Semi per il futuro

Avatar utente
Pretorian
Messaggi: 727

Semi per il futuro

Messaggio#1 » martedì 16 marzo 2021, 0:27

Semi per il futuro

Bernardo chiude il portellone alle sue spalle. Nella camera si diffonde il ronzio del sistema di decontaminazione.
- Allora? Hai trovato qualcosa?
L’uomo solleva il borsone e lo fa oscillare davanti alla finestrella della porta interna. Dall’altro lato, Mara annuisce.
Il ronzio si interrompe. Il sistema sblocca l’accesso al primo modulo. Bernardo entra e si toglie la maschera della tuta anticontaminazione. Mara gli sfila il borsone di mano e ne rovescia il contenuto su un tavolino di metallo.
- Fagioli… piselli… carne in scatola… sia benedetto il latte in polvere! – Bacia la mucca ballerina sulla confezione e si volta verso di lui. – Hai fatto una buona caccia anche oggi, eh vecchio? Poi mi dirai com’è che quando esci tu a perlustrare le rovine riesci sempre a trovare la roba migliore.
Bernardo tossisce e si copre la bocca con un fazzoletto. Con la mano libera le mostra il medio. Mara ridacchia e tira fuori dal borsone gli ultimi prodotti rimasti. L’ultima confezione a uscire è di plastica semitrasparente. La giovane la separa dalle altre e la gira tra le mani.
- Che roba è?
- Semi di riso.
- Si mangiano?
Bernardo scuote il capo.
- E allora che ci facciamo?
- Li seminiamo.
Si sfila la tuta, la piega con cura e la sistema nell’armadietto.
Mara incrocia le braccia.
- Ne abbiamo già parlato, vecchio: non cresce niente per chilometri e chilometri in ogni direzione. La terra è diventata più sterile di un mattone.
Bernardo sospira. Indica il cibo ammucchiato sul tavolino.
- Per quanto basterà? Una settimana? Due? Cosa faremo quando lo avremo finito?
- Andremo fuori a cercarne dell’altro, come sempre.
- E quando anche quello sarà finito? E quando avremo finito il cibo di tutta la città? Cosa faremo, allora?
La giovane abbassa lo sguardo. Stringe i pugni.
Bernardo la raggiunge e la abbraccia.
- Devi cominciare a pensare al futuro, Mara.
La ragazza ride. Un sussulto isterico privo di alcuna gioia.
- Non c’è alcun futuro per noi, vecchio. Possiamo solo sperare di sopravvivere un altro giorno.
- Non devi dire così: tu sei giovane e gli altri lo sono anche di più. Per voi c’è ancora speranza di vedere la fine di quest’incubo se…
Bernardo si interrompe. Allunga la mano verso la tasca, ma non fa in tempo a estrarne il fazzoletto. Sputa un fiotto di sangue sul volto di Mara e cade in ginocchio.
- Cosa ti succede, vecchio?
Appoggia l’uomo alla parete e si alza verso la cassetta del pronto soccorso. Bernardo la trattiene.
- Non serve: è passato.
- Cosa ti è successo?
L’uomo sorride. Si accarezza il fianco.
- Solo una mia vecchia conoscenza che torna a farsi sentire. L’unica che mi sia rimasta da prima della crisi e quella di cui avrei fatto più volentieri a meno.
Mara impallidisce. La domanda le si strozza in gola, ma il modo in cui stringe la spalla dell’uomo parla al posto suo.
- Pochi mesi, forse un anno, ma non di più.
L’uomo si alza in piedi.
- Per questo devi pensare al futuro. Dovrai badare agli altri a quando non ci sarò più.
La giovane comincia a piangere. Lui le pulisce il volto con la manica della tuta. Si trascina fino al tavolino e prende in mano la confezione di semi.
- Anche se il terreno è sterile, ci sono delle aree non del tutto devastate. Se riusciremo a renderle di nuovo coltivabili, non dovrete più dipendere da quello che troverete in giro e potrete costruire delle nuove vite.
- Come faremo?
Bernardo alza le spalle.
- Useremo scarti di cibo, letame e tutto quello che può offrire nutrimento alla terra – alza lo sguardo, fissa la giovane negli occhi. – Anche me, quando sarà il momento.
- No, non puoi davvero pesare che io… non lo farò! – Mara digrigna i denti. Il volto è paonazzo. Gli occhi lucidi. – Come puoi chiedermi una cosa simile?
Bernardo alza le spalle. Sorride.
- È solo il mio corpo, Mara: se potrà aiutarvi a sopravvivere, ve lo offrirò volentieri.
La giovane gli si avvicina. Trema. I pugni sono così serrati da far sbiancare le nocche.
- Cosa… cosa dovrò dire agli altri? Cosa dirò ai bambini quando mi chiederanno dov’è finito “barba bianca”? Con quale coraggio potrò dirgli che ti ho fatto a pezzi e ti ho seppellito nella merda?
- Spiegagli che non esiste sacrificio troppo grande se è fatto per il bene di tutti E che è proprio lì che mette radici la speranza: nel fango, nella merda e nel sangue.


