“Metti le radici!”

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Antonio Pilato
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“Metti le radici!”

Messaggio#1 » lunedì 15 marzo 2021, 22:20

“Metti le radici!”


Sono sempre più rare le volte in cui scelgo di tornare a casa nel primo pomeriggio.
La professoressa Miluše insegna, ormai da qualche anno, discipline logico-matematiche in tutte le classi dell’istituto formativo che frequento, scuola situata appena oltre la periferia della città di Okerreko Arkanoa.
La professoressa è molto alta e snella, e fino a poco tempo fa mostrava nel viso butterato un’espressione triste, forse a causa di qualche brutto episodio accaduto in casa o probabilmente per il ricordo di un’infelice adolescenza fatta di brufoli e di batoste. Ciononostante, nel suo lavoro è davvero competente, così brava che riuscì a farmi appassionare all’algebra lineare nel giro di qualche mese da quando iniziai a frequentare la scuola.
In particolar modo, la professoressa è un asso in tutto ciò che concerneva la razionalizzazione.

“Ricordate che è utile manipolare i radicali attraverso le relazioni che li accomunano, anziché tentare di calcolare il valore di ogni singolo elemento…” ripeteva spesso, soprattutto nel periodo in cui l’argomento in questione era il fulcro centrale delle sue lezioni.
E’ inutile dire che il fascino che mi aveva trasmesso per tutti quei numeri, soprattutto quando li inseriva e li toglieva dalle radici, mi faceva sentire incredulo. Odiavo da sempre la matematica: troppo precisa, troppo prolissa, troppo monotona,…eppure le cose stavano cambiando rapidamente.
Mi sentivo così ammaliato che giunse il giorno in cui le chiesi, senza imbarazzo, se poteva dedicarmi un po’ del suo tempo insegnandomi tutto ciò che sapeva sulla razionalizzazione.
Naturalmente, l’avrei pagata prendendo in prestito un po’ dei soldi che mia sorella Pavla era solita conservare in un salvadanaio blu scuro, la cui forma ricordava vagamente quella di un verro decapitato.
La professoressa accettò di buona lena e così iniziai a seguire le sue lezioni pomeridiane; spesso, capitava che anche la grassa bidella Vendula si fermasse compiaciuta ad ascoltare gli insegnamenti matematici della donna, forse anche lei ammaliata dalle nozioni che Miluše esprimeva.

Durante un anonimo pomeriggio soleggiato, la professoressa era apparsa particolarmente zelante e, con un’assidua precisione, iniziò a scrivere sulla lavagna delle equazioni che non avevo mai visto e che ebbi subito voglia di comprendere.
“Non vi è tempo per questo, non ancora.” esclamò la professoressa, anticipando ciò che avevo pensato di dirle.
“E allora, mi scusi, perché sta scrivendo sulla lavagna queste equazioni?” le domandai, ma lei non mi rispose: si limitò a osservarmi con sguardo fermo, accennando con probabilità a una sorta di sfida che non compresi.
“La razionalizzazione è più importante ora…ricorda che è utile manipolare i radicali attraverso le relazioni che li accomunano, anziché tentare di calcolare il valore di ogni singolo elemento…manipolare…le relazioni…anziché ogni singolo elemento…” cantò la professoressa, con voce soave, idilliaca, mentre mi rendevo sempre più conto che quello che stavo subendo era il peggiore degli orrori.
Ricordavo bene che spesso assisteva alle nostre lezioni anche la bidella Vendula, una signora ormai anziana, estremamente bassa e fortemente in sovrappeso.
Rimasi pietrificato nel vedere oscillare sopra al mio ventre denudato la gigantesca donna delle pulizie: non ero più seduto, ma mi trovavo supino a terra e quasi impossibilitato a respirare sotto la fagocitante mole di grasso, mentre la bidella sembrava invece galvanizzata da una sorta di crescente godimento.
Soverchiato da quelle carni flaccide, non ebbi in alcun modo la forza per chiamare aiuto ma, al contrario, il maledetto canto matematico della professoressa Miluše era così piacevole da ascoltare che, compulsivamente, il tutto iniziò a piacere anche a me.
“Metti le radici!” esclamò la professoressa, seguita dalla bidella e infine da me, sino a che la perfetta armonia delle nostre voci produsse un orgasmo matematico di urla selvagge e, forse, persino demoniache.

Da quella volta, sempre più spesso condivido con Vendula i pomeriggi a scuola. E la professoressa Miluše, nel suo inquietante voyeurismo, continua imperterrita a recitare i suoi corollari, osservando a distanza con copiosa scrupolosità la nostra eterna fusione.



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antico
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#2 » lunedì 15 marzo 2021, 22:25

Ciao Antonio! Felicissimo di rivederti nell'Arena dopo il tuo ritorno del mese scorso! Caratteri e tempo ok, buona SARA SIMONI EDITION!

