Radici in ombra

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Hayà
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Radici in ombra

Messaggio#1 » lunedì 15 marzo 2021, 23:51

Radici in ombra
- di Soraia Patrizi

Appena metto piede nel bar, una baraonda di grida e applausi mi travolge.
«Ed eccolo, il nostro Lucio!»
Alzo lo sguardo verso Paolo. Se potessi, lo fulminerei con lo sguardo.
«Allora, ho sentito che hai di nuovo perso la tua tana, eh?» ridendo, prende un sorso dal suo boccale di birra.
«Sì sì», mi metto a sedere. Gli altri clienti mi seguono con lo sguardo. «Eppure anche tu sei qui, Paolo.»
Scende il silenzio.
Paolo stringe il manico del boccale. Spero si spezzi e che un pezzo di vetro gli si conficchi nella pelle e che si debba amputare una mano, com’è successo a me.
Con la destra, chiedo un boccale di birra.
«Ma, Lucio!»
Mi giro: è Andrea, uno dei nuovi arrivati. «Cosa ti è successo? E quel bel posticino che avevi trovato?»
Sospiro. Prendo un sorso dal boccale appena arrivato. «È una brutta storia. Se volete ve la racconto.»
Paolo ridacchia, ma il resto del bar vuole ascoltare.

«Come vi avevo accennato, avevo trovato questo posticino davvero carino in cui vivere. Vista sul fiume, un gorgoglio continuo che era una cosa stupenda per conciliare il sonno. Nessun lampione a dare fastidio, nessun vicino fastidioso che potesse svegliare durante la notte. Credetemi: era quasi perfetto, a parte per le zanzare. Ma davvero, era una di quelle occasioni che neanche credi ti possano capitare nella vita.»
Ma guardalo, Paolo segue la storia con occhi spalancati. Geloso, eh? Gongolo un po’ prima di continuare.
«Le cose sono andate bene per qualche settimana. Solita routine: la mia preda andava a dormire e io mi mettevo all’opera», dannazione, sento gli occhi lucidi. Non posso mica piangere ora. «Lavoravo veramente bene, lì.»
«Posso ben immaginare!» grida una voce dalla folla. «Nessun lampione! Nessuna luce!»
Annuisco. «Eppure, un giorno è arrivato quel dannato lumino.»
I presenti sussultano. Paolo si avvicina un poco.
Alzo le spalle: «E cosa ci potevo fare? Come tutti sanno, appena arriva il lumino, tutto diventa più difficile. Ma non mi sono arreso e mi sono dato da fare.»
Momento di pausa per dare un poco di suspense.
Tutto il bar pende dalle mie labbra: un piccolo sfizio che volevo togliermi.
«Ma niente. Alla ho dovuto compiere una...» cerco le parole migliori. «Ritirata strategica.»
Paolo ridacchia sotto i baffi. Dannazione se non gli darei un pugno. La mia mano sinistra si chiude su sé stessa, nonostante sia solo una sensazione fantasma.
«E ora sei qui», dice lui. «Ma te la sei cavata bene, dai. Cosa farai ora?»
Sbuffo. «Voglio mettere le mie radici da qualche parte. Non ho molte pretese, a essere sinceri. Voglio solo trovare un letto sotto cui stare e fare una vita tranquilla. Troverò un altro posto, ma questa volta farò di tutto per non perderlo.»
Finisco il mio boccale. Paolo mi dà una pacca sulla spalla: «Mio caro amico. Posso darti un consiglio?»
Mio caro, non vorrei neanche ricevere una nuova tana perfetta da te, non dopo quella volta che mi hai lasciato a combattere da solo contro quell’orsacchiotto maledetto che mi ha tagliato una mano.
Ma non faccio in tempo a rispondere che lui continua: «Hai mai provato un armadio? Stare sotto il letto è ormai superato.»
Alzo le mani: «Per carità, no! Sono vecchio stile.»
«Ma non so ancora per quanto tempo potrà funzionare, Lucio.»
«Tranquillo, Paolo. Me la caverò.»

