Roberta

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Andrea76
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Roberta

Messaggio#1 » lunedì 15 marzo 2021, 23:48

Era una di quelle notti che vanno avanti senza un perché. Sì, era una notte del genere, fino a che nel Lochness Pub entrò una donna con i capelli scuri e con un tubino nero che le strizzava i fianchi. Eppure non dava l’idea di una poco di buono. Cioè, poteva darla a un maschio che avesse ancora delle cartucce da sparare, non a me che riuscivo a tirarmi una sega non più di due volte al mese, e solo con l’aiuto di youporn.
Insomma questa tipa entrò e tutti gli uomini del locale rischiarono lo strappo della carotide per voltarsi a guardarla. Lei li ignorò e ticchettando sui suoi tacchi venne a sedersi proprio vicino a me. Io ero l’uomo più brutto del paese, e forse questa cosa influì.
“Piacere, Roberta” mi tese il braccio come per farsi baciare la mano.
Io mi limitai ad annuire: “Sono Giacomo. Vuoi bere qualcosa?”
“Sicuro, come no.”
Parlammo giusto del più e del meno, ma quel che contava era l’impressione che lei mi dava. Non era solo bella, era anche la ragazza più bella che avessi mai visto. E aveva scelto me, questo era quanto. Dopo il terzo giro di birra la baciai, e lei mi lasciò fare.
“Mi trovi bella?”
“Il termine bella non ti rende giustizia.”
Si mise a frugare nella borsetta, tirò fuori una spilla da balia e se la infilò nel naso, da parte a parte.
Scoppiò a ridere. “Mi trovi bella, adesso?”
Con uno scatto le sfilai lo spillone. “Gesù, non fare mai più una cosa del genere.” Le tamponai il sangue con un tovagliolo.
“Il naso è mio, non faccio del male a nessuno.”
“No, fai male a me.”

Uscimmo dal pub e ce ne andammo su da me. La notte andava avanti, ma stavolta avevo un obiettivo da raggiungere. Ci sedemmo sul divano e Roberta iniziò a parlar male degli uomini. Doveva esser stata tradita, più volte, eppure era così bella. Di una bellezza che non era solo fuori, ma anche dentro.
“Non ti va di scopare?” chiese a un tratto.
Abbozzai un sorriso. “Non c’è mica bisogno di farlo per forza.”
“E invece sì” si alzò e si aggiustò il tubino fino alle ginocchia. “Aspettami a letto, vado un attimo in bagno.”
Andai in camera, mi spogliai e mi misi sotto le coperte. Lei tornò vestita di una lingerie nera. Il suo corpo e i suoi occhi luccicavano al buio.
Si infilò nel letto e la baciai di nuovo. Poi salii sopra di lei e la montai. Mentre pompavo la guardai negli occhi. Non credevo mai di poterci riuscire.
“Sei un miracolo, Roberta.”
Si mise a ridere, ma la cosa non mi scoraggiò.
Alla fine mi chiese: “Sei sposato?”
Scossi la testa. “Gesù, no. E tu, hai avuto molti uomini?”
“Troppi. E nessuno di loro era quello giusto.”
“Neanche tu hai messo radici.”
“No, Giacomo” mi carezzò la guancia. “Ma adesso sto pensando che il tempo corre.”
Scattai a sedere sul letto e aggrappai le mani alla gola: mi mancava l’aria.
“Ti riporto a casa, Roberta” riuscii a dire.
Non mi voltai a guardarla. Lei uscì dal letto e si rivestì. Il suo corpo e i suoi occhi non luccicavano più. “Vado da sola, non c’è bisogno che ti scomodi.”
“Aspetta.”
“Addio.”
Se ne andò. Io rimasi a letto e guardai fuori dalla finestra: la notte andava avanti.

