Sgorbio

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Stefano.Moretto
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Sgorbio

Messaggio#1 » martedì 16 marzo 2021, 0:13

C’è un gatto fuori dalla finestra, immobile, che mi fissa. Ha il musetto bianco, una macchia nera che gli copre un occhio e il dorso rosso con qualche macchia nera. Mi fissa coi suoi occhietti gialli, le orecchie sono puntate in alto. Cosa vuole da me?
Giro la maniglia e faccio scorrere la finestra, il gatto guarda dentro casa come se dovesse decidere se è di suo gradimento.
– Be’, cosa vuoi?
Miagola. Bella risposta. Non sembra molto in carne, avrà fame? Forse ho ancora una fetta di crudo in frigo.
Il gatto poggia le zampine sul bordo, si sporge un po’ e si lascia cadere. Miagola di nuovo.
– Sì, va bene, ho capito.
Apro il frigo, il gatto mi si struscia sulle gambe. Che venduto. Prendo la vaschetta con l’ultima fetta di affettato, la appoggio a terra e spezzetto la fetta di prosciutto in pezzettini. Il gatto ci si fionda sopra.
– Mangia piano, sgorbio.
Non ha il collare, il pelo è lercio e sembra non mangiare da giorni, però è molto confidente. Forse è stato abbandonato. Povero bastardo. So come ci si sente, ma non ho intenzione di farmi carico di lui, ho a malapena i soldi per provvedere a me.
– Senti, ora mangi e poi vai a cercare qualcun altro, okay? Questo monolocale è piccolo per tutti e due.
Mi ignora e continua a mangiare.
Appena finisce lo sbatto fuori di casa, ‘sto parassita.

***

Sgorbio batte la zampina sulla finestra. Sono già le nove? L’orologio sul muro indica le otto e mezzo, o si è fermato o Sgorbio è in anticipo. Gli apro la finestra e lui si getta sul pavimento. Il muro sotto la finestra ormai è annerito dalle zampate che tira per scendere e salire. Chissà dove va a spasso durante il giorno.
– Sei in anticipo oggi
Mi si struscia sulle gambe e miagola.
– Sì, ora ti do il tuo umido.
Prendo una scatoletta dalla pila e gliela svuoto nella sua ciotola accanto alla finestra. E pensare che non volevo farla diventare un’abitudine.
Sgorbio si butta di faccia sulla ciotola. Gli accarezzo il pelo, diventa ogni giorno più liscio. Forse dovrei fargli il bagno.
Emette un rumore soffuso. Sta facendo le fusa?
Ho letto su internet che i tricolore maschi come lui sono molto rari. È proprio uno Sgorbio.

***

L’orologio segna le undici. Ticchetta. Ticchetta. Apro la finestra e guardo fuori. I campi sono immersi nel buio, la luce della luna rimbalza fioca tra le erbacce. Nessun movimento.
Dove sarà finito Sgorbio? Non ha mai fatto così tardi, si sarà trovato un’altra casa? Magari ha già mangiato, non dovrei preoccuparmi così tanto. I gatti sono volubili.
L’orologio ticchetta. Ticchetta. Ticchetta.

***

La strada sterrata è piena di buchi e sassi. La torcia del cellulare illumina i campi quasi a giorno. Dov’è quel piccolo bastardo? Perché mi deve far stare in pensiero? Domani mattina devo svegliarmi per andare al lavoro, sennò con che soldi gli compro le scatolette?
– Sgorbio? Sgorbio!
Un rantolo.
C’è qualcosa in mezzo all’erba, a qualche metro dalla strada. Lo illumino con la torcia, Sgorbio è sdraiato a terra, il pelo bianco attorno alla bocca è macchiato di sangue.
– Sgorbio!
Mio dio, fa che non sia morto!
Mi getto su di lui. Respira ancora, è cosciente. I suoi occhietti gialli mi guardano. Solleva un po’ la testa, ma gli ricade a terra.
– Resisti Sgorbio, non mi morire qui!
Cosa posso fare? Un veterinario, ho bisogno di un veterinario! Dove ne trovo uno aperto a quest’ora? Dio, ci sarà qualcuno, un ambulatorio d’emergenza! Come lo trovo? Chi si chiama in questi casi?
Sollevo Sgorbio da terra, gli sorreggo la testa con una mano e cerco di non scuoterlo.
Il 118, loro sapranno dove mandarmi!
Corro verso la macchina.