Eccomi arrivato nella mia nuova dimora.
Il letto è parecchio alto e ho molto spazio in cui muovermi. La moquette è decisamente un gradito extra. Mi dedico qualche secondo per godermi la sensazione di morbidezza sulla mia pellaccia.
La mia nuova casa è in una vecchia strada di campagna che si conclude in un vicolo cieco.
Non ci sono lampioni né lumini. È il posto perfetto.
Eccolo! Il bambino si è messo a letto e il materasso sprofonda un poco. Deve essere molto leggero: non mi sfiora nemmeno.
Allungo il braccio e graffio un poco il legno degli assi. Non ricevo alcuna reazione.
Preda difficile, eh?
Faccio salire il braccio su per la sponda del letto.
Tocco qualcosa e scatta un urlo. Soddisfatto, ritiro la mano e mi nascondo nell’ombra. I passetti veloci del bambino corrono via e attraversano il corridoio. Una risata sboccia dalla mia bocca, ma mi costringo a fermarmi per ascoltare.
La vocina del bambino è inconfondibile.
«Papà, papà! C’è un mostro sotto il mio letto!»



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antico
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Re: Radici in ombra

Messaggio#2 » lunedì 15 marzo 2021, 23:52

Ciao Soraia! Caratteri e tempo ok, buona SARA SIMONI EDITION anche a te!

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Hayà
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Re: Radici in ombra

Messaggio#3 » lunedì 15 marzo 2021, 23:53

Grazie mille, Antico!

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GiulianoCannoletta
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Re: Radici in ombra

Messaggio#4 » martedì 16 marzo 2021, 13:20

Ciao Soraia, piacere di averti letto.
Davvero un bel racconto! Lo stile è pulito e scorrevole, è un testo pervaso di freschezza. Ma, cosa ben più importante, mi ha mantenuto incollato e incuriosito fino alla fine.
Hai scelto una declinazione veramente originale e mi sono concentrato su ogni dettaglio cercando di intuire dove volessi andare a parare. Anche la scena conclusiva, nel suo piccolo, mi ha lasciato soddisfatto.
Complimenti! A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

Andrea Cangiotti
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Re: Radici in ombra

Messaggio#5 » martedì 16 marzo 2021, 21:32

In questo racconto intravedo il tentativo di interpretare in modo molto personale il tema proposto. Lo stile in sé non annoia ed è adatto a creare suspense. Il principale difetto che ho trovato è che alcuni concetti non arrivano in modo immediato, ma restano un po' criptici. Sembra che chi stia scrivendo non si preoccupi troppo di far capire al lettore, ma sia concentrato solo nel mettere su carta le sue istantanee emozioni. Questo danneggia la storia che manca di circolarità ed empatia. Nel complesso, comunque, una storia con del potenziale.

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MatteoMantoani
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Re: Radici in ombra

Messaggio#6 » mercoledì 17 marzo 2021, 17:27

Prime Impressioni. Ciao Soraia, piacere di rileggerti. Ho letto il tuo racconto con piacere, vado comunque darti qualche suggerimento.

Aderenza al tema. Tutto ok.

Punti di Miglioramento. Fin dalle prime righe si percepisce che Lucio e compagni non sono umani. Io pensavo a un bar di scoiattoli stile Walt Disney, poi il finale mi ha colpito positivamente (anche se avevo sospettato qualcosa). Il problema è che però, non mi arrivano diversi dettagli relativi allo “sfratto” di Lucio e sul perché e come abbia perso la mano. Ho paura che la brevità del tuo racconto vada a inficiare un pochino la chiarezza del tuo world building.

Punti di forza. l’archetipo del mostro sotto il letto è sempreverde, c’era anche un racconto di Langellotti di qualche edizione fa che somiglia molto al tuo. Tu hai avuto la bella idea di rovesciarlo e di rivelare l’arcano solo alla fine, con un finale ben reso, anche se un po’ intuibile.

Conclusioni. Non male. Mi hai incuriosito con questo mondo in cui i mostri si ritrovano al bar a raccontarsi le loro magagne. Forse il mostro sotto il letto non è così originale, e il colpo di scena è un po’ telefonato, però a mio avviso il tuo è un buon racconto.

