Il rito indiano del tè della pace

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Luca Nesler
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Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#1 » lunedì 15 marzo 2021, 22:57

Maya si umettò le labbra. Doveva distogliere lo sguardo dalla tazza, doveva stare calma. «Insomma, era per chiederti scusa.»
Roberto piegò la testa sul tavolo. Perché non beveva?
Ester si mangiava le unghie come se fossero state di caramello. Maya le prese una mano. «Vero Ester? Ci siamo pentite.»
Annuì. «Sì, siamo state due stronze.»
«Mi avete messo gli assorbenti nello zaino.»
Ester batté sul tavolo. «Due stronze, l’ho detto.»
«Per questo ti ho invitato. Il rito indiano del tè della pace.»
«Il calumet.»
«Eh, ma questo è un tè.» E bevi ‘sto cazzo di tè! Maya si morse la lingua.
Il secchione infilò l’indice nel manico. «Va bene.»
Finalmente!
«Certo, me ne avete fatte passare…»
Ester sbuffò. «Sì, dai, ora bevi però.»
Roby spinse gli occhiali verso la fronte. «Non è che ci avete messo il lassativo?»
La gola di Maya si chiuse. Ester finse di ridere. «Cazzo dici?»
«Mmm.» Roberto fece un sorso. Riabbassò la tazza sul tavolo.
Maya si piantò le unghie nelle ginocchia, si accostò a Ester. «Quanto ci vuole?» sussurrò.
Roberto inclinò la testa, la sua bocca si piegò in un ghigno ebete.
Ester si allungò sul tavolo e gli pizzicò una guancia. «Ecco: ora è in tuo potere.» Si indicò. «Allora? Chi è una strega coi controcazzi?»
Maya sorrise, le fece cenno di tacere. «Roberto, ascolta.»
«Eh…»
«Farai il lavoro di gruppo della prof Furlani per noi, hai capito?»
Roberto aveva lo sguardo perso. Un filo di bava colò da un angolo della bocca.
Ester fece un verso. «Che cazzo…»
«Cos’ha?»
«Non lo so.»
«Dovrebbe obbedire, non sbavare.»
«Eh, lo so.» Ester si sporse in avanti «Qualcosa non va.» Gli spinse la fronte con l’indice.
Roberto s’inclinò e cadde battendo il mento contro la credenza.
«Gesù Cristo!» Maya portò le mani alla testa. «Che cazzo hai fatto? Questo è diventato scemo! Altro che migliore della classe!»
«Oh, May, il libro diceva che avrebbe obbedito.»
«Porca troia, Ester! E adesso?»
«E adesso niente.» Fece spallucce. «Lasciamolo sul marciapiede.»
Maya gridò tra i denti. «Ma cosa sei, scema? Cosa diranno i suoi? E se sapevano che veniva da me?»
Ester stirò la bocca, annuì. «Hai ragione.» Infilò l’indice tra i denti.
«Finiscila di mangiarti le unghie.»
«Ok, ci sono! Lo facciamo sbattere e diciamo che è caduto dalle scale. È normale che così uno diventa ritardato, no?»
Roberto guardava il soffitto sdraiato sulle piastrelle. Maya fece un respiro profondo. Che idea stupida. «E se poi l’ammazziamo?»
«Eh, sempre dalle scale è caduto.»
«Cristo, Ester…»
«Ok, allora di’ tu.»
Maya scosse la testa. Com’era finita in quel casino? Ester e le sue stronzate sulla magia nera. «Che idiota a fidarmi del tuo manuale della bancarella.»
«Ora è colpa mia?»
«Eh.»
«L’hai preparato tu il filtro.»
«Sì, ma seguendo la tua ricetta. Io ho—» Un senso di nausea le strizzò la pancia. «Oh cazzo.»
«Cosa?» Ester la prese per le spalle. «Oh cazzo, cosa?»
«Ci ho messo le radici di genziana.»
«Cos’hai fatto?»
«Ho aggiunto—»
«Ho capito, cretina! Perché?»
«Le metto sempre nel tè. Lo fanno più buono.»
«Ma quello non era un cazzo di tè!»
«Ma doveva sembrarlo, no?»
Ester alzò le mani. «Adesso cazzi tuoi. Io ti avevo dato la soluzione ai nostri problemi, tu hai fatto casino.»
«Oddio.» Ora doveva davvero inscenare la caduta e sperare che quel coglione di Roberto non s’ammazzasse.
Roberto si tirò su. «Merda che male.» Si massaggiò il mento. «Cos'è successo?»
Ester lo guardava con gli occhi spalancati, Maya deglutì. Che poteva dire?
«Mi avete messo del sonnifero! Siete pazze, cazzo! Io vi denuncio.»
«No, no, Roby—»
«No, no Roby un cazzo! Io vi mando in riformatorio, brutte sbroccate!»
«No, ascolta. Facciamo un patto.»
Roberto si pulì gli occhiali nella t-shirt. «Un patto.»
«Noi smettiamo di tormentarti e… ti facciamo il lavoro di gruppo della Furlani. È tanto lavoro, se ci pensi.»
Roberto infilò gli occhiali. «E non mi tormentate più.»
«Te lo giuro.»
Il secchione sospirò. Prese la giacca dal divano. «Va bene. Allora buon lavoro, streghe. Voglio almeno un otto.» Uscì, la porta sbatté.
Maya sospirò, si lasciò cadere sulla sedia. Ester la guardava scuotendo la testa.
«Cosa? Che c’è?»
«Il lavoro della Furlani lo fai te.»
«Oh, dai bella.»
«Io la ricetta te l’avevo data.» Ester le mostrò il medio. «Preparati un tè alle radici di genziana e buon lavoro.»



