Vuoto dentro

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Vuoto dentro

Messaggio#1 » lunedì 15 febbraio 2021, 23:41

Vuoto dentro
di Morena Bergamaschi


Il dottore abbassa lo sguardo e si torce le mani. La luce della lampada si riflette sulla sua testa pelata e una goccia di sudore gli cola dietro l'orecchio.
Stringo forte i braccioli della sedia. «Avanti, lo dica.» La voce è piatta, priva di emozioni.
Sposta il peso sulla sedia e si schiarisce la voce. «Vorrei farle altre analisi perché vorrei avere il quadro completo e—»
«La smetta, la prego. Lo dica chiaro, senza giri di parole. Ne ho bisogno.»
I suoi occhi sono lucidi. «Non potrà avere figli.»
Sembra che sia dispiaciuto, davvero. Non sembra che abbia a che fare con questo tutti i giorni. Mi alzo dalla sedia e apro la porta. «Grazie per tutto.»
«Non vuole prendersi un minuto?»
«No.» Non posso crollare qui.
Esco e chiudo la porta. Un nodo mi si forma in gola e le lacrime mi rigano le guance.

La casa è vuota e buia. Proprio come il mio utero. Il telefono squilla dentro la borsa, ma non lo cerco nemmeno.
Una casa immensa con tante stanze, ma nessun bambino a riempirle di grida e giocattoli. E pensare a quanti sacrifici abbiamo fatto per comprarla, le rinunce e le nottate a fare calcoli per far quadrare i conti. A cosa è servito tutto questo?
Nella cabina armadio accendo la luce, mi tolgo i vestiti e li butto nella cesta della biancheria sporca. Lo specchio mi rimanda l'immagine di una donna stanca, con le occhiaie e gli occhi rossi.
«Sembriamo molto più vecchie dei nostri 35 anni eh?» Il riflesso non mi risponde.
Le lacrime ricompaiono e non riesco più a respirare. Singhiozzo, cercando una bocca di ossigeno, e il petto brucia di più a ogni singulto. Tiro un pugno al muro, ma colpisco lo specchio che si stacca dal gancio e crolla a terra. Delle gocce rosse cadono sui frammenti di vetro. Mi sono tagliata e non me ne sono neanche accorta.
«Dimmi Dio che cosa ti ho fatto? Perché non vuoi concedermi l'unica cosa che desidero?»
Tutti intorno a me hanno avuto almeno un bambino. Anche mia cognata ha avuto un figlio. E non lo vuole nemmeno. Non lo ama.
Mi accascio accanto allo specchio rotto. Decine di immagini di me riflessa mi guardano. Ho sempre saputo di essere sbagliata. Ho sempre pensato di non avere uno scopo. Allora perché sono qua? Forse, come mi diceva il maestro di yoga, devo espiare le colpe delle vite passate. Cavolo, che stronza sarò stata? Forse questo è il momento di passare alla vita successiva.
Il telefono squilla ancora. Maledetti callcenter. Ma non sarete più un problema mio.
Afferro uno dei pezzi di vetro più appuntiti e lo soppeso nel palmo della mano. Da bambina pensavo che me ne sarei andata con dei flaconi di pillole e invece.
La porta di casa si apre. «Amore dove sei?» La voce di mio marito risuona per la casa. «Ho una bella notizia. Per noi.»
«Io no.» Non riesco a dire altro.
Lui si affaccia alla porta del guardaroba e sbianca. «Amore cosa è successo? Ti porto in ospedale.»
«Niente, tranquillo.» Lascio cadere il frammento di vetro, mi avvolgo la mano in una maglietta ed esco dalla cabina armadio. «Cosa volevi dirmi?»
«Non ti ho detto nulla per non crearti false aspettative, ma un anno fa ho fatto tutte le pratiche per l'adozione.»
«Per cosa?» Forse ho perso troppo sangue e ho le allucinazioni.
«So che dicevo di essere contrario all'adozione, ma ti amo e la tua felicità è l'unica cosa che conta per me. Fra due giorni l'assistente sociale ci affiderà un bambino.»
«C-cosa?» le gambe non mi reggono più. Mi siedo sul divano.
«Avremo il nostro bambino. Domani allestiremo la sua cameretta.»



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antico
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Re: Vuoto dentro

Messaggio#2 » lunedì 15 febbraio 2021, 23:47

Ciao Morena! Secondo MC consecutivo per te! Caratteri e tempo ok, buona 150° EDITION!

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Re: Vuoto dentro

Messaggio#3 » lunedì 15 febbraio 2021, 23:50

Grazie antico. E buona festa a tutti.

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Debora D
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Re: Vuoto dentro

Messaggio#4 » giovedì 18 febbraio 2021, 14:48

Ciao Morena, piacere di leggerti. Mi pare di capire che abbiamo lo stesso maestro… infatti riconosco una certa impronta nel tuo stile.

