La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Avatar utente
Alessandro -JohnDoe- Canella
Messaggi: 421
Contatta:

La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#1 » lunedì 15 febbraio 2021, 23:23

La ballata degli sconfitti
Alessandro Canella

«Abbiamo concordato per tre minuti.» Afferro le mani di Remo e le porto all’altezza degli occhi. I tagli sulle nocche si stanno rimarginando bene. «Don Elardo insisteva con cinque, al che gli faccio – col dovuto rispetto, sia chiaro: “tre o non se ne fa nulla”. Ho dovuto sudare, eh, ma alla fine l’ho spuntata.»
Mi piego sul borsone. Il dolore alla base della schiena non mi dà tregua. Non mi sono ancora guardato allo specchio; spero che stavolta i lividi non si gonfino sotto la cintura, altrimenti vedrò i sorci verdi per tutta la settimana.
Tiro la zip della tasca centrale. La cerniera si apre quel tanto che basta per infilarci la mano e prendere le fasciature, prima d’incepparsi. Srotolo i bendaggi e li appoggio sulla spalla.
Inizio dalla destra, come sempre. Infilo l’asola nel pollice di Remo, quindi tre giri attorno al polso seguiti da altrettanti sulle nocche. Passo alle dita, stando attento a invertire il verso della benda a ogni giro.
«Hai capito che ho detto? Devi resistere solo tre minuti. Passati quelli, fai un po’ quel cazzo che ti pare. Ma mi stai ascoltando?»
Mollo una scoppola sulla tempia di Remo. Per risposta ricevo un grugnito. A volte mi chiedo se a ridurlo così sono state le botte o ci è nato. Spero la seconda; mi sentirei l’animo più leggero.
Finisco di stringere le bande sull’altra mano e gli dò una pacca sulle spalle. Quello, come se lo avessi appena svegliato, si alza e fa per uscire.
«Cazzo fai?»
Si ferma.
«Hai dimenticato quel poco di buone maniere imparate da quella cagna di tua madre? Vieni qua, idiota.» Si avvicina. Mi spingo sulla punta dei piedi e gli prendo la testa tra le mani per abbassarla contro la mia fronte. «Tre minuti, mi raccomando, che sennò quelli ci fottono con un coltello su per il culo.»
Remo grugnisce. Usciamo.

Accompagno Remo lungo il corridoio che taglia il lato sud delle gradinate. A ogni suo passo, sbuffi di polvere si sollevano da terra.
Qualcuno ci nota, la folla esplode.
Gli spalti sono affollati da idioti convinti di tornare a casa con le tasche piene, come se non sapessero come funzionano le cose da queste parti. Se il mio ragazzo decide di non fare il coglione, domani lo porto da Aldo a mangiare pesce.
Giunti al centro dell’arena fingo di controllargli le bende. «Niente cazzate, intesi?»
Lascio Remo e mi defilo sulla panca riservata agli accompagnatori. Sulle gradinate gli allibratori segnano le ultime scommesse. Sposto lo sguardo verso il palchetto sulla cima. Don Elardo mi saluta sollevando il borsalino. Ricambio con un cenno del capo. Il pensiero di non ritrovarlo attaccato al collo l’indomani mi strappa un sorriso, ma lo ritiro subito per paura che venga mal interpretato.
La campana annuncia la chiusura delle giocate. Don Elardo si alza in piedi e traccia in aria il segno della croce per benedire l’incontro, oltre che per ricordare a tutti chi è il padrone di casa.
La grata sul lato nord inizia a sollevarsi. Dall’interno della gabbia, nascosta sotto le gradinate, giunge un rumore di catene e ringhi sommessi.
Ficco la mano sotto la giacca e tiro fuori il cronometro. La folla rumoreggia, fino a quando dal buio emerge un mastino grande quanto una scrofa. Faccio partire il tempo.
Il cane si mette a girare attorno a Remo, le zanne bene in vista. Bravo cucciolo, non avere fretta.
Remo lo fissa nelle palle degli occhi. Non ha paura, ma non per coraggio. La sua è soltanto stupidità.
Il mastino prende infatti il gesto per una provocazione e si lancia all’attacco. Con una falcata attraversa l’arena e si avventa sulla coscia di Remo.
Una smorfia di dolore deforma il suo volto. Ti prego, figliolo, non reagire; non ancora. E lui non lo fa.
Sopporta, in silenzio, fino a quando gli è possibile. Fino a quando il suo pugno non si abbatte sul cranio della bestia.
L’animale molla la presa e crolla a terra in preda alle convulsioni.
Abbasso lo sguardo sul cronometro. Resisti, bastardo! La lancetta dei secondi ha appena finito il secondo giro, che quello invece decide di crepare.
La mano che tiene il cronometro trema. Alzo lo sguardo. Don Elardo dice qualcosa a uno dei suoi, che subito si allontana.
Al centro dell’arena Remo tiene i pugni sollevati in aria, felice. Sento gli occhi riempirsi di lacrime, eppure, senza capirne la ragione, scoppio a ridere.
Ultima modifica di Alessandro -JohnDoe- Canella il lunedì 15 febbraio 2021, 23:43, modificato 3 volte in totale.


