Feritoia

Daniel Travis
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Feritoia

Messaggio#1 » lunedì 19 aprile 2021, 22:55

Anche oggi ho preso un tramezzino e una Pepsi al bar dietro la Buca, e ho portato tutto al parco.
Si chiama Buca, mi ha spiegato Giacomo, perché prima c’era un cantiere, poi abbandonato, e dopo qualche anno ci hanno fatto un parco.
Giac è il mio migliore amico e ha un superpotere, ma lo detesta.
Fatico sempre a trovarlo: si sposta se uno sconosciuto si avvicina, quindi non posso memorizzarne la posizione. Procedo a tentoni finché le mie dita non affondano in una parete invisibile e viscida.
Il potere di Giac non ha un nome, però ha una voce: a volte gli parla. Non frasi intere, ma strascichi. Impressioni. Gli racconta cosa spaventa la gente.
È questo che fa. Trova le paure, e può materializzarle. Quando Giac non riesce a trattenerlo.
Io avevo riso, la volta dei vermi nel cappuccino della Liguori, ma Giacomo è convinto di dover tenere il potere al guinzaglio e io lo rispetto.
Adesso, poi, non piace neanche a me.
Mi siedo accanto al muro invisibile; appoggio panino e Pepsi sull’erba.
«Giac?»
Silenzio.
Apprezzavo che potessimo starcene tranquilli pure zitti, io e lui: anche per questo siamo diventati amici. Il muro, però, rovina tutto.
Finalmente: «Sam».
«Tonno e uova, oggi».
«Preferivo le zucchine».
«Gusti diversi ogni giorno. Per variare la dieta».
La parete si deforma, striscia attorno al pranzo e lo risucchia dentro.
«Grazie».
«Sicuro che non possa ammazzare il tuo potere? Non mi spaventa, sai, anche se fa finta di essere una cella. Posso cercare, non so, un libro antico e…»
«Quello funziona solo in Buffy. E poi non è stata l’ombra a volere i muri. Li ha soltanto eretti».
Mi mordo il labbro.
«Ti stanno cercando tutti».
Ride, senza gioia: «No, non è vero. Mi cercano i pochi che devono per forza. Agli altri faccio troppa paura. Se no, questa prigione non funzionerebbe».
«E se non ti portassi più niente?»
«L’ombra non vuole che io muoia. Troverebbe un bimbo che ha paura dei broccoli, in zona, o uno a dieta terrorizzato da un banchetto di nozze in arrivo, e manifesterebbe cibo da lì. O si espanderebbe per rubarne».
Sbuffo: quando si tratta di torturarsi, Giac pensa a tutto.
Non smetterò di venire. Non solo perché è mio amico.
Tutta questa storia è colpa mia.

Non avevo tolto lo smalto.
Non so perché! Ci faccio attenzione, di solito.
Tengo i dischetti di cotone e l’acetone nella tasca interna della giacca, comunque: non era un problema, purché tenessi le mani in tasca fino alla fermata e poi trovassi un angolo isolato prima di scuola.
Era ovvio che mi beccasse qualcuno.
Ovvio che fosse Marconi.
«Schifomerda!» Non stava chiamandomi schifomerda, nonostante la sua smorfia: la sua era un’esclamazione sbigottita. Più che essere schifato da me, non ci credeva quasi. Era peggio, in qualche modo. «Tranquillo,» ha detto, «terrò il segreto. Se farai tutto quello che voglio».
Gli ha risposto Giacomo, comparso alle sue spalle. Ci ha trovati dopo aver sentito la mia paura.
«Ma quello che vuoi è non vedere più la stanza, no? Quella di tuo nonno in campagna, con i falcetti e i coltelli appesi, tutti ruggine, che dondolano nel buio».
Li ho sentiti anch’io, in quel momento, cozzare e raschiare metallo contro metallo all’altezza della mia testa. Marconi ha strabuzzato gli occhi, come se li vedesse.
«Scusati», ha detto Giacomo. E poi, con una voce diversa: «Scusati».
Marconi non l’ha fatto. Non subito.
Non finché il primo taglio non gli si è aperto in viso.
«Basta!» L’ho urlato io, ma non ero… Non volevo che Giacomo finisse nei guai, tutto qui!
È corso via.
L’ho trovato in Buca il giorno dopo, dove ci becchiamo sempre, intrappolato in una cella di paure.

