Gruppo QUANTUM LEAP: Lista racconti e classifiche

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antico
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Gruppo QUANTUM LEAP: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 16 febbraio 2021, 2:33

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BENVENUTI A LA CENTOCINQUANTESIMA EDITION, LA SESTA DELL'OTTAVA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 150° ALL TIME!

Questo è il gruppo QUANTUM LEAP de LA CENTOCINQUANTESIMA EDITION con il TEAM DI MC come guest stars (Maurizio Bertino, Francesco Nucera, Massimiliano Enrico, Roberto Romanelli, Angelo Frascella).

Gli autori del gruppo QUANTUM LEAP dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo TARDIS.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo TIME WARP.


Questo è un gruppo da DIECI racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati dal TEAM DI MC. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK D'ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso del RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nel corso dell'Era in corso e che non hanno acquisito punti nel RANK ALL TIME sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Importante accorgimento: in quest'Era il gruppo con il Leader della classifica non potrà mai essere quello con più racconti, motivo per cui quando ci sarà un numero diverso di racconti per gruppo, come in questa edizione, gli ultimi racconti verranno assegnati saltandolo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo QUANTUM LEAP:

Un passo indietro, di Gabriele Dolzadelli, ore 23.01, 4190 caratteri
La Legge della Giungla, di Matteo Mantoani, ore 23.36, 4231 caratteri
Il portiere di riserva, di Andrea Spinelli, ore 00.55, 4206 caratteri
Click, di Dario Cinti, ore 00.52, 4213 caratteri
L’ultima evasione, di Giuliano Cannoletta, ore 23.15, 3475 caratteri
Specialisti del ritardo, di Giovanni Attanasio, ore 23.13, 4090 caratteri
Vuoto dentro, di Morena Bergamaschi, ore 23.41, 3437 caratteri
L’ultimo giorno di scuola, di Sherwood, ore 22.02, 3602 caratteri
La legge dell’ultimo minuto, di Valerio Covaia, ore 00.23, 4231 caratteri
Ordini della regina, di Mario Mazzafoglie, ore 01.26, 2942 caratteri MALUS 5 PUNTI

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 25 FEBBRAIO per commentare i racconti del gruppo TARDIS Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 26 FEBBRAIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo TARDIS e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo TARDIS.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA CENTOCINQUANTESIMA EDITION A TUTTI!



alexandra.fischer
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Re: Gruppo QUANTUM LEAP: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » venerdì 19 febbraio 2021, 16:31

Buon pomeriggio, ecco i miei commenti e relativa classifica:

UN PASSO INDIETRO di Gabriele Dolzadelli Tema centrato. Racconto dalla nota poetica. Punti di forza: l’ambientazione realistica del bar, con il gestore Biggio che fa anche da confidente al protagonista, solitario, con la fissa delle scommesse e un lavoro frustrante (glielo dice sotto forma di dialogo, a mezza bocca, mentre sorseggia la birra, quindi è una confidenza astuta). L’ingresso della bella Gioia (bellissima l’immagine dei capelli mossi-caramello e quella del naso leggermente alla francese) scombina le carte del Nostro, tornato in modalità chiacchiere da bar (commenta l’impresa del campione di turno), perché ci scappa l’appuntamento, dopo aver bevuto insieme. Peccato il ritardo del Nostro, il giorno fatale, e tutto per colpa dell’ora legale, che gli scompagina i piani. Bella la nota soprannaturale di lei che gli sorride, vestita di rosso e scompare subito dopo, per lasciare il posto alla civetta dell’edicola. Qui c’è un’eco calviniana.
Punti deboli, nessuno.

LA LEGGE DELLA GIUNGLA di Matteo Mantovani Tema centrato. Punti di forza: quello fondamentale, la trama. Si riassume tutta in, viaggiatore distratto privo di biglietto prende all’ultimo istante il treno della coincidenza grazie a un colpo di fortuna…esotico. Il linguaggio è scorrevole, graffiante. Rendi il personaggio del passeggero anziano e grassotto antipatico al punto giusto. Si siede accanto al silenzioso sikh e comincia un discorso intriso di frasi fatte pungenti e anche offensive (come il fatto di dargli dello sporcaccione per via dei capelli nascosti nel turbante, cosa non vera). Il protagonista, rimasto nei pressi, assiste al tutto con l’angoscia della dimenticanza e della paura del controllore, lo hai costruito con tale maestria che sembra di essere lì con lui (insulta anche il bus nella mente). Bellissima la trovata del sikh che mangia il biglietto dell’antipatico extralarge per favorire il Nostro e gli strizza anche l’occhio. Va bene così, perché hanno un’indole come quella che hai descritto (talento per le lingue e intuito per le situazioni).
IL PORTIERE DI RISERVA Di Andrea Spinelli Tema centrato. E in un racconto che mostra il lato spietato del mondo calcistico. Punti di forza: la figura del protagonista, portiere ormai in declino, e sul punto di dover perdere apposta una partita di grande importanza per via del giro di scommesse, il quale, malgrado sia conscio di quanto gli costerà la dignità di sportivo (vincere vuol dire finire sul lastrico) para il tiro per amore della figlia Alice, presente all’incontro. La terminologia sportiva, la descrizione delle azioni in campo, sono molto curate (tre minuti di recupero, pressare alto, fare il tunnel, terzino, stopper, l’immagine dell’arbitro con il cartellino rosso). Ci sono anche i nomi a rendere credibile il tutto (il mister Cuccureddu, porta il nome di un celebre campione, poi, il calciatore della scena finale del rigore, “biondo sosia di Totti) e c’è una nota comica (il nome dell’olandese Von Kiappen). L’ambientazione c’è, vedi il volto dipinto del tifoso, il coro di imprecazioni durante il fallo (efficace il paragone apertura cellophane della merendina-frattura del ginocchio per rendere il rumore).
Punto debole.
Ti scrivo la frase corretta: “Dai, papà”.


CLICK Di Dario Cinti Tema centrato. E in modo drammatico. Il punto di forza decisivo è quello del personaggio del sergente con il piede sulla mina antiuomo e il suo modo semplice di rassegnarsi alla fine imminente (non c’è salvezza, è sola e in balia del pericolo di finire prigioniera di Saddam Hussein, nel caso in cui la mina non dovesse funzionare prima, e poi c’è l’arrivo inquietante della jeep palestinese). E allora, ricorda il ballo della scuola, la scoperta dell’amore e sì, vuole il suo ultimo minuto di musica (il lato trasgressivo del walkman portato in missione malgrado il divieto la rende ancora più umana, toccante, come il suo complesso di avere il sedere troppo grosso, ma non per il suo Mark, che ha visto la dolce Cindy oltre alla “Chevry” dei crudeli compagni di scuola, e non importa se ora è sposato e al sicuro in USA).
Punto debole.
Ti riscrivo la frase corretta: Ne afferro un lembo, ben attenta a non muovere un muscolo.


L’ULTIMA EVASIONE di Giuliano Cannoletta Tema centrato. L’ultimo minuto di un grande illusionista. Punti di forza: il Lord Magnus capace di stupire il pubblico con grandi effetti speciali ha grandi somiglianze con Houdini. Questo lo rende molto riconoscibile dal Lettore. Il rapporto con il maestro Osman, poi, lo umanizza, perché è da lui che impara il gusto di far tremare gli spettatori, di far quasi venire loro voglia di vederlo morire per poi salvarsi per miracolo e scacciare da loro il senso di colpa per quella vena sadica. Altro colpo da maestro, caratterizzare Osman con il gioco della monetina. Il finale è ineccepibile: sentendosi sull’orlo del declino e deluso dall’allievo Enric, il grande illusionista dà apposta al pubblico quello che vuole, l’ultima macabra sorpresa in un incidente forse architettato da Enric nel numero della bara di cristallo immersa nell’acqua.
Punti deboli: nessuno.

SPECIALISTI DEL RITARDO di Giovanni Attanasio Tema centrato. Punti di forza: il surrealismo della storia. A me è parsa originale l’immagine della mummia e del sarcofago che suonano nel locale. Quanto ai personaggi dei coniugi litigiosi, hanno un che di teatrale. Sembrano una versione modernizzata di Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. Indovinato l’uso del punto di vista: chi se non un cliente in attesa della ragazza ritardataria avrebbe potuto godersi il loro spettacolo di frecciate pesanti? Dall’abbigliamento alla scelta del locale, passando per la miccia che rischia di far saltare tutto: la scarsa puntualità della moglie, difetto che ha in comune con la ragazza del Nostro, la quale appare all’ultimo minuto con un paio di sigarette. Morale: l’amore la vince anche sulle lancette dell’orologio (infatti, ecco il consiglio del marito di non lasciare la ragazza).
Punti deboli: nessuno.

VUOTO DENTRO Di Morena Bergamaschi Tema centrato. Punti di forza: l’ambientazione, essenziale. Lo studio medico, la casa della protagonista. Il racconto si regge con abili descrizioni, perché molto condensate, semplici (medico pelato, con la goccia di sudore, comprensibile mentre legge la terribile notizia alla protagonista: l’impossibilità di avere figli). Poi c’è questa casa, descritta attraverso lo scenario dei mutui e dei sacrifici fatta per accogliere qualcuno che non verrà mai (bella l’immagine dei giocattoli e delle risate infantili fantasma) e il confronto con le altre donne (una, la cognata, è una cattiva madre, non ha neppure voluto il figlio che ha). Di forte impatto il pugno contro lo specchio (una rabbia comprensibile, la protagonista si sente vecchia e inutile a trentacinque anni, ma ha una fragilità pregressa, vedi la fantasia infantile del suicidio tramite pillole). Meno male che il marito salva la situazione: c’è un bambino adottivo in arrivo e lui aveva avviato le pratiche di sorpresa.
Punti deboli: nessuno.

