Femme fatale

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maurizio.ferrero
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Femme fatale

Messaggio#1 » lunedì 15 febbraio 2021, 22:57

Mi sistemo sul sedile e sbatto la portiera dell'auto. L'orlo della gonna rimane incastrato in mezzo. La riapro quel tanto che basta da farlo scivolare all'interno.
«Sei in ritardo, cazzo. È venti minuti che ti aspetto.» La voce di Riccardo mi colpisce come uno scalpello sulla nuca.
«Scusami, io...»
«Ti dovevi truccare e scegliere un vestito, stronzate da femmina. Il cinema è una roba che piace a te, ma va a finire che ci perdiamo l'inizio.» Riccardo gira la chiave e parte sgommando.
Il mio fratellino gridava come un'aquila perché non trovava il suo pupazzo di Spider-Man. Il cane ha avuto la fantastica idea di vomitare nel bel mezzo della mia stanza.
Questo vorrei dirgli.
Invece no, me ne sto qui a rimuginare, incazzata e patetica come una vegana davanti a una macelleria equina.
Riccardo si accorge che lo sto fissando e gira la testa verso di me. «Che c'è?»
«Niente.»
«Ecco, ora iniziamo con la storia del niente
Mi uscirebbero solo parolacce. Ho visto un sacco di litigate tra amanti nei film, eppure non riesco a diventarne la protagonista.
Perché mi sono fatta ingannare da quel bel visino? Eppure, sotto sotto, spero che dalla nostra relazione possa nascere qualcosa di buono.
«Se tuo padre non fosse un carabiniere...»
Gli esce così, senza filtri.
Non mi piace il tono di minaccia nella sua voce.
Forse non spero più così tanto a noi due.
La nostra storia si sta trasformando in una pellicola horror. Meglio cambiare genere.

Ho casa libera stas. Vieni x le 21
Rileggo il messaggio per la terza volta. Lo smartphone segna le 21.29.
Suono il campanello di Riccardo.
«Sali.» Voce gelida.
Faccio a piedi i tre piani di scale, arrivo su che ho un po' di fiatone. La porta è accostata, entro. Lui è sbracato sul divano del salotto, la tv accesa su un qualche talent show. Lascio la borsetta sul pavimento vicino alla porta.
«Sei in ritardo. Ancora un minuto e non ti aprivo.»
«Ciao anche a te.»
Mi avvicino e mi siedo accanto a lui. Ho la schiena rigida.
Lui spegne la tv e si alza. «Vieni?»
«Dove?»
«A letto. Recuperiamo il tempo.»
Subito al dunque. Niente coccole, ovvio. Non che le voglia. Non stavolta.
Sono preparata. Non mi piace parlare, ma so fare.
Mi alzo, recupero la borsetta e lo seguo in camera.
Si toglie la maglietta e i pantaloni della tuta, rimane in boxer.
Compaio nello specchio sul muro. Il rossetto rosso fuoco brilla nella semioscurità. Donna da film. Prendo coraggio.
Riccardo si siede sul letto.
«Vieni?»
Frugo nella borsetta.
«Che fai?»
Estraggo le manette e le tengo con un dito, facendole ciondolare. «Ti va di provare qualcosa di diverso?»
Fa un mezzo sorriso. Non sembra molto rilassato, ma forse è eccitato all'idea di avere una fidanzata porca.
Faccio scivolare via il vestito. Rimango in intimo, pizzo nero scelto per l'occasione.
Lo faccio sdraiare sul letto, salgo a cavalcioni sopra di lui, gli afferro un polso e stringo l'anello delle manette. Faccio girare le manette attorno al tubo d'acciaio della testiera del letto, afferro anche l'altro polso mentre gli agito le tette davanti agli occhi. È come sventolare una caramella davanti un bambino ciccione.
Il secondo anello fa clac.
Scivolo verso il basso, gli sfilo i boxer.
Glielo afferro e inizio a lavorarlo con le mani. Riccardo ha lo stesso sguardo dei pesci sul banco-freezer del supermercato.
Dopo qualche minuto inizia ad agitarsi. Pulsa tra le mie mani. È già ora.
«Sai una cosa... io arriverò sempre in ritardo, ma tu arrivi sempre troppo presto.»
Lo lascio.
Sgrana gli occhi. «Cazzo fai, Lara? Ero quasi...»
«Cos'hai detto prima, ancora un minuto e non ti aprivo? Finisci da solo... se ti riesce. Credo che ti manchi meno di un minuto.»
Tira le manette cercando di liberarsi. Spera che siano quelle da sexy shop, che si spezzano al primo strattone.
Le ho fregate a papà.
Scendo dal letto, mi rimetto il vestito.
«Dai cazzo, non fare la stronza Lara, liberami!»
«Un'altra cosa...»
Frugo nella borsetta, prendo il rossetto e lo stappo. Avvicino la punta al suo volto, si dimena e addenta l'aria, ma riesco a disegnargli una strisciata rossa sulle labbra.
«Stronzate da femmina.» Sorrido. «Non chiamarmi mai più.»
Prendo la porta e scendo le scale, accompagnata dalla colonna sonora dei suoi grugniti.
L'aria della sera è fresca e ho sempre avuto una passione per i film noir.



