La Spintarella

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MatteoMantoani
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La Spintarella

Messaggio#1 » lunedì 15 marzo 2021, 23:19

Rigiro il pacchetto tra le dita. La carta da regalo è decorata con disegni di pupazzi di neve.
«Sembra più un regalo di Natale.»
Stefano sorride. «Non avevo altra carta. Sai com’è, il Natale è appena passato,» spinge con l’indice gli occhiali sul naso, «ne avevo tanta e —»
«Vabbè, lascia perdere.» Faccio un respiro profondo e appoggio il pacchetto sul tavolo. Devo dirgli qualcosa; è pur sempre l’unico amico che si è ricordato del mio compleanno.
«Senti, so che per un po’ ci eravamo persi.» Mi mordo un labbro. «Quando ho sposato Inge, noi avevamo deciso di restare in Germania.» Accarezzo il tavolo. «E quando è morta, ho capito che quello non era più il mio posto. Sono tornato qui, ma tu e i vecchi amici ormai —»
«L’amavi molto, vero?»
Ricaccio indietro le lacrime. «Avevamo grandi progetti: una famiglia, una casa… ne avevamo anche trovata una, vicino a dove lavorava lei, ad Amburgo.»
Annuisce. «So tutto. Solo che ormai sei vedovo da tre anni —»
«Quattro anni.»
Sospira. «Lasciatelo dire: se vuoi stare da solo va bene, lo capisco, ma adesso mi ascolti.»
Un’altra predica. Mi metto a fissare il pacchetto. «Spara, e fai presto.» Mi trema un po’ la voce, ne ho le palle piene dei soliti discorsetti.
Ammicca. «Quel regalo, non è come gli altri.»
Alzo lo sguardo. «Perché?»
«Diciamo che lì dentro c’è una spintarella.»
«Una cosa?»
Mi guarda negli occhi. «Ho saputo, di quello che hai fatto il mese scorso.»
Me l’aspettavo. Ecco cosa succede ad avere vecchi amici che lavorano in ospedale. Mi massaggio le cicatrici del polso, fanno ancora un male cane.
«Non capisco perché se uno vuole farla finita deve chiedere il permesso al mondo intero. Mia moglie è morta, e i miei sogni con lei.»
Mi afferra la spalla. «Lo so.» Mi fissa coi suoi occhi scuri. «Ma ci sono altre strade, che tagliarsi i polsi.»
«Che vuoi dire?»
Stefano stringe le labbra. «So come ti senti: come un albero separato dalle radici.» Scrolla le spalle. «Diciamo che non vado molto fiero, di quello che ho messo in quella scatola. Sai, roba del genere non è facile da trovare.» Si dondola sulla sedia. «Però, se è proprio l’unica soluzione…» Ridacchia. «Insomma, io sono dalla tua parte. Lo sono sempre stato, lo sai, no?»
Abbasso lo sguardo. Quando eravamo all’università era l’unico che mi stava a sentire, che si sorbiva tutte le mie seghe mentali senza mai rispondere con frasi fatte.
Fisso il pacchetto. «Che c’è qui dentro?»
Stefano mi sorride. «Quando vorrai riprovarci, promettimi che aprirai il regalo. Quello che troverai ti sarà utile, meglio di due lamette del cazzo.»
Afferro il pacchetto, lo scuoto. Che contenga una siringa di veleno? Una pasticca? Qualsiasi cosa, basta che funzioni e che sia indolore.
«Niente stronzate? Della serie: non farlo, la vita è bella, sei ancora giovane...»
Sghignazza. «Te le berresti? Come ho detto, sono dalla tua parte.»
Non so che dire. «Be’. Grazie.»