L’ULTIMO GIORNO DI SCUOLA di Sherwood Tema centrato. L’amore allievo-professoressa qui è descritto in modo molto delicato. Punti di forza: Lui è alle prese con l’acne giovanile, stretto nel suo pretenzioso abito da cresima ed è l’ultimo giorno di scuola. Deve proprio usare quell’ultima manciata di tempo per dichiararsi davanti alla bella docente di italiano (bella, dagli occhi blu, e preparata, dai modi fini e dall’abbigliamento elegante di altri tempi: vedi l’abito di seta bianco a fiori blu). Ben descritte le reazioni di lui davanti al discorso di prammatica per salutarla a fine anno, in vista della lontananza estiva: vorrebbe mangiarsi il foglio, appare timido, impacciato, suscita risate, ma è quando si trova solo con lei che la poesia gli sorge spontanea. L’amore impossibile ha dischiuso un talento poetico. Bellissima l’immagine di amore che se ne va come un’onda, lasciandosi però riflessi d’argento che la luna disperde. Perché il sentimento continua comunque a vibrare. Molto bella la scena finale, con lo stupore di lei davanti a quella dichiarazione spontanea che ha meravigliato lo stesso protagonista.
Punti deboli: nessuno.



LA LEGGE DELL’ULTIMO MINUTO Di Valerio Covaia Tema centrato. Punti di forza: Rendi bene l’angoscia di Giulio alle prese con la grande crisi dell’ispirazione letteraria: ansia da prestazione, certo, ma anche disturbi da ambiente (telefonate indesiderate da apparecchio fisso) e distrazioni come la tazza del caffè in frantumi sul tavolo di cucina. Poi, c’è anche lo sconcerto del pesce da compagnia che teme forse di finire come la tazzina. Unica nota rassicurante sul finale: il fatto che alla fine il Nostro si decida a prendere in mano la penna e a provarci, malgrado non sia convintissimo della rivista letteraria, ma l’istinto di scrivere c’è. Poi è carino il messaggio della madre che ha pensato al suo pasto. Punto debole: non è una storia, ma solo un flusso di coscienza. La prossima volta, una storia non ci starebbe male.

ORDINI DELLA REGINA di Mario Mazzafoglie Tema centrato. Punti di forza: è un racconto che deve qualcosa a Swift. Il generale è un gigante, se tiene sotto controllo il mondo intero, infatti vede la Lombardia e la Puglia come una persona qualunque vedrebbe case e alberi dalla finestra di casa sua o palazzine e qualche strada o viottolo, poi sputa sulla Torre Eiffel. Il fatto che lui lavori per la temibile Regina Biancaneve dà una nota comica al tutto, perché ribalta i luoghi comuni sulle fiabe. Poi è simpatico questo tenente Gargamella, alle prese con la difficoltà di acchiappare l’ultimo “lillipuziano” della giornata (accidenti nel rimprovero Gargamella fa scricchiolare la Statua della Libertà e strappa un sorriso amaro il vedere che si deve catturare per obbiettivi: sette uomini al giorno per tenersi il lavoro). Finale concitato e si capisce bene perché, c’è da tremare per il Generale e anche per il settimo uomo.
Punto debole: racconto non adatto a tutti, molto surreale.


La mia classifica è soffertissima, siete tutti ottimi autori:

LA LEGGE DELLA GIUNGLA di Matteo Mantovani

L’ULTIMA EVASIONE di Giuliano Cannoletta

IL PORTIERE DI RISERVA Di Andrea Spinelli

CLICK Di Dario Cinti

VUOTO DENTRO Di Morena Bergamaschi

UN PASSO INDIETRO di Gabriele Dolzadelli

L’ULTIMO GIORNO DI SCUOLA di Sherwood

ORDINI DELLA REGINA di Mario Mazzafoglie

SPECIALISTI DEL RITARDO di Giovanni Attanasio

LA LEGGE DELL’ULTIMO MINUTO Di Valerio Covaia

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Fagiolo17
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Re: Gruppo QUANTUM LEAP: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » sabato 20 febbraio 2021, 18:02

Ecco la mia classifica, sudata come ogni volta.
Le prime tre posizione sono davvero ravvicinatissime!


1. Il portiere di riserva, di Andrea Spinelli
2. L’ultima evasione, di Giuliano Cannoletta
3. La Legge della Giungla, di Matteo Mantoani
4. Click, di Dario Cinti
5. Ordini della regina, di Mario Mazzafoglie
6. Vuoto dentro, di Morena Bergamaschi
7. La legge dell’ultimo minuto, di Valerio Covaia
8. Un passo indietro, di Gabriele Dolzadelli
9. L’ultimo giorno di scuola, di Sherwood
10. Specialisti del ritardo, di Giovanni Attanasio



Il portiere di riserva, di Andrea Spinelli

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L’ultima evasione, di Giuliano Cannoletta
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La Legge della Giungla, di Matteo Mantoani
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Click, di Dario Cinti
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Ordini della regina, di Mario Mazzafoglie
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Vuoto dentro, di Morena Bergamaschi
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La legge dell’ultimo minuto, di Valerio Covaia
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Un passo indietro, di Gabriele Dolzadelli
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L’ultimo giorno di scuola, di Sherwood
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Specialisti del ritardo, di Giovanni Attanasio
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Debora D
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Re: Gruppo QUANTUM LEAP: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » sabato 20 febbraio 2021, 20:39

GRUPPO Quantum Leap
1. Il portiere di riserva, di Andrea Spinelli
2. La Legge della Giungla, di Matteo Mantoani
3. L’ultima evasione, di Giuliano Cannoletta
4. Click, di Dario Cinti
5. Specialisti del ritardo, di Giovanni Attanasio
6. La legge dell’ultimo minuto, di Valerio Covaia
7. Vuoto dentro, di Morena Bergamaschi
8. Un passo indietro, di Gabriele Dolzadelli
9. Ordini della regina, di Mario Mazzafoglie
10. L’ultimo giorno di scuola, di Sherwood

Vuoto dentro, di Morena Bergamaschi
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Ordini della regina, di Mario Mazzafoglie
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Valerio Covaia, La legge dell’ultimo minuto
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Sherwood, L'ultimo giorno di scuola
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Gabriele Dolzadelli, Un passo indietro
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Giovanni Attanasio, Specialisti del ritardo
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L’ultima evasione, Giuliano Cannoletta
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Dario Cinti, Click
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Mentis (Matteo Mantoani)
La legge della giungla
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Il portiere di riserva, Andrea Spinelli
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Davide_Mannucci
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Re: Gruppo QUANTUM LEAP: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 22 febbraio 2021, 14:16

Premetto che non è stato facile stilare questa classifica. I primi tre li ho avuti chiari subito anche se per decidere le posizioni del podio ho dovuto cercare il pelo nel pelo dell'uovo! La qualità dei primi tre era così eccellente che ha penalizzato alcuni racconti davvero niente male , come nel caso di Dario e Morena.
Ecco la classifica:


1 - La Legge della Giungla di Matteo Mantoani
2 - Il portiere di riserva - di Andrea Spinelli
3 - L'ultima evasione di Giuliano Cannoletta
4 - Click di Dario Cinti
5 - Vuoto dentro di Morena Bergamaschi
6 - Un passo indietro di Gabriele Dolzadelli
7 - Specialisti del ritardo di Giovanni Attanasio
8 - Ordini della regina di Mario Mazzafoglie
9 - L'ultimo giorno di scuola di Sherwood
10 - La legge dell'ultimo minuto di Valerio Covaia


1 - LA LEGGE DELLA GIUNGLA
Ciao Matteo! Davvero piacere di leggerti. Mi sono divertito e fino alla fine ho fatto il tifo per un gesto qualsiasi da parte dell'indiano che la facesse pagare al pazone con la panzona (ecco, forse l'unica nota stonata del racconto). La cosa che mi ha fatto apprezzare tanto il tuo racconto è essermi completamente immerso nei panni del protagonista. Io l'ansia per il tempo che passa l'ho sentita tutta, compresa la paura che l'indiano potesse reagire in modo scomposto. Insomma il terrore di perdere il treno me lo hai appiccicato addosso. Complimenti.
Mi piace il tuo stile. Direi un'ottima prova!
Caratterizzazione dei personaggi perfetta!
A presto!

2- IL PORTIERE DI RISERVA
Ciao Andrea e piacere di leggerti.
Il tuo racconto mi è piaciuto davvero tanto. Lo stile è uno dei punti di forza insieme alla capacità di rivelare progressivamente i dettagli giusti. Si scopre con lo scorrere del tempo che i due sono corrotti. Un buon lavoro di tessitura.
La tensione del pubblico si avverte tutta e il conflitto del protagonista è davvero reso bene.
Che dire! Una prova più che ottima.
A presto!

3 - L'ULTIMA EVASIONE
Ciao Giuliano, piacere di leggerti!
Enric, Enric...l'hai combinata grossa ma sei stato efficace: la compagnia non si scioglierà e il tuo maestro finirà con un ultimo grande spettacolo, proprio come voleva! Bravo Giuliano! Complimenti perché il racconto mi è piaciuto davvero. Funzionali gli stacchi/flashback anche se rischiavano di spezzare il ritmo. Invece hanno arricchito di tensione la trama. Ottimo lavoro. Anche io ho notato una breve ma brusca uscita dal pdv quando parli della tasca d'ossigeno ma non compromette per niente una prova che è ottima e che, visto che ho letto già dei racconti bellissimi, mi metterà in seria difficoltà per la classifica.
A presto!