***

Il veterinario esce dalla sala, scatto in piedi.
– Come sta?
Sorride.
– Sta meglio.
Gli occhi mi si riempiono di lacrime. È vivo.
– Grazie dottore. Grazie, davvero.
– Ha ingerito veleno per topi. Gli abbiamo somministrato della vitamina K, faccia più attenzione in futuro. Dobbiamo tenerlo sotto osservazione per stanotte, se vuole può entrare a salutarlo.
Mi asciugo le lacrime con la manica e annuisco.
Il veterinario mi fa strada, Sgorbio è sdraiato sul lettino di ferro al centro della stanza. Ora scoppio di nuovo a piangere.
Emette un debole miagolio. Gli accarezzo il pelo, è sporco come la prima volta che ci siamo visti.
Mi asciugo un’altra lacrima.
– Tu non ti schiodi più da casa mia. Mai più. Intesi?



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antico
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Re: Sgorbio

Messaggio#2 » martedì 16 marzo 2021, 0:15

Ciao Stefano! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa SARA SIMONI EDITION!

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Antonio Pilato
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Re: Sgorbio

Messaggio#3 » martedì 16 marzo 2021, 12:01

Ciao Stefano, è stato un piacere leggerti.

Il racconto mi ha colto emotivamente in maniera assai positiva: con semplicità lessicale sei riuscito a trasmettermi bellissime sensazioni, stati d’animo perfettamente in linea con il tema del contest.
D’altra parte, ho trovato la trama molto semplice, forse un pochino troppo per i miei gusti personali. Inoltre, occhio al punto finale che non hai messo nella frase in forma diretta “Sei in anticipo oggi”.

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SilviaCasabianca
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Re: Sgorbio

Messaggio#4 » martedì 16 marzo 2021, 23:12

Ciao Stefano è stato bello leggerti. Ti ringrazio molto per questo testo. Innanzitutto chiedo scusa se ci saranno dei refusi in questo commento ma ho un doloroso principio di tendinite, Quindi sto usando lo strumento di digitazione vocale. Bando alle ciance, ho trovato il tuo testo molto semplice mi ha quasi ricordato i testi di saint-exupéry o, ancor meglio testi come "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare", non per la presenza del gatto ma per atmosfera e stile. questo non è affatto un malus, anzi, trovo sia molto bello sto per parlare con un linguaggio genuino, delicato Eppur universale. complimenti!
riguardo ai punti di miglioramento direi che mi è mancato un po' di contestualizzazione avrei voluto sapere meglio Dove mi trovavo in che casa Ero se c'erano i piatti da lavare sul Lavello, insomma qualsiasi cosa che mi facesse capire un qualcosa in più sul protagonista. oltre questo ho trovato il protagonista un po' schizofrenico nella stessa scena iniziale passa dal trattare il gatto malissimo al prendersene cura amorevolmente. capisco fosse un effetto voluto ma mi è sembrato troppo altalenante . nel complesso testo dolce piacevole.

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Hayà
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Re: Sgorbio

Messaggio#5 » sabato 20 marzo 2021, 12:03

Ciao Stefano, è un piacere leggerti.

Parto con un disclaimer: da amante dei gatti (ho quattro pelosi in casa) sono veramente molto di parte. La tua storia mi ha fatto quasi piangere. Sono molto contenta che Sgorbio ce l’abbia fatta.
Quindi, da un punto di vista puramente soggettivo, non posso che non esprimere tutta la mia approvazione.

Ma, ovviamente, dobbiamo pure essere oggettivi, qui :P
Non ho molto da segnalare, in realtà. Il tema è rispettato. Se proprio dovessi andare a cercare il pelo nell’uovo, forse è un testo abbastanza… semplice? Non che sia una cosa negativa, ma forse qualcosa di più emotivo lo avrebbe reso più interessante, come per esempio scoprire come l’affezionarsi a Sgorbio abbia cambiato le abitudini del protagonista.

Ultima nota:
“Prendo la vaschetta con l’ultima fetta di affettato, la appoggio a terra e spezzetto la fetta di prosciutto in pezzettini. Il gatto ci si fionda sopra.”

Ho un po’ sorriso a questa frase: sembra quasi uno scioglilingua!

Detto questo, la mia opinione è positiva!

