Martirio

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Martirio

Messaggio#1 » martedì 16 febbraio 2021, 0:13

Martirio

Raymond alza le tenaglie dal braciere. Trafigge le carni di Ambrosio con le punte incandescenti. Non fa una smorfia nel vedere l’uomo agitarsi sul tavolo, né lo disturbano le sue urla o l’odore di bruciato che invade l’ambiente.
Lo interrompo e mi avvicino al tavolo. Afferro Ambrosio per i capelli. Lo obbligo a guardarmi.
- Quindi, cane? Sei disposto a dirci quello che vogliamo sapere? O vuoi che chieda a Raymond di continuare?
Il mio assistente non alza nemmeno lo sguardo. Ha posato le tenaglie e sta passando le mani sul corpo emaciato del monaco. Si sofferma tra le cosce e sulle caviglie.
- Ha studiato da cerusico, sai? Può individuare qualunque punto sensibile del tuo corpo e sfruttarlo al meglio – avvicino la bocca all’orecchio del prigioniero. – Sa infliggere il massimo dolore con il minimo danno, così da poter protrarre le sue cure molto più a lungo del normale…
Ambrosio spalanca gli occhi arrossati. Piange e trema da capo a piedi, eppure il modo con cui serra la mandibola non è quello di un uomo spezzato.
- Non saprete niente da me… niente! – scandisce ogni singola parola. – Non tradirò i miei compagni e non abiurerò la mia fede!
Muovo la mano. Raymond affonda le tenaglie nella caviglia sinistra del monaco. La strazia seguendo l’intonazione delle sue urla e i movimenti del suo corpo. Strappa carni. Recide tendini e cartilagini. Mette a nudo le ossa.
Mi guarda.
Io guardo Ambrosio. I suoi lineamenti sono deformati. La bocca è così serrata che sono comparse goccioline di sangue tra i denti.
Scuote la testa.
Mi volto verso Raymond.
- Continua.

Legamenti strappati. Carni bruciate. Ossa spezzate.
Il corpo di Ambrosio è un crocevia di dolore, tenuto assieme più dalla bravura di Raymond che dalle parti ancora integre. Mi biascica a fatica la sua confessione nell’orecchio. Ansima. Piange dall’unico occhio ancora integro.
- Non chiederò a Dio di avere pietà di te, perché non ne meriti – estraggo lo stiletto dal fodero. – Ma non ho più motivo di tenerti lontano dal suo giudizio.
Affondo la lama nel cuore. Il monaco smette subito di respirare.
- Lo abbiamo trovato, Raymond.
Il mio assistente annuisce. Lascia i ferri della tortura e prende la carabina. Usciamo fuori dalla cripta e risaliamo ai piani superiori. L’Abate ci aspetta davanti alla porta che conduce alle celle meridionali.
Sgrana il rosario in una preghiera silenziosa.
- La biblioteca, Padre: deve aprirci subito la biblioteca!
L’uomo, pallido alla luce delle torce, estrae un mazzo di chiavi dallo scapolare.
Attraversiamo di corsa il chiostro. La mole di un edificio imponente, secondo solo a quello della chiesa, ci sovrasta.
Raymond regge la torcia. L’Abate armeggia con la serratura. Gli tremano le mani.
La porta cigola in avanti. La spalanco e irrompo nella biblioteca.
Le candele illuminano un altare fatto di libri, circondato da ossa umane disposte secondo geometrie perverse. Un monaco solleva un volume enorme, le cui pagine brillano come se le parole fossero scritte con il fuoco. Salmodia alle ombre in una lingua incomprensibile e le ombre danzano seguendo la sua voce.
- Berengario! – urlo, estraendo la pistola da sotto al mantello.
Il bibliotecario si volta. La parte destra del suo volto è gonfia e deforme, traforata da quelle che sembrano le orbite di centinaia di piccoli occhi. Urla qualcosa. Distende il braccio verso di noi. Le ombre si allungano nella stessa direzione.
La mia pistola e la carabina di Raymond fanno fuoco allo stesso tempo. Berengario crolla a terra, rovesciando il piccolo altare.
Ci avviciniamo. Gli sposto il cappuccio del saio di Berengario con un piede: la sua testa è tornata normale. Anche le ombre che ci circondavano ora sembrano meno opprimenti.
Raymond si avvicina al libro. Lo illumina con la torcia. Il titolo è inciso sulla spessa borchia di ferro che ne chiude la copertina nera.
- “De vermis mysteriis”. Lo abbiamo trovato prima che gli eretici potessero completare i loro rituali.
Il mio assistente si inginocchia per prenderlo, ma lo allontano.
- Brucialo.
Raymond aggrotta le sopracciglia. Avvicino la sua torcia alle pagine.
- È troppo pericoloso per poterlo lasciare integro e ci sono altri eretici a cui dare la caccia. Bruciandolo adesso, accendiamo la fiamma che ci servirà per i roghi.