lupus in fabula

Avatar utente
antico
Messaggi: 7171

Re: La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#2 » lunedì 15 febbraio 2021, 23:27

Ciao Alessandro! Caratteri e tempo ok, buona 150° Edition!

Avatar utente
Antonio Pilato
Messaggi: 144

Re: La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#3 » mercoledì 17 febbraio 2021, 11:12

Il racconto si presenta diviso in due parti: la prima è una preparazione, la seconda è un incontro. Il rispetto del tema c’è e sicuramente un leggero climax coglie il lettore nella curiosità di scoprire cosa stia per accadere: quando ciò succede, ho provato un po’ di sorpresa poiché un incontro di lotta fra un uomo, probabilmente con qualche ritardo compensato da una grande forza, e un cane è qualcosa di non totalmente atteso.
Tuttavia, la vicenda presenta un finale che non sono riuscito a capire, forse per mio limite, così come i discorsi dei minuti e dell’attesa. Inoltre, la figura di Don Elardo non mi è chiaro se sia accostata a una sorta di rivale del presunto allenatore di Remo o se sia qualcun altro.

Avatar utente
Alessandro -JohnDoe- Canella
Messaggi: 421
Contatta:

Re: La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#4 » mercoledì 17 febbraio 2021, 12:31

Antonio Pilato ha scritto:Il racconto si presenta diviso in due parti: la prima è una preparazione, la seconda è un incontro. Il rispetto del tema c’è e sicuramente un leggero climax coglie il lettore nella curiosità di scoprire cosa stia per accadere: quando ciò succede, ho provato un po’ di sorpresa poiché un incontro di lotta fra un uomo, probabilmente con qualche ritardo compensato da una grande forza, e un cane è qualcosa di non totalmente atteso.
Tuttavia, la vicenda presenta un finale che non sono riuscito a capire, forse per mio limite, così come i discorsi dei minuti e dell’attesa. Inoltre, la figura di Don Elardo non mi è chiaro se sia accostata a una sorta di rivale del presunto allenatore di Remo o se sia qualcun altro.


Ciao Antonio e innanzitutto grazie per il commento. Può sembrare assurdo, ma a volte quelli dove traspare che non si è riusciti a fornire tutte le informazioni in maniera chiara, sono quelli più utili per identificare i propri punti di miglioramento.
Premessa: in questo periodo mi sto sforzando di fornire informazioni senza usare infodump di sorta, facendole trasparire attraverso le azioni dei personaggi. Metto la spiegazione al tuo dubbio sotto forma di spoiler, onde evitare che altri vi incappino prima di leggere il racconto.

► Mostra testo
lupus in fabula

Avatar utente
Antonio Pilato
Messaggi: 144

Re: La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#5 » mercoledì 17 febbraio 2021, 12:40

JohnDoe ha scritto:
Antonio Pilato ha scritto:Il racconto si presenta diviso in due parti: la prima è una preparazione, la seconda è un incontro. Il rispetto del tema c’è e sicuramente un leggero climax coglie il lettore nella curiosità di scoprire cosa stia per accadere: quando ciò succede, ho provato un po’ di sorpresa poiché un incontro di lotta fra un uomo, probabilmente con qualche ritardo compensato da una grande forza, e un cane è qualcosa di non totalmente atteso.
Tuttavia, la vicenda presenta un finale che non sono riuscito a capire, forse per mio limite, così come i discorsi dei minuti e dell’attesa. Inoltre, la figura di Don Elardo non mi è chiaro se sia accostata a una sorta di rivale del presunto allenatore di Remo o se sia qualcun altro.