Uscii a cercarla. Tornai nel Lockness Pub che era ancora strapieno di uomini allupati. Lei non c’era.
Sedetti al tavolo e ordinai un Manatthan, poi un altro ancora. Dovevo essere già mezzo sbronzo quando mi si avvicinò il padrone del locale: “Peccato per quella tua amica, Giacomo.”
“Di che parli?”
“Non lo hai saputo?”
“Ma cosa!”
“Si è tagliata le vene con una spilla da balia. L’hanno trovata poco fa in mezzo alla strada.”
“Con una spilla da balia?” fissai la porta d’entrata del pub. Sentivo che da un momento all’altro lei dovesse entrare da quella porta.
“La conoscevi bene?”
“Io…” un rigurgito mi risalii su per la giugulare. “Io non l’avevo mai vista fino a stasera.”
“Una brutta storia, Giacomo.”
Mi alzai dal tavolo, barcollando, e uscii in strada. Era ancora notte e io non avevo più speranze.
Roberta era la più bella ragazza che avessi mai visto. Ed era quella giusta per me. Ma io ero stato preso dalla fifa blu e l’avevo fatta scappare. Meritavo la morte al posto suo.
Fuori in strada un antifurto cominciò ad ululare. Un rumore furioso, cacofonico, da impazzire.
Scoppiai a piangere: “Smettila di abbaiare, brutto figlio di puttana!”
La notte continuava ad andare avanti, ma non c’era niente che potessi fare.



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antico
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Re: Roberta

Messaggio#2 » lunedì 15 marzo 2021, 23:51

Ciao Andrea! Parametri tutti rispettati, buona SARA SIMONI EDITION anche a te!

alexandra.fischer
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Re: Roberta

Messaggio#3 » martedì 16 marzo 2021, 9:04

Ciao, Andrea. Tema centrato. Punti di forza: l’incontro fra la bella e inquieta Roberta e Giacomo, brutto e frustrato nel sesso. I due si piacciono e scoppia la passione, lo rendi in pochissime righe con grande efficacia. Lo mostri in pochi passaggi ma ben delineati (lei che si lascia baciare al terzo giro di birra, ma gli mostra la vulnerabilità con il gesto autolesionistico al naso e lui che reagisce quasi la lesione riguardasse lui). Poi, ecco, il seguito a casa di lui, con la passione che divampa anche in senso fisico. Molto bella la resa del mordi e fuggi di lei, malgrado la lamentela sugli uomini inaffidabili. Giacomo non può fare altro che assecondarla. Anche se nel tragico finale tende a darsi la colpa del suicidio di lei con la stessa spilla da balia. Io ammiro la forza di Giacomo, l’ha pur cercata, malgrado l’avesse lasciata andare, forse per paura, sì, ma umanissima, di forzare la situazione.
Punti deboli:
refuso:
Youporn.

Ti riporto la frase corretta che metterei in bocca a Roberta se il racconto fosse il mio: − Vuoi godere di me?
La trovo più verosimile, perché lei, all’entrata, si aspettava il baciamano. Quindi è una persona di una certa classe, abbigliamento elegante e sexy a parte.
Inoltre, mi sembra discutibile una spilla da balia per tagliarsi le vene (idea originale, ma toglie verosimiglianza al racconto, a meno che la vena, non fosse una, del polso, se non vuoi cadere nella solita lametta).

Andrea Cangiotti
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Re: Roberta

Messaggio#4 » martedì 16 marzo 2021, 21:06

Il racconto è ben tratteggiato, anche se emergono alcune forzature da parte di lui e da parte di lei: atteggiamenti che cambiano repentini, nella realtà plausibili, ma che qui andrebbero motivati. La storia è aderente con le notizie di cui oggi si legge, ma l'interpretazione narrativa manca di originalità. Io avrei descritto meglio Roberta da un punto di vista emotivo.
Il tema del mettere le radici viene sfiorato, secondo me. Non c'è una vera e propria aderenza al tema. Nel complesso un racconto più che sufficiente.

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GiulianoCannoletta
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Re: Roberta

Messaggio#5 » mercoledì 17 marzo 2021, 10:31

Ciao Andrea, piacere di averti letto.
Un racconto che mi ha dato sensazioni contrastanti. La prima parte è eccellente, si respira un'aria da periferia disillusa. I dialoghi forse un po' artefatti, ma non danno fastidio, la prima persona al passato rende tutto un po' onirico come un ricordo annebbiato. La parte della spilla è disturbante (nel senso che ha raggiunto l'obiettivo).
La seconda parte è quella che mi ha convinto meno, lo scambio sul mettere radici troppo esplicito nel richiamare il tema e troppo sconnesso dalla situazione che mi stavo figurando (va bene l'autolesionismo, la solitudine, la sofferenza direi anche psichica, ma parliamo comunque di due persone che si sono appena conosciute, praticamente per caso).
Di conseguenza anche la scena finale, nel suo epilogo drammatico, non è riuscita a prendermi del tutto.
Rimane comunque un buon racconto che ho letto più che volentieri.
Bravo, a rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
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Proelium
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Re: Roberta