di Agostino Langellotti



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Re: Martirio

Messaggio#2 » martedì 16 febbraio 2021, 0:14

Ciao Agostino! Parametri rispettati, buona 150° EDITION!

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GiulianoCannoletta
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Re: Martirio

Messaggio#3 » martedì 16 febbraio 2021, 12:51

Ciao Agostino, piacere di tornare a leggerti.
Una prosa scorrevole per una storia cruda, in cui sei bravo a giocare con i pregiudizi del lettore. Nella prima parte siamo certi di assistere alle sevizie di un crudele inquisitore. Nella seconda evochi scenari lovecraftiani e scopriamo che i nostri torturatori ci hanno forse salvato da disastri ben peggiori.
L'unico appunto che mi sento di farti è sull'interpretazione del tema che mi pare centrata solo in parte. L'intervento all'ultimo minuto qui mi pare più un espediente narrativo (fra l'altro frequente in storie di questo tipo) invece che il vero fulcro del racconto.
Per il resto davvero ottimo, a rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
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Sherwood
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Re: Martirio

Messaggio#4 » martedì 16 febbraio 2021, 15:25

Ciao Agostino,
il tuo racconto è assolutamente perfetto, non ho trovato incertezze stilistiche né refusi, un gran bel pezzo di letteratura. Potrei copiare e incollare il commento precedente, perché sono assolutamente d'accordo con l'analisi che è stata fatta. All'inizio anche io ho pensato si trattasse dell'inquisizione, ma più avanti scopriamo di avere a che fare con forze sovrumane. Potrebbe essere l'ottimo inizio di un romanzo storico, perché il finale non è netto e si presta a una continuazione. Per finire, ti muovo lo stesso appunto che ti ha fatto Giuliano, il tema non è centrato al 100%. Per il resto una prova eccellente. Buona 150° edizione.

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Re: Martirio

Messaggio#5 » mercoledì 17 febbraio 2021, 13:21

Allora, da una parte ho adorato, dall'altra letto con un po' di difficoltà il tuo racconto, Agostino. Mi spiego meglio. La prosa è molto scorrevole, immersiva, travolgente nel suo essere molto immersiva e fotografica. I dettagli crudi e macabri sono descritti in modo da suscitare interesse (o così è apparso a me, almeno) e la vicenda non presenta intoppi. Tuttavia, la trama è un po' banale, non ho colto proprio originalità, mi dispiace. Questo ogni tanto mi dava fastidio nella lettura, nonostante tutti i pregi non di poco conto che ho elencato. Perciò buon lavoro, ma che, almeno secondo me, non può aspirare ad altri apprezzamenti proprio per il forte limite di originalità, oltre che per i personaggi protagonisti presentati un po' troppo di striscio e con cui non sono riuscito ad entrare in empatia.

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MatteoMantoani
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Re: Martirio

Messaggio#6 » mercoledì 17 febbraio 2021, 14:03

Prime Impressioni. Ciao Agostino, rieccomi a commentare un tuo pezzo anche se, come sai, sono da sempre un tuo fan.

Aderenza al tema. Il tema c’è, compare benissimo nel finale, in cui i protagonisti sventano sul filo del rasoio chissà quale rito blasfemo.

