Gruppo DUEL IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

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antico
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Gruppo DUEL IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 19 gennaio 2021, 2:24

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BENVENUTI ALLA SPECULARIA EDITION, LA QUINTA DELL'OTTAVA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 149° ALL TIME!

Questo è il gruppo DUEL IN MIRROR della SPECULARIA EDITION con ANDREA VISCUSI, LINDA DE SANTI e ANGELA BERNARDONI nelle vesti di Guest Stars.

Gli autori del gruppo DUEL IN MIRROR dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo HORROR IN MIRROR.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo DOG IN MIRROR.


Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da ANDREA VISCUSI, LINDA DE SANTI e ANGELA BERNARDONI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK D'ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso del RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nel corso dell'Era in corso e che non hanno acquisito punti nel RANK ALL TIME sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Importante accorgimento: in quest'Era il gruppo con il Leader della classifica non potrà mai essere quello con più racconti, motivo per cui quando ci sarà un numero diverso di racconti per gruppo, come in questa edizione, gli ultimi racconti verranno assegnati saltandolo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo DUEL IN MIRROR:

Cara ti amo / Voglio stare un po’ da sola, di Andrea Lauro, ore 23.58, 3726 caratteri
Lo sguardo degli altri, di Emiliano Maramonte, ore 00.51, 4231 caratteri
A un passo, di Riccardo Rossi, ore 00.20, 4209 caratteri
Oh bischero!, di Edoardo Foresti, ore 00.37, 4188 caratteri
Gioco di vetro, di Alexandra Fischer, ore 22.35, 4088 caratteri
Cavalieri inesistenti, di Francesco Battaglia, ore 00.53, 3487 caratteri
Soggetto 3453, di Filippo Puddu, ore 00.58, 4504 caratteri MALUS 4 PUNTI
L’Osservatore, di Soraia Patrizi, ore 23.40, 3747 caratteri
Pensa prima di agire, di Stefano Impellitteri, ore 00.48, 4200 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 28 GENNAIO per commentare i racconti del gruppo HORROR IN MIRROR Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 29 GENNAIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo HORROR IN MIRROR e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo HORROR IN MIRROR.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA SPECULARIA EDITION A TUTTI!



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Stefano.Moretto
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Re: Gruppo DUEL IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » venerdì 22 gennaio 2021, 16:01

Stilare una classifica è faticoso come ogni mese, ci sono diversi racconti che stavano praticamente a pari merito. Mi dispiace per chi ho dovuto mettere più basso di altri, ma questa sfida funziona così.


Classifica

1) Oh bischero!
2) Cara ti amo / Voglio stare un po’ da sola
3) Pensa prima di agire
4) A un passo
5) L’Osservatore
6) Cavalieri inesistenti
7) Lo sguardo degli altri
8) Soggetto 3453
9) Gioco di vetro


Commenti

Cara ti amo / Voglio stare un po’ da sola
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Lo sguardo degli altri
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A un passo
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Oh bischero!
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Gioco di vetro
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Cavalieri inesistenti
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Soggetto 3453
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L’Osservatore
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Pensa prima di agire
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ItaliaLeggendaria
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Re: Gruppo DUEL IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » venerdì 22 gennaio 2021, 21:49

Intanto complimenti a tutti gli scrittori che si sono impegnati in questa sfida. La classifica purtroppo va fatta, ma devo dire che è stata dura dover scegliere. Ho commentato ogni singolo testo e qui farò un commento generale e riassuntivo.

Ecco la classifica:
1. Pensa prima di agire
2. Cavalieri inesistenti
3. Cara ti amo / Voglio stare un po' da sola
4. Oh bischero!
5. L'osservatore
6. Lo sguardo degli altri
7. A un passo
8. Soggetto 3453
9, Gioco di vetro

Ed ecco i miei commenti ai testi.
Pensa prima di agire
Testo divertente, intrigante e ben fatto. Buona scrittura, fluida e semplice da leggere. Piccoli errori che non hanno influenzato la lettura e che non hanno influito sul messaggio e sulla immersione nel personaggio. Una maggior distinzione e caratterizzazione dei singoli "riflessi" avrebbe dato vita a un testo strepitoso. Complimenti.
Unico consiglio: dosare meglio la velocità nel finale e calibrarla con il resto del testo.

Cavalieri inesistenti
Testo profondo, con una scrittura ben immersa nel personaggio e con una doppia lettura. Idea semplice, ma ben caratterizzata nei dettagli e nei pensieri. Anche in questo caso accelerata nel finale che spezza un po' l'entusiasmo. Sottile e di non immediata comprensione l'uso degli specchi, ma con un po' di attenzione si scorge il doppio filo che porta avanti questo testo.
Unico consiglio: attenzione a non usare troppi termini specifici in poche righe.

Cara ti amo / Voglio stare un po' da sola
Testo simpatico e ironico, con un cambio di paradigma interessante. Ben strutturato e svolto il tema, con dialoghi accattivanti che spingono il lettore a continuare a leggere. Peccato per qualche dettaglio tralasciato o non studiato a fondo, che fa sorgere delle domande a cui non si trova risposta.
Unico consiglio: maggiore attenzione all'immersione nel personaggio.

Oh bischero!
Testo fluido e scorrevole, con un piacevole sapore dialettale. Idea già vista, ma declinata in modo simpatico e di facile lettura. Qualche errore di presentazione dei dettagli, ma bella caratterizzazione dei personaggi. Il protagonista risulta simpatico nella sua ingenuità.
Unico consiglio: attenzione a presentare in modo chiaro gli elementi di contorno.

L'osservatore
Testo introspettivo, ben caratterizzato l'aspetto psicologico del punto di vista. Idea di base molto interessante perché ribalta i cliché degli essere che non si riflettono negli specchi. La mancanza di azione si sente soprattutto nel finale, che si conclude velocemente, ma in modo piacevole.
Unico consiglio: attenzione a cosa scegli di mostrare. Cerca di dettagliarlo meglio.

Lo sguardo degli altri
Idea interessante con una declinazione del tema a livello psicologico. La messa in pratica dell'idea non è riuscita pienamente, con qualche dettaglio non necessario a cui è stato dedicato troppo spazio. Con una maggior attenzione alla creazione delle scene da descrivere sarebbe un bel testo. Un po' semplice la morale che fa trasparire il messaggio che una buona azione può cancellare una vita di cattive azioni.

A un passo
Testo ben particolareggiato e con un'idea stuzzicante alla base, che però non è riuscita a uscire completamente nella narrazione. Sicuramente con una struttura diversa e studiata un po' di più sarebbe un gran bel testo. Il narratore/spettatore non è riuscito a veicolare appieno il messaggio, ma la strega risulta interessante e ben caratterizzata.

Soggetto 3453
Idea particolare, ma mal costruita. Il testo fatica a scorrere a causa di una scelta stilistica difficile da leggere e all'impostazione della narrazione che assomiglia più a un diario di laboratorio, molto asettico. Il protagonista non riesce a far creare empatia al lettore e il finale toglie completamente ogni possibilità alla creazione di un legame lettore-protagonista. Peccato perché poteva essere un testo migliore.

Gioco di vetro
Testo con alla base un'idea buona, ma che non trova riscontro completamente nel testo a causa della scelta di dettagli che sviano il lettore da quello che dovrebbe essere il vero obiettivo. Molti passaggi creano confusione perché danno un'idea che viene subito dopo rivoluzionata. Servirebbe una maggiore strutturazione della storia, tralasciando il superfluo e concentrandosi solo sull'essenziale.

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antico
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Re: Gruppo DUEL IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » domenica 24 gennaio 2021, 21:04

Avete ricevuto due classifiche, ne dovete ricevere ancora sette.

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Giovanni Attanasio
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Re: Gruppo DUEL IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 25 gennaio 2021, 14:10

Ecco la mia classifica.
I miei giudizi si basano molto sulle sensazioni e le emozioni che i testi hanno suscitato in me. Valuto, ovviamente, anche lo stile e tendo a premiare forme coraggiose e la volontà di sperimentare piuttosto che seguire troppo alla lettera le regole e la "buona scrittura".
Aggiungo che le prime quattro posizioni si sono date mazzate fortissime. Decidere è stato atroce.

