Nonno Sabbia

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Alvin Miller
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Nonno Sabbia

Messaggio#1 » lunedì 15 marzo 2021, 23:35

La talpa-ciclope guizza fuori dalla sua tana, il suo unico occhio perlustra i dintorni. Mi nota seduto per terra e si paralizza. Con quel corpo rotondo e nudo, sotto il sole arancione del deserto, sembra a tutti gli effetti una roccia. Io però la vedo, così come vedo tante altre cose, al contrario di quanto pensano gli altri. E le sento anche, li sento quando parlano alle mie spalle, quando mi accusano di aver perso la testa, di non essere più quello di un tempo. Non vogliono capire, proprio non ci arrivano. Avrò anche le gambe doloranti, a volte perdo anche qualche colpo, ma sono ancora in me!
La talpa-ciclope muove una zampetta. Vediamo se il trucco del dito funziona ancora.
Alzo l’indice, picchietto tre volte sulla sabbia e lo lascio sospeso a mezz’aria. La talpa-ciclope si avvicina, un passetto per volta. Vuole vedere cos’è stato, capire cos’è quella cosa che si è agitata davanti a lei e si è fermata.
Un rumore di passi. La talpa-ciclope fugge nella sua tana.
«Ciao nonno.» La sagoma di Helis si materializza di fronte a me. Benedetta ragazza.
«Me l’hai fatta scappare, stavo per farmela amica!» Indico il buco della tana.
«Scusami.» La brezza le smuove il ciuffo di capelli ramati che sporge da sotto il velo, ha un’aria cupa e rassegnata. «Stiamo per partire, Mamma vuole sapere se ti serve qualcosa.»
Sbuffo e faccio di no con la testa. «Ti hanno mandato per convincermi, di’ la verità.»
Si siede accanto a me, mi prende la mano, il suo morbido palmo accarezza la mia pelle rugosa e screpolata. «Non voglio dirti addio, lo sai.» Una lacrima le scende sulla guancia.
«Non sprecare liquidi preziosi per me.» Gliela asciugo. «Vi aspetta una lunga traversata.»
«Con te sarà più facile. Conosci il deserto, le creature che ci abitano. Viaggeremo più tranquilli con la tua guida.»
«Helis…» inutile riprendere il discorso, rischierei solo di farmi trascinare con la forza. «Ti ricordi quell’oasi, quella in cui ti portavo quand’eri piccola?»
«Non esiste più quel posto. Il sole l’ha prosciugata.»
«Sì, ma te la ricordi?»
Helis si perde nella contemplazione delle dune, ne approfitto per distendere una gamba e piegare l’altra.
Sul volto di mia nipote spunta finalmente un sorriso.
«Nonno, nonno, vieni.» Imita la sua voce da bambina.
Ridiamo, ma una fitta alla gamba distesa mi obbliga a fermarmi. Mi massaggio il polpaccio.
«Dovevo controllare che non arrivassero creature e predoni del deserto, ma tu insistevi.»
«Così uscivo dall’acqua e ti saltavo addosso.»
«E mi buttavi a terra, e tutti e due bagnati ci rotolavamo nella sabbia.»
«Ti chiamavo Nonno Sabbia, Nonno Sabbia!»
«Nonno Sabbia, è vero. Quanti ricordi.» La gamba ha smesso di lamentarsi, ma è solo questione di tempo.
Helis ha ripreso a singhiozzare. Si piega verso di me e mi stringe in un abbraccio.
Rimango in silenzio, la lascio sfogare.
«Non vuoi proprio venire?»
« No Helis, non posso. Il mio posto è qui, c’è la mia capanna, i miei attrezzi, le mie talpe… vi sarò solo d’intralcio se venissi.»
Si stacca da me, tira su con il naso e si asciuga col tessuto della manica.
«La mamma non sarà contenta, e neanche papà.»
«La mamma non mi ha mai ascoltato, come te del resto. E tuo padre è un uomo pieno di risorse, ve la caverete. Però tu fatti forza, non voglio che il mio ultimo ricordo di te sia il tuo viso rigato di lacrime.»
Mi abbraccia di nuovo, con più foga. Mi sento mancare il fiato, ma posso sopportarlo.
La circondo a mia volta con le braccia e restiamo così, non so per quanto tempo, finché la voce di mia figlia non la chiama per partire.
«Addio, Nonno Sabbia.»
Mi allungo su di lei e le bacio la fronte. «Addio, bambina mia.»
Scorgo in lontananza le sagome di mia figlia e mio genero, carichi di tutto l’occorrente per il viaggio. Helis mi concede un ultimo, intenso sguardo, ed esibisce un radioso sorriso. Il suo regalo d’addio.
Li guardo allontanarsi e le loro figure ci mettono un bel po’ a svanire all’orizzonte. Ci vedo ancora bene, dopotutto.
La piccola talpa-ciclope fa di nuovo capolino dalla sua tana. Scruta i dintorni per sincerarsi che la fonte del rumore sia sparita. Il suo unico occhio incrocia i miei.
«Dai, su. Vieni da me, piccoletta.» Le tendo il dito e la lascio avvicinare un passettino per volta.