Punti di miglioramento. Ho amato l’atmosfera gotica che descrivi, però quando fai comparire delle armi da fuoco (carabina e pistola) ho iniziato a confondermi sull’epoca in cui si svolge la storia. La tortura e i riferimenti all’inquisizione fanno pensare al medioevo, le armi da fuoco all’epoca moderna. Poco male, in realtà, anche senza troppo contesto il world building mi è piaciuto.
Sullo stile, ti segnalo una frase che ho notato anche in prima lettura: circondato da ossa umane disposte secondo geometrie perverse, so che lo spazio è poco, ma quelle geometrie perverse mi fanno venire parecchia voglia di saperne di più: sono sculture di ossa come quelle dell’ossario di Kutna Hora, per capirci? Magari ci stava qualche dettaglio in più. Ti segnalo anche qualcosa su cui un vero shownazi potrebbe sollevare questioni: La parte destra del suo volto è gonfia e deforme, traforata da quelle che sembrano le orbite di centinaia di piccoli occhi. Urla qualcosa. : non serve dire “sembrano”, e riguardo a “urla qualcosa”, specifica cosa: potrebbe essere un verso in una lingua sconosciuta/blasfema, per intenderci.

Punti di forza. Sei il maestro del brivido di MC, e ti confermi tale. Mi sono piaciuti i dettagli grandguignoleschi della tortura (mi piacciono queste situazioni splatter), mi è particolarmente piaciuta l’idea di armare l’Inquisizione con armi moderne (potrebbe venirne fuori un bel world building, non conosco romanzi che esplorano questo tema), e il riferimento al libro maledetto di Lovecraft/Bloch è una bella strizzatina d’occhio ai nostri autori preferiti. Insomma, non so se l’hai capito, ma ho letto il tuo pezzo molto volentieri.

Conclusioni. Un racconto equilibrato, con parecchi dettagli forti che tengono alta l’attenzione. Belli i riferimenti a opere già conosciute e l’esplorazione in chiave moderna dell’Inquisizione. Magari la trama non è così originale (anche il tema dell’Inquisitore che salva il mondo è ormai un cliché, colpa di Evangelisti che l’ha sviscerato all’inverosimile), però mi ha divertito.

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Re: Martirio

Messaggio#7 » mercoledì 17 febbraio 2021, 22:48

GiulianoCannoletta ha scritto:Ciao Agostino, piacere di tornare a leggerti.
Una prosa scorrevole per una storia cruda, in cui sei bravo a giocare con i pregiudizi del lettore. Nella prima parte siamo certi di assistere alle sevizie di un crudele inquisitore. Nella seconda evochi scenari lovecraftiani e scopriamo che i nostri torturatori ci hanno forse salvato da disastri ben peggiori.
L'unico appunto che mi sento di farti è sull'interpretazione del tema che mi pare centrata solo in parte. L'intervento all'ultimo minuto qui mi pare più un espediente narrativo (fra l'altro frequente in storie di questo tipo) invece che il vero fulcro del racconto.
Per il resto davvero ottimo, a rileggerci presto!
Giuliano


Ciao, Giuliano e grazie dei commenti. Beh, ammetto che l'intervento all'ultimo minuto è l'unica cosa che mi è venuta in mente per il tema. Mi spiace che non ti abbia convinto, però penso che difficilmente si riuscirebbe a inserire il tema in modo diretto senza andare in questa direzione.

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Re: Martirio

Messaggio#8 » mercoledì 17 febbraio 2021, 22:52

Sherwood ha scritto:Ciao Agostino,
il tuo racconto è assolutamente perfetto, non ho trovato incertezze stilistiche né refusi, un gran bel pezzo di letteratura. Potrei copiare e incollare il commento precedente, perché sono assolutamente d'accordo con l'analisi che è stata fatta. All'inizio anche io ho pensato si trattasse dell'inquisizione, ma più avanti scopriamo di avere a che fare con forze sovrumane. Potrebbe essere l'ottimo inizio di un romanzo storico, perché il finale non è netto e si presta a una continuazione. Per finire, ti muovo lo stesso appunto che ti ha fatto Giuliano, il tema non è centrato al 100%. Per il resto una prova eccellente. Buona 150° edizione.


Grazie dei commenti, Sherwood. Personalmente, penso che il tema sia centrato, però capisco che l'idea "ultimo minuto = intervento un attivo prima del disastro" possa suscitare dubbi.