4 - CLICK
Ciao Dario, piacere di leggerti!
Il racconto mi è piaciuto e non poco, al netto delle imperfezioni che ti hanno già fatto notare e che non sto a ripetere. Sì, è vero, il racconto poteva essere una bomba ma anche così fa la sua "porca" figura! Complimenti davvero. Mi è piaciuta molto la descrizione del flashback, l'hai resa davvero bene.
Sì, come ti ha detto Luca, il finale poteva essere ancora più forte se mostrato nel presente ma, nel complesso, una prova notevole! Bravo!
A presto

5 - VUOTO DENTRO
Ciao Morena, piacere di incrociarti e leggerti ancora!
Devo dire che il racconto non è male e, per tre quarti almeno, mi ci sono calato alla perfezione. Il tuo stile è davvero buono e, a distanza di un mese, l'ho trovato molto migliorato rispetto al racconto precedente. Il finale però mi ha lasciato perplesso e si nota che qualcosa non va, come se tu avessi voluto mettere il finale positivo per non sfociare nel dramma totale. Per carità, non sarebbe stato un male eh? Solo che nel contesto de racconto il risultato ne ha risentito. Resta però una prova buona e, ripeto, il tuo stile è veramente buono.
A presto

6 - UN PASSO INDIETRO
Ciao Gabriele e piacere di leggerti.
Il tuo racconto è ben scritto, ormai confermi, scrittura dopo scrittura, di saperti muovere molto bene e di avere una penna abile. Hai però dimostrato di saper fare molto meglio. È chiaro che la storia è buona e alla fine la realizzazione è discreta ma lo stacco tra la prima e la seconda parte è troppo brusco. È come camminare sul prato in piano e poi trovarsi ad affrontare una discesa improvvisa sul ghiaccio.
Questa però è l'unica cosa che mi ha "disturbato" perché lo stile non sarà immersivo ma, secondo la mia opinione, è azzeccato per il taglio malinconico che hai dato alla storia. Non è tra i tuoi lavori migliori ma una prova comunque discreta.
A presto!

7 - SPECIALISTI DEL RITARDO
Ciao Giovanni, piacere di leggerti!
Anche io, come Debora, ho apprezzato il racconto alla seconda lettura. All'inizio non capivo cosa stesse succedendo, probabilmente perché non mi ero calato nella storia. Il non capire che il narratore fosse un cliente non mi ha disturbato, anche perché non ho alcuna idiosincrasia verso il narratore onnisciente, anzi, a volte ci vuole proprio e, a seconda del tipo di racconto, la sua presenza è funzionale. Il fatto poi di aver scoperto che c'era un tizio che origliava, è stata una piacevole sorpresa. Mi piace la tua abilità a passare da uno stile all'altro in base al racconto e al taglio che vuoi dare. In questo gruppo ci sono racconti eccellenti ed è dura in filarsi in. zona podio ma questa mi sembra una prova più che discreta.
A presto!

8 - ORDINI DELLA REGINA
Ciao Mario e benvenuto su MC!
Anche io sono stato spiazzato e ho fatto fatica a capire la storia e soprattutto a immaginarmi il mondo che avevi creato. Rileggendo ma soprattutto leggendo la tua spiegazione, trovo che questo sia un ottimo spunto per creare qualcosa di più articolato e magari senza limite di caratteri così da tessere una trama complicata ma chiara. Trovo geniale l'idea e per questo mi permetto di consigliarti di riscriverla e sottoporla al Laboratorio. Purtroppo il limite di caratteri e, da quello che ho capito, le cose fatte all'ultimo minuto (appunto!!) hanno penalizzato il risultato.
Uno spunto buono che prometteva bene!
A presto!

9 - L'ULTIMO GIORNO DI SCUOLA
Ciao Sherwood, piacere di leggerti.
Non sono riuscito a entrare bene nella storia e non è solo per lo stile che non aiuta a uscire dalla zona del lettore distaccato , ma proprio perché sono rimasto per tutto il racconto ad aspettare un qualcosa che lo smuovesse e che catturasse il mio interesse. Resta comunque bella l'atmosfera e il tatto e la delicatezza con cui l'hai presentata.
A presto

10 - LA LEGGE DELL'ULTIMO MINUTO
Ciao Valerio, piacere di leggerti!
La scrittura è buona e fluida ma è troppo ancorata a quello che è un flusso di coscienza e non una storia vera e propria. Ripeto, è buono come flusso mdi pensieri e denota una certa padronanza della penna ma in alcuni punti ci si perde come quando cade la tazza. Ecco, anche io non sono riuscito a figurarmi bene la scena.
Probabilmente per deficit mio ma non sono riuscito ad apprezzare completamente la tua prova.
A presto
Davide Mannucci

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antico
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Re: Gruppo QUANTUM LEAP: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » lunedì 22 febbraio 2021, 15:09

Avete ricevuto quattro classifiche, ne devono ancora arrivare sei.

mezzomatto
Messaggi: 171

Re: Gruppo QUANTUM LEAP: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » lunedì 22 febbraio 2021, 17:28

Graduatoria:
1. L’ultima evasione di Giuliano Cannoletta
2. Click di Dario Conti
3. Un passo indietro di Gabriele Dolzadelli
4. La legge della Giungla di Matteo Mantoani
5. Vuoto dentro di Morena Bergamaschi
6. Il portiere di riserva di Andrea Spinelli
7. Ordini della Regina di Mario Mazzafoglie
8. La legge dell’ultimo minuto di Valerio Covaia
9. L’ultimo giorno di scuola di Sherwood
10. Specialisti del ritardo di Giovanni Attanasio

Gabriele Dolzadelli
Un passo indietro
Una bella scrittura, capace di costruire con pochi tratti l’ambiente e l’atmosfera del momento. Mi lascia perplesso l’omissione della congiunzione “che” in alcune frasi dichiarativa in frasi, tipo “Sono convinto abbia smesso”, mentre in altre ce lo lasci: “E sono convinto che se mi hanno assunto” (e qui ci vorrebbe la virgola a denotare la subordinata).
Il tema mi sembra centrato solo di striscio. In fondo è l’ora legale a fregare il protagonista, non l’ultimo minuto. Forse sarebbe occorso uno sviluppo meno frettoloso della seconda parte, centrandola in modo incalzante sui contrattempi e sull’inesorabile scandire dei secondi sull’orologio.
Anche il titolo non mi sembra calzante, Un passo indietro da cosa?
Però, siccome tutto è relativo, vedrò dopo aver letto gli altri racconti dove posizionarlo in classifica.

Matteo Mantoani
La legge della Giungla
Racconto divertente, reso in uno stile brioso e leggero. Il panzone è antipatico al punto giusto, cioè totalmente e ci si augura proprio che ci faccia una figura di m. Abile l’autore a non far capire dove sarebbe andato a… farlo sbattere.
Però il tema ultimo minuto risulta quasi marginale. Non sono riuscito a recepire tutta l’ansia che dovrebbe divorare il narratore.
Quindi il mio giudizio è appena sufficiente.

Andrea Spinelli
Il portiere di riserva
Il tema è centrato più che bene, direi all’ultimo secondo addirittura. L’uso del presente, in questo caso, è necessario e permette di scandire bene lo scorrere lentissimo del tempo. I due minuti precedenti l’ultimo sono utilizzati appropriatamente dal narratore per spiegare la situazione. Lo sviluppo, però, non mi sembra esente da pecche. La squadra avversaria che interesse ha? E’ lei che deve vincere la partita per passare alla serie superiore? Non è detto. Come mai la combine non ha potuto realizzarsi prima? Gli avversari non hanno mai tirato in porta? Inoltre la maggior parte del racconto è dedicata ai due minuti che precedono l’ultimo, più che all’ultimo, il più importante, liquidato in poche righe. Non mi convince nemmeno l’uso di calciatori reali (sono dei nick?), e sono perplesso sul finale indeterminato. No, l’autore non può fuggire le proprie responsabilità. Sufficiente, ma non molto di più.

Dario Cinti
Click
Non sono riuscito a sospendere completamente l’incredulità. Un sergente mandato da solo in ricognizione? Non ho afferrato subito che la mina sarebbe esplosa solo togliendo il piede dal detonatore.
Poi la forza della scrittura mi ha fatto accettare la cosa. La scrittura è molto buona, le immagini sono vivide, i pensieri della protagonista limpidamente espressi, lo stacco dei tempi fra il presente narrativo e le analessi è felicemente azzeccato. Per questo le sbavature sono molto evidenti, come caricatore “intonso”, aggettivo che non mi sembra felice, e la frase “ne afferro un lembo…” come ti ha già fatto notare Alvin Miller, o “smetto di essere il segente Cheney…” che è ridondante. Bastava: “Mi chiamavano Chevry…”
Penso che la metterò ai piani alti della classifica

Giuliano Cannoletta
L’ultima evasione
Buono, buono, quasi ottimo. La spezzatura in quadri che definirei momentisti, cioè con un tempo di lettura uguale alla durata del narrato, è molto indovinata. Occorrerebbe forse rallentare il ritmo dell’ultimo quadro, di quell’ultimo minuto e renderlo interminabile. Occorrerebbe anche lavorare sul penultimo, dove la delusione di Eric non è abbastanza drammatizzata, è un po’ troppo raccontata. A me è scivolata un po’ via, come se non avesse importanza. Infatti ho dovuto rileggerla per capire, rileggerla dopo aver trovato Enric menzionato nel finale. Il “manca l’aria” è pleonastico.
Senz’altro nei primissimi posti della mia classifica.

Giovanni Attanasio
Specialisti del ritardo
Mi dispiace, non ci ho capito quasi niente. Mi sembra che il narratore (chi è?) prenda per i fondelli il lettore e gli dica: io so di cosa sto parlando, tu no, sei un povero pirla. Non so nemmeno cosa dire per arrivare ai trecento caratteri prescritti. Il battibecco fra i due… fra i due cosa? Non c’è nulla che suggerisca qualcosa di loro, a parte che non si sopportano. Più avanti si dice sposini, ma il lettore dovrebbe capirlo dal detto o dal non detto, non da una parola del narratore finita lì quasi per caso.
La conclusione va da sé, bassa classifica.

