Ultimo ricordo

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Hayà
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Ultimo ricordo

Messaggio#1 » lunedì 15 febbraio 2021, 23:15

Ultimo ricordo
- di Soraia Patrizi

«Allora, hai finito con i preparativi?»
Mia madre si affaccia alla porta del salone, annuendo compiaciuta. «Pare di sì.»
Rispondo mentre finisco di sistemare uno striscione sull'armadio: «Anche se alla fine non rimarremo qui a lungo, dato che la festa è al pub.»
«Ma lo sai quanto ci tengo a vedere i tuoi amici e a fare le foto.»
«Le potresti fare al pub.»
«E perdere quel sentore di casa? Giammai! Il diciottesimo compleanno succede solo una volta nella vita, dopotutto.»
«Certo, certo.»
Mi dà un bacio sulla fronte per poi uscire dal salone con un sorriso, lasciandomi solo nella stanza addobbata.
«Solo una volta nella vita...»
La finestra aperta fa muovere lo striscione che ho appena appeso, come se mi salutasse.
Come se mi salutasse per l'ultima volta da adolescente.
«Domani a quest’ora sarò un adulto, suppongo.»
L'orologio sulla parete segna le 17.33. Alzo il polso: il mio segna la stessa ora.
Il salone è ormai pronto per la festa di domani sera, esco fuori in giardino. Non sono sicuro se sia la brezza primaverile a farmi strani effetti, ma il mondo mi pare più bello, più luminoso.
Il cielo è terso, senza una nuvola. Una vecchia quercia si muove lentamente, le sue foglie mi salutano come lo striscione sull’armadio.
La strada che si snoda di fronte casa mia è vuota, le automobili parcheggiate ai lati, ma nei ricordi sento ancora l’eco delle grida dei nostri giochi quando eravamo bambini, io insieme ai figli dei nostri vicini di casa.
Alzo lo sguardo verso la casa di fronte: la famiglia che abitava lì si è trasferita un paio di anni fa, la loro figlia ha la mia stessa età. Chissà se anche lei, come ora, si sta ricordando di me, in questo momento?

Torno nella mia camera per dare un’ultima pulita. Ci manca solo che i miei amici mi prendano in giro per qualcosa che ho lasciato fuori posto.
La mia stanza è quasi come uno specchio – cosa assai rara – ma i segni del nastro adesivo sull’armadio non sono mai veramente scomparsi. Ci avevo appeso un poster lì, anni fa, quello della mia band preferita, durante la mia fase rock.
Alla fine l’avevo arrotolato e messo nell’armadio, ma i rimasugli del nastro adesivo erano rimasti lì, visibile in controluce, a salutarmi ogni mattina quando l’alba colpiva proprio quel punto.
Mi sdraio sul letto, guardando il soffitto. La mia camera, tutto sommato, è rimasta sempre uguale durante quei – quasi – diciotto anni. Certo, le cose che la riempivano erano cambiate, ma l’organizzazione generale era rimasta immutata.
Rimango fermo per molto tempo. Quando alzo il polso, l’orologio segna le 18.40.
Accarezzo il quadrante. Anche questo orologio ne ha vissuto delle belle, dalla mia infanzia fino ad oggi.
«Se solo potessi fermare il tempo per non dimenticare nulla. Per non dimenticare questo momento, per non dimenticare la mia infanzia. Sono i miei ultimi attimi da adolescente, dovrei fare qualcosa di speciale?»
Vado in cucina.
«Mamma?»
«Sì, caro?»
«Io a che ora sono nato?»
Pare sorpresa. «Alle 9.15.»
Mi appunto quell’informazione nella memoria. «Va bene, grazie.»
«Perché me lo chiedi?»
«Non lo voglio dimenticare.»

La mattina del giorno dopo, appena sveglio, alzo il polso: sono le 9.00.
Mia madre mi intercetta, augurandomi buongiorno e buon compleanno, per infine darmi un bacio sulla guancia.
Ricambio con un sorriso distratto, fiondandomi fuori in giardino.
Slaccio l’orologio dal polso. Me lo rigiro tra le mani, osservandolo da vicino. In controluce, appaiono un paio di graffi sul cinturino: vecchie cicatrici di quando il nostro cane Blacky era ancora con noi.
Il quadrante segna le 9.14.
Lo stringo nella mano e lo scaravento a terra. Il quadrante si spezza, un paio di pezzi del vetro si perdono tra l’erba.
Mi abbasso per girarlo: segna le 9.14. La lancetta dei secondi è immobile.
Sorrido, soddisfatto. Raccolgo l’orologio e lo metto in tasca.
L’ultimo ricordo della mia adolescenza.



