LA FINALE: La classifica di Francesco Nucera

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LA FINALE: La classifica di Francesco Nucera

Messaggio#1 » mercoledì 10 marzo 2021, 19:23

Premessa generale per come intendere le cinque classifiche del Team di MC: Minuti Contati è un luogo in cui c'è una totale libertà di pensiero e di opinioni e dove si impara che, a volte, le differenze sono tanto pronunciate da apparire quasi inavvicinabili e questo lo avete potuto constatare anche nelle cinque classifiche espresse in questa finale. Ognuno dei cinque giudici ha espresso il proprio punto di vista che può essere o meno condivisibile e lo ha fatto con i toni che gli appartengono che possono o meno urtare determinate sensibilità. Ed è proprio questo il bello: confrontarci a 360 gradi, senza timore di offendere o di essere offesi, sapendo che ognuno di noi la vede a modo proprio e garantendo attraverso il reciproco rispetto che questo sia sempre possibile. Ecco a voi gli ultimi commenti e classifica, quelli di Francesco Nucera, il rivoluzionario di MC.

Una piccola premessa dolorosa
Vivo su MC da ormai otto anni e, sebbene gli impegni degli ultimi due mi abbiano tenuto lontano, ho sempre trovato questo come un luogo in cui respirare aria fresca e innovativa. Un posto in cui tornare per disintossicarmi dalla lettura di libri tutti uguali, scritti per seguire la logica di un mercato inesistente. Nell'inesperienza di chi frequentava MC c'era l'incoscienza di provare più di quanto gli sarà mai concesso fare se vorrà fare veramente lo scrittore.
Stavolta non mi è sembrato così e sono deluso. Ho trovato tante penne educate ma nessun stravolgimento. Testi degni delle scuole di scrittura.
Molti di voi hanno scelto di scrivere i racconti in prima persona e anche in quelle ho trovato poca fantasia. La prima persona è apparentemente semplice ma se manca la voglia di trascinare il lettore nell'universo che abbiamo immaginato diventa noiosa e pacchiana. Adatta a romanzetti con copertine sgranate e titoli scritti con font gratuiti di Gimp.
Minuti Contati non è Wattpad, qui non si scrive alla ricerca di follower. Qui si prende lo scrittore che è in noi, quello che ci porta a esporci, e lo si aiuta a trovare la sua forma unica!
Vi lascio ai miei commenti e chiedo scusa se con qualcuno sono stato troppo duro.

COMMENTI

La ballata degli sconfitti
Testo carino, in questo caso apprezzo anche la scelta della prima persona e sono soddisfatto dell'uso che ne ha fatto l'autore/autrice.
Però si può sempre migliorare quindi occhio al registro linguistico che si è scelto. Secondo me meritava qualcosa di più basso. Termini come “giunti”, “mi defilo”… sono addirittura troppo sofisticati per il protagonista. Non dico servisse a tutti i costi uno slang da marciapiede ma si poteva impoverire un po'.
Lavora meglio anche sulle sensazioni del protagonista. “Mi piego sul borsone, il dolore alla base della schiena non mi dà tregua” va bene, ma se me lo fai provare questo dolore costringendo il protagonista a digrignare i denti o ad appoggiarsi a una panchina.
Nel complesso è una buona lettura

Il diavolo non c'era, ancora
Racconto che non decolla e che il colpo di scena finale non migliora.
Un colpo di scena per essere funzionale dev'essere preparato e qui non è stato fatto. Che Luca fosse un adoratore di Satana (o chi per lui) non è stato fatto intuire a sufficienza. Luca non ha mai avuto la tentazione di invocarlo per liberarsi dal dolore o per tornare dalla sua amata. Anche in questo caso l'amore non viene fuori abbastanza forte.
Nella scrittura, ma in particolare nei racconti, ciò che non dici e fai intuire al lettore è importante e in questo racconto non c'è nessun tipo di semina. Non ci sono indizi che diano al lettore quella sensazione che prova sentendosi superiore perché ha intuito qualcosa prima degli altri (cosa non vera ma gradita).
Nel complesso è un racconto che andrebbe sistemato.

L'ultimo raccolto
Per coerenza non so chi sia l'autore/autrice del racconto ma, una volta terminato il contest andrò a controllare perché questo racconto merita tanti elogi.
Il ritmo è incalzante, il finale crudo e spietato. Ottima la gestione delle informazioni e la trasmissione delle paure del protagonista. Stranamente mi soddisfa anche a livello di ambientazione. Dico stranamente perché di solito testi come questi lasciano insoddisfatti perché ti fanno solo annusare il mondo in cui si svolge la storia. Stavolta invece mi basta.
Ottimo lavoro

L'ultima evasione
Il racconto è carino, si legge volentieri e non ha problemi particolari. Di contro non trasmette alcuna emozione, passa tutto troppo liscio. Forse una gestione più attenta dei paragrafi avrebbe migliorato l'esperienza di lettura. Hai sempre anticipato l'evento successivo facendo spoiler clamorosi.
Un consiglio per la gestione dei paragrafi, specialmente per i racconti così brevi. Cambia tipo di narrazione quando passi dal presente al passato, io spesso scrivevo al passato gli avvenimenti e al presente i flashback. Sembra un vezzo ma aiuta il lettore a comprendere lo stacco.
Nel complesso un buon lavoro che però non spicca.