Ps: avevi postato doppio, ho eliminato il secondo post ;)

alexandra.fischer
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#3 » martedì 16 marzo 2021, 21:20

Tema centrato. Punti di forza: il protagonista che detesta la matematica, ma se ne appassiona grazie alla docente, riscattatasi attraverso la razionalità di quella disciplina da un’adolescenza complessata, che tu mostri dal viso butterato di lei. Arriva anche a volerla pagare per lezioni extra, sottraendo i risparmi dal salvadanaio a forma di verro della sorella. Molto bello anche il grottesco personaggio della bidella Vendula, intervenuta come uditrice, ma non solo. Intende far mettere le radici al protagonista attraverso il sesso. Storia molto complessa, perché, mischia razionalità e anche un lato perverso (voyerismo della professoressa). Altro punto di forza, la scelta del contesto slavo. La sorella si chiama Pavla e la professoressa è la Miluṡe. La sua formula è la manipolazione, nella matematica, e anche nella vita, ne hoa amato anche il linguaggio antiquato, tipico della parlata di quelle parti. Mi è piaciuto anche il nome della città: Okerreko Arkanoa.
Punti deboli: nessuno

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maurizio.ferrero
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#4 » mercoledì 17 marzo 2021, 9:23

Ciao Antonio, piacere di rileggerti.

Andiamo subito al dunque: tema affrontato in maniera molto originale, non mi sarebbe mai venuto in mente di parlare di radici matematiche.
L'intera vicenda ha toni surreali, è ambientata in un mondo realistico che però a tratti appare onirico, una sorta di viaggio lisergico nei mondo della matematica.
In generale ben fatto, per quanto sia in gran parte descrittivo e i dialoghi siano pochi, la narrazione scorre bene.
Non credo di avere ben compreso il succo della vicenda a causa della mia asineria in matematica (media del tre e mezzo alle superiori), ma mi pare di aver capito che tramite le operazioni la professoressa è in grado di "avvicinare" le relazioni tra le persone. Beh, idea assolutamente fuori dai canoni ma molto originale.
Ti faccio un appunto solo sul linguaggio utilizzato: alcune parole saltano subito all'occhio perché molto altisonanti e di scarso utilizzo nella vita di tutti i giorni rispetto al vocabolario usato nella maggioranza del racconto. Il salvadanaio a forma di "verro decapitato" mi è saltato subito all'occhio, troppo strano per non avere un'utilità all'interno della storia, invece poi non è stato così.
Niente di grave comunque. Un buon lavoro.

A presto!

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Antonio Pilato
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#5 » mercoledì 17 marzo 2021, 9:42

maurizio.ferrero ha scritto:Ciao Antonio, piacere di rileggerti.

Andiamo subito al dunque: tema affrontato in maniera molto originale, non mi sarebbe mai venuto in mente di parlare di radici matematiche.
L'intera vicenda ha toni surreali, è ambientata in un mondo realistico che però a tratti appare onirico, una sorta di viaggio lisergico nei mondo della matematica.
In generale ben fatto, per quanto sia in gran parte descrittivo e i dialoghi siano pochi, la narrazione scorre bene.
Non credo di avere ben compreso il succo della vicenda a causa della mia asineria in matematica (media del tre e mezzo alle superiori), ma mi pare di aver capito che tramite le operazioni la professoressa è in grado di "avvicinare" le relazioni tra le persone. Beh, idea assolutamente fuori dai canoni ma molto originale.
Ti faccio un appunto solo sul linguaggio utilizzato: alcune parole saltano subito all'occhio perché molto altisonanti e di scarso utilizzo nella vita di tutti i giorni rispetto al vocabolario usato nella maggioranza del racconto. Il salvadanaio a forma di "verro decapitato" mi è saltato subito all'occhio, troppo strano per non avere un'utilità all'interno della storia, invece poi non è stato così.
Niente di grave comunque. Un buon lavoro.

A presto!


Ciao Maurizio, ti ringrazio.
Il succo è "Mettere le radici!" come esclamazione matematica e, al tempo stesso, sessuale poiché il protagonista si trova come costretto ad avere un rapporto sessuale con la bidella: da qui, si può evincere cosa s'intenda con l'affermazione "Metti le radici!". Il resto è arrivato tutto perché l'hai descritto molto bene e ciò non può che rendermi entusiasta.

A presto!

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GiulianoCannoletta
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#6 » mercoledì 17 marzo 2021, 17:29

Ciao Antonio, piacere di averti letto.
Un racconto particolare che non mi ha convinto fino in fondo.
L'aderenza al tema c'è, e anche in maniera originale (curioso, nel vostro gruppo anche un altro racconto ha usato la declinazione “matematica”). Tuttavia le frasi della professoressa, le spiegazioni sulla razionalizzazione a mio parere sono troppo pesanti e occupano troppo spazio nell'economia di un racconto così breve. Il passaggio dalla matematica alla manipolazione delle relazioni umane mi è parso poco chiaro, come anche l'inserimento e il rapporto con la bidella Vendula (che finisci per introdurre due volte nel racconto).
A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Antonio Pilato
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#7 » mercoledì 17 marzo 2021, 18:38

GiulianoCannoletta ha scritto:Il passaggio dalla matematica alla manipolazione delle relazioni umane mi è parso poco chiaro, come anche l'inserimento e il rapporto con la bidella Vendula (che finisci per introdurre due volte nel racconto).
A rileggerci presto!
Giuliano


Sì, l'intento era proprio quello: rendere offuscate e poco chiare le vicissitudini di quello che è stato un sortilegio, una compulsione mentale o altro, così come la figura 'anonimizzata' della bidella.