Il racconto affronta un tema doloroso, riesci a mostrarci la sofferenza della protagonista, ma ho trovato il finale troppo fiabesco.
La valutazione è di coppia, non è possibile che uno dei coniugi raggiunga addirittura l’adozione senza che l’altro lo sappia. Anche non fossero sposati l’idoneità per l’affido prende in considerazione il partner.
«Non ti ho detto nulla per non crearti false aspettative, ma un anno fa ho fatto tutte le pratiche per l'adozione.»
Da questa frase in poi ho smesso di crederci e questo mi ha tolto un po’ della gioia. Mi avrebbe invece convinto maggiormente se lui, avendo cambiato idea, le avesse dato i modelli da compilare insieme.

Dal punto di vista stilistico ti faccio notare alcuni elementi.

La voce è piatta, priva di emozioni.
Lo dica chiaro, senza giri di parole.

La prima è quasi una endiadi e la seconda è ridondante. Io le ridurrei, cosa che ti farebbe anche guadagnare caratteri per aggiungere altri dettagli concreti.

La casa è vuota e buia. Proprio come il mio utero. Il telefono squilla dentro la borsa, ma non lo cerco nemmeno.
Andrei a capo dopo utero per sottolineare la forza del pensiero.
Una casa immensa con tante stanze, ma nessun bambino a riempirle di grida e giocattoli. 
Oltre alla ripetizione di casa c'è la spiegazione del concetto sopra. La casa è buia come l'utero. Questa è un'immagine forte, non ha bisogno del pensiero sui bambini che corrono ecc. che è un po' più sentito. Io andrei passerei subito al discorso dei sacrifici.

Tra l’altro attenzione ai personaggi che si lamentano troppo. È comprensibile che lei soffra e capiamo che arriva a non considerare più importante la vita, ma cercherei di rendere il tutto con meno parole e più azioni. (Per esempio mi sono piaciuti il lancio dei vestiti nella cesta, le gocce di sangue sul vetro, la maglietta intorno alla ferita)

cercando una bocca di ossigeno → intendi boccata?


CONCLUSIONE: il racconto centra il tema sul finale, ma è proprio il finale che mi convince poco perché non lo trovo coerente con la realtà e questo mi fa uscire dalla scena. Lo stile è buono, si nota la ricerca di una focalizzazione interna efficace. Si può migliorare asciugando e aggiungendo dettagli concreti e azioni.

Buona edition, spero di esserti stata utile.
Sono convinta che lo spirito di questo forum sia esseri sinceri gli uni con gli altri per crescere come autori, perciò mi aspetto che tu sia altrettanto pignola quando ti capiterà di giudicare me.
Alla prossima

alexandra.fischer
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Re: Vuoto dentro

Messaggio#5 » giovedì 18 febbraio 2021, 17:05

VUOTO DENTRO Di Morena Bergamaschi Tema centrato. Punti di forza: l’ambientazione, essenziale. Lo studio medico, la casa della protagonista. Il racconto si regge con abili descrizioni, perché molto condensate, semplici (medico pelato, con la goccia di sudore, comprensibile mentre legge la terribile notizia alla protagonista: l’impossibilità di avere figli). Poi c’è questa casa, descritta attraverso lo scenario dei mutui e dei sacrifici fatta per accogliere qualcuno che non verrà mai (bella l’immagine dei giocattoli e delle risate infantili fantasma) e il confronto con le altre donne (una, la cognata, è una cattiva madre, non ha neppure voluto il figlio che ha). Di forte impatto il pugno contro lo specchio (una rabbia comprensibile, la protagonista si sente vecchia e inutile a trentacinque anni, ma ha una fragilità pregressa, vedi la fantasia infantile del suicidio tramite pillole). Meno male che il marito salva la situazione: c’è un bambino adottivo in arrivo e lui aveva avviato le pratiche di sorpresa.
Punti deboli: nessuno.

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Fagiolo17
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Re: Vuoto dentro

Messaggio#6 » giovedì 18 febbraio 2021, 19:03

Ciao Morena.
Un bel racconto, tema forte. Solo il finale mi ha lasciato l’amaro in bocca. L’happy ending smorza troppo i toni cupi del resto della narrazione. Ma io sono troppo cupo e cinico quando scrivo, è il tuo racconto e hai fatto bene a farlo finire così!
Ti lascio qualche appunto sul testo nel caso avessi voglia di revisionarlo.
«Vorrei farle altre analisi perché vorrei avere il quadro completo e—
» in questa frase avresti potuto evitare il doppio vorrei per renderla più leggibile. Vorrei farle altre analisi per avere il quadro completo…
«Sembriamo molto più vecchie dei nostri 35 anni eh?»
Prima di eh ci vorrebbe una virgola.
una bocca di ossigeno
boccata
In bocca al lupo per la tua 150esima Edition.

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Re: Vuoto dentro

Messaggio#7 » giovedì 18 febbraio 2021, 21:57

Debora D ha scritto:Ciao Morena, piacere di leggerti. Mi pare di capire che abbiamo lo stesso maestro… infatti riconosco una certa impronta nel tuo stile.