Di Agostino Langellotti



Avatar utente
antico
Messaggi: 7171

Re: Semi per il futuro

Messaggio#2 » martedì 16 marzo 2021, 0:30

Ciao Agostino! Caratteri e tempo rispettati, divertiti in questa Sara Simoni Edition!

Avatar utente
Sherwood
Messaggi: 101
Contatta:

Re: Semi per il futuro

Messaggio#3 » martedì 16 marzo 2021, 10:09

Ciao Agostino,
ho commentato un tuo lavoro anche la volta scorsa, e ti ritrovo con piacere con un altro bel racconto che mi è piaciuto davvero tanto. Ti segnalo solo un paio di ripetizioni prima che me ne dimentichi: decontaminazione/anticontaminazione, ultimi prodotti/ultima confezione. Altra cosa: non parli mai di cosa è successo, accenni solo a un "prima della crisi", mi è sembrato un termine riduttivo rispetto alle condizioni in cui si trovano. Magari un accenno alla guerra, a un errore umano...
Per il resto apprezzo molto il tuo stile che mostra ogni azione senza fare uso di aggettivi, è tutto molto scorrevole e visivo. La trama è lineare, ci mostra una zona che risente ancora delle radiazioni (post nucleare, immagino), e la difficoltà oggettiva di procurarsi del cibo. Il vecchio è un personaggio di "statura", uno che sa come procurarsi il cibo e non si risparmia fino al finale niente affatto scontato e molto coinvolgente. Con il tema ci siamo, anzi, sei riuscito a declinarlo in modo originale. Questo è il primo racconto del vostro gruppo che leggo, quindi non posso sibilanciarmi, ma per me è una prova ottima. Bravissimo.

Avatar utente
Emiliano Maramonte
Messaggi: 1034
Contatta:

Re: Semi per il futuro

Messaggio#4 » martedì 16 marzo 2021, 16:32

Ciao Agostino! Ti rileggo con molto piacere.
L'impressione complessiva, dopo la lettura, è stata quella di un testo incolore. Certo, scorre abbastanza bene ma, devo essere sincero, non mi ha trasmesso la scintilla di entusiasmo che mi fa dire: "Ma che bel racconto!". Non voglio fare la solita tiritera (che può diventare antipatica) del "ehhhh, mi sa di già visto" oppure: "di storie del dopobomba ne sono state scritte a bizzeffe!"... preciso solo che è un dato di fatto che tu abbia utilizzato un'ambientazione e un cliché che sono ormai stabilmente presenti nel nostro immaginario collettivo di autori. Ciò che manca davvero, secondo me, è un elemento perturbante davvero incisivo, un qualche tipo di imprevisto che stravolga con forza la triste quotidianità distopica.
I personaggi non mi sono dispiaciuti: ho apprezzato la placida saggezza di Bernardo che fa da contraltare a una malinconica rassegnazione, che, però, cela una potente speranza per il futuro, di cui lui, col suo corpo, può essere artefice. Anche Mara, tutto sommato, è funzionale alla storia che hai raccontato.
Il tema mi sembra abbastanza ben incorporato nella trama, anche se in apparenza potrebbe sfuggire, ma c'è, indubbiamente.

Un paio di annotazioni.
1) Avrei lavorato ancora un po' sulla sbozzatura del testo. Ti faccio un esempio (ma magari sono pignolerie...): "Bernardo chiude il portellone alle sue spalle." Io avrei scritto: "Bernardo si chiude il portellone alle spalle". O ancora: "- Spiegagli che non esiste sacrificio troppo grande se è fatto per il bene di tutti E che è proprio lì che mette radici la speranza: nel fango, nella merda e nel sangue." La chiusura doveva essere più snella e solenne. Secondo me meglio: "Di' loro che il più grande sacrificio è quello per il bene di tutti. Di' loro che è lì che germoglia la speranza, nel fango e nel sangue [eviterei "merda", distrugge la liricità del momento].
2) Quando Bernardo sputa sangue in faccia a Mara, ho avuto la sensazione che non le abbia fatto né caldo né freddo. Avrei messo mezza riga per mostrare al lettore un minimo di reazione della ragazza. Altra pignoleria?