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antico
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Re: Femme fatale

Messaggio#2 » lunedì 15 febbraio 2021, 22:59

Ed ecco l'attuale leader del Rank d'Era! Ciao Maurizio! Tutto ok con i parametri, divertiti in questa 150° Edition!

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GiulianoCannoletta
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Re: Femme fatale

Messaggio#3 » martedì 16 febbraio 2021, 12:49

Ciao Maurizio, piacere di tornare a leggerti.
Ormai mi capita spesso di commentarti, anche stavolta hai più che soddisfatto il mio palato per quanto riguarda lo stile vivido e scorrevole.
Per quanto riguarda il tema, la fidanzata in ritardo (o nel nostro caso “all'ultimo minuto”) è un cliché abusato (credo che anche in questa edizione ci siano altri racconti che ci giocano) e che ho sempre trovato un po' fastidioso. Non è il tuo caso, sei stato davvero abile nel ribaltarlo, nell'utilizzarlo per mostrarci una dinamica di coppia intrisa di una violenza psicologica tutt'altro che velata. La vendetta finale, poi, non può che strappare un sorriso soddisfatto.
Bravo davvero, a rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
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Sherwood
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Re: Femme fatale

Messaggio#4 » martedì 16 febbraio 2021, 15:14

Ciao Maurizio,
ho letto con piacere il tuo racconto che ho trovato scorrevole con dialoghi coerenti e realistici. Comincio con qualche appunto.
Quando definisci la ragazza incazzata e patetica, mi è sembrato che le due cose insieme stonassero. A parte questo, non amo gli aggettivi, soprattutto se usati insieme. Ma a parte questo appunto, più avanti nel testo, dimostri di avere dimestichezza con l'uso di verbi o metafore per ovviare.
Ti segnalo anche un refuso: "forse non spero più così tanto a noi due" (in noi due).Le critiche finiscono qui.
Sei stato bravo a inserire dettagli importanti come ad esempio quando dici che lui va subito al sodo invece di fargli qualche coccola usi il termine "non stavolta", sta ad indicare che tra loro non è stato sempre così.
Altro dettaglio interessante è l'uso che fai dello specchio per mostrarci la femme fatale ovvero la ragazza che si è truccata per la parte che intende sostenere, ovvero da donna predominante (rossetto rosso fuoco etc).
Immagine visiva molto interessante è anche quella delle manette che ciondolano, mentre le trattiene con un dito. Azzeccata pure la metafora di lui in preda al piacere come "l'occhio di un pesce sul banco freezer del mercato".
Insomma gli elementi per un ottimo racconto ci sono tutti, in particolare il ribaltamento dei ruoli e quelle manette prese a prestito dal padre di cui ci avevi già dato notizia prima, quasi a giustificare l'atteggiamento di lui non troppo eccessivo.
Resta la domanda: se lei non avesse avuto un padre che fa il carabiniere, cosa le sarebbe successo?
Il tema è nel finale, non centrato al 100% ma c'è. Per me è una buona prova, considerando anche la valenza sociale che ha il testo. Buona 150° edizione.