1. L'Osservatore, di Soraia Patrizi
2. Soggetto 3453, di Filippo Puddu
3. Cavalieri inesistenti, di Francesco Battaglia
4. Pensa prima di agire, di Stefano Impellitteri
5. Oh, bischero!, di Edoardo Foresti
6. Cara ti amo/Voglio stare un po' da sola, di Andrea Lauro
7. Lo sguardo degli altri, di Emiliano Maramonte
8. Gioco di vetro, di Alexandra Fischer
9. A un passo, di Daniel Travis

Di seguito i commenti:

Cara ti amo / Voglio stare un po’ da sola
Ciao! (I pareri espressi sono soggettivi e guidati solo dal mio ragionare sul testo.)
La storia non è male, il soggetto è ok.
La lettura è scorrevole, anche se non nascondo di aver percepito qualcosa nel ritmo, forse nella punteggiatura (?) che ha rallentato la lettura.
L’idea del portale è carina, mi ricorda un vecchio gioco per PC. Ho percepito il dramma nella storia, l’idea di base, ma non mi ha colpito più di tanto.
Le intenzioni del marito sono molto chiare in una seconda rilettura, il che, per me, è un bene.
Ultima nota: forse la relazione tra i due è esposta in modo un po’ forzoso?
___________________________________
Lo sguardo degli altri
Ciao! (I pareri espressi sono soggettivi e guidati solo dal mio ragionare sul testo.)
Ho riletto la storia due volte e non ho voluto leggerla una terza.
Ho forse una mezza idea di cosa sia successo, ma è tutto molto incasinato nella mia testa. Ti dico ciò che ho capito e mi correggi dove ho sbagliato:
Il protagonista viene investito e crepa sul posto. In giro vede varie versioni di se stesso in cui è costretto a specchiarsi seguendo una sorta di ragionamento che “lasciamo un po’ di noi dentro ogni altro individuo”.
Alla fine, proprio nelle ultime due righe, realizza di doversi scusare con tutti e diventare un uomo migliore. Questo però contrasta col fatto che sia morto, quindi non so.
Sullo stile non ho molto da dire, ero impegnato a scovare dettagli per comprendere la trama. Tutto sommato la voglia di scoprire se accadesse qualcosa c’è stata, collegata alla consapevolezza che la storia è breve.
___________________________________
A un passo
Ciao! (I pareri espressi sono soggettivi e guidati solo dal mio ragionare sul testo.)
All’inizio la storia mi ha incuriosito, ma penso di aver leggermente perso interesse lungo la lettura. Ho percepito poco movimento, se mi spiego.
Avrei ridotto le descrizioni per focalizzarmi di più sul flusso degli eventi, sulla trama e sulla rivelazione finale (inteso come climax).
___________________________________
Oh bischero!
Ciao! (I pareri espressi sono soggettivi e guidati solo dal mio ragionare sul testo.)
Scorrevole, breve e conciso. L’idea è carina e c’è una buona morale.
Era chiaro che sarebbe andato in paradiso e mi sarebbe piaciuto una sorta di showdown finale, una contrattazione con la Morte per l’esito finale.
___________________________________
Gioco di vetro
Ciao! (I pareri espressi sono soggettivi e guidati solo dal mio ragionare sul testo.)
Mi sono piaciute le descrizioni e ho facilmente immaginato la scena.
Purtroppo c’è qualcosa nella trama che non mi quadra. Il racconto è molto fotografico, immobile. Ho notato l’indizio che hai lasciato in seconda lettura, non molto camuffato.
___________________________________
Cavalieri inesistenti
Ciao! (I pareri espressi sono soggettivi e guidati solo dal mio ragionare sul testo.)
La storia mi ha fatto sorridere. Sin dall’incipit c’è un’aria molto leggera, una sorta di sereno teatrino inscenato per far divertire il lettore. Il ritmo è piacevole e il dubitare del cavaliere è ben mostrato.
Nella mia mente immaginavo due pezzi degli scacchi che si sfidano senza un vero e proprio scopo. Lettura molto piacevole.
___________________________________
Soggetto 3453
Ciao! (I pareri espressi sono soggettivi e guidati solo dal mio ragionare sul testo.)
Le cose sono due: o il tizio si reincarna davvero e dunque si spara per attivare il processo, oppure è convinto di farlo e si ammazza invano. Solo questo interrogativo è meritevole di lode! La storia mi è piaciuta e a dispetto di ciò che pensavo dalle prime righe, scorre molto veloce sino al finale.
Il merito penso sia di questo stile “discorsone” in cui non si capisce chi parla ma il realtà sì, non si capisce cosa è dialogo e cosa è pensiero ma in realtà sì.
Qualcosa di diverso, a mio parere. Una cosa ottima, la diversità, visto che di fissati ne abbiamo già abbastanza nel mondo reale.
___________________________________
L’osservatore
Ciao! (I pareri espressi sono soggettivi e guidati solo dal mio ragionare sul testo.)
C’è tanta malinconia, e si scivola così veloci tra le righe che la risoluzione finale è un toccasana per l’anima.
Penso sia addirittura l’unico testo che non ho voluto rileggere perché le sensazione della protagonista hanno risuonato perfettamente con me: è tutto chiaro.
Una piccola dose di editing ed è perfetto. Complimenti.
___________________________________
Pensa prima di agire
Ciao! (I pareri espressi sono soggettivi e guidati solo dal mio ragionare sul testo.)
Lol (si può dire?). L’idea mi è piaciuta parecchio, soprattutto il risvolto finale che ha salvato la storia in calcio d’angolo! Qualcosa nella stesura non mi ha molto convinto.
C’è una certa ridondanza, non so se mi spiego. Una generale rilettura per snellire i passaggi “ripetuti” e aggiustare le frasi un po’ più deboli e renderle meno “narrate” dovrebbe bastare.
Ripeto: bella l’idea. In quel senso la storia si muove molto bene, è dinamica e sorprendente.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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giulio.palmieri
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Re: Gruppo DUEL IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » lunedì 25 gennaio 2021, 19:02

Salve a tutti,
ecco la soffertissima classifica:

1- L’Osservatore (Soraia Patrizi)
2- Cavalieri inesistenti (Proelium)
3- Cara ti amo / Voglio stare un po’ sola (Andrea Lauro)
4- Lo sguardo egli altri (Emiliano Maramonte)
5- Gioco di vetro (Alexandra Fischer)
6- Oh bischero (Edoardo Foresti)
7- Soggetto 3453 (Filippo Puddu)
8- A un passo (Daniel Travis)
9- Pensa prima di agire (Stefano Impellitteri)

Ho dato prevalenza a chi ha saputo delineare con maggiore profondità il conflitto del protagonista, all'atmosfera evocata, e all'originalità dell'idea. Sono tutti racconti che possiedono una linea narrativa valida. Alla prossima e buona edition a tutti e tutte.

- Cara ti amo / Voglio stare un po’ sola (Andrea Lauro)
Be' che dire: prova molto molto buona. Ci sono una serie di incoerenze, come evidenziato nei commenti precedenti, che però devo dirti non si notano subito per via dell'ottima scansione del dialogo e del crescere del litigio tra i due. Mi è sembrato un po' eccessivo il fatto che la protagonista si sia rotta la spalla e contestualmente abbia perso sangue e abbia vomitato (anche se, funzionalmente, il tutto serve a evidenziare l'astio nascosto col marito). Anche il tema è interpretato in maniera originale: il portale (rimosso dalla stanza) serve a rendere vicini ambienti e persone altrimenti lontani.

- Lo sguardo egli altri (Emiliano Maramonte)
Il racconto mi è piaciuto sebbene con qualcosa di non chiarissimo su cosa sia successo a Ennio. Parlo di questo passaggio:
«Lasciatelo respirare! Spostatevi!» esclamò una donna. Ennio si girò dalla sua parte. Vide l’immagine di un uomo pieno di ferite sanguinanti. «Ma che diavolo…» disse sconcertato.
Mi è parso che la sua anima si sia distaccata dopo l'incidente e abbia preso a girare in un mondo di riflessi, in cui il protagonista abbia finalmente la possibilità di capire come lo vedono gli altri (tema centrato in pieno). Però non s'è capito bene cosa sia successo, sebbene poi si comprenda il punto d'arrivo del personaggio. Per il resto, stile molto scorrevole, e anche la chiusa finale priva di sensazionalismo ci sta, perché hai già affrontato prima il nodo centrale della narrazione. Comunque, una buona prova.

- A un passo (Daniel Travis)
Allora, l'idea è molto particolare, però dovrebbe essere fatta vivere maggiormente al lettore.
Cerco di spiegarmi. Un uomo va da una strega/indovina che gli mostra uno specchio invitandolo a un processo di miglioramento interiore. L'intento del protagonista è andare verso lo specchio, per scorgere la "versione migliore di se stesso", capire chi potrebbe diventare. E questo ci sta. Però, a mio avviso, non viene descritto il perché del desiderio del personaggio di cambiare, di avvicinarsi all'immagine dello specchio. Il racconto è quasi un monologo della strega che lo invita a guardare. Tutto questo in un insieme di richiami che rischiano di disperdere l'attenzione e il focus centrale sul perché del protagonista; come ad esempio:
- "gracchia un corvo. Ho viaggiato e meditato. Ho sostituito i pezzi sbagliati con altri più nobili": invito al viaggio (opera al nero), che però coglie il lettore d'improvviso
- "pettine e una buccia secca di melagrana. «Ah! Strumenti anche quelli, sì. Per distruggere prima di ricostruire. Per distruggermi. Il laccio, il pettine, il frutto. Ma per quanto mi ferissi, non sparivo. Né riemergevo perfetta»": non è chiaro il simbolismo, né cosa abbia fatto il personaggio prima arrivare laggiù
Quindi ecco, resta il fascino della narrazione, l'intento del personaggio. L'incipit non è chiarissimo (in effetti la prima frase disorienta). Bisognerebbe renderlo più chiaro nei dettagli, e mostrare da dentro la motivazione del personaggio.