Messaggio#6 » mercoledì 17 marzo 2021, 11:08

Ciao Andrea,
piacere di leggerti. Del tuo racconto ho apprezzato lo stile finto-trascurato che ben si adatta a voce narrante e pov. Anche i dialoghi a modo loro sono scorrevoli e agevolano la lettura.
Ho trovato la storia molto semplice, una sorta di film già visto e ben riconoscibile in ogni snodo o passaggio. Mi ha ricordato molto Sin City sia per l’autolesionismo di Roberta sia per il flirt poco raccomandabile con il protagonista. Interessante il gioco al rialzo che fai sullo spillone ma, come ti hanno già fatto notare, nella seconda parte la storia deraglia verso l'eccesso e l’economia narrativa con lei. Tema sfiorato di striscio, l’interpretazione intima che dai delle radici va bene, ma è poco credibile messa in bocca a due personaggi estranei fino a pochi minuti prima.
L’ho letto senza particolari sforzi, ma a parte lo stile piacevole è un testo che rivedrei.

Spero di esserti stato utile, alla prossima!
Francesco

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MatteoMantoani
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Re: Roberta

Messaggio#7 » mercoledì 17 marzo 2021, 15:03

Prime Impressioni. Ciao Andrea. Bellissimo racconto ma, uhm, uhm… ho già letto qualcosa di molto simile…

Aderenza al tema. Infilato un po’ a forza, ma a mio avviso ok.

Punti di Miglioramento. Grazie al mio amico Google, ho potuto ritrovare il riferimento che mi ricordavo: non è che per caso Roberta in realtà si chiama Cass? :) Il fatto è che il tuo racconto è troppo simile a “La donna più bella della città”, di Bukowski. Non credo sia un caso: la bella che va con lo sfigato, la spilla da balia con cui si ferisce (in realtà è uno spillone quello che Cass usa per trafiggersi il naso, e guarda caso nel tuo racconto parli prima di una spilla da balia e poi di uno spillone) e il suicidio di lei. Non ci vedo niente di male (chiariamoci), le storie più belle sono quelle universali, e “prendere in prestito” dai grandi autori è normale. Però, però… qui le somiglianze sono troppe.
Al di là di questo, ho trovato un po’ debole la reazione del pdv al tema “matrimonio”, questione di spazio di sicuro, ma avrei calcato la mano un po’ di più per giustificare il rifiuto del protagonista.

Punti di forza. Come mi era piaciuto molto il racconto di Bukowski, ho provato forti emozioni leggendo il tuo. Mi hai commosso, mi hai intrigato, mi hai tenuto incollato riga per riga al tuo racconto. Insomma: bello, tutto bello… col grosso “ma” di sopra.

Conclusioni. Che tu l’abbia fatto apposta o no, il tuo racconto (molto bello e che mi è piaciuto moltissimo) somiglia un po’ troppo a quello di Bukowski. Per il futuro ti consiglierei di fare un po’ attenzione a proporre qualcosa di così simile ad un’opera famosa, rischi di trovare qualcuno che non sia tollerante come me ;)

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Luca Nesler
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Re: Roberta

Messaggio#8 » giovedì 18 marzo 2021, 11:14

Ciao Andrea. Che fai, pigli per il culo?
Hai preso a mano piene da Bukowski. Hai dovuto tagliare per rientrare nei caratteri.

https://www.poesieracconti.it/racconti/ ... ella-citta

BUKOWSKI: Quella sera entrò là e, semplicemente, si venne a sedere vicino a me, Io ero forse l'uomo più
brutto della città, e magari questo avrà influito in qualche modo.
"Bevi?" le domandai.
"Ma sicuro, come no?"
Non ci dicemmo niente di straordinario, mi sa, quella sera; ma contava l'impressione che lei
dava. Cass aveva scelto me e questo era quanto. Nessuna forzatura. Bere le piaceva e così fece molti bis. Non credo fosse ancora maggiorenne, però lì la servivano lo stesso. Magari aveva una carta d'identità falsa, chi lo sa. Comunque, ogni volta che tornava dalla toilette e veniva lì a sedersi accanto a me, io provavo un certo orgoglio. Non era solo la più bella ragazza della città, era anche una delle più belle donne che avessi mai visto. Le passai un braccio intorno alla vita e la baciai, una volta.