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Proelium
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Re: Radici in ombra

Messaggio#7 » mercoledì 17 marzo 2021, 18:11

Ciao Soraia,
piacere di leggerti. Una buona storia che segue il suo arco in maniera lineare, senza eccessi né mancanze. Ho trovato equilibrio sia nei contenuti che nella forma, bene i dialoghi e la fluidità espressiva. Se devo fare un appunto di stile, è solo per constatare i testi che sto leggendo sono tutti in prima presente. Chissà cosa vorrà mai dire...
Declinazione rispettata ma anche troppo prudente del tema, si vede che non hai voluto correre rischi.
Anche sul world building non ci sono particolari intoppi. Per gusto personale avrei sfumato l’ambientazione da bar in una località più neutra, magari con terminologie vaghe valide per grotte o anfratti a misura di mostro, e storpiato un po’ i nomi per accarezzare un po’ l’immaginazione. Che so, Paolo poteva essere Paohlo; Lucio, Lughio ecc. Usa queste impressioni come meglio credi.

Nel complesso una buona prova, da ponderare attentamente in fase di classifica.

Alla prossima, buona Edition!
Francesco

P.S. Ricordo anch'io un gran bel racconto di Agostino Langellotti, dacci uno sguardo se ti va.

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Hayà
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Re: Radici in ombra

Messaggio#8 » mercoledì 17 marzo 2021, 19:59

GiulianoCannoletta ha scritto:
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Ciao Giuliano! Prima di tutto, grazie per avermi letto.
Mi fa un grandissimo piacere sapere che l'hai trovato un testo gradevole! Grazie!

Andrea Cangiotti ha scritto:
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Ciao Andrea! Grazie per avermi letto.
Ammetto che avevo paura sul fatto della cripticità: non volevo che fosse troppo difficile intuire che c'era qualcosa che "non andava", ma allo stesso tempo non volevo dar subito la risposta. In una versione precedente che ho scritto durante la serata, Lucio doveva dire verso l'inizio "Voglio trovare un letto sotto cui stare" per aiutare un po' il lettore a capire cosa stava succedendo, ma l'ho rimossa in un secondo momento.
Comunque, mi fa piacere che tutto sommato l'hai trovato gradevole. Grazie!

MatteoMantoani ha scritto:
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Ciao Matteo! E' un piacere rivederti. Grazie per avermi letto.

Andrò a recuperare il testo di Langellotti! Non ne ero a conoscenza.
Per il fatto di come Lucio abbia perso la mano e sullo sfratto:
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Grazie comunque per il commento!

~Proelium~ ha scritto:
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Ciao Francesco! Grazie per avermi letto.
Ammetto che in realtà io e la prima presente non andiamo molto d'accordo: di norma io ripiego sempre per la terza al passato :P Ma di recente la sto sperimentando più spesso e non mi dispiace affatto.

Sulla declinazione del tema: sentire questa tua opinione mi rilassa parecchio! Avevo paura che il tema non risaltasse dalla storia, motivo per cui ho fatto dire a Lucio la frase sul "mettere radici", che in realtà non volevo inserire... forse sono stata veramente troppo cauta.

Sull'ambientazione: volevo che sembrasse il più normale possibile, è voluto! Sui nomi, ammetto che in realtà non ci ho riflettuto su moltissimo, haha...

Ma grazie per il commento! Apprezzo che ti sia piaciuto!

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Luca Nesler
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Re: Radici in ombra

Messaggio#9 » giovedì 18 marzo 2021, 12:12

Ciao Soraia! Racconto fantasy travestito. La trovata non mi convince molto perché l'elemento fantastico non ha una vera rilevanza con l'interpretazione del tema. Inoltre trovo il testo un po' scorretto, perché alcuni elementi come il bar e la birra, il nome proprio italiano, sono decisamente fuorvianti rispetto alla realtà che metti in campo sul finale.
In ogni caso hai fatto un bel tentativo (queste cose non sono facili con le regole del contest. Io cerco sempre di fare cose semplici e vengono cagate lo stesso).