La foto di Inge sul comodino si appanna. Mi asciugo le lacrime. I contorni della silhouette perfetta ricompaiono, i suoi capelli schiaffeggiano la sbarra da lap dance. Eccola lì, stupenda, come quando l’ho conosciuta. Le budella mi lanciano un grido di dolore. Come ha detto Stefano? Sono un albero tagliato...
Dov’è il tuo pacchetto? Apprezzo l’aiuto, amico, anche quest’ultima volta.
Strappo la carta a rivelare una vecchia confezione di Baci Perugina. Sorrido. Carta e confezione riciclate, tipico di lui.
Stringo i denti: avanti, coraggio.
Le linguette a lato della scatola sono attaccate con lo scotch. Straccio tutto e sospiro: è il momento.
Faccio cadere il contenuto sulla mano sinistra.
Aggrotto le sopracciglia.
Che roba è? Un catalogo! Tette rifatte e sorrisi forzati: foto di un bordello! Leggo la quarta di copertina, Haus des Paradieses: Casa Del Paradiso. l’indirizzo è quello del quartiere a luci rosse di Amburgo. C’è anche un foglietto con una tabellina, ci sono cinque per sei caselle libere: trenta notti già pagate.
Sghignazzo. Fottiti, Stefano. Ma per chi m'hai preso, per uno che va a puttane?
Be', d’altronde, quando si sposa una spogliarellista, c’è da aspettarselo che la gente lo pensi! E va bene, forse posso riprovarci. Farò un giro ad Amburgo, ma non ti prometto niente.



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antico
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Re: La Spintarella

Messaggio#2 » lunedì 15 marzo 2021, 23:22

Ciao Matteo! Parametri tutti rispettati, divertiti in questa SARA SIMONI EDITION!

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Michael Dag
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Re: La Spintarella

Messaggio#3 » mercoledì 17 marzo 2021, 12:05

Settimo posto
La Spintarella, di Matteo Mantoani,
A parte che non ho trovato attinenza al tema, se non una frase buttata lì…
ottimo inizio, bella creazione del pathos… e un finale così? Diavolo, mi succedesse una cosa del genere prima ammazzo il mio amico, poi mi ammazzo io XD
non ho colto l'ironia che volevi trasmettere, mi dispiace.
Mi è parso che il messaggio fosse "tua moglie era una troia, puoi rimpiazzarla in qualsiasi bordello."
Hai costruito bene il rapporto con l'amico, ma forse in così pochi caratteri non è facile capire la mentalità di Stefano, e quindi, il senso del suo gesto.

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MatteoMantoani
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Re: La Spintarella

Messaggio#4 » mercoledì 17 marzo 2021, 12:29

Michael Dag Scattina ha scritto:Settimo posto
La Spintarella, di Matteo Mantoani,
A parte che non ho trovato attinenza al tema, se non una frase buttata lì…
ottimo inizio, bella creazione del pathos… e un finale così? Diavolo, mi succedesse una cosa del genere prima ammazzo il mio amico, poi mi ammazzo io XD
non ho colto l'ironia che volevi trasmettere, mi dispiace.
Mi è parso che il messaggio fosse "tua moglie era una troia, puoi rimpiazzarla in qualsiasi bordello."
Hai costruito bene il rapporto con l'amico, ma forse in così pochi caratteri non è facile capire la mentalità di Stefano, e quindi, il senso del suo gesto.


Ciao Michael.
Sul tema: mettere le radici è qui inteso come mettere su famiglia, il pdv ci ha provato, e ha fallito a causa della morte della moglie.
Il finale è assolutamente ironico/provocatorio: nella mia mente il pdv la buttava sul ridere, declinando la questione sull'amico un po' superficiale (regalo con carta e confezioni riciclate, sempre discorsi pratici e poco profondi..). Magari volevo anche un po' buttare l'amo sul discorso "sesso per provare a ricominciare" (ho visto di recente Eyes Wide Shut, l'idea mi è venuta da lì).
Se l'ironia non ti è arrivata, pazienza: è uno dei rischi quando si gioca con temi così delicati, quindi rispetto assolutamente il tuo parere.
Grazie del commento! A rileggerci.

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Pretorian
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Re: La Spintarella

Messaggio#5 » giovedì 18 marzo 2021, 0:11

Ciao Matteo e piacere di leggerti.
Il racconto è diviso in due parti be distinte, la prima con il dialogo tra il protagonista e il suo amico e la seconda con la risoluzione. La prima parte è discreta, nonostante una presenza di numerose parti narrate che vorrebbero sottolineare il legame tra i due personaggi (inutili, secondo me, in quanto già il loro dialogo permette di capire già come funziona la loro relazione e i loro trascorsi in università non aggiungono niente). La seconda, invece, diventa frettolosa, confusa e cede a un narrato pesante e invasivo, con poche frasi che sintetizzano fin troppi elementi diversi. Il colpo di scena finale, poi, risulta parecchio fiacco e, per quanto comprensibile il tentativo di esorcizzare il dramma della solitudine con la risata, ho trovato abbastanza forzata l'idea di una persona che decida di consolare un amico che ha appena tentato il suicidio, regalandogli scopate gratis.
Peccato.
Alla prossima.

