nero
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Thief at home
► Mostra testo

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Pretorian
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Re: Gruppo APACHE IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » martedì 26 gennaio 2021, 23:40

Ecco i miei commenti e la mia graduatoria:

1)L’attesa, di Davide Di Tullio
Ciao Davide e piacere di leggerti. IL racconto è decisamente ben scritto e sviluppa il tema di punti di vista facendoci scoprire che il tizio per cui abbuiamo provato un comprensibile dispiacere, è la guardia di un campo concentramento e pure una di quelle felici del loro lavoro. Niente da dire, il trucco ti è riuscito decisamente bene e il disvelamento finale è una bella mazzata. Se proprio si vuole dire qualcosa per migliorare questo racconto, direi che la parte degli avanzi nel sacco mi sembra eccessiva. Insomma, davvero le guardie erano messe così male? Lo so che è il 1945 (a proposito, non è un pochino tardi? Non ho controllato, ma mi sembra che tutti i principali a quel punto fossero stati già liberati) ma una cosa è una zuppa rancida e schifosa, altra sono gli scarti del pasto altrui.

A parte questo, solo complimenti.

Alla prossima!

2)Thief at home, di Luca Fagiolo
Ciao Luca e piacere di leggerti. Stilisticamente il racconto è ben scritto: le descrizioni sono accurate senza essere pesanti e i dettagli che fornisci sono sufficienti per delineare due personaggi che, pur non essendo tridimensionali (con questi pochi caratteri sarebbe stato impossibile) sono comunque comprensibili e delineati nella loro normalità. Ho apprezzato il modo con cui, in un colpo solo, hai parodizzato tanto la tendenza ai reality show quanto una certa cultura lassista che permea il nostro rapporto con i media. Forse, e questo è il problema principale del racconto, avrei evitato di "urlare" la morale della storia in faccia al lettore. Quando il narratore urla "sono n pecorone..." stai uscendo dalla finzione narrativa per cui fai filtrare una morale attraverso la vicenda e la stai letteralmente tirando addosso a chi legge. è un po' come se nel bel mezzo di "Full Metal Jacket" uno dei personaggi si mettesse a urlare "La guerra è brutta, hai capito?!!! Rende le persone peggiori!!?" magari a favore di camera.
Basterebbero poche modifiche e avresti una frase eccellente senza essere troppo diretta.

3)Dipende da come la vedi, di Davide Mannucci
Ciao Davide e piacere di leggerti.
Devo dire, davvero un ottimo racconto, nel suo complesso. Il personaggio è interessante, la situazione è avvincente e il suo immaginario dialogo con Winnie the Pooh è un tocco divertente in una tragedia. Penso che ci sarebbero giusto un paio di accorgimenti che avrebbero potuto renderlo migliore. Il primo è sui pensieri del protagonista. Insomma, per essere un disperato sul punto di morire, circondato dal fuoco e impalato a uno spuntone di ferro (ehm... forse "questo cazzo di ferro che mi perfora la mano" non è stata la migliore scelta di parole...) sembra percepire davvero poco dolore e pensa veramente tanto. In una situazione simile, avrei inserito pensieri più brevi e ripetuti, magari con una più evidente indicazione del dolore e qualcosa di meno su tutte le considerazioni e i ricordi vari, che non penso che siano la prima cosa che ti passi in mente in una situazione simile. Oltre a questo, l'immagine di lui appeso nel vuoto con uno spuntone nella mano mi sembra un po' improbabile: insomma, quanto possono reggere le sue cartilagini prima di spappolarsi e lasciarlo cadere? Forse sarebbe stato meglio inserire la spalla o il fianco: a livello di trama non sarebbe cambiato nulla, ma sarebbe stato più plausibile.
Nel complesso, comunque, davvero ottimo lavoro.

Alla prossima!

