L'assassino agli antipodi

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roberto.masini
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L'assassino agli antipodi

Messaggio#1 » martedì 16 febbraio 2021, 0:22

Avevo deciso di visitare la Nuova Zelanda selvaggia. Le gare di Coppa America tra Luna Rossa e Ineos erano state rinviate a causa di un lockdown per il COVID-19.
Il mio amico neozelandese, velista di chiara fama, John Allwhrigh, mi aveva parlato dei Catlins all’estremità sud dell’isola:
«Incontrerai pascoli, foreste vergini, fiumi, cascate e una costa con lunghe spiagge sabbiose, grotte e alte scogliere. Prendi la Southern Scenic Route e lasciati guidare dal paesaggio!».
«Ma io volevo vedere il faro di Nugget Point!»
«Che turista banale! Tutti vogliono andare lì. Io ti volevo consigliare la Nuova Zelanda sconosciuta!»
«Sì ma oggi non mi puoi accompagnare!»
«Mi dispiace. Devo dare una mano agli organizzatori della Coppa. Ti aspetto questa sera per una succulenta cena a base di paua
«Che cos’è?»
«Una prelibatissima lumaca di mare.»
«Allora… a stasera!»
«Buon viaggio!»

Affittata un’auto, raggiunsi Kaka Point e mi fermai poco dopo, su indicazione del mio amico, sulla costa sud della punta di Nugget Point. Giunsi a un punto dove ammirare dall’alto la spiaggia ciottolosa di Roaring Bay. Con il binocolo osservai una colonia di pinguini degli antipodi.
Raggiunsi il sentiero che portava al faro. Mi fermai su un piccolo terrazzo panoramico. Qui raccolsi dei gustosi mirtilli. Stranamente non avevo incontrato nessun turista. Stavo per ritornare sui miei passi, perché sapevo che il faro non era visitabile, quando vidi venire verso di me un vecchio barbuto.
«Ehilà!» mi salutò. «Vuoi visitare il faro?»
Stupito, feci cenno di sì.
Mi raggiunse. «Sono Cleve, il guardiano. Vieni!»
Ai piedi del faro il vecchio cominciò a spiegare:
«Fu costruito nel 1869. Il suo nome deriva dagli scogli che lo circondano e che richiamano, al tramonto e all’alba, nel colore e nell’aspetto, delle pepite d’oro immerse nell’oceano.»
Risalita la scala a chiocciola, raggiungemmo la sommità, dove il vecchio m’indicò in un tratto di mare un branco di orche.
Era giunto il tempo del commiato.
«Al ritorno non ti fermare sulla spiaggia: circola un pinguino assassino!»
Mi sembrò un vecchio pazzo e così mi allontanai in fretta.
Per nulla intimorito dal suo avvertimento, mi fermai sulla spiaggia di sabbia dorata, dove intravidi leoni marini ma soprattutto una colonia di pinguini.
Erano alti circa mezzo metro. Gialli con le piume nere in testa, avevano una banda bianca che andava dalla base del becco alla nuca, passando per gli occhi anch'essi gialli.
All’improvviso un suono stridulo e tutti gli animali si dispersero. Intorno a me non c’era più nessuno. Sentivo solo il rumore del mare agitato dal vento, mentre il cielo si copriva di nuvole foriere di pioggia.
Lì, dove prima c’erano i pinguini, scorsi delle orme. Sembravano quella di un enorme pinguino. Non so perché le seguii. Mi condussero a una grotta. Mi fermai sulla soglia. Ero zuppo a causa della pioggia e delle ondate che sferzavano il litorale.
Un altro grido e dalla grotta uscì un pinguino alto come me ma pesante. Nonostante corresse potevo stimare che pesasse due volte più di me.
Fuggii ma mi raggiunse. Mi soffocò con il suo peso e cominciò a beccarmi. Tentai inutilmente di afferrargli il becco.

