L'ultimo giorno di scuola

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Sherwood
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L'ultimo giorno di scuola

Messaggio#1 » lunedì 15 febbraio 2021, 22:02

L'ultimo giorno di scuola si era messo il completo della cresima: una giacca grigio perla e pantaloni di un tono più scuro. Le maniche gli tiravano un po', perché nel frattempo aveva messo su un po' di ciccia, ma, specchiandosi, valutò che il risultato non fosse poi così male. I capelli li aveva domati con il gel, per i brufoli invece, non c'era rimedio.
Entrò per ultimo ripassando il discorso che aveva intenzione di fare alla professoressa di italiano. Lo aveva preparato con cura, limato in ogni particolare ed era certo di aver fatto un buon lavoro.
Ogni allievo era chiamato ad esprimere la propria opinione riguardo all'anno scolastico appena trascorso, ma lui non si era limitato a questo. Aveva studiato il modo migliore per infilare nelle frasi di circostanza, elementi, piccole allusioni, qualcosa che rendesse noto all'insegnante, la sua devozione.
Forse, devozione non era la parola più adatta per indicare quello che provava per Virginia Corsi. Gli era stato chiaro fin dal primo momento in cui lei aveva messo piede in aula e aveva sgranato gli occhioni blu nel guardare la nuova scolaresca che lei era la sua donna ideale.
Garbata, elegante, dotata di ironia e di gambe lunghe che nascondeva sotto le gonne fruscianti. Naturalmente l'italiano era diventato la sua materia preferita; accarezzava i libri come se fossero un'appendice della sua musa e metteva una cura particolare in ogni compito, affinché risultasse perfetto.
A volte, gli era sembrato di cogliere uno sguardo di compiacenza, se non di intima complicità, ma non era sicuro che lei avesse compreso la portata del suo sentimento, quindi, aveva scelto l'ultimo giorno di scuola per dichiararsi.
Lasciò che tutti leggessero il proprio lavoro di cui non ascoltò una singola parola, concentrato com'era nella contemplazione della sua amata. Cercò di bearsi di ogni sua espressione, di memorizzare tutte le parole di stima e di fiducia che lei elargì ai suoi compagni.
Poi, quando fu il suo turno, in piedi, vicino alla cattedra, non osò guardarla negli occhi e sprofondò la testa nel foglio che gli tremava tra le mani.
Si impuntò sulla prima parola e i suoi compagni risero. Lesse a voce bassa, mangiandosi i termini, inciampando sui verbi, storpiando aggettivi, dimenticando virgole e punti. Il suo divenne un discorso incomprensibile persino a se stesso.
Aveva voglia di piangere e di mangiarsi tutto ciò che aveva scritto: farne una bella palla e ingoiarla. Non aveva neppure il coraggio di guardare la sua insegnante che era rimasta in silenzio per tutto il tempo.
La campanella che annunciava la fine della scuola e l'arrivo delle vacanze estive lo colse impreparato, lo folgorò lasciandolo senza speranza.
Mentre i compagni guadagnavano l'uscita, felici di aver concluso i faticosi studi, lui tornò al suo posto e si lasciò cadere sulla sedia.
Virginia Corsi lo ringraziò per le belle parole e lo salutò come aveva fatto con tutti gli altri. La vide allontanarsi, stretta nell'abito di seta bianco cosparso di piccoli fiori blu. La vide inquadrata nell'arco della porta: un raggio di sole le illuminava i capelli chiari fermati dietro le orecchie da minuscoli fermagli.
“Ecco Amore che se ne va, come un'onda che si ritira lasciandosi dietro riflessi d'argento, che la luna disperde.”
Aveva pronunciato quelle parole senza rendersene conto e lei si era voltata e l'aveva guardato come se lo vedesse per la prima volta.
In quell'istante, lui comprese che la poesia era la massima forma di espressione possibile e lei che esistono forme di amore di cui non abbiamo coscienza ma che hanno ali, radici e a volte, gli occhi di un bambino.



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antico
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Re: L'ultimo giorno di scuola

Messaggio#2 » lunedì 15 febbraio 2021, 22:12

Ciao Sherwood! Tutto ok con caratteri e commenti e felice di rivederti nell'Arena! Buona 150° Edition!