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MatteoMantoani
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Re: Femme fatale

Messaggio#5 » mercoledì 17 febbraio 2021, 8:33

Prime Impressioni. Ciao Maurizio. Eccomi “chiamato” a leggere e commentare uno dei tuoi pezzi, anche se ti leggo ormai a ogni edizione. Anche questa volta non mi hai deluso, ma visto che ti reputo uno dei più bravi, cercherò di essere davvero rompipalle nel mio commento.

Aderenza al tema. Per me il tuo prezzo trasuda il tema da tutti i pori. Dal ritardo di Lara fino alla vendetta finale.

Punti di miglioramento. Qui inizio a essere rompipalle. Ho trovato il gioco sessuale finito male come la scelta di un cliché un po’ troppo abusato, specie se andiamo a declinarlo con le manette e l’immobilizzazione involontaria di uno degli amanti. In più, quando hai accennato al rossetto, ho subito pensato che Lara volesse scrivere qualcosa sul torso nudo di Riccardo (come avrebbe fatto Lisbeth Salander, per farti un esempio). Ho trovato inoltre la pedanteria di Riccardo per la puntualità un po’ troppo inverosimile: noi uomini sappiamo che le donne sono sempre in ritardo ;) o perlomeno che possono prendersi i loro tempi. La pedanteria sarebbe giustificata se Riccardo fosse davvero fissato con queste cose, magari se fosse un ferroviere o un po’ pedante in tutto. Ultima piccola nota: le due similitudini che usi, per quanto mi abbiano fatto piegare dal ridere, stonano un pochino nella bocca di una ragazza: specie quella dei vegani, insomma: sono molto divertenti ma si vede che sono opera tua, non del personaggio.

Punti di forza. La storia è molto divertente, la tua prosa scorrevole e godibile. Insomma, hai confermato i punti di forza che hai dimostrato nelle precedenti edizioni.

Conclusioni. Un racconto che ho letto volentieri, che mi ha fatto sorridere, nonostante non sia proprio originalissimo, specie nel finale. Comunque non mi hai deluso, anche se ho preferito i tuoi fantasy. Buona edizione!

Red Robin
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Re: Femme fatale

Messaggio#6 » mercoledì 17 febbraio 2021, 13:06

Il racconto è aderente al tema, anche se, come già ti è stato segnalato prima di me, sotto quest'aspetto non brilla per originalità. La storia scorre senza problemi però, lo stile è fluido e il colpo di scena finale risulta ben inserito non tanto per la sua presenza in quello specifico punto del testo quanto per il modo in cui si abbina al tono del racconto stesso. Buona prova, anche per il modo in cui hai sfruttato l'immersività. Ho notato solo due piccole stonature ("È venti minuti che ti aspetto", che però ci può anche stare se vuoi riprodurre il parlato, e "Sperare a noi due", che decisamente non va). Buon contest!

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maurizio.ferrero
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Re: Femme fatale

Messaggio#7 » mercoledì 17 febbraio 2021, 13:31

GiulianoCannoletta ha scritto:Ciao Maurizio, piacere di tornare a leggerti.
Ormai mi capita spesso di commentarti, anche stavolta hai più che soddisfatto il mio palato per quanto riguarda lo stile vivido e scorrevole.
Per quanto riguarda il tema, la fidanzata in ritardo (o nel nostro caso “all'ultimo minuto”) è un cliché abusato (credo che anche in questa edizione ci siano altri racconti che ci giocano) e che ho sempre trovato un po' fastidioso. Non è il tuo caso, sei stato davvero abile nel ribaltarlo, nell'utilizzarlo per mostrarci una dinamica di coppia intrisa di una violenza psicologica tutt'altro che velata. La vendetta finale, poi, non può che strappare un sorriso soddisfatto.
Bravo davvero, a rileggerci presto!
Giuliano


Grazie, Giuliano.