«Svegliati, Carlo!»
«John, John, dove mi trovo? Non sono morto?»
«No, non ancora. Sei all’ospedale.»
«E quel pinguino l’avete catturato?»
«Quale pinguino?»
«Il pinguino gigante…il guardiano del faro mi aveva avvertito…»
«Guarda che sulla spiaggia dove ti abbiamo trovato non c’era nessun pinguino e non esiste a Nugget Point nessun guardiano del faro!»
«Ma le ferite, qui sul volto…»
«Sei caduto sulle rocce.»
«Ma John, io ti giuro che l’ho visto!»
«Certo che l’hai visto. Hai mangiato queste bacche che ti abbiamo ritrovato in tasca. Hai raccolto i frutti di una pianta che in Cile chiamano hierba loca cioè una pernezia allucinogena…»
«Cioè ho sognato… ma tu…»
«Visto che non tornavi sono venuto a cercarti e ti ho trovato giusto in tempo prima che l’alta marea ti portasse via!»


New Zealand Herald, 15/02/2021. Un altro uccello mostruoso. Un team di ricercatori della Nuova Zelanda e dell’Italia ha scoperto il fossile in un masso a Otago, nel sud della Nuova Zelanda. Un accurato lavoro di estrazione ha rivelato lentamente che la roccia conteneva una moltitudine di ossa confuse di un colossale pinguino.



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antico
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Re: L'assassino agli antipodi

Messaggio#2 » martedì 16 febbraio 2021, 0:27

Ciao Roberto! Tutto ok con i parametri! Buona 150° EDITION!

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Polly Russell
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Re: L'assassino agli antipodi

Messaggio#3 » mercoledì 17 febbraio 2021, 14:11

Bentrovato e buondì!
Di certo apprezzo il collegamento a una vicenda reale e l’averci costruito un racconto intorno. Adoro questo genere di cose.
Nell’insieme trovo che tutta la parte iniziale non serva a nulla. Il protagonista poteva essere lì per qualunque motivo, quindi tutta la spiegazione che ci dai non arricchisce la trama.
Avrei risparmiato caratteri e ne avrei spesi un po’ di più per descrivere il mega pinguino e il suo attacco.
Nella scena dell’attacco, appunto, c’è un po’ di ridondanza: pesante/pesa il doppio... e in generale mi pare poco vivida. Forzerei di più sulle emozioni del protagonista.
Polly

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Stefano.Moretto
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Re: L'assassino agli antipodi

Messaggio#4 » giovedì 18 febbraio 2021, 13:13

Ciao Roberto
devo essere onesto, questo racconto non mi è piaciuto molto. La narrazione è un po' piatta, è in prima persona ma c'è così poca introspezione che sembra di leggere una terza con narratore onnisciente. Inoltre tutto il testo dà una sensazione di irreale per diversi motivi.
I dialoghi non sembrano realistici, sia per le battute in sé che per un eccessivo uso di punti esclamativi e puntini di sospensione. Poi quando al protagonista viene detto che mangeranno lumache di mare non c'è la minima reazione, né di disgusto, se non è abituato, né di golosità se invece conosce già il piatto. Insomma, qualcosa che renda la persona "reale".
La descrizione degli eventi ha una tempistica sballata, ad esempio quando il tizio gli fa visitare il faro fai passare un bel po' di tempo in poche righe. In generale alterni troppo rapidamente frasi in cui il tempo di lettura equivale al tempo della narrazione (o addirittura è più rapido, come se si leggesse uno slow motion) e frasi in cui il tempo scorre a enorme velocità.
Altro esempio:
Un altro grido e dalla grotta uscì un pinguino alto come me ma pesante. Nonostante corresse potevo stimare che pesasse due volte più di me.

Qui il pinguino sta correndo verso il protagonista, ma questo si ferma a fare una stima accurata del suo peso come se lo vedesse correre al rallentatore (o non gli fregasse del fatto che sta per venire travolto).

Curiosità mia: nel racconto ti riferisci al Moa gigante o Dinornis? Vedendolo a me verrebbe in mente più uno struzzo che un pinguino.

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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: L'assassino agli antipodi