Faccio qualche annotazione tecnica:

"Alzo lo sguardo verso Paolo. Se potessi, lo fulminerei con lo sguardo."
Qui avrei prima notato il gruppo, visto che parli di una baraonda, poi Paolo nel mezzo. Occhio alla ripetizione.

"ridendo, prende un sorso dal suo boccale di birra."
Nella puntata di ieri sera di Penne Arruffate (il mio canale youtube preferito!) c'era una figura simile. Non può prendere un sorso di birra ridendo. (verso la fine della puntata c'è Andrea Lauro che ci prova e a momenti s'ammazza).

"«Sì sì», mi metto a sedere (meglio mi siedo, no?). Gli altri clienti mi seguono con lo sguardo.
Tutti? All'unisono? E lui li controlla tutti mentre si siede? Questa frase intende che ha attirato l'attenzione, ma così formulata diventa surreale.

«Eppure anche tu sei qui, Paolo.»
Mi manca il nesso tra questa battuta e quelle precedenti.

"Spero si spezzi e che un pezzo di vetro gli si conficchi nella pelle e che si debba amputare una mano, com’è successo a me."
Qui ci sono due "e che" consecutivi che suonano male. In compenso la frase ci fa sapere qualcosa di particolare del protagonista e mostra, non dice, chiaramente che lui ce l'ha con Paolo. L'idea è buona, la formulazione un po' carente.

"Con la destra, chiedo un boccale di birra."
Anche qui un problema di formulazione. Sembra che usi la mano come la bambola di un ventriloquo.

"Mi giro: è Andrea, uno dei nuovi arrivati."
Questo "uno dei nuovi arrivati" è una spiegazione per il lettore.

"Prendo un sorso dal boccale appena arrivato."
Non l'abbiamo visto arrivare, non funziona bene. Sempre per il discorso di mostrare cosa accade attraverso il pdv di Lucio. Se è arrivato e non ce l'ha detto, sembra un narratore esterno (almeno lontano a livello temporale).

"Paolo ridacchia, ma il resto del bar vuole ascoltare."
Tutto il bar? Come lo sa? Stesso discorso di prima: formulazione sbrigativa e poco funzionale.

Insomma, hai capito. Credo che stilisticamente ci siamo quasi. Dovresti fare più attenzione a come dici le cose, ma le cose che dici sono buone.
Alla prossima!

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maurizio.ferrero
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Re: Radici in ombra

Messaggio#10 » giovedì 18 marzo 2021, 15:42

Ciao Soraia, piacere di leggerti.

Idea simpatica quella del ritrovo di babau. Ho iniziato a intuire la vera natura dei personaggi verso metà della storia, all'inizio dati i nomi italiani dei personaggi, l'ambientazione del bar e il fatto che il protagonista avesse perso una mano mi stavo immaginando qualche losco affare di natura terrena (magari dei sicari?).
Scelta interessante quella di far evolvere la situazione in un fantasy, molto bella l'idea dell'orsacchiotto protettore che ha tagliato la mano del protagonista, anche se nel complesso non sono sicuro che sia riuscito completamente.
L'idea di nascondere la situazione in una realtà comune per poi farla comparire mano a mano è buona, ma alcuni dettagli mi hanno proprio dato l'idea di inganno nei confronti del lettore. Uno su tutti, i nomi dei personaggi. Non so, un babau di nome Paolo non mi risulta particolarmente credibile.
Trovo anche difficile che un ruolo "volatile" come quello del babau possa trovare conforto nel mettere radici sotto un letto specifico. Se basta un lumino o un orsacchiotto a scacciarli dubito che qualcuno di loro sia mai riuscito a trovare una casa stabile!
In generale un racconto buono, che mi ha fatto piacere leggere, ma di certo migliorabile.