Il racconto affronta un tema doloroso, riesci a mostrarci la sofferenza della protagonista, ma ho trovato il finale troppo fiabesco.
La valutazione è di coppia, non è possibile che uno dei coniugi raggiunga addirittura l’adozione senza che l’altro lo sappia. Anche non fossero sposati l’idoneità per l’affido prende in considerazione il partner.
«Non ti ho detto nulla per non crearti false aspettative, ma un anno fa ho fatto tutte le pratiche per l'adozione.»
Da questa frase in poi ho smesso di crederci e questo mi ha tolto un po’ della gioia. Mi avrebbe invece convinto maggiormente se lui, avendo cambiato idea, le avesse dato i modelli da compilare insieme.

Dal punto di vista stilistico ti faccio notare alcuni elementi.

La voce è piatta, priva di emozioni.
Lo dica chiaro, senza giri di parole.

La prima è quasi una endiadi e la seconda è ridondante. Io le ridurrei, cosa che ti farebbe anche guadagnare caratteri per aggiungere altri dettagli concreti.

La casa è vuota e buia. Proprio come il mio utero. Il telefono squilla dentro la borsa, ma non lo cerco nemmeno.
Andrei a capo dopo utero per sottolineare la forza del pensiero.
Una casa immensa con tante stanze, ma nessun bambino a riempirle di grida e giocattoli. 
Oltre alla ripetizione di casa c'è la spiegazione del concetto sopra. La casa è buia come l'utero. Questa è un'immagine forte, non ha bisogno del pensiero sui bambini che corrono ecc. che è un po' più sentito. Io andrei passerei subito al discorso dei sacrifici.

Tra l’altro attenzione ai personaggi che si lamentano troppo. È comprensibile che lei soffra e capiamo che arriva a non considerare più importante la vita, ma cercherei di rendere il tutto con meno parole e più azioni. (Per esempio mi sono piaciuti il lancio dei vestiti nella cesta, le gocce di sangue sul vetro, la maglietta intorno alla ferita)

cercando una bocca di ossigeno → intendi boccata?


CONCLUSIONE: il racconto centra il tema sul finale, ma è proprio il finale che mi convince poco perché non lo trovo coerente con la realtà e questo mi fa uscire dalla scena. Lo stile è buono, si nota la ricerca di una focalizzazione interna efficace. Si può migliorare asciugando e aggiungendo dettagli concreti e azioni.

Buona edition, spero di esserti stata utile.
Sono convinta che lo spirito di questo forum sia esseri sinceri gli uni con gli altri per crescere come autori, perciò mi aspetto che tu sia altrettanto pignola quando ti capiterà di giudicare me.
Alla prossima


Ciao Debora. Grazie per il tuo feedback.
Ho cominciato il mese scorso a partecipare a MC perché credo che sia una palestra stupenda, nella quale è possibile confrontarsi e imparare dai consigli degli altri.
Scrivo da poco quindi ogni tanto mi perdo in qualche passaggio. Alcune cose mi riesco meglio di altre.
Il racconto era partito con un finale leggermente diverso e capisco che, essendo questo finale completamente fuori dalla realtà, non piaccia a tutti.
Spero di migliorare di volta in volta.

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Re: Vuoto dentro

Messaggio#8 » giovedì 18 febbraio 2021, 21:58

alexandra.fischer ha scritto:VUOTO DENTRO Di Morena Bergamaschi Tema centrato. Punti di forza: l’ambientazione, essenziale. Lo studio medico, la casa della protagonista. Il racconto si regge con abili descrizioni, perché molto condensate, semplici (medico pelato, con la goccia di sudore, comprensibile mentre legge la terribile notizia alla protagonista: l’impossibilità di avere figli). Poi c’è questa casa, descritta attraverso lo scenario dei mutui e dei sacrifici fatta per accogliere qualcuno che non verrà mai (bella l’immagine dei giocattoli e delle risate infantili fantasma) e il confronto con le altre donne (una, la cognata, è una cattiva madre, non ha neppure voluto il figlio che ha). Di forte impatto il pugno contro lo specchio (una rabbia comprensibile, la protagonista si sente vecchia e inutile a trentacinque anni, ma ha una fragilità pregressa, vedi la fantasia infantile del suicidio tramite pillole). Meno male che il marito salva la situazione: c’è un bambino adottivo in arrivo e lui aveva avviato le pratiche di sorpresa.
Punti deboli: nessuno.


Grazie Alexandra. Mi fa piacere che ti sia piaciuto.

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Re: Vuoto dentro

Messaggio#9 » giovedì 18 febbraio 2021, 22:03

Fagiolo17 ha scritto:Ciao Morena.
Un bel racconto, tema forte. Solo il finale mi ha lasciato l’amaro in bocca. L’happy ending smorza troppo i toni cupi del resto della narrazione. Ma io sono troppo cupo e cinico quando scrivo, è il tuo racconto e hai fatto bene a farlo finire così!
Ti lascio qualche appunto sul testo nel caso avessi voglia di revisionarlo.
«Vorrei farle altre analisi perché vorrei avere il quadro completo e—
» in questa frase avresti potuto evitare il doppio vorrei per renderla più leggibile. Vorrei farle altre analisi per avere il quadro completo…
«Sembriamo molto più vecchie dei nostri 35 anni eh?»
Prima di eh ci vorrebbe una virgola.
una bocca di ossigeno
boccata
In bocca al lupo per la tua 150esima Edition.