4)Liquame nero, di Luca Nesler
Ciao Luca e piacere di leggerti. Ti dirò, pensò che questo il tuo racconto meno riuscito da parecchio tempo a questa parte, forse il meno riuscito in assoluto. A livello di stile, hai optato per la terza persona, ma hai inserito una quantità spropositata di elementi che non sono compatibili con questo tipo di POW, nemmeno ipotizzando un filtro molto profondo. Quando dici "mostri di merda" o specifichi che "Quella scema voleva che cercasse un auto", mi è chiaro che stai esprimendo il pensiero della protagonista, ma farlo in questo modo è fuori dai limiti della terza persona. A questo punto, penso che sarebbe stato meglio scrivere in prima, anche perché hai rinunciato a tutti i benefici offerti dalla terza (come una narrazione esterna che permetta di "ingannare" il lettore). A livello di trama, mi sembra di capire che ci muoviamo in un ambiente postapocalittico, con mutanti chiamati "spilloni" che si muovono in cerca di umani. Non sono sicuro che sia stata una scelta efficace: con così poco spazio a disposizione, puoi fornire troppo poche informazioni sugli spilloni e, se non sappiamo di preciso cosa dobbiamo temere, è abbastanza difficile empatizzare con la protagonista. Questo è vero soprattutto nel finale: il fatto che lei abbia il sangue nero non è chiaramente spiegato: andando per assonanza con zombie e vampiri si può pensare che sia stata contaminata, ma non è ben chiaro cosa questo comporti.

Peccato, Luca. Sarà per la prossima volta.

5)L’Appeso, di Silvia Casabianca
Ciao Silvia e piacere di leggerti.
Un racconto malinconico, che mi ha colpito molto positivamente. A livello di stile, direi che ci stiamo avviando verso una terza persona immersiva, in cui esprimi le emozioni e i pensieri della protagonista sia tramite le sue azioni che tramite l'espicitazione diretta degli stessi. Si può scuramente fare di meglio: se posso darti un consiglio, cerca di "asciugare" quanto più possibile la narrativa, puntando quanto più possibile al pensiero mostrato, limitandoti a esplicare i pensieri quando ti permettono di dare una pennellata di colore in più. Limita fino a eliminare espressioni come "catturata dalla scoperta": non è qualcosa che si "vede", perciò meglio descrivere l'espressione allibita della bambina. Inoltre, ricorda che, una volta che segui un punto di vista, non puoi cambiarlo senza creare un nuovo paragrafo: per dire, nel finale, se ti sembra necessario passare al POV della madre, apri un paragrafo apposito, in modo che sia evidente questo passaggio.
A livello di storia, non c'è niente da aggiungere: è un racconto a mio giudizio valido, non eccezionale, ma che mi ha strappato un sorriso amaro.

Alla prossima!!

6)Caramella, di Dario Cinti
Ciao, Dario e piacere di leggerti.
Dunque, sono un amante del genere postapocalittico, quindi ho letto questo racconto con attenzione. A parte i refusi, penso che ci sia un problema di ambientazione nella storia che è, allo stesso tempo, troppo indefinita e troppo dettagliata. Mi spiego: nella gran parte dei racconti/film/videogiochi postapocalittici il perché e il come il mondo sia stato devastato spesso sono liquidati con due parole o magari lasciati ancora più indeterminati (i personaggi parlano de "Il DIsastro" o "la Fine" e sta al lettore immaginarsi quello che vuole). è una scelta valida, perché in quei casi non è importante come ci sia arrivati a quella situazione, ma solo le vicende che ne derivano. Il tuo racconto, dopo una parte iniziale e finale in cui dei personaggi si muovono in un generico paesaggio devastato, prevede una parte finale in cui sostanzialmente i personaggi si lanciano addosso spiegoni per far capire al lettore cosa sia successo: le informazioni fornite sono troppe (spesso scivolano nell'infodump più puro) ma, allo stesso tempo, lasciano troppa indeterminatezza e ho davvero faticato a mettere assieme i pezzi per capire chi abbia fatto cosa. E parliamo di circa il 50% del racconto: riesci a immaginarlo un film di Mad Max per metà composto da gente seduta attorno a un tavolo che parla?
A livello di stile noto alcuni miglioramenti: stai sicuramente asciugando i periodi e li stai lentamente "pulendo" dagli eccessi enfatici, però è un lavoro che deve ancora raggiungere il livello necessario.

Quindi, diciamo che sei sulla buona strada, ma ci sarà ancora a da lavorare.

Alla prossima!