Morena Bergamaschi
Vuoto dentro
Una bella scrittura, essenziale e chiara, con particolari che arricchiscono le descrizioni di ambienti e personaggi. Qualche riserva invece sulle consecutio logiche nella storia. La richiesta di adozione dovrebbe seguire la scoperta della sterilità, qui invece accade il contrario. Poi, in genere non si fa una richiesta di adozione all’insaputa del consorte e, in ogni caso l’istruttoria prevede di esaminare entrambi i coniugi, quindi non può essere accettata l’ignoranza della narratrice. Purtroppo questa incoerenza costerò alcuni posti in classifica al racconto, per il resto buono.
Sherwood
L’ultimo giorno di scuola
Un omaggio alla poesia che potrebbe diventare un inno ripensando il racconto. Prima di tutto attraverso immagini, piccoli particolari sulla persona del protagonista senza nome, dettagli della sua impacciata dizione. Magari ponendolo in contrasto con altri ragazzi, spavaldi, esuberanti, estroversi o semplicemente impazienti di scattare e andarsene al suono della campanella. Poiché la qualità della scrittura l’autrice ce l’ha, ha solo bisogno di tempo per scrivere, e minuti contati non è il miglior modo per affrontare materie come l’introspezione, l’indagine psicologica, l’analisi dei sentimenti. Anche le mode correnti: mostrare, mostrare, far vedere, invitano all’esteriorità a scapito della profondità. Tieni duro, compagna.

Valerio Covaia
La legge dell’ultimo minuto
Fatte alcune piccole differenze (la parcella della rivista letteraria ad esempio) la situazione può essere applicata anche a Minuti contati. L’orologio accelera esponenzialmente, le idee se ne vanno e, fra tutte, si sceglie la più cretina, e così via.
E’ una narrazione di situazione, la dinamica che fa scattare il recupero dell’ultimo minuto non è espressa. Si rimane con un pugno di mosche in mano e il lieto fine è una scarsa consolazione. Come ho detto in un altro commento Minuti contati non è l’arena adatta per questo genere di letteratura.

Mario Mazzafoglie
Ordini della regina
All’inizio l’ho percepito come un semplice nonsense che non andava a parare da nessuna parte, poi invece mi è apparso come una storia fantastica ancora in bozza da strutturare. Interessante l’dea di una Alice già al di là dello specchio che va al di là di un altro specchio. Biancaneve al posto della regina furiosa di L. Carrol è uno spasso. Non di immediata comprensione il rapporto del generale col mondo. Forse sarebbe meglio esplicitare subito che è un gigante galattico oppure che Lombardia, Puglie e Parigi potrebbero essere il plastico di un minimondo. Più facile il secondo, visto che Gargamella all’inizio è fuori dalla finestra. In definitiva un’idea appena abbozzata, da tener buona per uno sviluppo compiuto.

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Alvin Miller
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Re: Gruppo QUANTUM LEAP: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » martedì 23 febbraio 2021, 18:58

La mia prima classifica su Minuti Contati! Alcuni dei racconti sono stati abbastanza facili da classificare (non ho avuto alcun dubbio sulla 1°posizione), per altri ho dovuto incarognirmi un po', o non sarei riuscito a stilarla:

1° - L'ultima evasione
2° - La legge della giungla
3° - Vuoto dentro
4° - La legge dell'ultimo minuto
5° - Il portiere di riserva
6° - Un passo indietro
7° - Click
8° - L'ultimo giorno di scuola
9° - Ordini della regina
10° - Specialisti in ritardo

L'ultima evasione
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La legge della giungla
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Vuoto dentro
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La legge dell'ultimo minuto
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Il portiere di riserva
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Un passo indietro
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Click
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L'ultimo giorno di scuola
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Ordini della regina
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Specialisti del ritardo
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Spero che il formato vada bene.
Buona gara a tutti!
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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antico
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Re: Gruppo QUANTUM LEAP: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 24 febbraio 2021, 12:23

Sei classifiche ricevute, ve ne dovranno arrivare ancora quattro.

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Puch89
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Re: Gruppo QUANTUM LEAP: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 24 febbraio 2021, 12:47

CLASSIFICA:

1. Click - Dario Cinti
2. Un passo indietro - Gabriele Dolzadelli
3. La Legge della Giungla - Matteo Mantoani
4. Il portiere di riserva - Andrea Spinelli
5. L'ultima evasione - Giuliano Connoletta
6. Vuoto dentro - Morena Bergamaschi
7. Specialisti del ritardo - Giovanni Attanasio
8. L'ultimo giorno di scuola - Sherwood
9. La legge dell'ultimo minuto - Valerio Covaria
10. Ordini della Regina - Mauro Mazzafoglie

_________________________________________________

COMMENTI:

Gabriele Dolzadelli - Un passo indietro
Ciao Gabriele, lieto di leggerti.
Bel raccontino, ho letto roba tua più ispirata eh, ma è scorrevole e si legge bene. Il tema è ovviamente c'entrato.
La parte iniziale secondo me è quella confezionata meglio, si respira l'aria da pub e Biggio è un personaggio molto piacevole, che "spalleggia" il protagonista con naturalezza. Il mood dell'intero racconto ha un fondo malinconico, di quelli che attraversano la consapevolezza amara in certi periodi della nostra vita in un misto tra poesia e dannazione. Diciamo che è soprattutto per questo che per me questo racconto è un pollice in su. Non ripeterò cose già dette da altri, è chiaro che dalla metà in poi il testo perde un po' per via della fretta resa necessaria dalla carenza di caratteri, ma al netto di tutto ciò la ritengo una buona prova.

La Legge della Giungla - Matteo Mantoani
Ciao Matteo!
Racconto dai connotati particolari rispetto al solito che si legge qui dentro. Ha di buono che hai creato una buona immersività della scena, si respira subito una certa aria di fastidio ogni volta che il vecchio apre bocca, si percepisce il senso di urgenza del protagonista, ma di contro per come hai gestito le cose appare solo come un mero osservatore. E' il portatore di pdv, ma non sappiamo null'altro se non l'impellenza di prendere il treno, vediamo la scena attraverso i suoi occhi ma niente di più.
Per il resto una prova buona, ti porta fino all'ultimo a voler sapere come andrà a finire tra il vecchio e l'indiano, fino a quando non si arriva all'esito amaro che ti spacca a metà: da una parte si prova dispiacere, è comunque un'ingiustizia; dall'altra è innegabile che il tizio abbia avuto quel che meritava. Il tema è c'entrato, chiaramente. A presto rileggerti.

Il portiere di riserva - Andrea Spinelli
Ciao Andrea.
Il tuo racconto è una piccola perla di originalità, racconti con connotati sportivi non se ne vedono molto spesso qui.
Veniamo al dunque: mi è piaciuto davvero molto. Non è un semplice scorcio di parentesi calcistica, c'è vita di provincia, delusione e rivalsa, l'adrenalina del potercela fare e il peso della scelta tra giusto e sbagliato. Hai sapientemente inserito il conflitto attraverso la scommessa e il gioco sporco, è stata un'ottima idea a mio vedere, perché va in parallelo con l'altro conflitto naturale, cioè quello dell'esito della partita. Il finale aperto è la ciliegina sulla torta, ognuno di noi immagina come meglio preferisce il risultato finale, se prevale infine l'orgoglio sportivo o meno. Bravo, davvero.
C'è stato però qualche errore però nel gestire il flusso di informazioni nella prima parte, te li hanno già fatti notare quindi non mi ripeterò. A volte esci dal pdv, fornisci informazioni inutili al lettore ai fini del racconto e che il protagonista conosce già, l'impostazione a volte quindi non è coerente col tipo di narratore scelto, ma oltre a questo è una prova originale che ho apprezzato molto. Il tema, ovviamente, è centrato.

Click - Dario Cinti
Ciao Dario, gran racconto!
Hai deciso di gestire la cosa con toni drammatici ma senza scendere nel melenso eccessivo. La protagonista è ben caratterizzata, ci doni uno scorcio del suo passato che lei rivive conscia delle scarsissime probabilità di sopravvivere. Il walkman è un veicolo che esprime un tratto della sua personalità che mi è piaciuto molto. Si percepisce tutta l'angoscia del caso, si spera fino alla fine che possa accadere un miracolo che salvi la donna ma un'amara consapevolezza sappiamo già che confermerà l'esito. Il finale come ti hanno già detto è una piccolissima nota amara, fosse stato al presente avrebbe dato tutto un altro impatto, che comunque rimane notevole nella scena che hai costruito: la sua sorte è segnata irrimediabilmente, il nemico l'ha scorta e lei non vuol morire invano, il tutto con la sua canzone. Davvero bello e struggente. Il tema è più che c'entrato, prova davvero ottima, probabilmente finirà sul podio della mia classifica.

L'ultima evasione - Giuliano Connoletta
Ciao Giuliano, lieto di leggerti.
Racconto con una certa identità il tuo, raccontato in un ambito affascinante come quello del palcoscenico in uno spettacolo di magia. La prosa è buona, lo stile esprime bene ciò che volevi trasmettere. La struttura a flashback multipli in uno spazio così risicato per me non è proprio il massimo, ma tu sei riuscito a gestirla abbastanza bene, tanto da farmi ricredere alla fine.
Il protagonista è caratterizzato piuttosto bene, ma secondo me non hai curato molto il perché di quella sua scelta; dei due flashback in uno hai deciso di affrontare la "genesi" del mago, che però di fondo non aggiunge granché. Nell'altra si va a dare corpo al finale. Io fossi stato in te avrei utilizzato entrambi per questo scopo, arrivandoci poco a poco, magari esplorando meglio le sfaccettature delle sue motivazioni. Nell'insieme la prova è davvero buona. Tema centrato.