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Re: Nonno Sabbia

Messaggio#2 » lunedì 15 marzo 2021, 23:39

Ciao Alvin! Caratteri e tempo ok anche per te, buona SARA SIMONI EDITION!

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Michael Dag
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Re: Nonno Sabbia

Messaggio#3 » mercoledì 17 marzo 2021, 12:04

quinto posto
Nonno Sabbia, di Alvin Miller,
che dire… piatto. Lo stile in se va bene, non ho notato grossi errori, a dire il vero non ho notato proprio nulla. Non te la prendere, ma è una scena già vista mille mila volte, il vecchietto che non vuole abbandonare la sua capanna/terra/villaggio.
inoltre apri il racconto parlando di una talpaciclope che non credo esista. Mi aspettavo altri elementi "fantasy " ma no.
nota positiva: hai inserito bene il flashback senza staccare il filo della narrazione

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Alvin Miller
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Re: Nonno Sabbia

Messaggio#4 » mercoledì 17 marzo 2021, 21:14

Michael Dag Scattina ha scritto:quinto posto
Nonno Sabbia, di Alvin Miller,
che dire… piatto. Lo stile in se va bene, non ho notato grossi errori, a dire il vero non ho notato proprio nulla. Non te la prendere, ma è una scena già vista mille mila volte, il vecchietto che non vuole abbandonare la sua capanna/terra/villaggio.
inoltre apri il racconto parlando di una talpaciclope che non credo esista. Mi aspettavo altri elementi "fantasy " ma no.
nota positiva: hai inserito bene il flashback senza staccare il filo della narrazione


Ciao Michael, figurati se me la prendo! Siamo qui per gareggiare ed esprimere voti. Posso attribuire i miei errori all'inesperienza o ai limiti del contest, ma sempre errori rimangono. Ti ringrazio per il feedback.

Rispondo solo al tuo dubbio: no, la talpa-ciclope non esiste e sì, siamo in un contesto fantasy.
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Pretorian
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Re: Nonno Sabbia

Messaggio#5 » venerdì 19 marzo 2021, 0:21

Ciao Malvin e piacere di leggerti.
Dunque, a livello stilistico direi che il primo campo in cui dovresti intervenire è quello della gestione del POV e del mostrato. Proprio nelle prime parti del racconto, (da "così come vedo tante altre cose" a "ma sono ancora in me") abbiamo un deragliamento pesante: stai descrivendo le azioni dell'io narrate e poi, all'improvviso, cominci a parlare di tutt'altro. Sembra quasi un delirio del vecchio e dà l'idea che l'uomo vada in crisi per chissà quanto tempo mentre tiene quel benedetto indice alzato. Trama e background sono poco approfonditi, al punto che si ha quasi l'impressione che questo sia l'estratto di un'opera più lunga. Insomma, ancora adesso faticherei a dire se questo è un postapocalittico, un fantasy o qualche racconto storico ambientato nel deserto!!
Peccato. Alla prossima!!

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ItaliaLeggendaria
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Re: Nonno Sabbia

Messaggio#6 » venerdì 19 marzo 2021, 15:26

Ciao Alvin.
Un buon testo, abbastanza fluido e con buoni dialoghi. Il tema è centrato, anche se non particolarmente innovativo. Mi è piaciuta la caratterizzazione del nonno, i suoi pensieri connessi e sconnessi (come solo gli anziani hanno) e l'amore che traspare per la nipote.
Il problema principale è che non sembra esserci un conflitto per il protagonista finché non dice alla nipote che non vuole avere come ultimo ricordo lei che piange. Lui ha già preso la sua decisione. Forse se avessi fatto vedere il momento in cui loro discutono perché si devono spostare allora forse sarebbe risultato più vivace.