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Fagiolo17
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Re: Sgorbio

Messaggio#6 » domenica 21 marzo 2021, 11:05

Ciao Stefano e piacere di averti letto.
Un racconto dalla trama semplice che punta direttamente al cuore del lettore.
Io non ho mai avuto né gatti né cani, quindi non sono il target ideale di questo racconto, ciononostante l'ho apprezzato.
Tecnicamente è fatto davvero bene, hai usato i particolari giusti e hai colpito il segno arrivando dritto al cuore del lettore, e ormai abbiamo capito che su MC il cuore batte la testa 10 a 0!
Di solito non apprezzo la suddivisione in scene così piccole, per via della frammentarietà che ne deriva, ma hai fatto un ottimo lavoro e il racconto scorre via liscio liscio.
Davvero complimenti. Per me un racconto da Podio.
A rileggerci presto.

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Debora D
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Re: Sgorbio

Messaggio#7 » domenica 21 marzo 2021, 15:40

Ciao Stefano, questo tuo racconto è genuino e colpisce le viscere. Anche se non sono una gattara, mi sono sentita coinvolgere dalla vicenda del protagonista solo e cinico che si apre all’affetto dell’animale. Succede davvero così con gli animali, si prendono il loro spazio nella tua vita.
Il tuo stile è ottimo, scivola per tutto il racconto con poche sbavature. Le microscene non sono fastidiose anche se danno un'idea di rapidità, come se fossero uno schizzo.
L’incipit è ben costruito perché attira subito l’attenzione e mette al centro l’elemento fondamentale.

Sbavature.
Alcuni periodi presentano ripetizioni e cacofonie.
. Ha il musetto bianco, una macchia nera che gli copre un occhio e il dorso rosso con qualche macchia nera. Mi fissa coi suoi occhietti gialli,
Prendo la vaschetta con l’ultima fetta di affettato, la appoggio a terra e spezzetto la fetta di prosciutto in pezzettini

Uno scioglilingua in pratica.

Il veterinario esce dalla sala, scatto in piedi.
– Come sta?
Sorride.
– Sta meglio.
Qui dialogo e azioni mi sembrano spezzettate, si potrebbero sistemare meglio con beat e battuta.
Scatto in piedi. - Come sta?
Sorride. - Sta meglio


Conclusione: il tema è centrato, il micino finisce per mettere radici nel cuore del cinico e solitario protagonista. La storia si svolge in molte micro scene che mi hanno dato la sensazione di una bozza, però lo stile è molto buono, il racconto scorre molto piacevole. La vicenda prende la pancia e tocca esperienze che sono condivise da molti.

buona Sara Simoni edition, alla prossima

Dario17
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Re: Sgorbio

Messaggio#8 » domenica 21 marzo 2021, 18:25

Questo racconto ha dalla sua un tono semplice e fiabesco, non dissimile dai toni di un cartone animato tipo la Pimpa o robe simili.
Non c'è mai un picco di emozioni e il finale positivo è standard, però fa il suo dovere.
La parte che mi è piaciuta di meno è la seconda:
" E pensare che non volevo farla diventare un’abitudine."
"diventa ogni giorno più liscio"
Queste sono frasi ad hoc per darci l'idea del passare del tempo, non servono o almeno vanno messe meglio in bocca del pov, cosicchè la lettura di particolari come il pavimento sporco o la maggiore consapevolezza del protagonista di avere un gatto ci faccia immergere in maniera meno forzata.
"L’orologio ticchetta. Ticchetta. Ticchetta."
Idem con patate.
"Un rantolo."
"Mio dio, fa che non sia morto!"
Un animale morto non rantola. Al massimo è in procinto di, allora andava messo un "fa che non stia per rimanerci" o simili.
Tema preso.

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Andrea76
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Re: Sgorbio

Messaggio#9 » lunedì 22 marzo 2021, 18:42

Ciao Stefano,
davvero un bel racconto. Il tuo stile è piuttosto fluido e questo aiuta l’immersione nel testo. Molto credibile, per come hai costruito la storia, il progressivo attaccamento del protagonista a Sgorbio. Bello il dettaglio della traccia delle zampate sul muro che ci indica come il gatto sia diventato un habituè della casa. Direi che il racconto è un crescendo di emozioni esattamente come lo è la capacità di Sgorbio di mettere radici nel cuore del pdv. Bravo.
A rileggerti.