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antico
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Re: Ultimo ricordo

Messaggio#2 » lunedì 15 febbraio 2021, 23:20

Ciao Soraia! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa 150° Edition!

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Sherwood
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Re: Ultimo ricordo

Messaggio#3 » martedì 16 febbraio 2021, 20:14

Ciao Soraia,
un racconto che è uno spaccato di vita e in cui è facile identificarsi. Arrivano i fatidici diciotto anni, praticamente uno spartiacque tra l'adolescenza e l'età adulta. Io li aspettavo con ansia per prendere la patente, anzi, ricordo che ho iniziato ad andare a scuola guida addirittura mesi prima. Ma torniamo al tuo racconto. Sembra quasi una sceneggiatura, anche perché si snoda all'interno dell'abitazione, con dialoghi che ricordano la quotidianità. In attesa della festa e dell'arrivo degli amici, il giovane diventa riflessivo, comprende che sta per arrivare un passaggio importante della sua esistenza e che ha bisogno di ricordarlo con un segno tangibile. Conosce l'ora della sua data di nascita e all'ultimo minuto (e qui entra in gioco il tema), decide di romperlo affinché segni sempre l'ora della maggiore età. Un testo semplice e forse l'unico neo è proprio nella sua semplicità.

Red Robin
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Re: Ultimo ricordo

Messaggio#4 » mercoledì 17 febbraio 2021, 18:57

Ciao Soraya, piccola curiosità personale: è passato da poco per te il diciottesimo ahah? Comunque, le immagini sono molto vivide e c'è persino un qualcosa di lirico, poetico. Secondo me, è principalmente questo tono ad attorniare con la sua presenza tutto il racconto. L'immedesimazione con il protagonista è facile, si empatizza con lui senza problemi: questo è senz'altro un punto a tuo favore. Il tema è centrato, l'idea dello scadere del tempo ne riprende alla lettere il concetto cardine, ma è interessante il taglio che gli hai dato, quindi per me può andare. Lo stile non mi ha particolarmente colpito, non è pesante, ma nemmeno troppo scorrevole, ho notato alcune sbavature (capisco che tu voglia in alcuni casi riprendere il parlato, ma si può dire che il diciottesimo "succede"?). In sostanza però un buon lavoro, su cui non trovo troppe note di merito che lo rendano eccellente, ma che risulta sicuramente gradevole. Alla prossima!

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GiulianoCannoletta
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Re: Ultimo ricordo

Messaggio#5 » mercoledì 17 febbraio 2021, 19:36

Ciao Soraia, piacere di averti letto.
Un ragazzo si prepara al diciottesimo, la fine dell'adolescenza e passaggio all'età adulta. Ci hai consegnato un testo molto intimo e riflessivo. È facile immedesimarsi nel personaggio sia per il tuo stile pulito e gradevole, sia perché ci proponi uno spaccato di vita, bilanci e aspettative, con cui tutti bene o male ci siamo confrontati. Tuttavia in questo testo mi è mancato qualcosa, un po' di mordente, qualche dettaglio davvero memorabile, che rimanesse impresso, o che semplicemente caratterizzasse di più questo “momento di passaggio” al di là della semplice attesa della maggiore età anagrafica.
Tema decisamente centrato.
Brava, a rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Hayà
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Re: Ultimo ricordo

Messaggio#6 » giovedì 18 febbraio 2021, 11:01

Sherwood ha scritto:Ciao Soraia,
un racconto che è uno spaccato di vita e in cui è facile identificarsi. Arrivano i fatidici diciotto anni, praticamente uno spartiacque tra l'adolescenza e l'età adulta. Io li aspettavo con ansia per prendere la patente, anzi, ricordo che ho iniziato ad andare a scuola guida addirittura mesi prima. Ma torniamo al tuo racconto. Sembra quasi una sceneggiatura, anche perché si snoda all'interno dell'abitazione, con dialoghi che ricordano la quotidianità. In attesa della festa e dell'arrivo degli amici, il giovane diventa riflessivo, comprende che sta per arrivare un passaggio importante della sua esistenza e che ha bisogno di ricordarlo con un segno tangibile. Conosce l'ora della sua data di nascita e all'ultimo minuto (e qui entra in gioco il tema), decide di romperlo affinché segni sempre l'ora della maggiore età. Un testo semplice e forse l'unico neo è proprio nella sua semplicità.


Ciao Sherwood! Prima di tutto, grazie per avermi letto.