Sherwood ha scritto:Ciao Maurizio,
ho letto con piacere il tuo racconto che ho trovato scorrevole con dialoghi coerenti e realistici. Comincio con qualche appunto.
Quando definisci la ragazza incazzata e patetica, mi è sembrato che le due cose insieme stonassero. A parte questo, non amo gli aggettivi, soprattutto se usati insieme. Ma a parte questo appunto, più avanti nel testo, dimostri di avere dimestichezza con l'uso di verbi o metafore per ovviare.
Ti segnalo anche un refuso: "forse non spero più così tanto a noi due" (in noi due).Le critiche finiscono qui.
Sei stato bravo a inserire dettagli importanti come ad esempio quando dici che lui va subito al sodo invece di fargli qualche coccola usi il termine "non stavolta", sta ad indicare che tra loro non è stato sempre così.
Altro dettaglio interessante è l'uso che fai dello specchio per mostrarci la femme fatale ovvero la ragazza che si è truccata per la parte che intende sostenere, ovvero da donna predominante (rossetto rosso fuoco etc).
Immagine visiva molto interessante è anche quella delle manette che ciondolano, mentre le trattiene con un dito. Azzeccata pure la metafora di lui in preda al piacere come "l'occhio di un pesce sul banco freezer del mercato".
Insomma gli elementi per un ottimo racconto ci sono tutti, in particolare il ribaltamento dei ruoli e quelle manette prese a prestito dal padre di cui ci avevi già dato notizia prima, quasi a giustificare l'atteggiamento di lui non troppo eccessivo.
Resta la domanda: se lei non avesse avuto un padre che fa il carabiniere, cosa le sarebbe successo?
Il tema è nel finale, non centrato al 100% ma c'è. Per me è una buona prova, considerando anche la valenza sociale che ha il testo. Buona 150° edizione.


MentisKarakorum ha scritto: Prime Impressioni. Ciao Maurizio. Eccomi “chiamato” a leggere e commentare uno dei tuoi pezzi, anche se ti leggo ormai a ogni edizione. Anche questa volta non mi hai deluso, ma visto che ti reputo uno dei più bravi, cercherò di essere davvero rompipalle nel mio commento.

Aderenza al tema. Per me il tuo prezzo trasuda il tema da tutti i pori. Dal ritardo di Lara fino alla vendetta finale.

Punti di miglioramento. Qui inizio a essere rompipalle. Ho trovato il gioco sessuale finito male come la scelta di un cliché un po’ troppo abusato, specie se andiamo a declinarlo con le manette e l’immobilizzazione involontaria di uno degli amanti. In più, quando hai accennato al rossetto, ho subito pensato che Lara volesse scrivere qualcosa sul torso nudo di Riccardo (come avrebbe fatto Lisbeth Salander, per farti un esempio). Ho trovato inoltre la pedanteria di Riccardo per la puntualità un po’ troppo inverosimile: noi uomini sappiamo che le donne sono sempre in ritardo ;) o perlomeno che possono prendersi i loro tempi. La pedanteria sarebbe giustificata se Riccardo fosse davvero fissato con queste cose, magari se fosse un ferroviere o un po’ pedante in tutto. Ultima piccola nota: le due similitudini che usi, per quanto mi abbiano fatto piegare dal ridere, stonano un pochino nella bocca di una ragazza: specie quella dei vegani, insomma: sono molto divertenti ma si vede che sono opera tua, non del personaggio.

Punti di forza. La storia è molto divertente, la tua prosa scorrevole e godibile. Insomma, hai confermato i punti di forza che hai dimostrato nelle precedenti edizioni.

Conclusioni. Un racconto che ho letto volentieri, che mi ha fatto sorridere, nonostante non sia proprio originalissimo, specie nel finale. Comunque non mi hai deluso, anche se ho preferito i tuoi fantasy. Buona edizione!