7)Il popcorn nello specchio, di Alessandro Canella
Ciao, Alessandro che non ama il suo nome (e che dovrebbero dire quelli che si chiamano Kevin, o Eugene?),
il racconto fila abbastanza bene. In molti ti hanno già fatto notare alcuni passaggi un po' problematici, delle sottigliezze da aggiustare per rendere la prosa scorrevole, per questo non starò qui a ripetere tutto da capo. L'hai capito.
La storia, in effetti, non carbura, perché alla fine il vero grande assente è il conflitto. Insomma, non c'è inerzia perché non c'è niente che si oppone agli avvenimenti in corso. Anche il finale, ironico, non è abbastanza ironico. Potevi mettere fin dall'inizio che il suo fine era quello di andare a pescare una manciata di popcorn, e per farlo a tutti i costi, il prof rischiava di rimanere nella realtà fissata. Questa scelta (una come altre migliaia che ti stanno venendo in mente) avrebbe potuto dare mordente alla storia, dargli il ritmo serrato per arrivare al finale con battuta.
Comunque, è un piacere leggerti, alla prossima!

8)La contrazione relativistica dello spazio negli specchi, di Giuseppe De Micheli
Ciao Giuseppe e piacere di leggerti.
Dal punto di vista dello stile, abbiamo una prosa rapida e scorrevole, che approfitta al massimo dei vantaggi offerti dalla prima persona immersiva per mostrare un umorismo surreale. Sembra quasi di assistere al monologo di uno pseudo-scienziato da baraccone o a un estratto di qualche commedia. Purtroppo, non ho usato i termini "monologo" ed "estratto" a caso: il racconto non è un vero racconto, ma un semplice dialogo del protagonista con degli interlocutori immaginari. Non succede niente e il tutto sembra quasi essere parte di un racconto più ampio, privato di qualsiasi azione per poter restare nei limiti dei caratteri di questo MC. Ma un buon dialogo, per quanto brillante, non basta per fare narrativa.
Un consiglio? Prendi questo monologo e costruiscici attorno una vicenda. Sono sicuro che diventerà un lavoro eccellente.

9)Nives Safran, di Jacopo Berti
Ciao Jacopo e piacere di leggerti.
Il racconto è certamente evocativo e le immagini che suscita sono un punto a suo favore. A livello di stile, questa evocatività è pagata da una certa ricercatezza eccessiva nella narrazione, che diventa pesante e macchinosa. Il semplice fatto che esordisci con un "Eppure" rende fin da subito la lettura complessa senza una reale necessità.
Il problema maggiore, però, è che questa storia... non è una storia! Mi spiego: con un racconto di narrativa si intende un testo in cui succede effettivamente qualcosa. Si parte da un punto A e si arriva a un punto X tramite diversi passaggi intermedi. In questo racconto, di preciso, cosa succede? Ti limiti a descrivere il comportamento strano della professoressa Nives (anche quì, il nome sembra bizzarro per il puro gusto di essere bizzarro) e basta. Potrebbe aver senso se si trattasse dell'estratto di una vicenda più grande ma, preso da solo, non ha alcun valore narrativo. Non basta l'evocatività a fare di un testo un racconto, oppure potrebbe essere considerata narrativa anche il resoconto della spesa.
Se il testo ti è piaciuto, ti conviene ripulirlo dai suoi elementi più barocchi e inserirlo in una vicenda effettiva. Perché la professoressa fa quello che fa? Cosa comporta? Quali sono le sue emozioni? Comincia a farti delle domande e a mettere per iscritto le risposte e vedrai che sarai sulla buona strada.

Alla prossima!

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antico
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Re: Gruppo APACHE IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 27 gennaio 2021, 19:01

Dovete ancora ricevere tre classifiche.

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Eugene Fitzherbert
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Re: Gruppo APACHE IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 27 gennaio 2021, 20:37

I commenti in ordine sparso, più o meno.

Thief At Home
Ciao, Luca, la tua scrittura è sempre molto pulita e ben curata, anche in un contest come questo, dove le opzioni di revisioni e aggiustamenti vari sono risicatissime.
Questo tuo lavoro però non è cristallino come dovrebbe essere. La storia si basa su un cliché piuttosto noto: lo show televisivo illegale (videodrome?). Usare un cliché non è male, solo se questo cliché porta poi a una rilettura nuova e non nota. Purtroppo in questo racconto questo colpo di scena non avviene, tutto resta abbastanza prevedibile e, malgrado tutto, insipido.