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Roberto Bartoletti
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Re: Sgorbio

Messaggio#10 » martedì 23 marzo 2021, 12:10

Ciao Stefano, piacere di conoscerti e leggerti.
Racconto leggero e ricco di sensibilità. Lo stile è semplice ed efficace, soprattutto nei momenti di maggior concitazione dovuta all’incidente. Personalmente avrei cambiato solo il luogo in cui il protagonista ritrova il gatto; la ricerca vicino ai campi rende ancora più angosciosa la ricerca, ma il veleno per topi me lo aspetterei vicino alle case, non in un punto imprecisato di quella che sembra una statale extraurbana. Ovviamente è un aspetto marginale, il tema è rispettato e il risultato finale buono. Un pò di sentimentalismo ogni tanto fa bene alla salute :-) Bravo e a buona gara!

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Stefano.Moretto
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Re: Sgorbio

Messaggio#11 » martedì 23 marzo 2021, 22:51

Antonio Pilato ha scritto:Ciao Stefano, è stato un piacere leggerti.

Il racconto mi ha colto emotivamente in maniera assai positiva: con semplicità lessicale sei riuscito a trasmettermi bellissime sensazioni, stati d’animo perfettamente in linea con il tema del contest.
D’altra parte, ho trovato la trama molto semplice, forse un pochino troppo per i miei gusti personali. Inoltre, occhio al punto finale che non hai messo nella frase in forma diretta “Sei in anticipo oggi”.

Ciao Antonio, grazie per il commento, sono contento che il testo abbia fatto il suo lavoro. Grazie per la segnalazione, mi era proprio sfuggito!
Alla prossima!

SilviaCasabianca ha scritto:Ciao Stefano è stato bello leggerti. Ti ringrazio molto per questo testo. Innanzitutto chiedo scusa se ci saranno dei refusi in questo commento ma ho un doloroso principio di tendinite, Quindi sto usando lo strumento di digitazione vocale. Bando alle ciance, ho trovato il tuo testo molto semplice mi ha quasi ricordato i testi di saint-exupéry o, ancor meglio testi come "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare", non per la presenza del gatto ma per atmosfera e stile. questo non è affatto un malus, anzi, trovo sia molto bello sto per parlare con un linguaggio genuino, delicato Eppur universale. complimenti!
riguardo ai punti di miglioramento direi che mi è mancato un po' di contestualizzazione avrei voluto sapere meglio Dove mi trovavo in che casa Ero se c'erano i piatti da lavare sul Lavello, insomma qualsiasi cosa che mi facesse capire un qualcosa in più sul protagonista. oltre questo ho trovato il protagonista un po' schizofrenico nella stessa scena iniziale passa dal trattare il gatto malissimo al prendersene cura amorevolmente. capisco fosse un effetto voluto ma mi è sembrato troppo altalenante . nel complesso testo dolce piacevole.

Ciao Silvia, grazie a te per il bellissimo commento! Hai ragione sulla mancanza di dettagli e sull'evoluzione un po' frettolosa, volevo davvero meettere una seconda scena che aiutasse nel passaggio, ma purtroppo non ce l'ho fatta per mancanza di caratteri. Dovevano esserci anche più dettagli, ma pure qui... la maledizione di minuti contati!
Grazie e alla prossima!

Hayà ha scritto:Ciao Stefano, è un piacere leggerti.

Parto con un disclaimer: da amante dei gatti (ho quattro pelosi in casa) sono veramente molto di parte. La tua storia mi ha fatto quasi piangere. Sono molto contenta che Sgorbio ce l’abbia fatta.
Quindi, da un punto di vista puramente soggettivo, non posso che non esprimere tutta la mia approvazione.

Ma, ovviamente, dobbiamo pure essere oggettivi, qui :P
Non ho molto da segnalare, in realtà. Il tema è rispettato. Se proprio dovessi andare a cercare il pelo nell’uovo, forse è un testo abbastanza… semplice? Non che sia una cosa negativa, ma forse qualcosa di più emotivo lo avrebbe reso più interessante, come per esempio scoprire come l’affezionarsi a Sgorbio abbia cambiato le abitudini del protagonista.

Ultima nota:
“Prendo la vaschetta con l’ultima fetta di affettato, la appoggio a terra e spezzetto la fetta di prosciutto in pezzettini. Il gatto ci si fionda sopra.”

Ho un po’ sorriso a questa frase: sembra quasi uno scioglilingua!