Messaggio#5 » giovedì 18 febbraio 2021, 22:26

Ciao Roberto.
Purtroppo devo unirmi a Stefano riguardo il giudizio da dare a questo racconto. Da sostenitore della superiorità narrativa del mostrato sul raccontato, mi è infatti difficile apprezzare il tipo di narrazione da te scelto. Il distacco emotivo dal protagonista è troppo alto, e questo nonostante l'uso della prima persona (ma, come giustamente sottolineato da Stefano, la tua è una prima persona che sa di terza). Manca qualsivoglia dettaglio sensoriale in grado di farci entrare nella testa del personaggio, di farci sentire le sue sensazioni. Così com'è, il tuo protagonista (alla pari degli altri personaggi) appare come una mera marionetta che fa quello che vuole l'autore, non quello che farebbe davvero lui.
Essendo le criticità di questo racconto macroscopiche e non risolvibili con qualche aggiustamento qua e là, mi spiace dover dire quello che nessun autore vorrebbe mai sentirsi dire, ma sono dell'idea che a volte uno schiaffo sia più efficace di una carezza (oddio, spero che nessun membro dell'Associazione Genitori legga questa frase...). C'è solo una cosa che devi fare: tirare su una bella riga e riscrivere tutto daccapo, questa volta ricordandoti però che una storia è composta da 3 elementi fondamentali, traccia, ambientazione e personaggi, i quali devono però essere tenuti insieme da un quarto elemento, il più importante di tutti, il conflitto. Senza conflitto non c'è storia. Ora, il tuo racconto dispone di tutti e tre gli elementi di partenza, seppur abbozzati (giusto l'ambientazione è quello più dettagliato). A te il compito di svilupparli e trovare il collante in grado di generare il conflitto.
lupus in fabula

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filippo.mammoli
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Re: L'assassino agli antipodi

Messaggio#6 » sabato 20 febbraio 2021, 19:24

Ciao Roberto, piacere di leggerti.
Neltnui racconto non c'è niente che no vada, non ci sono errori grossolani e la storia potrebbe ssere anche interessante.
Però, nonostante la prima persona sia per sua natura più immersiva, devo dire che la forma del "raccontato" prevale sul "mostrato" e questo non consente di emoatizzate con il protagonista. Si vive tutta la sua vicenda in modo un po' piatto e distaccato.
La storia in sé poteva essere anche carina e il finale, se gestito meglio, poteva risultare un bel twist.
Il tema mi sembra che intervenga in modo piuttosto marginale.
C'è del potenziale ma mi è mancato il pathos, peccato.
Alla prossima.

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Gennibo
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Re: L'assassino agli antipodi

Messaggio#7 » lunedì 22 febbraio 2021, 22:01

Ciao Roberto, del tuo racconto mi è piaciuto l’inizio, con la promessa di andare in Nuova Zelanda, ma poi sono subito cominciate le perplessità, la prima: dici che c’è stato un rinvio della Coppa Americas causa covid, cosa vuol dire? Che adesso c’è il rinvio o no? Perché non si capisce a quale scopo sia stata data quella notizia. Io mi sono immaginata che in quel momento ci fosse il rinvio, altrimenti perché parlarne? Ma poi dici che il tuo amico non può accompagnarti a causa della coppa (quale coppa se è stata rinviata?)
L’idea mi piace molto, e lo stile mi ha ricordato un po’ quello di Mary Shelley in Frankestein, però mi è mancato di empatizzare con il personaggio, soprattutto nel momento in cui viene aggredito dal pinguino. Taglierei parte delle descrizioni della prima parte e invece allungherei il momento della lotta con il pinguino.
Alla prossima!

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wladimiro.borchi
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Re: L'assassino agli antipodi

Messaggio#8 » martedì 23 febbraio 2021, 11:36

Ciao Roberto,
te l'ho già detto una volta. Il tuo modo di scrivere mi ricorda H. P. Lovecraft: sia nelle tematiche, sia nella ridondanza delle informazioni, sia nella terzietà emotiva del PDV.
Non empatizzo, ma mi appassiono, mi incuriosisco, mi tieni attaccato in un altro modo.
Io a differenza tua, cerco di mettere in gioco quanta più immersione possibile, ma non credo che una esista un modo "perfetto" e "irrinunciabile" di raccontare una storia.
Riesci a prendermi, seppur nella diversità del tuo stile dal mio e per me basta.
Per quanto mi riguarda, un buon racconto.
A rileggerci presto.
W

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Gimmi
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Re: L'assassino agli antipodi

Messaggio#9 » martedì 23 febbraio 2021, 12:25

Ciao!
Sono in ritardo e sarò diretto. Perdona se sembro brutale ^^

Il caro e vecchio "era tutto un sogno" lo eviterei come la peste. Sì, è vero, in un racconto così breve si potrebbe chiudere un occhio, ma alla fine non mi è rimasto molto. Allora - forse - si poteva giocare di più con l'allucinazione e comporne la maggior parte del racconto. Ma dato che non è il "visivo" la parte forte della prosa, ci penserei bene.
Non ho capito perché tutta la prima parte che ci informa delle gare e del Covid, ma che poi non ci interessa per il racconto. Molti dettagli inutili che diluiscono troppo la trama, a mio avviso.