A presto!

alexandra.fischer
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Re: Radici in ombra

Messaggio#11 » domenica 21 marzo 2021, 21:05

Tema centrato. Punti di forza: i nomi dei protagonisti Lucio, Paolo, Andrea. E il loro luogo di ritrovo, un pub per…mostri che infestano le case e spaventano i bambini. Questa è la loro attività. Mi è piaciuto lo stile di Lucio, disinvolto, con una sua dignità professionale. Il suo è un lavoro pericoloso, ci ha rimesso una mano per colpa di Paolo e di un orsacchiotto. E a rendere più credibile il tutto, ecco l’arrivo del neofita Andrea, desideroso di apprendere come funziona il mondo dei mostri sotto il letto. Con in più, tutto l’uditorio degli amici del bar, altrettanti mostri in cerca di racconti sensazionali (ma anche di dritte per evitare incidenti sul lavoro, mi sa).

Filippo De Bellis
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Re: Radici in ombra

Messaggio#12 » lunedì 22 marzo 2021, 0:50

Bell’idea, portare la voce narrante nel petto di un mostro, dargli un nome di uomo comune, collocarlo in un contesto comune, a bere serenamente una birra coi suoi sodali mostri. Non ci sono grandi colpi di scena o rivolgimenti, non ci sono asperità o conflitti: la cosa mi piace molto, il racconto risulta fresco, divertente, nonostante parli di mostri.
E’ sapiente il modo in cui conduci la narrazione fino in fondo, svelando sempre più particolari che avvicinano il lettore alla verità; sapiente anche come sviluppi l’argomento del narrare, giocando con tutti gli elementi di solito legati al sonno infantile: la lampada, l’orsacchiotto (bellissimo l’accenno alla lotta all’ultimo sangue).
Mi pare un’idea molto carina e stilisticamente è ineccepibile.
Ultima nota di gusto esclusivamente personale: mi ha divertito, ma forse non ha mosso molto a livello emotivo. Di un racconto mi piace anche la sua capacità di permanenza, a distanza di tempo, nella memoria emotiva. La leggerezza di questo racconto – che è uno dei suoi punti di forza – potrebbe essere anche la causa della sua opacizzazione nella memoria.

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Hayà
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Re: Radici in ombra

Messaggio#13 » lunedì 22 marzo 2021, 13:36

Prima di tutto, mi scuso per il ritardo!

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Ciao Luca. Grazie per avermi letto!
Hm, non avevo pensato al senso di "tradimento" che la scelta di usare un contesto così comune potesse avere nel lettore. Forse non giocandola sulla sorpresa e renderlo chiaramente fantasy fin dall'inizio avrebbe aiutato, in tal senso.
Grazie per tutte le annotazioni tecniche! Sulla mancanza del nesso della battuta riguardo Paolo: dovrebbe lasciar intendere che anche Paolo ha perso la tana. Un po' come dire "Certo, mi prendi in giro che ho perso il mio posto, ma anche tu sei qui, e anche tu l'hai perso". Ma è uscita piuttosto male, lo ammetto :P
Grazie per il commento!

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Ciao Maurizio! Grazie per avermi letto.

Sui nomi: veramente mea culpa. In quel poco tempo a disposizione non sapevo come gestire la cosa. Non volevo dare dei nomi troppo fantasy e ho voluto giocarmela con nomi "normali". E okay, l'idea di un mostro sotto il letto di nome "Lucio" mi faceva ridere.

Comunque grazie per le annotazioni! Ne farò tesoro.

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Ciao Alexandra. Grazie per avermi letto.

Mi fa molto piacere che ti sia piaciuto! Grazie per il commento!

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Ciao Filippo, grazie per avermi letto.

Grazie per il commento! Mi fa piacere che ti sia piaciuto. Sul fatto che sia memorabile: ammetto che non è una cosa a cui ho pensato. Su quello, penso sia una questione anche un po' soggettiva, ma potrei sbagliarmi.
Grazie comunque!