Ciao Antonio e innanzitutto grazie per il commento. Può sembrare assurdo, ma a volte quelli dove traspare che non si è riusciti a fornire tutte le informazioni in maniera chiara, sono quelli più utili per identificare i propri punti di miglioramento.
Premessa: in questo periodo mi sto sforzando di fornire informazioni senza usare infodump di sorta, facendole trasparire attraverso le azioni dei personaggi. Metto la spiegazione al tuo dubbio sotto forma di spoiler, onde evitare che altri vi incappino prima di leggere il racconto.

► Mostra testo


Ok, ora le cose sono molto più chiare. Grazie per la tua approfondita spiegazione!

Avatar utente
Pretorian
Messaggi: 727

Re: La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#6 » giovedì 18 febbraio 2021, 0:33

Ciao John e piacere di leggerti. Dunque, abbiamo un racconto ambientato in una sorta di arena clandestina in cui uomini affrontano animali selvaggi. Il tutto dal punto di vista dell'allenatore di un combattente, che ha promesso di truccare il combattimento a un prete-mafioso. Il racconto ha sicuramente degli elementi di interesse, ma temo di non averne afferrato il senso. Insomma, l'incontro era truccato in modo che durasse più a lungo? Per quale motivo? Di solito , in questi racconti l'incontro viene truccato in modo che il risultato sia modificato. Il fatto che sia solo richiesta una durata diversa mi suona strano. Anche il fatto che Remo tiri giù un mastino furioso con un solo pugno (Saitama, sei tu?) mi sembra eccessivo. Insomma, stiamo pur sempre parlando di un animale capacissimo di uccidere un uomo adulto: possibile che basti così poco al lottatore per ucciderlo.
Peccato, però, perché il racconto non è male nel complesso.

Alla prossima!!

Avatar utente
Alessandro -JohnDoe- Canella
Messaggi: 421
Contatta:

Re: La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#7 » giovedì 18 febbraio 2021, 9:54

Pretorian ha scritto:Ciao John e piacere di leggerti. Dunque, abbiamo un racconto ambientato in una sorta di arena clandestina in cui uomini affrontano animali selvaggi. Il tutto dal punto di vista dell'allenatore di un combattente, che ha promesso di truccare il combattimento a un prete-mafioso. Il racconto ha sicuramente degli elementi di interesse, ma temo di non averne afferrato il senso. Insomma, l'incontro era truccato in modo che durasse più a lungo? Per quale motivo? Di solito , in questi racconti l'incontro viene truccato in modo che il risultato sia modificato. Il fatto che sia solo richiesta una durata diversa mi suona strano. Anche il fatto che Remo tiri giù un mastino furioso con un solo pugno (Saitama, sei tu?) mi sembra eccessivo. Insomma, stiamo pur sempre parlando di un animale capacissimo di uccidere un uomo adulto: possibile che basti così poco al lottatore per ucciderlo.
Peccato, però, perché il racconto non è male nel complesso.

Alla prossima!!


Ciao Pretorian. I punti che hai sollevato sono interessanti nell'ottica di fornire i dati corretti e nella giusta quantità al lettore senza scadere nell'infodump. Li suddivido per punti.

1. Questione scommesse. In verità nel mondo del combattimento è possibile scommettere anche sulla durata del match. Nella boxe, ad esempio, è possibile scommettere sul numero di round che verranno effettivamente disputati. Si chiamano scommesse in over e in under a seconda che si scommetta che il match duri più o meno un determinato numero di round. Onestamente questo è l'unico punto dove, IMO, sono costretto ad affidarmi all'intuizione o conoscenza del lettore su come si svolga la scommessa, ciò al fine di evitare il sopracitato infodump (sarebbe ridicolo che il protagonista, unica voce parlante, si mettesse a parlare/pensare sulle regole che governano il mondo delle scommesse).

2. Il prete-mafioso. E qui c'è proprio un fraintendimento, ma temo che l'errore sia mio. Don Elardo non è un prete. Don è un titolo comune nel sud Italia per indicare una persona degna di "rispetto", prendi ad esempio il personaggio di don Vito Corleone. Col senno di poi, tuttavia, la scena del segno della croce temo abbia portato la comprensione del personaggio nella direzione sbagliata.

3. La forza di Remo. E qui l'effetto voleva essere voluto. Volevo dare un tocco pulp alla storia, anche perché nella mia testa mi sono immaginato Remo con le fattezze di Vince Vaughn in "Cell Block 99", tatuaggi a parte. Avrei forse dovuto seminare almeno un riferimento alla sua forza sovrumana già nella prima parte, anziché limitarmi alle sue dimensioni.