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MatteoMantoani
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Re: La Spintarella

Messaggio#6 » giovedì 18 marzo 2021, 7:49

Pretorian ha scritto:Ciao Matteo e piacere di leggerti.
Il racconto è diviso in due parti be distinte, la prima con il dialogo tra il protagonista e il suo amico e la seconda con la risoluzione. La prima parte è discreta, nonostante una presenza di numerose parti narrate che vorrebbero sottolineare il legame tra i due personaggi (inutili, secondo me, in quanto già il loro dialogo permette di capire già come funziona la loro relazione e i loro trascorsi in università non aggiungono niente). La seconda, invece, diventa frettolosa, confusa e cede a un narrato pesante e invasivo, con poche frasi che sintetizzano fin troppi elementi diversi. Il colpo di scena finale, poi, risulta parecchio fiacco e, per quanto comprensibile il tentativo di esorcizzare il dramma della solitudine con la risata, ho trovato abbastanza forzata l'idea di una persona che decida di consolare un amico che ha appena tentato il suicidio, regalandogli scopate gratis.
Peccato.
Alla prossima.


Ciao Agostino,
grazie per il tuo commento. Avrei un paio di dubbi che vorrei discutere con te: perché dici "parti narrate"? Ho cercato di renderle come fraseggio mentale del pdv, anche nella seconda parte tutte le parti che secondo me hai identificato come "narrato pesante" in realtà volevano essere trascrizioni dei pensieri del pdv. Intendiamoci, se non pensi che sia così va benissimo, volevo solo spiegarti le mie intenzioni.
Sul finale inverosimile: certo, era la mia intenzione... l'intento era appunto quello di fare dell'ironia, e se non mi è riuscita come cosa pace. Forse in così poco spazio può stonare, o forse è proprio cattivo gusto (a questo punto) e il tentativo va rivisto.

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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: La Spintarella

Messaggio#7 » giovedì 18 marzo 2021, 22:33

Ciao Matteo.
Ultimamente le nostre strade s’incrociano spesso. Tuttavia, non avessi letto il tuo nome a fianco del brano in questione, difficilmente avrei pensato fosse stato scritto dalla stessa persona che ho apprezzato all’interno della Sfida di febbraio/marzo.
Sono due i fattori principali che non mi hanno fatto apprezzare il brano. Il primo è l’inizio un po’ incerto dal punto di vista formale. A parte il continuo uso delle em dash che fa assumere al dialogo l’aspetto di un continuo interrompersi a vicenda ben poco naturale, c’è anche il seguente passaggio che a una prima lettura mi aveva fatto confondere su chi stesse effettivamente parlando.

«Vabbè, lascia perdere.» Faccio un respiro profondo e appoggio il pacchetto sul tavolo. Devo dirgli qualcosa; è pur sempre l’unico amico che si è ricordato del mio compleanno.
«Senti, so che per un po’ ci eravamo persi.» Mi mordo un labbro. «Quando ho sposato Inge, noi avevamo deciso di restare in Germania.» Accarezzo il tavolo. «E quando è morta, ho capito che quello non era più il mio posto. Sono tornato qui, ma tu e i vecchi amici ormai —»

Perché sei andato a capo se la voce parlante è rimasta la medesima? Una svista?

Questi sono però dettagli minori. Il vero problema è quello già segnalato da chi mi ha preceduto: il finale.
Scrivi che il tuo intento era di fare dell’ironia. Ok, nulla di sbagliato in tutto ciò. La domanda però è: se il protagonista accetta quel regalo, lo fa perché davvero coglie l’ironia (?) dell’amico o perché è quello che pensa l’autore? La sensazione provata nelle ultime righe è di una tua intromissione nella storia per farla finire come volevi tu, non come voleva il personaggio. Un personaggio che si è sposato con una spogliarellista, che è in lutto per la morte di lei e che ha tentato pure il suicidio davvero prenderebbe in maniera così leggera un invito ad andare a puttane da parte di un vecchio amico? Mi pare davvero difficile crederlo, soprattutto perché nella prima parte tu ci presenti un personaggio che mostra ben poca ironia nell’atteggiamento. Manca, insomma, la semina iniziale.
Mi spiace davvero per questo passo falso. Sarà per la prossima volta.
lupus in fabula