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Alvin Miller
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Re: Radici in ombra

Messaggio#14 » martedì 23 marzo 2021, 18:56

Ciao Soraia, il tuo brano mi è piaciuto parecchio! È semplice e scorrevole, ma al contempo ha delle ottime trovate e aderisce molto bene al tema. Non ho molto apprezzato il fatto che i mostri si comportassero e avessero nomi così umani (ma magari sono uomini neri, in quel caso ok! xD), ma è solo un problema mio. Oggettivamente non incide sul testo e anzi crea un interessante depistaggio che man mano si svela e accresce la curiosità.
Ho anche trovato qualche errore stilistico, ma sono pochi e facili da risolvere:

nessun vicino fastidioso che potesse svegliare durante la notte.

Questa frase è un po' ambigua preferirei vederla espressa meglio. Non capisco se sia "il bambino che potesse svegliare il vicino" o se si tratta di un typo scritto al posto di "potessi svegliare".

Alzo le spalle: «E cosa ci potevo fare? Come tutti sanno, appena arriva il lumino, tutto diventa più difficile. Ma non mi sono arreso e mi sono dato da fare.»

Questo dialogo è un po' infodump. Nel gergo lo chiamano ironicamente "As you know bob".

Mio caro, non vorrei neanche ricevere una nuova tana perfetta da te, non dopo quella volta che mi hai lasciato a combattere da solo contro quell’orsacchiotto maledetto che mi ha tagliato una mano.

Questa frase è proprio espressa male, non dico che andrebbe tolta, ma bisogna sistemarla un po'.

È tutto, te l'ho detto che erano pochi ;)
Buona gara!
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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RiccioRob
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Re: Radici in ombra

Messaggio#15 » giovedì 25 marzo 2021, 18:09

Ciao Soraia, piacere di leggerti.

L'intento del tuo brano, o meglio, l'idea che sta dietro al tuo brano è molto carina.
Temo pero andrebbe rimaneggiata un po' meglio.
Ottimo il colpo di scena, ma non con le premesse che hai fatto.
Ho passato almeno tre quarti del racconto a immaginare una bisca clandestina di mafiosi o killer a pagamento. Il bar e i nomi italiani sono veramente troppo fuorvianti. Avrei tenuto i nomi un po' più neutrali, esempio scemo: Anziché usare un nome italiano lo potevi chiamare "il Guercio" o "Lo Zoppo" o qualche nomignolo di questo genere. In questo modo sarebbe stato meno straniante scoprire che si trattavano di mostri e non di sicari della Camorra, per dire.

Il tema comunque lo hai acchiappato e la prosa, pur con qualche sbavatura fa il suo lavoro pulito.
Prova a lavorarci ancora su questa idea, non abbandonarla perché è interessante e merita altro tempo ed energie.

A presto.
"In un mondo che ci obbliga all'eccellenza, fare schifo è un gesto rivoluzionario."

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antico
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Re: Radici in ombra

Messaggio#16 » martedì 6 aprile 2021, 17:38

Confermo l'impressione sul tuo stile e sulle tue potenzialità: davvero ottime. Però questo racconto non mi è piaciuto e credo che il motivo stia in una certa ingenuità di fondo che ci ho ritrovato, ma che smusserai con il tempo, questo è assolutamente sicuro. Cerco di definire meglio il mio pensiero: ci porti bene dentro questo mondo e sembra di stare in una realtà tipo BEASTARS, quindi ci sta alla grande. Quello che non funziona sono tutti i punti di svolta e i topici: alla fine non ci dai info interessanti sul suo rapporto con Paolo, non ci spieghi i suoi tentativi di abbattere la problematica Lumino e ce lo normalizzi in un banale "Alla fine sono dovuto scappare", ma, cosa più grave, ci dai una chiusa tra le più normali (perché cosa doveva fare il bimbo?) che però ci suggerisci che possa mettere in difficoltà il Babau (ma cribbio, un semplice padre che va a controllare sotto il letto?). Insomma, non lo impiastricci, non lavori sulla psicologia, sui trucchi del mestiere, sull'arricchire di dettagli (tipo quello dell'orsetto custode) questo mondo che, invece, avrebbe proprio dovuto dipingersi di mille colori. Il tema c'è, ovviamente. Concludendo, per me un pollice tendente verso il positivo, ma senza guizzi di sorta. Compito per le prossime edizioni: vai più a fondo nelle tue storie senza accontentarti mai.

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