- Oh bischero (Edoardo Foresti)
Ho poco da aggiungere agli altri commenti: stile molto piacevole e scorrevole, ambientazione inusuale. L'ho letto tutto d'un fiato per arrivare al finale, che lasci aperto. Il che ci può stare, perché in questo tipo di storie è il lettore che completa la storia, ragionando sugli elementi che vengono forniti dalla narrazione. Ecco, questi elementi li trovo però un po' mancanti: si capisce che il protagonista andrà in paradiso, ma alla fine tutto scorre in attesa di un evento, una sorpresa che alla fine non c'è. Stile comunque validissimo, e anche il tema magari può essere centrato (la morte mostra al protagonista i suoi peccati e quindi rende vicine cose apparentemente lontane). Spero di leggere presto altri tuoi racconti

- Gioco di vetro (Alexandra Fischer)
Il tema di fondo del racconto c'è, e a parte qualche lentezza iniziale la dinamica viene innescata bene, con un crescendo però da calibrare meglio per realizzare tutto il potenziale del racconto. Si capisce che il racconto è un horror, e ci sono elementi validissimi che inquietano il lettore: la stanza riflessa diversa dal reale, la bambina che compare con la bambola in mano, le battute della nonna verso la donna.
Si percepisce poco però l'intento di Clizia, che dovrebbe cercare di fuggire o, non so, affrontare in qualche modo la nonna. Invece, resta intontita quasi non sapesse cosa fare, e anche la chiusa col solletico non è efficacissima (perché spegne in un attimo la tensione). Secondo me, occorre lavorare in particolare sul conflitto, su Clizia e sul crescendo graduale della tensione per un risultato ottimale. Racconto comunque dalla grande potenzialità.

- Cavalieri inesistenti (Proelium)
Il racconto mi sembra una variazione sul tema di Teseo e del Minotauro. Stile scorrevole, molto valido il conflitto che hai creato, perché entrambi i cavalieri vivono in mondi simili in cui le autorità li obbligano all'impresa. Alcune frasi mostrano un controllo non coerente del pdv, ad esempio:
Vede la figura che avanza verso di lui, dalla direzione opposta, lasciandosi alle spalle un usbergo nero. Uno scudo senza stemma, frantumato chissà come.
I due Cavalieri si ritrovano a metà strada.
Faccia a faccia, capiscono di non assomigliarsi.
All'inizio, il cavaliere bianco vede l'altro venire verso di lui, poi subito dopo però l'azione prosegue con un narratore che conosce i pensieri di entrambi ("capiscono di non assomigliarsi").

- Soggetto 3453 (Filippo Puddu)
Poche considerazioni da fare: ho trovato il racconto scorrevole (sebbene bisognoso di qualche rifinitura), il tema centrato in maniera originale, buona l'alternanza dei brani in cui spieghi il contesto, e contestualmente mandi avanti l'azione col personaggio principale. Mi ha ricordato, alla lontana, il racconto "Funes o della memoria" di Borges. La chiusa del finale però risulta un po' frettolosa: non si capisce bene perché il personaggio si spari, né la conseguente reazione del personaggio narrante, che subito dopo prende la tazza di cioccolata. Magari c'è un significato simbolico, che però non è giustificato all'interno del testo. Il finale complessivamente funziona: il soggetto ha una fissazione e ha scoperto la serie di personaggi che è stato nel reincarnazioni precedenti. Solo, appunto la chiusa lascia un po' di domande sospese e non giustifica a pieno il gesto del Soggetto in questione. Secondo me dovresti insistere sul conflitto del protagonista e giustificarlo maggiormente nel testo.

- L’osservatore (Soraia Patrizi)
Allora, sono rimasto colpito dallo stile del racconto. L'incipit ti tira dentro con la sensibilità del personaggio, con quel non so che di malinconico, luminoso, rarefatto, come in certi componimenti di Apollinaire. Anche il seguito del racconto lascia immersi nella stessa atmosfera. Sembra di trovarsi lì col personaggio: un'anima dal carattere schivo, che cerca un'altra persona in mezzo agli altri, qualcuno che come lei guarda il mondo scorrere, e le persone vivere. L'Osservatore appunto. Ecco, è qui forse che il racconto perde di immediatezza: il fatto che la protagonista trovi se stessa nel riflesso dei suoi occhi mi è sembrato un po' innaturale. Non c'è molto movimento, nell'ultima scena, non una battuta, o qualcosa che faccia intendere uno scambio. Quindi le ultime frasi ("è lì, in quei colori, che vedo il mio riflesso. E il riflesso negli occhi delle persone, per quanto il più piccolo e il più difficile da cogliere, è il migliore. Il più ricco di anima. Il più ricco di umanità.") suonano un po' forzate in quanto non si coglie bene il gesto e il significato da parte della protagonista di riflettersi negli occhi dell'altro. Detto questo, lo stile è scorrevole, la vicenda del racconto valida, l'atmosfera ben evocata. Il tema è centrato in pieno.
Forse, limerei un po' alcuni passaggi (tipo questo: "Ci sono molte più persone di quanto mi aspettassi: ragazzini che giocano, gruppi di adulti che praticano ginnastica sull’erba, gruppetti di studenti universitari che si godono il pranzo, in lontananza sento l’abbaiare dei cani"). Ad ogni modo, una prova molto buona: forse con maggiore spazio a disposizione si vedrebbe di più il personaggio dell'Osservatore, e quindi il rapporto che ha con la protagonista.

- Pensa prima di agire (Stefano Impellitteri)
Allora, il racconto inizia bene e ha un'idea di fondo ben progettata. Un uomo si guarda nello specchio: in realtà è il suo riflesso a pensare, il suo riflesso che è libero di muoversi solo quando il suo "doppio" reale gli dà le spalle. Nel finale però trovo un po' di difficoltà: il primo riflesso (quello che ci accompagna per la maggior parte del racconto) crea un piccolo buco nel vetro e riesce a fuggire. Non si sa però che fine faccia il suo doppio reale. Inoltre lui è rimpicciolito, però appena si gira di questa caratteristica non è rimasta traccia. Vede un altro riflesso nello specchio, che esce e lo giustizia. Resta sempre inconcluso il rapporto col doppio iniziale; stante il fatto che quando dici "ma io sono fuori e tu sei dentro. Siamo in troppi altrimenti" mi sembra di cogliere una serie nei personaggi-riflessi, i cui rapporti, però, non sono ben spiegati.
Resta anche un po' sospesa la semina iniziale sul succhiotto (che non ha poi un ruolo nel racconto). L'ho letto come un racconto fantastico: hai giocato comunque bene sulla situazione creata. Forse, la narrazione avrebbe potuto avvalersi anche del riflesso degli oggetti nello specchio (non so: un quadro, un divano, una lampada) insomma qualcosa che renda più tangibile l'azione del personaggio-riflesso fino alla sua fuga.
L'idea è molto valida, il genere perfetto, e il tema centrato. Secondo me dovresti lavorarci per limarlo al massimo e renderlo più coerente.