Ciao a entrambi.
Grazie per i commenti dettagliati, rispondo qui a una cosa che mi avete fatto notare entrambi: la similitudine "cinematografica" che fa molto ridere ma sembra molto fuori dal personaggio.
Beh, si e no. Ricordatevi che stiamo parlando di una ragazza appassionata di cinema. Forse non è un pensiero molto femminile, ma ho trovato affascinante l'idea che dietro una maschera di timidezza ci fosse un dialogo interiore da dura del cinema.
Poi, a voi in parere finale. A me l'effetto non dispiace.
Mentis, grazie per essere rompipalle. I commenti così servono sempre.

Red Robin ha scritto:Il racconto è aderente al tema, anche se, come già ti è stato segnalato prima di me, sotto quest'aspetto non brilla per originalità. La storia scorre senza problemi però, lo stile è fluido e il colpo di scena finale risulta ben inserito non tanto per la sua presenza in quello specifico punto del testo quanto per il modo in cui si abbina al tono del racconto stesso. Buona prova, anche per il modo in cui hai sfruttato l'immersività. Ho notato solo due piccole stonature ("È venti minuti che ti aspetto", che però ci può anche stare se vuoi riprodurre il parlato, e "Sperare a noi due", che decisamente non va). Buon contest!


Grazie Robin. Sì, hai ragione: sul "è venti minuti che ti aspetto" volevo riprodurre un parlato più gergale e sbagliato, la seconda è proprio un errore. Grazie.

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Andrea76
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Re: Femme fatale

Messaggio#8 » venerdì 19 febbraio 2021, 18:39

Ciao Maurizio, un altro racconto senza sbavature stilistiche il tuo. Ho apprezzato il flusso delle informazioni che ci fornisci per identificare il portatore di punto di vista – la gonna incastrata sotto la portiera – e per caratterizzarne la passione cinefila mescolata ad una personalità fragile – “ho visto un sacco di litigate tra amanti nei film, eppure non riesco a diventarne la protagonista”.
La scena in camera ha una carica sensuale notevole – “il rossetto rosso fuoco brilla nella semioscurità”, “estraggo le manette e le tengo con un dito” – e un buon ritmo narrativo che culmina nel “grande rifiuto” di Lara. Bene anche la chiusura, con il richiamo al cinema che dà circolarità al racconto.
Rispetto ad altre tue prove però ho trovato debole l’impianto drammaturgico. Nella prima parte della storia hai tentato di caratterizzare l’antagonista di Lara in modo da far sì che il lettore fosse dalla parte della ragazza al momento della sua vendetta. Stefano in effetti ci è subito antipatico - “ti dovevi truccare e scegliere un vestito, stronzate da femmina” – e vista la gratuita volgarità con cui si rivolge a Lara siamo portati a pensare che tra i due ci sia il classico rapporto vittima-carnefice. A mio avviso il problema sta nello sviluppo della seconda parte dove il cambiamento di Lara non ci è stato mostrato, ovvero la sua ribellione ci è presentata come un dato di fatto senza un episodio a monte che ne costituisca la genesi. Il lettore non sa cosa abbia spinto Lara a ribellarsi, e questo per me indebolisce l’identificazione nel personaggio e smorza la temperatura del racconto proprio sul finale. A mio parere – ed è la prima volta che accade da quando ti leggo – non hai calibrato in maniera ottimale le informazioni omettendo di fornirci la motivazione del cambiamento di Lara che invece era essenziale per attivare l’empatia del lettore per lei e rendere la tua storia davvero compiuta.
A rileggerti.