Mi fa piacere scoprire di esserci riuscito. ;)

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MatteoMantoani
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#8 » giovedì 18 marzo 2021, 18:36

Prime Impressioni. Ciao Antonio. Anche stavolta ci regali un racconto onirico che riesce a intrattenere. Il linguaggio che hai usato è senza dubbio più semplice da seguire di quello del racconto dell’ultima edizione, e questo ha aiutato molto ad arrivare fino alla fine senza intoppi e a godersi la storia senza fermarsi a rileggere qualche passaggio.

Aderenza al Tema. Anche tu hai declinato il tema in senso matematico. Idea originale!

Punti di Miglioramento. Il racconto ha un suo perché già così com’è. Andrei a migliorare qualcosa? Non saprei. Se c’è un simbolismo non l’ho capito, ma pazienza. Mi ha fatto un po’ schifo il discorso accoppiamento con la vecchia bidella, e non ho ben capito come faccia il pdv a provare piacere da una cosa del genere. Ma farsi troppe domande sulla logica dietro a questo racconto per me ha poco senso.

Punti di Forza. Questo racconto mi ricorda una raccolta di Ende: Specchio nello Specchio (non è più pubblicata, mannaggia), in cui ogni racconto era una profusione di elementi onirici senza legame apparente. Un casino, ma l’ho adorato. Penso che giocare con queste immagini oniriche ti riesca bene.
Ho cercato di seguire la logica della razionalizzazione delle radici, per capire se c’era qualche elemento reale (non l’ho trovato), per poi capire che non era nel tuo intento descrivere una pseudoscienza, ma piuttosto un potere “ipnotico” della bellezza della matematica in sé. Questa è l’unica chiave di lettura che riesco a dare. Giusta? Sbagliata? Penso che abbia poco senso chiederselo. È giusta perché l’ho trovata. Punto.

Conclusioni. Se nella scorsa edizione non ho apprezzato in pieno la tua idea, qui trovo invece gli elementi onirici molto più affascinanti e ben congegnati. Per me questo è il tuo genere, un genere non per tutti, forse, ma intrigante. Dacci dentro e, se ti capita, vai a recuperare quella raccolta di Ende: così potrai capire cosa, secondo me, saresti in grado di creare a tua volta.

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Proelium
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#9 » venerdì 19 marzo 2021, 13:36

Ciao Antonio,
piacere di leggerti e commentarti. È la seconda declinazione del tema in ottica matematica che leggo, ma ho trovato la tua versione più efficace e disinvolta. Inaspettata ma piacevole la virata sul piano onirico per destabilizzare il lettore e chiudere col botto. Scrittura ariosa che se ne frega dei periodi brevi e crea un effetto ipnotico, da prosa “russa”, a cui peraltro contribuiscono i nomi dei vari pg. Sai che ti dico? Mi sei piaciuto.

Buona Edition, alla prossima!
Francesco

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Antonio Pilato
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#10 » venerdì 19 marzo 2021, 14:16

MatteoMantoani ha scritto:Prime Impressioni. Ciao Antonio. Anche stavolta ci regali un racconto onirico che riesce a intrattenere. Il linguaggio che hai usato è senza dubbio più semplice da seguire di quello del racconto dell’ultima edizione, e questo ha aiutato molto ad arrivare fino alla fine senza intoppi e a godersi la storia senza fermarsi a rileggere qualche passaggio.

Aderenza al Tema. Anche tu hai declinato il tema in senso matematico. Idea originale!


Ciao Matteo, ben ritrovato!
Sì, questo è lo stile che più amo da seguire; mi ispiro molto ad autori come Ligotti.
Mi fa piacere di non essere il solo ad aver trattato un tema come quello della matematica: durante il contest mi sono lasciato guidare ancor più dall'istinto rispetto alla volta precedente e, se non ricordo male, sono stato il primo della serata a condividere il mio racconto.

MatteoMantoani ha scritto: Punti di Miglioramento. Il racconto ha un suo perché già così com’è. Andrei a migliorare qualcosa? Non saprei. Se c’è un simbolismo non l’ho capito, ma pazienza. Mi ha fatto un po’ schifo il discorso accoppiamento con la vecchia bidella, e non ho ben capito come faccia il pdv a provare piacere da una cosa del genere. Ma farsi troppe domande sulla logica dietro a questo racconto per me ha poco senso.


La mia non è una risposta, ma una semplice osservazione: come ha fatto a provare piacere? Non ti è venuto il dubbio che magari le formule matematiche siano in realtà un'allegoria? Ad esempio, la metafora di un linguaggio stregato ben più complesso di quello algebrico? Il mio, ovviamente, è solo un mero esempio e condivido la tua analisi in riferimento al fatto di non "farsi troppe domande".

MatteoMantoani ha scritto:Punti di Forza. Questo racconto mi ricorda una raccolta di Ende: Specchio nello Specchio (non è più pubblicata, mannaggia), in cui ogni racconto era una profusione di elementi onirici senza legame apparente. Un casino, ma l’ho adorato. Penso che giocare con queste immagini oniriche ti riesca bene.
Ho cercato di seguire la logica della razionalizzazione delle radici, per capire se c’era qualche elemento reale (non l’ho trovato), per poi capire che non era nel tuo intento descrivere una pseudoscienza, ma piuttosto un potere “ipnotico” della bellezza della matematica in sé. Questa è l’unica chiave di lettura che riesco a dare. Giusta? Sbagliata? Penso che abbia poco senso chiederselo. È giusta perché l’ho trovata. Punto.