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Re: Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#2 » lunedì 15 marzo 2021, 23:03

Ciao Luca! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa SARA SIMONI EDITION!

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Michael Dag
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Re: Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#3 » mercoledì 17 marzo 2021, 12:04

Quarto posto
Il rito indiano del tè della pace, di Luca Nesler,
niente da dire, il tema è centrato in pieno. Il racconto in se non è male, ma non è delle tue opere migliori. C'è molto dialogo concitato e a volte ho un po' faticato a tenete il filo del chi-dice-cosa.
ho anche dovuto rileggere l'incipit molto attentamente per capire chi fosse il protagonista, all'inizio mi pareva quansi che roberto fosse il pdv
una cosa mi sfugge...ester lo spinge con l'indice sulla fronte, roberto cade all'indietro oppure di lato, giusto? dovrebbe battere la nuca, (o al limite la guancia), non il mento ...?

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Luca Nesler
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Re: Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#4 » giovedì 18 marzo 2021, 11:06

Ciao Michael, grazie dei feedback. Poi lo rileggo per capire dove c'è stata la defaillance nei dialoghi e nell'incipit. Sul discorso "battere la testa" probabilmente hai ragione, è che non volevo che il lettore pensasse che Roberto fosse svenuto. Ma in fondo, che cambiava? Boh, ricordo solo molta stanchezza...
Grazie ancora!
Alla prossima!

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Davide_Mannucci
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Re: Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#5 » giovedì 18 marzo 2021, 11:19

Ciao Luca e piacere di non essere commentato da te! ahahahah
Ops, volevo dire di averti letto! :)
Devo dire che sul tuo racconto ho ben poco da dirti. Mi è piaciuta molta la storia e come l’hai costruita. E guarda, ho cercato pure di farti le pulci sul pdv ma io ho trovato ottima la tecnica con cui sei rimasto focalizzato su Maya senza essere esplicito.
Per me un pollice tendente al....ah no cazzo...mi ero imbertinato per un attimo :)))
Direi una prova molto buona.
Giuro che la prossima volta ti trovo dei difetti....scusami di cuore :))
A presto!
Davide Mannucci