ANDREA76: Insomma questa tipa entrò e tutti gli uomini del locale rischiarono lo strappo della carotide per voltarsi a guardarla. Lei li ignorò e ticchettando sui suoi tacchi venne a sedersi proprio vicino a me. Io ero l’uomo più brutto del paese, e forse questa cosa influì.
“Piacere, Roberta” mi tese il braccio come per farsi baciare la mano.
Io mi limitai ad annuire: “Sono Giacomo. Vuoi bere qualcosa?”
“Sicuro, come no.”
Parlammo giusto del più e del meno, ma quel che contava era l’impressione che lei mi dava. Non era solo bella, era anche la ragazza più bella che avessi mai visto. E aveva scelto me, questo era quanto. Dopo il terzo giro di birra la baciai, e lei mi lasciò fare.

Non ti commento.

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Re: Roberta

Messaggio#9 » venerdì 19 marzo 2021, 1:40

Un racconto plagievole...

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Re: Roberta

Messaggio#10 » venerdì 19 marzo 2021, 7:39

Aggiungo anche che Bukowski è chiaramente sopravvalutato.

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Re: Roberta

Messaggio#11 » venerdì 19 marzo 2021, 9:24

Eugene Fitzherbert ha scritto:Un racconto plagievole...

Non tutte le ciambelle vengono col Bukowski

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Re: Roberta

Messaggio#12 » venerdì 19 marzo 2021, 10:38

Ciao Andrea,

Che ti devo dire? Un conto è rielaborare un testo secondo il proprio stile come puro esercizio di scrittura. Ci può stare prendere un testo famoso e ri-raccontarlo alla propria maniera, cambiando magari elementi di trama o situazioni. È un lavoro che viene spesso fatto con le fiabe (ho un'idea per Biancaneve e i sette nani in chiave post-apocalittica che levati).
Però il tuo non è nemmeno un esercizio di riscrittura. È un taglia e cuci di un testo già scritto, con alcune frasi cambiate e altre tenute praticamente identiche.
Complimenti a Bukowski, bel racconto.

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Re: Roberta

Messaggio#13 » venerdì 19 marzo 2021, 10:45

E pensare che l'avevo anche commentato e analizzato seriamente... tempo buttato che nessuno mi ridarà indietro. Grazie a chi se ne è accorto, e che palle. Neanche fossi a scuola a controllare i temi degli studenti.

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Re: Roberta

Messaggio#14 » sabato 20 marzo 2021, 0:41

Il racconto ha un bellissimo attacco. Con poche pennellate riesce a restituire un affresco del posto ed un ritratto della voce narrante. Notevole anche come sei riuscito ad adeguare il linguaggio, crudo, enfatico, allo spirito abbastanza tormentato del personaggio.
Roberta è pure resa con una certa plasticità. Mi piace come oscilla tra l’apollineo della bellezza fisica ed il dionisiaco della tendenza all’autolesionismo, presente fin dalle prime battute.
Secondo me la narrazione perde leggermente di efficacia quando la scena si sposta in camera del protagonista. Ho trovato le immagini un po’ più accademiche, il linguaggio ha smesso di seguire l’andazzo della narrazione e l’insieme mi è sembrato un pizzico manierista.
Mi sembra di aver intuito tra le righe un estremo tentativo di salvarsi, da parte di lei: implicitamente gli chiede se insieme possano mettere radici e lui, per qualche motivo, si sottrae. Si tratta di sentimenti elementari, allo stato puro, che raramente si trovano nella realtà così privi di mediazione. Ma in fondo, visti i personaggi, la cosa non mi è dispiaciuta.
Sul finale ho un unico appunto (una cavolata, molto personale): mi pare solo un po’ inverosimile che in così breve tempo il padrone del locale conosca particolari del suicidio così dettagliati come quello della spilla.
Sullo stile: come dicevo prima, si adatta alla narrazione ed ai personaggi. Questo riesce ad edulcorare una vaga tendenza, un po’ americana, all’enfasi.
Inciso finale: non leggo mai i commenti di chi è stato più rapido di me e mi ha preceduto, per non fami influenzare nel commento. Ora l'occhio mi è caduto su quanto hanno scritto sopra i ragazzi. Non conosco il racconto di Charles (confesso di non aver mai letto Hank, mea culpa), però mi fido della grande esperienza di chi ti ha commentato prima di me. E ribadisco quanto già ho letto: ha senso prendere spunto, ha senso citare, ha senso corteggiare una autore o uno scritto. Ha senso riscriverlo uguale? Mi lascio aperto ad una tua risposta, la domanda non è necessariamente tendenziosa: un personaggio di Calvino ricopiava pari pari tutto Delitto e Castigo come esercizio letterario e ne traeva giovamento. Le opere non si spiegano di solito, però se in questo caso una spiegazione ci fosse, sarebbe benvenuta.