«Sai cosa?,» gli dico. «Questi muri non sono gli altri che hanno paura di te. Sei tu ad aver paura».
«Cazzate».
«Vedremo». Spero che senta il sorriso nella mia voce, anche se non mi vede. «Se vengo tutti i giorni, prima o poi persino tu dovrai capire che c'è qualcuno che non ti abbandonerà, in nessun caso».
«Aspetta e spera,» replica. Per un istante, però, la sua voce aumenta di volume, come se…
No. Se anche si fosse aperta una fessura, si è richiusa subito.
Non importa: non serve buttarla giù oggi, la parete. Posso avere pazienza.
L’importante è che Giac sappia che c’è qualcuno, da questa parte, che lo aspetta.
«Grazie. Lo farò».
Domani devo ricordarmi di prendergli le zucchine.
Ultima modifica di Daniel Travis il lunedì 19 aprile 2021, 23:05, modificato 2 volte in totale.


Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
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Re: Feritoia

Messaggio#2 » lunedì 19 aprile 2021, 22:59

Ciao Riccardo! Ok il tempo, ma occhi ai caratteri perché, al momento, sei in malus minimo avendo superato di circa 140 il limite dei 4242. Hai tempo fino all'una per sistemare ed evitare il malus. In ogni caso: buona ORIANA RAMUNNO EDITION!

Daniel Travis
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Re: Feritoia

Messaggio#3 » lunedì 19 aprile 2021, 23:05

Grazie mille Antico, ora anche i caratteri dovrebbero essere a posto.
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Re: Feritoia

Messaggio#4 » lunedì 19 aprile 2021, 23:07

Perfetto, anche i caratteri sono ok!

Daniel Travis
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Re: Feritoia

Messaggio#5 » lunedì 19 aprile 2021, 23:30

Disclaimer da leggere rigorosamente solo dopo aver letto, commentato e classificato il racconto per evitare influenze indebite:
► Mostra testo
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Re: Feritoia

Messaggio#6 » martedì 20 aprile 2021, 17:18

Ciao Riccardo, piacere di averti letto.

Che dire...un brano enigmatico, sotto qualche aspetto perfino "ligottiano". Ho apprezzato molto la prima parte e, anche se in un modo che non sono riuscito ad afferrare completamente, mi sembra che il tema sia stato rispettato.

La seconda parte mi ha convinto meno. Non sono riuscito ad afferrare tutti i significati, spesso criptici, che hai voluto fornire durante la narrazione e ciò mi è dispiaciuto perché il tutto era partito bene: Giacomo è un amico immaginario per caso?

Daniel Travis
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Re: Feritoia

Messaggio#7 » martedì 20 aprile 2021, 19:29

Ciao, grazie mille per complimenti e i commenti.

Provo a rispondere ai tuoi dubbi:
► Mostra testo
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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: Feritoia

Messaggio#8 » martedì 20 aprile 2021, 23:28

Ciao Riccardo.
Devo ammettere di aver avuto parecchia difficoltà a seguire il flusso d’informazioni contenute nel tuo racconto. Se infatti la sequenza di azioni è chiara, non lo sono altrettanto i vari sottintesi.

Ora, sia chiaro, il sottoscritto è il primo a riconoscere di essere spesso e volentieri un po’ criptico nei suoi testi, ma proprio per questo motivo col tempo ho capito che se un autore sente l’urgenza di spiegare il senso nascosto dietro le proprie parole, significa che inconsciamente sa di essere in debito d’informazioni verso il lettore.

A non aiutare in tal senso è lo stile poco immersivo del tuo testo. Hai scelto di adottare una prima persona, eppure in più occasioni non sembra di sentire la voce del protagonista, bensì di un narratore distante e distaccato. Prendiamo il seguente passaggio, a mio avviso esemplare:
«Scusati», ha detto Giacomo. E poi, con una voce diversa: «Scusati».

Cosa significa “una voce diversa”? Lo sa il protagonista, ma non lo sappiamo noi. È più profonda? Sembra provenire da un’altra dimensione? È soltanto di tono più alto? Da lettore, posso solo fare speculazioni, ma stai pur certo che 10 lettori diversi si immagineranno 10 voci diverse. Qui non è questione di dire banalmente “show don’t tell”, quanto di avere consapevolezza che la prima persona presuppone un’immersione totale del lettore nella testa del personaggio e che pertanto non è mai un bene cadere nel raccontato o nell’indefinito.