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Luca Nesler
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Re: Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#6 » giovedì 18 marzo 2021, 12:20

DavideMannucci ha scritto:Ciao Luca e piacere di non essere commentato da te! ahahahah
Ops, volevo dire di averti letto! :)
Devo dire che sul tuo racconto ho ben poco da dirti. Mi è piaciuta molta la storia e come l’hai costruita. E guarda, ho cercato pure di farti le pulci sul pdv ma io ho trovato ottima la tecnica con cui sei rimasto focalizzato su Maya senza essere esplicito.
Per me un pollice tendente al....ah no cazzo...mi ero imbertinato per un attimo :)))
Direi una prova molto buona.
Giuro che la prossima volta ti trovo dei difetti....scusami di cuore :))
A presto!


Hahaha, me l'hai fatta!
Sono certo che non sia un gran racconto, ma grazie per il gradimento e il pollice tendente al cazzo... (e comunque di pollici non ce n'è mai abbastanza!)
Non stai perdendo neanche un contest. Con questo atteggiamento prima o poi ti becco...
Alla prossima!

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Davide_Mannucci
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Re: Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#7 » giovedì 18 marzo 2021, 12:24

Nesler, ti aspetto...ho già il gufetto arrapatissimo. Ahahahahah!
Davide Mannucci

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Pretorian
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Re: Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#8 » giovedì 18 marzo 2021, 23:07

Ciao Luca e piacere di leggerti. Mmmmmm
Dirò la verità, questo racconto non mi ha fatto proprio impazzire. Stilisticamente parlando, sai che adoro la terza persona, però quelle espressioni che esprimono il pensiero di Maya in modo diretto ("Perché non beveva"? "Com'era finito in quel casino"? ecc...) non mi fanno impazzire. Ne abbiamo discusso altre volte in passato, esaminando il punto in cui una narrazione con filtro profondo cambia da una persona all'altra (e dove scivola nel narrato), però qui proprio non mi convince. L'impressione è che tu abbia provato a sperimentare fin dove potevi portare la terza persona, ma abbia fatto giusto un paio di passi oltre il confine massimo.
Per quanto riguarda la trama, correggimi se ho percepito male, ma ho avuto l'impressione che tu avessi grandi progetti, ma che il limite dei caratteri ti abbia obbligato a volare basso. Qualcosa del tipo "Ahahah, ora il secchione beve il the magico, ma, invece di obbedire, diventa un lupo mannaro che sbrana le due ragazzacce... oh, no: ho esaurito i caratteri!! Allora taglio qui e facciamo semplicemente che si risveglia e gli fa un contro-ricatto...". Dimmi se ci ho preso giusto.
Nel complesso, non è scritto male, ma mi sembra il meno Nesler dei tuoi ultimi racconti.

Alla prossima!!

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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#9 » giovedì 18 marzo 2021, 23:23

Ciao Luca.
Credo tu abbia un dono: la capacità di elevare un racconto che in altre mani sarebbe stato altrimenti dimenticabile, se non peggio. Non è solo questione della vena ironica che spesso permea i tuoi testi, ma anche (soprattutto?) di ritmo e abilità nello scegliere le giuste pennellate per definire scene e personaggi attraverso pochi dettagli funzionali.
Questa abilità, in questo caso, ti salva letteralmente in corner, visto che a livello di trama il brano non brilla. La costruzione è abbastanza canonica e nel momento stesso in cui lo “scherzo” è finito male, la prima cosa che ho pensato è stata “scommettiamo che ora Roberto si sveglia e si vendica?”. E infatti così è stato, anche se all’inizio avevo pensato che pure lui fosse uno stregone di una scuola di arti arcane.
A proposito del risveglio di Roberto, ho trovato tale passaggio estremamente sbrigativo e buttato in pasto al lettore con molta meno cura rispetto al resto del racconto.