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Andrea76
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Re: Roberta

Messaggio#15 » sabato 20 marzo 2021, 15:12

“La più bella donna della città” è un racconto che conosco a memoria, che ci crediate o no, così come conosco a memoria “Una macchina da fottere”, “La coperta” e molti dei racconti contenuti in “Storie di Ordinaria follia” che poi è uno dei libri che mi convinse che la scrittura era l'unico modo che avevo di esprimermi.
Mi scuso con chi si sia sentito offeso o raggirato dal mio racconto. L’ho scritto ispirandomi al personaggio di Cass e all’errore che il protagonista di quel racconto commette nel lasciarla andar via, perché è in quell’errore – la paura cioè di mettere radici – che sta l’essenza del testo.
Preso dal flusso della scrittura, la colpa da parte mia non sta nell’aver copiato ma nell’aver ricordato. Comprendo che per alcuni sarà difficile credere alla mia buona fede, ma va bene così.

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Re: Roberta

Messaggio#16 » domenica 21 marzo 2021, 12:55

Andrea76 ha scritto:“La più bella donna della città” è un racconto che conosco a memoria, che ci crediate o no, così come conosco a memoria “Una macchina da fottere”, “La coperta” e molti dei racconti contenuti in “Storie di Ordinaria follia” che poi è uno dei libri che mi convinse che la scrittura era l'unico modo che avevo di esprimermi.
Mi scuso con chi si sia sentito offeso o raggirato dal mio racconto. L’ho scritto ispirandomi al personaggio di Cass e all’errore che il protagonista di quel racconto commette nel lasciarla andar via, perché è in quell’errore – la paura cioè di mettere radici – che sta l’essenza del testo.
Preso dal flusso della scrittura, la colpa da parte mia non sta nell’aver copiato ma nell’aver ricordato. Comprendo che per alcuni sarà difficile credere alla mia buona fede, ma va bene così.


Pur non mettendo in discussione la tua buona fede non posso dare un giudizio su questo racconto. I punti di congiunzione con l'opera originale sono veramente troppi.
"Quella sera entrò là e, semplicemente, si venne a sedere vicino a me, Io ero forse l'uomo più brutto della città, e magari questo avrà influito in qualche modo."
"Lei li ignorò e ticchettando sui suoi tacchi venne a sedersi proprio vicino a me. Io ero l’uomo più brutto del paese, e forse questa cosa influì."
Le frasi, le sequenze, sono le stesse. Cambia giusto qualche parola.
Il contest di Minuti Contati esiste per dare la possibilità agli scrittori (aspiranti tali o meno) di esprimere la propria voce, sperimentare, confrontarsi. Prendere la voce di qualcun altro e riproporla come se fosse propria (in buona fede o meno) va contro tutto quello che il contest rappresenta. Non crea confronto, non ti spinge a migliorare né a sperimentare.
Non potendo dare un giudizio, ma allo stesso tempo non volendo andare contro le regole, mi vedrò costretto a metterlo ultimo in classifica - non perché sia bello o brutto, ma proprio perché non è stato realizzato con lo stesso spirito che ha formato gli altri racconti del girone.

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Re: Roberta

Messaggio#17 » lunedì 22 marzo 2021, 17:15

Eccomi qua, mi scuso per il ritardo, ma nel frattempo mi sono positivizzato a mia volta ed è tutto un grande casino. Dunque, siamo tutti scafati e sulla base di questo assunto propongo la mia soluzione che, spero, verrà accolta da tutti.

Il racconto è un casino, il plagio è sensibile, ma in tutti questi anni ho imparato che errori se ne possono fare e che, dopo averli pagati, si può ripartire tutti insieme. Sostanzialmente posso anche credere alla versione di Andrea perché, davvero, siamo tutti estremamente diversi e, paradossalmente, non è impossibile a livello assoluto che una cosa simile possa capitare. Resta il fatto che non è accettabile. Quindi ecco la mia proposta: megamalus di 50 punti per il racconto di Andrea che, dunque, rimane in gara, ma impossibilitato a competere per la finale. In questo modo ognuno potrà dire la sua e Andrea espletare il proprio dovere con i commenti. E dalla prossima edizione si riparte alla pari con l'ovvia discriminante di controlli sui suoi testi che verranno fatti in modo un pelo più approfondito. E via verso nuove avventure che Andrea è personaggio che in questi mesi ha dimostrato di sapere dare tanto e un errore è umano (perseverare no).

