Il parassita (RACCONTO FUORI GARA, verrà presto spostato nel Laboratorio)

Quellon
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Il parassita (RACCONTO FUORI GARA, verrà presto spostato nel Laboratorio)

Messaggio#1 » lunedì 15 marzo 2021, 23:24

"Il parassita"
Federico Molinari

Il sole del nuovo mondo brilla verde, illuminando un paesaggio grigio e roccioso.
Inizio ad espandermi, ampliando la mia coscienza per avere un'idea più precisa della situazione circostante.
Poche forme di vita nei paraggi, e troppo semplici per i miei scopi.
Tuttavia anche l'ultima volta avevo iniziato in un paesaggio simile, anche se con una situazione diversa.
Non so dove andare, per cui approfitto di un refolo per farmi indicare una direzione, nel frattempo continuo a esplorare l'area, stando tuttavia attento a possibile rivali.
Le ombre iniziano ad allungarsi, e non ho ancora trovato un ospite adatto.
Possibile che sia finito in un mondo inutile?

L'umano dorme, in mezzo ai massi e all'immondizia. Un reietto della sua comunità, la sua mente non si placa nemmeno col sonno. Un uovo deposto chissà quando e fecondato dai suoi pensieri si schiude, facendomi nascere.
I pensieri dell'umano mi danno tutte le informazioni che mi servono su questo mondo, e le informazioni dell'uovo mi dicono ciò che devo sapere su me stesso.
Al sorgere del sole il mio ospite si sveglia, ma ora non è più solo polvere sospinta dal vento ma ha uno scopo: nutrirmi.


Il sole è ricomparso, e percepisco vita senziente. Finalmente nuovi potenziali ospiti, temevo che sarei morto di fame.
Arrivo nei pressi di un loro insediamento e mi fermo staccandomi dal vento, per studiare la situazione.
Come temevo, c'è un nido di concorrenti, ma sono ancora in forma larvale.
Anche se sono ben tredici posso sconfiggerli, ma dovrò giocare d'astuzia, prima ho dovuto cavarmela con uno solo grosso, e ora con tanti piccoli. Spero di non dover scappare di nuovo.
Studio la vita della comunità di creature che ho scoperto, sondando la loro mente, autodefinirsi grollub.
Scopro così che quando si allontanano dall'insediamento hanno solo pochi frammenti dei miei rivali dentro di sé, probabilmente perché sono ancora giovani e non possono dividersi troppo, oppure perché sono in competizione tra loro.
Poco importa, questa fortuna deve essere sfruttata.

L'ospite viene cacciato dalla dimora dell'altro essere umano, che brandisce un'arma da fuoco.
La rabbia li alimenta entrambi, ma la missione ha avuto successo. La prole di costui ci raggiungerà nella notte, sono riuscito a lasciare una porzione di me in essa.
Certo, sarebbe stato meglio infettare tutta la famiglia, ma bisogna accontentarsi.
Comunque c'è troppa concorrenza su questo mondo, temo che presto dovrò abbandonarlo.


Un gruppo di 5 grollub si allontana dall'accampamento, con l'intento di procacciarsi del cibo
uccidendo altre creature.
Che cosa rozza, molto meglio nutrirsi come faccio io, attraverso la loro psiche.
Il gruppo si allontana parecchio dal loro insediamento in cerca di prede, e ciò mi avvantaggia, poiché rende più difficile ai miei rivali percepirmi, e contrastare le mie azioni.
Sono debole dopo il viaggio dimensionale ed essere rimasto così a lungo senza ospite non aiuta, ma fortunatamente l'ultimo banchetto del mondo precedente mi sostiene.
Il gruppo trova delle prede, e la giornata umida mi dà un'idea. Modifico la carica elettrostatica del terreno in mezzo al branco di animali rendendola positiva, e dopo pochi istanti un fulmine colpisce il terreno, uccidendo un animale, un mordug, sul colpo.
Questo fenomeno improvviso abbassa le difese mentali di tutti e 5 i grollub, e mi infilo rapidamente nella mente di quello che sembra più scoperto, lanciando miei frammenti della mente degli altri 4.