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wladimiro.borchi
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Re: Gruppo DUEL IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » martedì 26 gennaio 2021, 9:59

CARA TI AMO / VOGLIO STARE UN PO' DA SOLA
Ciao Andreuccio bello,
quando ho commentato il titolo ancora non sapevo che mi sarebbe toccato commentarti anche sta volta.
In ogni caso, chapeu per lo stile, sempre più pulito, essenziale (mi permetto di aggiungere) ed efficacissimo.
Il racconto è molto divertente perché gioca con stereotipi e li trasporta in una realtà alternativa discretamente evocata.
A parte la piccola incongruenza che ti hanno già fatto notare (ma che si spiega anche semplicemente con la voglia di starsene un po' in macchina con l'amica a chiacchierare - In un mondo in cui si può andare da A a B in tempo zero, le auto potrebbero ben essere utilizzate come luoghi di svago), la cosa che mi è suonata un po' fastidiosa è l'esagerazione della posizione femminile (maschile) del marito (donna di casa).
Spiego meglio oggi una donna sposata ha i suoi spazi di indipendenza, non è succube del marito (semmai lo è dei figli) e spesso lavora e frequenta amiche e colleghe.
La situazione invertita avrebbe avuto buon gioco negli anni 50, ma oggi mi è apparsa un po' forzata e anacronistica.
Forse avresti dovuto usare una manciata di caratteri per descriverci abbigliamento e utensileria di quegli anni, un racconto del genere me lo immagino in una ambientazione alla fallout (se conosci il gioco hai capito cosa intendo).
Resta una buona prova, che però si è scontrata un po' col mio gusto personale.
E poi, una cosa importante, non ho visto nemmeno un "tampax", maschilista!
A rileggerci presto.
W




LO SGUARDO DEGLI ALTRI
Ciao Emiliano,
davvero un'idea carina e un racconto dal sapore "Ai confini della realtà" che non ho potuto non apprezzare.
Ci sono una paio di cosette sole che mi preme segnalarti.
"Era in mostruoso ritardo con l’onorevole Zambon, venuto da Roma per incontrarlo." Questa frase è un po' troppo "infodump" secondo me. Potresti provare a far passare le stesse informazioni in un altro modo.
Lo stesso vale per "uno dei suoi praticanti, il più giovane". Siccome non è nemmeno troppo rilevante per la storia che il praticante sia il più giovane, potevi limitarsi a "il giovane praticante".
Con questa battuta del protagonista, infine, «È così che mi vedete? Uh? Vi faccio schifo, vero?» spieghi davvero troppo. Personalmente avevo già capito e lo "spiegone" mi ha dato un po' fastidio, l'ho trovato un po' didascalico. Senza infilarcelo, il racconto sarebbe arrivato lo stesso e in modo più forte, forse.
Resta il fatto che si tratta di un buonissimo racconto.
Complimenti e a rileggerci presto.
W


A UN PASSO
Ciao Daniel,
ho provato un piacere enorme a leggere il tuo racconto.
Dev'essere merito del suo stile e delle immagini evocative che hai utilizzato.
Il bello di questo testo è proprio nelle sensazioni che regala, senza che avvenga un vero e proprio twist nel finale (come peraltro avevano detto alcuni dei giudici supremi di questo contest).
Se ci devo trovare qualche nota stonata la rinverrei nei passaggi, non sempre chiarissimi, dei dialoghi, spesso chi sta parlando lo si capisce a posteriori con un po' di sforzo del lettore. Battute a disposizione permettendo avresti potuto usare dei "dialog tag" un po' più evidenti.
Per poter empatizzare a pieno col tuo protagonista, forse, avresti potuto spiegare meglio la sua motivazione. A me è restata un po' oscura.
A rileggerci presto.
W



OH BISCHERO!
Deh, ascortami 'un pohinino, bimbo.
Io mi son divertiho parecchio a leggere questa storia.
'Un'no capiho però i che centra lo specchio e i mostro che s'avvicina!
Mi par tu ti sia solo honcentraho su quarche cosa che sembra in un modo e poi, invece, l'è in un antro.
Comunque nulla da dire, i racconto m'è garbaho, l'attinenza al tema l'è un po' zoppa, ma alla fine i risurtaho 'un'è per nulla marvagio.
Vediamo home ti metterò in crassifiha.
Ci penso e te lo diho alla fine.
Bona!
W


GIOCO DI VETRO
Ciao Alexandra,
ormai sei un'autrice navigata, scrivi per varie CE e qui su MC ti ho letta volentieri molte volte.
I tuoi racconti mi piacciono e anche questo non è affatto male.
Purtroppo, questa volta, molte cose sono solo accennate e si fatica a capire come stiano realmente.
Quello che resta più oscuro è il finale, quale punizione ha ordito la spaventosa nonna spettro per la nipotina irriconoscente? Cosa rappresenta quella macchia bruciata?
Forse il poco tempo e lo spazio non ti hanno fatta esprimere con la dovuta completezza.
Di positivo c'è, in ogni caso, la situazione che hai creato e la suspance che ne deriva.
A rileggerci presto.
W


CAVALIERI INESISTENTI
Ciao Francesco,
un bel racconto, particolare e diverso da quelli che si leggono di solito qui e, proprio per questo, mi ha colpito positivamente.
Non so se sono io ad averlo rivestito di un bellissimo messaggio di pace, fondato sull'idiozia della guerra, in cui altri ti creano un nemico e ti costringono ad affrontarlo.
Nella distruzione degli specchi dal lato del cavaliere bianco ci ho letto un fiero atto di ribellione: le immagini di sé, costruite ad arte da chi comanda, devono morire. Solo così l'uomo ritrova la sua essenza e può finalmente abbracciare il fratello dall'altra parte di quell'assurda barricata.
Insomma, non so se mi sto facendo troppe seghe mentali io, ma anche se fosse è merito tuo.
Per adesso il racconto che mi ha colpito di più.
Ti segnalo un typo "promesso detto il Re".
A rileggerci presto.
W


SOGGETTO 3453
Filippo,
no, non mi è piaciuto e mi spiace.
Sicuramente è un limite mio per cui prendi con le molle quello che ti dico.
Il racconto è tutto "raccontato". Si tratta di un lungo "infodump" in cui metti a parte il lettore di una serie infinita di particolari sul mondo immaginario che hai creato.
Alla fine le uniche azioni a cui assistiamo sono il suicidio di 3453 e il dottore che gli beve la cioccolata. Unico momento in cui si empatizza è quello e la scena dà una bella scossa al lettore. Ma per il resto sono rimasto sempre fuori a faticare per provare a seguire il filo del narrato.
L'idea è buona, non mi fraintendere, ma scritto così, almeno per quanto mi riguarda, non ha toccato le corde giuste.
A rileggerci presto.
W


L'OSSERVATORE
Ciao Soraia,
Quanta poesia in questo racconto!
Nonostante apprezzi di più la lettura di pezzi pieni di azione, dramma e sofferenza, me lo sono goduto tantissimo, l'ho assaporato dolcemente e mi sono lasciato avvolgere come da una coperta calda.
Ti ringrazio e mi limito a segnalarti che ci sono giusto un paio di avverbi in -ente che potresti elidere per rendere la prosa più scorrevole.
A rileggerci presto.
W



PENSA PRIMA DI AGIRE
Ciao Stefano,
che raccontino davvero figo.
Leggero, frizzante e fondato su un'idea davvero carina.
Declinazione letterale del tema davvero azzeccata e gestita bene.
Un po' sbrigativo il finale, forse, ma credo dipenda dai caratteri a disposizione. Se ci rimetti le mani, tagli un po' all'inizio e fai durare di più lo scontro con l'altra immagine.
Tra i miei preferiti del girone, in ogni caso.
A rileggerci presto.
W



Si giunge quindi alla doverosa, per quanto dolorosa classifica.
L'ordine 'stavolta è soggettivo che più soggettivo non si può.
I racconti sono tutti buoni e la scelta è in base a come mi sono sentito leggendoli.
Il primo ha il pregio di avermi fatto sentire intelligente (sono riuscito a capire il messaggio sotteso per la prima volta in vita mia).
Il secondo mi ha fatto sentire coccolato (la prosa e le immagini erano quello di cui avevo bisogno mentre leggevo).
Dal terzo all'ottavo è davvero difficile.
Il terzo posto lo sceglierò per questioni di campanile.
Il quarto per la particolare simpatia che ispira il titolo.
Il quinto per il ricordo che mi ha donato di un telefilm che vedevo da ragazzo.
Il sesto perchè l'idea e la realizzazione sono buone ma non perfette.
Il settimo perché non ho capito che ci voleva il tipo dalla strega.
L'ottavo perché ho capito ancora meno.
L'ultimo perché l'ho trovato faticoso.

1 - CAVALIERI INESISTENTI
2 - L'OSSERVATORE
3 - OH BISCHERO!
4 - CARA TI AMO / VOLGIO STARE UN PO' DA SOLA
5 - LO SGUARDO DEGLI ALTRI
6 - PENSA PRIMA DI AGIRE
7 - A UN PASSO
8 - GIOCO DI VETRO
9 - SOGGETTO 3453

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antico
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Re: Gruppo DUEL IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » martedì 26 gennaio 2021, 19:39

Avete già ricevuto cinque classifiche, ve ne devono ancora arrivare quattro.

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Alessio
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Re: Gruppo DUEL IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » martedì 26 gennaio 2021, 21:32

1. Cara ti amo / Voglio stare un po' da sola, di Andrea Lauro
2. Pensa prima di agire, di Stefano Impellitteri
3. Lo sguardo degli altri, di Emiliano Maramonte
4. Oh bischero!, di Edoardo Foresti
5. A un passo, di Riccardo Rossi
6. Cavalieri inesistenti, di Francesco Battaglia
7. Gioco di vetro, di Alexandra Fischer
8. L'Osservatore, di Soraia Patrizi
9. Soggetto 3453, di Filippo Puddu

Pensa prima di agire, di Stefano Impellitteri
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L'Osservatore, di Soraia Patrizi
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Soggetto 3453, di Filippo Puddu
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Cavalieri inesistenti, di Francesco Battaglia
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Gioco di vetro, di Alexandra Fischer
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Oh bischero!, di Edoardo Foresti
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A un passo, di Riccardo Rossi
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Lo sguardo degli altri, di Emiliano Maramonte
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Cara ti amo / Voglio stare un po' da sola, di Andrea Lauro
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antico
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Re: Gruppo DUEL IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 27 gennaio 2021, 19:04

Dovete ancora ricevere tre classifiche.