Che ne dite?

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Re: Roberta

Messaggio#18 » lunedì 22 marzo 2021, 19:01

A me sembra una buona soluzione per salvare capra e cavoli

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Re: Roberta

Messaggio#19 » lunedì 22 marzo 2021, 19:50

Ciao Andrea, ho trovato il tuo brano un po' altalenante. Ha dei momenti di grande interesse e altri che avrei preferito fossero curati meglio.

Vediamo qualche spezzone più nel dettaglio:
Era una di quelle notti che vanno avanti senza un perché. Sì, era una notte del genere, fino a che nel Lochness Pub entrò una donna con i capelli scuri e con un tubino nero che le strizzava i fianchi. Eppure non dava l’idea di una poco di buono. Cioè, poteva darla a un maschio che avesse ancora delle cartucce da sparare, non a me che riuscivo a tirarmi una sega non più di due volte al mese, e solo con l’aiuto di youporn.
Insomma questa tipa entrò e tutti gli uomini del locale rischiarono lo strappo della carotide per voltarsi a guardarla. Lei li ignorò e ticchettando sui suoi tacchi venne a sedersi proprio vicino a me. Io ero l’uomo più brutto del paese, e forse questa cosa influì.

Queste prime righe sono ok per quanto riguarda la costruzione del contesto, però è un Raccontato. Avrei preferito vedere la scena attraverso il PDV e momento per momento.

Parlammo giusto del più e del meno, ma quel che contava era l’impressione che lei mi dava. Non era solo bella, era anche la ragazza più bella che avessi mai visto. E aveva scelto me, questo era quanto. Dopo il terzo giro di birra la baciai, e lei mi lasciò fare.

Subito dopo ci mostri il dialogo di Giacomo e Roberta, che è focalizzato proprio sulla bellezza di lei, quindi oltre a essere in Raccontato, è inutile.

Si mise a frugare nella borsetta, tirò fuori una spilla da balia e se la infilò nel naso, da parte a parte.
Scoppiò a ridere. “Mi trovi bella, adesso?”
Con uno scatto le sfilai lo spillone. “Gesù, non fare mai più una cosa del genere.” Le tamponai il sangue con un tovagliolo.

Scena particolare e interessante, che mostra la stravaganza di Roberta, ma c'è un problema: Giacomo interviene per tamponarle il sangue, però noi non abbiamo visto che lei perdeva sangue. Avresti dovuto inserire una frase che mostrasse quel dettaglio PRIMA dell'intervento di lui.

Uscimmo dal pub e ce ne andammo su da me.

Qui voglio proprio essere pignolo. So bene che si dice così e che quindi non dovrebbe essere un errore, però "su da me" scritto in quel modo mi comunica che Giacomo viveva a due passi dal locale, al punto che escono e sono già da lui. Se è davvero così, nessun problema, altrimenti sarebbe stato utile una frase che indicasse che hanno percorso un tratto di strada e che magari nel mentre hanno continuato a chiacchierare.

Scattai a sedere sul letto e aggrappai le mani alla gola: mi mancava l’aria.
“Ti riporto a casa, Roberta” riuscii a dire.
Non mi voltai a guardarla. Lei uscì dal letto e si rivestì. Il suo corpo e i suoi occhi non luccicavano più. “Vado da sola, non c’è bisogno che ti scomodi.”
“Aspetta.”
“Addio.”
Se ne andò. Io rimasi a letto e guardai fuori dalla finestra: la notte andava avanti.

Non sono sicuro di aver capito cosa sia successo qui. Perché le mani alla gola, e perché lei se ne va?

“Si è tagliata le vene con una spilla da balia. L’hanno trovata poco fa in mezzo alla strada.”
“Con una spilla da balia?” fissai la porta d’entrata del pub. Sentivo che da un momento all’altro lei dovesse entrare da quella porta.
“La conoscevi bene?”
“Io…” un rigurgito mi risalii su per la giugulare. “Io non l’avevo mai vista fino a stasera.”
“Una brutta storia, Giacomo.”

E perché lei si è uccisa? Forse l'ha turbata quando le ha detto che "non ha messo radici", ma avrei preferito maggiore chiarezza.