Detto questo, la mia opinione è positiva!

Ciao Hayà
Ammetto che con la storia ho puntato moltissimo sull'emotività, ma non volevo farvi piangere, davvero ^^"
In effetti il testo è fatto apposta per essere semplice, a questo giro volevo sperimentare un po' questo stile senza troppe sorprese o cliffhanger.
Sulla frase scioglilingua non me ne ero accorto, ma in effetti un po' è vero ahahah
Grazie per il commento!

Fagiolo17 ha scritto:Ciao Stefano e piacere di averti letto.
Un racconto dalla trama semplice che punta direttamente al cuore del lettore.
Io non ho mai avuto né gatti né cani, quindi non sono il target ideale di questo racconto, ciononostante l'ho apprezzato.
Tecnicamente è fatto davvero bene, hai usato i particolari giusti e hai colpito il segno arrivando dritto al cuore del lettore, e ormai abbiamo capito che su MC il cuore batte la testa 10 a 0!
Di solito non apprezzo la suddivisione in scene così piccole, per via della frammentarietà che ne deriva, ma hai fatto un ottimo lavoro e il racconto scorre via liscio liscio.
Davvero complimenti. Per me un racconto da Podio.
A rileggerci presto.


Ciao Fagiolo, grazie mille per il commento stra elogiativo! Ammetto che per la suddivisione così serrata ho preso spunto da un brano che mi era capitato in valutazione qualche mese fa per l'edizione di Davide Del Popolo, "Esodo". Anche lì c'era una forte frammentazione delle scene e ho provato a emularlo, anche se in modo un po' diverso.
Grazie ancora per il commento, alla prossima!

Debora D ha scritto:Ciao Stefano, questo tuo racconto è genuino e colpisce le viscere. Anche se non sono una gattara, mi sono sentita coinvolgere dalla vicenda del protagonista solo e cinico che si apre all’affetto dell’animale. Succede davvero così con gli animali, si prendono il loro spazio nella tua vita.
Il tuo stile è ottimo, scivola per tutto il racconto con poche sbavature. Le microscene non sono fastidiose anche se danno un'idea di rapidità, come se fossero uno schizzo.
L’incipit è ben costruito perché attira subito l’attenzione e mette al centro l’elemento fondamentale.

Sbavature.
Alcuni periodi presentano ripetizioni e cacofonie.
. Ha il musetto bianco, una macchia nera che gli copre un occhio e il dorso rosso con qualche macchia nera. Mi fissa coi suoi occhietti gialli,
Prendo la vaschetta con l’ultima fetta di affettato, la appoggio a terra e spezzetto la fetta di prosciutto in pezzettini

Uno scioglilingua in pratica.

Il veterinario esce dalla sala, scatto in piedi.
– Come sta?
Sorride.
– Sta meglio.
Qui dialogo e azioni mi sembrano spezzettate, si potrebbero sistemare meglio con beat e battuta.
Scatto in piedi. - Come sta?
Sorride. - Sta meglio


Conclusione: il tema è centrato, il micino finisce per mettere radici nel cuore del cinico e solitario protagonista. La storia si svolge in molte micro scene che mi hanno dato la sensazione di una bozza, però lo stile è molto buono, il racconto scorre molto piacevole. La vicenda prende la pancia e tocca esperienze che sono condivise da molti.

buona Sara Simoni edition, alla prossima

Ciao Debora, grazie mille per il tuo commento e per la precisa analisi del come gli animali domestici entrano nelle nostre vite, avendolo vissuto in prima persona più volte posso confermare che è proprio così.
Grazie per avermi segnalato le ripetizioni e cacofonie, l'abbellimento del testo è da sempre un mio grosso punto debole e a ogni edizione cerco di migliorarmi sempre un pochino di più, forse arriverà il giorno in cui riuscirò a scrivere qualcosa senza ficcarci dentro frasi impossibili da leggere ad alta voce.
Grazie per il commento e alla prossima!