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Pretorian
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Re: La Spintarella

Messaggio#8 » giovedì 18 marzo 2021, 22:51

MatteoMantoani ha scritto:
Pretorian ha scritto:Ciao Matteo e piacere di leggerti.
Il racconto è diviso in due parti be distinte, la prima con il dialogo tra il protagonista e il suo amico e la seconda con la risoluzione. La prima parte è discreta, nonostante una presenza di numerose parti narrate che vorrebbero sottolineare il legame tra i due personaggi (inutili, secondo me, in quanto già il loro dialogo permette di capire già come funziona la loro relazione e i loro trascorsi in università non aggiungono niente). La seconda, invece, diventa frettolosa, confusa e cede a un narrato pesante e invasivo, con poche frasi che sintetizzano fin troppi elementi diversi. Il colpo di scena finale, poi, risulta parecchio fiacco e, per quanto comprensibile il tentativo di esorcizzare il dramma della solitudine con la risata, ho trovato abbastanza forzata l'idea di una persona che decida di consolare un amico che ha appena tentato il suicidio, regalandogli scopate gratis.
Peccato.
Alla prossima.


Ciao Agostino,
grazie per il tuo commento. Avrei un paio di dubbi che vorrei discutere con te: perché dici "parti narrate"? Ho cercato di renderle come fraseggio mentale del pdv, anche nella seconda parte tutte le parti che secondo me hai identificato come "narrato pesante" in realtà volevano essere trascrizioni dei pensieri del pdv. Intendiamoci, se non pensi che sia così va benissimo, volevo solo spiegarti le mie intenzioni.
Sul finale inverosimile: certo, era la mia intenzione... l'intento era appunto quello di fare dell'ironia, e se non mi è riuscita come cosa pace. Forse in così poco spazio può stonare, o forse è proprio cattivo gusto (a questo punto) e il tentativo va rivisto.


Faccio riferimento a tutte quelle parti in cui "narri" esperienze passate del personaggio e i suoi rapporti con l'amico. Dato che usi una prima persona con un filtro narrativo profondo, di per sé non è nemmeno un modo sbagliato di agire, ma nel momento in cui le informazioni fornite in questo modo diventano così invadenti, lo si percepisce come problematica

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MatteoMantoani
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Re: La Spintarella

Messaggio#9 » venerdì 19 marzo 2021, 6:36

JohnDoe ha scritto:Ciao Matteo.
Ultimamente le nostre strade s’incrociano spesso. Tuttavia, non avessi letto il tuo nome a fianco del brano in questione, difficilmente avrei pensato fosse stato scritto dalla stessa persona che ho apprezzato all’interno della Sfida di febbraio/marzo.
Sono due i fattori principali che non mi hanno fatto apprezzare il brano. Il primo è l’inizio un po’ incerto dal punto di vista formale. A parte il continuo uso delle em dash che fa assumere al dialogo l’aspetto di un continuo interrompersi a vicenda ben poco naturale, c’è anche il seguente passaggio che a una prima lettura mi aveva fatto confondere su chi stesse effettivamente parlando.

«Vabbè, lascia perdere.» Faccio un respiro profondo e appoggio il pacchetto sul tavolo. Devo dirgli qualcosa; è pur sempre l’unico amico che si è ricordato del mio compleanno.
«Senti, so che per un po’ ci eravamo persi.» Mi mordo un labbro. «Quando ho sposato Inge, noi avevamo deciso di restare in Germania.» Accarezzo il tavolo. «E quando è morta, ho capito che quello non era più il mio posto. Sono tornato qui, ma tu e i vecchi amici ormai —»

Perché sei andato a capo se la voce parlante è rimasta la medesima? Una svista?