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Debora D
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Re: L'ultimo giorno di scuola

Messaggio#3 » mercoledì 17 febbraio 2021, 20:28

Ciao Sherwood, piacere di leggerti.
Cerco con il mio commento di raccontarti la mia esperienza di lettrice sperando di esserti utile.

Il tuo è un racconto dallo stile molto classico e si nota il lessico ricercato. (bearsi, elargire)

Per me il racconto vero e proprio resta fuori dalla scena. Mentre leggo, mi piace entrare dentro la storia, in questo caso molto ci viene descritto dalla voce autoriale. L'idea del ragazzo che sbaglia tutto il discorso è carina, però è riassunta. Mi sarebbe piaciuto vederlo in azione, sentire la sua voce.

In quell'istante, lui comprese che la poesia era la massima forma di espressione possibile e lei che esistono forme di amore di cui non abbiamo coscienza ma che hanno ali, radici e a volte, gli occhi di un bambino.
Sono due concetti enormi che esprimi fornendoli al lettore senza però dargli una scena in cui questo accade davvero. Tutto accade alla fine, è sbrigativo. Dobbiamo solo prendere atto che è così.

Questioni ortografiche e sintattiche:
ad esprimere → a esprimere
La D eufonica si solo davanti alla vocale identica. Quindi abbiamo (ad andare - a ogni).
limato in ogni particolare ed era certo di aver fatto un buon lavoro. / Ogni allievo era chiamato ad esprimere la propria opinione -> ripetizione

Cercò di bearsi di ogni sua espressione, di memorizzare tutte le parole di stima e di fiducia che lei elargì ai suoi compagni. → qui andrebbe l’imperfetto (che lei elargiva) perché si tratta di un’azione che continua nel passato.

Conclusione: tema centrato nell’ultima sequenza. Il preziosismo della prosa non mi ha aiutato a entrare dentro la storia, ho percepito a ogni riga l’attenzione allo scrivere bello e non al farmi entrare nella scena. La scena è tenera e avrei preferito che fosse narrata con più dettagli concreti per viverla meglio.

buona 150°edition, spero di esserti stata utile
alla prossima

alexandra.fischer
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Re: L'ultimo giorno di scuola

Messaggio#4 » giovedì 18 febbraio 2021, 17:16

L’ULTIMO GIORNO DI SCUOLA di Sherwood Tema centrato. L’amore allievo-professoressa qui è descritto in modo molto delicato. Punti di forza: Lui è alle prese con l’acne giovanile, stretto nel suo pretenzioso abito da cresima ed è l’ultimo giorno di scuola. Deve proprio usare quell’ultima manciata di tempo per dichiararsi davanti alla bella docente di italiano (bella, dagli occhi blu, e preparata, dai modi fini e dall’abbigliamento elegante di altri tempi: vedi l’abito di seta bianco a fiori blu). Ben descritte le reazioni di lui davanti al discorso di prammatica per salutarla a fine anno, in vista della lontananza estiva: vorrebbe mangiarsi il foglio, appare timido, impacciato, suscita risate, ma è quando si trova solo con lei che la poesia gli sorge spontanea. L’amore impossibile ha dischiuso un talento poetico. Bellissima l’immagine di amore che se ne va come un’onda, lasciandosi però riflessi d’argento che la luna disperde. Perché il sentimento continua comunque a vibrare. Molto bella la scena finale, con lo stupore di lei davanti a quella dichiarazione spontanea che ha meravigliato lo stesso protagonista.
Punti deboli: nessuno.

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Fagiolo17
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Re: L'ultimo giorno di scuola

Messaggio#5 » giovedì 18 febbraio 2021, 19:04

Ciao Sherwood.
Il tuo racconto è delicato e dolce, ma non riesce a trascinarmi nella sua narrazione. Così come hai citato la poesia che gli sfugge dalle labbra sul finale avrei voluto sentire il discorso in cui inciampa. Avrei voluto capire da quelle parole e magari vedendo il nostro protagonista in imbarazzo quello che si nascondeva dentro al suo cuore. Anche la frase finale mi vuole spiegare troppo per filo e per segno cos’è successo. Sarebbe bastato uno sguardo, uno sbatter d’occhi delicato, un arrossar di guance, o un qualsiasi altro dettaglio per comunicare al lettore che una lampadina si era accesa in Virginia.
In bocca al lupo per la tua 150esima Edition.