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Puch89
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Re: Gruppo DUEL IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 28 gennaio 2021, 12:39

CLASSIFICA:

1) Cara ti amo / Voglio stare un po’ da sola - Andrea Lauro
2) L'Osservatore - Soraia Patrizi
3) Cavalieri inesistenti - Francesco Battaglia
4) Lo sguardo degli altri - Emiliano Maramonte
5) Gioco di vetro - Alexandra Fischer
6) Pensa prima di agire - Stefano Impellitteri
7) Oh bischero! - Edoardo Foresti
8) A un passo - Riccardo Rossi
9) Soggetto 3453 - Filippo Puddu

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Cara ti amo / Voglio stare un po’ da sola - Andrea Lauro
Ciao Andrea, leggerti mi fa sempre bene.
Prova eccellente! Il modo in cui hai trattato il tema è davvero originale, ne esce fuori un racconto semplice nella struttura ma dai risvolti molto interessanti! L'idea dei portali stuzzica la lettura, già di suo agevolata dallo stile scorrevole e coinvolgente. La prima persona è ben gestita e non ho trovato punti deboli, solida come una roccia. Interessante anche il piccolo input che dai riguardo il world building, cioè che agli uomini è stato revocato il diritto di voto. Ho sorriso e mi son chiesto se possa essere davvero una soluzione ai mali del mondo o ci porterebbe alla rovina totale! Il tema è c'entrato alla grande, al solito ti sai distinguere, ormai sei tra gli inarrivabili, per quanto mi riguarda. Davvero ben fatto.

Lo sguardo degli altri - Emiliano Maramonte
Sempre lieto di leggerti Emiliano!
Il tuo è un racconto che soffre molto il limite di caratteri per ciò che ambisce di rappresentare, secondo me. Ci sono dei passaggi che andrebbero approfonditi per rendere giustizia a ciò che intendi trasmettere, almeno per lo stile che hai deciso di adottare. Forse una prima persona avrebbe aiutato a trasmettere meglio e con meno caratteri?
L'idea di base mi piace, sebbene l'incidente è un topos narattivo fin troppo abusato ma te lo voglio abbonare; vedere gli altri allo stesso modo in cui gli altri vedono te mi è piaciuto molto, ha un bel potenziale e tu almeno in parte l'hai sfruttato. Dico questo perché ci si perde un po' verso metà racconto, almeno per quanto mi riguarda ho fatto un po' fatica a capire dove volessi andare a parare, finché poi non ho realizzato un attimo prima della frase:
«È così che mi vedete? Uh? Vi faccio schifo, vero?»
Tra l'altro non trovo poi così fastidiosa come suggeriva il buon Borchi. È esplicativa si, prende per braccio il lettore si, ma ci può stare dai. Si evince che l'uomo non è benvoluto neanche in casa sua, dev'essere un bello stronzo! Talmente stronzo che però forse la "redenzione" alla Scrooge viene affrontata in modo un po' superficiale, ma immagino avessi finito tempo e caratteri, e affrontarla al meglio avrebbe significato riprogettare mezzo testo. Il tema è c'entrato, la prova è buona e sa difendersi sebbene soffra un po' nello stile. Alla prossima!

A un passo - Riccardo Rossi
Ho dovuto rileggerlo un paio di volte per capire bene cosa intendessi comunicare con questo racconto, perché lì per lì non riuscivo bene a focalizzare il tutto. In effetti, per usare le parole di Alessio è un po' criptico, forse in maniera voluta, ma io ho fatto fatica a comprendere i passaggi e focalizzarmi sul punto di vista. Una volta compreso, ne esce fuori un buon racconto, specialmente per le descrizioni evocative che ho apprezzato tantissimo. Non ho suggerimenti in tutta onestà, forse ti direi di fare attenzione in fase di elaborazione di gestire al meglio la voce narrante, perché in questo caso mi è sembrato tutto un po' confuso ed ho avuto bisogno di una seconda rilettura per capire il tutto. Forse sono io che sono stanchissimo e non mi è arrivato subito, ma questo è quanto. Il tema c'è, la prova è discretamente buona, a presto rileggerci.

Oh bischero! - Edoardo Foresti
Ciao Edoardo, ma lo sai che il tuo racconto 'un m'è dispiaciuto per nulla?
È lungi dall'essere perfetto, ma è una robetta scritta bene, in modo scorrevole, stile interessante così come l'ambientazione e i personaggi, soprattutto la morte che si diletta in dialetto toscano. Il punto forte è proprio in questa caratterizzazione inusuale ma accattivante, piuttosto che una storia con un plot twist illuminante. Qui credo che il gusto personale possa fare davvero la differenza, nel bene e nel male, perché questo tipo di racconti possono lasciare l'amaro in bocca a chi si aspetta un finale con un certo carattere ma non lo trova, mentre chi si accontenta dell'esperienza piacevole e fine a sé stessa con finale aperto se la gode e via, io personalmente mi colloco nel mezzo. Apprezzo molto il tutto, ma un po' spiace per il finale un po' assente, più che altro per il potenziale inespresso. Il tema è un tasto dolente ahimè, perché non è azzeccatissimo, non so ancora come ti collocherò in classifica ma la prova è buona, ci devo riflettere molto, molto bene. Alla prossima!

Gioco di vetro - Alexandra Fischer
Ciao Alexandra, è sempre un gran piacere leggerti.
Il tuo racconto mi è piaciuto, sebbene sia migliorabile. Ma d'altronde qui i racconti che raggiungono l'eccellenza, e pertanto non migliorabili, sono davvero pochissimi. Il tuo stile inequivocabile arricchisce di molto l'esperienza del lettore, riesci sempre a rendere vivido tutto ciò che descrivi e questa è una delle cose che più apprezzo. In un contesto del genere per alcuni può stonare però, perché va a cozzare con la crudezza del contenuto; in questo caso sta solo alla sensibilità del lettore ahimè, ma se il modo in cui l'hai concepito per te è corretto io credo che non debba essere cambiato. Migliorare attraverso esperienza ed errori si, ma cambiare per piacere a tutti no. Io almeno la penso così. Al netto di tutto ciò, questo racconto ha il classico problema delle tante idee ed il poco spazio per esporle ed approfondirle come si deve, creano quel senso di non detto che è un grande nemico dei racconti di minuti contati. In ogni caso io ho apprezzato, so leggere "tra le righe" e per quanto dispiaciuto per il potenziale inespresso, o espresso poco, per me rimane una buona prova!

Cavalieri inesistenti - Francesco Battaglia
"Er cavaliere bianco e er cavaliere nero"
Innegabile che la voce del compianto Proietti non torni alla mente leggendo il tuo racconto. Scende la lacrimuccia, ma veniamo a noi. Il mio giudizio è spaccato a metà che neanche l'atomo. Da un lato mi lascia un po' perplesso; ci sono alcune incongruenze sul pdv, termini ricercati che non aiutano molto l'immersività come spesso si crede, una situazione di fondo quasi comica (ho immaginato il cavaliere bianco spogliarsi dall'armatura correre a torso nudo e mi è venuto da ridere), un'attinenza al tema che c'è ma lo specchio non dà granché all'insieme, il tutto descritto con uno stile che va tra il blando e lo scorrevole. Poi però c'è l'altra metà, che applaude per un racconto in fondo diverso dagli altri, non poi così scontato, che si lascia leggere con grande voracità e che, soprattutto, porta con sé un meraviglioso messaggio di pace. Qui son d'accordo col Borchi, al netto dei difetti su stile e su quanto già detto, il testo spicca per ciò che lascia dentro, nella sua semplicità. Una buona prova quindi, perché se la tecnica e lo stile sono essenziali, un racconto senza un messaggio di fondo è sterile, e se non si possono avere entrambe le cose preferisco sempre la seconda. A presto rileggerti!