Grazie ancora degli spunti. Alla prossima.
lupus in fabula

alexandra.fischer
Messaggi: 2862

Re: La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#8 » giovedì 18 febbraio 2021, 17:32

Tema centrato. Punti di forza: descrivi bene, nella scena della preparazione alla gara, il mondo dei combattimenti illegali. Stavolta, con una variante originale. L’uomo deve resistere tre minuti al morso del cane. Su ordine dell’organizzatore Don Elardo, come gli dice il suo (preparatore?). Ma l’uomo, in fase di gara, anticipa, visto forse il dolore della presa del mastino e anticipa il pugno letale. Come personaggio, questo combattente di cani, Remo, appare provato e anche con una debolezza psicologica. C’è nella storia un’eco dei “Mostri” di Monicelli. La sorpresa è veramente grottesca: Remo perde al secondo giro, perché il mastino muore, ma il protagonista, che aveva puntato su di lui e certo è in debito con Don Elardo, ride, pur vedendosi fregato.
Punto debole: d’accordo che si tratta del mondo delle scommesse clandestine sui cani, ma paragonare la madre di Remo a una cagna mi appare ridondante.

Avatar utente
maurizio.ferrero
Messaggi: 529

Re: La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#9 » giovedì 18 febbraio 2021, 20:43

Ciao Alessandro, piacere di leggerti!

Bel racconto! Scritto con il giusto piglio pulp, tra ambienti sordidi e personaggi poco raccomandabili. La trama mi ha ricordato molto The Snatch, solo con un incontro di lotta con un cane anziché un'altra persona.
Il singolo pugno che spacca la testa all'animale non mi ha stonato, rimane coerente con l'atmosfera estrema che hai voluto dare alla vicenda.
Prima che ci fosse il pugno finale ho pensato per un attimo che il pugile, già malridotto, avesse avuto un infarto sul ring. Anche quello sarebbe stato un finale interessante!
In ogni caso non ho molto da dire su questo racconto: buono stile, buon narrato. Forse la trama non è originalissima, ma dato che hai saputo giocare molto bene sull'atmosfera direi che questo diventa un problema di secondo piano.

A presto!

Avatar utente
Alessandro -JohnDoe- Canella
Messaggi: 421
Contatta:

Re: La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#10 » giovedì 18 febbraio 2021, 23:12

@ Alexandra
Ti ringrazio del commento. Riguardo il "simpatico" aggettivo con cui il protagonista apostrofa la madre di Remo, all'inizio avevo scritto "vacca", ma in fase di rilettura l'ho cambiato per due motivi. Innanzitutto, Remo è una "bestia" che combatte altre bestie; la parola cagna quindi mi è sembrata perfetta. Il secondo nasce dall'idea che il protagonista, vista la tipologia di combattimento che attendeva Remo, abbia creato quell'accostamento di pensiero in maniera inconscia.

@ Maurizio
Non nascondo il piacere di leggere il tuo commento, vista la qualità dei tuoi brani letti finora. Ammetto di non aver mai visto Snatch (ma rimedierò a questo punto), però hai ragione: la mia storia non brilla per originalità. Il fatto è che, come scritto su FB sul post che annunciava l'inizio della competizione, a questo giro ho preferito - perdona la franchezza - non pisciare fuori dal vaso come fatto nelle due precedenti occasioni, andando a creare trame difficili da contenere persino in 10k caratteri. Mi sono, anzi, sforzato di creare una storia dalla struttura compatta e omogenea. A tal proposito, non nascondo di attendere soprattutto il giudizio dell'Antico per vedere se sono riuscito a seguire i consigli da lui ricevuti. :D

Ancora grazie a tutti e alla prossima.
lupus in fabula

Avatar utente
Hayà
Messaggi: 79

Re: La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#11 » venerdì 19 febbraio 2021, 12:32

Ciao Alessandro, è un piacere leggerti.

Stilisticamente non ho nulla da dire. Il testo si comprende molto bene e fila facilmente. La voce del personaggio è piuttosto unica e lo caratterizza bene, Remo dà immediatamente quell’idea di “bruto ma con poco cervello” con i suoi grugniti a mo’ di risposta. Fin dalle prime battute si capisce in quale ambiente ci troviamo (anche se ammetto che il nome “Remo” mi ha fatto pensare ai gladiatori dell’Antica Roma, per qualche motivo - comunque sempre di combattimenti fino all'ultimo sangue si tratta, quindi tutto sommato non mi ha sbilanciato per niente :D).
L’unico problema che ho riscontrato è stato nel finale, dove non sono riuscita a capire bene cosa fosse successo e precisamente il motivo del patto tra all’allenatore e Don Elardo. Ho letto i precedenti commenti e la tua spiegazione (ammetto la mia totale ignoranza sul funzionamento delle scommesse in questo ambito), ora mi è tutto chiaro.