Questione minore, infine. Ho un dubbio sul seguente passaggio:
«Mmm.» Roberto fece un sorso.

Non so se è una questione di “territorio”, ma io ho sempre sentito dire soltanto “dare un sorso”, mai “fare un sorso”. Una quisquiglia, comunque.

Per concludere, bei dialoghi e ottimo ritmo, ma trama così così, decisamente poco “finemente intagliata”. ;)
Alla prossima.
lupus in fabula

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ItaliaLeggendaria
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Re: Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#10 » venerdì 19 marzo 2021, 15:14

Ciao Luca. Dopo la lettura da beta, ti leggo anche qui.
Tu hai uno stile fluido, intenso, immersivo (anche in terza persona e non a tutti viene bene) e una buona caratterizzazione dei personaggi (anche se in così poco spazio si fa fatica).
Tuttavia il tema l'ho visto un po' forzato e ho dovuto rifletterci un po' per capire come volessi far passare il messaggio. Peccato per il modo di scrivere che hai è veramente buono.
Morena

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Luca Nesler
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Re: Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#11 » venerdì 19 marzo 2021, 15:24

Pretorian ha scritto:Ciao Luca e piacere di leggerti. Mmmmmm
Dirò la verità, questo racconto non mi ha fatto proprio impazzire. Stilisticamente parlando, sai che adoro la terza persona, però quelle espressioni che esprimono il pensiero di Maya in modo diretto ("Perché non beveva"? "Com'era finito in quel casino"? ecc...) non mi fanno impazzire. Ne abbiamo discusso altre volte in passato, esaminando il punto in cui una narrazione con filtro profondo cambia da una persona all'altra (e dove scivola nel narrato), però qui proprio non mi convince. L'impressione è che tu abbia provato a sperimentare fin dove potevi portare la terza persona, ma abbia fatto giusto un paio di passi oltre il confine massimo.
Per quanto riguarda la trama, correggimi se ho percepito male, ma ho avuto l'impressione che tu avessi grandi progetti, ma che il limite dei caratteri ti abbia obbligato a volare basso. Qualcosa del tipo "Ahahah, ora il secchione beve il the magico, ma, invece di obbedire, diventa un lupo mannaro che sbrana le due ragazzacce... oh, no: ho esaurito i caratteri!! Allora taglio qui e facciamo semplicemente che si risveglia e gli fa un contro-ricatto...". Dimmi se ci ho preso giusto.
Nel complesso, non è scritto male, ma mi sembra il meno Nesler dei tuoi ultimi racconti.

Alla prossima!!


Ciao Ago! Ho esperimentato sul pensiero diretto nella parte in cui scrivo "E bevi sto cazzo di tè!", quello è troppo diretto per la terza e a rileggerlo oggi, lo cambierei.
Per il resto no, non avevo un'idea per il finale, ma mi ero immaginato solo la discussione tra le ragazze, percui ho un po' costruito al volo ed è venuto fuori questo. Quindi tutt'altro che grandi progetti... (raramente ho buone idee per questi racconti).
Meno Nesler del solito :D hahahah, grazie.
chissà quando ne imbroccherò un altro... Tu abbi pazienza, ok?
Grazie del commento!
Alla prossima!

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Luca Nesler
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Re: Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#12 » venerdì 19 marzo 2021, 15:34

JohnDoe ha scritto:Ciao Luca.
Credo tu abbia un dono: la capacità di elevare un racconto che in altre mani sarebbe stato altrimenti dimenticabile, se non peggio. Non è solo questione della vena ironica che spesso permea i tuoi testi, ma anche (soprattutto?) di ritmo e abilità nello scegliere le giuste pennellate per definire scene e personaggi attraverso pochi dettagli funzionali.
Questa abilità, in questo caso, ti salva letteralmente in corner, visto che a livello di trama il brano non brilla. La costruzione è abbastanza canonica e nel momento stesso in cui lo “scherzo” è finito male, la prima cosa che ho pensato è stata “scommettiamo che ora Roberto si sveglia e si vendica?”. E infatti così è stato, anche se all’inizio avevo pensato che pure lui fosse uno stregone di una scuola di arti arcane.
A proposito del risveglio di Roberto, ho trovato tale passaggio estremamente sbrigativo e buttato in pasto al lettore con molta meno cura rispetto al resto del racconto.