Soggetto 3453 - Filippo Puddu
Racconto secondo me dal potenziale ENORME, l'idea di base è davvero buona e i toni da "interrogazione/intervista" sull'accaduto con toni quasi polizieschi ci sta tutto, il problema però è lo stile che hai scelto di adottare. Tralasciando la confusione generata per l'assenza di demarcazione tra dialogo e raccontato, che non è poca, il vero dramma qui è che sembra di avere a che fare con un unico corpulento infodump, pieno di zeppo di accenni e situazioni mescolate tra loro tra passato e presente che non hanno un approfondimento (come la Luxor Eyes) e quindi creano maggior confusione. È davvero un gran peccato che tu abbia scelto di scriverlo in questo modo, perché come ripeto il potenziale è immenso, la storia di per sé è molto interessante e potresti davvero farci di tutto, ma lo stile è da rivedere, messo così è un calderone di informazioni che non aiuta il lettore a districarsi.
L'attinenza al tema poi non riesco a capire se c'è o meno, a me non pare più di molto, ma qua potrei non capirla io quindi alzo le mani. Fossi in te, perdonami se mi permetto, rivedrei il tutto in uno stile più scorrevole, perchè, ripeto per la terza volta, hai avuto un'idea brillante.

L'Osservatore - Soraia Patrizi
Ciao Soraia e benvenuta nell'arena!
Il tuo racconto mi è piaciuto molto, sarà che mentre l'ho letto ero sul terrazzo con un gradevole vento fresco ed il sole sul volto, ma mi ha catapultato in un breve mondo onirico ad occhi aperti. La sensazione dell'eventualità di essere invisibile e di tutte le sue implicazioni mi ha attraversato e travolto, buttandomi dentro con estrema delicatezza. Davvero ben fatto da questo punto di vista, c'è molta immersione se ci si sofferma al lato poetico della cosa. I punti a sfavore te li hanno già fatti notare, ribadisco principalmente l'eccesso di raccontato e il poco mostrato proprio su quelle implicazioni particolari dell'essere invisibili, piccoli esempi che avrebbero aiutato moltissimo a calarsi definitivamente, ma capisco la scelta di volersi dedicare ad uno stile più raccontato, sia per limiti di tempo che per scelta imprescindibile, difatti secondo me se l'avessi fatto troppo mostrato avrebbe perso un po' di poesia: il giusto equilibrio sta nel mezzo ed è proprio quello che è difficile da trovare e soppesare ogni volta, soprattutto in così poco tempo a disposizione. Il tema secondo me è c'entrato.
Spero di rileggerti il mese prossimo, mi hai donato qualche minuto di spensierata bellezza, te ne sono grato. Saluti!

Pensa prima di agire - Stefano Impellitteri
Raccontino davvero piacevole il tuo, Stefano.
L'idea di base non è proprio originale ma hai saputo farla tua con una certa competenza, inserendola in un contesto molto quotidiano e per nulla sopra le righe, cosa he ho apprezzato. Ci sono degli elementi un po' superflui (tipo il succhiotto che non trova riscontro) e in genere qualche periodo qua e là che poteva essere gestito meglio e sciogliere qualche nodo nella sintassi, ma per quanto la prima persona la si valuti in genere come la più facile da gestire (e lo è, rispetto ad una terza focalizzata) ci sono degli elementi che non devono essere presi sottogamba, come l'affermazione di qualcosa che si è visto/sentito e va tenuto da conto per non renderla ridondante.
Finita la palla sui tecnicismi, il testo lascia dentro un certo malessere quasi claustrofobico, nel pensare di trovarsi in una situazione così surreale. Il che significa il tuo lavoro l'hai fatto! Il tema c'è, racconto che mi ha sorpreso in positivo. A presto rileggerti.

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Andrea76
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Re: Gruppo DUEL IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 28 gennaio 2021, 17:35

Ecco la mia classifica con relativi commenti:

1. CAVALIERI INESISTENTI
Ciao Francesco,
un bel racconto dal tema potente: l’eterno dualismo tra esistenza e apparenza, forma e sostanza. L’hai messo in scena con classe attraverso la stereotipata (dagli altri) lotta tra Cavaliere Nero e Cavaliere Bianco. Splendida la metafora dell’uno che riconosce se stesso nel suo riflesso sullo scudo dell’altro: un modo intelligente di far emergere il divario che, in quest’epoca di mordi e fuggi, spesso separa ciò che potremmo essere da quello che siamo diventati per via delle etichette che ci hanno incollato addosso.
Pensando alla recente scomparsa di Gigi Proietti (e se mi passi la battuta giocosa) sai qual è per me la morale del tuo racconto? Che al Cavaliere Nero non je devi cacà er caxxo!
A rileggerci presto!

2. L’OSSERVATORE
Ciao Soraia, il tuo monologo interiore arriva dritto al cuore. Il tema dell’invisibilità mi è molto caro e credo che si tratti di un’esperienza dolorosa ma più comune di quanto si creda. È vero, è un testo che manca dello sviluppo di un vero e proprio plot e in cui la dinamica dei fatti si esaurisce nelle riflessioni personali della voce narrante. Ma, a mio gusto personale, il tuo racconto è un esempio in cui il significato delle parole emerge con forza a prescindere dal significante che le confeziona. Hai saputo emozionarmi, e ti ringrazio per questo.
A rileggerti!

3. OH BISCHERO!
Ciao Edoardo,
un racconto leggero e divertente il tuo in cui il colpo di classe è la Morte che parla in toscano. Ho apprezzato il conflitto del protagonista che si tormenta per dei peccati che ritiene imperdonabili, laddove la Morte lo risolve nel ridimensionarli e dar loro una considerazione di poco conto. Ho trovato anche un notevole dinamismo nel testo (dal mare si passa alla spiaggia, e dalla spiaggia di nuovo al mare) che mantiene alta l’attenzione del lettore. In generale un racconto gradevole ed equilibrato, con l’unico neo di un tema appena sfiorato, visto che lo specchio dell’acqua secondo me è solo un elemento di contorno. Il peso del tuo racconto, a mio avviso, consiste nell’esagerato senso di colpa del protagonista che, probabilmente, ha reso la sua vita meno felice di quanto avrebbe potuto essere.
A rileggerti!

4. GIOCO DI VETRO
Ciao Alexandra, racchiudo il mio commento al tuo racconto in questo pensiero di Oscar Wilde: Io non voglio cancellare il mio passato, perché nel bene o nel male mi ha reso quello che sono oggi. Anzi ringrazio chi mi ha fatto scoprire l'amore e il dolore, chi mi ha amato e usato, chi mi ha detto ti voglio bene credendoci e chi invece l'ha fatto solo per i suoi sporchi comodi.
La più alta forma di ribellione è la capacità di nutrire amore anche per chi ci ha trattato male, compresa una nonna troppo severa un po’ fissata con gli specchi. È quello che riesce a fare l’eroina del tuo racconto, per cui credo che aver deciso di farla morire sia stata una punizione troppo severa da parte tua: ho smesso di empatizzare con la storia in quel momento. Per il resto il tuo racconto mi ha affascinato per la potenza evocativa che in genere hanno tutte le cose che scrivi.
A rileggerti!

5. PENSA PRIMA DI AGIRE
Ciao Stefano,
l’idea del tuo racconto è valida e coraggiosa: un riflesso che prende una vita propria salvo essere fatto fuori subito dopo dal nuovo riflesso che esso stesso ha generato. Direi che è uno spunto notevole che va limato nello stile per rendere più chiari alcuni passaggi come ad esempio: che fine fa il suo doppio reale? se esce dallo specchio rimpicciolito, perché di questa caratteristica non si ha sentore nello scontro con il neo-riflesso? Perché l’indizio del succhiotto sul collo non è stato sviluppato? Credo che si tratti di un’idea essenzialmente genale la tua ma che vada semplificata in alcune messe in scena per renderla (quasi) perfetta.
A rileggerti!

6. CARA TI AMO / VOGLIO STARE UN PO' DA SOLA
Ciao Andrea,
la tua principale abilità è la capacità di sparire dal testo come autore, e questo accade anche con questo racconto. Spesso leggerti è come bere un bicchiere d’acqua fresca, e credo si tratti di un complimento.
Ci sono però due punti deboli in questo testo, l’uno legato all’altro: hai forzato la caratterizzazione dei due personaggi in scena privandoli di tridimensionalità e spingendo troppo sull’acceleratore nella contrapposizione vittima-carnefice, perdendo in realismo.
Poi c’è la questione titolo. La citazione di Elio & Le Storie Tese crea aspettative non appagate. In quella canzone infatti si parla dell’atteggiamento bipolare delle donne nei rapporti amorosi, una caratteristica che non si riscontra nel tuo personaggio femminile che resta uni-dimensionale nel suo carico di astio nei confronti del compagno. Questa dissonanza tra titolo e svolgimento del racconto mi ha lasciato con l’amaro in bocca.
A rileggerti!

7. SOGGETTO3453
Ciao Filippo,
un’idea interessante quella dell’ossessione per la reincarnazione, nonché quella della possibilità di ottenerne conferma da un database infinito di informazioni. Ho trovato il tuo “tell” ben scritto e funzionale alla freddezza emotiva del protagonista. Non è un racconto che ti “acchiappa”, almeno per quello che mi riguarda, ma credo che la scelta di uno stile distaccato sia stata voluta e che sia coerente con la psicologia del pdv. Mi sono chiesto: se questo fosse l’incipit di un romanzo lo comprerei? Probabilmente sì. E se lo stile fosse così esterno dalla prima all’ultima pagina, riusciresti a finirlo? Probabilmente no.
A rileggerti!

