Il primo viaggio della carne

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Andrea Partiti
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Il primo viaggio della carne

Messaggio#1 » lunedì 15 marzo 2021, 22:48

La creatura comparve sulla spiaggia dopo una tempesta.
Spinta a riva dalle correnti, dal vento o da uno sforzo particolare, si muoveva ancora quando i pescatori la notarono e si avvicinarono per osservarla.
Era una massa informe e liscia, poco più di due braccia di diametro, con piccoli occhi tondi e lucidi su ogni lato e fori che si aprivano e chiudevano intermittenti, forse per respirare, forse per annusare. Sotto di essa piccole appendici nervose si ancoravano alla sabbia resistendo ogni volta che un’onda le si insinuava sotto.
I pescatori si strinsero in cerchio attorno alla creatura, qualcuno si sedette a terra. Presto arrivarono le loro mogli e i loro figli. Per ultimi i vecchi zoppicanti e lenti.
Ascoltavano le vibrazioni della creatura, un lamento basso che rimbombava dentro a ossa e polmoni. Una donna andò al mare con un vaso di coccio crepato trovato abbandonato sulla battigia, raccolse dell’acqua e la versò abbondante. Gli occhi si aprirono perché l’acqua lavasse la sabbia e li rischiarasse. La voce cupa iniziò una storia fatta di buio, attesa e freddo abissale.
Il sole salì e tramontò, mentre continuavano ad ascoltare incantati la bestia intrappolata, dandole acqua quando la desiderava e facendole ombra coi loro corpi.
Riscaldata dalla prima tenue luce blu, la creatura tremava in fondo all’oceano e iniziava il suo cammino verso quel calore.
Avevano fame, e se ne accorsero tutti insieme. Così distratti, incantati, non si erano accorti del passare del tempo.
Nel villaggio tutti portavano un coltello, persino i bambini. Per tagliare cime, per lavorare, per raccogliere erbe, per pulire il pesce o aprire un’ostrica. Un coltello era necessario più delle scarpe per camminare.
Estrassero i coltelli e ordinatamente si fecero avanti, tagliarono grosse porzioni di carne gelatinosa, gli occhi continuarono ad aprirsi e chiudersi sulle fette che stringevano tra le mani. Se ne aprirono di nuovi come se la bestia ora divisa in cento parti fosse curiosa del suo destino.
Bloccata da roccia e fango, apriva un occhio per cercare lontano da sé e vedeva la luce per la prima volta.
Non sanguinò, non colò liquidi, non c’erano organi o interiora. I pezzi tagliati già iniziavano a stondarsi, a prendere l’aspetto di piccole copie della creatura, quando iniziò il banchetto.
Raggiunta da una vibrazione, scopriva la sua voce e le mille voci del mare, si spingeva oltre ai confini del suo essere.
Staccarono prima piccoli morsi curiosi, bocconi assaggiati con sospetto, lasciando che il sale e l’acre della carne ottundessero gusto e olfatto.
Il canto della creatura, ora diviso e spezzato in molte voci armoniche, li incoraggiò nella loro opera. Il cammino era stato lungo, ma sotto quel sole sapeva di essere arrivata. Addentarono, tranciarono e masticarono con vigore. Il suo corpo non era adatto a questo nuovo ambiente, era schiacciato e immobile. I vecchi senza denti sminuzzarono la carne coi coltelli e la inghiottirono una strisciolina alla volta. Aveva bisogno di esplorare attraverso corpi nuovi e forti. Socchiudevano gli occhi mentre i bocconi scivolavano giù per la gola.
Scomparsa ogni traccia della presenza anomala, si scambiarono occhiate di imbarazzo e consapevolezza nuova. Gli sguardi si piantarono a terra e i presenti si dispersero in ogni direzione, ignorandosi.
Non parlarono mai più della creatura che avevano ascoltato, né della sua storia o di quel che aveva rivelato loro.
Non ne avevano bisogno.



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antico
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Re: Il primo viaggio della carne

Messaggio#2 » lunedì 15 marzo 2021, 22:50

Ciao Andrea! Tempo e caratteri ok anche per te, buona SARA SIMONI EDITION!