Questione minore, infine. Ho un dubbio sul seguente passaggio:
«Mmm.» Roberto fece un sorso.

Non so se è una questione di “territorio”, ma io ho sempre sentito dire soltanto “dare un sorso”, mai “fare un sorso”. Una quisquiglia, comunque.

Per concludere, bei dialoghi e ottimo ritmo, ma trama così così, decisamente poco “finemente intagliata”. ;)
Alla prossima.


Ciao Alessandro! Grazie per le tue considerazioni positive su quelle che chiami "abilità". Mi crogiolo nel pensiero che tu sappia quel che dici. Mi fa molto piacere.
Per il fatto che il racconto non sia brillante, ti do pienamente ragione. Come dicevo ad Agostino, non mi vengono spesso buone idee così su due piedi. Se ho culo va bene, sennò va così. Hai ragione anche sul finale dove Roberto prende la giacca e se ne va. Non avevo più caratteri :P

Sul "fece un sorso" hai tirato in ballo una cosa molto interessante. Sono andato un po' a controllare. Non si trova granché. Bere un sorso, ok. Dare un sorso io l'avrei usato per darlo a una terza persona, ma ho trovato anche l'uso che proponi tu: dai un sorso alla tua bibita. Intuitivamente mi ricorda "dare un morso", solo che il sorso non è una cosa che fai con la bocca, come il morso, ma una quantità di liquido, quindi mi faceva storcere il naso. Ho trovato anche fare un sorso (che è come viene usato qui dalle mie parti), ma anche qui è un uso poco intuitivo, a pensarci, visto che non è che fai una quantità. Tuttavia rimane il dubbio su che cosa sia usato di più. Su questo punto non ho trovato nulla. In effetti non è una sciocchezza, perché potrebbe essere uno di quegli elementi che risuonano molto in un testo più lungo (penso di averlo usato spesso nel romanzo che sto scrivendo).
Forse qualcuno che legge ha la risposta (o è più bravo di me a cercare?)

Infine grazie per la citazione a P.A., mi ha commosso.
Grazie mille per il tuo commento!
Alla prossima!

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Luca Nesler
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Re: Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#13 » venerdì 19 marzo 2021, 15:37

ItaliaLeggendaria ha scritto:Ciao Luca. Dopo la lettura da beta, ti leggo anche qui.
Tu hai uno stile fluido, intenso, immersivo (anche in terza persona e non a tutti viene bene) e una buona caratterizzazione dei personaggi (anche se in così poco spazio si fa fatica).
Tuttavia il tema l'ho visto un po' forzato e ho dovuto rifletterci un po' per capire come volessi far passare il messaggio. Peccato per il modo di scrivere che hai è veramente buono.
Morena


Ciao Morena! Ti faccio leggere troppo :P
Ti ringrazio moltissimo sulle considerazioni sullo stile. Mi fanno davvero tanto piacere. Il tema è "mettere radici" nel tè. Sì, è una mezza cagata, ma non avevo idee migliori di questa. Pazienza anche stavolta...
Grazie mille per il commento e la sincerità!
Alla prossima!

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StefanoPais
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Re: Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#14 » sabato 20 marzo 2021, 8:10

Ciao Luca,
come per gli altri mi concentro sull'avvio del film mentale.
Ci sono pochi dettagli ambientali per collocare la scena, sono nella cameretta della ragazza? in cucina? in seguito di ci che sono a un piano superiore quindi l'idea della cameretta sembra confermata ma da come descrivi la caduta ho pensato fossero seduti per terra... mi sono sentito confuso.