Racconto che, per me, rasenta la sufficienza.

Buona Edition!
Emiliano.

Avatar utente
Giovanni Attanasio
Messaggi: 322
Contatta:

Re: Semi per il futuro

Messaggio#5 » mercoledì 17 marzo 2021, 11:32

Faccio solo una premessa: nel commentare non leggo mai i commenti degli altri.

Partiamo dalla fine, ha senso? Per me sì. La fine è poetica. Con la frase finale del vecchio raccogli i frutti maturi dai semini, ormai cresciuti, sparsi lungo il racconto.
Ora torniamo all’inizio. Ci si rende subito conto dell’ambiente e del setting, ci si rende conto delle condizioni del vecchio e della importante differenza di età. L’incipit funzionicchia, ma quello che fa accelerare la storia è la presenza dei semi di riso, il miraggio di un futuro. Mi piace lo scambio del “si mangiano?”, ottimo stratagemma per far capire che la ragazza è inesperta (o esperta quanto una persona giovane in centro città odierno che non sa che farsene di un paio di semi).
Il racconto scorre, la narrazione è allo stretto necessario, forse troppo? Forse no. Un buon racconto, senza dubbio.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

Avatar utente
Gennibo
Messaggi: 574

Re: Semi per il futuro

Messaggio#6 » mercoledì 17 marzo 2021, 23:55

Ciao Agostino e piacere di rileggerti, ho trovato il tuo racconto gestito bene, e che arriva dritto dove deve, forse un po’ troppo essenziale. All’inizio si crea un po’ poca empatia con i due personaggi, soprattutto con lei, ma poi il finale ripaga, magari ti sei affezionato anche tu alla storia con l’andare avanti delle battute e lo hai trasmesso anche attraverso le parole, nel complesso mi è piaciuto.
Per me un buon lavoro.

Avatar utente
Andrea Lauro
Messaggi: 596

Re: Semi per il futuro

Messaggio#7 » giovedì 18 marzo 2021, 23:54

Ciao Agostino, il testo scorre bene e si segue senza inciampi. Giusto a livello strutturale, lo scambio “- Pochi mesi, forse un anno, ma non di più. / L’uomo si alza in piedi. / - Per questo devi pensare al futuro. Dovrai badare agli altri a quando non ci sarò più.” , che poi è detto sempre dall’uomo, l’avrei tenuto appunto sulla stessa riga.

C’è però un problema logico nel racconto, e da quando ci ho pensato non me lo sono più tolto. Forse è inconsistente, ma la lettura ne ha inficiato. Il riso ha bisogno di acqua, tanta acqua per crescere. Il mondo all’esterno del portellone non è descritto, ma (giustamente) solo suggerito da una serie di elementi da fine del mondo. E quindi me lo immagino senz’acqua, questo mondo, o con risorse idriche limitatissime e inquinate. E la terra è “più sterile di un mattone”. Capisci? Mi sono chiesto se il vecchio lo sappia, che è tutta una fregnaccia, e faccia finta di niente per dare una speranza alla donna che non ne sa. Quindi un risvolto molto ironico. Poi però si esprime nel discorso finale, e lì mi sono perso. “Ma allora ci crede pure lui”, mi son detto.

Una buona prova, solo con questo grosso punto interrogativo.
a presto!
andrea

Avatar utente
Pretorian
Messaggi: 727

Re: Semi per il futuro

Messaggio#8 » sabato 20 marzo 2021, 15:39

Sherwood ha scritto:Ciao Agostino,
ho commentato un tuo lavoro anche la volta scorsa, e ti ritrovo con piacere con un altro bel racconto che mi è piaciuto davvero tanto. Ti segnalo solo un paio di ripetizioni prima che me ne dimentichi: decontaminazione/anticontaminazione, ultimi prodotti/ultima confezione. Altra cosa: non parli mai di cosa è successo, accenni solo a un "prima della crisi", mi è sembrato un termine riduttivo rispetto alle condizioni in cui si trovano. Magari un accenno alla guerra, a un errore umano...
Per il resto apprezzo molto il tuo stile che mostra ogni azione senza fare uso di aggettivi, è tutto molto scorrevole e visivo. La trama è lineare, ci mostra una zona che risente ancora delle radiazioni (post nucleare, immagino), e la difficoltà oggettiva di procurarsi del cibo. Il vecchio è un personaggio di "statura", uno che sa come procurarsi il cibo e non si risparmia fino al finale niente affatto scontato e molto coinvolgente. Con il tema ci siamo, anzi, sei riuscito a declinarlo in modo originale. Questo è il primo racconto del vostro gruppo che leggo, quindi non posso sibilanciarmi, ma per me è una prova ottima. Bravissimo.