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Eugene Fitzherbert
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Re: L'assassino agli antipodi

Messaggio#10 » mercoledì 24 febbraio 2021, 22:59

Ciao, Roberto,
bentrovato qui su Minuti Contati.
Il racconto che hai scritto è sbilanciato soprattutto: c'è una prima parte introduttiva lunghissima, con tanti riferimenti geografici da Lonely Planet, che però non porta a niente nel proseguire della storia.
L'apparizione del pinguino assassino, per quanto fichissima perché mi ricorda il videogame Disgaea, non ha lo spazio che merita: è molto fugace e poco incisiva.
Il finale 'da Allucinazione' è un escamotage un po' abusato.

Sul versante stilistico, ti hanno già detto tutto.
Alla prossima.

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roberto.masini
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Re: L'assassino agli antipodi

Messaggio#11 » giovedì 25 febbraio 2021, 22:44

wladimiro.borchi ha scritto:Ciao Roberto,
te l'ho già detto una volta. Il tuo modo di scrivere mi ricorda H. P. Lovecraft: sia nelle tematiche, sia nella ridondanza delle informazioni, sia nella terzietà emotiva del PDV.
Non empatizzo, ma mi appassiono, mi incuriosisco, mi tieni attaccato in un altro modo.
Io a differenza tua, cerco di mettere in gioco quanta più immersione possibile, ma non credo che una esista un modo "perfetto" e "irrinunciabile" di raccontare una storia.
Riesci a prendermi, seppur nella diversità del tuo stile dal mio e per me basta.
Per quanto mi riguarda, un buon racconto.
A rileggerci presto.
W

Non posso che devotamente ringraziare per l'accenno al solitario di Providence, maestro di molti di noi!
Grazie, Wlad!!!

Andrea Cangiotti
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Re: L'assassino agli antipodi

Messaggio#12 » giovedì 25 febbraio 2021, 22:48

Questa storia prende spunto da un fatto reale e quindi, forse, manca un po' di "brio". La storia scorre bene, ma non mi ha coinvolto emotivamente. Mi è rimasta un po' fredda, se così si può dire. Però i dialoghi sono ben costruiti e convincenti.
Nel complesso un lavoro discreto, per i miei gusti, anche se forse manca un po' di contorno, che si soffermi di più sui luoghi e sui sentimenti umani. Il tema richiesto è stato trattato.

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roberto.masini
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Re: L'assassino agli antipodi

Messaggio#13 » giovedì 25 febbraio 2021, 22:50

Se il pathos non c'è non c'è.
Mi è piaciuto il riferimento a una falsa prima persona. Ci lavorerò.
Accetto il termine abusato ma specifico, per alcuni commentatori, che qui si parla di un' allucinazione non di un sogno!
Grazie comunque di tutti i vostri costruttivi suggerimenti.

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antico
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Re: L'assassino agli antipodi

Messaggio#14 » mercoledì 3 marzo 2021, 17:53

Il tuo è uno stile antico, mi ricorda Salgari con i suoi pirati della Malesia che si muovevano in un contesto da lui immaginato in quanto non vissuto, rimani molto esterno, racconti parecchio, ed è il tuo modo di scrivere, il tuo stile. Ci sono però degli equilibri che non riesci a rispettare perché tendi a fare la sinossi di un qualcosa di più lungo e questo è dannatamente controproducente in un brevissimo. Procedere linearmente in uno spazio così ristretto e con uno stile simile ti porterà sempre a dover gestire forzatamente i tempi in fase avanzata di racconto e qui succede soprattutto nella visita al faro. Dovresti dunque decidere di sacrificare qualcosa e portarci subito dentro l'azione per farci vivere più a lungo il quid del testo, in questo caso l'incontro con il pinguino assassino. Per fare un esempio, in questo caso potevi eliminare proprio la scena nel faro e fare introdurre il pinguino assassino dal suo amico nella prima parte, avresti risparmiato spazio per dare maggiore consistenza alla scena clou, tanto per dirne una. Il tema c'è anche se non in modo così fondante il racconto stesso. Concludendo, per me un pollice tendente verso l'alto anche se al pelo soprattutto per la gestione degli spazi.

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