A parte qualche difficoltà nel comprendere bene il finale, l’ho trovato un buon testo. Il tema è azzeccato. Complimenti!

Avatar utente
Alessandro -JohnDoe- Canella
Messaggi: 421
Contatta:

Re: La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#12 » venerdì 19 febbraio 2021, 14:40

Ciao Soraia.
Mi fa piacere che il racconto ti sia piaciuto. Tra l'altro hai colto proprio il senso di usare un nome romano (anzi, potremmo dire IL nome romano) per il personaggio di Remo. Volevo creare un rimando proprio al mondo dei combattimenti con animali dei tempi del Colosseo, da cui anche l'uso della parola "arena" per indicare la zona di combattimento.
Alla prossima.
lupus in fabula

Avatar utente
Emiliano Maramonte
Messaggi: 1034
Contatta:

Re: La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#13 » sabato 20 febbraio 2021, 0:01

Ciao Alessandro!
Piacere di ritrovarti e grazie per gli approfonditi commenti ai miei racconti nelle precedenti Edition!
Non ho molto da dire sul tuo testo: mi è piaciuto molto, mi ha entusiasmato, una storia scritta con mano sicura e precisa, che conduce il lettore in un ambiente sordido e spietato, pieno di atmosfera. Si segue la trama con apprensione e con partecipazione per la sorte di Remo. Se devo essere sincero, colpo di scena a parte sull'insolito combattimento clandestino tra uomo e cane, in parte mi ero già prefigurato la conclusione (un po' come in Pulp Fiction...) ma questo non ha inficiato l'effetto finale. Sei stato bravo a trasmettere l'immagine di un pugile nerboruto con un pugno devastante, anche se non hai seminato in precedenza input sulla sua forza.
Se proprio devo essere pignolo, trovo un po' di sbilanciamento tra la prima parte "preparatoria" e il cuore della vicenda, nella seconda. Se avessi travasato una manciata di righe dalla prima parte alla seconda, per calcare maggiormente la mano sul finale, sarebbe stato un racconto clamoroso anche se non originalissimo.

Tema centratissimo. Da premiare sul mio personale podio del girone.
In bocca al lupo!
Emiliano.

Avatar utente
Alessandro -JohnDoe- Canella
Messaggi: 421
Contatta:

Re: La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#14 » sabato 20 febbraio 2021, 11:16

Grazie mille delle belle parole, Emiliano. Sì, hai ragione: avrei dovuto seminare di più sulla forza di Remo. In fase di rilettura a freddo, ho già fatto un paio di modifiche in tal senso, ma il fatto di arrivare sempre a pelo con i caratteri non mi aiuta. Sul discorso dello sbilanciamento tra premessa e risoluzione, sono cosciente che rimane uno dei miei principali difetti (i due mesi scorsi ho fatto disastri in tal senso) e mi sto sforzando di dar vita a storie in grado di sostenersi nel minor numero di scene possibili. Ho ancora da crescere in tal senso :)
lupus in fabula

Avatar utente
Alessio
Messaggi: 195

Re: La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#15 » domenica 21 febbraio 2021, 21:35

Ciao Alessandro,

un testo scritto molto bene, come mi aspettavo da te, e una storia non particolarmente originale ma comunque ben condotta. Personalmente non ho avuto difficoltà a capire il ruolo di Don Elardo e il senso del suo accordo col protagonista. Ogni tanto fa capolino il narratore, ma si sa che ogni tanto qualcosa scappa, e comunque non disturba troppo. Ottima la resa dell'atmosfera. Con pochi dettagli sei riuscito a evocare un bel senso di underground.
Ci sono due cose che mi sfuggono:
La prima: perché il protagonista è dolorante e pieno di lividi? Forse per un precedente incontro finito in maniera diversa da quanto concordato?
In secondo luogo, Remo, pur avendo chiaramente qualche ritardo cognitivo, è troppo passivo e da quello che fa non mi dà l'idea di aver mai capito quello che gli ha detto l'allenatore e di aver mai, in passato, fatto come gli diceva lui. Durante l'incontro sembra che Remo meni il cane come e quando piace a lui, fregandosene dell'accordo. Ok, è ritardato, ma sembra che non sia proprio in grado di fare quel tipo di cosa, quindi perché è lì (e non è la prima volta)?
Penso che se, prima di colpire il cane, avesse almeno lanciato in direzione dell'allenatore uno sguardo implorante del tipo "Mi sta facendo un sacco di male, posso menarlo ora, per favore?" e poi, incapace di resistere, avesse sferrato il colpo fatale prima del tempo, probabilmente la cosa mi sarebbe parsa più naturale.
Ti segnalo una piccolezza, perché so che apprezzi:
La cerniera si apre quel tanto che basta per infilarci la mano e prendere le fasciature, prima d’incepparsi. Qui il flusso informativo è invertito. Apre la cerniera, si inceppa, infila la mano.
Secondo me una prova molto buona, anche se col minus della figura di Remo.