Questi sono però dettagli minori. Il vero problema è quello già segnalato da chi mi ha preceduto: il finale.
Scrivi che il tuo intento era di fare dell’ironia. Ok, nulla di sbagliato in tutto ciò. La domanda però è: se il protagonista accetta quel regalo, lo fa perché davvero coglie l’ironia (?) dell’amico o perché è quello che pensa l’autore? La sensazione provata nelle ultime righe è di una tua intromissione nella storia per farla finire come volevi tu, non come voleva il personaggio. Un personaggio che si è sposato con una spogliarellista, che è in lutto per la morte di lei e che ha tentato pure il suicidio davvero prenderebbe in maniera così leggera un invito ad andare a puttane da parte di un vecchio amico? Mi pare davvero difficile crederlo, soprattutto perché nella prima parte tu ci presenti un personaggio che mostra ben poca ironia nell’atteggiamento. Manca, insomma, la semina iniziale.
Mi spiace davvero per questo passo falso. Sarà per la prossima volta.


Ciao Alessandro.
Hai ragione, dove sono andato a capo ho avuto una piccola svista.
Sul finale: in realtà non c'è scritto che ha accettato il regalo, ma che si fa una risata e decide di andare ad Amburgo. A fare cosa? Lo lascio al lettore.
È un racconto sottotono? Certo, di sicuro un po' affrettato. Per la Sfida ho avuto tempo di rileggerlo e di lasciarlo decantare per qualche giorno, e si vede che qua l'Arena mi ha giocato un brutto scherzo. Vabbè. Sono qui per imparare dagli errori, il prossimo mese tornerò con un racconto che spacca. Promesso ;)

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StefanoPais
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Re: La Spintarella

Messaggio#10 » venerdì 19 marzo 2021, 21:27

Ciao Matteo,
Ho deciso di concentrarmi principalmente sul film mentale per le mie valutazioni a questo giro.
Avresti potuto definire meglio l'ambiente per trasmettere nostalgia e trasandatezza che si associano bene ad un aspirante suicida.
ho trovato la storia un po' fredda, avresti potuto scegliere un mmento più caldo, con più conflitto per valorizzare la drammaticità della situazione.
Il finale nonsense arriva troppo inaspettato, se amava così tanto la moglie da pensare di non poter vivere senza davvero gli basta vedere due tette su un catalogo per cambiare idea?
Gli em dash fanno sembrare il dialogo sincopato ma il tono delle battute è lento, mi ha creato un po' di dissonanza.

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MatteoMantoani
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Re: La Spintarella

Messaggio#11 » venerdì 19 marzo 2021, 22:00

StefanoPais ha scritto:Ciao Matteo,
Ho deciso di concentrarmi principalmente sul film mentale per le mie valutazioni a questo giro.
Avresti potuto definire meglio l'ambiente per trasmettere nostalgia e trasandatezza che si associano bene ad un aspirante suicida.
ho trovato la storia un po' fredda, avresti potuto scegliere un mmento più caldo, con più conflitto per valorizzare la drammaticità della situazione.
Il finale nonsense arriva troppo inaspettato, se amava così tanto la moglie da pensare di non poter vivere senza davvero gli basta vedere due tette su un catalogo per cambiare idea?
Gli em dash fanno sembrare il dialogo sincopato ma il tono delle battute è lento, mi ha creato un po' di dissonanza.


Ciao Stefano. Grazie del commento. Mi avete tutti massacrato per questi em dash XD basta: non li metto più. Sul finale, purtroppo mi è venuto male, certo. Le mie intenzioni non erano di puntare sul nonsense. Forse una rilettura a mente fresca e riposata avrebbero rivelato le incongruenze del mio racconto... do la colpa alla nostra Infernale Arena, e alla mancanza di ispirazione. Sono conscio dell'esperimento fallito, capita. Stavolta va così.

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ItaliaLeggendaria
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Re: La Spintarella

Messaggio#12 » domenica 21 marzo 2021, 7:19

Ciao Matteo.
Ho letto il tuo brano e purtroppo non mi ha convinto molto. Il tema “mettere radici” è appena sfiorato per dire farsi una famiglia, ma viene buttato in mezzo a un dialogo che non brilla molto (anche perché sono degli infodump per permetterci di capire cosa sia successo prima). In più il finale si discosta totalmente da quello che ci aspetteremmo. Poteva essere un finale a effetto, ma così non è stato. Secondo me non sei entrato in empatia con il protagonista nemmeno tu.