8. A UN PASSO
Ciao Riccardo,
del tuo racconto mi è piaciuta l’ambientazione e la selezione che fai dei dettagli visivi. Lo stile è ottimo ed evocativo. Mi dispiace però dirti che, da un punto di vista di fluidità della lettura, il testo a mio avviso risente della mancanza di una trama. Ci sono due personaggi in scena dei quali solo la strega – in quanto tale – è caratterizzata. Come in altri ti hanno già scritto, la mancanza di un desiderio o di una motivazione nel pdv impedisce l’empatia con il personaggio e non innalza la temperatura del racconto. Il discorso sulla noia che ho letto in un tuo commento è interessante, ma secondo il mio parere non arriva al lettore perché manca una messa in scena e/o una rappresentazione di questa noia nel comportamento, nelle azioni o nelle parole del protagonista. Ribadisco in ogni caso i miei complimenti per il tuo stile.
A rileggerti!

9. LO SGUARDO DEGLI ALTRI
Ciao Emiliano,
il tuo racconto ha un potenziale troppo elaborato per risultare efficace in 4000 e passa caratteri. Si avverte la tua fretta nel mettere in scena certe situazioni per l’esigenza di dover dire tutto. Si passa così da periodi di “show” immersivo ad altri di “tell” riassuntivo, e il tutto dà l’idea di uno squilibrio stilistico che rende singhiozzante la lettura. A causa di questa corsa “contro il tempo e contro lo spazio” che hai dovuto fare, a mio avviso sei giunto ad un finale che non è verosimile, come qualcun altro ti ha già detto. Il perdono di Ennio da parte dei colleghi di lavoro non risulta credibile: nella vita reale non basta mai un semplice “scusa” a riqualificare uno stronzo.
A rileggerti.

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antico
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Re: Gruppo DUEL IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 28 gennaio 2021, 18:37

Dovete ancora ricevere una classifica.

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DandElion
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Re: Gruppo DUEL IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » giovedì 28 gennaio 2021, 21:00

Buonasera a tutti!! Ben ritrovati <3

In fondo ai commenti la mia classifica :)

Cara ti Amo/Voglio stare un po’ da sola – Andrea Lauro
Oddio ma è la storia della mia vita!!!!! Ahahahah Stupendo, giuro che avevo letto il tuo racconto per il titolo prima che uscissero i gruppi.
Narrazione perfetta, plot interessante e quel pezzettino di cromosoma che vi manca si riconferma un danno incredibile..
Bellissimo il titolo che per noi nostalgici di Elio è una carezza, e veramente azzeccato il riferimento ai negazionisti.
Insomma me sei piaciuto assai!

Lo sguardo degli altri -Emiliano Maramonte
Il racconto mi piace, ma qualcosa con mi convince.
Intanto all'inizio la ripetione continua Ennio fa questo, Ennio fa quello, Ennio fa questaltro mi ha infastidito, ma sono gusti. Il problema però è che credo di essermi persa un passaggio, ho letto due volte e qualcosa mi sfugge.
Ennio è morto o no nell'impatto? Perchè all'inizio pensavo di sì, poi mi è sembrato di capire di no e rileggendolo continuo a non capirlo. Se la risposta è "no" basta il solo "chiedere scusa" perchè l'incantesimo- se vogliamo chiamarlo così- si spezzi?

A un passo – Daniel Travis
La parte iniziale mi ha indotto in confusione, ho visualizzato un labirinto con alte pareti strette ma non ho saputo immaginarmi il materiale, le travi di legno non le ho sapute collocare ed è il gufo o il corvo che riflesso è una colomba? Nello specchio si vede cosa si poteva essere o cosa si potrà essere?
Le tende nere non ho capito cosa coprissero, in primis, mi aspettavo una finestra, poi ho capito che la finestra non c'era quando hai parlato di fioche luci.
Insomma l'idea c'è e anche il contesto, ma ordina la descrizione del luogo altrimenti ci si confonde senza risultato :/

Oh bischero! - Edoardo Foresti
Il racconto è molto carino, con una vaga ispirazione Dickensiana, ma dopo i primo flashback già si capisce che il tizio sarebbe andato "di sopra" Mi sarebbe piaciuto vedere un po' meno rassegnazione, tipo "vabbè dai sono stato buono facciamo che era un caso di morte apparente" però forse sarebbe stato poco in linea con il personaggio troppo buono che hai in mente tu.. Nel complesso non mi ha entusiasmato e non conoscendo bene il toscano sono dovuta andare un po' a sentimento.

Gioco di Vetro – Alexandra Fischer
Mamma mia che brivido. Allora cominciamo con i punti di forza. l'inizio non prepara al peggio, anche se la parte del maestro non l'ho ben capita. l'idea di mantenere caro un oggetto del passato in effetti è un sentimento che abbiamo tutti, ma mi sfugge come mai sia bastata una vite a scardinare lo specchio (forse non ho compreso come si teneva su) bella l'idea del portale, ma non capisco come la bambina abbia bruciato se stessa del futuro. Insomma mi restano alcune sensazioni di sordo terrore, ma non ho le risposte che cercavo.
sono sul 50&50 perchè l'idea c'è ma va snellita perchè c'è davvero tanta carne al fuoco.

Cavalieri inesistenti – Proelium
l'ho letto. dopo poche righe ho pensato parlasse di scacchi. me ne sono convinta quando nomini il Re, poi ho capito che gli scacchi non c'entrano nulla. allora l'ho riletto. e non ho capito dove e perchè ci siano degli specchi. fino ad allora avevo creduto che in qualche modo il cavaliere nero e quello bianco fossero l'uno il riflesso dell'altro attraverso uno specchio.
Insomma a terza lettura non ci ho capito un cavolo e depongo le armi: spiegami per favore cosa dovevo comprendere perchè non lo capisco.

Soggetto 3453 - Filippo Puddu
Ti dico subito che la cioccolata ai frammenti di cervello non deve essere stata un granchè !! A parte questo il resto mi piace molto, fila, funziona, non capisco e non mi piace il ricorso al deus ex machina di lasciar andare il personaggio via di scena nominando una nuova azienda che non c'entra nulla con la ex azienda della voce narrante. Però sono daccordo con te: anche io ho amato Grossman e non trovo affatto scorretto il ricorso all'espediente del pensato.

L'Osservatore - Soraia Patrizi
Pensavo che la voce narrante fosse essa stessa l'osservatore.
L'osservatore osserva le persone, ci sta, non osserva se non ci sono, non si capisce perchè la voce narrante abbia l'esigenza di osservare l'osservatore mentre osserva nè che cosa sia visto che l'osservatore non osservandola ne decreta il non essere persona. Sciolto questo arcano, per me il resto funziona, ma lo specchio, l'apparenza, la distanza delle cose nello specchio dove sta?

Pensa prima di agire -Stefano Impellitteri
Cazzarola! Credo sia la prima volta che leggo qualcosa di tuo e mi è piaciuto molto. L'idea è geniale, sai una di quelle che ti mordi le dita dicendo "cazzo perchè non ci ho pensato io!" il riferimento al doppio gioco con la moglie/l'amante è un peccato che non sia stato sviluppato di più, ma pazienza non si può avere tutto dalla vita. Davvero ben scritto! Decisamente un'ottima prova!


Rullo di tamburi..... !

1. Cara ti Amo/Voglio stare un po’ da sola – Andrea Lauro
2. Pensa prima di agire -Stefano Impellitteri
3. Soggetto 3453 - Filippo Puddu

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4. Oh bischero! - Edoardo Foresti
5. Gioco di Vetro – Alexandra Fischer
6. L'Osservatore - Soraia Patrizi
7. Lo sguardo degli altri -Emiliano Maramonte
8. A un passo – Daniel Travis
9. Cavalieri inesistenti – Proelium
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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Re: Gruppo DUEL IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#15 » giovedì 28 gennaio 2021, 22:09

Avete ricevuto tutte le classifiche. Nei prossimi giorni arriveranno anche i miei commenti e relativa classifica.

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Re: Gruppo DUEL IN MIRROR: Lista racconti e classifiche

Messaggio#16 » sabato 30 gennaio 2021, 14:31

Ecco a voi i miei commenti e classifica per il vostro gruppo.