Alla prossima!

Avatar utente
Alessandro -JohnDoe- Canella
Messaggi: 421
Contatta:

Re: La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#16 » lunedì 22 febbraio 2021, 9:04

Ciao Alessio e grazie del commento, come sempre molto puntuale. Rispondo ai tuoi quesiti.

perché il protagonista è dolorante e pieno di lividi? Forse per un precedente incontro finito in maniera diversa da quanto concordato?

L'idea è che il protagonista sia stato malmenato dagli uomini di Elardo alla fine della "contrattazione", a mo' di promemoria sul rispetto dei patti. Mi rendo conto che si tratta forse del passaggio meno esplicito del racconto, ma visto il poco spazio a disposizione ho corso il rischio di risultare un po' criptico pur di aggiungere dettagli sia sulla personalità di don Elardo, sia sul rapporto "paterno" del protagonista nei confronti di Remo. Volevo insomma creare un contrasto tra i modi bruschi con cui lo tratta e l'affetto che invece, nella realtà, traspare dai suoi piccoli gesti (vedi la cura con cui gli fascia le mani e la scena in cui gli prende la testa e l'appoggia alla sua fronte).
Detto questo, durante la revisione del giorno dopo a mente fredda ho deciso di spezzare il narrato iniziale, spostando "Ho dovuto sudare, eh, ma alla fine l’ho spuntata" subito dopo "altrimenti vedrò i sorci verdi per tutta la settimana", così da esplicitare meglio il rapporto tra le due informazioni.

Questione Remo VS cane. Qui hai ragionissima e mi piace molto la tua interpretazione di come sarebbe potuta essere la scena. In verità nella versione scritta de botto (ma non senza senso (semicit. :D)) avevo aggiunto alcuni dettagli al combattimento, a partire da una frase dove Remo cercava di divincolarsi senza successo. Inutile dire che ero arrivato al termine della mia scorta di caratteri. T_T

La scena della zip. Ecco, nella concitazione della scrittura, quell'errore mi era proprio sfuggito. Mea culpa.

Alla prossima.
lupus in fabula

Avatar utente
Andrea Partiti
Messaggi: 1038
Contatta:

Re: La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#17 » mercoledì 24 febbraio 2021, 22:20

Alcuni aspetti del racconto sono confusi.
Descrivi microeventi che probabilmente avevano perfettamente senso mentre immaginavi la scena, ma che a volte mancano di dettagli fondamentali, sopratutto nella scena iniziale della preparazione in cui descrivi le interazioni del protagonista con oggetti e cose ma senza dirci mai con cosa sta interagendo. Non penso sia infodump essere esplicito nel descrivere (o decidere cosa non descrivere, se non è funzionale a storia o atmosfera).

Il combattimento ripiomba nell'ambiguità
> Il cane si mette a girare attorno a Remo, le zanne bene in vista. Bravo cucciolo, non avere fretta.
> Remo lo fissa nelle palle degli occhi. Non ha paura, ma non per coraggio. La sua è soltanto stupidità.
> Il mastino prende infatti il gesto per una provocazione e si lancia all’attacco. Con una falcata attraversa l’arena e si avventa sulla coscia di Remo.
> Una smorfia di dolore deforma il suo volto. Ti prego, figliolo, non reagire; non ancora. E lui non lo fa.

I soggetti oscillano troppo. Anziché alternarli puoi scegliere una struttura rigida in cui in ogni paragrafo salti con una frase su Remo e una sul cane, nette. Lo specifichi più o meno esplicitamente le prime volte e poi puoi descrivere tutta l'azione senza riferimenti perché viene in automatico col ritmo del racconto. Sarebbe anche funzionale al senso di ansia che deve trasmettere, al tempo che scorre.