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Re: La Spintarella

Messaggio#13 » domenica 21 marzo 2021, 8:19

Ciao Morena.
Grazie della schiettezza e dell'onestà. Il mio tentativo era quello di legare il tema a un plot twist che permettesse un po' di ironia. Ma ammetto che ero a corto di idee, e la cosa mi è venuta male.
Sul dialogo, in realtà ho cercato di legare gli infodump al fraseggio mentale del pdv, se ti va mi piacerebbe capire se secondo te le informazioni possono essere lette in questo modo, e non come spiegone messo lì a forza.

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ItaliaLeggendaria
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Re: La Spintarella

Messaggio#14 » domenica 21 marzo 2021, 8:32

MatteoMantoani ha scritto:Ciao Morena.
Grazie della schiettezza e dell'onestà. Il mio tentativo era quello di legare il tema a un plot twist che permettesse un po' di ironia. Ma ammetto che ero a corto di idee, e la cosa mi è venuta male.
Sul dialogo, in realtà ho cercato di legare gli infodump al fraseggio mentale del pdv, se ti va mi piacerebbe capire se secondo te le informazioni possono essere lette in questo modo, e non come spiegone messo lì a forza.


Il problema degli infodump è che non andrebbero mai dati. Bisognerebbe costruire la scena in modo da non doverli scrivere. Se vuoi mettere un pensiero del protagonista che ci spieghi qualcosa deve essere una frase breve, che una persona normale si farebbe. Tipo il tuo protagonista prende la foto della moglie e pensa: la prima volta che ti ho vista brillavi più delle luci del night e lo hai fatto per ogni giorno della nostra vita.
Ecco in questo caso ci dai l'informazione che lui l'ha conosciuta in un bordello senza farci pesare lo spiegone. Anche se passati 3 anni non so se si facciano ancora questo tipo di pensieri, se non ci sono cose particolari che fanno scattare la molla.

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Andrea Furlan
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Re: La Spintarella

Messaggio#15 » domenica 21 marzo 2021, 23:58

Ciao Matteo,
Ho trovato il tuo racconto ben costruito e ben scritto, formalmemte senza alcun errore. Riesce a creare curiosità e suspense, mi sono davvero chiesto cosa contenesse il pacchetto. La rivelazione finale ci sta nel registro e nell'intreccio. Però devo dire che mi sarei aspettato qualcosa di più interessante una volta svelato il contenuto. Mi ha fatto un po' l'effetto dei due film di Kill Bill quando li ho visti la prima volta: un sacco di aspettativa che viene un po' ridimensionata nel finale

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AndreaDeAgnoi
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Re: La Spintarella

Messaggio#16 » lunedì 22 marzo 2021, 20:33

Mi è piciuto il tuo racconto. I dialoghi tra i due sono ben costruiti, un bel botta e risposta, si sente l’amicizia che gli unisce trasparire con forza e chiarezza. La scena iniziale però manca di un luogo, sarebbe stato carino ambientare in un luogo concreto il dialogo, magari qualcosa che tematicamente si legasse alla sua tristezza e vicinanza all’autodistruzione: la cucina disordinata, un ponte, un silenzioso bar poco frequentato. Il finale ottimista mi è piaciuto, per come chiude la vicenda senza lasciare troppo all’immaginazione (temevo avresti chiuso con il pacchetto non aperto e accantonato in un mobile, segno dell’abbandono completo della vita da parte del protagonista, invece un po’ ci crede ancora, evviva!)

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MatteoMantoani
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Re: La Spintarella

Messaggio#17 » lunedì 22 marzo 2021, 21:04

Andrea Furlan ha scritto:Ciao Matteo,
Ho trovato il tuo racconto ben costruito e ben scritto, formalmemte senza alcun errore. Riesce a creare curiosità e suspense, mi sono davvero chiesto cosa contenesse il pacchetto. La rivelazione finale ci sta nel registro e nell'intreccio. Però devo dire che mi sarei aspettato qualcosa di più interessante una volta svelato il contenuto. Mi ha fatto un po' l'effetto dei due film di Kill Bill quando li ho visti la prima volta: un sacco di aspettativa che viene un po' ridimensionata nel finale


AndreaDeAgnoi ha scritto:Mi è piciuto il tuo racconto. I dialoghi tra i due sono ben costruiti, un bel botta e risposta, si sente l’amicizia che gli unisce trasparire con forza e chiarezza. La scena iniziale però manca di un luogo, sarebbe stato carino ambientare in un luogo concreto il dialogo, magari qualcosa che tematicamente si legasse alla sua tristezza e vicinanza all’autodistruzione: la cucina disordinata, un ponte, un silenzioso bar poco frequentato. Il finale ottimista mi è piaciuto, per come chiude la vicenda senza lasciare troppo all’immaginazione (temevo avresti chiuso con il pacchetto non aperto e accantonato in un mobile, segno dell’abbandono completo della vita da parte del protagonista, invece un po’ ci crede ancora, evviva!)