Ciao Sherwood. Si, ho volutamente lasciato in sospeso cosa ha causato l'apocalisse. Avevo in testa un virus o un'apocalisse nucleare, ma poi mi sono detto "ci sono talmente tanti modi con cui la nostra civiltà potrebbe crollare, perché sceglierne uno? L'importante è che sia crollata."
Grazie del commento

Avatar utente
Pretorian
Messaggi: 727

Re: Semi per il futuro

Messaggio#9 » sabato 20 marzo 2021, 15:45

megagenius ha scritto:Ciao Agostino! Ti rileggo con molto piacere.
L'impressione complessiva, dopo la lettura, è stata quella di un testo incolore. Certo, scorre abbastanza bene ma, devo essere sincero, non mi ha trasmesso la scintilla di entusiasmo che mi fa dire: "Ma che bel racconto!". Non voglio fare la solita tiritera (che può diventare antipatica) del "ehhhh, mi sa di già visto" oppure: "di storie del dopobomba ne sono state scritte a bizzeffe!"... preciso solo che è un dato di fatto che tu abbia utilizzato un'ambientazione e un cliché che sono ormai stabilmente presenti nel nostro immaginario collettivo di autori. Ciò che manca davvero, secondo me, è un elemento perturbante davvero incisivo, un qualche tipo di imprevisto che stravolga con forza la triste quotidianità distopica.
I personaggi non mi sono dispiaciuti: ho apprezzato la placida saggezza di Bernardo che fa da contraltare a una malinconica rassegnazione, che, però, cela una potente speranza per il futuro, di cui lui, col suo corpo, può essere artefice. Anche Mara, tutto sommato, è funzionale alla storia che hai raccontato.
Il tema mi sembra abbastanza ben incorporato nella trama, anche se in apparenza potrebbe sfuggire, ma c'è, indubbiamente.

Un paio di annotazioni.
1) Avrei lavorato ancora un po' sulla sbozzatura del testo. Ti faccio un esempio (ma magari sono pignolerie...): "Bernardo chiude il portellone alle sue spalle." Io avrei scritto: "Bernardo si chiude il portellone alle spalle". O ancora: "- Spiegagli che non esiste sacrificio troppo grande se è fatto per il bene di tutti E che è proprio lì che mette radici la speranza: nel fango, nella merda e nel sangue." La chiusura doveva essere più snella e solenne. Secondo me meglio: "Di' loro che il più grande sacrificio è quello per il bene di tutti. Di' loro che è lì che germoglia la speranza, nel fango e nel sangue [eviterei "merda", distrugge la liricità del momento].
2) Quando Bernardo sputa sangue in faccia a Mara, ho avuto la sensazione che non le abbia fatto né caldo né freddo. Avrei messo mezza riga per mostrare al lettore un minimo di reazione della ragazza. Altra pignoleria?

Racconto che, per me, rasenta la sufficienza.

Buona Edition!
Emiliano.


Ciao, megagenius. Ammetto di aver basato il racconto sull'idea di mondo postapocalittico da cliché. Rendendomi conto che non c'era lo spazio per approfondire molto il background, ho deciso di concentrarmi sugli elementi più importanti, nella speranza che il resto, per così dire, venisse riempito dall'immaginario collettivo di questo tipo di narrativa. Per il resto, grazie delle annotazioni: giusto, per quanto riguarda la merda, lo so che fa cadere il tono del discorso. ,a è un elemento voluto. Quello che Bernardo vuole trasmettere a Mara è che potranno sopravvivere solo se accetteranno di rimestare nel peggio che la loro nuova condizione può offrire. Paradossalmente, tra i due, avrei preferito togliere "fango" piuttosto che "merda".
Grazie del commento.

Avatar utente
Pretorian
Messaggi: 727

Re: Semi per il futuro

Messaggio#10 » sabato 20 marzo 2021, 15:48

Giovanni Attanasio ha scritto:Faccio solo una premessa: nel commentare non leggo mai i commenti degli altri.

Partiamo dalla fine, ha senso? Per me sì. La fine è poetica. Con la frase finale del vecchio raccogli i frutti maturi dai semini, ormai cresciuti, sparsi lungo il racconto.
Ora torniamo all’inizio. Ci si rende subito conto dell’ambiente e del setting, ci si rende conto delle condizioni del vecchio e della importante differenza di età. L’incipit funzionicchia, ma quello che fa accelerare la storia è la presenza dei semi di riso, il miraggio di un futuro. Mi piace lo scambio del “si mangiano?”, ottimo stratagemma per far capire che la ragazza è inesperta (o esperta quanto una persona giovane in centro città odierno che non sa che farsene di un paio di semi).
Il racconto scorre, la narrazione è allo stretto necessario, forse troppo? Forse no. Un buon racconto, senza dubbio.