Specialisti del ritardo - Giovanni Attanasio
Ciao Giovanni.
Il tuo racconto è davvero particolare. Sicuramente merita un plauso per il coraggio di sperimentare stili fuori dall'ordinario, a prescindere dal risultato finale, questo voglio dirtelo; non è facile, è un ardire che va premiato perché ci allontana dalla nostra safe-zone creativa senza paura del giudizio. Detto questo, a me il racconto non è piaciuto molto, ma allo stesso tempo si.
L'atmosfera che si respira è surreale non solo per come inizi il racconto (mummia e sarcofago messe insieme tirano un brutto scherzo, lasciandoti fino all'ultimo col dubbio se fosse una metafora o meno), ma per l'ambientazione che ha uno stampo tanto raffinato quanto grottesco, con dialoghi che si oppongono per "brutalità" nel contenuto ma non nella forma. Il tutto mi ha dato sensazioni un po' burtoniane, complice l'inganno dell'ambientazione fantasy/grottesca, probabile non fosse la tua intenzione ma a me è arrivato così ed è una cosa che mi è piaciuta.
Ciò che non mi è piaciuto è il modo in cui, facendo i conti col tuo esperimento sul narratore inaffidabile, hai gestito i pdv. Purtroppo è nata solo una gran confusione, che solo una seconda rilettura ha saputo dissipare. Ma ci sta, quando si sperimenta si può incoccare subito un risultato eccellente come uno pessimo; in questo caso secondo me stiamo sulla via di mezzo (per ciò che riguarda il pdv). La trama è un po' scialba, i personaggi non sono male ma hanno a che fare con poca carne al fuoco, non gli hai dato granché modo di emergere attraverso la trama, hanno una personalità buona ma solo fine a sé stessa. L'attinenza al tema è un ni, perché più che parlare di "all'ultimo minuto", qui si parla dell'attesa in generale.
Nel complesso, prova davvero singolare, che si spacca a metà tra il buono e il non buono, non ho proprio idea di come collocarla nella mia classifica, ma voglio dirti una cosa: dovrebbero esserci più racconti come questo, nel bene e nel male, perché il punto focale del contest non è arrivare alla vetrina, ma vincere sé stessi sperimentando nuovi sentieri di narrazione. Un monito che nasce dalla tua esperienza e che farò mio, per cui ti ringrazio per aver sperimentato. Alla prossima.

Vuoto dentro - Morena Bergamaschi
Ciao Morena, lietissimo di leggerti!
Se non sbaglio è la seconda o la terza edizione a cui partecipi, ho letto quindi poco di tuo ma quel poco mi piace davvero. Hai un buono stile, delicato ma che colpisce al punto giusto quando deve farlo, usi una discreta quantità di mostrato e questo aiuta molto l'immedesimazione. In questo racconto noto un'ottima gestione del pdv, i toni sono molto pesanti e li rendi in modo netto ma con dolcezza, mantenendo un perfetto equilibrio senza eccedere né da una parte né dall'altra. Ma veniamo al dunque.
La prima parte si lascia ben apprezzare, introduce bene la storia e il personaggio e scorre via che è un piacere; la scena dove esplode la sua rabbia è un perfetto esempio di mostrato. Arriviamo al punto in cui pensa di togliersi la vita, c'è qualcosa qui che ci induce a pensare che non sia la prima volta che accarezza l'idea, o comunque di fondo è una donna con problemi di depressione: dico questo perché arriva quasi a concretizzare l'idea in modo troppo facile. Da qui in poi purtroppo ti sei un po' persa.
Personalmente credevo che avresti concluso il racconto in due possibili modi: il primo, lei si toglie la vita e, solo quando troppo tardi, le arriva una chiamata (forse cliché) dove le dicono che hanno scambiato i risultati delle analisi; la seconda, la stessa cosa ma col lieto fine, ovvero senza il suicidio. Sono stato disatteso, e ciò mi rende lieto, ma il problema è che, come ti è già stato fatto notare, l'incoerenza con la realtà sulle pratiche d'adozione, ma anche sul fatto che il marito sembra comportarsi come se sappia già l'esito delle analisi sulla fertilità fatte dalla moglie.
In conclusione, una prova molto buona, con uno buono stile ma che si perde un po' nel finale. Il tema è c'entrato. A presto rileggerti!

L'ultimo giorno di scuola - Sherwood
Ciao Angela, da quel che leggo sei una della vecchia guardia di MC.
Il tuo racconto ha un'impostazione molto classica; narratore esterno, stile raccontato, molto descritto e pochi o zero dialoghi.
Non fraintendere, non ho nessun pregiudizio al riguardo, ma è innegabile che questo modo di scrivere ha più difetti che pregi, in termini di coinvolgimento e di resa delle situazioni messe in atto. C'è da dire che nonostante questo, si vede che hai una certa padronanza di questa impostazione e anche di linguaggio, sei stata brava a trasmettere con il solo raccontato i vari stati d'animo del personaggio. Come già altri ti hanno detto, il punto topico del racconto avrebbe avuto la massima resa con dialogo o almeno un po' di mostrato, in modo da calare il lettore completamente nella situazione.
Detto ciò, il finale ha un che di poetico molto apprezzabile, sebbene gestito un po' in fretta e furia, lascia una nota dolceamara che ho apprezzato. Nell'insieme il racconto è piacevole e il tema c'è tutto. Spero di leggerti anche nei futuri contest!

La legge dell'ultimo minuto - Valerio Covaria
Quando si va nella meta narrativa, anche solo di poco, dal mio punto d vista le cose si fanno sempre affascinanti, nel senso letterale del termine. Hai descritto il dramma dello scrittorio medio in cui più o meno tutti possiamo identificarci, decontestualizzando un minimo il fattore rivista letteraria. Il flusso di coscienza scorre bene, al netto di qualche ridondanza descrittiva (come il caffé che cade ma che hai utilizzato due momenti diversi per indurre il lettore a comprenderlo), e del dibattito se queste tipologie di testi siano più o meno inerenti a ciò che ci viene chiesto di scrivere qui. In questo caso credo proprio di si, il tuo mi sembra una via di mezzo con trama, conflitto e conclusione, seppur a modo suo.
Interessante, ma non spicca molto per brillantezza o guizzo d'estro di qualche tipo. Ha un peso plusvalente in questo caso, perché a mio modesto parere se si entra nella meta narrativa credo che l'originalità sia molto importante (specie se si opta per questa scelta quando si dovrebbe portare un racconto vero e proprio). Rimane comunque un esempio molto piacevole da leggere.
Il tema è centrato. Alla prossima.

Ordini della Regina - Mauro Mazzafoglie
Ciao Mario, innanzitutto benvenuto nell'Arena!
Allora, non me la sento di darti troppo addosso perché ci hai illustrato tutte le attenuanti del caso, ma col tempo imparerai che qui dentro difficilmente la passerai liscia per qualcosa! La cosa positiva è che il 99% delle volte le critiche sono costruttive, quindi superato lo scoglio dell'ego c'è tutto di guadagnato! Veniamo al racconto.
Per quanto tu ti sia denigrato, in realtà hai una certa proprietà di linguaggio. I problemi derivano tutti dalla costruzione del mondo in cui ambienti la narrazione e del modo in cui lo palesi al lettore; capisco voler "nascondere" gli elementi cardine per dare fascino alla storia, ma il lettore deve essere in grado di identificarne i connotati o il risultato finale è il totale disorientamento. In questo caso specifico, avresti dovuto seminare indizi precisi che sarebbero andati a svelare in modo quasi subdolo il contesto della storia. Io per esempio ho avuto anche il dubbio che si trattasse di giganti, si è palesato ad un certo punto nella mia testa, ma non ero del tutto convinto quindi ho continuato a cercare un'altra interpretazione; il che non è sbagliato quando si va ad cercare una lettura multipla dei significati della trama (qualora ce ne fossero), ma non se devo capire di cosa si sta parlando dall'inizio alla fine. Fare tutto ciò con 4 ore di tempo è molto difficile, è la vera sfida, sono sicuro che con tutto il tempo a disposizione avresti costruito meglio il tutto.
In conclusione, l'idea di base è originale e con uno sviluppo più ponderato sarebbe stata nella zona alta della mia classifica senza dubbio. Il tema è preso un po' per i capelli all'ultima riga, ma te lo do per buono. Spero di rileggerti il mese prossimo!

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antico
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Re: Gruppo QUANTUM LEAP: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » mercoledì 24 febbraio 2021, 18:21

Ancora tre classifiche.

Giulio_Marchese
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Re: Gruppo QUANTUM LEAP: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » mercoledì 24 febbraio 2021, 21:18

Complimenti a tutti, è stato un vero piacere leggere i vostri racconti!