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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: Nonno Sabbia

Messaggio#7 » sabato 20 marzo 2021, 0:18

Ciao Alvin.
Confesso di essere proprio felice di poter rileggere un tuo brano dopo essere incappato in te già il mese scorso.
Che dire? Senz’altro questo racconto risulta essere più coeso rispetto a quello di 30 giorni fa. Tuttavia al suo interno ci rivedo anche quelle note stonate in parte già segnalate a suo tempo.
Mi riferisco in particolare al finale, un po’ blando e privo di mordente, anche se a dirla tutta è l’intero brano a essere poco incisivo. Il problema è semplice: manca totalmente il conflitto. O meglio, il conflitto c’è, ma non porta ad alcun mutamento degli elementi di partenza. Il racconto inizia con una bambina che vuole che il nonno parta con lei, mentre lui si rifiuta. Il racconto finisce con una bambina che vuole che il nonno parta con lei, mentre lui si rifiuta. Detto in altri termini, non si percepisce alcuna crescita/mutamento da parte dei personaggi.

Segnalo poi questo passaggio, a mio avviso poco chiaro:
E le sento anche, li sento quando parlano alle mie spalle, quando mi accusano di aver perso la testa, di non essere più quello di un tempo.

Il passaggio dal femminile al maschile, seppur corretto dal mero punto di vista grammaticale, non risulta proprio il massimo in fatto di scorrevolezza. Ti propongo questa versione alternativa:
E le sento anche, quando parlano alle mie spalle, quando mi accusano di aver perso la testa, di non essere più quello di un tempo.

Bum. Togli la ripetizione del verbo il pronome incriminato e di colpo la frase diventa più scorrevole eppur ancora perfettamente comprensibile.

Ultimo consiglio: se decidi di creare un’ambientazione fantasy, meglio calcare un po’ la mano su di essa. Quella talpa ciclope, siamo onesti, è abbastanza inutile ai fini sia della trama che dell’ambientazione. Potevi sostituirla con un qualunque animale del deserto (o quasi) e il risultato non sarebbe cambiato.

Comunque, non ti abbattere. MC è una bestia dura da domare e nel tuo modo di raccontare vedo i germi di uno stile che, una volta limato e amalgamato con una costruzione drammatica più consapevole, sarà in grado di portare delle belle sorprese. Alla prossima.
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Alvin Miller
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Re: Nonno Sabbia

Messaggio#8 » sabato 20 marzo 2021, 1:03

JohnDoe ha scritto:Ciao Alvin.
Confesso di essere proprio felice di poter rileggere un tuo brano dopo essere incappato in te già il mese scorso.
Che dire? Senz’altro questo racconto risulta essere più coeso rispetto a quello di 30 giorni fa. Tuttavia al suo interno ci rivedo anche quelle note stonate in parte già segnalate a suo tempo.
Mi riferisco in particolare al finale, un po’ blando e privo di mordente, anche se a dirla tutta è l’intero brano a essere poco incisivo. Il problema è semplice: manca totalmente il conflitto. O meglio, il conflitto c’è, ma non porta ad alcun mutamento degli elementi di partenza. Il racconto inizia con una bambina che vuole che il nonno parta con lei, mentre lui si rifiuta. Il racconto finisce con una bambina che vuole che il nonno parta con lei, mentre lui si rifiuta. Detto in altri termini, non si percepisce alcuna crescita/mutamento da parte dei personaggi.

Segnalo poi questo passaggio, a mio avviso poco chiaro:
E le sento anche, li sento quando parlano alle mie spalle, quando mi accusano di aver perso la testa, di non essere più quello di un tempo.

Il passaggio dal femminile al maschile, seppur corretto dal mero punto di vista grammaticale, non risulta proprio il massimo in fatto di scorrevolezza. Ti propongo questa versione alternativa:
E le sento anche, quando parlano alle mie spalle, quando mi accusano di aver perso la testa, di non essere più quello di un tempo.

Bum. Togli la ripetizione del verbo il pronome incriminato e di colpo la frase diventa più scorrevole eppur ancora perfettamente comprensibile.