Alla prossima!

Liquame Nero
Ciao Amico Nesler (anche se qua dire che uno è amico è un rischio non da poco!).
Stavolta hai scelto una strada in ambito narrativo che non mi aspettavo: terza persona al passato remoto... La focalizzazione della narrazione qualche volta va a farsi benedire, ma è lo svantaggio di un approccio del genere, che è incredibilmente difficile da gestire con dovizia soprattutto senza il tempo necessario per limare gli spigoli.

La trama è stata in più punti paragonata a qualche resident evil qualsiasi, ma non è così: è THE LAST OF US PART II. Ci sono due ragazze, chiuse in un teatro, nel bel mezzo di un'apocalisse di mostri chiamati spilloni e una delle due ragazze deve andare in cerca di viveri. Se fossero anche state lesbiche avevamo concluso il quadro. Questo non vuol dire che tu abbia preso ispirazione ma che una costruzione del genere non è il massimo dell'originalità (e vale per te come vale per Druckman che ha scritto il videogame).

ALtra cosa che mi ha lasciato perplesso del racconto è stata la gestione del colpo di scena e la trovata del liquame nero. Non è male, ma poteva (doveva) essere costruito meglio, Il liquame fa la sua presenza troppo tardi e senza che prima nessuno avesse mai nominato questo fluido che prelude la trasformazione o fa parte del sistmea circolatorio degli Spilloni. Mettere una metonimia narrativa all'inizio del racconto avrebbe aiutato in qualche modo.

QUesto è quanto!
A presto!

L'attesa
Ciao, Davide!
Bentrovato.

Qui hai interpretato il tema come un rovescio di prospettiva, e ci troviamo davanti un nazista che assaggia la stessa 'minestra' degli ebrei nei campi di concentramento.
La scrittura è ben caratterizzata e immersiva, con un buon ritmo che mi ha trascinato nella sofferenza della giuardia dell'SS.
Purtroppo quello che mi è mancato veramente, o che semplicemente non ho colto perché sono rincoglionito, è un finale col botto o con una rivelazione. C'è un accenno a una specie di missione ma non ho colto il riferimento. Forse con qualche carattere in più riusciresti a sistemare anche questo neo.
Bel lavoro, comunque!

Caramella
Ciao, Dario,
Bentrovato.
Il racconto che hai scritto racconta della contrapposizione di due continenti alla fine di una lunga e sanguinosa guerra. Da una parte gli Eurasiatici con il loro carico di aria irrespirabile e città ridotte a macerie. Dall'altra gli Americani, ancora ricchi di risorse, ma condannati a non potersi riprodurre (a parte il Presidente, che ha una figlia). Se ci troviamo in un contesto postapocalittico, distopico, supertecnologico, allora la prima domanda che mi pongo è: perché gli americani non iniziano a clonare? Non mettono in campo l'inseminazione artificiale prelevando il seme e gli ovuli da uomini e donne fertili dell'altra parte del mondo? Insomma, credere che nel futuro basti un virus sterilizzante qualsiasi a mettere in ginocchio una nazione, mi pare fin troppo ottimistico.
Ma a parte questo, il problema del racconto è la gestione delle informazioni, che sono tante e non sempre sono fornite in modo preciso, a causa di una certa urgenza di comunicare al lettore tutto quello che deve sapere sul perché si sia arrivato alla vicenda narrata. Credo che con un limite di caratteri meno costrittivo, sarebbe potuto essere un buon lavoro. In questo caso, l'impietosa gabbia da quattromila caratteri è troppo costrittiva.

Non mi dilungo sui refusi e sulle imprecisioni, frutto del poco tempo a disposizione e della fretta con cui per forza di cosa si affronta questa sfida: alla fine non concorrono al giudizio del lavoro.