Grazie Luca. Due volte che partecipo e due volte che mi devi leggere.
Sinceramente all'inizio doveva avere un altro finale, ma ho voluto mettere l'happy ending per controbattere al mio essere cupa e negativa. Ripensandoci ora stona un po', ma ormai è andata.

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Alvin Miller
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Re: Vuoto dentro

Messaggio#10 » venerdì 19 febbraio 2021, 21:46

Ciao Morena! Allora, il tema è centrato e come impressione generale il testo è molto buono e scorrevole. Il flusso delle informazioni è chiaro e quasi senza sbavature.

Ci sono solo alcuni appunti a livello stilistico e un'osservazione personale che vorrei farti:

Stringo forte i braccioli della sedia. «Avanti, lo dica.» La voce è piatta, priva di emozioni.

Qui avrei rimosso quel "forte", oltre che essere un aggettivo vago, è superfluo perché l'azione è già abbastanza chiara nel gesto di stringere.

La casa è vuota e buia. Proprio come il mio utero. Il telefono squilla dentro la borsa, ma non lo cerco nemmeno.

Io avrei cambiato capoverso dopo "il telefono squilla". Perché quelli che precedono sono commenti del PDV, mentre questo è un evento esterno.

Le lacrime ricompaiono e non riesco più a respirare. Singhiozzo, cercando una bocca di ossigeno, e il petto brucia di più a ogni singulto.

Qui ci sono un problema di logica e uno di concordanza. Nella mia esperienza durante il pianto c'è un aumento delle pulsazioni cardiache che provocano iperventilazione, quindi respiri male e a singhiozzi, ma respiri. Il mancato respiro si verifica in condizioni di stress molto, molte intense. Il che ci può anche stare per il tuo PDV, per carità. Ma sarebbe stato meglio decidere quale delle due, così avresti recuperato anche un po' di spazio.

Poi ci sono alcuni problemi con la punteggiatura. Nulla di grave, ma io per esempio ne avrei messo una virgola qui:
Anche mia cognata ha avuto un figlio. E non lo vuole nemmeno
(in questo caso, al posto del punto)

e qui:
«Amore dove sei?»


Per quanto riguarda l'osservazione personale, a me sembra strano che il marito abbia portato avanti le pratiche per l'adozione da solo e da oltre un anno. Non conosco tutti i dettagli, ma credo che facciano un'accurata indagine prima di decidere se consentire l'affidamento. E da oltre un anno questo orfanotrofio non ha mai chiesto di incontrare la moglie? Non so, faccio fatica ad accettare il patto narrativo in questo caso.
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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Re: Vuoto dentro

Messaggio#11 » venerdì 19 febbraio 2021, 22:06

Alvin Miller ha scritto:Ciao Morena! Allora, il tema è centrato e come impressione generale il testo è molto buono e scorrevole. Il flusso delle informazioni è chiaro e quasi senza sbavature.

Ci sono solo alcuni appunti a livello stilistico e un'osservazione personale che vorrei farti:

Stringo forte i braccioli della sedia. «Avanti, lo dica.» La voce è piatta, priva di emozioni.

Qui avrei rimosso quel "forte", oltre che essere un aggettivo vago, è superfluo perché l'azione è già abbastanza chiara nel gesto di stringere.

La casa è vuota e buia. Proprio come il mio utero. Il telefono squilla dentro la borsa, ma non lo cerco nemmeno.

Io avrei cambiato capoverso dopo "il telefono squilla". Perché quelli che precedono sono commenti del PDV, mentre questo è un evento esterno.

Le lacrime ricompaiono e non riesco più a respirare. Singhiozzo, cercando una bocca di ossigeno, e il petto brucia di più a ogni singulto.

Qui ci sono un problema di logica e uno di concordanza. Nella mia esperienza durante il pianto c'è un aumento delle pulsazioni cardiache che provocano iperventilazione, quindi respiri male e a singhiozzi, ma respiri. Il mancato respiro si verifica in condizioni di stress molto, molte intense. Il che ci può anche stare per il tuo PDV, per carità. Ma sarebbe stato meglio decidere quale delle due, così avresti recuperato anche un po' di spazio.

Poi ci sono alcuni problemi con la punteggiatura. Nulla di grave, ma io per esempio ne avrei messo una virgola qui:
Anche mia cognata ha avuto un figlio. E non lo vuole nemmeno
(in questo caso, al posto del punto)

e qui:
«Amore dove sei?»


Per quanto riguarda l'osservazione personale, a me sembra strano che il marito abbia portato avanti le pratiche per l'adozione da solo e da oltre un anno. Non conosco tutti i dettagli, ma credo che facciano un'accurata indagine prima di decidere se consentire l'affidamento. E da oltre un anno questo orfanotrofio non ha mai chiesto di incontrare la moglie? Non so, faccio fatica ad accettare il patto narrativo in questo caso.