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Massimo Tivoli
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Re: Il primo viaggio della carne

Messaggio#3 » martedì 16 marzo 2021, 22:50

Ciao Andrea,
ho letto il tuo racconto con molto piacere. Tema centrato in modo affascinante e agghiacciante. Mi è piaciuta l’idea, la tua interpretazione del tema in chiave weird, e la realizzazione. Una prosa maliarda, la tua, che si sposa benissimo con il soggetto del racconto. Un tema classico (l’invasione “aliena”, nel senso più generale del termine “alieno”) ma interpretato in modo originale e, devo dire, elegante. Una poesia dell’ignoto, dell’orrore innominabile e indefinibile, che mi ha riportato alle inquietanti storie Lovecraftiane (che amo profondamente). La chiusa è spettacolare, intendo il modo in cui hai reso l’immagine della creatura distribuita in tanti “corpi nuovi e forti” per il “nuovo ambiente”. Per me, considerata anche la modalità in cui uno si trova a dover scrivere per MC (improvvisazione pura, a meno di un improbabile riutilizzo di racconti pregressi), il tuo è un ottimo racconto. È il quinto racconto che leggo, quindi evito di sbilanciarmi in un pronostico che potrebbe essere disatteso, ma mi sorprenderebbe non vederlo almeno sul podio del gruppo.

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Signor_Darcy
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Re: Il primo viaggio della carne

Messaggio#4 » mercoledì 17 marzo 2021, 10:02

Un racconto strano, a un tempo inquietante e poetico. MI piace la scrittura descrittiva, che indugia sui dettagli senza risultare tediosa. Qualche vizio di forma però lo colgo.
Intanto ho qualche dubbio sulle concordanze verbali, con qualche passaggio dal passato remoto all’imperfetto che non mi torna molto (per esempio “I pescatori si strinsero […] Ascoltavano le vibrazioni della creatura”). Inoltro noto alcuni cambi un po’ stranianti del soggetto (“Aveva bisogno di esplorare attraverso corpi nuovi e forti. Socchiudevano gli occhi mentre i bocconi scivolavano giù per la gola.”)
Ancora, noto qualche ridondanza (“zoppicanti e lenti”) o a dettagli che nulla aggiungono (il fatto che il vaso fosse stato trovato sulla battigia, che pure dà colore al tutto); ma è roba di poco conto.

“La creatura tremava in fondo all’oceano” forse non è esatto, visto che sono sulla spiaggia.

Detto questo il racconto mi pare intrigante nel suo essere un po’ macabro, anche se forse non regge a livello logico la decisione “improvvisa” di cibarsi della scrittura. Va bene che avevano fame; ma insomma, sono pescatori in riva al mare, non uomini disperati su un’isola deserta.
Affascinante, comunque: una bella variazione sul tema collaudato di libri e film come “La cosa” e altri ancora. Solo meno asfittico e gelido e più con sale e carne acre che ottundono gusto e olfatto.

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Lilith_luna
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Re: Il primo viaggio della carne

Messaggio#5 » venerdì 19 marzo 2021, 10:33

Ciao Andrea, innanzitutto voglio farti i complimenti perché il tuo racconto mi ha davvero colpita. Tanto che ho voluto leggerlo due volte.
Le immagini che hai creato mi hanno ammaliata e disgustata. Ho provato un vero senso di malessere durante la descrizione del pasto, sia da parte della creatura che viene fatta a pezzi, sia da parte di chi mangiava. Brividi.
Non sono certa di aver capito cosa succede (anche per questo motivo l'ho voluto leggere due volte, piano), ma neanche mi interessa, detto brutalmente, perché mi piace così tanto il contesto e il modo in cui l'hai raccontato che, personalmente, le immagini disegnate hanno acquisito più rilevanza rispetto al senso.

Tuttavia ci sono delle cose che mi sono stonate.
"raccolse dell’acqua e la versò abbondante", questa in realtà è un'imprecisione, se penso alla donna che raccoglie e poi versa, penso lo faccia in mare. Secondo me era necessario precisare che la versa sulla creatura, anche se dopo si capisce. Renderebbe più fluida la lettura
"Riscaldata dalla prima tenue luce blu, la creatura tremava in fondo all’oceano e iniziava il suo cammino verso quel calore", qui credo di essermi persa. Non capisco se sta parlando del prima di arrivare sulla spiaggia.
"Bloccata da roccia e fango", altra imprecisione, a parer mio. Prima avevi detto che la creatura si ancorava per non essere portata via dalle onde, ora che è bloccata dalla roccia.