La chiave di lettura che hai dato posso soltanto dirti che è corretta.

MatteoMantoani ha scritto: Conclusioni. Se nella scorsa edizione non ho apprezzato in pieno la tua idea, qui trovo invece gli elementi onirici molto più affascinanti e ben congegnati. Per me questo è il tuo genere, un genere non per tutti, forse, ma intrigante. Dacci dentro e, se ti capita, vai a recuperare quella raccolta di Ende: così potrai capire cosa, secondo me, saresti in grado di creare a tua volta.


Ho avuto piacere nel leggere i tuoi feedback e, naturalmente, seguirò il tuo consiglio su Ende (che non conoscevo).

Alla prossima!

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Antonio Pilato
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#11 » venerdì 19 marzo 2021, 14:18

~Proelium~ ha scritto:Ciao Antonio,
piacere di leggerti e commentarti. È la seconda declinazione del tema in ottica matematica che leggo, ma ho trovato la tua versione più efficace e disinvolta. Inaspettata ma piacevole la virata sul piano onirico per destabilizzare il lettore e chiudere col botto. Scrittura ariosa che se ne frega dei periodi brevi e crea un effetto ipnotico, da prosa “russa”, a cui peraltro contribuiscono i nomi dei vari pg. Sai che ti dico? Mi sei piaciuto.

Buona Edition, alla prossima!
Francesco


Ciao Francesco, piacere di conoscerti!
Sì, durante il contest mi sono fatto guidare dall'istinto e credo di esser stato il primo in assoluto a condividere nel forum il racconto.
Grazie per il feedback, davvero cortese e in gamba. Mi son permesso di leggere anch'io il tuo racconto e l'ho trovato di un buon livello.

Pertanto: avanti tutta!

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Proelium
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#12 » venerdì 19 marzo 2021, 14:32

Antonio Pilato ha scritto:Ciao Francesco, piacere di conoscerti!
Sì, durante il contest mi sono fatto guidare dall'istinto e credo di esser stato il primo in assoluto a condividere nel forum il racconto.
Grazie per il feedback, davvero cortese e in gamba. Mi son permesso di leggere anch'io il tuo racconto e l'ho trovato di un buon livello.

Pertanto: avanti tutta!


Grazie a te, meno male che a qualcuno è piaciuto. :)

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Luca Nesler
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#13 » sabato 20 marzo 2021, 11:44

Ciao Antonio, ben ritrovato!
Ricordo i tuoi racconti assurdi scritti con uno stile altrettanto assurdo. E tu ricorderai i nostri "scontri". L'abbiamo sempre vista in modo diametralmente opposto, soprattutto a livello stilistico.
Ed ora eccomi qui col tuo racconto tra le mani. Che dire? L'idea dell'insegnante che ipnotizza lo studente per farlo stuprare dalla bidella mi piace molto. Sono sincero, molto.
La realizzazione per niente. Metti in campo una serie di scelte che rendono tutto bizzarro e ridicolo, in modo che anche quell'idea che potrebbe avere il potenziale per sconvolgere o sorprendere il lettore, non arriva a farlo.
Ci sono diversi punti dove il racconto mi ha strappato anche un sorriso. I dettagli inutili e puntigliosi sul salvadanaio della sorella Pavla (ma anche i nomi), l'anonimo pomeriggio soleggiato, l'assidua precisione, "Non vi è tempo", orgasmo matematico e, forse, persino demoniaco...
Tutte cose che mi hanno fatto ridere. E ce ne sarebbero ancora.
Perché scrivi questa roba? Hai delle idee spesso buone, ma con questo stile super raccontato che non abbandoni mai e con questa prosa assurda, tieni la stragrande maggioranza dei lettori lontana dalle sensazioni che vuoi suscitare.
Se il tuo obiettivo è suscitare emozioni, perché non cercare il modo migliore per farlo? Preferisci lo "strano per essere strano" a un effetto preciso?
Insomma, so che hai le tue idee, ma mi sfugge sempre il perché delle tue scelte.
Peccato perché l'idea della professoressa magica che procaccia vittime sessuali all'orribile bidella era fighissima.
Alla prossima!

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Antonio Pilato
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#14 » sabato 20 marzo 2021, 11:55

Luca Nesler ha scritto:Ciao Antonio, ben ritrovato!
Ricordo i tuoi racconti assurdi scritti con uno stile altrettanto assurdo. E tu ricorderai i nostri "scontri". L'abbiamo sempre vista in modo diametralmente opposto, soprattutto a livello stilistico.
Ed ora eccomi qui col tuo racconto tra le mani. Che dire? L'idea dell'insegnante che ipnotizza lo studente per farlo stuprare dalla bidella mi piace molto. Sono sincero, molto.
La realizzazione per niente. Metti in campo una serie di scelte che rendono tutto bizzarro e ridicolo, in modo che anche quell'idea che potrebbe avere il potenziale per sconvolgere o sorprendere il lettore, non arriva a farlo.
Ci sono diversi punti dove il racconto mi ha strappato anche un sorriso. I dettagli inutili e puntigliosi sul salvadanaio della sorella Pavla (ma anche i nomi), l'anonimo pomeriggio soleggiato, l'assidua precisione, "Non vi è tempo", orgasmo matematico e, forse, persino demoniaco...
Tutte cose che mi hanno fatto ridere. E ce ne sarebbero ancora.
Perché scrivi questa roba? Hai delle idee spesso buone, ma con questo stile super raccontato che non abbandoni mai e con questa prosa assurda, tieni la stragrande maggioranza dei lettori lontana dalle sensazioni che vuoi suscitare.
Se il tuo obiettivo è suscitare emozioni, perché non cercare il modo migliore per farlo? Preferisci lo "strano per essere strano" a un effetto preciso?
Insomma, so che hai le tue idee, ma mi sfugge sempre il perché delle tue scelte.
Peccato perché l'idea della professoressa magica che procaccia vittime sessuali all'orribile bidella era fighissima.
Alla prossima!