Ciao Alvin, grazie per i consigli. Si alcune sbavature sono conseguenza dei rimaneggiamenti al testo.
Il fatto di piangere e la mancanza di fiato era più inteso come un pianto isterico, di quelli che ti portano a una specie di crisi isterica/attacco di panico. Ovviamente ora ho capito che non si capiva.
Per il finale ho sbagliato perché volevo addolcire un po' la pillola, visto il mood cupo che aveva il testo e sinceramente ero io depressa e non volevo che trasparisse troppo dal testo, ma è ovvio anche qui che potevo fare molto meglio.

mezzomatto
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Re: Vuoto dentro

Messaggio#12 » domenica 21 febbraio 2021, 22:46

Morena Bergamaschi
Vuoto dentro
Una bella scrittura, essenziale e chiara, con particolari che arricchiscono le descrizioni di ambienti e personaggi. Qualche riserva invece sulle consecutio logiche nella storia. La richiesta di adozione dovrebbe seguire la scoperta della sterilità, qui invece accade il contrario. Poi, in genere non si fa una richiesta di adozione all’insaputa del consorte e, in ogni caso l’istruttoria prevede di esaminare entrambi i coniugi, quindi non può essere accettata l’ignoranza della narratrice. Purtroppo questa incoerenza costerò alcuni posti in classifica al racconto, per il resto buono.

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Davide_Mannucci
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Re: Vuoto dentro

Messaggio#13 » lunedì 22 febbraio 2021, 11:46

Ciao Morena, piacere di incrociarti e leggerti ancora!
Devo dire che il racconto non è male e, per tre quarti almeno, mi ci sono calato alla perfezione. Il tuo stile è davvero buono e, a distanza di un mese, l'ho trovato molto migliorato rispetto al racconto precedente. Il finale però mi ha lasciato perplesso e si nota che qualcosa non va, come se tu avessi voluto mettere il finale positivo per non sfociare nel dramma totale. Per carità, non sarebbe stato un male eh? Solo che nel contesto de racconto il risultato ne ha risentito. Resta però una prova buona e, ripeto, il tuo stile è veramente buono.
A presto
Davide Mannucci

Giulio_Marchese
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Re: Vuoto dentro

Messaggio#14 » lunedì 22 febbraio 2021, 14:34

Ciao Morena,
il tuo racconto non mi ha colpito al 100%, tratti un tema molto forte ma non sono riuscito a percepire in maniera piena il dolore della protagonista.

Punti di forza: Lo stile è buono e le informazioni che ci servono arrivano senza mai essere artificiose. Alcuni passaggi migliorabili ti sono già stati evidenziati per cui non li ripeterò.

Punti deboli: Sicuramente il finale, che è anche il passaggio in cui si palesa il tema. Purtroppo apre più interrogativi di quanti ne chiuda. Appare forzato perché poco verosimile.

Come lo migliorerei: Darti qualche consiglio per me è estremamente difficile, non so davvero quale potrebbe essere il risvolto finale che la salva. Senza i limiti del contest cercherei di costruire un "motivo per cui vivere" alternativo rispetto alla maternità, o comunque nonostante la sofferenza che quella mancanza può ingenerare in una persona.

In conclusione, un racconto piacevole da leggere che però, soprattutto in relazione al tema che tratta, non riesce a graffiare e ingenerare quella torsione di stomaco che il tema merita.
Comunque la mia valutazione è tendenzialmente positiva, anche se magari nella sinteticità del commento non si evince.
A rileggerci!

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Re: Vuoto dentro

Messaggio#15 » martedì 23 febbraio 2021, 6:58

mezzomatto ha scritto:Morena Bergamaschi
Vuoto dentro
Una bella scrittura, essenziale e chiara, con particolari che arricchiscono le descrizioni di ambienti e personaggi. Qualche riserva invece sulle consecutio logiche nella storia. La richiesta di adozione dovrebbe seguire la scoperta della sterilità, qui invece accade il contrario. Poi, in genere non si fa una richiesta di adozione all’insaputa del consorte e, in ogni caso l’istruttoria prevede di esaminare entrambi i coniugi, quindi non può essere accettata l’ignoranza della narratrice. Purtroppo questa incoerenza costerò alcuni posti in classifica al racconto, per il resto buono.


Mi scuso per il finale non verosimile e per l'incoerenza. Ogni consiglio è utile per migliorare.

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Re: Vuoto dentro

Messaggio#16 » martedì 23 febbraio 2021, 7:02

DavideMannucci ha scritto:Ciao Morena, piacere di incrociarti e leggerti ancora!
Devo dire che il racconto non è male e, per tre quarti almeno, mi ci sono calato alla perfezione. Il tuo stile è davvero buono e, a distanza di un mese, l'ho trovato molto migliorato rispetto al racconto precedente. Il finale però mi ha lasciato perplesso e si nota che qualcosa non va, come se tu avessi voluto mettere il finale positivo per non sfociare nel dramma totale. Per carità, non sarebbe stato un male eh? Solo che nel contesto de racconto il risultato ne ha risentito. Resta però una prova buona e, ripeto, il tuo stile è veramente buono.
A presto


Ciao Davide. Grazie per i complimenti sullo stile.
Ho cercato di prendere i vostri commenti e metterli in pratica.
Sul finale ho fatto uno scivolone e mi dispiace. In effetti era stata una giornata storta e scrivere il racconto è stato complicato. Aveva preso una piega tragica, ma avevo voglia che qualcosa andasse per il verso giusto e ho cambiato il finale all'ultimo. Ovviamente lasciarsi troppo trasportare dai sentimenti mi ha fanno prendere un abbaglio.
Prendo tutte le critiche costruttive e ne faccio tesoro.