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Giovanni Attanasio
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Re: Femme fatale

Messaggio#9 » sabato 20 febbraio 2021, 13:34

Ciao! (I pareri espressi sono soggettivi e guidati solo dal mio ragionare sul testo.)
Sulla stesura non ho molto da dire. Mi piace come è introdotto il ragionare della protagonista nel primo paragrafo.
Per quanto riguarda la trama non sono molto convinto. Dalla conclusione del primo paragrafo mi aspettavo un aggressione del fidanzato con relativa punizione e autodifesa della protagonista.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

Dario17
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Re: Femme fatale

Messaggio#10 » domenica 21 febbraio 2021, 16:04

Il racconto non ha particolari difetti, è di semplice lettura e fa il suo dovere.
Il tema scelto è preso dall’attualità più sfrenata ed è un ottimo “trucchetto” per comunicare quel pizzico d’angoscia in più al lettore.
Ottimo il grado d’immersione, anche se ho notato un pizzico di disagio nel pov di una ragazza. Siamo proprio sicuri che siano i pensieri giusti frasi come:
“Ho visto un sacco di litigate tra amanti nei film, eppure non riesco a diventarne la protagonista.”
“Forse non spero più così tanto a noi due.”
“La nostra storia si sta trasformando in una pellicola horror”
Il pov non incarna né la fidanzatina incapace di vedere il marcio del suo fidanzato illusa e confusa dall’infatuazione che la percorre, né la ragazza assennata che comincia ad annusare un pericolo per la sua persona. Il pov della ragazza si barcamena tra questi due poli e l’effetto è un po’ disorientante.
Avrei chiuso il paragrafo dopo:
“Non mi piace il tono di minaccia nella sua voce.” Dando l’idea di un pericolo appena avvistato che promette cose pessime per le prossime righe. Cosa che poi non succede per il capovolgimento della situazione, plot twist più che lecito.
“Le ho fregate a papà.”
Avendo associato subito le manette al padre carabiniere, questa frase è stata inutile.
Il fidanzato fregato non capisco perché grugnisca e non sbraiti nel tentativo di liberarsi.
“L'aria della sera è fresca e ho sempre avuto una passione per i film noir.”
D’accordo che lei sia una cinefila impunita, ma questo compiacimento dopo una sensazione di estrema tensione mi ha stonato un po’ in chiusura.
Tema centrato al 100%.

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Femme fatale

Messaggio#11 » domenica 21 febbraio 2021, 16:18

Ciao Maurizio, piacere di leggerti.
Come sempre, ottimo racconto. Alzo le mani in merito al livello che riesci sempre a mantenere.
Hai inserito delle ottime briciole lungo il racconto, dando nel modo giusto l'informazione che il padre di lei è carabiniere (elemento che viene utile in seguito) così come il continuo richiamo ai film e alla passione della protagonista.
Una frase che ho trovato stonata è stata quel "Il cinema è una roba che piace a te, ma va a finire che ci perdiamo l'inizio". Mi è parso che la prima parte fosse una informazione mal gestita e che le due frasi fossero in conflitto. Se a lui del cinema non frega niente, perché se la prende tanto se perdono l'inizio? Mi ha fatto un po' storcere il naso, ma è l'unico passaggio.
Anche nel tuo caso, un racconto da podio. Lo trovo tecnicamente più impeccabile di quello di Andrea Leonardi e al pari di quello di Soraia, ma lo piazzo dietro loro due per il semplice fatto che ho trovato le loro due idee più originali.
Ottima prova e a rileggerci!

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ItaliaLeggendaria
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Re: Femme fatale

Messaggio#12 » domenica 21 febbraio 2021, 16:24

Ciao Maurizio. Ottimo testo e tema centrato.
Ti faccio i complimenti per lo stile di scrittura molto immersivo e per i dettagli che ci descrivi. Sei stato molto abile a prendere un idea semplice, utilizzata spesso e ricavare un bellissimo racconto. Sono morta dal ridere quando Lara gli dice di finire da solo!
Qualche piccolo passaggio di mostrato minimale/raccontato e qualche frase avresti potuto scriverla senza gerundi e senza mentre, ma hai fatto un ottimo lavoro per lo spazio che abbiamo qui.