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Re: Martirio

Messaggio#9 » mercoledì 17 febbraio 2021, 22:58

Red Robin ha scritto:Allora, da una parte ho adorato, dall'altra letto con un po' di difficoltà il tuo racconto, Agostino. Mi spiego meglio. La prosa è molto scorrevole, immersiva, travolgente nel suo essere molto immersiva e fotografica. I dettagli crudi e macabri sono descritti in modo da suscitare interesse (o così è apparso a me, almeno) e la vicenda non presenta intoppi. Tuttavia, la trama è un po' banale, non ho colto proprio originalità, mi dispiace. Questo ogni tanto mi dava fastidio nella lettura, nonostante tutti i pregi non di poco conto che ho elencato. Perciò buon lavoro, ma che, almeno secondo me, non può aspirare ad altri apprezzamenti proprio per il forte limite di originalità, oltre che per i personaggi protagonisti presentati un po' troppo di striscio e con cui non sono riuscito ad entrare in empatia.


Grazie, Robin. So che la trama non è originalissima, però, l'avevo messo in conto, dato i pochi caratteri. Ho provato a sviluppare il personaggio di Raymond in modo che avesse un minimo di profondità anche senza parlare. Mi spiace che il tentativo non ti sia piaciuto: spero che la prossima volta mi riesca meglio.

Alla prossima!

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Re: Martirio

Messaggio#10 » mercoledì 17 febbraio 2021, 23:06

MentisKarakorum ha scritto: Prime Impressioni. Ciao Agostino, rieccomi a commentare un tuo pezzo anche se, come sai, sono da sempre un tuo fan.

Aderenza al tema. Il tema c’è, compare benissimo nel finale, in cui i protagonisti sventano sul filo del rasoio chissà quale rito blasfemo.

Punti di miglioramento. Ho amato l’atmosfera gotica che descrivi, però quando fai comparire delle armi da fuoco (carabina e pistola) ho iniziato a confondermi sull’epoca in cui si svolge la storia. La tortura e i riferimenti all’inquisizione fanno pensare al medioevo, le armi da fuoco all’epoca moderna. Poco male, in realtà, anche senza troppo contesto il world building mi è piaciuto.
Sullo stile, ti segnalo una frase che ho notato anche in prima lettura: circondato da ossa umane disposte secondo geometrie perverse, so che lo spazio è poco, ma quelle geometrie perverse mi fanno venire parecchia voglia di saperne di più: sono sculture di ossa come quelle dell’ossario di Kutna Hora, per capirci? Magari ci stava qualche dettaglio in più. Ti segnalo anche qualcosa su cui un vero shownazi potrebbe sollevare questioni: La parte destra del suo volto è gonfia e deforme, traforata da quelle che sembrano le orbite di centinaia di piccoli occhi. Urla qualcosa. : non serve dire “sembrano”, e riguardo a “urla qualcosa”, specifica cosa: potrebbe essere un verso in una lingua sconosciuta/blasfema, per intenderci.

Punti di forza. Sei il maestro del brivido di MC, e ti confermi tale. Mi sono piaciuti i dettagli grandguignoleschi della tortura (mi piacciono queste situazioni splatter), mi è particolarmente piaciuta l’idea di armare l’Inquisizione con armi moderne (potrebbe venirne fuori un bel world building, non conosco romanzi che esplorano questo tema), e il riferimento al libro maledetto di Lovecraft/Bloch è una bella strizzatina d’occhio ai nostri autori preferiti. Insomma, non so se l’hai capito, ma ho letto il tuo pezzo molto volentieri.

Conclusioni. Un racconto equilibrato, con parecchi dettagli forti che tengono alta l’attenzione. Belli i riferimenti a opere già conosciute e l’esplorazione in chiave moderna dell’Inquisizione. Magari la trama non è così originale (anche il tema dell’Inquisitore che salva il mondo è ormai un cliché, colpa di Evangelisti che l’ha sviscerato all’inverosimile), però mi ha divertito.