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Re: Vuoto dentro

Messaggio#17 » martedì 23 febbraio 2021, 7:05

Giulio_Marchese ha scritto:Ciao Morena,
il tuo racconto non mi ha colpito al 100%, tratti un tema molto forte ma non sono riuscito a percepire in maniera piena il dolore della protagonista.

Punti di forza: Lo stile è buono e le informazioni che ci servono arrivano senza mai essere artificiose. Alcuni passaggi migliorabili ti sono già stati evidenziati per cui non li ripeterò.

Punti deboli: Sicuramente il finale, che è anche il passaggio in cui si palesa il tema. Purtroppo apre più interrogativi di quanti ne chiuda. Appare forzato perché poco verosimile.

Come lo migliorerei: Darti qualche consiglio per me è estremamente difficile, non so davvero quale potrebbe essere il risvolto finale che la salva. Senza i limiti del contest cercherei di costruire un "motivo per cui vivere" alternativo rispetto alla maternità, o comunque nonostante la sofferenza che quella mancanza può ingenerare in una persona.

In conclusione, un racconto piacevole da leggere che però, soprattutto in relazione al tema che tratta, non riesce a graffiare e ingenerare quella torsione di stomaco che il tema merita.
Comunque la mia valutazione è tendenzialmente positiva, anche se magari nella sinteticità del commento non si evince.
A rileggerci!


Ciao Giulio grazie per i complimenti, ma soprattutto per i consigli e le critiche costruttive.
Ho fatto uno scivolone sul finale, cambiandolo all'ultimo perché ero io che avevo bisogno che la giornata si chiudesse con qualcosa di positivo. Mannaggia le emozioni.
Spero di migliorare nei prossimi testi. Grazie

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Re: Vuoto dentro

Messaggio#18 » martedì 23 febbraio 2021, 8:41

ItaliaLeggendaria ha scritto:[

Ciao Davide. Grazie per i complimenti sullo stile.
Ho cercato di prendere i vostri commenti e metterli in pratica.
Sul finale ho fatto uno scivolone e mi dispiace. In effetti era stata una giornata storta e scrivere il racconto è stato complicato. Aveva preso una piega tragica, ma avevo voglia che qualcosa andasse per il verso giusto e ho cambiato il finale all'ultimo. Ovviamente lasciarsi troppo trasportare dai sentimenti mi ha fanno prendere un abbaglio.
Prendo tutte le critiche costruttive e ne faccio tesoro.


Ciao Morena, guarda che se è servito a farti stare leggermente meglio e a correggere un po' la giornata storta, fanculo alle classifiche e viva i lieto fine.... :)
E comunque un bel racconto!!
Davide Mannucci

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Re: Vuoto dentro

Messaggio#19 » mercoledì 24 febbraio 2021, 0:34

Ciao Morena,
Perdonami se sono rimba ma se ricordo bene è la seconda volta che hai la sfortuna di avermi come commentatrice.
Devo dire che mi piace la dolcezza che traspare dal tuo stile. Quando scrivi ci metti delle ben dosate gocce di tenerezza che rendono tutto quello che scrivi e, di conseguenza, quello che leggiamo, una favola che accompagna. Bello!

Il tema che hai deciso di affrontare è forte ma comunque abbastanza originale.

L'unico problema del racconto sta ne proprio nella sospensione dell'incredulità, che non funziona qui, perché, come ti ha fatto notare Debora, le pratiche di adozione si portano avanti in due e dunque tutta la vicenda ci appare troppo poco credibile.
Anche il momento in cui lei scopre di non poter avere figli è strano perché sembra quasi che lei se lo aspettasse, ma poi non ci spieghi il perché.
Detto ciò però io voglio spezzare una lancia a tuo favore: il lieto fine è quello che dà movimento alla scena, altrimenti troppo negativa e cupa "gratuitamente". Per me, se mi porti un dramma apprezzo che mi porti anche una sua soluzione.
A presto!

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Re: Vuoto dentro

Messaggio#20 » mercoledì 24 febbraio 2021, 8:30

SilviaCasabianca ha scritto:Ciao Morena,
Perdonami se sono rimba ma se ricordo bene è la seconda volta che hai la sfortuna di avermi come commentatrice.
Devo dire che mi piace la dolcezza che traspare dal tuo stile. Quando scrivi ci metti delle ben dosate gocce di tenerezza che rendono tutto quello che scrivi e, di conseguenza, quello che leggiamo, una favola che accompagna. Bello!

Il tema che hai deciso di affrontare è forte ma comunque abbastanza originale.

L'unico problema del racconto sta ne proprio nella sospensione dell'incredulità, che non funziona qui, perché, come ti ha fatto notare Debora, le pratiche di adozione si portano avanti in due e dunque tutta la vicenda ci appare troppo poco credibile.
Anche il momento in cui lei scopre di non poter avere figli è strano perché sembra quasi che lei se lo aspettasse, ma poi non ci spieghi il perché.
Detto ciò però io voglio spezzare una lancia a tuo favore: il lieto fine è quello che dà movimento alla scena, altrimenti troppo negativa e cupa "gratuitamente". Per me, se mi porti un dramma apprezzo che mi porti anche una sua soluzione.
A presto!