Ciao Luca, eccoti come sempre a essere tu a commentare il mio lavoro (cosa che gradisco, lo sai).
Beh...io voglio vincere...ma voglio farlo con la mia "idea" di scrittura. C'è chi fa copia e incolla, c'è chi scrive in maniera poetica, c'è chi fa un saggio, io mi ritrovo a fare questo e continuo a crederci, migliorandomi naturalmente nella stesura e nella semplicità del linguaggio (mio difetto da sempre).
La scelta del grottesco è qualcosa che mi scorre sempre più nelle vene e non voglio, non posso abbandonarla perché è chiaro che fa sempre più parte di me.
L'unica cosa che voglio davvero suscitare è quella "sfuggevolezza" di cui parli, che hai dimostrato di aver ben compreso (e che naturalmente mi rende felice perché il "non-messaggio" in qualche modo ti è arrivato).
Non posso andare oltre, anche se vorrei farti un regalo: pensa...alle equazioni come a qualcosa di non propriamente matematico, o almeno non più, ma a qualcosa di più oscuro...a formule poco note...e rifletti sul significato di "Mettere le radici".

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Luca Nesler
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#15 » sabato 20 marzo 2021, 12:17

Antonio Pilato ha scritto:Ciao Luca, eccoti come sempre a essere tu a commentare il mio lavoro (cosa che gradisco, lo sai).
Beh...io voglio vincere...ma voglio farlo con la mia "idea" di scrittura. C'è chi fa copia e incolla, c'è chi scrive in maniera poetica, c'è chi fa un saggio, io mi ritrovo a fare questo e continuo a crederci, migliorandomi naturalmente nella stesura e nella semplicità del linguaggio (mio difetto da sempre).
La scelta del grottesco è qualcosa che mi scorre sempre più nelle vene e non voglio, non posso abbandonarla perché è chiaro che fa sempre più parte di me.
L'unica cosa che voglio davvero suscitare è quella "sfuggevolezza" di cui parli, che hai dimostrato di aver ben compreso (e che naturalmente mi rende felice perché il "non-messaggio" in qualche modo ti è arrivato).
Non posso andare oltre, anche se vorrei farti un regalo: pensa...alle equazioni come a qualcosa di non propriamente matematico, o almeno non più, ma a qualcosa di più oscuro...a formule poco note...e rifletti sul significato di "Mettere le radici".


Arriverà anche il tuo turno di commentare me e potrai vendicarti, come ai vecchi tempi.
L'idea della matematica e delle radici, il fatto che lei ripeta formule ammalianti, l'ho compresa e, ripeto, mi è piaciuta molto. Rispetto ad altri racconti tuoi, in questo ho trovato uno spunto fondante davvero ottimo. Ma la resa...
Tu dici che vuoi migliorare, e lo vogliamo tutti, ma quello che non capisco è: in che modo? Cioè, dove vedi un margine di miglioramento?
Non sono polemico, è che non capisco quanto sia una tua scelta consapevole (di cui non comprendo le motivazioni) e quanto sia una tua debolezza su cui stai lavorando. Capisci che intendo?
Tipo l'incipit, è molto pesante. Chiedi sempre molto al lettore e, invece, potresti provare ad agevolarlo, a rendere il testo di più facile fruizione per aumentare la godibilità generale, e non solo relegare l'apprezzamento all'idea di fondo. Non so se mi spiego.
In ogni caso sono contento che tu sia tornato!

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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#16 » sabato 20 marzo 2021, 14:33

Luca Nesler ha scritto:Arriverà anche il tuo turno di commentare me e potrai vendicarti, come ai vecchi tempi.
L'idea della matematica e delle radici, il fatto che lei ripeta formule ammalianti, l'ho compresa e, ripeto, mi è piaciuta molto. Rispetto ad altri racconti tuoi, in questo ho trovato uno spunto fondante davvero ottimo. Ma la resa...
Tu dici che vuoi migliorare, e lo vogliamo tutti, ma quello che non capisco è: in che modo? Cioè, dove vedi un margine di miglioramento?
Non sono polemico, è che non capisco quanto sia una tua scelta consapevole (di cui non comprendo le motivazioni) e quanto sia una tua debolezza su cui stai lavorando. Capisci che intendo?
Tipo l'incipit, è molto pesante. Chiedi sempre molto al lettore e, invece, potresti provare ad agevolarlo, a rendere il testo di più facile fruizione per aumentare la godibilità generale, e non solo relegare l'apprezzamento all'idea di fondo. Non so se mi spiego.
In ogni caso sono contento che tu sia tornato!