Ringrazio entrambi per il vostro commento positivo. Sono felice che abbiate letto il racconto con la chiave ironica che volevo trasmettere.

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Re: La Spintarella

Messaggio#18 » martedì 23 marzo 2021, 10:48

Ciao matteo, piacere di averti letto!
Il racconto mi è piaciuto, direi che, nella prima parte soprattutto, lo stile è riuscito a calarmi molto bene nella storia. Non ho disprezzato il finale perché, sebbene si percepisca la fretta tipica di MC “cazzo i caratteri, cazzo non ce la faccio”, l’ironia era, secondo la mia umile e forse non troppo erudita opinione, ben preparata qualche riga prima, con l’espressione dell’amico che mi hanno fatto pensare “uhm, qua regalino ironico ci scappa”.
Finale dissacrante e per me questo è un punto a favore.
Buona prova.
A presto!
Davide Mannucci

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Re: La Spintarella

Messaggio#19 » martedì 23 marzo 2021, 13:54

DavideMannucci ha scritto:Ciao matteo, piacere di averti letto!
Il racconto mi è piaciuto, direi che, nella prima parte soprattutto, lo stile è riuscito a calarmi molto bene nella storia. Non ho disprezzato il finale perché, sebbene si percepisca la fretta tipica di MC “cazzo i caratteri, cazzo non ce la faccio”, l’ironia era, secondo la mia umile e forse non troppo erudita opinione, ben preparata qualche riga prima, con l’espressione dell’amico che mi hanno fatto pensare “uhm, qua regalino ironico ci scappa”.
Finale dissacrante e per me questo è un punto a favore.
Buona prova.
A presto!

Un po' di luce in fondo la tunnel! Grazie Davide, sempre gentilissimo

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Davide_Mannucci
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Re: La Spintarella

Messaggio#20 » martedì 23 marzo 2021, 14:40

MatteoMantoani ha scritto:
DavideMannucci ha scritto:Ciao matteo, piacere di averti letto!
Il racconto mi è piaciuto, direi che, nella prima parte soprattutto, lo stile è riuscito a calarmi molto bene nella storia. Non ho disprezzato il finale perché, sebbene si percepisca la fretta tipica di MC “cazzo i caratteri, cazzo non ce la faccio”, l’ironia era, secondo la mia umile e forse non troppo erudita opinione, ben preparata qualche riga prima, con l’espressione dell’amico che mi hanno fatto pensare “uhm, qua regalino ironico ci scappa”.
Finale dissacrante e per me questo è un punto a favore.
Buona prova.
A presto!

Un po' di luce in fondo la tunnel! Grazie Davide, sempre gentilissimo


Caro Matteo, la mia non è gentilezza ma gusto letterario: mi piace la robaccia :D
Scherzo :)
Nessuna gentilezza...ho apprezzato il racconto e mi piace il finale totalmente fuori dagli schemi ma che hai seminato bene... Avrò difficoltà con la classifica perché non siete pochi ad aver scritto racconti validi.
Ancora bravo!
Davide Mannucci

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antico
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Re: La Spintarella

Messaggio#21 » venerdì 2 aprile 2021, 15:38

Non un pezzo ai tuoi livelli e principalmente perché penso tu abbia sottovalutato la psicologia del tuo protagonista. Intendiamoci, il racconto si legge bene ed è godibile, ma tutta la seconda parte cede come equilibrio rispetto alla prima. Il dolore, così presente nella parte iniziale, viene troppo anestetizzato e la sensazione nel lettore è che il protagonista dia un'alzatina di spalle e si dica "Perché no?" in modo troppo superficiale rispetto alla gravità della situazione di un uomo che sta per tentare il suicidio per la seconda volta. Altro appunto: il tema che non è il tema perché era un'intenzione e basta che non fonda il racconto che, invece, va in altra direzione. Concludendo, un pollice tendente verso il positivo in modo non brillante e con l'aggravante tema.

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