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maurizio.ferrero
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Re: Femme fatale

Messaggio#13 » lunedì 22 febbraio 2021, 16:27

Andrea76 ha scritto:Ciao Maurizio, un altro racconto senza sbavature stilistiche il tuo. Ho apprezzato il flusso delle informazioni che ci fornisci per identificare il portatore di punto di vista – la gonna incastrata sotto la portiera – e per caratterizzarne la passione cinefila mescolata ad una personalità fragile – “ho visto un sacco di litigate tra amanti nei film, eppure non riesco a diventarne la protagonista”.
La scena in camera ha una carica sensuale notevole – “il rossetto rosso fuoco brilla nella semioscurità”, “estraggo le manette e le tengo con un dito” – e un buon ritmo narrativo che culmina nel “grande rifiuto” di Lara. Bene anche la chiusura, con il richiamo al cinema che dà circolarità al racconto.
Rispetto ad altre tue prove però ho trovato debole l’impianto drammaturgico. Nella prima parte della storia hai tentato di caratterizzare l’antagonista di Lara in modo da far sì che il lettore fosse dalla parte della ragazza al momento della sua vendetta. Stefano in effetti ci è subito antipatico - “ti dovevi truccare e scegliere un vestito, stronzate da femmina” – e vista la gratuita volgarità con cui si rivolge a Lara siamo portati a pensare che tra i due ci sia il classico rapporto vittima-carnefice. A mio avviso il problema sta nello sviluppo della seconda parte dove il cambiamento di Lara non ci è stato mostrato, ovvero la sua ribellione ci è presentata come un dato di fatto senza un episodio a monte che ne costituisca la genesi. Il lettore non sa cosa abbia spinto Lara a ribellarsi, e questo per me indebolisce l’identificazione nel personaggio e smorza la temperatura del racconto proprio sul finale. A mio parere – ed è la prima volta che accade da quando ti leggo – non hai calibrato in maniera ottimale le informazioni omettendo di fornirci la motivazione del cambiamento di Lara che invece era essenziale per attivare l’empatia del lettore per lei e rendere la tua storia davvero compiuta.
A rileggerti.


Ciao Andrea, grazie per il commento.
In realtà il fatto che dovrebbe giustificare l'evoluzione di Lara è ben presente: il momento in cui Riccardo passa dagli insulti alle minacce indirette («Se tuo padre non fosse un carabiniere...»).
Però se evidentemente non sono riuscito a trasmetterlo, poteva essere formulato meglio.

Giovanni Attanasio ha scritto:Ciao! (I pareri espressi sono soggettivi e guidati solo dal mio ragionare sul testo.)
Sulla stesura non ho molto da dire. Mi piace come è introdotto il ragionare della protagonista nel primo paragrafo.
Per quanto riguarda la trama non sono molto convinto. Dalla conclusione del primo paragrafo mi aspettavo un aggressione del fidanzato con relativa punizione e autodifesa della protagonista.


Ciao Giovanni. Beh, mi spiace che non sia andata come speravi. Però sperò almeno di averti sorpreso.

Dario17 ha scritto:Il racconto non ha particolari difetti, è di semplice lettura e fa il suo dovere.
Il tema scelto è preso dall’attualità più sfrenata ed è un ottimo “trucchetto” per comunicare quel pizzico d’angoscia in più al lettore.
Ottimo il grado d’immersione, anche se ho notato un pizzico di disagio nel pov di una ragazza. Siamo proprio sicuri che siano i pensieri giusti frasi come:
“Ho visto un sacco di litigate tra amanti nei film, eppure non riesco a diventarne la protagonista.”
“Forse non spero più così tanto a noi due.”
“La nostra storia si sta trasformando in una pellicola horror”
Il pov non incarna né la fidanzatina incapace di vedere il marcio del suo fidanzato illusa e confusa dall’infatuazione che la percorre, né la ragazza assennata che comincia ad annusare un pericolo per la sua persona. Il pov della ragazza si barcamena tra questi due poli e l’effetto è un po’ disorientante.
Avrei chiuso il paragrafo dopo:
“Non mi piace il tono di minaccia nella sua voce.” Dando l’idea di un pericolo appena avvistato che promette cose pessime per le prossime righe. Cosa che poi non succede per il capovolgimento della situazione, plot twist più che lecito.
“Le ho fregate a papà.”
Avendo associato subito le manette al padre carabiniere, questa frase è stata inutile.
Il fidanzato fregato non capisco perché grugnisca e non sbraiti nel tentativo di liberarsi.
“L'aria della sera è fresca e ho sempre avuto una passione per i film noir.”
D’accordo che lei sia una cinefila impunita, ma questo compiacimento dopo una sensazione di estrema tensione mi ha stonato un po’ in chiusura.
Tema centrato al 100%.