Alla prossima.
lupus in fabula

Daniel Travis
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Re: Feritoia

Messaggio#9 » martedì 20 aprile 2021, 23:54

Grazie mille per il commento.

Riguardo il tuo secondo punto non posso che accogliere il tuo punto di vista come valido nella sua prospettiva: lasciare quel diversa non è stato una svista ma una scelta, che - ormai lo so bene - funziona molto bene per alcuni e per nulla per altri.
Mi piacerebbe però sentire altri esempi, però, perché quello nello specifico è molto calcolato: si trova in un flashback, in un momento di tensione, in cui il contesto prepara il mood e le conseguenze immediate lo rinforzano. Nessun descrittore specifico, lì (occhio: lì in particolare, in questo determinato caso, non in generale) sarebbe più adatto o emotivamente efficace del primo che viene in mente al lettore quando legge diversa, qualunque esso sia.
Perché, sì, dieci persone immagineranno dieci cose diverse, l'ho messo lì apposta per quello, e perché di queste dieci cose nessuna sarà "con la voce di Topolino". Ti dirò di più: nessuna di queste dieci cose sarà il secondo tono di voce più spaventoso secondo il lettore. Cozza con la prima persona? Non molto. Spesso non troviamo la parola più puntuale per qualcosa che ci sbigottisce, o ci investe, o ci terrorizza: sappiamo precisamente quale categoria di zanzara ci ricorda un impiegato fastidioso, ma le voci che sentiamo in sleep paralysis sono "altre", "peggio", "assurde" - sono vaghe, perché l'esperienza ci risulta più intensa del nostro uso abituale del lessico - che questo sia un bene o un male è un altro discorso. Paradossalmente, qui, prima persona e immersione si sposano meglio di altre prospettive con la tecnica in esame, non il contrario.
Funziona sempre, su tutti? Assolutamente no. Ma funziona da Dio, specialmente in una storia di ragazzini, come questa appunto.
Se altri esempi sono meno intenzionali, invece, saperlo potrebbe servirmi per lavorarci più consapevolmente in futuro.
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SalvatoreStefanelli
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Re: Feritoia

Messaggio#10 » mercoledì 21 aprile 2021, 7:01

Ciao Riccardo.
Al primo impatto non ci avevo capito molto. Ho dovuto rileggerlo con molta più calma e attenzione per riuscirci e questo non è un bene, ma la storia è bella e interessante e ne è valsa la pena. La prima parte scivola via più facilmente, è più chiara, più visionabile interiormente. La seconda parte, che tu affermi aver studiato per bene nell'uso delle singole parole, invece è molto meno chiara, soprattutto di primo impatto e quindi anche emotivamente meno coinvolgente. Nel flashback quando dici "È corso via." non è ben chiaro di chi parli, se di Giacomo o di Marconi. Così come non si sente il peso della colpa di Sam per la situazione del suo amico, chiuso nella cella nel muro. La cosa migliore per me è il senso dell'amicizia che trapela e che si può vestire addosso come pelle. Tuto sommato una buona prova, da tenere in considerazione per la classifica.
Ultima modifica di SalvatoreStefanelli il giovedì 22 aprile 2021, 7:17, modificato 1 volta in totale.

Daniel Travis
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Re: Feritoia

Messaggio#11 » mercoledì 21 aprile 2021, 8:38

Ti ringrazio per complimenti e commenti, sfortunatamente mi capita ancora spesso che i miei pezzi brevissimi siano poco comprensibili qui su MC. Continuerò a lavorarci.
(Incidentalmente: era il descrittore diversa che avevo specificatamente ragionato in relazione al contesto, non l'intera seconda parte. Esco criptico anche nei commenti, sono un disastro).
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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: Feritoia

Messaggio#12 » mercoledì 21 aprile 2021, 10:30

Daniel Travis ha scritto:Se altri esempi sono meno intenzionali, invece, saperlo potrebbe servirmi per lavorarci più consapevolmente in futuro.


Per rispondere alla tua domanda ti segnalo un passaggio che ieri mi ero sottolineato ma che poi ho scordato di aggiungere al mio commento:

La parete si deforma, striscia attorno al pranzo e lo risucchia dentro.

Poche righe sopra hai scritto che il muro è invisibile, solo che qui il portatore di PDV fa una descrizione estremamente dettagliata di quanto sta succedendo. Questo è più un passaggio da narratore onnisciente, che da prima persona.