Classifica e commenti:

1) L’ultima evasione, di Giuliano Cannoletta

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2) Click, di Dario Cinti

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3) La Legge della Giungla, di Matteo Mantoani

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4) Il portiere di riserva, di Andrea Spinelli

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5) Un passo indietro, di Gabriele Dolzadelli

► Mostra testo


6) Vuoto dentro, di Morena Bergamaschi

► Mostra testo


7) Specialisti del ritardo, di Giovanni Attanasio

► Mostra testo


8) L’ultimo giorno di scuola, di Sherwood

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9) Ordini della regina, di Mario Mazzafoglie

► Mostra testo


10) La legge dell’ultimo minuto, di Valerio Covaia

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SilviaCasabianca
Messaggi: 108

Re: Gruppo QUANTUM LEAP: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 25 febbraio 2021, 1:17

Ecco la sudata classifica. Chiedo scusa in anticipo per chi si ritroverà fra gli ultimi posti. Credo sia sempre spiacevole dover spingere qualcuno giù in classifica. Questo è ancor più vero quando tutti i racconti avrebbero meritato di esser premiati per qualche aspetto, quindi, con rispetto:

1. L’ultima evasione, di Giuliano Cannoletta
2. La Legge della Giungla, di Matteo Mantoani
3. Click, di Dario Cinti
4. Un passo indietro, di Gabriele Dolzadelli
5. Ordini della regina, di Mario Mazzafoglie
6. La legge dell’ultimo minuto, di Valerio Covaia
7. Il portiere di riserva, di Andrea Spinelli
8. L’ultimo giorno di scuola, di Sherwood
9. Vuoto dentro, di Morena Bergamaschi
10. Specialisti del ritardo, di Giovanni Attanasio

Ordini della Regina
Ciao Mario,
ahahahahaha, beh... chapeau!
Sono sbottata a ridere da sola e mi allevi sicuramente il passaggio dalla stanchezza al sonno con un sorriso.
Ti dico la mia: francamente a me che i protagonisti siano giganti, nani, alleati dei servizi segreti o meno, chi siano e perché siano là, non interessa. Da lettrice dico, perché io commento sempre da lettrice e mi limito a questo.
Ti spiego cosa mi è successo: all'inizio avevo pensato che fosse una rivisitazione del backround dell'antagonista Gargamella, che in realtà va a caccia di puffi perché manovrato da un generale, poi ero tutta concentrata nel cercare di capire perché personaggi dei cartoni animati fossero coalizzati contro qualcuno (i puffi). Insomma mentre me ne stavo lì a cercare di capire cosa stesse succedendo, mi hai risolto tutta la questione declinando la tua scelta di effettuare un gioco di parole sul tema.
Io ti premio. Certo ci sono altri ottimi racconti quindi vediamo quello che posso fare.
A bientot!

La legge dell'ultimo minuto
Il tuo racconto narra il conflitto di chiunque debba produrre qualcosa di creativo, buttando su carta qualcosa che possa essere all'altezza di ciò che ci si aspetta da sé stessi. Il tema è sicuramente nobile e io lo apprezzo senza dubbio. Il tuo stile anche mi sembra alto pur restando leggero. Quindi su questi aspetti ti faccio i miei complimenti.
Purtroppo l'aspetto poco convincente del racconto sta, per quanto mi riguarda, nella mancanza di brio. Manca qualcosa.
Però è una bella prova comunque.

"Il mondo occidentale ha già scritto tutto quello che valeva la pena di essere raccontato. Magari intuizioni geniali sono state sfruttate male, ma ormai è troppo tardi: qualcuno le ha comunque rese proprie." --> questo passaggio è la parte più interessante di tutto il racconto. So che è facile dirlo da lettore, meno da scrittore, ma avresti dovuto sviluppare meglio questo aspetto, non so come, forse facendoci vedere il tuo scrittore alla prese con lo scandagliare una serie di idee più o meno banali che balzano nella sua mente.

L'ultimo giorno di scuola
Ciao Sherwood,
Ho letto il tuo racconto con piacere.
Mi è piaciuto un po' si e un po' no.
D'accordo con Davide credo che il problema di questo testo non sia il raccontato o lo stile poco immersivo, quanto piuttosto la mancanza di azione.
Il punto forte della narrazione sta nell'inizio, e in realtà si mantiene per almeno 3/4 della storia, però verso la fine si inizia ad avvertire l'esigenza di qualcosa, anche fosse un cliffhanger.

"come se lo vedesse per la prima volta."--> qui c'è un errore, sarebbe "come se lo avesse visto".
La fine resta molto delicata si, ma poco introdotta all'interno del corpo testo:

"In quell'istante, lui comprese che la poesia era la massima forma di espressione possibile e lei che esistono forme di amore di cui non abbiamo coscienza ma che hanno ali, radici e a volte, gli occhi di un bambino."

Bella ma forse sarebbe stato meglio, almeno qui, mostrarlo con qualche azione.

L'ultima Evasione
Ciao Giuliano!
Fosse per me non userei tutti i caratteri che devo usare per il commento perché basterebbe un: wow! che bello!
Davvero, mi hai divertito, mi hai fatto godere, hai creato tensione e soprattutto (elemento che per me sbanca sempre la concorrenza) hai creato un'atmosfera fatata, coinvolgente e accattivante. Hai scritto quasi una mini sceneggiatura.
Prosa e stile per me sono promossi.
L'unico appunto che posso farti, così, tanto per romperti le... è che anche io, come Fagiolo, ho faticato a capire subito che Osman e Enric fossero due persone separate. Forse avresti fatto meglio a semplificare portando in scena meno personaggi perché i movimenti che compiono sono dettagliati e tesi quindi sarebbe stato più furbo condensare, ma poco male.
Applausi ancora.

Click
Ciao Dario,
Mi accodo agli altri sul finale un po' "moscetto", mentre per quanto riguarda il flashback della prima esperienza sessuale forse sei stato leggermente ruvido. L'immagine del tè caldo mi ha un'attimo spinto via dal racconto.
Ma al netto di questi pochissimi e brevi momenti, Complimenti perché stavolta posso dire di aver apprezzato il racconto e anche la storia che c'è dentro, cosa che non posso dire mi sia successa sempre, se è chiaro quello che intendo. D'altronde non è affatto semplice in poche ore trovare una storia bella (e non solo una trama) che possa anche essere in linea con il tema.
Cindy è una donna, e devo dire che non sei stato affatto male ad entrare nella psicologia femminile, nonostante Cindy abbia delle particolarità non da poco, partendo già dal fatto che è una soldatessa!
Ho trovato interessante questo narrare la sua morte senza narrarla ma, piuttosto, narrandone la vita e quanto al tuo stile, a volte ampolloso e raffinato, per me personalmente è un punto in più! Bravo!

Gli specialisti del ritardo
Ti ho letto con piacere.
La scena è divertente e i personaggi riescono a creare delle dinamiche che sono familiari, dunque va da sé che l'identificazione fra lettore e personaggi hai saputo crearla. Bravo!

La frase della mummia: "Una mummia e il suo sarcofago suonano sul palco del ristorante" in realtà a mio avviso si capiva che era una metafora, il problema forse sta su "sarcofago" che vicino a "mummia" fa dire al lettore: hey, aspetta no, mi sa che intende proprio una mummia. Il ché è anche una rivelazione interessante perché l'ambientazione "halloween" se così possiamo definirla, è credibile e piacevole.

Comunque a parte suggerimenti e note stilistiche che ti hanno già fatto gli altri, l'idea è molto carina ma a mio avviso e modesto parere poteva essere resa meglio con dialoghi meno stereotipati, che a me personalmente hanno un po' dato quella sensazione di potenziale buono ma non reso a pieno. Ti suggerirei di prendere il racconto e migliorarlo senza l'ansia dei "minuti contati", sono certa che il livello si alzerà notevolmente!

la legge della giungla
Il racconto mi è piaciuto molto.
Il tema centrato si, ok, ma di questo mi interessa relativamente. Quello che mi ha convinto è la ricchezza della scena. I personaggi sono molti ma tutti ben caratterizzati. Il Pdv del narratore è carino perché sembra inaffidabile, in effetti poi ti accorgi che si lo è ma neanche troppo. Fatto molto bene.
La trama anche è ben fatta perché a un certo punto sembra che stia per diventare banale, un enorme clichè e poi tac, tutto viene deviato. Non lo chiamerei Plot Twist, mi sembra eccessivo, ma quello che accade è ancora meglio di un Plot Twist.

Ci sono dei punti che mi hanno parecchio distaccato dalla scena e mi è dispiaciuto:

"Un ragazzo indiano, con tanto di turbante" --> il fatto che dici subito che è indiano non fa capire il senso di specificare l'esistenza del turbante, forse sarebbe stato meglio qualcosa tipo: un ragazzo agile con un turbante sulla testa sale di corsa. Poi che è indiano si sarebbe capito, ma vabbè è un dettaglio.

"Cazzo, con quella barba lunga è uguale a Sandokan." --> forse fuori luogo l'esclamazione "cazzo", a meno che non gli fa schifo Sandokan mi sembra un pò forzata, magari ci sarebbe stato meglio un "cazzo è uguale a sandokan! stessa barba!" tipo.


"Tutto accade in un lampo: Sandokan gli strappa il foglietto dalle dita e se lo infila in bocca. Il vecchio lumacone spalanca gli occhi e rimane immobile. Muove le labbra senza emettere alcun suono. Anch’io smetto di respirare. Questa non me l’aspettavo davvero." --> questa è la scena clou, eppure mi sembra troppo inserita fluidamente nel testo, l'avrei, come dire, fatta risaltare di più rispetto al resto.

"Il controllore mi guarda, aspetta che dica qualcosa. In effetti ho visto tutto..." --> che ha visto tutto è ovvio, lo sappiamo dal fatto che ce l'ha raccontato, quindi è superfluo.
Piccoli appunti, tutto qua. Per il resto niente da dire: ottimo lavoro!

Un passo indietro
Il tuo stile ha una riconoscibilità che ti fa sentire a casa, quindi complimenti!
Andando nello specifico direi che il tema è centrato, quindi non mi dilungherei su questo. Bellissimi alcuni passaggi come "Sembrava mi stesse aspettando e che ci conoscessimo da una vita. Il resto si srotolò in maniera naturale, come se fossero le leggi della fisica a incastonare ogni nostra singola parola. Fu meraviglioso e in cuor mio benedissi Biggio." E' vero quello che dice Debora, e cioè che qui è troppo riassunto a posteriori, e in effetti hai fatto una scelta rischiosa. Personalmente però devo ammettere che a me non mi disturba, forse perché mi arriva come se per lui, internamente, c'è proprio poco da dire nel dettaglio perché quello che lui ha sentito è quello, per quanto retorico o riassunto possa sembrare dall'esterno.
L'unico appunto che mi sento di farti, che poi più che appunto è una confessione, è che ho dovuto leggere il racconto due volte perché la prima volta mi aveva lasciato un senso di smarrimento, ovvero non ero riuscita a capire tutto il senso complessivo del racconto e i vari riferimenti perché in effetti è ricco di informazioni. Però la seconda volta è stato tutto molto più chiaro.