Maya si umettò le labbra. Doveva distogliere lo sguardo dalla tazza, doveva stare calma. «Insomma, era per chiederti scusa.»
Roberto piegò la testa sul tavolo. Perché non beveva?
Ester si mangiava le unghie come se fossero state di caramello. Maya le prese una mano. «Vero Ester? Ci siamo pentite.»


Qui oltre a far dubitare di chi sia il punto di vista tra i tre, non dici quello che il punto di vista sa e che dovremmo sapere anche noi, finchè non hai detto che era un filtro magico anche io pensavo fosse un lassativo. Immagino fosse il risultato che volevi ottenere ma avresti dovuto scegliere un altro punto di vista per creare questo effetto, altrimenti cacci il lettore fuori dal punto di vista.

Nel litigio tra le due ragazze io avrei messo qualche azione in più, per evitare il ritmo sincopato.

In generale hai saputo sendere interessante e frizzante un racconto che facilmente poteva suonare fiacco, anche se è un po' stereotipato.

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Luca Nesler
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Re: Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#15 » sabato 20 marzo 2021, 12:22

StefanoPais ha scritto:Ciao Luca,
come per gli altri mi concentro sull'avvio del film mentale.
Ci sono pochi dettagli ambientali per collocare la scena, sono nella cameretta della ragazza? in cucina? in seguito di ci che sono a un piano superiore quindi l'idea della cameretta sembra confermata ma da come descrivi la caduta ho pensato fossero seduti per terra... mi sono sentito confuso.

Maya si umettò le labbra. Doveva distogliere lo sguardo dalla tazza, doveva stare calma. «Insomma, era per chiederti scusa.»
Roberto piegò la testa sul tavolo. Perché non beveva?
Ester si mangiava le unghie come se fossero state di caramello. Maya le prese una mano. «Vero Ester? Ci siamo pentite.»


Qui oltre a far dubitare di chi sia il punto di vista tra i tre, non dici quello che il punto di vista sa e che dovremmo sapere anche noi, finchè non hai detto che era un filtro magico anche io pensavo fosse un lassativo. Immagino fosse il risultato che volevi ottenere ma avresti dovuto scegliere un altro punto di vista per creare questo effetto, altrimenti cacci il lettore fuori dal punto di vista.

Nel litigio tra le due ragazze io avrei messo qualche azione in più, per evitare il ritmo sincopato.

In generale hai saputo sendere interessante e frizzante un racconto che facilmente poteva suonare fiacco, anche se è un po' stereotipato.


Ciao Stefano, grazie per il commento che trovo molto utile. Non ho curato l'idea del racconto, lo confesso. Avete ragione a farmi notare che non è buona. Molto interessante è il feedback che mi restituisci sul gambariniano film mentale. Ora rileggo il testo attraverso le tue considerazioni in modo da fare più attenzione la prossima volta.
Sicuramente hai ragione anche sulle azioni. Il testo è quasi solo dialogo.
Grazie ancora!
Alla prossima!

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Andrea Furlan
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Re: Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#16 » lunedì 22 marzo 2021, 0:00

Ciao Luca,
Complimenti per questo racconto ironico e scanzonato, direi quasi ignorante come solo gli adolescenti possono essere. Mi ha fatto divertire molto. Non ho alcuna critica da portare tranne il fatto che fra i tre personaggi non ho capito subito chi fosse il punto di vista, ma è bastata una seconda lettura dell'incipit per chiarirlo. Il resto scorre benissimo, bravo!

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Re: Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#17 » lunedì 22 marzo 2021, 9:36

Mi è piaciuto il tono del racconto e l'interazione tra le due streghette. Una storia diretta e senza troppi fronzoli, chiara. Mi hanno fatto storcere un po' il naso un paio di cosette: l'ingenuità del ragazzo, che si fa abbindolare da due tipe così losche (ma ehi, magari è stupidotto di suo, magari le streghette son due belle gnocche e lui è pur sempre un maschietto adolescente), e il finale poco ardito. Visto il crescendo di disgrazie, c'avrei visto bene un finale in cui il ragazzo c'avesse davvero lasciato le penne! Sarebbe stato molto dark humor, in linea con la premessa.