Nessuna vendetta, non mi sono mai vendicato di te, lo sai! Anzi, mi diverto molto a discutere con te di letteratura (penso e spero sia lo stesso anche per te, naturalmente)!
Il margine di miglioramento lo vedo sicuramente in una maggiore semplicità del linguaggio che, come ti dicevo, rendo spesso ampollosa.
E' una scelta consapevole che deriva da una mia debolezza, vedila così!

Grazie per tutto quello che hai detto, anche sul ritorno, lo apprezzo.

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Luca Nesler
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#17 » sabato 20 marzo 2021, 17:04

Antonio Pilato ha scritto:Nessuna vendetta, non mi sono mai vendicato di te, lo sai! Anzi, mi diverto molto a discutere con te di letteratura (penso e spero sia lo stesso anche per te, naturalmente)!
Il margine di miglioramento lo vedo sicuramente in una maggiore semplicità del linguaggio che, come ti dicevo, rendo spesso ampollosa.
E' una scelta consapevole che deriva da una mia debolezza, vedila così!

Grazie per tutto quello che hai detto, anche sul ritorno, lo apprezzo.


Ma certo, Antonio. Stavo solo scherzando sul discorso della vendetta :D
Anch'io trovo stimolante il confronto con autori che sono così distanti dalla mia idea di scrittura. Continuiamo così!
Alla prossima!

Andrea Cangiotti
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#18 » lunedì 22 marzo 2021, 18:38

Un racconto che, secondo me, parla molto di chi scrive: forse anche lui odiava la matematica.
Ho trovato la storia convincente, a tratti mi ha fatto sorridere, ma l'aderenza al tema non la individuo a pieno. Lo stile è coerente con il tema di cui si parla, quindi lineare e non appesantito da inutili informazioni, ma le descrizioni fornite mancano di "vivacità": trovo che siano state scritte un po' di getto, e non rendono al meglio l'immagine del personaggio. Nel complesso, un racconto che ho letto volentieri.

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Antonio Pilato
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#19 » lunedì 22 marzo 2021, 19:19

Andrea Cangiotti ha scritto:Un racconto che, secondo me, parla molto di chi scrive: forse anche lui odiava la matematica.
Ho trovato la storia convincente, a tratti mi ha fatto sorridere, ma l'aderenza al tema non la individuo a pieno. Lo stile è coerente con il tema di cui si parla, quindi lineare e non appesantito da inutili informazioni, ma le descrizioni fornite mancano di "vivacità": trovo che siano state scritte un po' di getto, e non rendono al meglio l'immagine del personaggio. Nel complesso, un racconto che ho letto volentieri.


Ciao Andrea, grazie per i feedback.
Ti rispondo sull'aderenza al tema: quest'ultimo, come sai, è "Mettere le radici".
Verso il finale della storia, tutti e tre i personaggi ripetono all'unisono, quasi come si trattasse di una cacofonia, l'esclamazione "Metti le radici!" e, alla luce di questo, ti invito a riflettere su cosa siano le "radici", soprattutto dal momento in cui il protagonista è nel pieno di un rapporto sessuale con la bidella.
Aggiungo inoltre che la vivacità è un tema rarissimo e totalmente fuori sintonia coi miei scritti ma, in questo caso (a differenza dell'aderenza del tema su cui non mi trovi d'accordo), la soggettività del giudizio ci sta.

A presto!

Filippo De Bellis
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#20 » martedì 23 marzo 2021, 1:38

Secondo me è uno dei racconti con più potenziale. La storia è originale, così come in maniera originale è stato affrontato il tema. L’idea di una Prof capace, con le formule, di muovere gli altri a proprio piacimento come pedine mi piace. Mi piace l’idea che faccia fare ai presenti gesti estremi, che la facciano divertire.
Riscontro, però, due problemi: uno di sviluppo della trama, uno stilistico. Entrambi contribuiscono a farmi accostare il racconto ai Prigioni di Michelangelo. La pietra ha cominciato a prendere forma, una forma molto interessante, ma per lo più è rimasta pietra grezza, dai contorni non troppo definiti. Una maggiore caratterizzazione, soprattutto della prof e dell’io narrante, magari anche con accenti parossistici, macchiettistici, sarebbe stata – secondo me – vincente. Magari anche uno sviluppo della trama: ho la sensazione che con spazi più lunghi questa narrazione possa esprimersi al meglio.
Sullo stile: non so se sia voluto, ma c’è molta alternanza di tempi verbali (solo un esempio: “è un asso in tutto ciò che concerneva”), che mi pare non funzionale alla storia. A parte poi qualche periodo che si potrebbe alleggerire, ho natato qualche ingenuità come quella di introdurre due volte la partecipazione alle lezioni da parte della bidella.
Mi pare infine difficile, a livello di coerenza della vicenda, che la prof del ragazzo possa anche dargli ripetizioni private. Conflitto di interessi!
Secondo me col giusto lavoro, diventa un racconto molto accattivante!