Vuoto dentro
Devo dire che mi piace la dolcezza che traspare dal tuo stile. Quando scrivi ci metti delle ben dosate gocce di tenerezza che rendono tutto quello che scrivi e, di conseguenza, quello che leggiamo, una favola che accompagna. Bello!
Il tema che hai deciso di affrontare è forte ma comunque abbastanza originale.
L'unico problema del racconto sta ne proprio nella sospensione dell'incredulità, che non funziona qui, perché, come ti ha fatto notare Debora, le pratiche di adozione si portano avanti in due e dunque tutta la vicenda ci appare troppo poco credibile.
Anche il momento in cui lei scopre di non poter avere figli è strano perché sembra quasi che lei se lo aspettasse, ma poi non ci spieghi il perché.
Detto ciò però io voglio spezzare una lancia a tuo favore: il lieto fine è quello che dà movimento alla scena, altrimenti troppo negativa e cupa "gratuitamente". Per me, se mi porti un dramma apprezzo che mi porti anche una sua soluzione.

il portiere di riserva
Questo racconto è buono! I punti forza ti sono già stati fatti notare: la presenza della componente della figlia, i personaggi, il finale aperto che punta più sul coraggio del protagonista che sull'esito. Questa è una scelta sicuramente convincente e inaspettata. Temevo la banalità del successo, speravo nell'insuccesso, magari spiegato con una scena o una frase da un motivo pregresso, invece hai virato sull'aspetto delle relazioni. Interessante. Davvero.
Quello che mi ha poco convinto, di contro, sono alcune sbavature di stile, come la Tedesca, che prima ho pensato fosse una donna, poi una birra, ma ancora non sono sicura di aver capito, e altri errorini molto probabilmente dovuti all'ansia del tempo di consegna (come è successo a me).
Infine, per quanto la storia sia originale per molti versi, in alcuni frangenti cadi sui cliché e questo abbassa un po' il mio giudizio, ma nel complesso bene!
Ultima modifica di SilviaCasabianca il giovedì 25 febbraio 2021, 21:19, modificato 1 volta in totale.

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antico
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Re: Gruppo QUANTUM LEAP: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » giovedì 25 febbraio 2021, 21:12

Dovete ancora ricevere una classifica, anche se potrebbero esserci problemi per la validità di quella di Silvia Casabianca. In seguito vi arriverà anche la mia.

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roberto.masini
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Re: Gruppo QUANTUM LEAP: Lista racconti e classifiche

Messaggio#15 » giovedì 25 febbraio 2021, 22:42

Buonasera. Sono arrivato cattivo ultimo e spero che scuserete l'improprietà di alcune annotazioni. Ho cercato di non leggere gli altri commenti ma poi, soprattutto per racconti che non capivo, devo dire che ho dato una veloce scorsa.
Prima ecco i miei commenti:

L'ULTIMA EVASIONE
Ciao, Giuliano.
Ho apprezzato molto il tuo racconto. Il tema azzeccato si è dipanato in una serie scorrevole di riflessioni e avvenimenti. Novello Houdini, il protagonista impara a lasciare con il fiato sospeso il pubblico. Osman è il suo mentore. Il finale mi è parso eccezionale in quanto aperto a due possibili interpretazioni. Il grande illusionista non ha trovato un allievo degno del suo nome e allora decide di andarsene con un ultimo cruento spettacolo. Oppure è solo una umana storia di vendetta che coglie come sempre impreparata la vittima che non sospetta ciò che cova dietro le "delusioni professionali"! Ottima prova.

LA LEGGE DELLA GIUNGLA
Ciao, Matteo.
Mi è piaciuto molto il tuo racconto. Sarcastico, pungente, pieno di pathos e suspense! La caratterizzazione dei personaggi ha colpito tutti i commentatori ma a me è piaciuto innanzi tutto il modo apparentemente leggero con cui è stato affrontato il tema del razzismo. Il biglietto inghiottito è stata una trovata per me sorprendente. Il tutto condito da un protagonista che dapprima ignora l'intera vicenda che viene rappresentata davanti ai suoi occhi ( lui vuole solo prendere il treno o l'aereo); poi è sempre più coinvolto fino alla menzogna contro il panzone. Anche il valigiato quindi ha dei difetti come tutti gli uomini e mente ma non è una menzogna a fin di bene ma a metà ai fini di giustizia e a metà "pro domo sua".
Bella prova!

IL PORTIERE DI RISERVA
Ciao, Andrea.
Un racconto che mi ha convinto. Tutto fila la descrizione del protagonista, i sapienti dettagli calcistici, l'atmosfera della combine che mi ha ricordato, mutatis mutandis, un po' il pugile di Pulp Fiction. Non sempre la gestione dell'uso del presente si rivela semplice ma in questo caso mi è parsa funzionale allo scoccare dell'ultimo secondo, direi. La prova regina della bontà del racconto sta nel fatto che, nonostante tu abbia usato quel cognome così infausto per noi milanisti (Cuccureddu), io abbia apprezzato ugualmente la narrazione. Complimenti!

UN PASSO INDIETRO
Ciao, Gabriele.
Il tema non mi sembra perfettamente centrato perché in realtà tutto ruota sull'ora legale. E il titolo a me sembrava riferirsi a una tua flessione rispetto ad altri tuoi meravigliosi racconti. Il punto di forza della narrazione, il cui stile è sempre efficace, riguarda l'ambientazione. Parlerei d'ipotiposi perché mi sono ritrovato immerso in quel bar con il barista confidente del ludopatico protagonista. L’ingresso di Gioia, che dovrebbe essere la parte clou del racconto mi sembra che zoppichi un po' nella chiarezza dell'esposizione. Ho riletto il racconto ma come sempre c'è il limite di comprensione del commentatore!

CLICK
Ciao, Dario.
Il tema drammatico ben gestito nelle vivide immagini ha qualche difficoltà nell'esplicitare quando effettivamente la mina antiuomo è esplosa. Ho apprezzato, al contrario di altri commentatori, il tempo che rallenta sempre più e potrebbe far presagire una fine felice della storia. Certo, per un mio limite di comprensione, ho dovuto rileggere la storia prima di capire che si trattava di una soldatessa. La ritardata consapevolezza però mi ha consentito di apprezzare la trama del racconto. Prova, tutto sommato, buona.

VUOTO DENTRO
Ciao, Morena. Piacere di leggerti
Una triste storia sull'impotentia generandi declinata al femminile. Il tocco descrittivo dei personaggi è leggero; così pure quello degli interni che raccolgono i pensieri della protagonista. La rabbia contro lo specchio è veramente efficace. Il punto debole però è proprio il finale. Come ha suggerito qualche commentatore, non si può fare una richiesta di adozione all'insaputa del coniuge. Se il marito glielo avesse proposto anziché comunicato, secondo me il racconto sarebbe stato perfetto. In questo caso la verosimiglianza è stata condizionante nel giudizio.
Alla prossima!

L'ULTIMO GIORNO DI SCUOLA
Ciao Sherwood
L'infatuazione giovanile viene trattata in modo delicato e il tema è centratissimo.
C'è suspense per scoprire cosa mai leggera alla professoressa. Avere omesso il testo mi sembra un punto di debolezza perciò mi sembra che il difetto principale della narrazione sia la condensazione, la sintesi che, a volte potrebbe invece costituire un punto di forza. Non in questo caso. Punti di forza invece per me inequivocabili sono le parti di assoluta poesia (non solo “Ecco Amore che se ne va, come un'onda che si ritira lasciandosi dietro riflessi d'argento, che la luna disperde.” ma anche "Forse, devozione non era la parola più adatta per indicare quello che provava per Virginia Cosi" ecc.). Racconto che può essere migliorato.

SPECIALISTI DEL RITARDO
Ciao, Giovanni.
Se la morale del racconto è il virgiliano "Amor omnia vincit" che appunto sconfigge anche il tempo, anche l'ultimo minuto, mi sembra un po' poco per dare un giudizio positivo al racconto. Se il POV poi è di difficile identificazione questo aumenta la possibilità di facile comprensione. Invece mi sembra che lo stile umoristico sia stato ben gestito (mi ha fatto sorridere e quindi è stato efficace). Anche il tema mi sembra centrato. Il finale, pur apprezzabile, mi è sembrato affrettato.
A rileggerci.

LA LEGGE DELL'ULTIMO MINUTO
Ciao, Valerio.
Non mi è sembrata una storia originale anche se capisco che l'aggettivo sia trito e ritrito. Altrettanto abusato però è il racconto dello scrittore privo d'ispirazione letteraria davanti alla pagina bianca. Non concordo sul flusso di coscienza che non è un racconto: è il racconto di un flusso di coscienza, però poco ispirato. Altrettanto scontato il finale. la narrazione non è riuscita a interessarmi particolarmente. Anche l'utilizzo della madre (la mamma è sempre la mamma!) non mi è sembrata una scelta estrosa.

ORDINI DELLA REGINA
Ciao, Mario.
Un racconto surreale con difficoltà di comprensione. La scelta dei nomi mi ha portato in un vicolo chiuso: non era un mondo di nani blu con un generale che osservava una pianta militare. Che ci azzecca Biancaneve? E invece il generale è un gigante! Elencate tutte queste criticità mi è sembrato invece geniale l'accostamento minuti=piccoli che solo tu hai utilizzato. Il consiglio è di limarlo seguendo le indicazioni precise degli altri commentatori e presentarlo nel Laboratorio.
A rileggerci!