La legge della giungla
Racconto carino ma che manca di equilibrio. La voce narrante va a sprazzi, accelera e rallenta senza un motivo legato al racconto. Si sente la voglia di fare qualcosa di pulp ma la sensazione è che a tratti subentri la paura di esagerare e allora il racconto rallenta. Punto di merito: la caratterizzazione dei personaggi che, sebbene a tratti siano stereotipati, sono vivi. Io avrei fatto perdere il treno al protagonista, per puro sadismo ma anche il finale non è male.
Racconto gradevole ma invito l'autore/autrice a credere di più in ciò che fa.

Il portiere di riserva
Il problema di questo racconto sta nella gestione della prima persona. Un portiere di 41 anni perché dovrebbe spiegarmi che Di Napoli è il nostro terzino? Lui lo sa e così viene fuori poco naturale. Mettici un commento: con l'agilità che si ritrova io gli avrei fatto fare il nano da giardino e non il terzino sinistro. Nella prima prima persona noi ci immergiamo nel narratore e lui non avrebbe avuto alcun motivo per specificare queste cose.
Ho apprezzato la scelta di scrivere un racconto sul calcio, specialmente perché di periferia, quello polveroso.
Tolte le pulci fatte perché mi tocca fare il giudice, ho apprezzato il racconto e il finale aperto.

La domanda
Che bello imbattersi in un racconto così semplice. Una sorta di fiaba moderna e attuale, che ti accompagna con educazione attraverso la lettura e si chiude con morale delicata e forte al tempo stesso.
Per quanto mi riguarda gli scrittori hanno l'obbligo morale di giustificare il tempo che i lettori gli dedicano e quindi odio i racconti privi di intenti. In questo caso l'autore/autrice invece ha impreziosito il mio tempo.
Grazie

Come un rifiuto
Ciao, il racconto si basa su una serie di cliché che, messi tutti insieme, appesantiscono la lettura. Uno o due possono risultare funzionali al racconto, troppi lo rendono noioso.
Qui abbiamo la prostituta tosta, il politico senza scrupoli, i passanti disinteressati… onestamente è troppo, manca uno spunto che renda originale il racconto o che almeno ci provi.
Di per sé la scrittura non è male, rispetto ad altri è stato fatto il tentativo di rendere una voce credibile alla prima persona, ma non è bastato per rendere gradevole il racconto.

Vino profumato
L'ambientazione simile ad almeno altri due racconti è un bel fardello. Anche in questo caso il racconto non aggiunge nulla a ciò che ho letto fino a oggi, ma soprattutto è chiara l'intenzione da parte dell'autore di non farlo.
Lo stile è pulito e il racconto scorre ma personalmente questo non mi basta. Io sono cresciuto su MC e con gli altri dedico il mio tempo affinché sopravviva, ma voi dovete imparare a “usare” questi contest per superare i limiti. Non vi chiedo di fare il tema scolastico, ma di sconvolgere la vostra scrittura per darmi qualcosa di diverso dalla letteratura dozzinale che ci circonda.
Ho apprezzato il finale.

Martirio
Stesso discorso fatto ad altri. Il racconto, nelle sue intenzioni, manca di originalità. L'unica attenuante è il contest, ma chiedo all'autore/autrice di provare a spingersi oltre i suoi limiti. Non so chi sia ma si intuisce che la mano è buona e che, libero da regoline da coautore o scrittura collettiva, possa fare bene.

Femme fatale
Ci sono argomenti che meritano d'essere trattati fino allo sfinimento, perché bisogna farli entrare nella testa dei più ottusi, ma è anche vero che rischiano di perdere di forza.
E così questo racconto non crea il giusto pathos, il giusto coinvolgimento che possa far sentire il dolore della donna maltrattata. In più parti del racconto si vede che Riccardo è un maschio stronzo da punire, ma poi questa sensazione non passa al lettore. Credo che la colpa sia della prima persona troppo descrittiva e per nulla introspettiva. Una cronaca fredda che allontana il lettore.
Peccato, perché lo spunto era interessante.

A domani amore mio
Una delle poche prime persone credibili di questo contest. Più introspettivo e meno descrittivo, bene. Perché se è vero che lo show don't tell è un mantra per tutti gli scrittori, quando si sceglie la prima persona bisogna saper equilibrare questo show che altrimenti diventa un elenco fastidioso.
La pecca del racconto invece sta nella poca originalità del testo che fa leva sui sentimenti “facili”, che comunque una lacrimuccia me l'hanno strappata.
Buona prova.


Classifica:
1) L'ultimo raccolto
2) La domanda
3) Il portiere di riserva
4) La ballata degli sconfitti
5)La legge della giungla
6) A domani amore mio
7) L'ultima evasione
8) Come un rifiuto
9) Il diavolo non c'era, ancora
10) Vino profumato
11) Femme fatale
12) Martirio



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