Dipende da come la vedi
Ciao, Davide (e stavolta ho scritto bene il tuo nome!),
hai concentrato in poche migliaia di caratteri il delirio da fine vita di un uomo che di mestiere rischia la vita. E di questo non posso che essertene grato. Leggere il racconto è stata una bella esperienza, davvero. L'unica cosa, dato che la narrazione in medias res, non essendoci subito un descrizione del contesto, ci ho messo qualche riga per riuscire a entrare nella storia del tutto. Ma bada, questo non è 'colpa' tua. Non avevi scelta, vista l'esiguità di spazio a disposizione.
La cosa certa è che una volta entrato nella testa del personaggio, non si smette di soffrire.
Consigli? Non saprei, ma per rendere le cose più cinematografiche, potresti evitare di tenere la mano infilzata, e lasciarla libera. Può essere veicolo di emozioni, soprattutto se il protagonista cerca il contatto con Winnie the PooPooh. E se vuoi fare il finale con i fuochi d'artificio: perché non fare esplodere lo specchio, riducendo l'immagine dell'orsetto guida in mille pezzi, proprio nel momento della caduta? Disperazione sopra disperazione...
Ma tutto questo è solo pour parler, per scrivere qualcosa in calce a una prova davvero molto buona!

Il popcorn allo specchio
Ciao, Alessandro che non ama il suo nome (e che dovrebbero dire quelli che si chiamano Kevin, o Eugene?),
il racconto fila abbastanza bene. In molti ti hanno già fatto notare alcuni passaggi un po' problematici, delle sottigliezze da aggiustare per rendere la prosa scorrevole, per questo non starò qui a ripetere tutto da capo. L'hai capito.
La storia, in effetti, non carbura, perché alla fine il vero grande assente è il conflitto. Insomma, non c'è inerzia perché non c'è niente che si oppone agli avvenimenti in corso. Anche il finale, ironico, non è abbastanza ironico. Potevi mettere fin dall'inizio che il suo fine era quello di andare a pescare una manciata di popcorn, e per farlo a tutti i costi, il prof rischiava di rimanere nella realtà fissata. Questa scelta (una come altre migliaia che ti stanno venendo in mente) avrebbe potuto dare mordente alla storia, dargli il ritmo serrato per arrivare al finale con battuta.
Comunque, è un piacere leggerti, alla prossima!

Nives Safran
Ciao, Jacopo.
Hai calcato l'acceleratore sulla prosa lirica e hai tirato fuori un pezzo poetico ed evocativo.
Ma è abbastanza per chiamarlo racconto? Purtroppo, no. Quello che manca alle tue bellissime parole è la storia, l'intelaiatura su cui le tue immagini devono scorrere per mostrare qualcosa. Tra i mille volteggi e arzigogoli dei tuoi periodi, emerge la figura sicuramente affascinante della Professore Nives Safran, ma a parte il suo riflesso, non vediamo mai chi sia davvero e perché susciti così tanto scalpore. Cosa ha fatto mai? Perché il mio desiderio voyeuristico di lettore deve essere frustrato da questa mancanza di particolari? Dammi qualcosa che io possa poi raccontare a qualcun altro, non allettarmi con la presenza di un essere umano che si veste di specchi, senza farmi vedere le conseguenze! Ci resto male!

Prova a integrare la professoressa in una trama che abbia del conflitto, che mostri un po' di "azione" e vedrai da solo le potenzialità che ha un personaggio del genere.

La contrazione dello spazio negli specchi

CIao, Giuseppe
sono corso a leggere il tuo lavoro attirato dal titolo.
QUello che mi sono trovato purtroppo non è stato un racconto, ma un divertente approccio fakescientifico del tema. Le tue deduzioni illogiche si susseguono e sicuramente spingono al sorriso, ma non è un prodotto adatto alla lettura. Lo vedo più destinato alla recitazione e comunque sempre dedicato a un pubblico di nicchia.
Tra l'altro, non ha neanche quella finta credibilità che si può trovare in lavori parascientifici tipo le proprietà endocroniche della tiotimolina risublimata.
In calce a quanto detto, buono lo stile e buon ritmo.