Grazie Dario. penso che un POV troppo fissato su un polo avrebbe creato una Lara troppo sicura di sé stessa, mentre io volevo ottenere l'effetto contrario (almeno nella parte iniziale). Grazie per il commento.

Gabriele Dolzadelli ha scritto:Ciao Maurizio, piacere di leggerti.
Come sempre, ottimo racconto. Alzo le mani in merito al livello che riesci sempre a mantenere.
Hai inserito delle ottime briciole lungo il racconto, dando nel modo giusto l'informazione che il padre di lei è carabiniere (elemento che viene utile in seguito) così come il continuo richiamo ai film e alla passione della protagonista.
Una frase che ho trovato stonata è stata quel "Il cinema è una roba che piace a te, ma va a finire che ci perdiamo l'inizio". Mi è parso che la prima parte fosse una informazione mal gestita e che le due frasi fossero in conflitto. Se a lui del cinema non frega niente, perché se la prende tanto se perdono l'inizio? Mi ha fatto un po' storcere il naso, ma è l'unico passaggio.
Anche nel tuo caso, un racconto da podio. Lo trovo tecnicamente più impeccabile di quello di Andrea Leonardi e al pari di quello di Soraia, ma lo piazzo dietro loro due per il semplice fatto che ho trovato le loro due idee più originali.
Ottima prova e a rileggerci!


Grazie Gabriele. Quella frase che ti ha fatto storcere il naso poteva essere formulata meglio, in effetti.

ItaliaLeggendaria ha scritto:Ciao Maurizio. Ottimo testo e tema centrato.
Ti faccio i complimenti per lo stile di scrittura molto immersivo e per i dettagli che ci descrivi. Sei stato molto abile a prendere un idea semplice, utilizzata spesso e ricavare un bellissimo racconto. Sono morta dal ridere quando Lara gli dice di finire da solo!
Qualche piccolo passaggio di mostrato minimale/raccontato e qualche frase avresti potuto scriverla senza gerundi e senza mentre, ma hai fatto un ottimo lavoro per lo spazio che abbiamo qui.


Grazie mille :)

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Mario Mazzafoglie
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Re: Femme fatale

Messaggio#14 » mercoledì 24 febbraio 2021, 23:03

Ciao Maurizio.
Gli altri commenti hanno già detto quasi tutto. Testo scorrevole e dettagliato senza esagerare nelle cose inutili.
Ovviamente per noi uomini entrare nel personaggio donna è sempre complicato. Parliamo e ragioniamo in maniera diversa, c'è poco da fare. E come ti faceva già notare qualcuno, in un paio di battute si nota che sei tu autore a parlare e non la ragazza, per quanto essa possa essere simpatica e spigliata.
Per il resto, il mio racconto preferito del gruppo.
Buona serata.

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antico
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Re: Femme fatale

Messaggio#15 » sabato 27 febbraio 2021, 14:44

Qualche refusetto in più del solito, da te stupisce. Lettura molto buona, ho un unico appunto e riguarda la svolta interiore di Lara che rimane troppo fuori dal racconto. Anche il tono del suo pensiero è molto diverso tra la prima e la seconda parte, più crudo mentre ce la fai conoscere estremamente insicura. Manca proprio qualcosa su Lara. Tema presente in più parti, ma forse non fondante il racconto stesso. Direi un pollice tendente verso l'alto in modo brillante, al pelo dal livello successivo.

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