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Davide_Mannucci
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Re: L'ultimo giorno di scuola

Messaggio#6 » lunedì 22 febbraio 2021, 12:09

Ciao Sherwood, piacere di leggerti.
Non sono riuscito a entrare bene nella storia e non è solo per lo stile che non aiuta a uscire dalla zona del lettore distaccato , ma proprio perché sono rimasto per tutto il racconto ad aspettare un qualcosa che lo smuovesse e che catturasse il mio interesse. Resta comunque bella l'atmosfera e il tatto e la delicatezza con cui l'hai presentata.
A presto
Davide Mannucci

Giulio_Marchese
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Re: L'ultimo giorno di scuola

Messaggio#7 » lunedì 22 febbraio 2021, 14:45

Ciao Sherwood,
Dico in maniera molto diretta che il tuo stile sintetico non mi ha preso. Il racconto ha alla base un'idea interessante, ma tutto ci viene raccontato e la chiosa l'ho trovata abbastanza banale.

Punti di forza: Un lessico curato e una narrazione chiara anche se non troppo coinvolgente.

Punti deboli: Tutto è troppo sintetico, l'autore troppo presente e la "morale" un po' spicciola.

Come lo modificherei: Show don't tell e autore implicito. La scrittura è buona, l'idea pure, manca quel salto di qualità che può dare uno stile più coinvolgente, che faccia sentire il lettore immerso nella vicenda.

In conclusione, quanto detto è solo una mia opinione che può ignorare tranquillamente, inoltre mi riferisco a questo specifico racconto. Purtroppo non mi ha preso, sarà per la prossima!
A rileggerci!

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Sherwood
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Re: L'ultimo giorno di scuola

Messaggio#8 » lunedì 22 febbraio 2021, 15:36

Ringrazio tutti per i commenti, alla fine la partecipazione a MC è utile soprattutto per avere diversi punti di vista. E quando tutti sono concordi nell'affermare la stessa cosa, è un'indicazione precisa che non si può ignorare. Non sono nuova a questo tipo di sfide, anni fa partecipavo spesso, ma la email con la quale ero iscritta non esiste più, né il vecchio pc, quindi ho un nuovo nickname.
Ringrazio Maurizio Bertino per avermi inviata, ho partecipato volentieri a questa edizione, visto che è uno speciale. Dei vecchi autori che conoscevo ne sono rimasti pochissimi, mi sarebbe piaciuto rileggere Marra, Trotta, Maria Teresa del Ciello, Flavia e tanti altri di cui ho un ottimo ricordo. Comunque penso che un ricambio sia fisiologico e anche necessario, per dare a tutti l'opportunità di fare nuove esperienze fuori e dentro MC.
Di nuovo grazie per le indicazioni e in bocca al lupo ai selezionati!
Angela Catalini

mezzomatto
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Re: L'ultimo giorno di scuola

Messaggio#9 » lunedì 22 febbraio 2021, 16:39

Sherwood
L’ultimo giorno di scuola
Un omaggio alla poesia che potrebbe diventare un inno ripensando il racconto. Prima di tutto attraverso immagini, piccoli particolari sulla persona del protagonista senza nome, dettagli della sua impacciata dizione. Magari ponendolo in contrasto con altri ragazzi, spavaldi, esuberanti, estroversi o semplicemente impazienti di scattare e andarsene al suono della campanella. Poiché la qualità della scrittura l’autrice ce l’ha, ha solo bisogno di tempo per scrivere, e minuti contati non è il miglior modo per affrontare materie come l’introspezione, l’indagine psicologica, l’analisi dei sentimenti. Anche le mode correnti: mostrare, mostrare, far vedere, invitano all’esteriorità a scapito della profondità. Tieni duro, compagna.