Il tema comunque va bene. In un primo momento mi era sembrato che fosse un po' forzato, ma rileggendolo noto che tutto quadra. A questo punto non mi resta che augurarti buona gara.
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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Re: Roberta

Messaggio#20 » lunedì 22 marzo 2021, 21:03

antico ha scritto:Che ne dite?

Bravo Antico, mi sembra giusto, pollice su bello convinto per me

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Re: Roberta

Messaggio#21 » lunedì 22 marzo 2021, 21:08

antico ha scritto:Che ne dite?

Come commentatore di questo racconto, mi associo alla soluzione che proponi: che trovo corretta.
Naturalmente, tanti auguri di pronta guarigione!

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Re: Roberta

Messaggio#22 » martedì 23 marzo 2021, 8:43

Mi pare una buona soluzione, Antico. Procedo quindi a fare un commento al racconto facendo finta di non averlo già letto da qualche altra parte.

Il tema è ben inserito nel contesto, l'ambientazione trasmette bene la sporcizia e il degrado di vite lasciate andare.
Un paio di questioni a livello di trama, però, non mi hanno convinto del tutto.
Roberta ha impulsi autolesionistici - che potrebbero addirittura averla spinta ad andare con l'uomo più brutto della città - ciò che trovo incredibile è che sia stata in grado di aprirsi le vene con una spilla da balia. Non un coltello, non un punteruolo, non uno spesso spillone per capelli, ma una spilla da balia, un oggetto molto fragile e con cui sarebbe richiesta una costanza incredibile per danneggiarsi seriamente.
A parte questo, trovo incredibile che il protagonista torni al bar dopo poco tempo e gli venga comunicato che la ragazza si era suicidata proprio nel momento in cui era con lui. Non un indagine della polizia, non un interrogatorio, caso chiuso. Fossi stato un avventore del bar avrei come minimo pensato che lui potesse centrare qualcosa.

In generale il racconto fila, sei riuscito a inserire bene il tema del contest, ma i punti in cui è necessario sospendere l'incredulità sono troppi.

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Re: Roberta

Messaggio#23 » martedì 23 marzo 2021, 9:57

antico ha scritto:
Che ne dite?


Va benissimo anche per me, Antico. Si può sbagliare, ma è bene esaurire il punto in questa Edition; alla prossima si riparte tutti insieme, serenamente.
Francesco

P.S. Guarisci presto, Antico! <3

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Re: Roberta

Messaggio#24 » mercoledì 24 marzo 2021, 0:38

antico ha scritto:Eccomi qua, mi scuso per il ritardo, ma nel frattempo mi sono positivizzato a mia volta ed è tutto un grande casino. Dunque, siamo tutti scafati e sulla base di questo assunto propongo la mia soluzione che, spero, verrà accolta da tutti.

Il racconto è un casino, il plagio è sensibile, ma in tutti questi anni ho imparato che errori se ne possono fare e che, dopo averli pagati, si può ripartire tutti insieme. Sostanzialmente posso anche credere alla versione di Andrea perché, davvero, siamo tutti estremamente diversi e, paradossalmente, non è impossibile a livello assoluto che una cosa simile possa capitare. Resta il fatto che non è accettabile. Quindi ecco la mia proposta: megamalus di 50 punti per il racconto di Andrea che, dunque, rimane in gara, ma impossibilitato a competere per la finale. In questo modo ognuno potrà dire la sua e Andrea espletare il proprio dovere con i commenti. E dalla prossima edizione si riparte alla pari con l'ovvia discriminante di controlli sui suoi testi che verranno fatti in modo un pelo più approfondito. E via verso nuove avventure che Andrea è personaggio che in questi mesi ha dimostrato di sapere dare tanto e un errore è umano (perseverare no).

Che ne dite?


Pardon per il ritardo nella risposta. Pare anche a me un'ottima soluzione, procedo a pubblicare nel gruppo di riferimento commenti e classifica, che non tengono conto di tutta la vicenda discussa.
Per amor di trasparenza segnalo ad Antico che anche in relazione al mio racconto John Doe ha giustamente notato una possibile problematica relativa al numero di caratteri. Io non posso che ribadire che la svista non è dolosa, ma, come detto anche in quella sede, l'ignoranza della legge non dovrebbe scusare: quindi lo segnalo all'Antico. E prendo l'occasione per augurargli prontissima guarigione!!!