Avatar utente
Alessandro -JohnDoe- Canella
Messaggi: 421
Contatta:

Re: La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#18 » giovedì 25 febbraio 2021, 0:45

Andrea Partiti ha scritto:Alcuni aspetti del racconto sono confusi.
Descrivi microeventi che probabilmente avevano perfettamente senso mentre immaginavi la scena, ma che a volte mancano di dettagli fondamentali, sopratutto nella scena iniziale della preparazione in cui descrivi le interazioni del protagonista con oggetti e cose ma senza dirci mai con cosa sta interagendo. Non penso sia infodump essere esplicito nel descrivere (o decidere cosa non descrivere, se non è funzionale a storia o atmosfera).

Il combattimento ripiomba nell'ambiguità
> Il cane si mette a girare attorno a Remo, le zanne bene in vista. Bravo cucciolo, non avere fretta.
> Remo lo fissa nelle palle degli occhi. Non ha paura, ma non per coraggio. La sua è soltanto stupidità.
> Il mastino prende infatti il gesto per una provocazione e si lancia all’attacco. Con una falcata attraversa l’arena e si avventa sulla coscia di Remo.
> Una smorfia di dolore deforma il suo volto. Ti prego, figliolo, non reagire; non ancora. E lui non lo fa.

I soggetti oscillano troppo. Anziché alternarli puoi scegliere una struttura rigida in cui in ogni paragrafo salti con una frase su Remo e una sul cane, nette. Lo specifichi più o meno esplicitamente le prime volte e poi puoi descrivere tutta l'azione senza riferimenti perché viene in automatico col ritmo del racconto. Sarebbe anche funzionale al senso di ansia che deve trasmettere, al tempo che scorre.


Ciao Andrea. Ti ringrazio innanzitutto del commento. Ho però alcuni dubbi.

Innanzitutto, quali sono gli oggetti con cui il protagonista interagisce e che non vengono descritti? L'unico passaggio che risponde a quanto scrivi è forse "Inizio dalla destra", dove però è abbastanza chiaro che sto parlando della mano destra, visto che a inizio racconto il personaggio ha controllato proprio le ferite sulle mani di Remo e che ha appena preso dal borsone delle fasciature protettive.

Il secondo dubbio riguarda il suggerimento sulla scena con soggetti alternati. Posso chiederti se mi puoi mostrare come intendi quel passaggio, perché per come l'ho immaginato io non funzionerebbe molto, ma forse ho inteso male le tue parole. Soprattutto quest'ultima questione m'interessa molto, visto che in questo periodo sto cercando di esercitarmi proprio ad asciugare il mio stile e renderlo il più immediato possibile.

Ancora grazie e a presto.
lupus in fabula

Avatar utente
Pietro D'Addabbo
Messaggi: 352
Contatta:

Re: La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#19 » giovedì 25 febbraio 2021, 7:20

Ciao Alessandro,
piacere di leggerti.

Il tuo racconto è stato quello più facile da comprendere, poiché la trama riecheggiava altre storie più o meno simili. Oltre al citato pugile di Pulp Fiction, che alla fine se la caverà, mi ha ricordato il destino del padre di Daredevil, al contrario tragico. Il che in qualche modo 'salva' il tuo finale rendendolo più aperto di quanto sembri, con la domanda che invita a volere un secondo capitolo, per sapere: i due sopravviveranno potendo contare sulla forza di Remo e su quella del loro legame?
Una prova veramente molto buona.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

Andrea J. Leonardi
Messaggi: 78

Re: La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#20 » giovedì 25 febbraio 2021, 20:18

Ciao Alessadro, piacere di leggerti.
Ecco i miei commenti in ritardo.

Tema Non è chiaro fin da subito che Remo sferra l’unico e ultimo colpo proprio all’ultimo minuto, poteva essere specificato meglio prima o durante la scena. In ogni caso, anche se la conferma arriva dopo, il tema è presente.

Trama La storia narrata si sostiene su un’intera situazione di background non detta, che però viene mostrata nei dettagli giusti e realistici. Le scommesse, la posta in gioco, l’atmosfera. La storia non si limita dunque al solo scontro fra Remo e il mastino.

Stile Ottimo lavoro, se non per qualche miglioramento qua e là. L’unico elemento che secondo me va davvero limato è questo: “Sopporta, in silenzio, fino a quando gli è possibile. Fino a quando il suo pugno non si abbatte sul cranio della bestia.” Avrei preferito una costruzione della scena dove il pungo di Remo arriva meno telefonato, e soprattutto più mostrato.