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Massimo Tivoli
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Re: Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#18 » lunedì 22 marzo 2021, 15:31

Ciao Luca,
non ti devo né commentare né valutare ma, avendo finito di leggere i racconti a me assegnati, sto leggendo i restanti per puro diletto. E, dopo la mia lunga latitanza da MC, non potevo non leggerti :-)
Racconto scanzonato, il tuo, che a tratti mi ha fatto anche sorridere. Non è sempre un male andare sulla leggerezza, soprattutto qui, su MC, ma so pure che sei capace di racconti molto più coinvolgenti.
Il problema con MC è sempre quello: trovare un'idea decente e trovarla in tempi brevi.
Ad ogni modo, il tuo è un racconto che, per la situazione assurda e tragicomica, mi ha strappato più di un sorriso.
A rileggerci e buona Edition!

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Re: Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#19 » lunedì 22 marzo 2021, 16:45

Andrea Furlan ha scritto:Ciao Luca,
Complimenti per questo racconto ironico e scanzonato, direi quasi ignorante come solo gli adolescenti possono essere. Mi ha fatto divertire molto. Non ho alcuna critica da portare tranne il fatto che fra i tre personaggi non ho capito subito chi fosse il punto di vista, ma è bastata una seconda lettura dell'incipit per chiarirlo. Il resto scorre benissimo, bravo!


Ciao Andrea! Grazie mille per le tue parole, fin troppo generose. Hai decisamente ragione sulla confusione iniziale. Non ho riletto con la giusta attenzione.
Grazie ancora per il commento!
Alla prossima!

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Re: Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#20 » lunedì 22 marzo 2021, 16:46

AndreaDeAgnoi ha scritto:Mi è piaciuto il tono del racconto e l'interazione tra le due streghette. Una storia diretta e senza troppi fronzoli, chiara. Mi hanno fatto storcere un po' il naso un paio di cosette: l'ingenuità del ragazzo, che si fa abbindolare da due tipe così losche (ma ehi, magari è stupidotto di suo, magari le streghette son due belle gnocche e lui è pur sempre un maschietto adolescente), e il finale poco ardito. Visto il crescendo di disgrazie, c'avrei visto bene un finale in cui il ragazzo c'avesse davvero lasciato le penne! Sarebbe stato molto dark humor, in linea con la premessa.


Ciao Andrea, grazie dei feedback. I tuoi dubbi sono più che legittimi e anche il finale è moscio. Mi piaceva l'idea delle ragazze che battibeccavano sulla ricetta di un té, ma non avevo proprio in mente nulla per la fine...
Io le ho immaginate gnocchette, hehehe.
Grazie ancora!
Alla prossima!

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Re: Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#21 » lunedì 22 marzo 2021, 16:48

Massimo Tivoli ha scritto:Ciao Luca,
non ti devo né commentare né valutare ma, avendo finito di leggere i racconti a me assegnati, sto leggendo i restanti per puro diletto. E, dopo la mia lunga latitanza da MC, non potevo non leggerti :-)
Racconto scanzonato, il tuo, che a tratti mi ha fatto anche sorridere. Non è sempre un male andare sulla leggerezza, soprattutto qui, su MC, ma so pure che sei capace di racconti molto più coinvolgenti.
Il problema con MC è sempre quello: trovare un'idea decente e trovarla in tempi brevi.
Ad ogni modo, il tuo è un racconto che, per la situazione assurda e tragicomica, mi ha strappato più di un sorriso.
A rileggerci e buona Edition!