Attenzione inoltre quando parli dell'ombra. Se non fosse stato per la tua spiegazione in un precedente commento, avrei pensato che si trattasse di una sorta di entità superiore. Forse, visto il poco spazio concessoci, sarebbe stato meglio non dare un nome al suo potere o quantomeno esplicitare meglio cosa sia l'ombra.
lupus in fabula

Daniel Travis
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Re: Feritoia

Messaggio#13 » mercoledì 21 aprile 2021, 10:43

Okay, capisco un po' meglio. In quel passaggio, per esempio, contavo che i lettori capissero che se una cosa invisibile che nasconde qualcuno si "prende dentro" qualcosa di visibile, chi guarda vede il processo (è vero, tecnicamente Sam vede solo lo spazio negativo che il movimento crea, ma ho sacrificato l'approfondimento in favore dei caratteri).
Grazie per il chiarimento.
Chiarirò in revisione.
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Giovanni Attanasio
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Re: Feritoia

Messaggio#14 » mercoledì 21 aprile 2021, 10:56

Diciamo che la storia ha bisogno come minimo di una seconda rilettura per essere capita, che in un testo così breve può anche starci. Se però fosse in una raccolta, un lettore potrebbe dire “sì vabbè, succedono cose” e passare al racconto successivo senza mai pensarci più.
La narrazione è imprecisa, mi verrebbe da dire, ma forse è un termine troppo crudele. Non so se è andata così, ma sembra che sia stato scritto tutto di superfretta, e questo ha creato strani passaggi nel testo e parti confuse. Messa da parte la forma, è difficile anche afferrare il contenuto, perché in fin dei conto le due cose sono collegate.
La buttò lì: come sarebbe riscrivere il testo con un altro narratore? Non ti dico un onnisciente, ma qualcosa di simile. Un testo così potrebbe beneficiare di un paio di intromissioni esterne, di “previsioni” per aumentare il senso di curiosità. Non so, potresti tenere il concetto della storia e sperimentare altre forme per vedere cosa funziona meglio.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

Daniel Travis
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Re: Feritoia

Messaggio#15 » mercoledì 21 aprile 2021, 14:25

Grazie mille Giovanni, hai ragione su molto: il racconto è stato scritto rapidamente (un po' come gimmick, visto che ho scritto un racconto sullo stesso personaggio in La Sfida a...) e la forma ne ha risentito, complice la mia ormai terminale incapacità di prevedere la comprensibilità di un testo su MC (di solito mia moglie mi fa da beta reader, stavolta ero accidentalmente solo soletto). In origine il punto di vista era quello di Giacomo, e l'ho cambiato in corso d'opera perché - personalmente - trovo il punto di vista "sidekick" quasi sempre più interessante del punto di vista "superhero". La scelta, però, è tornata a mordermi la mano. Quindi proverò a riformulare in futuro la storia seguendo il tuo consiglio, grazie mille davvero.
Mi sa che a 'sto giro (come con il retelling di Biancaneve della scorsa edizione) mi ritiro per deliberare e rifletto, rifletto, rifletto.
Grazie ancora, davvero.
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Re: Feritoia

Messaggio#16 » sabato 24 aprile 2021, 13:30

Ciao Daniel, ben ritrovato.
Non ci go capito molto, voglio essere sincero. E magari è anche colpa mia, però con me non ha funzionato.
Già all'inizio ho avuto un dubbio che non sono riuscito a chiarire neppure alla fine. Giacomo è l'amico con il potere del muro invisibile o dela paura che si materializza, o è lui stesso invisibile?
Poi tra muri, paura, cibo portato al muretto e amici a cui si debe far pagare un'esclamaziine sbagliata, non ho proprio afferrato il bandolo.
Ho capito che c'è un muro, che materializza la paura e che ha bisogno del cibo e quindi il tema lo hai messo.
Per il resto ho brancolato nel buio totale.
Alla prossima.