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Antonio Pilato
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#21 » martedì 23 marzo 2021, 10:11

Filippo De Bellis ha scritto:Secondo me è uno dei racconti con più potenziale. La storia è originale, così come in maniera originale è stato affrontato il tema. L’idea di una Prof capace, con le formule, di muovere gli altri a proprio piacimento come pedine mi piace. Mi piace l’idea che faccia fare ai presenti gesti estremi, che la facciano divertire.
Riscontro, però, due problemi: uno di sviluppo della trama, uno stilistico. Entrambi contribuiscono a farmi accostare il racconto ai Prigioni di Michelangelo. La pietra ha cominciato a prendere forma, una forma molto interessante, ma per lo più è rimasta pietra grezza, dai contorni non troppo definiti. Una maggiore caratterizzazione, soprattutto della prof e dell’io narrante, magari anche con accenti parossistici, macchiettistici, sarebbe stata – secondo me – vincente. Magari anche uno sviluppo della trama: ho la sensazione che con spazi più lunghi questa narrazione possa esprimersi al meglio.
Sullo stile: non so se sia voluto, ma c’è molta alternanza di tempi verbali (solo un esempio: “è un asso in tutto ciò che concerneva”), che mi pare non funzionale alla storia. A parte poi qualche periodo che si potrebbe alleggerire, ho natato qualche ingenuità come quella di introdurre due volte la partecipazione alle lezioni da parte della bidella.
Mi pare infine difficile, a livello di coerenza della vicenda, che la prof del ragazzo possa anche dargli ripetizioni private. Conflitto di interessi!
Secondo me col giusto lavoro, diventa un racconto molto accattivante!


Ciao Filippo, grazie per i tuoi feedback che sono sicuramente molto utili.
Se da un lato mi trovi d'accordo sul soggettivo gusto inerente alle variazioni di tempi verbali (effetto voluto), sulla trama hai espresso esattamente ciò che nei miei lavori scritti voglio che emerga: poca caratterizzazione dei personaggi, poca chiarezza dei contesti, poca lucidità delle azioni.
Infine, sul discorso inerente alle ripetizioni, è mio dovere ricordarti che qui, proprio grazie alla forma di sviluppo di trama, non è dato sapere se si parli della nostra realtà o di una realtà parallela dove un 'conflitto d'interessi' potrebbe tranquillamente rivelarsi lapalissiano.
Ciononostante, grazie mille per i complimenti e per le critiche, anche se ritengo che il paragone con Michelangelo sia una lode troppo eccelsa rispetto a quel che posso meritarmi.

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Alvin Miller
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#22 » mercoledì 24 marzo 2021, 19:00

Ciao Antonio. Vedo che scegli lo stile del Raccontato, e vedo dai commenti che sei anche convinto della tua decisione.
Il Raccontato ha i suoi punti di forza, perché se non altro puoi trasmettere in modo semplice e immediato le informazioni sul contesto (e questo non è da sottovalutare, dato che nei racconti di MC trovo spesso brani molto difficili da interpretare), ma di contro sacrifica la potenza della scrittura immersiva, che richiede l'uso del Mostrato e la sommersione nel PDV. Per questo motivo parti svantaggiato, ed è un peccato, perché ci sarebbero moltissimi dettagli che potresti comunicare usandolo correttamente, e miglioreresti in maniera significativa il tuo testo.
Detto questo, il racconto è "particolare". Ok per l'aderenza al tema, ho sentito però poco i personaggi e proprio per la mancanza dell'immedesimazione non sei riuscito a trasmettermi ciò che il tuo personaggio provava.
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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Antonio Pilato
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#23 » mercoledì 24 marzo 2021, 19:33

Alvin Miller ha scritto:Ciao Antonio. Vedo che scegli lo stile del Raccontato, e vedo dai commenti che sei anche convinto della tua decisione.
Il Raccontato ha i suoi punti di forza, perché se non altro puoi trasmettere in modo semplice e immediato le informazioni sul contesto (e questo non è da sottovalutare, dato che nei racconti di MC trovo spesso brani molto difficili da interpretare), ma di contro sacrifica la potenza della scrittura immersiva, che richiede l'uso del Mostrato e la sommersione nel PDV. Per questo motivo parti svantaggiato, ed è un peccato, perché ci sarebbero moltissimi dettagli che potresti comunicare usandolo correttamente, e miglioreresti in maniera significativa il tuo testo.
Detto questo, il racconto è "particolare". Ok per l'aderenza al tema, ho sentito però poco i personaggi e proprio per la mancanza dell'immedesimazione non sei riuscito a trasmettermi ciò che il tuo personaggio provava.


Ciao Alvin, che dire...come hai potuto leggere, ci sono pareri molto contrastanti sul gusto di quello che chiami "Raccontato".
Parto svantaggiato, è vero, ma se voglio arrivare a un traguardo preciso miro a farlo con quegli 'svantaggi' che mi permettono d'impegnarmi di più, di metterci maggiormente del mio; del resto, se devo vincere, voglio vincere con la mia idea di scrittura.
Beh, la mancanza d'immedesimazione non è di certo un male considerato l'andamento della trama...ahah! Scherzi a parte, grazie per i feedback, è tutto grasso che cola per me.

A presto!

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Alvin Miller
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#24 » mercoledì 24 marzo 2021, 19:37

Antonio Pilato ha scritto:Ciao Alvin, che dire...come hai potuto leggere, ci sono pareri molto contrastanti sul gusto di quello che chiami "Raccontato".
Parto svantaggiato, è vero, ma se voglio arrivare a un traguardo preciso miro a farlo con quegli 'svantaggi' che mi permettono d'impegnarmi di più, di metterci maggiormente del mio; del resto, se devo vincere, voglio vincere con la mia idea di scrittura.
Beh, la mancanza d'immedesimazione non è di certo un male considerato l'andamento della trama...ahah! Scherzi a parte, grazie per i feedback, è tutto grasso che cola per me.

A presto!


Il punto è che ci sono svariati miglioramenti che non raggiungerai MAI se non inizi a usare il Mostrato.
Lungi da me importi LO stile, ma ci sono dei motivi se si usa quella tecnica e se sta prendendo sempre più piede.
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Antonio Pilato
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#25 » mercoledì 24 marzo 2021, 20:09

Alvin Miller ha scritto:Il punto è che ci sono svariati miglioramenti che non raggiungerai MAI se non inizi a usare il Mostrato.
Lungi da me importi LO stile, ma ci sono dei motivi se si usa quella tecnica e se sta prendendo sempre più piede.


Il Mostrato è soltanto una strada, una come tante altre, ed è naturale che non raggiungerò mai i suoi traguardi: il motivo è dato, molto semplicemente, dalla volontà di non volerli raggiungere perché non m'interessano.
Sono altre le strade che rientrano nei miei interessi, mi spiace...

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Alvin Miller
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#26 » mercoledì 24 marzo 2021, 20:17

Antonio Pilato ha scritto:Il Mostrato è soltanto una strada, una come tante altre, ed è naturale che non raggiungerò mai i suoi traguardi: il motivo è dato, molto semplicemente, dalla volontà di non volerli raggiungere perché non m'interessano.
Sono altre le strade che rientrano nei miei interessi, mi spiace...


L'importante è esserne consapevoli. Chiarito questo le tue scelte sono legittime e sacrosante.
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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RiccioRob
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#27 » giovedì 25 marzo 2021, 18:45

Ciao Antonio

Ho appena finito di leggere un altro racconto che utilizza una metafora matematica per collegarsi al tema del Contest, ma il tuo mi è sembrato ancor più convincente a riguardo devo dire.
Mi piace l'atmosfera onirica e bizzarra, forse un po' alla David Lynch se vogliamo.
Hai utilizzato una forma che ricorda molto la scrittura di un diario, scelta che gradisco meno ma che posso comprendere. Si tratta solo di gusto personale per quanto mi riguarda.

Purtroppo non mi è rimasto granché finito il racconto. Non ho capito molto bene perché inserirci l'amplesso con la bidella grassa, mi è sembrato un po' fine a sé stesso e senza motivazioni apparenti. Se volevi inserire una sorta di simbologia o metafora di qualche concetto, purtroppo non mi è arrivato. Magari è un limite mio. Mi è sembrato solo strano e basta.

Sono curioso di leggere altri tuoi racconti in futuro.
A presto e buon contest.
"In un mondo che ci obbliga all'eccellenza, fare schifo è un gesto rivoluzionario."

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Antonio Pilato
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#28 » giovedì 25 marzo 2021, 18:59

RiccioRob ha scritto:Ciao Antonio

Ho appena finito di leggere un altro racconto che utilizza una metafora matematica per collegarsi al tema del Contest, ma il tuo mi è sembrato ancor più convincente a riguardo devo dire.
Mi piace l'atmosfera onirica e bizzarra, forse un po' alla David Lynch se vogliamo.
Hai utilizzato una forma che ricorda molto la scrittura di un diario, scelta che gradisco meno ma che posso comprendere. Si tratta solo di gusto personale per quanto mi riguarda.

Purtroppo non mi è rimasto granché finito il racconto. Non ho capito molto bene perché inserirci l'amplesso con la bidella grassa, mi è sembrato un po' fine a sé stesso e senza motivazioni apparenti. Se volevi inserire una sorta di simbologia o metafora di qualche concetto, purtroppo non mi è arrivato. Magari è un limite mio. Mi è sembrato solo strano e basta.

Sono curioso di leggere altri tuoi racconti in futuro.
A presto e buon contest.


Il messaggio non è così simbolico in questo caso: pensa al titolo del racconto e a un rapporto sessuale grottesco...il risultato è esattamente quello che succede, in sintonia con le formule matematiche conosciute (o forse...non necessariamente conosciute).

Grazie per i complimenti e per le critiche! A presto!

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antico
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Re: “Metti le radici!”

Messaggio#29 » mercoledì 7 aprile 2021, 14:20

Ohibò, mi hai proprio spiazzato, in positivo con retrogusto amaro. Non condivido solo la doppia presentazione del personaggio della bidella perché mi è parsa una forzatura davvero poco funzionale, ma per il resto ho un solo, importante, appunto da farti e consiste nella partenza forse troppo lenta della vicenda: la scen fondante è quella delle lezioni e ci metti due paragrafi per arrivarci, l'avrei introdotta già nel secondo. In generale, tieni bene il controllo dell'atmosfera e del tono generale e la devianza di fondo si costituisce come interessante esca per l'attenzione del lettore. Condivido con Matteo la vicinanza a SPECCHIO NELLO SPECCHIO di Ende, sembra in tutto e per tutto un pezzo che potrebbe uscire da lì, ed è un complimento. Che dire, sento di potermi spingere al pollice quasi su, il tuo migliore racconto (o quanto meno quello che più ho apprezzato) da quando scrivi su MC.

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