Mi fa piacere che tu abbia trovato il testo facile da identificarvisi. Ammetto che i pensieri del personaggio li ho veramente avuti, quando ho compiuto diciotto anni :D In particolare, la settimana prima del fatidico giorno andai da mia madre per chiederle se veramente avrei dovuto fare qualcosa di "speciale". Anche se alla fine, tutto sommato, da un giorno all'altro non cambia nulla.
Grazie per il commento!

Red Robin ha scritto:Ciao Soraya, piccola curiosità personale: è passato da poco per te il diciottesimo ahah? Comunque, le immagini sono molto vivide e c'è persino un qualcosa di lirico, poetico. Secondo me, è principalmente questo tono ad attorniare con la sua presenza tutto il racconto. L'immedesimazione con il protagonista è facile, si empatizza con lui senza problemi: questo è senz'altro un punto a tuo favore. Il tema è centrato, l'idea dello scadere del tempo ne riprende alla lettere il concetto cardine, ma è interessante il taglio che gli hai dato, quindi per me può andare. Lo stile non mi ha particolarmente colpito, non è pesante, ma nemmeno troppo scorrevole, ho notato alcune sbavature (capisco che tu voglia in alcuni casi riprendere il parlato, ma si può dire che il diciottesimo "succede"?). In sostanza però un buon lavoro, su cui non trovo troppe note di merito che lo rendano eccellente, ma che risulta sicuramente gradevole. Alla prossima!


Ciao Valerio! Grazie per avermi letto.
Per rispondere alla tua curiosità personale: no, haha. Sono nei miei "mid 20s" :P Quindi non è proprio "poco tempo"... ma neanche così tanto.
Mi fa piacere che tutto sommato il testo ti sia piaciuto. Sul fatto del "succedere"... oops, mea culpa. Forse lì andava decisamente meglio un "accadere". Comunque, rileggendolo, ci sono un paio di errori che avrei dovuto correggere, ma ormai è troppo tardi, quindi spero non tolgano il piacere della lettura!
Grazie per il commento!

GiulianoCannoletta ha scritto:Ciao Soraia, piacere di averti letto.
Un ragazzo si prepara al diciottesimo, la fine dell'adolescenza e passaggio all'età adulta. Ci hai consegnato un testo molto intimo e riflessivo. È facile immedesimarsi nel personaggio sia per il tuo stile pulito e gradevole, sia perché ci proponi uno spaccato di vita, bilanci e aspettative, con cui tutti bene o male ci siamo confrontati. Tuttavia in questo testo mi è mancato qualcosa, un po' di mordente, qualche dettaglio davvero memorabile, che rimanesse impresso, o che semplicemente caratterizzasse di più questo “momento di passaggio” al di là della semplice attesa della maggiore età anagrafica.
Tema decisamente centrato.
Brava, a rileggerci presto!
Giuliano


Ciao Giuliano! Grazie per avermi letto.
Hm, il tuo ultimo commento mi fa riflettere. Sarà un qualcosa che dovrò tenere a mente, per la prossima volta. Speravo che il rompere l'orologio bastasse come "mordente", ma forse il resto del testo è troppo "tranquillo" per far sì che quel dettaglio assuma un'importanza così alta.
Ma mi fa piacere che ti sia piaciuto!
Grazie!

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MatteoMantoani
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Re: Ultimo ricordo

Messaggio#7 » giovedì 18 febbraio 2021, 21:17

Prime Impressioni. Ciao Soraia, mi sembra sia la prima volta che ti commento (anche se non è vero il contrario) :)

Aderenza al tema. Finora il tuo racconto è quello che secondo me ha declinato il tema con più aderenza alla traccia della gara e con più originalità. Quindi molto bene.

Punti di miglioramento. Non ho granché da segnalarti, se non invitarti a rivedere la parte centrale, in cui la focalizzazione si allenta e la lettura è un po’ meno coinvolgente (non noiosa, ma meno scorrevole).

Punti di forza. Hai scelto un tema universale, la crescita e il passaggio all’età adulta. È un tema più che esplorato, però tu ci porti a una riflessione la cui originalità sta proprio nel finale, molto molto bello, in cui il personaggio vuole immortalare il suo ultimo istante di giovinezza (ti confesso che anche io avevo la brutta abitudine immortalare gli istanti dell’orologio, ho da qualche parte la foto di un orologio digitale che mostra le 23:59:59 del 31/12/1999).