L'Appeso
Ciao, SIlvia,
probabilmente è il primo racconto tuo che leggo. Benvenuta qui su minuticomtati.
Hai scelto di scrivere un racconto estremamente onirico, filtrato dal punto di vista di una bambina che cerca di venire a capo di una situazione più grande di lei e che non riesce a comprendere del tutto. La realtà drammatica colorata dagli occhi della bambina colpisce per l'attualità.
Ma al di là della tematica, dura come quella delle famiglie che si disgregano per motivi economici, c'è da tenere d'occhio anche la tua prosa. Purtroppo, alcuni passaggi sono oscuri: all'inizio c'è questo luna park comparso dal nulla, tanto che avevo pensato che fosse la figlia di qualche circense. D'altronde in questa parte c'è un buon uso delle percezioni multisensoriali.
La parte sottosopra è onirica e malinconica, ed è l'ultimo rifugio della bambina in cerca di serenità. Bella.

Mettendo insieme tutti i pro e i contro, posso dirti che a fronte di un bella idea, hai bisogno di un po' più di spazio per riuscire a far navigare il lettore in mezzo al mare di immagini che hai creato. Una riscrittura con un buon focus sulla protagonista potrebbe giovare: per focus sulla protagonista si intende che dovresti scrivere come se stessi vedendo tutto dagli occhi della ragazza, senza commentare né indulgere in aggiunte che verrebbero da un punto di vista esterno alla vicenda. In pratica, dovresti fare il doppio lavoro di pensare in prima persona e scrivere in terza. Perché non provi a compilare tutto in prima persona, per vedere come ne viene fuori? (Semplice suggerimento, niente di personale!)
Alla prossima.

Ed ora la sofferta classifica, anticipata da complimenti a tutti i concorrenti, che mi hanno fatto divertire e come sempre accade in questo contest mi hanno insegnato qualcosa. Grazie.

1. Dipende da come la vedi
2. L'attesa
3. Thief at home
4. Il popcorn allo specchio
5. Liquame nero
6. Caramella
7. Nives Safran
8. L'appeso
9. La contrazione dello spazio negli specchi

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antico
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Re: Gruppo APACHE IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » mercoledì 27 gennaio 2021, 22:53

Dovete ricevere ancora due classifiche.

Giulio_Marchese
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Re: Gruppo APACHE IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 28 gennaio 2021, 21:58

Ecco la mia classifica al fotofinish!

1. L’attesa, di Davide Di Tullio
2. Dipende da come la vedi, di Davide Mannucci
3. Liquame nero, di Luca Nesler
4. Thief at home, di Luca Fagiolo
5. Caramella, di Dario Cinti
6. Il popcorn nello specchio, di Alessandro Canella
7. L’Appeso, di Silvia Casabianca
8. Nives Safran, di Jacopo Berti
9. La contrazione relativistica dello spazio negli specchi, di Giuseppe De Micheli

Commenti sparsi:


Thief at home, di Luca Fagiolo

► Mostra testo


Liquame nero, di Luca Nesler

► Mostra testo


L’attesa, di Davide Di Tullio

► Mostra testo


Caramella, di Dario Cinti
► Mostra testo


Dipende da come la vedi, di Davide Mannucci

► Mostra testo


Il popcorn nello specchio, di Alessandro Canella
► Mostra testo


L’Appeso, di Silvia Casabianca
► Mostra testo


Nives Safran, di Jacopo Berti
► Mostra testo


La contrazione relativistica dello spazio negli specchi, di Giuseppe De Micheli

► Mostra testo

Andrea J. Leonardi
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Re: Gruppo APACHE IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 28 gennaio 2021, 23:28

Una classifica difficile da fare. Purtroppo bisogna dare punti e un ordine, ma a questo turno mi sono piaciuti tutti.

1. L’attesa – Davide Di Tullio
► Mostra testo


2. Thief at home - Luca Fagiolo
► Mostra testo


3. Dipende da come la vedi - Davide Mannucci
► Mostra testo


4. L’Appeso - Silvia Casabianca
► Mostra testo


5. Il popcorn nello specchio - Alessandro Canella
► Mostra testo


6. Liquame nero – Luca Nesler
► Mostra testo


7. Nives Safran – Jacopo Berti
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8. Caramella - Dario Cinti
► Mostra testo

9. La contrazione relativistica dello spazio negli specchi - Giuseppe De Micheli
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antico
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Re: Gruppo APACHE IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » venerdì 29 gennaio 2021, 0:39

Avete ricevutu tutte le classifiche, nei prossimi giorni arriverà anche la mia.