Grazie, Giovanni!!

Avatar utente
Pretorian
Messaggi: 727

Re: Semi per il futuro

Messaggio#11 » sabato 20 marzo 2021, 15:55

Gennibo ha scritto:Ciao Agostino e piacere di rileggerti, ho trovato il tuo racconto gestito bene, e che arriva dritto dove deve, forse un po’ troppo essenziale. All’inizio si crea un po’ poca empatia con i due personaggi, soprattutto con lei, ma poi il finale ripaga, magari ti sei affezionato anche tu alla storia con l’andare avanti delle battute e lo hai trasmesso anche attraverso le parole, nel complesso mi è piaciuto.
Per me un buon lavoro.


Grazie, Gennibo. Eh, si: ho dovuto fare dei tagli per restare nei limiti dei caratteri e questo mi ha costretto a concentrarmi sull'essenziale.
Alla prossima!!

Avatar utente
Pretorian
Messaggi: 727

Re: Semi per il futuro

Messaggio#12 » sabato 20 marzo 2021, 15:56

Gennibo ha scritto:Ciao Agostino e piacere di rileggerti, ho trovato il tuo racconto gestito bene, e che arriva dritto dove deve, forse un po’ troppo essenziale. All’inizio si crea un po’ poca empatia con i due personaggi, soprattutto con lei, ma poi il finale ripaga, magari ti sei affezionato anche tu alla storia con l’andare avanti delle battute e lo hai trasmesso anche attraverso le parole, nel complesso mi è piaciuto.
Per me un buon lavoro.


Grazie, Gennibo. Eh, si: ho dovuto fare dei tagli per restare nei limiti dei caratteri e questo mi ha costretto a concentrarmi sull'essenziale.
Alla prossima!!

Avatar utente
Pretorian
Messaggi: 727

Re: Semi per il futuro

Messaggio#13 » sabato 20 marzo 2021, 16:04

Andrea Lauro ha scritto:Ciao Agostino, il testo scorre bene e si segue senza inciampi. Giusto a livello strutturale, lo scambio “- Pochi mesi, forse un anno, ma non di più. / L’uomo si alza in piedi. / - Per questo devi pensare al futuro. Dovrai badare agli altri a quando non ci sarò più.” , che poi è detto sempre dall’uomo, l’avrei tenuto appunto sulla stessa riga.

C’è però un problema logico nel racconto, e da quando ci ho pensato non me lo sono più tolto. Forse è inconsistente, ma la lettura ne ha inficiato. Il riso ha bisogno di acqua, tanta acqua per crescere. Il mondo all’esterno del portellone non è descritto, ma (giustamente) solo suggerito da una serie di elementi da fine del mondo. E quindi me lo immagino senz’acqua, questo mondo, o con risorse idriche limitatissime e inquinate. E la terra è “più sterile di un mattone”. Capisci? Mi sono chiesto se il vecchio lo sappia, che è tutta una fregnaccia, e faccia finta di niente per dare una speranza alla donna che non ne sa. Quindi un risvolto molto ironico. Poi però si esprime nel discorso finale, e lì mi sono perso. “Ma allora ci crede pure lui”, mi son detto.

Una buona prova, solo con questo grosso punto interrogativo.
a presto!
andrea


Grazie del commento, Lauro.
Dunque, il vizio logico che hai individuato mi era palese: fino a metà del racconto, l'idea originale era di specificare, quando Bernardo dice che ci sono aree meno devastate di altre, che si trattava di territori umidi, in cui il riso avrebbe potuto crescere bene. Poi mi sono reso conto che non mi bastavano i caratteri e la cosa è saltata. E tu mi dirai, e perché ti sei ostinato con il riso, quando con il grano sarebbe stato tutto più semplice? Eh, colpa di questo:

https://199xhokutonoken.files.wordpress ... 02-298.jpg

Per tutto il tempo in cui ho scritto ho avuto i testa questa scena, quindi non ce l'ho fatta a cambiare riso con grano. Colpa della mia maledetta fissa per le citazioni XDXDXDXD

Grazie comunque: alla prossima!