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Alvin Miller
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Re: L'ultimo giorno di scuola

Messaggio#10 » lunedì 22 febbraio 2021, 19:30

Ciao Sherwood! Vedo che usi molto lo stile del raccontato. È un modo di scrivere che il più delle volte porta guai a chi non lo so sa gestire, nel tuo caso gli elementi risultano abbastanza chiari, anche grazie al contesto scolastico che dà un'indicazione su cosa immaginarsi. Il tuo modo di gestirlo è però molto minimale e sacrifichi tutta una serie di occasioni che avresti potuto usare per caratterizzare meglio il tuo protagonista (dai dialoghi, dal modo di comportarsi, dalle cose che fa quando si trova davanti all'insegnante), e lo stesso discorso vale per Virginia. Il fatto che ci sia un limite di caratteri implica che avresti dovuto scegliere un'unica scena per farci vedere tutte quelle informazioni che invece ci hai riassunto.

Problema (ed è un problema non da poco), personalmente non ho capito l'età del protagonista. Se ha fatto la cresima, è probabile che sia delle medie o anche di più, ma quanto di più? In quella fase il corpo e la mente di una persona cambiano drasticamente da un anno all'altro e immaginarsi un ragazzino delle medie è diverso dall'immaginarsi uno dei primi anni delle superiori.

Ma ci sono anche dei pro: il tema è rispettato, il finale è carino, non ci sono altri punti oscuri a parte l'età del protagonista.
La prossima volta prova ad aggiungere dei dettagli più concreti.
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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SilviaCasabianca
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Re: L'ultimo giorno di scuola

Messaggio#11 » giovedì 25 febbraio 2021, 0:35

Ciao Sherwood,
Ho letto il tuo racconto con piacere.
Mi è piaciuto un po' si e un po' no.
D'accordo con Davide credo che il problema di questo testo non sia il raccontato o lo stile poco immersivo, quanto piuttosto la mancanza di azione.
Il punto forte della narrazione sta nell'inizio, e in realtà si mantiene per almeno 3/4 della storia, però verso la fine si inizia ad avvertire l'esigenza di qualcosa, anche fosse un cliffhanger.

"come se lo vedesse per la prima volta."--> qui c'è un errore, sarebbe "come se lo avesse visto".
La fine resta molto delicata si, ma poco introdotta all'interno del corpo testo:

"In quell'istante, lui comprese che la poesia era la massima forma di espressione possibile e lei che esistono forme di amore di cui non abbiamo coscienza ma che hanno ali, radici e a volte, gli occhi di un bambino."

Bella ma forse sarebbe stato meglio, almeno qui, mostrarlo con qualche azione.

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roberto.masini
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Re: L'ultimo giorno di scuola

Messaggio#12 » giovedì 25 febbraio 2021, 21:40

Ciao Sherwood
L'infatuazione giovanile viene trattata in modo delicato e il tema è centratissimo.
C'è suspense per scoprire cosa mai leggera alla professoressa. Avere omesso il testo mi sembra un punto di debolezza perciò mi sembra che il difetto principale della narrazione sia la condensazione, la sintesi che, a volte potrebbe invece costituire un punto di forza. Non in questo caso. Punti di forza invece per me inequivocabili sono le parti di assoluta poesia (non solo “Ecco Amore che se ne va, come un'onda che si ritira lasciandosi dietro riflessi d'argento, che la luna disperde.” ma anche "Forse, devozione non era la parola più adatta per indicare quello che provava per Virginia Cosi" ecc.). Racconto che può essere migliorato.

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antico
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Re: L'ultimo giorno di scuola

Messaggio#13 » giovedì 4 marzo 2021, 18:51

Hai sempre avuto un tocco delicato e qui ne dai ulteriore dimostrazione anche se è vero che il racconto tende a tenere lontano il lettore e anzi subisce anche un'accellerata nella seconda parte, quella più sensibile, che ne sbilancia l'equilibrio: troppo veloce la scena clou di lui che legge con poco spazio per preparare la chiusa che doveva giungere liberatoria. Il risultato è che il tutto sembra essere più una prima stesura di un qualcosa da rimodulare e questo al netto dell'analisi legata all'immersione. Il tema c'è. Per me un pollice tendente verso l'alto anche se un po' al pelo.

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