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antico
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Re: Gruppo APACHE IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#15 » venerdì 29 gennaio 2021, 1:03

Nel vostro gruppo viene squalificato per mancati commenti Jacopo Berti con il suo racconto NIVES SAFRAN. Da regolamento, la classifica finale del gruppo verrà calcolata al netto del suo racconto. L'autore squalificato lo sarà anche per la prossima edizione.

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antico
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Re: Gruppo APACHE IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#16 » mercoledì 3 febbraio 2021, 16:57

Scusandomi per il ritardo, ecco a voi i miei commenti e classifica per il vostro gruppo.

1) Thief at home, di Luca Fagiolo
Credo tu sia riuscito a realizzare esattamente il racconto che desideravi realizzare e questo, come ormai sai, è per me, in mancanza di problematiche rilevanti nella realizzazione, già motivo di buona valutazione. Non arrivo però al pollice su completo perché credo che avresti dovuto complicare di più il tutto perché si capisce fin troppo presto quello che sta per succedere. Poi la corsa verso casa, il confronto con il ladro e il show must go on, tutta roba che va bene, ma senza mai stupire il lettore, meravigliarlo, colpirlo duro. Buona declinazione del tema. Pollice quasi su a ulteriore conferma delle tue qualità, ma un invito a osare ancora di più.
2) Dipende da come la vedi, di Davide Mannucci
Un racconto convincente e senza evidenti punti deboli se non quella lunga frase di Winnie The Poh che pare davvero eccessiva. Per il resto, rimane una gran bella prova che non mi convince appieno sul fronte tema in quanto non mi sembra ben declinato se non addirittura inserito quasi a forza. Pertanto vado con un pollice quasi su e lo piazzo dietro al parivalutato racconto di Fagiolo nel quale il tema è assolutamente più integrato.
3) Caramella, di Dario Cinti
Ho notato che ti hanno sottolineato in molti che il limite di caratteri ti ha penalizzato ed è vero in rapporto al taglio che hai voluto dare al racconto con una prima parte dedicata a mostrare la Pianura Padana, molto lunga) e una conclusione in cui hai dovuto rushare per chiudere entro i limiti. Appunto: in rapporto al taglio che hai voluto dare al racconto. Quindi strategia errata perché dovendo confrontarsi con 4000 caratteri gli spazi vanno gestiti diversamente e questo non è mai un limite di MC, ma un errore di chi scrive e d'ora in poi lo farò notare fino alla nausea perché mi sembra sia una scusa sempre più usata dai commentatori. Tu hai un bel talento per racconti con questo taglio, ma ho sempre notato una certa difficoltà a chiudere a prescindere da qualunque limite di caratteri: molto bravo davvero nel tratteggiare un determinato contesto, poco incisivo nella chiusa dove forse fatichi a fare rendere al massimo il materiale che hai presentato. Credo ci sia da lavorare su questo aspetto. Tema ben declinato anche se presentato e sviluppato solo nella parte problematica del racconto, quella dove hai dovuto accelerare. Per me un pollice tendente verso l'alto in modo non brillante che va a piazzarsi davanti al parivalutato racconto di Di Tullio perché più chiaro in prima lettura, almeno per come è arrivato a me.
4) Il popcorn nello specchio, di Alessandro Canella
Anche qui ecco un racconto che non è nato per 4000 caratteri o che, come sostengo io, non è stato pensato per quel limite. Non è una questione di avere un'idea più piccola, ma di sfruttare lo spazio nel modo più efficiente possibile e se impieghi un terzo dello spazio per mostrare che il tuo protagonista ha una predilezione per i popcorn è ovvio che ne consegua che il resto subirà dei rimaneggiamenti. Il problema è che una volta che hai strutturato il racconto con quella lunga intro, poi dovevi proseguire di conseguenza e no, in 4000 caratteri non poteva starci. Quindi, semplicemente, imparare a scrivere nei limiti significa scrivere tenendo ben in testa quei limiti e non scrivere a prescindere per poi tagliare fino a rientrarci perché in quel caso non ne uscirà mai un lavoro che rispecchi la nostra volonta e pertanto raramente potrà convincere in pieno il lettore. Ed è un peccato perché qui l'idea di fondo era molto buona e anche molto in tema, solo che hai dovuto rushare il finale e allo stesso tempo non hai potuto dare la giusta tridimensionalità ai protagonisti e questo si sente. Per me un pollice tendente verso il positivo anche se non i modo brillante e piazzamento nella mia classifica alle spalle del racconto di Cinti che condivide con te gli stessi problemi, ma che mi sembra un pelo più equilibrato.