Dario17 ha scritto:Questo racconto ha dalla sua un tono semplice e fiabesco, non dissimile dai toni di un cartone animato tipo la Pimpa o robe simili.
Non c'è mai un picco di emozioni e il finale positivo è standard, però fa il suo dovere.
La parte che mi è piaciuta di meno è la seconda:
" E pensare che non volevo farla diventare un’abitudine."
"diventa ogni giorno più liscio"
Queste sono frasi ad hoc per darci l'idea del passare del tempo, non servono o almeno vanno messe meglio in bocca del pov, cosicchè la lettura di particolari come il pavimento sporco o la maggiore consapevolezza del protagonista di avere un gatto ci faccia immergere in maniera meno forzata.
"L’orologio ticchetta. Ticchetta. Ticchetta."
Idem con patate.
"Un rantolo."
"Mio dio, fa che non sia morto!"
Un animale morto non rantola. Al massimo è in procinto di, allora andava messo un "fa che non stia per rimanerci" o simili.
Tema preso.

Ciao Dario, mi dispiace che il testo non ti abbia fatto una buona impressione, devo lavorare di più sulla comunicazione delle emozioni. Sulla frase "e pensare che non volevo farla diventare un'abitudine", doveva essere un riferimento alla ciotola che viene citata poco prima, ma forse avrei fatto passare meglio il messaggio se avessi aggiunto un "e ho finito per comprargli pure la ciotola". Non era una frase mirata a far percepire lo scorrere del tempo, bensì a far capire come la mentalità del protagonista stesse cambiando gradualmente.
Il "ticchetta" stessa cosa: non serviva affatto a far percepire il tempo, anche perché ogni "ticchetta" è un secondo che passa, quindi non è che passi chissà quanto tempo. Serviva a far capire lo stato emotivo di profondo stress del protagonista che non sente altro suono se non l'orologio, tanto è in pensiero per il gatto e percepisce lo scorrere del tempo come addirittura rallentato, però se sono qui a spiegarlo vuol dire che non ha funzionato e avrei dovuto scriverlo meglio.
Per finire il "fa che non sia morto" penso che sia una reazione di pancia abbastanza umana: se vedo il mio gatto moribondo non ho la lucidità di distinguere tra "è già morto" e "sta per morire", in questo caso il "fa che non sia morto" è assimilabile a un "fa che sia ancora in tempo per salvarlo", che però mi suonava troppo freddo e razionale per una mente stressata e scossa. Forse se non è passato questo stato emotivo ho sbagliato la scelta delle parole e avrei dovuto ripensare meglio la frase.
Grazie per il tuo feedback, spero di aver chiarito i dubbi!

Andrea76 ha scritto:Ciao Stefano,
davvero un bel racconto. Il tuo stile è piuttosto fluido e questo aiuta l’immersione nel testo. Molto credibile, per come hai costruito la storia, il progressivo attaccamento del protagonista a Sgorbio. Bello il dettaglio della traccia delle zampate sul muro che ci indica come il gatto sia diventato un habituè della casa. Direi che il racconto è un crescendo di emozioni esattamente come lo è la capacità di Sgorbio di mettere radici nel cuore del pdv. Bravo.
A rileggerti.

Ciao Andrea, grazie per il tuo commento! Mi fa piacere che ti sia rimasto il dettaglio delle zampate, è una di quei piccoli dettagli che vengono in mente solo con l'esperienza diretta dell'avere un gatto e volevo che fosse presente per rendere più reale la storia, sono contento che abbia fatto il suo lavoro.
Grazie e alla prossima!

Roberto Bartoletti ha scritto:Ciao Stefano, piacere di conoscerti e leggerti.
Racconto leggero e ricco di sensibilità. Lo stile è semplice ed efficace, soprattutto nei momenti di maggior concitazione dovuta all’incidente. Personalmente avrei cambiato solo il luogo in cui il protagonista ritrova il gatto; la ricerca vicino ai campi rende ancora più angosciosa la ricerca, ma il veleno per topi me lo aspetterei vicino alle case, non in un punto imprecisato di quella che sembra una statale extraurbana. Ovviamente è un aspetto marginale, il tema è rispettato e il risultato finale buono. Un pò di sentimentalismo ogni tanto fa bene alla salute :-) Bravo e a buona gara!

Ciao Roberto, grazie per il commento! In effetti non ho specificato dove il gatto prende il veleno, potrebbe averlo ingerito in un posto più urbano e poi essersi allontanato – o averlo mangiato dalla carcassa di un topo, se l'aveva ancora in circolo. Mi sarebbe piaciuto dedicare più caratteri anche su questo, ma ho preferito incentrarmi di più sull'introspezione del personaggio che, vedo, ha sortito il suo effetto, quindi complessivamente sono molto contento.
Grazie e alla prossima!