L'ospite principale sbraita, gesticola e usa tutto il suo repertorio per rendere più malleabili le menti dei suoi seguaci, che seduti su sedie e panche spaiate ascoltano le sue parole rapiti.
Le porzioni di me dentro di loro crescono, rendendoli più docili, e l'ospite abbassa le loro difese mentali, rendendomi tutto più facile.
Purtroppo le divinità dominanti in quest'area si sono accorte di me.
Al momento si stanno limitando a tenermi d'occhio, ma non ho intenzione di aspettare le loro mosse, anche perché posso intuirle senza troppo sforzo.
Sono nato in un mondo in cui non c'è spazio per espandersi, a meno di non voler lottare costantemente, e io non ho intenzione di farlo.


Il mio ospite principale sbraita e gesticola davanti ai suoi quattro compagni, spiegando loro come il fulmine sia stato un intervento divino, e che gli spiriti venerati dal loro insediamento sono falsi e vadano distrutti.
Gli altri concordano, muovendo le setole in segno di assenso, mentre i miei frammenti all'interno delle loro menti crescono rapidamente.
Tuttavia un dubbio li attanaglia, come possono fare a nutrirmi senza essere ostracizzati dagli altri?
Per loro fortuna ci sono io a dargli l'intuizione giusta: parlando con i grollub più astuti dell'insediamento, ossia quelli con meno frammenti dei miei concorrenti nella loro mente.

Il lavoro è lungo e delicato. Un passo falso e tutto il lavoro fatto finora rischia di andare a rotoli, in fondo l'istinto di autoconservazione è molto forte in questa specie, anche se in base a quel che so spesso mal applicato.
Tuttavia il lavoro del mio ospite principale è stato eccellente, e anche quelli minori sono convinti: un suicidio di massa è la cosa migliore per loro.
E per me, infatti mi darà abbastanza forza per passare in un altro mondo, uno con meno concorrenza preferibilmente.


Il mio ospite principale e gli altri si stanno dando da fare, e in una dozzina di giorni sono riusciti a farmi mettere radici nella mente di molti altri grollub dell'insediamento.
Ora i tredici si trovano in minoranza, e non solo, ma ho scoperto che tutti loro hanno il frammento principale nello stesso individuo.
Sembra quasi che abbiano voluto rendermi le cose più facili.
Percepisco la loro paura, ma nonostante ora stiano collaborando tra di loro è troppo tardi. Sono ancora larve inesperte, tanto da non accorgersi subito che i loro frammenti venivano distrutti uno ad uno.

Il capannone che funge da centro del culto è stipato dei miei ospiti. Alla fine in questo breve lasso di tempo sono riuscito a ottenerne solo una cinquantina, ma alcuni di loro sono già stati eliminati dagli ospiti dei miei rivali, spesso per interposta persona per non rischiare loro direttamente, per cui devo affrettarmi.
Il punch avvelenato è stato preparato, e i miei ospiti ne hanno preso ognuno un bicchiere, che berranno al termine delle loro preghiere.
Avrei voluto espandermi di più, ma bisogna ridurre le proprie perdite e trovare luoghi migliori.


Le fiamme illuminano di verde la scena, e sembrano brillare più del sole di questo luogo mentre l'ospite principale dei miei rivali brucia, assieme agli altri che non sono riuscito ad infettare.
Melodrammatico forse, ma ottiene lo scopo.
Ora che questo insediamento è sotto il mio controllo è tempo di pensare ad espandermi. So che ce ne sono altri qui vicino, e presto sarà il caso di indagare su di loro.
Penso proprio che mi troverò bene qui, se riesco ad espandermi in modo adeguato alle mie esigenze.



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antico
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Re: Il parassita

Messaggio#2 » lunedì 15 marzo 2021, 23:31

Ciao Federico e benvenuto nell'Arena! Occhio che il limite di caratteri è 4242 e qui tu sei ampiamente oltre... Per essere ammesso con malus maximo dovresti tagliare circa 1300 caratteri mentre per avere il malus minimo dovresti tagliare almeno 2440 caratteri... Hai tempo fino all'una ;)

Quellon
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Re: Il parassita

Messaggio#3 » martedì 16 marzo 2021, 9:37

antico ha scritto:Ciao Federico e benvenuto nell'Arena! Occhio che il limite di caratteri è 4242 e qui tu sei ampiamente oltre... Per essere ammesso con malus maximo dovresti tagliare circa 1300 caratteri mentre per avere il malus minimo dovresti tagliare almeno 2440 caratteri... Hai tempo fino all'una ;)


Sì, sono un pirla. Ho letto 4242 caratteri ma ho contato le parole -_-'
La prossima volta collego il cervello XD

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