Ciao Massimo! che piacere ritrovarti. Se trovo il tempo vado a leggere il tuo racconto. Siamo così tanti ormai, che a volte non so neanche chi sta partecipando al di fuori dei miei gironi...
Contento che ti abbia divertito anche se, come dici tu, questa volta non ho avuto un'idea decente (succede sempre più spesso, cacchio!)
Grazie per avermi letto! Spero di ritrovarti presto su MC!
Alla prossima!

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Re: Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#22 » lunedì 22 marzo 2021, 16:48

Massimo Tivoli ha scritto:Ciao Luca,
non ti devo né commentare né valutare ma, avendo finito di leggere i racconti a me assegnati, sto leggendo i restanti per puro diletto. E, dopo la mia lunga latitanza da MC, non potevo non leggerti :-)
Racconto scanzonato, il tuo, che a tratti mi ha fatto anche sorridere. Non è sempre un male andare sulla leggerezza, soprattutto qui, su MC, ma so pure che sei capace di racconti molto più coinvolgenti.
Il problema con MC è sempre quello: trovare un'idea decente e trovarla in tempi brevi.
Ad ogni modo, il tuo è un racconto che, per la situazione assurda e tragicomica, mi ha strappato più di un sorriso.
A rileggerci e buona Edition!


Ciao Massimo! che piacere ritrovarti. Se trovo il tempo vado a leggere il tuo racconto. Siamo così tanti ormai, che a volte non so neanche chi sta partecipando al di fuori dei miei gironi...
Contento che ti abbia divertito anche se, come dici tu, questa volta non ho avuto un'idea decente (succede sempre più spesso, cacchio!)
Grazie per avermi letto! Spero di ritrovarti presto su MC!
Alla prossima!

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Messaggio#23 » lunedì 22 marzo 2021, 16:48

Massimo Tivoli ha scritto:Ciao Luca,
non ti devo né commentare né valutare ma, avendo finito di leggere i racconti a me assegnati, sto leggendo i restanti per puro diletto. E, dopo la mia lunga latitanza da MC, non potevo non leggerti :-)
Racconto scanzonato, il tuo, che a tratti mi ha fatto anche sorridere. Non è sempre un male andare sulla leggerezza, soprattutto qui, su MC, ma so pure che sei capace di racconti molto più coinvolgenti.
Il problema con MC è sempre quello: trovare un'idea decente e trovarla in tempi brevi.
Ad ogni modo, il tuo è un racconto che, per la situazione assurda e tragicomica, mi ha strappato più di un sorriso.
A rileggerci e buona Edition!


Ciao Massimo! che piacere ritrovarti. Se trovo il tempo vado a leggere il tuo racconto. Siamo così tanti ormai, che a volte non so neanche chi sta partecipando al di fuori dei miei gironi...
Contento che ti abbia divertito anche se, come dici tu, questa volta non ho avuto un'idea decente (succede sempre più spesso, cacchio!)
Grazie per avermi letto! Spero di ritrovarti presto su MC!
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Messaggio#24 » lunedì 22 marzo 2021, 16:50

Eeeeee! 3 volte me l'ha mandato...

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Re: Il rito indiano del tè della pace

Messaggio#25 » venerdì 2 aprile 2021, 15:56

Ho faticato anch'io ad allinearmi su pdv durante le prime battute, credo ci sia un problemino perché sembra davvero quello di Roberto (credevo avesse portato lui il te della pace). Poi mi sono allineato, ma non ho apprezzato al massimo lo scambio tra le ragazze, poco definite a mio parere e forse una maggiore differenziazione nel parlato avrebbe aiutato. Detto questo, il racconto è sicuramente scanzonato e divertito (più che divertente). Maluccio il risveglio di Roberto, forzato. Tema ben presente in modo originale. Di sicuro non il migliore dei tuoi lavori, ma sei comunque riuscito a portarlo in porto in modo coerente. Per me un pollice tendente verso il positivo solido, ma non brillante.

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