Grazie dei complimenti, Mentis: sei troppo buono.
Per quanto riguarda le armi, l'idea era di un racconto ambientato nel XVI secolo (la carabina e la pistola sono ad avancarica. Forse avrei dovuto specificarlo) un periodo in cui l'Inquisizione era molto attiva, in realtà molto di più che nel periodo medievale.
Eh, lo so che la trama non è originalissima. Spero di far meglio la prossima volta ;-)

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Giovanni Attanasio
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Re: Martirio

Messaggio#11 » sabato 20 febbraio 2021, 13:34

Ciao! (I pareri espressi sono soggettivi e guidati solo dal mio ragionare sul testo.)
Racconto molto interessante. C’è una certa dinamicità narrativa, il testo è fluido e scorre benissimo verso il finale. Il setting poi mi è molto congeniale e le descrizioni non sono fastidiose e pesanti (non hai voluto girare il coltello nella piaga, ecco).
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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Re: Martirio

Messaggio#12 » sabato 20 febbraio 2021, 22:36

Giovanni Attanasio ha scritto:Ciao! (I pareri espressi sono soggettivi e guidati solo dal mio ragionare sul testo.)
Racconto molto interessante. C’è una certa dinamicità narrativa, il testo è fluido e scorre benissimo verso il finale. Il setting poi mi è molto congeniale e le descrizioni non sono fastidiose e pesanti (non hai voluto girare il coltello nella piaga, ecco).


Grazie, Giovanni. Una curiosità: cosa vuoi dire "non ha voluto girare il coltello nella piaga"

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Re: Martirio

Messaggio#13 » domenica 21 febbraio 2021, 12:18

Ciao Agostino, ho poco da dire sullo stile del tuo racconto. La narrazione è immersiva dall’inizio alla fine grazie a un buon uso di dettagli sensoriali che risucchiano completamente il lettore nella dinamica inerente la scena della tortura. Ho rivissuto grazie a te certe atmosfere de Il Nome della Rosa a cui credo tu abbia fatto esplicito riferimento (vedi il monaco della biblioteca che non a caso hai scelto di chiamare Berengario).
Ho qualche perplessità sul plot-twist che aggiunge poco alla storia. Cioè scopriamo che i torturatori sono i buoni e non i cattivi, ma lo ritengo in ogni caso un finale un po’ piatto.
Un ultimo appunto riguarda una questione legata al patto con il lettore: Ambrosio sussurra la sua confessione all’orecchio del protagonista, di conseguenza quest’ultimo viene a sapere qualcosa che noi continuiamo a non sapere. Ecco, questa l’ho trovata un’incoerente interruzione nel processo d’immedesimazione, visto che fino ad allora chi leggeva era “un corpo solo e un’anima sola” con il pdv.
A rileggerti.

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Giovanni Attanasio
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Re: Martirio

Messaggio#14 » domenica 21 febbraio 2021, 13:38

Pretorian ha scritto:Grazie, Giovanni. Una curiosità: cosa vuoi dire "non ha voluto girare il coltello nella piaga"


Volevo fare una battuta sul fatto che trattandosi di tortura, non hai però voluto esagerare e ti sei tenuto a freno in quel senso. In un testo di così breve durata ogni carattere conta e tutto dev'essere perfetto.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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Re: Martirio

Messaggio#15 » domenica 21 febbraio 2021, 16:04

Ritmo sostenuto, un buon thrilling dall’inizio alla fine. Un crossover tra In Nome della Rosa e Van Helsing. L’azione perpetuata ti ha dato poco tempo e pochi caratteri per delineare meglio la soluzione e quindi si pecca un po’ di worldbuilding in questo pezzo. Meno tortura e magari uno scambio di battute in più con L’Abate avrebbe giovato d questo punto di vista.
“- Ha studiato da cerusico, sai? Può individuare qualunque punto sensibile del tuo corpo e sfruttarlo al meglio –“
“Non tradirò i miei compagni e non abiurerò la mia fede!”
C’è dell’infodump non riechiesto e una patina di cliché in questi due esempi. Se infilzi ferri arroventati nelle carni di qualcuno non credo abbia la lucidità di spaventarsi ancora di più sentendo il curriculum del proprio aguzzino. Io avrei messo un dialogo sul macabro andante in cui il protagonista e Raymond discutono sulla prossima parte del corpo da affliggere.
Avevo pensato ad una ambientazione medievale prima che saltasse fuori una carabina.
Il racconto finisce con un’altra frase da cliché, senza infamia e senza lode.
Con qualche pizzico di originalità nei personaggi e nell’antagonista sarebbe stato un pezzo ottimo.
Il tema c’è ma con riserva: Raymond e il pov intervengono durante il rito, ma nulla ci dice che abbiano salvato la baracca all’ultimo istante, ben che meno all’ultimo minuto che è un’unità di misura molto specifica.