Avatar utente
Alessio
Messaggi: 195

Re: Semi per il futuro

Messaggio#14 » sabato 20 marzo 2021, 17:41

Ciao Agostino,

è già la seconda volta (almeno che io sappia) che capita che abbiamo idee simili: una terra sterile e qualcuno che vuole farci crescere dei semi. Vuol dire che c'è speranza anche per me!
Ovviamente, l'idea è bellissima, stupenda! :-D
La storia fila liscia e senza intoppi, mi arrivano la rassegnazione di Bernardo al suo destino e lo sconcerto di Mara che non sa come farà la comunità senza di lui. I pochi elementi di ambientazione sono più che sufficienti a farci intuire il contesto in cui si svolge la storia.
Stilisticamente ottimo come al solito, se non per le solite imprecisioni da MC.
Secondo me una prova molto buona.

Un paio di note specifiche:
"Bernardo tossisce e si copre la bocca con un fazzoletto": Considerato che in seguito non fa in tempo a prendere il fazzoletto e smerda Mara di sangue, immagino che in questo caso prima si copra la bocca e poi tossisca.
"L’uomo sorride", "L'uomo si alza in piedi": qui sei uscito dal pov.

Alla prossima!

FilippoR
Messaggi: 161

Re: Semi per il futuro

Messaggio#15 » mercoledì 24 marzo 2021, 14:02

Ciao Agostino, il racconto è scorrevole, mi è piaciuta anche l'ambientazione chiara e mi sono arrivate le emozioni dei protagonisti, però la scena del fiotto di sangue mi è sembrata strana, c'è stato il fiotto di sangue ma hanno continuato a parlare per un po' prima che Bernarndo pulisca il volto di Mara, forse era troppo sconvolta?
Nel complesso mi è piaciuto il tuo racconto.
Grazie e alla prossima!

Avatar utente
Damjen
Messaggi: 41

Re: Semi per il futuro

Messaggio#16 » mercoledì 24 marzo 2021, 22:56

Ciao, piacere di conoscerti.
Il tuo racconto è di ambientazione post-cataclismatica, genere che adoro. È un racconto semplice che si capisce già alla prima lettura. Per quanto mi riguarda, la comprensione della storia è filata senza intoppi fino a poche righe dalla fine.

Ho apprezzato lo stile snello e la capacità di delineare il contesto in cinque parole, ma questa asciuttezza è stata anche un limite, a mio personalissimo gusto.
Quel “ronzio del sistema di decontaminazione” mi ha subito esaltata, ma entro la fine del racconto ho incontrato pochi altri accenni a richiamare quel tipo di contesto che tanto amo. Purtroppo lo spazio a disposizione era poco e tu tra l’altro l’hai saputo sfruttare quasi interamente.

Io sto ancora studiando ma, da fruitrice di questo genere, devo confessare che adoro di aver soddisfatta almeno una tra due specifiche: intuire cosa abbia causato la fase “post”, oppure almeno sapere in cosa essa consista.
Inoltre l’aspetto visuale è per me fondamentale in questo genere, e invece nel tuo racconto non ho trovato un orientamento per nessuno dei sensi (perfino lo sputo mi è sembrato intangibile nella mancata reazione).
Dal racconto so che ci sono delle radiazioni e delle “aree non del tutto devastate”, ma è come se non avessi potuto “seguirti” in una situazione sensorialmente vivida. Per certi versi ho trovato il tuo scritto come un resoconto di un dialogo un po’ statico. Anche i beat, ben cadenzati, non mi hanno però restituito una naturalezza, un po’ per via della velocità di alcuni stati d’animo, un po’ per l’uso di formule cristallizzate, quali “stringe i pugni”, “la domanda le si strozza in gola”, “alza le spalle”, “digrigna i denti”, “i pugni serrati”.

Per questi motivi il tuo racconto, un po’ da amante del genere, un po’ da studente, mi è sembrato certamente ben scritto ma poco appagante.

Molto interessante la visione escatologica dell’uomo come concime, ma a differenza dell’ultimo “merda”, che è quasi poetico nella consapevolezza di chi vi finirà, quel primo “merda” mi è sembrato prima di tutto smorzare l’effetto del successivo. Inoltre, a un’analisi più emozionale, mi è anche parso un po’ forte poiché se Mara è comprensibilmente sconvolta alla notizia che l’amico presto morirà, qualsiasi altra informazione aggiuntiva non sembra poterne essere un’aggravante. Lui ormai muore e lei s’incaponisce sulle modalità di tumulazione? A mio personale gusto un solo “merda”, quello finale, avrebbe dato più naturalezza e maggior forza alla chiusa.