E ora la soffertissima (come sempre!) classifica.

1. L'ultima evasione di Giuliano Cannoletta
2. la legge della Giungla di Matteo Mantoani
3. Il portiere di riserva di Andrea Spinelli
4. Un passo indietro di Gabriele Dolzadelli
5. Click di Dario Cinti
6. Vuoto dentro di Morena Bergamaschi
7. L'ultimo giorno di scuola di Sherwood
8. Specialisti del ritardo di Giovanni Attanasio
9. La legge dell'ultimo minuto di Valerio Covaia
10. Ordini della regina di Mario Mazzafoglie

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Re: Gruppo QUANTUM LEAP: Lista racconti e classifiche

Messaggio#16 » giovedì 25 febbraio 2021, 23:53

Molto bene, avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni arriverà anche la mia.

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Re: Gruppo QUANTUM LEAP: Lista racconti e classifiche

Messaggio#17 » giovedì 4 marzo 2021, 20:36

Ecco a voi i miei commenti e classifica.

1) L’ultima evasione, di Giuliano Cannoletta
Vero, Lord Magnus non si può proprio sentire... :D Per il resto, poco da segnalare perché mi sembra che tu sia stato estremamente efficace nel mettere su carta (digitale) il racconto che avevi in mente. Non ci sono punti deboli evidenti se non una certa difficoltà a entrare nei due flashback per capire chi stessi parlando e quando, ma nulla di grave. Il tema c'è tutto. Per me un pollice su.
2) La Legge della Giungla, di Matteo Mantoani
Un racconto molto particolare che posso definire riuscito al netto di qualche ripetizione e del passaggio da vecchio a panzone che non mi è sembrato così diretto, tanto da farmi pensare di essermi perso un personaggio per strada. Mi è piaciuto come hai messo in scena la diversità razziale, amo quando su MC vengono affrontati temi di attualità. Il tema c'è e ne è intriso il racconto stesso perché, non smetterò mai di ripeterlo, se è ALL'ULTIMO MINUTO non devono per forza di cosa essere presenti quelle esatte parola, ma anche il loro senso e dunque quello di urgenza, di fretta, di cavarsela all'ultimo, e qui c'è. Per me un pollice quasi su.
3) Il portiere di riserva, di Andrea Spinelli
Un racconto davvero buono che non mi ha convinto in pieno solo sull'aspetto delle motivazioni perché immaginavo che, alla fine, si sarebbe buttato (ottimo il fatto che ti sia fermato lì senza fare capire l'epilogo), ma non mi è arrivato il cosa lo abbia davvero convinto perché la figlia sembra già grandicella e non ci porti appieno all'interno delle sue frustrazioni e della sua voglia di dimostrare qualcosa per giustificarmi la sua decisione finale. Credo, insomma, che un maggiore contrasto interiore sarebbe stato più funzionale perché il lettore non è mai realmente in dubbio su quello che succederà. Detto questo, ottima declinazione del tema e per me il giudizio sta su un pollice quasi su con quel quasi giustificato dall'appunto che ti ho mosso.
4) Click, di Dario Cinti
Un racconto più che buono cui muovo solamente due appunti: 1) trovo impossibile che in ricognizione non si sia portata dietro una radio per comunicare con i suoi commilitoni e questo avrebbe cambiato tutto perché la protagonista si dimostra sconfitta da subito mentre invece avrebbe avuto ancora delle chance, 2) il flashback, il sottolineare il suo aspetto fisico per caratterizzarla non fornisce informazioni utili e funzionali aggiuntive e pertanto risulta fine a se stesso, quindi sono convinto che lo spazio dedicatogli poteva essere gestito meglio e, soprattutto, più funzionalmente al racconto nel suo complesso. Detto questo, ottima declinazione del tema. Concludendo, per me un pollice tendente verso l'alto in modo brillante perché la lettura è stata molto piacevole e la forma tale da non rendere così evidenti gli aspetti critici che ti ho segnalato, anche se poi, al momento di tirare le fila, fanno sentire il loro peso.
5) Un passo indietro, di Gabriele Dolzadelli
Credo che nella prima parte potrebbe essere utile anticipare i riferimenti all'ora della giornata perché il lettore perde parecchio tempo, con conseguente distrazione, per capire la situazione (pausa pranzo? colazione? poi si capisce che è notte e siamo ormai a fine giornata). Ma questo è secondario rispetto al finale e, nello specifico, a lui che vede lei che poi scompare. Fino a quel momento non abbiamo sentore di un qualcosa non dico di magico, ma di "strano". Anche queste campane che suonano appaiono come elemento "magico" perché lui stesso afferma di non conoscerne la provenienza, che è come dire che non le aveva mai sentite prima. Sia chiaro, la tua intuizione è ottima e un testo con questo finale mi sarebbe piaciuto parecchio se fosse stato preparato adeguatamente nella prima parte. Ho rilevato, insomma, una preparazione e semina che non si sono ben adattate alla costruzione del racconto. Il tema, ovviamente, c'è perché è su di lui che hai costruito il tutto. Per me un pollice tendente verso il positivo in modo solito, ma ben lungi dal brillante cui mi hai abituato.
6) Vuoto dentro, di Morena Bergamaschi
Uno stile intenso per un dramma che può incidere più di quanto lo si possa percepire dall'esterno e lo dico per esperienza personale. Andava tutto alla grande e poi quella svolta con il marito tonno che arriva e fa tutta una serie di stramberie (per non dire altro) che in una situazione normale avrebbe portato il frammento di vetro da sposo promesso della giugulare della donna a incisore delle (hai capito) dell'uomo: 1) lui non lo voleva, ma lo voleva per lei... Argh, già questo sarebbe bastato per strappargli la testa, 2) adozione richiesta senza confrontarsi con lei, 3) adozione ottenuta da un singolo elemento della coppia. Lo dico con il sorriso, ma una strategia narrativa più sbagliata non potevi proprio trovarla :D Sarebbe bastato un marito silenzioso che la raggiunge, le toglie il vetro dalla mano, l'abbraccia e le porge i moduli per intraprendere l'iter dell'adozione, sguardo finale e quella stessa mano che teneva il vetro si appropria di quei fogli. Chiusura e pollice su invece di un pollice tendente verso il positivo in modo un po' tirato. Ribadisco, però, che questo è stato un errore di strategia narrativa che non offusca una penna davvero capace.
7) Specialisti del ritardo, di Giovanni Attanasio
Molto interessante la strategia da te scelta e in seconda lettura è ovviamente più apprezzabile che durante la prima. Non sono però rimasto convinto dalla voce narrante perché, alla fine, mi arriva ben poco di lui e in generale tutto ciò che lo concerne funziona maluccio, compreso l'arrivo della ragazza. Poco definita anche la figura della donna osservata e in generale ho trovato poco convincenti le linee di dialogo che concernono la coppia, poco naturali, decisamente lontane dall'equilibrio sublime che avevo riscontrato nel tuo racconto del mese scorso. Ribadisco che il tuo azzardo è stato ripagato dall'effetto, ma a non funzionare, in questo caso, è stato tutto il resto, davvero tanto forzato e poco naturale. Il tema c'è, ma è solo introdotto con l'arrivo della ragazza a chiusura racconto che non va a incidere sul testo. Per me un pollice tendente al positivo, ma piuttosto al pelo.
8) L’ultimo giorno di scuola, di Sherwood
Hai sempre avuto un tocco delicato e qui ne dai ulteriore dimostrazione anche se è vero che il racconto tende a tenere lontano il lettore e anzi subisce anche un'accellerata nella seconda parte, quella più sensibile, che ne sbilancia l'equilibrio: troppo veloce la scena clou di lui che legge con poco spazio per preparare la chiusa che doveva giungere liberatoria. Il risultato è che il tutto sembra essere più una prima stesura di un qualcosa da rimodulare e questo al netto dell'analisi legata all'immersione. Il tema c'è. Per me un pollice tendente verso l'alto anche se un po' al pelo.
9) La legge dell’ultimo minuto, di Valerio Covaia
Apprezzo l'idea, ma non lo svolgimento. Alla fine si riduce a una continua lamentela senza che venga minimamente intaccata, o solo superficialmente, la sfera della creazione. Sono già svariate ore che lavora a quel testo? Non riesce a concluderlo? Bene, a questo punto dovevi presentarcerlo, farci vedere dove si era bloccato, le varie opzioni che gli si accavallavano nella mente e nel mentre avresti potuto mostrarci le sue frustrazione e a quel punto avrebbe avuto un senso. Allo stato attuale ci mostri, come dubbi artistici, solo alcuni spunti banali per un incipit, non per una chiusura... Pertanto, alla fine, mi rimane solo il gusto di un esercizio stilistico un pelo fine a se stesso. Per questa volta devo fermarmi a un pollice ni.
10) Ordine dalla Regina, di Mario Mazzafoglie
C'è da dire che sembri avere una fantasia sfrenata e quindi in futuro ne vedremo delle belle :) Detto questo, a mio parere questo racconto non funziona: che fossero giganti non mi è arrivato subito, ho cominciato a dubitarne solo verso la conclusione, ma questo si è poi scontrato con ogni legge della fisica perché dimensioni simili sarebbero difficilmente concliabili con un caccia all'uomo. Poi la scelta dei nomi con Gargamella che richiama ai puffi e Biancaneve alle fiabe, tranne che non sono rinvenibili entrambi gli elementi. Un divertissement un po' fine a se stesso, dunque, con l'aggravante di un tema infilato alla fine tanto per metterlo, ma che non ha alcun peso per l'economia del tutto. Pollice ni, ma curioso di leggerti alla prossima con condizioni di scrittura più agevoli.

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