Ultimo consiglio: se decidi di creare un’ambientazione fantasy, meglio calcare un po’ la mano su di essa. Quella talpa ciclope, siamo onesti, è abbastanza inutile ai fini sia della trama che dell’ambientazione. Potevi sostituirla con un qualunque animale del deserto (o quasi) e il risultato non sarebbe cambiato.

Comunque, non ti abbattere. MC è una bestia dura da domare e nel tuo modo di raccontare vedo i germi di uno stile che, una volta limato e amalgamato con una costruzione drammatica più consapevole, sarà in grado di portare delle belle sorprese. Alla prossima.


Ciao JohnDoe, adoro il tuo commento, hai spiegato in mano chiaro e approfondito le critiche che hanno mosso anche gli altri, e ho apprezzato i consigli. Hai ragione, un brano alla volta si fa pratica e si migliora. Ho superato un altro scoglio con questa edizione: l'essere riuscito a concludere senza dover fare dei tagli, la storia poi sarà anche priva di mordente, ma sulle fondamenta di questa il mese prossimo andrà un po' meglio.
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StefanoPais
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Re: Nonno Sabbia

Messaggio#9 » sabato 20 marzo 2021, 10:49

Ciao Alvin,
Solita premessa mi sono concentrato sul film mentale.

La talpa-ciclope guizza fuori dalla sua tana, il suo unico occhio perlustra i dintorni. Mi nota seduto per terra e si paralizza. Con quel corpo rotondo e nudo, sotto il sole arancione del deserto, sembra a tutti gli effetti una roccia. Io però la vedo, così come vedo tante altre cose, al contrario di quanto pensano gli altri. E le sento anche, li sento quando parlano alle mie spalle, quando mi accusano di aver perso la testa, di non essere più quello di un tempo. Non vogliono capire, proprio non ci arrivano. Avrò anche le gambe doloranti, a volte perdo anche qualche colpo, ma sono ancora in me!


Il mostrato c'è, ma ho notato alcune sbavature, ad esempio se mi dici che è una talpa-ciclope non mi serve il dettaglio dell'unico occhio.
Quando fai il paragone con la roccia mi suona ai limiti del raccontato, servirebbe un gancio migliore per fare la descrizione dell'animale.
Il flusso dei pensieri funziona.

Purtroppo non dai altri dettagli che mi facciano capire perchè gli interessino, così perchè non fai capire perchè se ne debbano andare oltre all'accenno alla siccittà crescente e questo lascia il conflitto molto basso.
L'atmosfera triste si percepisce molto bene.
In generale mi sembra che tu avessi in mente un mondo intero di cui però non hai saputo trasmettere i dettagli che avrebbero dato spessore al racconto.

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AndreaDeAgnoi
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Re: Nonno Sabbia

Messaggio#10 » sabato 20 marzo 2021, 17:11

Non mi ha lasciato molto come storia, apprezzo un sacco l’interiorità del personaggio e l’aderenza al tema ma manca qualcosa che sproni ad avanzare nella lettura, e quando ci si aspetta qualcosa non arriva nulla. Perché il vecchio dovrebbe partire? Cosa sta minacciando la terra? L’avanzamento del deserto, l’assenza di risorse, acqua, cibo? Perché i genitori della bambina non provano a fare qualcosa di più per aiutare il vecchio, se credono che sia tanto cocciuto solo per la senilità? Perché non mostrare piuttosto come la nipote non voglia abbandonare il nonno facendola litigare con i genitori?
Così com’è messa la storia è molto piatta, e sembra più la conclusione di una storia più lunga che non una storia contenuta in se stessa, o perlomeno questa è l’impressione che mi dà.

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Andrea Furlan
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Re: Nonno Sabbia

Messaggio#11 » lunedì 22 marzo 2021, 0:04

Ciao Alvin,
Ho trovato il tuo racconto ben scritto e scorrevole, ma un po' incompiuto. Mi ha destato una moderata curiosità che non viene soddisfatta. Il motivo o conflitto di base non emerge, a parte la separazione fra nonno e nipotina. La domanda chiave è: perché la famiglia deve partire? Probabilmente a causa della siccità, ma serve più contesto a mio avviso. Poche parole sarebbero state sufficienti per chiarirlo. Ho letto dalle tue risposte ai commenti che il contesto è fantasy, ma l'unico elemento che lo suggerisce è la presenza della talpa ciclope. Altrimenti potrebbe essere fantascienza, forse anche Western. Ancora una volta chiarirei meglio.