Ciao Silvia, grazie per le tue parole e per la fortuna di averti, per la seconda volta, come commentatrice.
Grazie per i complimenti. Purtroppo so che il finale ha lasciato l'amaro in bocca perché il "sense of wonder" in questo caso non poteva funzionare così bene come voleva essere nella mia testa.
Come ho detto a Davide, qui sopra, era stata una giornata pessima, il racconto aveva preso pieghe troppo pessimistiche e scrivere un finale fin troppo romantico mi ha risollevato il morale. Prendo comunque tutti i consigli e spero di poter migliorare ad ogni sfida.

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Re: Vuoto dentro

Messaggio#21 » mercoledì 24 febbraio 2021, 10:10

Ciao Morena, lietissimo di leggerti!
Se non sbaglio è la seconda o la terza edizione a cui partecipi, ho letto quindi poco di tuo ma quel poco mi piace davvero. Hai un buono stile, delicato ma che colpisce al punto giusto quando deve farlo, usi una discreta quantità di mostrato e questo aiuta molto l'immedesimazione. In questo racconto noto un'ottima gestione del pdv, i toni sono molto pesanti e li rendi in modo netto ma con dolcezza, mantenendo un perfetto equilibrio senza eccedere né da una parte né dall'altra. Ma veniamo al dunque.
La prima parte si lascia ben apprezzare, introduce bene la storia e il personaggio e scorre via che è un piacere; la scena dove esplode la sua rabbia è un perfetto esempio di mostrato. Arriviamo al punto in cui pensa di togliersi la vita, c'è qualcosa qui che ci induce a pensare che non sia la prima volta che accarezza l'idea, o comunque di fondo è una donna con problemi di depressione: dico questo perché arriva quasi a concretizzare l'idea in modo troppo facile. Da qui in poi purtroppo ti sei un po' persa.
Personalmente credevo che avresti concluso il racconto in due possibili modi: il primo, lei si toglie la vita e, solo quando troppo tardi, le arriva una chiamata (forse cliché) dove le dicono che hanno scambiato i risultati delle analisi; la seconda, la stessa cosa ma col lieto fine, ovvero senza il suicidio. Sono stato disatteso, e ciò mi rende lieto, ma il problema è che, come ti è già stato fatto notare, l'incoerenza con la realtà sulle pratiche d'adozione, ma anche sul fatto che il marito sembra comportarsi come se sappia già l'esito delle analisi sulla fertilità fatte dalla moglie.
In conclusione, una prova molto buona, con uno buono stile ma che si perde un po' nel finale. Il tema è c'entrato. A presto rileggerti!

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Re: Vuoto dentro

Messaggio#22 » mercoledì 24 febbraio 2021, 17:08

Puch89 ha scritto:Ciao Morena, lietissimo di leggerti!
Se non sbaglio è la seconda o la terza edizione a cui partecipi, ho letto quindi poco di tuo ma quel poco mi piace davvero. Hai un buono stile, delicato ma che colpisce al punto giusto quando deve farlo, usi una discreta quantità di mostrato e questo aiuta molto l'immedesimazione. In questo racconto noto un'ottima gestione del pdv, i toni sono molto pesanti e li rendi in modo netto ma con dolcezza, mantenendo un perfetto equilibrio senza eccedere né da una parte né dall'altra. Ma veniamo al dunque.
La prima parte si lascia ben apprezzare, introduce bene la storia e il personaggio e scorre via che è un piacere; la scena dove esplode la sua rabbia è un perfetto esempio di mostrato. Arriviamo al punto in cui pensa di togliersi la vita, c'è qualcosa qui che ci induce a pensare che non sia la prima volta che accarezza l'idea, o comunque di fondo è una donna con problemi di depressione: dico questo perché arriva quasi a concretizzare l'idea in modo troppo facile. Da qui in poi purtroppo ti sei un po' persa.
Personalmente credevo che avresti concluso il racconto in due possibili modi: il primo, lei si toglie la vita e, solo quando troppo tardi, le arriva una chiamata (forse cliché) dove le dicono che hanno scambiato i risultati delle analisi; la seconda, la stessa cosa ma col lieto fine, ovvero senza il suicidio. Sono stato disatteso, e ciò mi rende lieto, ma il problema è che, come ti è già stato fatto notare, l'incoerenza con la realtà sulle pratiche d'adozione, ma anche sul fatto che il marito sembra comportarsi come se sappia già l'esito delle analisi sulla fertilità fatte dalla moglie.
In conclusione, una prova molto buona, con uno buono stile ma che si perde un po' nel finale. Il tema è c'entrato. A presto rileggerti!