Avatar utente
Pretorian
Messaggi: 727

Re: Semi per il futuro

Messaggio#17 » giovedì 25 marzo 2021, 0:38

Damjen ha scritto:Ciao, piacere di conoscerti.
Il tuo racconto è di ambientazione post-cataclismatica, genere che adoro. È un racconto semplice che si capisce già alla prima lettura. Per quanto mi riguarda, la comprensione della storia è filata senza intoppi fino a poche righe dalla fine.

Ho apprezzato lo stile snello e la capacità di delineare il contesto in cinque parole, ma questa asciuttezza è stata anche un limite, a mio personalissimo gusto.
Quel “ronzio del sistema di decontaminazione” mi ha subito esaltata, ma entro la fine del racconto ho incontrato pochi altri accenni a richiamare quel tipo di contesto che tanto amo. Purtroppo lo spazio a disposizione era poco e tu tra l’altro l’hai saputo sfruttare quasi interamente.

Io sto ancora studiando ma, da fruitrice di questo genere, devo confessare che adoro di aver soddisfatta almeno una tra due specifiche: intuire cosa abbia causato la fase “post”, oppure almeno sapere in cosa essa consista.
Inoltre l’aspetto visuale è per me fondamentale in questo genere, e invece nel tuo racconto non ho trovato un orientamento per nessuno dei sensi (perfino lo sputo mi è sembrato intangibile nella mancata reazione).
Dal racconto so che ci sono delle radiazioni e delle “aree non del tutto devastate”, ma è come se non avessi potuto “seguirti” in una situazione sensorialmente vivida. Per certi versi ho trovato il tuo scritto come un resoconto di un dialogo un po’ statico. Anche i beat, ben cadenzati, non mi hanno però restituito una naturalezza, un po’ per via della velocità di alcuni stati d’animo, un po’ per l’uso di formule cristallizzate, quali “stringe i pugni”, “la domanda le si strozza in gola”, “alza le spalle”, “digrigna i denti”, “i pugni serrati”.

Per questi motivi il tuo racconto, un po’ da amante del genere, un po’ da studente, mi è sembrato certamente ben scritto ma poco appagante.

Molto interessante la visione escatologica dell’uomo come concime, ma a differenza dell’ultimo “merda”, che è quasi poetico nella consapevolezza di chi vi finirà, quel primo “merda” mi è sembrato prima di tutto smorzare l’effetto del successivo. Inoltre, a un’analisi più emozionale, mi è anche parso un po’ forte poiché se Mara è comprensibilmente sconvolta alla notizia che l’amico presto morirà, qualsiasi altra informazione aggiuntiva non sembra poterne essere un’aggravante. Lui ormai muore e lei s’incaponisce sulle modalità di tumulazione? A mio personale gusto un solo “merda”, quello finale, avrebbe dato più naturalezza e maggior forza alla chiusa.


Grazie del commento, Damjen. Per quanto lo spazio a disposizione fosse poco, hai inquadrato due elementi che devo sicuramente migliorare, ossia la gestione "sensoriale" della storia e l'uso di formule cristallizzate per esprimere le emozioni dei personaggi. Penso di essere sulla strada giusta, ma mi rendo conto che il mio campionario espressivo è limitato e i "stringe i pugni", "digrigna i denti" o il sempreverde "piega la bocca in una smorfia", cominciano a ripetersi troppo spesso. Tu, ad esempio, con quali gesti corporei esprimi le emozioni dei tuoi personaggi? Grazie!

Avatar utente
Pretorian
Messaggi: 727

Re: Semi per il futuro

Messaggio#18 » giovedì 25 marzo 2021, 0:41

Alessio ha scritto:Ciao Agostino,

è già la seconda volta (almeno che io sappia) che capita che abbiamo idee simili: una terra sterile e qualcuno che vuole farci crescere dei semi. Vuol dire che c'è speranza anche per me!
Ovviamente, l'idea è bellissima, stupenda! :-D
La storia fila liscia e senza intoppi, mi arrivano la rassegnazione di Bernardo al suo destino e lo sconcerto di Mara che non sa come farà la comunità senza di lui. I pochi elementi di ambientazione sono più che sufficienti a farci intuire il contesto in cui si svolge la storia.
Stilisticamente ottimo come al solito, se non per le solite imprecisioni da MC.
Secondo me una prova molto buona.

Un paio di note specifiche:
"Bernardo tossisce e si copre la bocca con un fazzoletto": Considerato che in seguito non fa in tempo a prendere il fazzoletto e smerda Mara di sangue, immagino che in questo caso prima si copra la bocca e poi tossisca.
"L’uomo sorride", "L'uomo si alza in piedi": qui sei uscito dal pov.

Alla prossima!