1) L’Osservatore, di Soraia Patrizi
Vero, non c'è conflitto, ma in questo caso: chi se ne frega? Il racconto, per come è arrivato a me, funziona. Non arrivo al pollice su completo solo perché ritengo che dovresti introdurre la figura dell'Osservatore subito all'inizio del secondo paragrafo. Allo stato attuale, mi sembra che in quel punto tergiversi troppo e forse questo contribuisce a quel senso di staticità che può dare fastidio. Introduci prima il movimento verso l'Osservatore e il risultato dovrebbe essere più equilibrato. Bellissima l'immagine finale e il messaggio che veicola. Pollice quasi su.
2) Cavalieri inesistenti, di Francesco Battaglia
Gran bel messaggio, mi è piaciuto parecchio. Peccato per una forma, a mio parere, non ottimale frutto più che altro della revisione ad accorciare per farlo rientrare nei caratteri: ci sono diversi refusi, soprattutto nella prima parte, e ho trovato un po' confusa la parte centrale quando passi dall'uno all'altro. Anche il discorso degli specchi, bellissimo, poteva essere reso in modo più chiaro e diretto. Splendida declinazione del tema. Per me un pollice tendente verso l'alto in modo assolutamente brillante e peccato per la forma perché, una volta sistemato, sarebbe un su sicuro.
3) Pensa prima di agire, di Stefano Impellitteri
Parto con il dire che il racconto non è sovradimensionato rispetto ai limiti imposti, ci sta/starebbe alla grande. Il problema maggiore è che sei arrivato stanco nel finale e non sei riuscito a dare una chiusa convincente rimanendo estremamente passivo e rifugiandoti così in un conflitto con morto poco motivato e scarsamente caratterizzante il racconto in toto. Potevi fare molto di più perché l'idea, bella, era stata messa in scena fino a quel punto con assoluta maestria e funzionalità. Serve un finale in grado di rilanciare ulteriormente il racconto e magari anche di fornirgli un abbozzo di senso generale. Per me un pollice tendente verso l'alto in modo brillante che si piazza dietro al racconto parivalutato di Battaglia perché, in quel caso, c'è un'assoluto controllo (pur con una messa in scena minore) dell'obbiettivo del racconto.
4) Cara ti amo / Voglio stare un po’ da sola, di Andrea Lauro
Parto con il problema auto/portale in riferimento a Hyperion, universo nel quale i portali non erano disseminati ovunque e, pertanto si rendeva necessario il "vecchio sistema" per determinati spostamenti. Il fatto è che questo non si percepisce nel tuo racconto e anzi quello che passa è che i portali siano usati per qualunque cosa, anche la minima (del resto anche in Hyperion si potevano avere case con appartamenti disseminati su più contesti o addirittura pianeti). Senza una semina in tal senso che fornisca un perché al lettore nel momento stesso in cui si ponga la domanda ci troviamo di fronte a un problema abbastanza oggettivo. Passiamo invece a una questione più strutturale: ho percepito una certa stanchezza nel testo verso la fine, quasi come se tu non sapessi come chiuderlo nel migliore dei modi e pertanto avessi subito quella fase con passività. In effetti, per la costruzione del racconto, il finale poteva essere tranquillamente collocato subito dopo la botta contro la parete e la giustificazione del gesto urlata dall'uomo (chiaro che poteva reggersi solo con una diversa semina precedente all'evento). Tema ben affrontato. Insomma, mi è piaciuto, ma con riserva. Un consiglio magari non richiesto: sto notando che stai puntando ad aumentare il controllo, ma era un qualcosa che già ti apparteneva anche se, ovviamente, lo stai affinando. Mi sembra invece che tu stia pagando, di contro, sul fronte del puro istinto e nel dirlo non penso tanto alla problematica auto/transfer (che può capitare), ma a questo finale stanco e tirato che non ti appartiene. Pollice tendente verso l'alto in modo convinto anche se non brillante.
5) Oh bischero!, di Edoardo Foresti
Un racconto che ho letto con piacere, ma che penso ci metta un po' troppo a carburare e che paghi lo scotto nel complessivo. Mi spiego: il quid sta nell'errata valutazione del protagonista riguardo ai suoi "peccati" e la cosa fa sorridere ed è piacevole, però ci metti troppo a presentarlo. Tutta la prima parte è con lui che si trova in questa nuova situazione e comincia a interagire con Morte, ma non la usi per iniziare a definirlo limitandoti a farlo nel momento in cui viene messo davanti al suo passato. Il contrasto non era da ricercarsi, come giustamente hai fatto, nel rapporto con Morte quanto, come hai suggerito, in quello con se stesso, ma parte troppo tardi. Piacevole, ma assolutamente ottimizzabile. Sul tema, è flebile, ma lo si può trovare. Per me un pollice tendente verso l'alto in modo non brillante, ma solido. Finisce dietro al parivalutato racconto di Lauro proprio per la questione della definizione della ragion d'essere del testo.
6) Soggetto 3453, di Filippo Puddu
Credo che un grosso problema di questo racconto stia nella scelta del termine SOGGETTO che richiama a laboratorio, analisi, paziente... Tutta roba che è ben lontana dal concetto di cliente e che concorre nel rallentare l'ingresso del lettore nel flusso narrativo. Altro grosso problema: introdurre il qui della ricerca del soggetto solo nella seconda metà del testo. Terzo grande problema: il finale con quel LUXOR buttato lì senza alcuna contestualizzazione che dovrebbe aiutare nella chiusa con il botto, ma che ha il solo risultato di rallentare, di nuovo, il lettore e la sua uscita dal racconto. Non è stata un problema, invece, la strategia scelta per le linee di dialogo anche se credo che si potrebbe fare meglio. La forza di questa tecnica sta nel non interrompere mai il flusso mentre qui ho percepito stridio in certi passaggi. Ben inserito il tema. Detto questo, pur con tutte queste problematiche, il racconto riesce, nel mio giudizio personale, a raggiungere il pollice tendente verso il positivo, anche se al pelo, e questo perché la storia sta in una cornice ben definita risultando conclusa.
7) Lo sguardo degli altri, di Emiliano Maramonte
Idea molto buona, ma estremamente difficile da riuscire a trattare adeguatamente in 4000 caratteri. E infatti riesci a darci un intro discreta rifugiandoti poi in un classico investimento come punto di svolta, ma rallentando per forza di cose nel fare adattare il protagonista alla situazione e quindi anche nel portare dentro il lettore, cosa che poi ti ha costretto a un finale affrettato quando, con ogni probabilità, la sua evoluzione avrebbe dovuto essere proprio il focus del racconto. Insomma, un'impresa impossibile che ti ha sopraffatto. Molto interessante come hai affrontato il tema. Direi un pollice ni tendente verso il positivo, questa volta, ma complimenti lo stesso per avere deciso di rischiare affrontando un livello di difficoltà così elevato.
8) Gioco di Vetro, di Alexandra Fischer
Ho notato uno stile molto più controllato rispetto agli ultimi mesi, ma quello che ancora mi sembra mancare è la focalizzazione della storia: mancano elementi che possano aiutare il lettore nel definire meglio la storia. Non dico che gli si debba spiegare tutto, al lettore, ma fornirgli un minimo sindacale per orientarsi, quello sì. Non si capisce perché si incolpi della rottura dello specchio quando una vite ha ceduto, non si capisce il perché dell'atteggiamento dell'artigiano, non si capisce perché sua nonna non le faccia passare liscia proprio la rottura di quello specchio e perché reagisca tanto male da farla incenerire (questo sembra che accada) dalla sua copia bambina. Bene, molto bene, l'atmosfera e altrettanto bene l'utilizzo del tema, ma troppe lacune generali. Per me un pollice ni tendente verso il positivo che si piazza dietro al parivalutato racconto di Maramonte (più definito e quindi semplice, nelle problematiche, per il lettore) e davanti al parivalutato racconto di Rossi (scritto benissimo, ma ancora meno definito del tuo).
9) A un passo, di Riccardo Rossi
Credo tu faccia troppa semina sul protagonista e questo finisca per creare aspettativa, disattesa, nel lettore che, pertanto, non ci si identifica. Preciso: fino a quando arriva al cospetto della strega il gioco sembra funzionare grazie soprattutto al tuo narrare, che poi, però, perde di leggerezza e incisività nel momento stesso in cui la donna comincia a sproloquiare di se stessa. Da quel punto in poi il lettore non sa più dove si trova, scollegato dall'avatar letterario e dal contesto in generale, alla ricerca di spiegazioni che non dovevano essere date, ma che a quel punto sarebbero àncore indispensabili. Credo insomma manchino equilibri. Suggerirei di lasciare perdere totalmente ogni accenno al contesto del protagonista (a che serve citare Andrea?) e lavorare sul passaggio della strega da lui a se stessa per poi tornare a chiudere con l'invito ad avvicinarsi, allo stato attuale, almeno con me, non ha funzionato. Passando alla valutazione, necessaria per il contest, ti direi che, allo stato attuale, si tratta di un pollice ni tendente al positivo che si piazza dietro al parivalutato racconto di Maramonte a causa di una maggiore difficoltà nel comprenderlo.

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