Ciao e grazie! Si è solo la seconda volta che partecipo.
Ti ringrazio per i complimenti che sono sempre ben accetti e aiutano il morale.
Soprattutto ti ringrazio per avermi fatto notare i difetti e le tue aspettative. Mi fa molto piacere ricevere questi consigli perché c'è solo molto da imparare e tutti voi avete un modo gentile per esprimere le vostre opinioni.
Spero con il prossimo racconto di fare un finale azzeccato, visto che anche l'altra volta il finale aveva qualche problema.
Grazie

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roberto.masini
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Re: Vuoto dentro

Messaggio#23 » giovedì 25 febbraio 2021, 20:15

Ciao, Morena. Piacere di leggerti
Una triste storia sull'impotentia generandi declinata al femminile. Il tocco descrittivo dei personaggi è leggero; così pure quello degli interni che raccolgono i pensieri della protagonista. La rabbia contro lo specchio è veramente efficace. Il punto debole però è proprio il finale. Come ha suggerito qualche commentatore, non si può fare una richiesta di adozione all'insaputa del coniuge. Se il marito glielo avesse proposto anziché comunicato, secondo me il racconto sarebbe stato perfetto. In questo caso la verosimiglianza è stata condizionante nel giudizio.
Alla prossima

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Re: Vuoto dentro

Messaggio#24 » giovedì 25 febbraio 2021, 20:30

roberto.masini ha scritto:Ciao, Morena. Piacere di leggerti
Una triste storia sull'impotentia generandi declinata al femminile. Il tocco descrittivo dei personaggi è leggero; così pure quello degli interni che raccolgono i pensieri della protagonista. La rabbia contro lo specchio è veramente efficace. Il punto debole però è proprio il finale. Come ha suggerito qualche commentatore, non si può fare una richiesta di adozione all'insaputa del coniuge. Se il marito glielo avesse proposto anziché comunicato, secondo me il racconto sarebbe stato perfetto. In questo caso la verosimiglianza è stata condizionante nel giudizio.
Alla prossima


Mi sono tagliata le gambe da sola.
Grazie comunque per le belle parole e per l'incoraggiamento. Spero la prossima volta di migliorare nel finale.
Grazie Roberto

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antico
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Re: Vuoto dentro

Messaggio#25 » giovedì 4 marzo 2021, 18:39

Uno stile intenso per un dramma che può incidere più di quanto lo si possa percepire dall'esterno e lo dico per esperienza personale. Andava tutto alla grande e poi quella svolta con il marito tonno che arriva e fa tutta una serie di stramberie (per non dire altro) che in una situazione normale avrebbe portato il frammento di vetro da sposo promesso della giugulare della donna a incisore delle (hai capito) dell'uomo: 1) lui non lo voleva, ma lo voleva per lei... Argh, già questo sarebbe bastato per strappargli la testa, 2) adozione richiesta senza confrontarsi con lei, 3) adozione ottenuta da un singolo elemento della coppia. Lo dico con il sorriso, ma una strategia narrativa più sbagliata non potevi proprio trovarla :D Sarebbe bastato un marito silenzioso che la raggiunge, le toglie il vetro dalla mano, l'abbraccia e le porge i moduli per intraprendere l'iter dell'adozione, sguardo finale e quella stessa mano che teneva il vetro si appropria di quei fogli. Chiusura e pollice su invece di un pollice tendente verso il positivo in modo un po' tirato. Ribadisco, però, che questo è stato un errore di strategia narrativa che non offusca una penna davvero capace.

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Re: Vuoto dentro

Messaggio#26 » giovedì 4 marzo 2021, 18:58

antico ha scritto:Uno stile intenso per un dramma che può incidere più di quanto lo si possa percepire dall'esterno e lo dico per esperienza personale. Andava tutto alla grande e poi quella svolta con il marito tonno che arriva e fa tutta una serie di stramberie (per non dire altro) che in una situazione normale avrebbe portato il frammento di vetro da sposo promesso della giugulare della donna a incisore delle (hai capito) dell'uomo: 1) lui non lo voleva, ma lo voleva per lei... Argh, già questo sarebbe bastato per strappargli la testa, 2) adozione richiesta senza confrontarsi con lei, 3) adozione ottenuta da un singolo elemento della coppia. Lo dico con il sorriso, ma una strategia narrativa più sbagliata non potevi proprio trovarla :D Sarebbe bastato un marito silenzioso che la raggiunge, le toglie il vetro dalla mano, l'abbraccia e le porge i moduli per intraprendere l'iter dell'adozione, sguardo finale e quella stessa mano che teneva il vetro si appropria di quei fogli. Chiusura e pollice su invece di un pollice tendente verso il positivo in modo un po' tirato. Ribadisco, però, che questo è stato un errore di strategia narrativa che non offusca una penna davvero capace.


Grazie antico. Mi sono fregata da sola nel finale e tutto a causa di una giornata davvero storta. Non riesco proprio a tenere a bada le mie emozioni in certe giornate.
Spero di rifarmi nelle prossime sfide.

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antico
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Re: Vuoto dentro

Messaggio#27 » giovedì 4 marzo 2021, 20:12

Guarda, secondo me sei solo arrivata stanca alla fine e ti sei rifugiata in un finale semplice. Niente di grave, spiace solo perché fino a quel punto era ottimo. Per questi casi esiste il Laboratorio e credo proprio dovresti usarlo per sistemarlo perché penso che in Vetrina ci possa arrivare.

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