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Alvin Miller
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Re: Nonno Sabbia

Messaggio#12 » lunedì 22 marzo 2021, 19:55

Andrea Furlan ha scritto:Ciao Alvin,
Ho trovato il tuo racconto ben scritto e scorrevole, ma un po' incompiuto. Mi ha destato una moderata curiosità che non viene soddisfatta. Il motivo o conflitto di base non emerge, a parte la separazione fra nonno e nipotina. La domanda chiave è: perché la famiglia deve partire? Probabilmente a causa della siccità, ma serve più contesto a mio avviso. Poche parole sarebbero state sufficienti per chiarirlo. Ho letto dalle tue risposte ai commenti che il contesto è fantasy, ma l'unico elemento che lo suggerisce è la presenza della talpa ciclope. Altrimenti potrebbe essere fantascienza, forse anche Western. Ancora una volta chiarirei meglio.


Speravo che l'inserimento della talpa e l'accenno alla siccità bastassero a spiegare che "non siamo sulla Terra e che c'è una carenza idrica" (anche coadiuvata dai commenti del nonno che dicono alla nipote di non sprecare fluidi preziosi piangendo), in tal modo avrei potuto dedicarmi alla scena senza spendere altro spazio. È servita allo scopo ma a quanto pare non è stata resa bene per i lettori.
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Re: Nonno Sabbia

Messaggio#13 » martedì 23 marzo 2021, 12:34

Ciao Alvin, piacere di leggerti.
Ho dovuto rileggere il tuo racconto perché non riuscivo a calarmi nella storia. Trovo non ben gestito forse il pdv (per un attimo l’ho perso ma forse questo è attribuibile a me) ma credo che la cosa che mi abbia distratto sia proprio la talpa-ciclope che immagino nel tuo intento dovesse aiutare a capire l’ambientazione ma che a me ha solo creato confusione. Mi aspettavo altri elementi e invece lei come un pesce sulla sabbia. Dopo ho letto anche io commenti (che leggo sempre dopo) e ho visto che non ero l’unico.
L’idea non sarebbe neanche male ma anche a me dà l’impressione di essere un estratto di un lavoro ben più ampio.
A presto
Davide Mannucci

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Michael Dag
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Re: Nonno Sabbia

Messaggio#14 » mercoledì 24 marzo 2021, 19:30

Alvin Miller ha scritto:
Speravo che l'inserimento della talpa e l'accenno alla siccità bastassero a spiegare che "non siamo sulla Terra e che c'è una carenza idrica" (anche coadiuvata dai commenti del nonno che dicono alla nipote di non sprecare fluidi preziosi piangendo), in tal modo avrei potuto dedicarmi alla scena senza spendere altro spazio. È servita allo scopo ma a quanto pare non è stata resa bene per i lettori.

a dire il vero, la cosa della siccità l'avevo capita subito, anche grazie a quell'ottimo dettaglio dei fluidi. che non siamo sulla terra, invece, lo scopro ora...

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Alvin Miller
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Re: Nonno Sabbia

Messaggio#15 » mercoledì 24 marzo 2021, 19:34

Michael Dag ha scritto:a dire il vero, la cosa della siccità l'avevo capita subito, anche grazie a quell'ottimo dettaglio dei fluidi. che non siamo sulla terra, invece, lo scopro ora...


Vabbè, per quello ho inserito la talpa-ciclope, convinto che bastasse xD
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Re: Nonno Sabbia

Messaggio#16 » venerdì 2 aprile 2021, 17:24

Il racconto sull'addio di un nonno alla sua nipotina in un contesto atipico lasciato volutamente sullo sfondo anche se sarebbe stato probabilmente preferibile qualche pennellata aggiuntiva. Detto questo, ritengo che il testo sia riuscito nel mettere al centro le due figure e nell'accompagnare il lettore verso quel saluto finale così desiderato dal protagonista. Una bolla narrativa, un istante ben delimitato che trasporti bene su carta (digitale). Un racconto con una sua anima, insomma, che ho apprezzato. Tema presente nel rapporto della bimba con suo nonno. Per me un pollice tendende verso il positivo con discreta brillantezza.

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