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Luca Nesler
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Re: Roberta

Messaggio#25 » mercoledì 24 marzo 2021, 17:29

Racconto poco immersivo ma con un mood convincente, tipico di quel distacco un po' cinico che si ritrova in certi autori americani. Mi sfugge il senso del racconto: abbiamo un uomo brutto e vecchio che ha la fortuna (dal suo pdv) di poter avere una breve relazione con una donna bellissima che poi si suicida. Oltre alla situazione surreale, non mi rimane un insegnamento, un pensiero se non l'atmosfera malsana di una vita ormai a brandelli. Una lettura piacevole e interessante di cui, però, mi sfugge lo scopo finale.

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Andrea76
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Re: Roberta

Messaggio#26 » giovedì 25 marzo 2021, 14:24

antico ha scritto:Eccomi qua, mi scuso per il ritardo, ma nel frattempo mi sono positivizzato a mia volta ed è tutto un grande casino. Dunque, siamo tutti scafati e sulla base di questo assunto propongo la mia soluzione che, spero, verrà accolta da tutti.

Il racconto è un casino, il plagio è sensibile, ma in tutti questi anni ho imparato che errori se ne possono fare e che, dopo averli pagati, si può ripartire tutti insieme. Sostanzialmente posso anche credere alla versione di Andrea perché, davvero, siamo tutti estremamente diversi e, paradossalmente, non è impossibile a livello assoluto che una cosa simile possa capitare. Resta il fatto che non è accettabile. Quindi ecco la mia proposta: megamalus di 50 punti per il racconto di Andrea che, dunque, rimane in gara, ma impossibilitato a competere per la finale. In questo modo ognuno potrà dire la sua e Andrea espletare il proprio dovere con i commenti. E dalla prossima edizione si riparte alla pari con l'ovvia discriminante di controlli sui suoi testi che verranno fatti in modo un pelo più approfondito. E via verso nuove avventure che Andrea è personaggio che in questi mesi ha dimostrato di sapere dare tanto e un errore è umano (perseverare no).

Che ne dite?


Ciao Antico, accetto senza problemi il malus e mi scuso ancora con chi si sia sentito offeso per il taglio che ho dato al racconto. Riconosco a posteriori il mio errore che è stato quello di appoggiarmi alle citazioni di un racconto già scritto. Lo spirito di MC nasce dallo sforzo di ognuno di noi di creare dal nulla in poco tempo e poco spazio: non intenzionalmente ho tradito questo spirito di partecipazione rispetto a tutti gli altri autori che in questo senso mettono in gioco loro stessi ogni terzo lunedì del mese.
Spero di poter essere ben accetto per le prossimi edizioni di MC, uno spazio che, ribadisco anche questo, è per me stimolante e arricchente.

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RiccioRob
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Re: Roberta

Messaggio#27 » giovedì 25 marzo 2021, 17:55

Ciao Andrea,

Passerò sopra le discussioni Bukowskiane, non entro nel merito ed è già stato deciso da Antico e i colleghi commentatori come procedere in tal senso.

Per quanto riguarda il resto, la voce narrante non mi è dispiaciuta. Mi è sembrato il racconto di un losco figuro al bar, davanti ad un sigaro e un bicchiere di whiskey, condito da atmosfere noir alla Sin City (come già menzionato da qualcuno).

Il tema lo trovo incastrato veramente a fatica, e la frase:

“Neanche tu hai messo radici.”


mi è sembrata veramente una forzatura, tanto per rimarcare il tema del contest ma mi è sembrato non ci credessi molto neanche tu.

Confido in nuovi racconti noir nel futuro, magari con una voce più personale.
A presto!
"In un mondo che ci obbliga all'eccellenza, fare schifo è un gesto rivoluzionario."

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antico
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Re: Roberta

Messaggio#28 » martedì 6 aprile 2021, 11:06

Piacevole da leggere, ma si percepisce il suo non essere autonomo. Cerco di spiegarmi: ho sempre notato una netta discrepanza di pulizia e forza, su MC, tra racconti nati unicamente in quella serata e altri usciti da rielaborazioni varie (come questo, alla fine, è). La risultante è, costantemente, una minore forza del testo, a prescindere da quelle che sono le sue origini, quasi come se fosse palese la sua "non freschezza". Detto questo, anche il tema qui appare infilato a forza e assolutamente non fondante il racconto: c'è, ma è debole. Concludendo: un pollice tendente verso il positivo in modo solido, ma poco fresco (sì, questo è un tipo di pollice che non avevo mai usato) :)

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