Davvero bello e suggestivo. Mi sa che ti sei guadagnato il mio podio!

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filippo.mammoli
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Re: Il primo viaggio della carne

Messaggio#6 » sabato 20 marzo 2021, 13:19

Ciao Andrea,
Piacere di leggerti.
La tua è una storia suggestiva con del potenziale, che però secondo me è riuscita a metà. Sono arrivato in fondo con la convinzione che avessi lasciato qualcosa per strada, e con più dubbi che certezze.
Ho trovato anche un oo' di confusione su chi è il soggetto delle azioni che si compiono soprattutto nel finale. Inizio dalle contraddizioni che ho notato all'inizio.
La creatura sembra trovarsi sul bagnasciuga, spinta dalle correnti di una mareggiata. Con i suoi piedini o tentacoli i cerca di puntellarsi nella sabbia, ma subito dopo, quando già è accorsa la gente del paese, ci dici che una donna va al mare per raccogliere un po' d'acqua. Ma non dovremmo già essere al mare?
Poco dopo ci parli dei rantoloidella creatura intrappolata (dove? Non lo hai mai mostrato) per poi piazzarlo nel profondo dell'oceano alla scena successiva. Qui mi sono perso definitivamente.
Il resto è una scena un po' inquietante che potrebbe anche funzionare, ma non con queste premesse. Il finale mi ha riportati alla confusione iniziale senza spiegare nulla.
Mi dispiace, alla prossima.

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Davide Di Tullio
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Re: Il primo viaggio della carne

Messaggio#7 » sabato 20 marzo 2021, 15:57

Andrea Partiti ha scritto:La creatura comparve sulla spiaggia dopo una tempesta.
Spinta a riva dalle correnti, dal vento o da uno sforzo particolare, si muoveva ancora quando i pescatori la notarono e si avvicinarono per osservarla.
Era una massa informe e liscia, poco più di due braccia di diametro, con piccoli occhi tondi e lucidi su ogni lato e fori che si aprivano e chiudevano intermittenti, forse per respirare, forse per annusare. Sotto di essa piccole appendici nervose si ancoravano alla sabbia resistendo ogni volta che un’onda le si insinuava sotto.
I pescatori si strinsero in cerchio attorno alla creatura, qualcuno si sedette a terra. Presto arrivarono le loro mogli e i loro figli. Per ultimi i vecchi zoppicanti e lenti.
Ascoltavano le vibrazioni della creatura, un lamento basso che rimbombava dentro a ossa e polmoni. Una donna andò al mare con un vaso di coccio crepato trovato abbandonato sulla battigia, raccolse dell’acqua e la versò abbondante. Gli occhi si aprirono perché l’acqua lavasse la sabbia e li rischiarasse. La voce cupa iniziò una storia fatta di buio, attesa e freddo abissale.
Il sole salì e tramontò, mentre continuavano ad ascoltare incantati la bestia intrappolata, dandole acqua quando la desiderava e facendole ombra coi loro corpi.
Riscaldata dalla prima tenue luce blu, la creatura tremava in fondo all’oceano e iniziava il suo cammino verso quel calore.
Avevano fame, e se ne accorsero tutti insieme. Così distratti, incantati, non si erano accorti del passare del tempo.
Nel villaggio tutti portavano un coltello, persino i bambini. Per tagliare cime, per lavorare, per raccogliere erbe, per pulire il pesce o aprire un’ostrica. Un coltello era necessario più delle scarpe per camminare.
Estrassero i coltelli e ordinatamente si fecero avanti, tagliarono grosse porzioni di carne gelatinosa, gli occhi continuarono ad aprirsi e chiudersi sulle fette che stringevano tra le mani. Se ne aprirono di nuovi come se la bestia ora divisa in cento parti fosse curiosa del suo destino.
Bloccata da roccia e fango, apriva un occhio per cercare lontano da sé e vedeva la luce per la prima volta.
Non sanguinò, non colò liquidi, non c’erano organi o interiora. I pezzi tagliati già iniziavano a stondarsi, a prendere l’aspetto di piccole copie della creatura, quando iniziò il banchetto.
Raggiunta da una vibrazione, scopriva la sua voce e le mille voci del mare, si spingeva oltre ai confini del suo essere.
Staccarono prima piccoli morsi curiosi, bocconi assaggiati con sospetto, lasciando che il sale e l’acre della carne ottundessero gusto e olfatto.
Il canto della creatura, ora diviso e spezzato in molte voci armoniche, li incoraggiò nella loro opera. Il cammino era stato lungo, ma sotto quel sole sapeva di essere arrivata. Addentarono, tranciarono e masticarono con vigore. Il suo corpo non era adatto a questo nuovo ambiente, era schiacciato e immobile. I vecchi senza denti sminuzzarono la carne coi coltelli e la inghiottirono una strisciolina alla volta. Aveva bisogno di esplorare attraverso corpi nuovi e forti. Socchiudevano gli occhi mentre i bocconi scivolavano giù per la gola.
Scomparsa ogni traccia della presenza anomala, si scambiarono occhiate di imbarazzo e consapevolezza nuova. Gli sguardi si piantarono a terra e i presenti si dispersero in ogni direzione, ignorandosi.
Non parlarono mai più della creatura che avevano ascoltato, né della sua storia o di quel che aveva rivelato loro.
Non ne avevano bisogno.