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Re: Sgorbio

Messaggio#12 » mercoledì 24 marzo 2021, 12:21

Ciao Stefano,
Il racconto mi è piaciuto abbastanza. Semplice e scorrevole, ma mai superficiale. La suddivisione di un racconto così breve in scene mi ha fatto storcere un po' il naso, ma ho capito che qui era necessaria. Si empatizza facilmente con la vicenda e i personaggi, mentre il tema è centrato e bene ed il punto di forza del racconto consiste proprio nel conflitto che porta alla costituzione del rapporto. Il tutto sa un po' di favoletta con happy ending scontato, ma il fatto che tu abbia calato il tutto in una situazione quotidiana e moderna, sottolineando i dettagli più realistici e scomodi che ruotano attorno al protagonista, ha fatto la differenza.
Bravo, alla prossima!

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Stefano.Moretto
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Re: Sgorbio

Messaggio#13 » mercoledì 24 marzo 2021, 13:24

Red Robin ha scritto:Ciao Stefano,
Il racconto mi è piaciuto abbastanza. Semplice e scorrevole, ma mai superficiale. La suddivisione di un racconto così breve in scene mi ha fatto storcere un po' il naso, ma ho capito che qui era necessaria. Si empatizza facilmente con la vicenda e i personaggi, mentre il tema è centrato e bene ed il punto di forza del racconto consiste proprio nel conflitto che porta alla costituzione del rapporto. Il tutto sa un po' di favoletta con happy ending scontato, ma il fatto che tu abbia calato il tutto in una situazione quotidiana e moderna, sottolineando i dettagli più realistici e scomodi che ruotano attorno al protagonista, ha fatto la differenza.
Bravo, alla prossima!

Ciao Robin, grazie per l'analisi accurata.
Vorrei solo una puntualizzazione sul commento: la suddivisione in più scene ti ha fatto storcere il naso perché frammenta troppo il testo o c'è qualche punto in cui non l'ho gestito adeguatamente? Saperlo mi aiuterebbe a migliorare nelle prove future.
Grazie!

Red Robin
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Re: Sgorbio

Messaggio#14 » mercoledì 24 marzo 2021, 13:38

No, tu hai gestito tutto benissimo e in maniera sensata. Forse qualche frammentazione in meno avrebbe aiutato, ma credo sia più una fissazione mia, tranquillo. Sono abituato a vedere la frammentazione come una soluzione facile e sono abituato a testi del genere scritti molto male. per fortuna, tu ti sei sottratto a questa consuetudine, bravo.

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Re: Sgorbio

Messaggio#15 » mercoledì 24 marzo 2021, 14:34

Red Robin ha scritto:No, tu hai gestito tutto benissimo e in maniera sensata. Forse qualche frammentazione in meno avrebbe aiutato, ma credo sia più una fissazione mia, tranquillo. Sono abituato a vedere la frammentazione come una soluzione facile e sono abituato a testi del genere scritti molto male. per fortuna, tu ti sei sottratto a questa consuetudine, bravo.

Grazie mille per i feedback, mi sono molto utili! E anche per i complimenti, sono sempre graditi
Alla prossima!

Red Robin
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Re: Sgorbio

Messaggio#16 » mercoledì 24 marzo 2021, 15:00

Stefano.Moretto ha scritto:
Red Robin ha scritto:No, tu hai gestito tutto benissimo e in maniera sensata. Forse qualche frammentazione in meno avrebbe aiutato, ma credo sia più una fissazione mia, tranquillo. Sono abituato a vedere la frammentazione come una soluzione facile e sono abituato a testi del genere scritti molto male. per fortuna, tu ti sei sottratto a questa consuetudine, bravo.

Grazie mille per i feedback, mi sono molto utili! E anche per i complimenti, sono sempre graditi
Alla prossima!


Figurati! È stato un piacere!

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antico
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Re: Sgorbio

Messaggio#17 » mercoledì 7 aprile 2021, 17:29

Beh, direi che questo è un racconto che fa esattamente quello che voleva fare e senza sbandamenti, anzi emozionando anche e legando il lettore alle vicende dei due protagonisti. In più è assolutamente costruito sul tema. Non ho molto da aggiungere, un pollice su classico. Poteva essere migliore? Certo, ma quello che doveva fare l'ha fatto e bene. Bravo.

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