Daniel Travis
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Re: Feritoia

Messaggio#17 » sabato 24 aprile 2021, 18:39

Tranquillo, ho peccato di poca chiarezza a questo giro, sarà per la prossima.
Grazie per il parere.
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Re: Feritoia

Messaggio#18 » lunedì 26 aprile 2021, 17:06

Ciao Riccardo, piacere di leggerti. Il tuo racconto ha un contenuto molto originale e mi è piaciuto anche se non sono rimasta del tutto convinta da alcune scelte stilistiche.
In molti punti sembri teso a spiegare al lettore piuttosto che a fargli vivere la storia. Nell’incipit c’è per esempio una didascalia al racconto: Giac è il mio migliore amico e ha un superpotere, ma lo detesta.
Una frase così potrebbe stare bene all’inizio come anche dichiarazione netta di una scelta stilistica: il pdv si rivolge a qualcuno e si racconta. Con un pdv del genere potrebbe anche funzionare.
Non ho capito però cosa volessi ottenere dalla persona narrativa che hai scelto. In tutto il resto del racconto è per lo più ben focalizzata e profonda, siamo con il pdv e viviamo il suo presente. Però a volte sembra che il protagonista parli con qualcuno per spiegargli le cose.
Perché dovrebbe ripetere cosa è la Buca se non per dirlo ai lettori?
Si chiama Buca, mi ha spiegato Giacomo, perché prima c’era un cantiere, poi abbandonato, e dopo qualche anno ci hanno fatto un parco. -> questo è uno spieghino... come questo Ci ha trovati dopo aver sentito la mia paura.
Per me entrambi sono un di più, poco funzionale. Lui ci ha già spiegato come funziona il potere dell’amico e poi ci serviva sapere della Buca ai fini del racconto?

Non stava chiamandomi schifomerda, nonostante la sua smorfia: la sua era un’esclamazione sbigottita. Più che essere schifato da me, non ci credeva quasi. Era peggio, in qualche modo.
Questo lungo pensiero è vivido. Sbigottito perché ha gli occhi sgranati? Resta con il panino in mano o fa cadere qualcosa? O dà una gomitata al vicino? Qualsiasi movimento mi avrebbe aiutato di più a vedere. Così sono ferma al pensiero a posteriori del personaggio.

Coclusione: Se la tua intenzione era usare una prima immersiva, ci sono punti dove il mio film mentale si è sgranato; se, invece, volevi con consapevolezza usare qualche riga didascalica per aiutare il lettore, mi limito alla funzionalità della cosa: ho ricevuto le informazioni senza troppi problemi di comprensione ma con un po’ di fastidio ogni tanto. Leggo, ammiro l’idea ma non riesco a entrarci dentro del tutto.
Tema centrato e idea più originale del girone per me.

Buona sfida, alla prossima.

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Re: Feritoia

Messaggio#19 » lunedì 26 aprile 2021, 23:59

Ciao Daniel
Purtroppo anche io ho fatto fatica a comprendere molti aspetti durante la prima lettura. Le tue risposte ai commenti precedenti mi hanno chiarito alcuni dubbi, ma il senso che volevi dare secondo me è stato soffocato da troppi concetti complessi. Mi riferisco soprattutto ai poteri di Giacomo, alla cella di paura e il muro. Ammetto di aver pensato io stesso che fosse un amico immaginario. La parte di Marconi per me è quella che funziona meglio, forse perché più semplice.
Ti auguro buona gara, spero di rileggerti presto.

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wladimiro.borchi
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Re: Feritoia

Messaggio#20 » martedì 27 aprile 2021, 13:07

Ciao Daniel,
Giac è intrappolato nel muro alla Buca da quando ha difeso il protagonista aprendo tagli sulla faccia del tizio sull'autobus.
Io almeno ho capito questo.
Il tema è declinato in modo originale, lo stile, al solito, è molto buono, ma non riesco a trovare altro da dire.
Forse un capellino di chiarezza in più, a scapito dell'effetto "wow", non avrebbe guastato.
A rileggerci presto.
W

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Re: Feritoia

Messaggio#21 » martedì 4 maggio 2021, 12:29

L'idea è molto bella e la storia proposta intrigante, però mancano alcuni punti, a mio avviso, fondamentali: 1) un maggiore approfondimento del carattere del protagonista e del suo rapporto con Giac perché ci butti lì il suo laccarsi le unghie, ma non approfondisci, 2) il back di Giac, da quanto avesse il suo potere e, soprattutto, perché proprio la reazione di Sam l'avesse mandato in frantumi convincendolo a isolarsi, 3) lo stesso muro circonda Giac è una materializzazione delle sue paure, solo che non approfondendo adeguatamente il personaggio non credo che lo si renda funzionale al racconto, rimane lì come una bella idea e basta. In pratica, serviva scavare più a fondo nel rapporto tra i due protagonisti perché al lettore non mi sembra arrivino tutte le informazioni per "completare il racconto". Detto questo, mi è piaciuto e per me si tratta di un pollice positivo in modo brillante, pur con tanti microdifetti.

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