Generale. Ammetto che non mi ha emozionato, ma non posso negare che sia una prova di qualità che sa distinguersi.

Avatar utente
Alessandro -JohnDoe- Canella
Messaggi: 421
Contatta:

Re: La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#21 » venerdì 26 febbraio 2021, 13:19

@Pietro
Grazie delle belle parole. Mi piace anche come, sistematicamente, quasi tutti i miei scritti vengano accostati ad altre opere; opere che magari conosco, ma a cui non ho pensato in fase di scrittura. Che poi, non mi stupisce: in questi primi mesi di ritorno alla scrittura sto cercando di focalizzarmi soprattutto sul COME scrivere, piuttosto che sul COSA, quindi un minimo di derivazione è (per ora) inevitabile se voglio trovare la giusta quantità di tempo necessaria a limare gli spigoli stilistici. Anche perché l'unica volta in cui ho deciso di dar sfogo alla fantasia mi sono ritrovato a dover tagliare come un boscaiolo e il risultato è stato un autentico disastro (ciao ciao racconto dello scorso mese). :D

@ Andrea
Grazie anche a te del commento. Sulla scena del pungo hai ragione. Sul momento quella resa mi era piaciuta, ma letta a mente fredda il giorno dopo puzza davvero di "tell". Purtroppo lo spazio rimasto era veramente esiguo e il combattimento in generale ne ha risentito.
Sul discorso del tema, mi permetto invece di segnalare che non è il pugno ad arrivare all'ultimo minuto, ma soltanto la morte del cane, il quale agonizza per un tot di secondi, per poi morire tra lo scoccare del secondo minuto e la fine del terzo. Anche lì, il poco spazio a disposizione non mi ha permesso di dedicare la giusta quantità di caratteri a specificare meglio il tutto. Vedrò comunque di revisionare anche quell'aspetto.
Grazie ancora delle note.
lupus in fabula

Avatar utente
antico
Messaggi: 7171

Re: La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#22 » lunedì 1 marzo 2021, 21:19

Il racconto mi è arrivato chiaro però alcuni passaggi potrebbero essere, a mio avviso, migliorati. Mi riferisco in particolar modo all'intro, un pelo arzigogolata, soprattutto non avendo ancora ben chiari i protagonisti e i rapporti tra gli stessi: ci ho messo un po' a capire che il protagonista non fosse una donna e che si stesse rivolgendo a un combattente perché ho trovato confuso il riferimento alle sue ferite in rapporto all'atto del bendaggio. Rotto il ghiaccio, il tutto si scioglie e prosegue meglio. Poco pathos, forse, sul combattimento e il senso di urgenza e di ultimo minuto mi è arrivato poco. Detto questo, per me un pollice tendente verso l'alto in modo brillante.

Avatar utente
Alessandro -JohnDoe- Canella
Messaggi: 421
Contatta:

Re: La ballata degli sconfitti - Alessandro Canella

Messaggio#23 » martedì 2 marzo 2021, 9:49

antico ha scritto:Il racconto mi è arrivato chiaro però alcuni passaggi potrebbero essere, a mio avviso, migliorati. Mi riferisco in particolar modo all'intro, un pelo arzigogolata, soprattutto non avendo ancora ben chiari i protagonisti e i rapporti tra gli stessi: ci ho messo un po' a capire che il protagonista non fosse una donna e che si stesse rivolgendo a un combattente perché ho trovato confuso il riferimento alle sue ferite in rapporto all'atto del bendaggio. Rotto il ghiaccio, il tutto si scioglie e prosegue meglio. Poco pathos, forse, sul combattimento e il senso di urgenza e di ultimo minuto mi è arrivato poco. Detto questo, per me un pollice tendente verso l'alto in modo brillante.


Grazie mille del commento, Antico.
Sul fatto che il protagonista senza nome potesse passare per una donna, non ci avevo proprio pensato, in effetti, né in fase di scrittura, né di revisione. La prossima volta che scriverò in prima persona dovrò tenerlo presente.
Sul finale, purtroppo i pochi caratteri a disposizione non mi hanno permesso di dedicargli il giusto spazio. La selezione delle informazioni da mostrare e quelle non necessarie (quantomeno in un racconto "blitz") rimane ancora il mio principale tallone d'Achille.
Prendo nota e mi sforzerò di migliorare questi aspetti nelle prossime occasioni. :)
lupus in fabula

Torna a “150° Edizione - LA CENTOCINQUANTESIMA - la Sesta dell'Ottava Era (Febbraio 2021)”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 4 ospiti