Ciao Alessio e grazie del commento. L'idea è che in occasione del primo attacco di tosse lui non sputi subito sangue e questo gli consente di prendere il fazzoletto per coprirsi prima che arrivi il fiotto. Nel secondo caso, invece, viene preso di sorpresa e non riesce a nascondersi.

Avatar utente
Pretorian
Messaggi: 727

Re: Semi per il futuro

Messaggio#19 » giovedì 25 marzo 2021, 0:49

FilippoR ha scritto:Ciao Agostino, il racconto è scorrevole, mi è piaciuta anche l'ambientazione chiara e mi sono arrivate le emozioni dei protagonisti, però la scena del fiotto di sangue mi è sembrata strana, c'è stato il fiotto di sangue ma hanno continuato a parlare per un po' prima che Bernarndo pulisca il volto di Mara, forse era troppo sconvolta?
Nel complesso mi è piaciuto il tuo racconto.
Grazie e alla prossima!


Ciao Filippo.
Si, l'idea era quella, anche se, leggendo a freddo, forse avrei dovuto anticipare il gesto.

Avatar utente
Mario Mazzafoglie
Messaggi: 201

Re: Semi per il futuro

Messaggio#20 » giovedì 25 marzo 2021, 19:13

Ciao Agostino.
Un piacere leggerti. Vorrei partire dal tema, a mio avviso assolutamente centrato e anche con una certa originalità.
Ho apprezzato molto, in particolare, il collegamento tra "seme" e "nuova vita".
Le altre note positive sono l'ambientazione che risulta vivida nei suoi dettagli e il personaggio di Bernardo che con la sua saggia rassegnazione cerca di lasciarci un messaggio di speranza per il futuro.
Per me un ottimo racconto.
A rileggerci.

Avatar utente
Pretorian
Messaggi: 727

Re: Semi per il futuro

Messaggio#21 » venerdì 26 marzo 2021, 0:40

Mario Mazzafoglie ha scritto:Ciao Agostino.
Un piacere leggerti. Vorrei partire dal tema, a mio avviso assolutamente centrato e anche con una certa originalità.
Ho apprezzato molto, in particolare, il collegamento tra "seme" e "nuova vita".
Le altre note positive sono l'ambientazione che risulta vivida nei suoi dettagli e il personaggio di Bernardo che con la sua saggia rassegnazione cerca di lasciarci un messaggio di speranza per il futuro.
Per me un ottimo racconto.
A rileggerci.


Grazie, Mario: fin troppo gentile :-)

Avatar utente
Andrea Partiti
Messaggi: 1038
Contatta:

Re: Semi per il futuro

Messaggio#22 » venerdì 26 marzo 2021, 8:45

Ah, il mondo salvato dal compostaggio!

Mi piace il taglio che hai dato alla storia e quel fumoso passato nucleare che riempiamo facilmente con una catastrofe generica senza bisogno di aggiungere altro.
> Bernardo chiude il portellone alle sue spalle. Nella camera si diffonde il ronzio del sistema di decontaminazione.
e l'ambientazione è completa in una sola riga, diretto, efficace.
Quello che poi va storto, secondo me, è l'andare così nel dettaglio in una conversazione che tu stesso dici essere stata fatta più di una volta, il vecchio ha già proposto prima di seminare, di pianificare per il futuro. Devono aver discusso dei problemi che ci sarebbero e di come vanno risolti. Ripartire da capo con domande e risposte per esteso mi sembra una grossa forzatura che da lettore mi lascia un po' perplesso, soprattutto quando atterri sul finale epico.

Avatar utente
antico
Messaggi: 7171

Re: Semi per il futuro

Messaggio#23 » mercoledì 31 marzo 2021, 15:24

Un racconto pulito che sa dove vuole andare e che lo fa senza troppi problemi, al netto di alcuni passaggi forse poco dosati, soprattutto nelle relazioni tra i due protagonisti. Mara lo chiama "Barba bianca" lasciando intendere che il vecchio sia conosciuto così dai bambini e questo fa pensare che sia passato molto tempo dall'apocalisse, ma mancano informazioni per determinarcelo, cosa che mi ha creato un minimo di indeterminazione non giustificata. Molto buono il messaggio finale che passa con la giusta, di nuovo, pulizia. Ecco, forse il difetto maggiore, qui, sta proprio nell'eccessiva "pulizia", nel non avere osato nell'introdurre una maggiore contestualizzazione che avrebbe potuto rovinare gli equilibri, ma che di sicuro lo avrebbe arricchito. Molto bene il tema. Per me un pollice tendente verso l'alto in modo brillante.

Torna a “151° Edizione - Sara Simoni Edition - la Settima dell'Ottava Era (Marzo 2021)”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti