Gruppo PRINCIPESSA: Lista racconti e classifiche

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antico
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Gruppo PRINCIPESSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 16 marzo 2021, 2:04

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BENVENUTI ALLA SARA SIMONI EDITION, LA SETTIMA DELL'OTTAVA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 151° ALL TIME!

Questo è il gruppo PRINCIPESSA della SARA SIMONI EDITION con SARA SIMONI come guest star.

Gli autori del gruppo PRINCIPESSA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo GUARDIANO.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo ESPLORATORI.


Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da SARA SIMONI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK D'ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso del RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nel corso dell'Era in corso e che non hanno acquisito punti nel RANK ALL TIME sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Importante accorgimento: in quest'Era il gruppo con il Leader della classifica non potrà mai essere quello con più racconti, motivo per cui quando ci sarà un numero diverso di racconti per gruppo, come in questa edizione, gli ultimi racconti verranno assegnati saltandolo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo PRINCIPESSA:

Comunità, di Maurizio Ferrero, ore 22.45, 4200 caratteri
La Spintarella, di Matteo Mantoani, ore 23.19, 4139 caratteri
Il rito indiano del tè della pace, di Luca Nesler, ore 22.57, 4193 caratteri
La casa del nonno, di Giuliano Cannoletta, ore 00.24, 4182 caratteri
Dieci giornate, di Francesco Battaglia, ore 00.57, 4184 caratteri
Nonno Sabbia, di Alvin Miller, ore 23.35, 4178 caratteri
PROVOCAZIONE, di Andrea Cangiotti, ore 00.08, 4147 caratteri
L’ultima festa, di Filippo De Bellis, ore 01.29, 4242 caratteri MALUS 4 PUNTI
Fotosintesi Stellare, di Roberto Riccioli, ore 23.38, 4171 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 25 MARZO per commentare i racconti del gruppo GUARDIANO Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 26 MARZO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo GUARDIANO e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo GUARDIANO.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA SARA SIMONI EDITION A TUTTI!



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Michael Dag
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Re: Gruppo PRINCIPESSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 17 marzo 2021, 12:11

1 - Comunità, di Maurizio Ferrero,

2 - Fotosintesi Stellare, di Roberto Riccioli

3 - La casa del nonno, di Giuliano Cannoletta,

4 - Il rito indiano del tè della pace, di Luca Nesler,

5 - Nonno Sabbia, di Alvin Miller,

6 - Dieci giornate, di Francesco Battaglia,

7 - La Spintarella, di Matteo Mantoani,

8 - L’ultima festa, di Filippo De Bellis

9 - PROVOCAZIONE, di Andrea Cangiotti, ,






Primo posto
Comunità, di Maurizio Ferrero,
bello, tetro e opprimente.
strana ma ben resa la scelta del NOI narrante. Belli i dettagli tattili, in effetti sono quelli che un mostro-golem-pianta percepirebbe. Credo.
mi è piaciuta anche la filosofia finale, bastano poche menti ribelli per distruggere l'integrità del NOI.
l'unico difetto, non è ben chiaro da subito cosa è successo con la strega, sembra che sia li con loro e solo dopo ho capito che parlavi di cosa accadute tempo prima.

Secondo posto
Fotosintesi Stellare, di Roberto Riccioli
Simpatico e ben fatto. Non ho confidenza con alieni dendromorfi, ma credo si comporterebbe esattamente così. Bella la descrizione dei ragazzetti, anche se l'ho trovata un po troppo "umana".
il difetto più grande è che hai spezzato troppi paragrafi, dovresti raggruppare un po'.
Il racconto sembrerebbe l'inizio di qualcosa di più grande. Se ne scrivi un sequel nel laboratorio, lo leggerò volentieri


Terzo posto
La casa del nonno, di Giuliano Cannoletta,
ottima la costruzione dei personaggi. l'empatia verso il protagonista si sente subito, così come l'antipatia verso jane e oscar. Finale sorprendente e "giusto", seminato bene nel flashback col nonno. Ti è sfuggita qualche pennellata di tell qua e là, ma nulla di grave.
una domanda: Jane scende dal lato del passeggero. Camicetta bianca, jeans attillati, stivaletti di pelle. Ma come cavolo è vestita? Perché, cosa c'è di strano?

Quarto posto
Il rito indiano del tè della pace, di Luca Nesler,
niente da dire, il tema è centrato in pieno. Il racconto in se non è male, ma non è delle tue opere migliori. C'è molto dialogo concitato e a volte ho un po' faticato a tenete il filo del chi-dice-cosa.
ho anche dovuto rileggere l'incipit molto attentamente per capire chi fosse il protagonista, all'inizio mi pareva quansi che roberto fosse il pdv
una cosa mi sfugge...ester lo spinge con l'indice sulla fronte, roberto cade all'indietro oppure di lato, giusto? dovrebbe battere la nuca, (o al limite la guancia), non il mento ...?

quinto posto
Nonno Sabbia, di Alvin Miller,
che dire… piatto. Lo stile in se va bene, non ho notato grossi errori, a dire il vero non ho notato proprio nulla. Non te la prendere, ma è una scena già vista mille mila volte, il vecchietto che non vuole abbandonare la sua capanna/terra/villaggio.
inoltre apri il racconto parlando di una talpaciclope che non credo esista. Mi aspettavo altri elementi "fantasy " ma no.
nota positiva: hai inserito bene il flashback senza staccare il filo della narrazione

sesto posto
Dieci giornate, di Francesco Battaglia,
mi pare che ondeggi molto tra mostrato e narrato. Usi dettagli giusti e vividi, ma a volte vengono sentiti dal protagonista, altre volte li racconti tu.
Dall’alto del verone lasciò vagare lo sguardo sulle strade traboccanti di morte, rifiuti e solitudine; regno di topi e maiali. A cosa ti riferisci? All'epidemia di peste? Un po' nebuloso come indizio.
Ho notato un paio di spiegoni tipo "chiudendo piano la porta; casomai si svegliassero".
anche la frase finale è uno spiegone. A, che centrano le donne?

Settimo posto
La Spintarella, di Matteo Mantoani,
A parte che non ho trovato attinenza al tema, se non una frase buttata lì…
ottimo inizio, bella creazione del pathos… e un finale così? Diavolo, mi succedesse una cosa del genere prima ammazzo il mio amico, poi mi ammazzo io XD
non ho colto l'ironia che volevi trasmettere, mi dispiace.
Mi è parso che il messaggio fosse "tua moglie era una troia, puoi rimpiazzarla in qualsiasi bordello."
Hai costruito bene il rapporto con l'amico, ma forse in così pochi caratteri non è facile capire la mentalità di Stefano, e quindi, il senso del suo gesto.



Ottavo posto
L’ultima festa, di Filippo De Bellis
Molto narratore onnisciente che è una cosa che personalmente non apprezzo
Rosa gli prese le mani, come sempre con la paura di stringere troppo.
Il professore rimase per tutto il tempo seduto, con le mani sulle cosce, come gli era stato detto
Mi pare che tutto vada di corsa, forse hai inserito troppi elementi e personaggi. La parlata in dialetto ci sta bene, ma avresti almeno dovuto spiegare cos'è il lauro (immagino una specie di spirito del malocchio…)
non so dirti cose precise… non mi ha preso. Mi dispiace.




Nono posto
PROVOCAZIONE, di Andrea Cangiotti, ,
scusa la crudeltà, ma … finale pessimo. Una frase fuori dal racconto che spiega il tutto.
l'idea è buona ma così non rende proprio, dovresti inserire l'informazione in un dialogo tra lui e il regista, cambierebbe tantissimo.

E poi ci sono alcune cose che non mi sono chiare.
tra tutti quei volti anonimi, uno era stato preso di mira […] Io, sul momento, ci restai male. Qui non ho capito chi sta insultando chi, ci rimane male per uno sconociuto? Perché gli insulti alla sua foto arrivano DOPO…non mi è molto chiaro.
Inoltre, mi fa strano che lui, alla consapevole ricerca di haters, prova immediatamente quel odio viscerale al primo commento che gli arriva.
secondo me hai scelto un tema che non è affatto facile da trasmettere in così poco spazio

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Pretorian
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Re: Gruppo PRINCIPESSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » venerdì 19 marzo 2021, 20:21

Ed ecco commenti e classifica.

1)Comunità, di Maurizio Ferrero
Ciao Maurizio e piacere di leggerti.
Ho adorato l'idea del racconto e il modo in cui ne hai sviluppato le parti più horror e truculente. La "comunità" sembra essere un ibrido vegetale/animale oppure (e questa è l'ipotesi che preferisco) un'enorme creatura vegetale che ha inglobato al suo interno i corpi degli abitanti di un villaggio, fondendone le coscienze. Ho apprezzato il modo in cui hai gestito i movimenti della creatura, prima lenta e furtiva, poi rapidissima nel colpire. Anche il modo in cui "assorbe" dentro di sé il cacciatore è descritto molto bene, tanto che, con poche parole, se ne percepisce il terrore. Il finale, invece, risulta abbastanza frettoloso, forse a causa dei caratteri a disposizione. La scena è confusa e la frase finale moraleggiante forse esce un poco al di fuori dalla narrazione, quasi si trattasse delle morali scritte dopo il finale di alcune favole. A parte questo, ammetto che quel "prive di braccia e gambe" non mi ha fatto impazzire, e penso che ne avresti potuto tranquillamente fare a meno.
Per il resto, eccellente racconto.

2)Il rito indiano del tè della pace, di Luca Nesler,
Ciao Luca e piacere di leggerti. Mmmmmm
Dirò la verità, questo racconto non mi ha fatto proprio impazzire. Stilisticamente parlando, sai che adoro la terza persona, però quelle espressioni che esprimono il pensiero di Maya in modo diretto ("Perché non beveva"? "Com'era finito in quel casino"? ecc...) non mi fanno impazzire. Ne abbiamo discusso altre volte in passato, esaminando il punto in cui una narrazione con filtro profondo cambia da una persona all'altra (e dove scivola nel narrato), però qui proprio non mi convince. L'impressione è che tu abbia provato a sperimentare fin dove potevi portare la terza persona, ma abbia fatto giusto un paio di passi oltre il confine massimo.
Per quanto riguarda la trama, correggimi se ho percepito male, ma ho avuto l'impressione che tu avessi grandi progetti, ma che il limite dei caratteri ti abbia obbligato a volare basso. Qualcosa del tipo "Ahahah, ora il secchione beve il the magico, ma, invece di obbedire, diventa un lupo mannaro che sbrana le due ragazzacce... oh, no: ho esaurito i caratteri!! Allora taglio qui e facciamo semplicemente che si risveglia e gli fa un contro-ricatto...". Dimmi se ci ho preso giusto.
Nel complesso, non è scritto male, ma mi sembra il meno Nesler dei tuoi ultimi racconti.

Alla prossima!!

3)L’ultima festa, di Filippo De Bellis
Ciao FIlippo e piacere di leggerti. Dal punto di vista dello stile, il racconto non si presenta male, anche se necessita di una abbondante ripulitura dai tanti, piccoli, elementi di narrato. ti segnalo due cose in particolare che potresti migliorare: la consecuzione delle azioni usando termini come "quando, dopo, poi, ecc..." e le descrizioni delle percezioni della voce narrante. Per quanto riguarda i primi, è una questione di avvicinare quanto più la tua narrativa a un rapporto con la realtà: se tu dici "prima fa questo, poi quello", stai descrivendo una vicenda, mentre se tu ti limiti a descrivere gli eventi, lasciando intendere dalla loro susseguenza e dalla logica interna degli avvenimenti cosa accada prima, dopo e in contemporanea, tu stai portando letteralmente la vicenda nel tuo racconto. Prova e dimmi se il racconto non diventa molto meno "raccontato2 e molto più simile alla vera esperienza sensoriale. Stessa cosa per le percezioni: se dici che il protagonista "vede" qualcosa stai implicitamente ammettendo che sai narrando, mentre se tu ti limiti a descrivere l'azione stai realmente riportando l'esperienza sensoriale del personaggio. Sono suggerimenti in apparenza piccoli, ma che fanno tanto per migliorare la scrittura.
Per quanto riguarda la trama, invece, ho qualche dubbio. La vicenda in sé è interessante, ma ho come l'impressione che sia incompiuta. è come se tu avessi preso un paio di estratto di un romanzo e ne avessi fatto un racconto più o meno omogeneo, senza curarti di tutte le informazioni e il background che vengono inevitabilmente persi nel taglio.
Alla prossima1!


4)Nonno Sabbia, di Alvin Miller
Ciao Malvin e piacere di leggerti.
Dunque, a livello stilistico direi che il primo campo in cui dovresti intervenire è quello della gestione del POV e del mostrato. Proprio nelle prime parti del racconto, (da "così come vedo tante altre cose" a "ma sono ancora in me") abbiamo un deragliamento pesante: stai descrivendo le azioni dell'io narrate e poi, all'improvviso, cominci a parlare di tutt'altro. Sembra quasi un delirio del vecchio e dà l'idea che l'uomo vada in crisi per chissà quanto tempo mentre tiene quel benedetto indice alzato. Trama e background sono poco approfonditi, al punto che si ha quasi l'impressione che questo sia l'estratto di un'opera più lunga. Insomma, ancora adesso faticherei a dire se questo è un postapocalittico, un fantasy o qualche racconto storico ambientato nel deserto!!
Peccato. Alla prossima!!

5)La Spintarella, di Matteo Mantoani
Ciao Matteo e piacere di leggerti.
Il racconto è diviso in due parti be distinte, la prima con il dialogo tra il protagonista e il suo amico e la seconda con la risoluzione. La prima parte è discreta, nonostante una presenza di numerose parti narrate che vorrebbero sottolineare il legame tra i due personaggi (inutili, secondo me, in quanto già il loro dialogo permette di capire già come funziona la loro relazione e i loro trascorsi in università non aggiungono niente). La seconda, invece, diventa frettolosa, confusa e cede a un narrato pesante e invasivo, con poche frasi che sintetizzano fin troppi elementi diversi. Il colpo di scena finale, poi, risulta parecchio fiacco e, per quanto comprensibile il tentativo di esorcizzare il dramma della solitudine con la risata, ho trovato abbastanza forzata l'idea di una persona che decida di consolare un amico che ha appena tentato il suicidio, regalandogli scopate gratis.
Peccato.
Alla prossima.

6) La casa del nonno, di Giuliano Cannoletta
Ciao Giuliano e piacere di leggerti. Per quanto riguarda lo stile, ho apprezzato il modo con cui hai saputo sfruttare la prima persona per imprimere nel lettore l'impronta del giudizio del protagonista. Per contro, hai lasciato dentro fin troppe concessioni al tell piccole, ma costanti (tutti quei "poi" che esprimono un'idea di successione temporale non necessaria, il fatto che tendi ad attribuire un nome agli stati d'animo espresso dai personaggi, piuttosto che mostrarli dalle loro azioni ecc...) che riducono la potenzialità del tuo stile. Per quanto riguarda la trama, ammetto che non mi ha fatto impazzire. Da un lato, abbiamo un canovaccio, quello dell'uomo di campagna legato alla terra e dai saldi valori contrapposto al veniale e arrogante uomo di città, trito e ritrito su cui non hai aggiunto niente che potesse risultare non dico innovativo, ma almeno un punto di vista interessante sulla vicenda. Il finale, poi, resta sospeso: il protagonista potrà anche aver mandato a cagare (letteralmente) sorella e cognato e potrà anche aver strappato i fogli, ma tutto ciò non serve a nulla: se davvero non può opporsi all'esproprio (strumento in cui, tra l'altro, mi sembra di ricordare che, almeno in Europa, obbliga l'espropriante a versare il prezzo pieno del bene, però non so come funzioni negli USA), nel giro di mezza giornata sarà comunque costretto a vendere o a essere cacciato. Se la tua idea era quella di un finale agrodolce, in cui la beffa del protagonista avrebbe dovuto compensare parzialmente la sua inevitabile sconfitta, direi che l'obiettivo non è raggiunto.

Alla prossima!!

7)Dieci giornate, di Francesco Battaglia
Ciao Francesco e piacere di leggerti.

Anch'io penso che in questo racconto tu abbia oscillato eccessivamente tra diverse forme di narrazione o meglio, hai provato a inserire una narrazione in terza persona profonda (ossia,una terza persona in cui, pur avendo uno sguardo "esterno" all'io narrante se ne percepiscono comunque i pensieri) ma la cosa non ti è uscito bene e, nel complesso, si ha l'impressione di una terza persona pura a cui hai voluto appiccicare degli elementi più profondi (quel "era finita e doveva farsene una ragione" suona malissimo). Il racconto soffre anche un deciso spostamento verso il narrato, in quanto almeno due terzi delle cose presenti in racconto non avvengono effettivamente, ma sono descrizioni di pensieri e ricordi del protagonista. In generale tendi a raccontare molto di più di quello che mostri, al punto che il finale è un deragliamento totale di mostrato, in cui si abbandona qualunque finzione narrativa.
Ho dei dubbi anche sul tema: il "mettere radici" dovrebbe essere nella scena finale sui rami come radici? Se fosse così, direi che non ha il minimo influsso sulla trama, al punto che sembra aggiunta solo con lo scopo di rispettare formalmente il tema.
Peccato.

Alla prossima!!


8)PROVOCAZIONE, di Andrea Cangiotti
Ciao Andrea e piacere di leggerti.
L'idea del racconto è buona e rappresenta bene gli effetti di un determinato tipo di dibattito tossico sui social. Il problema è che tutto il resto è confuso all'inverosimile. Non si capisce chi sia il protagonista, nè cosa stia facendo. Parli di un regista, poi di un certo Simone, ma non si capisce se sono la stessa persona. Sembra di capire che vogliano usare una sorta di "Metodo Stanislavsky", ma non si capisce bene il fine, nè se tutto questo dovrebbe essere finalizzare a interpretare un determinato ruolo. Il finale getta solo altra confusione senza risolvere nulla. Anche a livello di stile si nota una certa confusione, con una terza persona che in alcuni punti diviene così profonda da rasentare la prima. Insomma, buona l'idea, ma tutto il resto poteva essere gestito mooooolto meglio.

Alla prossima!!


9)Fotosintesi Stellare, di Roberto Riccioli
Ciao, Roberto e piacere di leggerti.
Il racconto è divertente, ma soffre di una bizzarra crisi d'identità. A livello stilistico, oscilla costantemente tra la prima persona che narra in tempo reale e distacchi narrativi (tra tutti, il troppo lungo e particolareggiato incipit) che rompono la finzione della storia e fanno emergere lo scrittore dietro il velo del personaggio. Quest'ultimo, poi, dovrebbe essere costruito come un punto di vista esterno alla nostra realtà, in modo da suscitare empatia e ilarità dalle sue difficoltà a interagire con situazioni per noi quotidiane, ma il tentativo riesce poco e male. Un istante prima l'alieno sembra conoscere perfettamente elementi della nostra quotidianità e della nostra cultura e un istante dopo no (per dire, sa cos'è una pigna, ma non cos'é un cane; comprende il concetto di supereroe ma la scritta " ortofrutta" lo confonde; sa cosa comporti lo studio della biologia, ma non cosa sia uno smarthphone. Sa persino che gli americani non usano il sistema metrico, ma è convinto che una nazione a forma di piede dovrebbe puzzare). E tutto questo senza che nella tua narrazione venga fornito un motivo effettivo per questa difficoltà di apprendimento.
Diciamo che c'è ancora molto da lavorare.
Alla prossima!!

Alberto Favaro
Messaggi: 2

Re: Gruppo PRINCIPESSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » sabato 20 marzo 2021, 13:26

Classifica
1 Comunità di Maurizio Ferrero
2 La casa del nonno di Giuliano Cannoletta
3 Nonno sabbia di Alvin Miller
4 Dieci giornate di Francesco Battaglia
5 Fotosintesi stellare di Roberto Riccioli
6 L’ultima festa di Filippo De Bellis
7 Il rito indiano del tè della pace di Luca Nesler
8 PROVOCAZIONE di Andrea Cangiotti
9 La spintarella di Matteo Mantoani

Ora passo ai commenti (domanda: devo inserirli anche nei vari thread?).
Devo dire che questa era la prima volta che mi son trovato a commentare/giudicare racconti di altri ed è stato veramente difficile riuscire a scrivere qualcosa di decente. A dire la verità, purtroppo, non credo neppure di esserci riuscito fino in fondo.
Sicuramente dovrò esercitarmi per tentare di raggiungere il livello di profondità e competenza di alcuni commenti che ho letto nei vari thread.
(Lo stesso vale per i racconti. Da alcuni ho solo da imparare. Spero di avere la costanza e la capacità per farlo).
Intanto vi ringrazio per l’opportunità.

Comunità di Maurizio Ferrero
Il racconto che mi ha impressionato di più. Triste, misterioso, di non facile lettura, per nulla scontato. Forse la morale finale è un qualcosa di più che poteva essere evitata, ma è solo un dettaglio in un racconto che mi ha decisamente colpito per l’atmosfera che sei riuscito a creare e per come sei riuscito a sviluppare il tema. Veramente complimenti!

La casa del nonno di Giuliano Cannoletta
Bella la descrizione e la presentazione dei personaggi. Ci sono alcuni vocaboli che non avrei usato ma solo per un mio gusto personale (baccano del motore, partorisce, dare un sorso).
Anche la storia e la “morale” mi sono piaciute molto: non sempre il progresso è buono, a volte le radici vanno mantenute. Complimenti anche per i dialoghi molto verosimili. Bel racconto.

Nonno sabbia di Alvin Miller
Situazione già vista e letta più volte, ma che mi è sembrata sviluppata bene al di là degli appunti che ho visto in altri commenti.
Mi è piaciuta molto l’idea della talpa ciclope per farti entrare in un futuro distopico che può fare immaginare una catastrofe e una mutazione negli animali che il nonno, comunque, decide di accettare per restare ancorato alle sue radici.
Racconto perfettamente in tema con quanto richiesto.
.

Dieci giornate di Francesco Battaglia
Bella l’idea di raccontare la genesi del Decamerone dal punto di vista dell’autore.
Alcuni passaggi non mi sono proprio chiari (“neanche stavolta si convinse” di cosa? Non sono riuscito a capirlo. Anche la dedica alle donne nel finale non mi era chiara ma ora ho letto la tua spiegazione e l’ho compresa). L’attinenza con il tema mi è sembrata un po’ forzata.
Leggendo poi i commenti degli altri ho capito anche cosa non mi convinceva del tutto (narrato/mostrato etc) ma non ripeto quanto già scritto da altri.


Fotosintesi stellare di Roberto Riccioli
Il tema è stato proprio preso alla lettera ma senza cadere nella banalità. Non mi ha convinto molto la parte dei dialoghi dei due adolescenti che mi è sembrata troppo finta e artefatta,. Anche alcuni pensieri della pianta aliena non mi sono sembrati coerenti all’interno del racconto. L’idea, però, è bella e meriterebbe di essere sviluppata in un racconto più lungo.

L’ultima festa di Filippo De Bellis
Mi è piaciuto molto l’uso del dialetto. Bella la trama, ma ho trovato che hai cercato di mettere troppi personaggi e troppi avvenimenti. Concentrarsi su meno cose per approfondire di più avrebbe reso la lettura nel complesso più fluida e valorizzato di più questo racconto perfettamente attinente al tema proposto.

Il rito indiano del tè della pace di Luca Nesler
Il racconto scorre molto bene e i dialoghi sono molto serrati (a volte anche un po’ troppo). La trama mi è sembrata forse un po’inverosimile e anche il collegamento al tema proposto mi sembra leggermente tirato per i capelli. In ogni caso, con quattro ore di tempo sei riuscito a descrivere una bella situazione e mi son divertito a leggerlo.


Provocazione di Andrea Cangiotti
Un’idea interessante per il tema proposto che con più tempo e, forse, con più caratteri avrebbe potuto essere sviluppato in modo migliore. Troppo veloce il passaggio alla rabbia per i commenti odiosi visto era proprio quello che il protagonista stava cercando.
Anche il finale, secondo me, poteva essere sviluppato in modo diverso.


La spintarella di Matteo Mantoani
Il racconto, anche se ben scritto, non mi ha colpito. La figura di un amico che regala un abbonamento mensile per un bordello e proprio nella città che il protagonista aveva abbandonato, non mi è sembrata una grande idea.
Tra l’altro perché poi in quella città? Non era meglio farlo con un bordello in zona visto che aveva deciso di tornare alle sue radici?
Tralasciando le battute, posso solo dire che il tentativo di virare sul comico/grottesco non mi è sembrato molto riuscito senza nulla togliere alla capacità di scrivere che sicuramente c’è. Sono sicuro che, in futuro, quando leggerò un altro tuo racconto mi piacerà.

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StefanoPais
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Re: Gruppo PRINCIPESSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » sabato 20 marzo 2021, 15:45

Ecco la mia classifica, molto sofferta per le posizioni centrali, bravi tutti comunque.
1) Nonno Sabbia
2) L'ultima festa
3) Comunità
4) La casa del nonno
5) Il rito indiano del tè della pace
6) Dieci giornate
7) La Spintarella
8)PROVOCAZIONE
9)Fotosintesi Stellare

1) Nonno Sabbia
Ciao Alvin,
Solita premessa mi sono concentrato sul film mentale.

La talpa-ciclope guizza fuori dalla sua tana, il suo unico occhio perlustra i dintorni. Mi nota seduto per terra e si paralizza. Con quel corpo rotondo e nudo, sotto il sole arancione del deserto, sembra a tutti gli effetti una roccia. Io però la vedo, così come vedo tante altre cose, al contrario di quanto pensano gli altri. E le sento anche, li sento quando parlano alle mie spalle, quando mi accusano di aver perso la testa, di non essere più quello di un tempo. Non vogliono capire, proprio non ci arrivano. Avrò anche le gambe doloranti, a volte perdo anche qualche colpo, ma sono ancora in me!


Il mostrato c'è, ma ho notato alcune sbavature, ad esempio se mi dici che è una talpa-ciclope non mi serve il dettaglio dell'unico occhio.
Quando fai il paragone con la roccia mi suona ai limiti del raccontato, servirebbe un gancio migliore per fare la descrizione dell'animale.
Il flusso dei pensieri funziona.
Purtroppo, non dai altri dettagli che mi facciano capire perchè gli interessino, così perchè non fai capire perchè se ne debbano andare oltre all'accenno alla siccittà crescente e questo lascia il conflitto molto basso.
L'atmosfera triste si percepisce molto bene.
In generale mi sembra che tu avessi in mente un mondo intero di cui però non hai saputo trasmettere i dettagli che avrebbero dato spessore al racconto.
2) L'ultima festa
Ciao Filippo,
Come per tutti gli altri ti avviso che mi sono concentrato sul film mentale prodotto dalla storia.
Non avrei iniziato con una battuta e avrei aggiunto alcuni dettagli in più per caratterizzare il luogo ma il film mentale parte abbastanza chiaramente.
Peccato per il raccontato che rovina l'immersione e fa sembrare di assistere da fuori a quello che succede al professore.
La storia è interessante ma i molti stacchi fanno sembrare la notte infinita.
Mi è piaciuta anche la scelta del dialetto semplificato.

3) Comunità
Ciao Maurizio,
bando agli indugi, sei il primo.
Idea molto interessante ma sicuramente sacrificata a causa dei limiti spazio/temporali della sfida.
Mi concentrerò sul mio film mentale, non sullo stile che ho trovato piacevole.

Who? Where? When?

Strisciamo sulla terra umida, privi di gambe e braccia.
L'aria è pesante, la notte ci avvolge come un sudario bagnato.
Non esiste momento migliore per allargare la Comunità.

Nella prima riga mi dici cosa non devo immaginare ma non ho un aggancio per iniziare a immaginare qualcosa, l'unico dettaglio visivo in tutto il racconto riguardo a questa mente alveare è una radice che cresce, correggimi se sbaglio.
Nella seconda riga capisco che è notte ma gli altri dettagli non mi danno nessun aggancio, mi sono immaginato una palude in una afosa notte estiva, ci ho beccato?
La terza riga ho cominciato a pensare che fossero sanguisughe, per immaginare qualcosa.

«Giuro sui diavoli dei crocicchi e sugli spiriti della tenebra che ve ne pentirete. Verrà il giorno in cui la vostra malevolenza vi si rivolterà contro. Allora non potrete fare a meno di essere ospitali con chi è lontano da voi.»

Questa è stata problematica, perchè ho pensato che la strega fosse in scena e parlasse, se è un ricordo e lui sa esattamente le parole usa lo standard che hai scelto per i pensieri, altrimenti il discorso indiretto libero va bene è solo una battuta di dialogo.

La Comunità siamo noi. Siamo l'arbusto nato dalla negazione e dalla chiusura mentale.

Questo più che un pensiero filtrato dal pdv mi sembra una descrizione fatta dalla propaganda avversa, non mi è chiaro cosa pensa di sè stesso, si odia ma non può evitare di accrescersi per una sorta di compulsione?

Infine, non mi arriva la sofferenza e lo sforzo per controllare i ribelli. Io mi sarei concentrato di più su questo aspetto e avrei tagliato l'omicidio che non mi sembra il focus del racconto.

Se ho male interpretato qualcosa o se vuoi chiarimenti sono a disposizione.
Stefano

4) La casa del nonno
Ciao Giuliano,
Solita premessa per tutti, mi sono concentrato sul film mentale che la storia crea.

Una nuvola di polvere grigia si avvicina lungo la strada, il baccano del motore è sempre più forte.
Il suv nero si ferma a pochi metri dalla veranda. Io continuo a dondolarmi sulla sedia di vimini.


Sono pignolo perdonami, in queste due righe sono balzato dentro e fuori dal suv prima di arrivare sulla veranda, se aprivi con la sedia a dondolo per poi mostrare il suv che alza il polverone si intuiva prima che il punto di vista osserva la macchina arrivare.

L'empatia è costruita bene.

5) Il rito indiano del tè della pace
Ciao Luca,
come per gli altri mi concentro sull'avvio del film mentale.
Ci sono pochi dettagli ambientali per collocare la scena, sono nella cameretta della ragazza? in cucina? in seguito di ci che sono a un piano superiore quindi l'idea della cameretta sembra confermata ma da come descrivi la caduta ho pensato fossero seduti per terra... mi sono sentito confuso.


Maya si umettò le labbra. Doveva distogliere lo sguardo dalla tazza, doveva stare calma. «Insomma, era per chiederti scusa.»
Roberto piegò la testa sul tavolo. Perché non beveva?
Ester si mangiava le unghie come se fossero state di caramello. Maya le prese una mano. «Vero Ester? Ci siamo pentite.»

Qui oltre a far dubitare di chi sia il punto di vista tra i tre, non dici quello che il punto di vista sa e che dovremmo sapere anche noi, finchè non hai detto che era un filtro magico anche io pensavo fosse un lassativo. Immagino fosse il risultato che volevi ottenere ma avresti dovuto scegliere un altro punto di vista per creare questo effetto, altrimenti cacci il lettore fuori dal punto di vista.

Nel litigio tra le due ragazze io avrei messo qualche azione in più, per evitare il ritmo sincopato.

In generale hai saputo rendere interessante e frizzante un racconto che facilmente poteva suonare fiacco, anche se è un po' stereotipato.


Il flashback è completamente disancorato dal contesto, anche qui era facilmente risolvibile facendo parcheggiare il suv sotto un albero e aprendo il ricordo mostrando il nonno che lo pianta anni prima e lui piccolo accanto.

Poi ci spostiamo in casa, qui potevi con pochi dettagli mostrare la casa di campagna e la malinconia del protagonista.

Anche tu nascondi al lettore qualcosa che il personaggio sa, li manderà a gagare fuor di metafora, questo non aiuta l'immersione ed è sempre facilmente risolvibile mostrando il protagonista preparare la tisana e come reazione all'arroganza dei parenti aggiungere il lassativo all'ultimo.

Purtroppo, tempo e spazio sono tiranni in questa sfida.

6) Dieci giornate
Ciao Francesco,
anche a te faccio la mia premessa, mi concentro sul film mentale che ho vissuto. Sono molto pignolo, scusa.

Il puzzo dei cadaveri rendeva l’aria della stanza irrespirabile. Visti così, distesi insieme sul lettone sfatto, Bice e Boccaccino sembravano in pace.
Rincantucciato in angolo della stanza, Giovanni li guardava dormire. Si soffermò sul colorito cereo, annerito qua e là da macchie livide;


Nelle prime due righe ho pensato che lui fosse l'assassino o qualcuno che li trovava, poi scopro che sono i genitori morti (a questo punto non si sa ancora di cosa) e lui che è prostrato dal dolore. Davvero qualcuno che vede un caro morto sul letto pensa a lui come un cadavere come se non lo riconoscesse? tu lo sai perchè hai progettato la storia il lettore no e questo costringe a riavviare il film mentale ogni volta che aggiungi qualcosa che hai taciuto in precedenza.

...sentì il silenzio che segue l’agonia.


Mi suona tantissimo di narratore onnisciente che si intrufola nei pensieri del personaggio e li racconta al lettore.

Detto questo l'idea mi è piaciuta molto, il racconto si lascia leggere anche se oscilla troppo tra mostrato e raccontato.

7) La Spintarella
Ciao Matteo,
Ho deciso di concentrarmi principalmente sul film mentale per le mie valutazioni a questo giro.
Avresti potuto definire meglio l'ambiente per trasmettere nostalgia e trasandatezza che si associano bene ad un aspirante suicida.
ho trovato la storia un po' fredda, avresti potuto scegliere un momento più caldo, con più conflitto per valorizzare la drammaticità della situazione.
Il finale nonsense arriva troppo inaspettato, se amava così tanto la moglie da pensare di non poter vivere senza davvero gli basta vedere due tette su un catalogo per cambiare idea?
Gli em dash fanno sembrare il dialogo sincopato ma il tono delle battute è lento, mi ha creato un po' di dissonanza.

8)PROVOCAZIONE
Ciao Andrea,
la premessa al mio commento è che mi sono concentrato sul film mentale.
Non ho molto da dire perche è tutto un flusso di pensiero senza alcun dettaglio a cui attaccarmi per immaginare la scena. Il primo dettaglio sono i cuoricini che formano la scritta benvenuto a metà racconto, se il cervello non assegnasse in automatico uno scenario stereotipato sarebbero pensieri nel vuoto.
Secondo me avresti trasmesso molto meglio il conflitto facendo dialogare il protagonista e il regista con dettagli concreti avresti dato molta più forza al messaggio.
Trovo in generale confuso il testo e il finale ti butta fuori, il primo modo per risolvere che mi viene in mente è iniziare con lui che butta un copione sul letto e si lamenta del titolo prima di chiamare il regista.

9)Fotosintesi Stellare
Ciao Roberto,
Purtroppo, ho avuto molta difficoltà a immaginare qualcosa, all'inizio pensavo fosse un diario in cui dai un sacco di dettagli che non servono a mandare avanti la storia che in realtà inizia quando salta dal furgone, tutto quello che c'è prima è un riassunto delle puntate precedenti molto confuso e in cui l'alienità del protagonista non emerge.
L'idea ha del potenziale ma c'è tanto lavoro da fare.

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Re: Gruppo PRINCIPESSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » domenica 21 marzo 2021, 8:21

Complimenti a tutti e come ogni volta stilare la classifica è dura.
Ecco qui:
1. La casa del nonno
2. Comunità
3. Nonno sabbia
4. Fotosintesi stellare
5. Il rito indiano del te della pace
6. Dieci giornate
7. Provocazione
8. La spintarella
9. L'ultima festa

1. La casa del nonno
Ciao Giuliano.
Un testo scorrevole, semplice, immersivo e con buoni dettagli. Io personalmente avrei preferito che non ci fosse il flashback perché non dà niente in più alla storia: si capiva già dall'inizio che la sorella voleva vedere abbattere quella casa e che non le piaceva stare lì e avrei fatto meno fulmineo il risultato della tisana (anche perché con beve dal bicchiere pensavo acqua più che una tisana che di solito si beve in tazza).
Piccolezze però. Complimenti.

2. Comunità
Ciao Maurizio.
Idea brillante e fuori dai soliti cliché legati a questo tema.
Un unico appunto, ma abbastanza importante: non si capisce chi o cosa siano a condurre la narrazione. Fino a circa metà non abbiamo nessuna idea di ciò che sono, anzi ci dai idee contrastanti perché dice che sono senza gambe e senza braccia, ma si arrampicano sulla finestra. Sicuramente il limite di caratteri ha fatto il suo, ma è un vero peccato perché l'idea di fondo era molto buona. Molte cose restano in sospeso e dai il compito al lettore di riempire i vuoti. Peccato davvero.

3. Nonno sabbia
Ciao Alvin.
Un buon testo, abbastanza fluido e con buoni dialoghi. Il tema è centrato, anche se non particolarmente innovativo. Mi è piaciuta la caratterizzazione del nonno, i suoi pensieri connessi e sconnessi (come solo gli anziani hanno) e l'amore che traspare per la nipote.
Il problema principale è che non sembra esserci un conflitto per il protagonista finché non dice alla nipote che non vuole avere come ultimo ricordo lei che piange. Lui ha già preso la sua decisione. Forse se avessi fatto vedere il momento in cui loro discutono perché si devono spostare allora forse sarebbe risultato più vivace.

4. Fotosintesi stellare
Ciao Roberto.
Un buon pezzo con protagonista una pianta aliena, pensante (forse più di noi) che ha disavventure girovagando per l'Italia. Ci sono però alcuni punti che mi hanno lasciato un po' perplessa.
Ad esempio quando incontra i “due terrestri in età puberale”: dovrebbe stare più attento a come si muove (specie perché se è in una cittadina di periferia di campi o zone verdi ce ne sono quindi poteva scendere in un altro punto). Inoltre subito non ho capito che i due stavano ascoltando musica quindi subito mi ha stranito.
Poi la parte in cui è nella stanza della ragazza, non capisco la cosa del nome e come lui possa pensare di “mettere radici”in un pianeta di scimmie evolute.
Tema centrato, ma forse un po' scontato.

5. Il rito indiano del te della pace
Ciao Luca. Dopo la lettura da beta, ti leggo anche qui.
Tu hai uno stile fluido, intenso, immersivo (anche in terza persona e non a tutti viene bene) e una buona caratterizzazione dei personaggi (anche se in così poco spazio si fa fatica).
Tuttavia il tema l'ho visto un po' forzato e ho dovuto rifletterci un po' per capire come volessi far passare il messaggio. Peccato per il modo di scrivere che hai è veramente buono.
Morena

6. Dieci giornate
Ciao Francesco.
La narrazione in terza persona ti ha tratto in inganno e c'è più raccontato di quel che mi potrei aspettare. Peccato perché la prima riga mi faceva sperare che fosse in prima, ma così non è stato. Un consiglio: se non vuoi scrivere bestemmie, non dire che il protagonista bestemmia, perché è la parte di raccontato più brutta. Detto questo, il tema ci può stare, ma solo i nomi dei genitori non ci fanno capire in che periodo siamo e questo crea un grosso divario tra ciò che si legge e ciò che ci stiamo figurando.

7. Provocazione
Ciao Andrea.
L'idea di base era anche buona, ma, mi dispiace, secondo me non l'hai applicata nel migliore dei modi. La narrazione è discontinua, un po' lenta e la caratterizzazione del personaggio è un po' strana. Ha due lauree, un master, ma fa l'attore e non sa come interpretare un cattivo? In più è lui che dice al regista quale sarà il suo prossimo protagonista e il titolo del film?
Poi alcune parti di raccontato per spiegarci lui chi è e cosa fa, mi hanno veramente buttato fuori dal testo. Peccato.

8. La spintarella
Ciao Matteo.
Ho letto il tuo brano e purtroppo non mi ha convinto molto. Il tema “mettere radici” è appena sfiorato per dire farsi una famiglia, ma viene buttato in mezzo a un dialogo che non brilla molto (anche perché sono degli infodump per permetterci di capire cosa sia successo prima). In più il finale si discosta totalmente da quello che ci aspetteremmo. Poteva essere un finale a effetto, ma così non è stato. Secondo me non sei entrato in empatia con il protagonista nemmeno tu.

9. L'ultima festa
Ciao Filippo.
Mi dispiace, ma non mi è piaciuto. Lo stile non mi ha convinto perché è tutto un racconto di un narratore esterno, i dialoghi sono scontati e i personaggi sono molti e per nulla caratterizzati.
Sinceramente faccio anche fatica nel vedere il tema perché non hai praticamente detto nulla di questo Lauro o del rituale. Una specie di riassunto di un testo molto più lungo.

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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: Gruppo PRINCIPESSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » domenica 21 marzo 2021, 15:54

In tutte le precedenti edizioni, ho sempre avuto qualche difficoltà nei piazzamenti, limitandomi ad avere le idee chiare soltanto sul posizionare un racconto nella parte alta o bassa della classifica. Questo mese, invece, mi sono trovato di fronte a un gruppo con un racconto che eccelle in maniera prepotente su tutti gli altri, seguito da pezzi, non me ne vogliano gli altri, di livello più basso e caratterizzati ognuno da qualche criticità, chi nello stile, chi nel contenuto (e in un paio di casi, purtroppo, su entrambi i lati).
Come sempre, i commenti che seguono rappresentano soprattutto una motivazione sul perché dei miei posizionamenti. Per i commenti dettagliati (e spaccaballe) rimando invece ai post dei singoli racconti.
Detto questo, ecco la mia classifica di marzo.

1. Comunità – Maurizio Ferrero
► Mostra testo

2. Il rito indiano del tè della pace – Luca Nesler
► Mostra testo

3. L’ultima festa – Filippo De Bellis
► Mostra testo

4. Dieci giornate – Francesco Battaglia
► Mostra testo

5. La casa del nonno – Giuliano Cannoletta
► Mostra testo

6. Nonno Sabbia – Alvin Miller
► Mostra testo

7. La Spintarella – Matteo Mantoani
► Mostra testo

8. Fotosintesi Stellare – Roberto Riccioli
► Mostra testo

9. PROVOCAZIONE – Andrea Cangiotti
► Mostra testo
lupus in fabula

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Andrea Furlan
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Re: Gruppo PRINCIPESSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » domenica 21 marzo 2021, 23:55

Come.mi è già capitato per altri contest, anche in questo caso tutti i racconti mi hanno trasmesso qualcosa di interessante e degno di nota, che sia l'atmosfera, l'idea di fondo, l'ambientazione o l'intreccio. Alcuni che ho letto mi hanno fatto esclamare diversi Wow! Credo che il tema sia sempre stato colto in modo comunque positivo. Bravissimi a tutti!

La.mia classifica:
1 - Maurizio Ferrero - Comunità
2 - Proelium - Dieci giornate
3 - Luca Nesler - Il rito indiano del tè della pace.
4 - Giuliano Cannoletta - La casa del nonno
5 - Matteo Mantoani - La spintarella
6 - Roberto Riccioli - Fotosintesi stellare
7 - Andrea Cangiotti - Provocazione
8 - Filippo de Bellis - L'ultima festa
9 - Alvin Miller - Nonno sabbia

Ed ecco i commenti

Maurizio Ferrero - Comunità

Ciao Maurizio,
Complimenti per l'ottimo racconto! L'incipit mi ha destabilizzato da subito inserendomi nell'atmosfera horror. I fatti si dipanano spiegando gradualmente cosa è successo, il conflitto fra i diversi occupanti della Comunità aggiunge interesse. Ho trovato solo alcune parti non chiare, ma che non distraggono dalla tensione che hai saputo creare. Quello che mi è arrivato di più è il senso di disagio e paura che immagino volessi generare. Bravissimo!


Matteo Mantoani - La spintarella

Ciao Matteo,
Ho trovato il tuo racconto ben costruito e ben scritto, formalmemte senza alcun errore. Riesce a creare curiosità e suspense, mi sono davvero chiesto cosa contenesse il pacchetto. La rivelazione finale ci sta nel registro e nell'intreccio. Però devo dire che mi sarei aspettato qualcosa di più interessante una volta svelato il contenuto. Mi ha fatto un po' l'effetto dei due film di Kill Bill quando li ho visti la prima volta: un sacco di aspettativa che viene un po' ridimensionata nel finale.


Luca Nesler - Il rito indiano del tè della pace.

Ciao Luca,
Complimenti per questo racconto ironico e scanzonato, direi quasi ignorante come solo gli adolescenti possono essere. Mi ha fatto divertire molto. Non ho alcuna critica da portare tranne il fatto che fra i tre personaggi non ho capito subito chi fosse il punto di vista, ma è bastata una seconda lettura dell'incipit per chiarirlo. Il resto scorre benissimo, bravo!


Giuliano Cannoletta - La casa del nonno

Ciao Giuliano,
Bravo, il tuo racconto fila via piacevole e veloce, semplice ma efficace. Mi ha dato un'idea di Western moderno, da classico film americano ambientato nel deserto del Nevada. Non ho molte
critiche da fare tranne qualcosa di puramente professionale (sono un agronomo): rarissimo, quasi impossibile trovare campi interi di valeriana e di senna (Cassia angustifolia). Quest'ultima pianta, dalle fantomatiche proprietà lassative, non la conoscevo per niente e ho dovuto cercarla su google... magari avrei usato piante più comuni oppure indicato che erano spontanee (comuni nella zona) e non coltivate.


Dieci giornate di Proelium

Ciao Francesco,
Complimenti per il tuo racconto. Mi è piaciuto molto lo stile, adatto alla storia e al periodo che evidentemente conosci bene. Bellissima l'idea che scrivere le storie che gli montano dentro é la salvezza per il protagonista. Non ho molte note negative da segnalare, ottima prova!
Unico appunto, perché l'immagine dell'albero alla fine è centrale nel rispettare il tema e chiarire il finale, chiarirei questa frase:

"Mangiò all’aria aperta, si diede piacere e si coricò sotto un albero fronzuto, fiorente. Appoggiò la testa su un bozzo comodo, alzò lo sguardo fino ai rami:..."

Se l'albero è "fiorente" e ha le foglie, i rami non si vedono completamente. Forse potresti indicare che la scena si svolge in inverno.

Nonno sabbia di Alvin Miller

Ciao Alvin,
Ho trovato il tuo racconto ben scritto e scorrevole, ma un po' incompiuto. Mi ha destato una moderata curiosità che non viene soddisfatta. Il motivo o conflitto di base non emerge, a parte la separazione fra nonno e nipotina. La domanda chiave è: perché la famiglia deve partire? Probabilmente a causa della siccità, ma serve più contesto a mio avviso. Poche parole sarebbero state sufficienti per chiarirlo. Ho letto dalle tue risposte ai commenti che il contesto è fantasy, ma l'unico elemento che lo suggerisce è la presenza della talpa ciclope. Altrimenti potrebbe essere fantascienza, forse anche Western. Ancora una volta chiarirei meglio.


Provocazione di Andrea Cangiotti

Ciao Andrea,
Devo dire che ho avuto qualche difficoltà a entrare nel tuo racconto, credo per una fondamentale distanza fra i sentimenti di rabbia provati dal protagonista e il registro della storia. All'inizio deve convincersi a provare il male e cerca di farlo anche tramite un certo autolesionismo, ma a mio avviso i fatti che gli succedono non sono sufficienti per supportare questa idea, neanche quando viene attaccato sul sito. Concordo con altri nel fatto che la frase finale che dovrebbe ricucire la storia è troppo esterna al punto di vista. Forse potresti ottenere un effetto migliore inserendo la rivelazione nella telefonata col regista. Qualcosa che Simone dice, tipo "Adesso che mi hai raccontato la tua esperienza, so come chiamare il film: L'odio corre sul web" o qualcosa del genere. Se ti piace questa idea, potresti seminare prima l'indizio che il regista non ha ancora un'idea chiara sul taglio da dare alla sua opera.


L'ultima festa di Filippo de Bellis

Ciao Filippo,
Ho apprezzato l'atmosfera che hai saputo creare in questo racconto "rurale". Buona l'ambientazione, il dialetto, alcuni dialoghi e scene che ho trovato molto vivide. Da qui il tema centrato, per aver caratterizzato un posto con radici ben piantate nel terreno e nella società del posto. Meno buono l'intreccio che a mio avviso è inconcludente: perché il protagonista è oggetto di una formula magica? Che cos'è questo "Lauro"? Servono per rendere l'idea generale oltre a far capire il contesto? Il conflitto che muove la storia è solo il senso di abbandono del protagonista che torna a Torino dopo tanti anni? Secondo me hai anche introdotto troppi personaggi che vengono nominati ma non fanno nulla per fare avanzare la storia.


Fotosintesi stellare di Roberto Riccioli

Ciao Roberto,
Un racconto fresco e interessante, ottimo registro ironico che riesci a reggere bene (e non mi sembra facile). Mi è piaciuta in particolare la scena dei due ragazzi e del broccolo che cammina... Credo però che avresti potuto dividere di più il punto di vista allucinato dell'alieno vegetale senza " inquinarlo" con elementi di senso comune. Avrei separato più nettamente la sua narrazione vedendo i posti in cui si muove come una lente distorta, ma facendo capire cosa gli succede. Riuscire a farlo in modo più efficace gli darebbe un grandissimo valore aggiunto.
Sul finale sono un po' dubbioso: ho colto la citazione ma non mi sembra utile per la storia. Forse puoi limitarti a spiegare che l'alieno trova finalmente un posto dove si sente protetto dalla ragazza e dalle sue piante, finalmente in grado di fare la fotosintesi stellare.
Ultima modifica di Andrea Furlan il mercoledì 24 marzo 2021, 16:44, modificato 2 volte in totale.

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AndreaDeAgnoi
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Re: Gruppo PRINCIPESSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » martedì 23 marzo 2021, 9:30

1) La Spintarella, di Matteo Mantoani
2) Comunità, di Maurizio Ferrero
3) Il rito indiano del tè della pace, di Luca Nesler
4) Dieci giornate, di Francesco Battaglia
5) Fotosintesi Stellare, di Roberto Riccioli
6) La casa del nonno, di Giuliano Cannoletta
7) L’ultima festa, di Filippo De Bellis
8) Nonno Sabbia, di Alvin Mille
9) PROVOCAZIONE, di Andrea Cangiotti


1) La Spintarella, di Matteo Mantoani
Mi è piaciuto il tuo racconto. I dialoghi tra i due sono ben costruiti, un bel botta e risposta, si sente l’amicizia che gli unisce trasparire con forza e chiarezza. La scena iniziale però manca di un luogo, sarebbe stato carino ambientare in un luogo concreto il dialogo, magari qualcosa che tematicamente si legasse alla sua tristezza e vicinanza all’autodistruzione: la cucina disordinata, un ponte, un silenzioso bar poco frequentato. Il finale ottimista mi è piaciuto, per come chiude la vicenda senza lasciare troppo all’immaginazione (temevo avresti chiuso con il pacchetto non aperto e accantonato in un mobile, segno dell’abbandono completo della vita da parte del protagonista, invece un po’ ci crede ancora, evviva!)

2) Comunità, di Maurizio Ferrero
Questo racconto è un sacco interessante. Adoro il punto di vista del mostro, come lo hai costruito e la sua identità, una maledizione lanciata su degli abitanti di un villaggio mi sembra di capire. Le metafore e il tono richiamano molto la natura arborea e del mostro, seppur all’inizio mi stavo immaginando qualcosa di simile ad un serpente - e stavo per appuntarmi che la mancanza di braccia e gambe non è una normale osservazione sul proprio stato ad uno serpente, ma poi la natura del mostro si è fatta più chiara - forse avrei dato qualità floreale fin dalla prima frase, assieme al far notare l’assenza degli arti degli uomini che furono.
Un’altro appunto che vorrei farti è che il modo con cui la creatura pensa è un po’ troppo vicina a quello di un proclama o di un resoconto di una vicenda, piuttosto che del vissuto immediato del mostro. Vorrei farti un esempio concreto:
“L’aria è pesante, la notte ci avvolge come un sudario” -> Avrei visto meglio dei dettagli, sulle foglie/rami/miscela di interiora umane che gocciolano di condensa, o qualcosa sui pori con cui la creatura respira fare fatica ad assorbire l’aria
“Le imposte sono spalancate, l’afa estiva spinge gli uomini ad essere meno prudenti.” Sembra più l’indicazione da un documentario, che un pensiero di una creatura affamata di nuove anime.
“La comunità siamo noi. Siamo l’arbusto nato dalla negazione e dalla chiusura mentale.” A chi si sta rivolgendo il pensiero della creatura? È un monito ad Adelina? O è un annuncio al pubblico ad un comizio?
Insomma, non vorrei suonare troppo aspro da queste osservazioni, ma volevo esprimere in un modo chiaro quale origine avesse il senso di stranezza che mi comunicava il testo... Forse è anche il racconto su cui ho espresso un commento più articolato perchè è uno di quelli che mi ha preso di più, e desideravo contribuire con un parere che spero possa darti qualche idee per sperimentazioni future!

3) Il rito indiano del tè della pace, di Luca Nesler
Mi è piaciuto il tono del racconto e l'interazione tra le due streghette. Una storia diretta e senza troppi fronzoli, chiara. Mi hanno fatto storcere un po' il naso un paio di cosette: l'ingenuità del ragazzo, che si fa abbindolare da due tipe così losche (ma ehi, magari è stupidotto di suo, magari le streghette son due belle gnocche e lui è pur sempre un maschietto adolescente), e il finale poco ardito. Visto il crescendo di disgrazie, c'avrei visto bene un finale in cui il ragazzo c'avesse davvero lasciato le penne! Sarebbe stato molto dark humor, in linea con la premessa.

4) Dieci giornate, di Francesco Battaglia
Trovata molto intelligente, mi è piaciuta un sacco l’idea. Mi ha inizialmente spiazzato l’italiano aulico del parlato, ma ho atteso prima di lamentarmi mentalmente della cosa... per fortuna! Forse sono un po’ ottuso io, ma quando sono arrivato alla rivelazione finale mi ha fatto sorridere, complimenti!
Ho apprezzato il conflitto interiore del protagonista, nonostante -soprattutto per la prosa breve- prediliga conflitti più esterni e chiari.
Sulla costruzione del testo, sono sicuro che tu possa rifinirlo di più.
Sull’immagine finale dei rami come radici piantati in cielo, non la vedo funzionare troppo bene, dato che poco prima viene detto che è un albero fiorente. Forse l’avrei vista funzionare di più con un albero spoglio, in inverno!
Ho intuito altri modi, meno evidenti, con cui hai legato il racconto al tema del contest, ma quest’immagine finale diciamo che l’ho trovata un po’ una forzatura.

5) Fotosintesi Stellare, di Roberto Riccioli
Molto carina, mi piace come hai strutturato il racconto. Il conflitto con la gang forse è un po’ debole, se la cava molto facilmente l’alieno piantina, avrei creato più tensione e l’avrei tenuto un po’ di più sulle spine. Mi hanno fatto storcere un po’ il naso i frequenti riferimenti pop, che sono molto difficili da mantenere sempreverdi e comprensibili a tutto il pubblico (però visto il tono e i riferimenti utilizzati forse sono azzeccati per il target).
Bel finale, che riesce a legare con il tema proposto dalla sfida. Spero di rileggere presto qualcosa di tuo!

6) La casa del nonno, di Giuliano Cannoletta
Mi è piaciuta come storia, una bella storia ironica e lineare, che nella sua semplicità è molto chiara e aderisce perfettamente al tema, mostrando il conflitto tra le due sorelle come i due opposti del tema: il mettere radici e l’allontanarsi.
I personaggi soffrono un po’ dell’essere molto caricaturali, la donna di campagna contro la donna di città con il fidanzato sottomesso. I dialoghi pungenti mi sono piaciuti.
Complessivamente l’ho letto molto volentieri, seppur fosse un po’ scontato l’esito del finale.

8) Nonno Sabbia, di Alvin Mille
Non mi ha lasciato molto come storia, apprezzo un sacco l’interiorità del personaggio e l’aderenza al tema ma manca qualcosa che sproni ad avanzare nella lettura, e quando ci si aspetta qualcosa non arriva nulla. Perché il vecchio dovrebbe partire? Cosa sta minacciando la terra? L’avanzamento del deserto, l’assenza di risorse, acqua, cibo? Perché i genitori della bambina non provano a fare qualcosa di più per aiutare il vecchio, se credono che sia tanto cocciuto solo per la senilità? Perché non mostrare piuttosto come la nipote non voglia abbandonare il nonno facendola litigare con i genitori?
Così com’è messa la storia è molto piatta, e sembra più la conclusione di una storia più lunga che non una storia contenuta in se stessa, o perlomeno questa è l’impressione che mi dà.

7) L’ultima festa, di Filippo De Bellis
Sinceramente ho capito ben poco di quale fosse il nocciolo del racconto. Capisco sia la storia di questo professore che dice addio ad una comunità che l’ha accolto, ma non sento alcun conflitto netto trasparire dalla storia. Il professore è evidentemente dispiaciuto di abbandonare tutti e tornare nella sua città, ma non ci sono ostacoli vero, o ripensamenti di abbandonare tutto per rimanere. Non ho nemmeno chiaro perché debba tornare. La storia vuole fare leva sui sentimenti, ma manca qualcosa perché faccia presa sul lettore.

9) PROVOCAZIONE, di Andrea Cangiotti
Non mi ha per niente convinto come racconto, principalmente per il contenuto. Ti riassumo quello che mi ha distratto dall’apprezzare la storia in forma di domande. L’attore decide la trama del film? Perché, se trova tanto importante per lui questo amico deceduto, lo dovrebbe usare come foto per un profilo falso piuttosto di usare una foto stock di un modello preso da internet? Perché dovrebbe prenderla così sul personale, dato che la gente che commenta non sa che stanno insultando una persona cara che gli è venuta a mancare? Davvero del flame su internet è la radice del male? Rimanendo in tema con il contesto del racconto, la prima impressione che ho avuto sul protagonista è stato un “OK BOOMER”.
Una cosa che avrebbe migliorato il realismo della vicenda sarebbe stato dare un nome proprio al social in questione, invece che rimanere nel vago e farlo spiegare dal personaggio in modo così astratto. Non comprendo nemmeno perché il protagonista se la fosse così tanto presa con il consiglio del regista per calarsi nella parte, tanto da farlo “pulsare di rabbia”.

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Davide_Mannucci
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Re: Gruppo PRINCIPESSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » martedì 23 marzo 2021, 22:31

Prima della classifica, una premessa. Dal secondo al sesto posto è stato difficile fare una classifica e la differenza l'hanno fatta dei dettagli trovati con la lente d'ingrandimento.
Ed eccola:

1) Comunità di Maurizio Ferrero
2) La spintarella di Matteo Mantoani
3) PROVOCAZIONE di Andrea Cangiotti
4) Il rito indiano del tè della pace di Luca Nesler
5) La casa del nonno di Giuliano Cannoletta
6) Dieci giornate di Francesco Battaglia
7) L'ultima festa di Filippo De Bellis
8) Fotosintesi stellare di Roberto Riccioli
9) Nonno sabbia di Alvin Miller


1 - Comunità
Ciao Maurizio! Sempre un piacere leggerti.
Comincio col dire che questo non è un racconto buono e neanche ottimo. No, questo supera l’eccellenza e le fa mangiare la polvere. Almeno dal mio punto di vista, si intende. Da premiare la sperimentazione, mi piace osare e infatti anche il mio racconto è stato un osare. Tu hai osato e lo hai fatto con risultati superbi. Già il NOI narrante è uno spettacolo perché in un racconto che si intitola Comunità cade perfettamente a fagiolo (non Luca...il fagiolo fagiolo). Ti rivolgi al lettore come comunità con quel Noi e questo già aiuta a entrare perfettamente nella storia. La confusione iniziale è un altro elemento funzionale alla trama.
Il tuo stile è come sempre da standing ovation. Un racconto davvero bello. Mi ha emozionato e coinvolto ed è stata una bella esperienza leggerlo.
Non dico altro se non che è un racconto da stretta di mano! Chapeau Ferrero!
Bravissimo, complimenti!

2 - La spintarella
Ciao matteo, piacere di averti letto!
Il racconto mi è piaciuto, direi che, nella prima parte soprattutto, lo stile è riuscito a calarmi molto bene nella storia. Non ho disprezzato il finale perché, sebbene si percepisca la fretta tipica di MC “cazzo i caratteri, cazzo non ce la faccio”, l’ironia era, secondo la mia umile e forse non troppo erudita opinione, ben preparata qualche riga prima, con l’espressione dell’amico che mi hanno fatto pensare “uhm, qua regalino ironico ci scappa”.
Finale dissacrante e per me questo è un punto a favore.
Buona prova.
A presto!

3 - PROVOCAZIONE
Ciao Andrea, piacere di averti letto.
Il tuo racconto è stata un’enorme sofferenza e questo è davvero positivo! :)
Mi è piaciuto perché mi ha trasmesso subito l’odio che serpeggia nella rete, pronto ad aggredire chi incautamente ci si avvicina. Un tema delicato e che tu hai trattato con crudeltà e delicatezza allo stesso tempo. Buonissimo anche il finale che descrive in modo magistrale il protagonista che torna lucido e fugge dall’odio.
Ottimo racconto.
A presto.

4 - Il rito indiano del tè della pace
Ciao Luca e piacere di non essere commentato da te! ahahahah
Ops, volevo dire di averti letto! :)
Devo dire che sul tuo racconto ho ben poco da dirti. Mi è piaciuta molta la storia e come l’hai costruita. E guarda, ho cercato pure di farti le pulci sul pdv ma io ho trovato ottima la tecnica con cui sei rimasto focalizzato su Maya senza essere esplicito.
Per me un pollice tendente al....ah no cazzo...mi ero imbertinato per un attimo :)))
Direi una prova molto buona.
Giuro che la prossima volta ti trovo dei difetti....scusami di cuore :))
A presto!

5 - La casa del nonno
Ciao Giuliano, piacere di leggerti!
Mi piace, mi piace, mi piace!
Si entra subito in empatia col protagonista e la sorella e l’avvocato stanno sullo stomaco sin da subito, quindi il lavoro che fai è ottimo davvero! Gradevole oltre che funzionale il flashback e ottima la gestione di show e tell. Io sono un amante dell’equilibrio. Troppo mostrato dopo un po’ mi dà ansia e qui tu riesci a distribuire bene gli ingredienti a tua disposizione.
Ottima prova!
A presto.

6 - Dieci giornate
Ciao Francesco, piacere di leggerti. Parto subito col dire che l tuo racconto mi lascia alquanto perplesso, per il semplice fatto che saranno tutti cazzi miei nello stilare la classifica :)
Tutto questo per dirti che il tuo racconto mi è piaciuto e, vista la concomitanza di altri bei racconti....saranno, appunto, cazzi.
Veniamo al testo e allo stile. Molto buona l’idea e pure come l’hai snocciolata. Io, quando leggo un testo, non sto a farmi troppe pippe su quanto mostrato o raccontato ci sia dentro. Guardo se mi prende, se mi emoziona. Anche qui su MC non correggo un testo ma lo leggo e me lo godo. Poi, qualora non mi prendesse troppo, mi domando, visto lo spirito e i parametri di giudizio dell’Arena, dove può essere il problema. Ecco, altra pappardella per dirti che a me, aldilà di quello che hai mostrato o raccontato, sei arrivato.
A rileggerti!

7 - L'ultima festa
Ciao Filippo, piacere di leggerti.
Questo racconto mi lascia un senso di incompleto, incompiuto, come se la trama stentasse a decollare. Probabilmente è una pecca mia perché mentre leggevo avevo enormi aspettative create proprio da un incipit che, a mio avviso, stava funzionando alla grande. Purtroppo non sono riuscito ad apprezzarlo totalmente. Ma veniamo alle cose positive: lo stile mi piace, ed è quello che mi ha fregato perché mi aspettavo una trama degna di uno stile così attento. Ed è vero che è narrato e non mostrato ma a me non vengono le convulsioni se non c’è il mostrato. A volte è bello anche osservare una storia dall’esterno. Hai padronanza con la scrittura e credo che anche con uno stile più immersivo tu sappia il fatto tuo, quindi sono curioso di leggerti nelle prossime edition. Purtroppo, ripeto, la trama mi ha lasciato l’amaro in bocca, nonostante alcune trovate azzeccate, vedi la frase in dialetto ripetuta.
A rileggerci presto!

8 - Fotosintesi stellare
Ciao Roberto, piacere di leggerti.
Il racconto non è scritto per niente male, anche se la gestione dell’io narrante a tratti poco focalizzata non è ottimale. Per poco focalizzata intendo un po’ lontana, a tratti, dalla testa di chi racconta. Quando incontra i ragazzini, per fare un esempio, li descrive come se un umano glielo suggerisse e non come realmente li vedrebbe chi non ha dimestichezza con creature terrestri.
Non è male, ripeto, l’ironia e la simpatia c’è ma non è riuscito a catturarmi del tutto che è quello che influenza di solito il mio giudizio, piuttosto che stili immersivi o non; cose importanti, sì, ma non fondamentali per me.
Alla prossima

9 - Nonno sabbia
Ciao Alvin, piacere di leggerti.
Ho dovuto rileggere il tuo racconto perché non riuscivo a calarmi nella storia. Trovo non ben gestito forse il pdv (per un attimo l’ho perso ma forse questo è attribuibile a me) ma credo che la cosa che mi abbia distratto sia proprio la talpa-ciclope che immagino nel tuo intento dovesse aiutare a capire l’ambientazione ma che a me ha solo creato confusione. Mi aspettavo altri elementi e invece lei come un pesce sulla sabbia. Dopo ho letto anche io commenti (che leggo sempre dopo) e ho visto che non ero l’unico.
L’idea non sarebbe neanche male ma anche a me dà l’impressione di essere un estratto di un lavoro ben più ampio.
A presto
Davide Mannucci

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Re: Gruppo PRINCIPESSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » mercoledì 24 marzo 2021, 16:33

Dovete ancora ricevere una sola classifica. Quelle ricevute sono tutte ok tramite per la lunghezza di alcuni commenti di Furlan che, però, ho già avvertito e che potrà pertanto correggere entro domani (senza variare le posizioni).

Andrea J. Leonardi
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Re: Gruppo PRINCIPESSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 25 marzo 2021, 15:36

Ecco la mia classifica.
Nel breve tempo che ho avuto, ho cercato di trovare le giuste motivazioni per spiegare la posizione in classifica. Come capita spesso, non ho trovato differenze decisive nella maggior parte dei brani, così che le sensazioni che la lettura mi ha trasmesso hanno influito molto sul posizionamento. Ovviamente, queste sensazioni sono soggettive.

1. Il rito indiano del tè della pace – Luca Nesler
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2. Fotosintesi stellare – Roberto Riccioli
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3. Comunità – Maurizio Ferrero
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4. L’ultima festa – Filippo De Bellis
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5. Dieci giornate – Francesc Battaglia
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6. La spintarella – Matteo Mantoani
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7. Nonno Sabbia – Alvin Miller
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8. La casa del nonno - Giuliano Cannoletta
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9. Provocazione – Andrea Cangiotti
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Re: Gruppo PRINCIPESSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 25 marzo 2021, 17:14

Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni arriveranno anche i mie commenti e classifica.

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Re: Gruppo PRINCIPESSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » venerdì 2 aprile 2021, 18:51

Ecco a voi la mia classifica con relativi commenti.

1) Comunità, di Maurizio Ferrero
Touchè, gran pezzo. Ormai sei perfettamente in grado di calibrare il racconto in questi limiti e sei passato allo step successivo riuscendo a migliorare ulteriormente nella gestione del messaggio, sempre più importante di racconto in racconto. Un altro piccolo capolavoro per MC dopo il tuo recente Crisalidi. Per me un pollice su con lode.
2) Nonno Sabbia, di Alvin Miller
Il racconto sull'addio di un nonno alla sua nipotina in un contesto atipico lasciato volutamente sullo sfondo anche se sarebbe stato probabilmente preferibile qualche pennellata aggiuntiva. Detto questo, ritengo che il testo sia riuscito nel mettere al centro le due figure e nell'accompagnare il lettore verso quel saluto finale così desiderato dal protagonista. Una bolla narrativa, un istante ben delimitato che trasporti bene su carta (digitale). Un racconto con una sua anima, insomma, che ho apprezzato. Tema presente nel rapporto della bimba con suo nonno. Per me un pollice tendende verso il positivo con discreta brillantezza.
3) Dieci giornate, di Francesco Battaglia
Sì, la mia idea è che hai cercato di adattarti al periodo storico e lo hai fatto discretamente. Il tuo intento era quello di mostrare un uomo che, dalla tragedia, cerca di ripartire risettandosi e appoggiandosi alle sue radici e per questo la prima parte è ancora più fondamentale della seconda. La rinascita, semmai, mi è sembrata un po' fumosa, quasi determinata e data a priori, ritengo che la chiusa abbia qualche problemino di efficacia. Tema molto ben preso e in generale mi è piaciuto perché ben interpretato secondo quelle che erano le tue intenzioni. Per me un pollice tendente verso il positivo in modo solido che finisce davanti ai parivalutati racconti di Cannoletta e Nesler per una visione di fondo più definita.
4) La casa del nonno, di Giuliano Cannoletta
Un racconto semplice e ordinato che fa il suo senza strafare anche se, soprattutto con il flashback, a volte sembra forzarsi un pelo. Insomma, si legge con piacere e il tema appare presente e fondante. Detto questo, avresti potuto di sicuro fare di meglio, lavorare ancora di più sulla tela che intessuta da Jane e marito per poi fare uscire il protagonista in modo ancora più brillante, forse le prime due parti non sono poi così tanto funzionali e anzi rallentano l'immersione nel vero focus del racconto. Come giudizio, per me un pollice tendente verso il positivo in modo solido che va a piazzarsi davanti al parivalutato racconto di Nesler per una sostanziale maggiore pulizia.
5) Provocazione, di Andrea Cangiotti
Un racconto il cui implicito (nelle radici, come da tema) difetto sta, a mio parere, in una tesi di base molto forzata. Il male dei social è una bestia ormai conosciuta da tempo, ma credo che ci siano state le giuste evoluzioni, soprattutto per le persone consapevoli, per riuscire a piegarli secondo i propri voleri. Il problema del protagonista di questo racconto è proprio l'inconsapevolezza unita alla presunzione di sapere che è sempre il primo step verso l'ignoranza inconsapevole. Ed è un peccato perché il testo è scritto bene e persegue questa sua tesi e lo fa con mestiere (del resto già il mese scorso mi ero fatto un'idea ben chiara della tua scrittura). Detto questo, ci siamo sentiti e mi hai spiegato i motivi della tua scelta e non posso che accettarli anche se non li ho utilizzati per il commento in essere che, dunque, rimane al netto degli stessi. Concludendo, per me qui siamo dalle parti di un pollice tendente verso il positivo, anche in modo solido perché, come detto, sai quello che fai, ma non brillante.
6) Il rito indiano del tè della pace, di Luca Nesler
Ho faticato anch'io ad allinearmi su pdv durante le prime battute, credo ci sia un problemino perché sembra davvero quello di Roberto (credevo avesse portato lui il te della pace). Poi mi sono allineato, ma non ho apprezzato al massimo lo scambio tra le ragazze, poco definite a mio parere e forse una maggiore differenziazione nel parlato avrebbe aiutato. Detto questo, il racconto è sicuramente scanzonato e divertito (più che divertente). Maluccio il risveglio di Roberto, forzato. Tema ben presente in modo originale. Di sicuro non il migliore dei tuoi lavori, ma sei comunque riuscito a portarlo in porto in modo coerente. Per me un pollice tendente verso il positivo solido, ma non brillante.
7) La Spintarella, di Matteo Mantoani
Non un pezzo ai tuoi livelli e principalmente perché penso tu abbia sottovalutato la psicologia del tuo protagonista. Intendiamoci, il racconto si legge bene ed è godibile, ma tutta la seconda parte cede come equilibrio rispetto alla prima. Il dolore, così presente nella parte iniziale, viene troppo anestetizzato e la sensazione nel lettore è che il protagonista dia un'alzatina di spalle e si dica "Perché no?" in modo troppo superficiale rispetto alla gravità della situazione di un uomo che sta per tentare il suicidio per la seconda volta. Altro appunto: il tema che non è il tema perché era un'intenzione e basta che non fonda il racconto che, invece, va in altra direzione. Concludendo, un pollice tendente verso il positivo in modo non brillante e con l'aggravante tema.
8) L’ultima festa, di Filippo De Bellis
Un racconto che sa dove vuole arrivare, ma che lo fa in modo un pelo confuso con la principale aggravante di presentarsi come testo corale che, però, non riesce a colorare i propri personaggi che tendono a rimanere dei nomi con poca vita infusa nelle parole che usi per tratteggiarli, e questo è assolutamente un problema. Per il resto, lavori discretamente sul tema e porti a casa il compito rendendo comunque gradevole la lettura, ma siamo dalle parti di un pollice tendente verso il positivo (come la maggioranza in querto gruppo), ma in questo caso un po' al pelo.
9) Fotosintesi Stellare, di Roberto Riccioli
Non sono un amante di inserimenti pop non spiegati e tu addirittura ci chiudi il racconto con GROOT: il fatto è che nell'utilizzare questi elementi esterni si prende sempre a prestito, o si cerca di farlo, apprezzamento creato da altri senza contestualizzarlo nel proprio testo e questo lo vedo sempre come un malus. In più, in questo racconto segui le vicende di questo strano ET senza dare una vera forma al tutto se non nell'urgenza della fotosintesi, che però viene fuori solo più avanti nel testo. Anche divertente, sì, ma confuso e disordinato. Il tema ovviamente c'è, ma non riesco a spingere oltre a un pollice tendente verso il positivo al pelo pelo.

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