Ciao Andrea, piacere di leggerti. Hai uno stile abbastanza inconfondibile. La linearità di questo racconto lo rende indubbiamente leggibile, a scapito dell' appeal però. Mi sembra di leggere un racconto di Lovecraft, la stessa stile onnisciente, lo stesso crescendo di mistero. Non vedo sussulti, ma il semplice e lineare racconto di una sorta di mito non ben definito nella sua collocazione spaziale e temporale. L'elemento più interessante della storia è quello orrifico naturalmente: una creatura che si ricrea da ogni suo frammento, aspetto questo non particolarmente originale, ma che mi ha suscitato ribrezzo ed è quindi per me una nota di merito, senza dubbio. Per il resto non ho compreso bene il finale. Per quel che mi riguarda, questo mistero rimarrà un mistero.

alexandra.fischer
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Re: Il primo viaggio della carne

Messaggio#8 » sabato 20 marzo 2021, 19:02

IL PRIMO VIAGGIO DELLA CARNE di Andrea Partiti Tema centrato. Punti di forza: l’atmosfera della storia, che ricorda molto quella del libro e del film “L’isola dei delfini blu”. In questo caso, la comunità di pescatori di tutte le età, vede le proprie consuetudini interrotte dall’arrivo di una creatura aliena, ma con qualcosa della specie delle megattere (le dimensioni, gli occhi, la massa corporea, l’atteggiamento intelligente, studia le persone, non le aggredisce, accetta acqua dalla donna e di seguito da bere). Molto bello anche il passaggio del ricorso ai coltelli da parte della gente per cibarsi di questa creatura aliena (l’ho capito per via del particolare dei peduncoli con i quali si aggrappa alla sabbia) che non è cruento: si trasforma in tante repliche di se stessa e pare felice di fungere da nutrimento.
Punto debole:
La frase:
I vecchi senza denti sminuzzarono la carne coi coltelli e la inghiottirono una strisciolina alla volta. Aveva bisogno di esplorare attraverso corpi nuovi e forti.
Ne manca un pezzo. Se fosse il mio racconto io scriverei: I vecchi senza denti sminuzzarono la carne con i coltelli e la inghiottirono una strisciolina alla volta. Aveva bisogno di esplorare attraverso corpi nuovi e forti, ma anche le loro menti sagge le andavano bene affinché ricordassero il suo messaggio.

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Andrea Partiti
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Re: Il primo viaggio della carne

Messaggio#9 » domenica 21 marzo 2021, 17:50

filippo.mammoli ha scritto:Ciao Andrea,
Piacere di leggerti.
La tua è una storia suggestiva con del potenziale, che però secondo me è riuscita a metà. Sono arrivato in fondo con la convinzione che avessi lasciato qualcosa per strada, e con più dubbi che certezze.
Ho trovato anche un oo' di confusione su chi è il soggetto delle azioni che si compiono soprattutto nel finale. Inizio dalle contraddizioni che ho notato all'inizio.
La creatura sembra trovarsi sul bagnasciuga, spinta dalle correnti di una mareggiata. Con i suoi piedini o tentacoli i cerca di puntellarsi nella sabbia, ma subito dopo, quando già è accorsa la gente del paese, ci dici che una donna va al mare per raccogliere un po' d'acqua. Ma non dovremmo già essere al mare?
Poco dopo ci parli dei rantoloidella creatura intrappolata (dove? Non lo hai mai mostrato) per poi piazzarlo nel profondo dell'oceano alla scena successiva. Qui mi sono perso definitivamente.
Il resto è una scena un po' inquietante che potrebbe anche funzionare, ma non con queste premesse. Il finale mi ha riportati alla confusione iniziale senza spiegare nulla.
Mi dispiace, alla prossima.


Stavo raccontando due scene molto diverse tra loro.

Il risveglio della creatura e dei sensi e la scena sulla spiaggia con la gente attorno.

Sono molto diverse e pensavo si capisse a sufficienza la differenza, ma inevitabilmente si perde qualche lettore per strada facendo delle scelte che richiedono una maggiore attenzione!

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giulio.palmieri
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Re: Il primo viaggio della carne

Messaggio#10 » domenica 21 marzo 2021, 19:31

Ciao Andrea, piacere di leggerti.
Il racconto mi ha lasciato con qualcosa d'indefinito: si capisce molto bene lo snodo del canto della creatura spiaggiata, che poi viene dispersa nei corpi affamati dei paesani giunti in spiaggia per ascoltarla, per aiutarla (almeno così sembra all'inizio). Il suo desiderio di conoscere la luce, seppur evidenziato in alcuni passaggi (e molto calzante col personaggio della creatura) meriterebbe più spazio. Ad ogni modo, una buona prova, sebbene necessiti di una revisione nei dettagli (ad es. perché le persone prendono a mangiare la creatura?). Stile avvincente. Buona edition!

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wladimiro.borchi
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Re: Il primo viaggio della carne

Messaggio#11 » lunedì 22 marzo 2021, 12:32

Aiutami a di' bello!
Complimenti Andrea, un'idea molto originale e così la declinazione del tema, uno stile davvero impeccabile.
Era tanto che non mi capitava di commentarti e sono davvero contento che mi sia toccato 'sta volta.
Non mi dilungo oltre perché non ho davvero niente da dire, salvo che mi è piaciuto da impazzire.
A rileggerci presto
W

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Stefano.Moretto
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Re: Il primo viaggio della carne

Messaggio#12 » lunedì 22 marzo 2021, 14:09

Ciao Andrea
Ammetto che il tuo racconto mi ha lasciato un po' stranito. Un po' perché tutta la storia in generale ha un che di strano, un po' per la confusione con cui viene trattato il pezzo finale. Non sono sicuro di aver capito cosa succede: in pratica c'è questa specie di blob che si arena sulla spiaggia, tutte le persone del paese lì vicino arrivano a vederlo, questa creatura inizia a parlare, loro stanno tutto il giorno ad ascoltarla e poi la fanno a pezzi e se la mangiano? L'interpretazione che sono riuscito a dargli è che la creatura fosse una specie di alieno che ha ipnotizzato tutti per far sì che la mangiassero e che poi ha preso possesso dei loro corpi, ma non so quanto questa visione sia la vera intenzione dell'autore e quanto invece sia una deduzione campata sulle nuvole.
Ho capito solo leggendo i commenti che il tuo intento era di raccontare due storie in parallelo e questo spiega parte della confusione che ho avuto leggendolo. Rileggendolo con questa informazione ho iniziato a capire quali pezzi sono di quale storia, ma su alcuni non sono ancora del tutto sicuro. Di solito quando si fa una cosa del genere si usa qualche espediente per far capire che si tratta di storie diverse, anche solo lasciare una riga bianca per far capire che c'è uno stacco. In un film hai lo stacco da una scena all'altra e qualcosa intuisci, in un testo hai molte meno armi a disposizione.
Un'ultima nota puramente stilistica:
Nel villaggio tutti portavano un coltello, persino i bambini. Per tagliare cime, per lavorare, per raccogliere erbe, per pulire il pesce o aprire un’ostrica. Un coltello era necessario più delle scarpe per camminare.

Questo pezzo qua non c'entra nulla col resto del racconto, lo hai messo solo per dire che tutti hanno un coltello, ma in quel momento al lettore non interessa del perché la gente lì si porta dietro un coltello. Con quest'analisi molto lucida rovini un po' quell'effetto di mistico che stavi costruendo attorno alla creatura.
L'idea alla base del racconto penso sia buona e potrebbe essere sviluppata in modo interessante, però in questa forma mi ha lasciato più dubbi che altro. Credo che il problema maggiore è che non essendo la narrazione focalizzata né nei pescatori né nella creatura non riesco a capire davvero cosa succede, se i pescatori hanno semplicemente avuto un attacco di fame collettiva oppure se la creatura ha usato una sorta di ammaliamento e li ha indotti a mangiarla per parassitarli.

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lucaspalletti
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Re: Il primo viaggio della carne

Messaggio#13 » lunedì 22 marzo 2021, 17:17

Ciao Andrea,
piacere di leggerti per la prima volta!
Un testo molto particolare, il tuo. Si percepiscono, come già registrato da altri utenti, vibrazioni e tinte di stampo lovecraftiano, ma con trovate originali ed interessanti. L'atmosfera e le descrizioni sono vivide e ben riuscite: ho ancora in mente, ad esempio, l'immagine degli occhietti che si aprono su ogni pezzo tagliato dalla creatura, o la scena quasi "eucaristica" dei pescatori in fila per la loro porzione.
Anche il tema, benché non in maniera immediata e manifesta, risulta a mio avviso centrato.
D'altro canto ho un po' faticato, occasionalmente, a capire chi fosse il soggetto dell'azione e soprattutto, nonostante avessi dedotto già in prima lettura che alcune scene fossero il racconto o il canto della creatura, ho faticato non poco a comprendere cosa stesse succedendo e quando. Rileggendo, ho avuto più chiaro il quadro generale e, se ho ben interpretato, quelle scene erano una sorta di flashback che i pescatori stavano interiorizzando boccone dopo boccone. Spunto notevole, ma il tutto è veicolato in maniera un po' confusa.
Peccato, perché con un pizzico di chiarezza in più e una demarcazione delle scene più netta il racconto sarebbe risultato ancor più interessante.
Risulta comunque, nel complesso, un'ottima prova e un brano che valuto positivamente. Bel lavoro.
Spero di rileggerti presto,
Luca

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Andrea Partiti
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Re: Il primo viaggio della carne

Messaggio#14 » venerdì 26 marzo 2021, 10:47

Signor_Darcy ha scritto:Detto questo il racconto mi pare intrigante nel suo essere un po’ macabro, anche se forse non regge a livello logico la decisione “improvvisa” di cibarsi della scrittura. Va bene che avevano fame; ma insomma, sono pescatori in riva al mare, non uomini disperati su un’isola deserta.


Diciamo che volevo dare l'idea di un controllo mentale di qualche tipo.

Pensavo che il fatto che tutti arrivassero spontaneamente, che bagnassero la creatura, che iniziassero a mangiarla e si disperdessero confusi appena finito, senza mai parlare o interagire tra loro, suggerisse almeno un comportamento anomalo da parte dei presenti.

Proverò a essere più esplicito in futuro!

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Re: Il primo viaggio della carne

Messaggio#15 » venerdì 26 marzo 2021, 10:50

Lilith_luna ha scritto:"Riscaldata dalla prima tenue luce blu, la creatura tremava in fondo all’oceano e iniziava il suo cammino verso quel calore", qui credo di essermi persa. Non capisco se sta parlando del prima di arrivare sulla spiaggia.
"Bloccata da roccia e fango", altra imprecisione, a parer mio. Prima avevi detto che la creatura si ancorava per non essere portata via dalle onde, ora che è bloccata dalla roccia.

Davvero bello e suggestivo. Mi sa che ti sei guadagnato il mio podio!


Grazie per il commento.

Ci sono due linee narrative.

La creatura sulla spiaggia e la creatura che si sveglia in fondo all'oceano, per questo sembra comportarsi diversamente.

Per questo, ad esempio, prima ha gli occhi e poi a un certo punto scopre di avere gli occhi; prima è sulla spiaggia e poi è in fondo all'oceano.

Avrei dovuto sottolineare i due piani in maniera più esplicita.

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Re: Il primo viaggio della carne

Messaggio#16 » venerdì 26 marzo 2021, 10:54

Stefano.Moretto ha scritto:in pratica c'è questa specie di blob che si arena sulla spiaggia, tutte le persone del paese lì vicino arrivano a vederlo, questa creatura inizia a parlare, loro stanno tutto il giorno ad ascoltarla e poi la fanno a pezzi e se la mangiano? L'interpretazione che sono riuscito a dargli è che la creatura fosse una specie di alieno che ha ipnotizzato tutti per far sì che la mangiassero e che poi ha preso possesso dei loro corpi


Non avevo in mente alieno nello specifico, ma sì, sono felice che fosse chiaro l'intento di base!

Oppure è una elaborata metafora su immigrazione e integrazione di culture in cui ci si avventura in ambienti nuovi e spaventosi, ci si guarda attorno e si viene guardati incapaci di comunicare e il mangiare la creatura è l'appropriazione culturale che spolpa la cultura d'origine, ma sono convinto che spesso nei racconti le creature di carne siano solo creature di carne e ognuno ci metta sopra un messaggio a cui tiene particolarmente.

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Re: Il primo viaggio della carne

Messaggio#17 » venerdì 26 marzo 2021, 15:05

Racconto purtroppo squalificato per mancata consegna classifica nei tempi richiesti, ma un plauso a Partiti per avere comunque postato i suoi commenti, nel pieno rispetto delle regole di reciproco scambio della nostra community.

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Re: Il primo viaggio della carne

Messaggio#18 » venerdì 9 aprile 2021, 11:20

Beh, questo è un gran pezzo ed è un peccato per la squalifica anche se mi sembra che, come punteggio, non saresti comunque rientrato nei tre e credo che la spiegazione stia nelle sfumature che hai inserito nel testo che ad alcuni possono sfuggire, in base al background di cui siamo, ognuno, depositari. E ci sta. Resta il fatto che a me è arrivato in pieno e che lo trovo magnifico in ognu sua parte, compreso il tema che risulta assolutamente fondante il testo nel suo complesso. Insomma, sarebbe un pollice su bello convinto e, previa la tua autorizzazione, mi piacerebbe comunque portarlo in Vetrina. Attendo una tua risposta.

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Re: Il primo viaggio della carne

Messaggio#19 » lunedì 12 aprile 2021, 13:28

antico ha scritto:Beh, questo è un gran pezzo ed è un peccato per la squalifica anche se mi sembra che, come punteggio, non saresti comunque rientrato nei tre e credo che la spiegazione stia nelle sfumature che hai inserito nel testo che ad alcuni possono sfuggire, in base al background di cui siamo, ognuno, depositari. E ci sta. Resta il fatto che a me è arrivato in pieno e che lo trovo magnifico in ognu sua parte, compreso il tema che risulta assolutamente fondante il testo nel suo complesso. Insomma, sarebbe un pollice su bello convinto e, previa la tua autorizzazione, mi piacerebbe comunque portarlo in Vetrina. Attendo una tua risposta.


Puoi usare il racconto liberamente e se ti fa piacere pubblicarlo non ho niente in contrario.

Le sfumature non ci sono necessariamente, nel racconto.
Anzi, mi impegno perché non ci siano perché ognuno possa provare a montarci le sue sopra alla struttura. Ho fatto un esempio sarcastico ed estremizzato apposta.
Purtroppo ho visto che non funziona a sufficienza, quindi non credo tornerò su questi tentativi.

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