Conclusioni. Ci sono delle parti che avresti potuto rendere più fruibili: il narratore in prima persona ti dà una grande mano nell’immersione, e secondo me non l’hai usato al massimo delle sue possibilità. Tuttavia, esplori un tema molto profondo che è impossibile non fare proprio. Quindi complimenti per l’idea che mi ha colpito positivamente.

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Giovanni Attanasio
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Re: Ultimo ricordo

Messaggio#8 » sabato 20 febbraio 2021, 13:36

Ciao! (I pareri espressi sono soggettivi e guidati solo dal mio ragionare sul testo.)
Sicuramente un racconto che può risuonare molto con chi ha un buon ricordo dell’adolescenza o, in generale, con chi ci pensa spesso. Vedo lo sforzo di farmi immedesimare nella situazione del protagonista, ma mancano elementi che possano davvero coinvolgermi e farmi provare questa voglia di restare giovane. Lavora tutto molto sui ricordi, ma concretizzare meglio anche la paura del futuro avrebbe aiutato (un lavoro, il doversi trasferire, sposare, allontanare da casa per college etc).
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Ultimo ricordo

Messaggio#9 » domenica 21 febbraio 2021, 15:54

Ciao Soraia, piacere di leggerti.
Ti faccio i miei complimenti per il racconto, sicuramente ben riuscito.
Lo stile è molto fluido. Forse pecca un po' all'inizio di qualche infodump nei dialoghi, ma è l'unica sbavatura. Il resto scorre in maniera molto controllata, portandoti dove volevi e sfruttando al meglio lo spazio a disposizione.
Mi è piaciuta anche l'idea, seppur semplice, molto originale.
Ho apprezzato il dettaglio del segno del nastro adesivo che rende l'idea di qualcosa che non c'è più ma che ha lasciato un segno profondo, come l'infanzia e l'adolescenza del protagonista.
Che dire, racconto da podio. A rileggerci!

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Re: Ultimo ricordo

Messaggio#10 » domenica 21 febbraio 2021, 16:02

La lettura procede spedita e i dialoghi sono ben inseriti. C’è una tonnellata di raccontato e di spiegato mentre man mano che il protagonista gironzola per casa si ricorda di questo o di quello e la cosa che mi desta perplessità è che ogni singolo ricordo non porta a niente, sembra siano lì per arricchire il pezzo e basta.
I riferimenti all’infanzia con i figli dei vicini (credo che nessuno identifichi i propri amici d’infanzia con “i figli dei nostri vicini di casa” ma con nomi e cognomi ben specifici, dato il vissuto in prima persona) pensavo sarebbero serviti per un exploit finale o una qualsiasi svolta nella trama, ma alla fine non servono a nulla.
Ok il rito finale dell’orologio bloccato all’ultimo minuto dell’adolescenza che ti permette di aderire bene al tema del contest, però la mancanza di un vero e proprio conflitto nella vicenda mi hanno reso l’esperienza di lettura piuttosto insipida.

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ItaliaLeggendaria
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Re: Ultimo ricordo

Messaggio#11 » lunedì 22 febbraio 2021, 8:22

Ciao Soraia, piacere di rileggerti. Dai due testi tuoi che ho letto posso dire con certezza che sei una persona molto riflessiva e un'osservatrice del mondo. Il tema lo hai centrato, ma avresti potuto dedicare molto più spazio e dettagli alla cosa. C'è qualche piccolo errore di battitura, ma niente di problematico.
La mancanza di un momento di azione, o di scontro, rende il testo un po' impalpabile. Con un adolescente avresti potuto giocare molto di più sulle emozioni forti tipiche di questa fase della vita e meno sui ricordi.

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Mario Mazzafoglie
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Re: Ultimo ricordo

Messaggio#12 » martedì 23 febbraio 2021, 23:47

Ciao Soraia, un piacere leggerti.
Il racconto è molto scorrevole e scritto bene. Hai scelto una storia molto bella che ci riporta indietro agli anni dell'adolescenza che parlano di una tappa di vita cara un po' a tutti. Nel bene e nel male.
Proprio per questo, però, come già ti suggeriva qualcuno, avresti poturo giocare di più con le problematiche di quell'età che offriva tantissimi spunti interessanti porprio come conflitti interiori.
Altra cosa che un po' stride, è proprio il linguaggio della protagonista. Io non ho mai incontrato un 18enne che dice "giammai". Anzi forse nemmeno un adulto. Forse in un immersione maggiore con il personaggio questo non sarebbe successo.
Nel complesso, grande e idea e buono sviluppo.
Buona serata

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Andrea76
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Re: Ultimo ricordo