5) L’attesa, di Davide di Tullio
Ammetto di avere faticato parecchio in prima lettura e di averlo apprezzato solo dopo avere letto commenti e risposte. Rileggendolo avendo in testa le chiavi per comprenderlo, devo ammettere che è un bel lavoro, ma il fatto che non mi sia subito arrivato è un problema. Dopo lo spaesamento iniziale. ho pensato a un ebreo in campo di concentramento, poi a dei prigionieri in Russia, infine il disvelamento della svastica ha cozzato con il protagonista costretto a cercare tra gli avanzi, cosa che mi è parsa eccessiva. Il problema è che il racconto si appoggia completamente su conoscenze del lettore evitando di seminare al suo interno delle chiavi di lettura e questo, per me, è sempre un errore. Il tema lo vedo declinato. Come valutazione mi fermo su un pollice tendente verso l'alto, ma in modo non brillante.
6) Liquame nero, di Luca Nesler
Apprezzo la tua volontà di metterti in gioco su un terreno diverso, ma mi sembra che tu lo abbia subìto parecchio, tanto da non riuscire a domarlo, cosa che ti ha costretto a mantenerti nel compitino. Un esempio su tutti, banale: per prepararti la chiusa con la frase di Ambra gliel'hai dovuta fare dire poche righe prima, quasi tu fossi già arrivato con il fiato corto e abbia dovuto improvvisare sul momento per dare un tocco in più. Per il resto, la scena sembra tratta da un qualunque zombie movie or comics, ma rimaneggiata di qualunque significato degli stessi, non hanno un quid questi mostri: sono solo mostri. Così come non riescono, alla fine, ad avere spessore le due protagoniste, caratterizzate solo dal loro attaccamento e dalle qualità da combattente di Ambra. Il tema è inserito in modo un po' blando. Non benissimo, questa volta. Per me un pollice tendente verso il positivo, ma al pelo.
7) L’appeso, di Silvia Casabianca
Vedo uno stile ancora acerbo, ma tanta voglia di imparare e questo è assolutamente positivo. Penso che uno studio della narrativa immersiva potrebbe aiutarti nel controllare la tua narrazione e qui puoi trovare molti spunti, ti consiglio di leggere soprattutto i commenti degli altri partecipanti perché dalle loro analisi ai vari testi puoi cominciare a disegnarti una mappa mentale e posizionare delle coordinate. Per passare al tuo racconto, un'idea che denota grande sensibilità, ma troppo spesso passi, appunto, dalla protagonista a note a margine e non dico che sia un errore, ma va fatto consapevolmente e non senza saperlo. C'è troppo stacco tra la prima parte e la seconda, soprattutto in termini di informazioni che arrivano al lettore perché, davvero, come ci sia finita la bambina in quel Luna Park rimane un mistero. Il tema è ben declinato, dopotutto. Direi un pollice tendente verso il positivo anche se al pelo e in classifica finisci dietro al parivalutato racconto di Nesler proprio per le incertezze che hai dimostrato. Ecco, Nesler può essere proprio uno degli autori da cui partire nell'analisi dei suoi commenti e t'invito a cercare sia quelli di questa edizione che di quelle recenti. Gli altri autori li scoprirari da te :)
8) La contrazione relativistica, di Giuseppe De Micheli
Tra i metaracconti che ho letto in questi anni, questo è tra i più validi perché ha una spina dorsale ben definita e si integra bene con il tema. Però occhio che ho percepito stanchezza sul finale, quasi stesse girando troppo intorno a se stesso e questo è di sicuro un problema per un pezzo che nasce con queste specifiche intenzioni. Come valutazione per il contest, direi un pollice ni tendente verso il positivo, mi ha fatto piacere leggerlo e hai fatto benissimo a postarlo.

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