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Re: Martirio

Messaggio#16 » lunedì 22 febbraio 2021, 7:23

Ciao Agostino. Scrittura scorrevole e giusti i dettagli che hai usato.
Non sono proprio d'accordo sul fatto che sia una scrittura completamente immersiva perché il pov sa quale minaccia stanno cercando, ma noi non lo capiamo fino alla fine. Inoltre, secondo me, il tema non è completamente centrato perché da quello che dicono (È troppo pericoloso per poterlo lasciare integro e ci sono altri eretici a cui dare la caccia. Bruciandolo adesso, accendiamo la fiamma che ci servirà per i roghi) non hanno sventato completamente la minaccia.
La storia di base è un po' clichè, ma ben dettagliata.

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Re: Martirio

Messaggio#17 » mercoledì 24 febbraio 2021, 22:36

Ciao Agostino.
Complimenti per il racconto. Io a differenza di altri avevo capito il periodo in cui hai ambientato la storia, e questo mi aveva permesso di comprenderla ancora più a fondo.
Nonostante, per tua stessa ammissione, hai utilizzato una trama già vista, per me hai svolto molto bene il racconto.
Come ti ha fatto già notare qualcuno, c'è stata qualche piccola sbavatura per mantenere l'immersione focalizzata al 100%, ma ci può stare.
A rileggerti. Buona serata.

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Re: Martirio

Messaggio#18 » giovedì 25 febbraio 2021, 22:33

Ciao Agostino, piacere di trovarti.
Il tuo racconto mi ha dato la sensazione di zoppicare un po' e di non avere la scorrevolezza che hanno avuto altri tuoi testi in quanto a stile serrato e idee chiare.
Ho avuto i primi intoppi nel dialogo iniziale e questo è dovuto a una certa artificiosità. Un esempio:
"Non saprete niente da me… niente! – scandisce ogni singola parola. – Non tradirò i miei compagni e non abiurerò la mia fede!"
A parte che sembrano delle frasi molto infodump, che servono più a dare informazioni al lettore che al personaggio, mi sono chiesto come una persona torturata possa formulare frasi così ricche e complesse.
Sorvolando su questi passaggi, il ribaltamento di prospettiva su chi è buono e chi cattivo è stato interessante. Credo sia mancato, però, molto contesto per rendere meglio la tua idea.
In che epoca siamo, per esempio? All'inizio sembrava medioevo, poi compare una pistola e una carabina. Questo disorienta.
Il libro a quale rituale avrebbe portato? Anche questa mancanza non permette al lettore di capire bene se questi eretici fossero davvero il male oppure no, perché quello che ci mostri è stata soltanto una testa deforme.
Insomma, qualche particolare in più avrebbe delineato meglio quello che avevi in testa. Alla prossima!

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Re: Martirio

Messaggio#19 » sabato 27 febbraio 2021, 15:17

Un racconto più che buono cui, a mio avviso, gioverebbe un po' più di caratterizzazione del protagonista che, nonostante sia il pdv del tutto, rimane distante concedendo ben poco di se stesso al lettore. Raymond è un personaggio già molto più riuscito, ma della voce narrante ci arriva proprio poco. Qualche refusetto che stona ("Gli sposto il cappuccio del saio di Berengario") e un alzatina di sopracciglia sulla risoluzione perché una volta ottenuta la confessione sembra letteralmente che debbano fare pochi passi per raggiungere il luogo del misfatto (tra l'altro all'interno di un edificio bello grosso). Sul tema: presente anche se poco fondante il racconto nel suo complesso. Considerando tutto, per me un pollice tendente verso l'alto in modo anche brillante per un certo livello di coesione interna che riesci a fare mantenere al racconto.

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