Messaggio#13 » mercoledì 24 febbraio 2021, 12:40

Ciao Soraia, il messaggio di questo racconto è bello: fermarsi all’ultimo minuto dell’adolescenza perché ci si rende conto che quello è l’unico periodo in cui possiamo illuderci di avere il mondo in pugno. Questo tipo di riflessione è propria di una personalità dall’elevata consapevolezza, forse un po’ troppo per un ragazzo di 18 anni. Ciò nonostante, da lettore, riesco a sospendere la mia incredulità grazie alla profondità del messaggio che cerchi di veicolare.
Ciò che rende debole il tuo racconto, a mio avviso, è la staticità. Non accade di fatto nulla di rilevante. Non c’è un incidente scatenante, non c’è conflitto o comunque manca una messa in scena delle riflessioni e dei dubbi del pdv. La tua scelta di concentrarti solo sulla sua interiorità, almeno per quanto mi riguarda, non fa entrare il lettore nel personaggio. Peccato perché il messaggio su cui si fonda il racconto è davvero importante.
A rileggerti.

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Hayà
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Re: Ultimo ricordo

Messaggio#14 » mercoledì 24 febbraio 2021, 19:43

Prima di tutto, chiedo scusa per il ritardo!

@MentisKarakorum: grazie mille per averlo letto! Mi fa un enorme piacere che ti sia piaciuto. E perché brutta abitudine? Immortalare gli istanti di un orologio la trovo una bellissima cosa!

@Giovanni Attanasio: Ammetto di essere una di quelle persone che ci pensa spesso, all'adolescenza! Grazie per averlo letto!
Con il senno di poi, concordo con l'idea che mettere qualche paura "concreta" per il futuro avrebbe aiutato a smorzare un po' la staticità del testo. Grazie!

@Gabriele Dolzadelli: beh, che dire! Grazie mille! Mi fa un enorme piacere!

@Dario17: Prima di tutto, grazie per averlo letto! Ogni ricordo semplicemente gli fa pensare sempre più al tempo che scorre e all'età adulta che si avvicina, o almeno così volevo intenderlo io. Per il fatto dei vicini: per questo testo non ho voluto usare nomi per renderlo più "impersonale". Sul fatto del conflitto: speravo che la paura dell'avvicinarsi dell'età adulta bastasse, anche se non c'è nulla di "esterno", più solo una paura personale. Mi dispiace che non sia stato di tuo gradimento! Terrò conto del tuo commento.

@ItaliaLeggendaria: Prima di tutto, grazie per averlo letto! E temo tu ci abbia azzeccato descrivendomi in quel modo!
Come con Giovanni, concordo con te sul fatto che avrei potuto giocarmela di più sulle emozioni che sui ricordi. Sono cose che terrò conto in futuro! Grazie!

@Mario Mazzafoglie: Grazie per averlo letto! Piccola cosa: a dire "giammai" non è il ragazzo, ma la madre! Che sia un po' datato lo confermo, ma in questo contesto lo trovato piuttosto azzeccato perciò l'ho lasciato. Comunque mi fa piacere che ti sia piaciuto! Grazie!

@Andrea76: Prima di tutto, grazie per averlo letto! Sull'elevata consapevolezza, ammetto che mi prendi un po' alla sprovvista: i pensieri del personaggio sono gli stessi che ho avuto io una settimana prima dei miei diciotto anni.
Sulla staticità, non sei il primo a farmelo presente. Avrei potuto giocarmela meglio concrettizando la paura in qualche modo, ma non mi era venuto in mente. Sarà un qualcosa a cui terrò conto.
Grazie!

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antico
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Re: Ultimo ricordo

Messaggio#15 » domenica 28 febbraio 2021, 19:02

Menzione d'onore per la declinazione del tema, molto bella. Una futilità che mi ha fatto storcere il naso: a meno che non sia domenica, quale diciottenne d'Italia si alza alle 9 come se niente fosse?!?!?! Scuola, lavoro, qualunque cosa, alle 9 del mattino la vita è già partita. Come ho detto, è una futilità. Apprezzo molto, invece, la sensibilità che dimostri nell'osservazione della realtà, quei piccoli dettagli come l'ombra dello scotch che riesci a rielaborare all'interno del testo. Però manca un po' di contesto sul protagonista: riflette molto sul domani (letteralmente ), ma ci dona poco di se stesso, della sua tridimensionalità. Per me un pollice tendente verso il positivo, ma non in modo brillante perché è come se non sbocciasse mai pur parendomi una splendida rosa, un sensazione strana.

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