Bang sonico

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Davide_Mannucci
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Bang sonico

Messaggio#1 » martedì 20 aprile 2021, 0:08

Il primo colpo arriva quasi trasportato dal suono di quel terribile schiocco che ormai da un anno è diventato il mio incubo. Lo fa sempre, il bastardo. Prima di colpire, vibra un colpo a vuoto e la frusta riecheggia quel grido. Anche lei urla la sua ribellione e cerca di opporsi a tutto questo. Ma non c’è niente che può arrestarlo, forse soltanto qualcosa più forte della sua frusta, qualcosa che ho in mente già da tempo.
La schiena inizia a bruciare e il dolore si diffonde in modo rapido, come se avesse fretta di tormentarmi ovunque.
«Te la faccio passare io la voglia di ciucciare cazzi, lurido finocchio!». La voce impastata di vermut e grappa fa meno paura di quel suono diabolico che di nuovo mi attraversa lo stomaco. «Sei la disperazione di tua madre. Sapevo che aveva un figlio spacca palle ma un frocio no, perdio, un frocio non ce lo voglio in casa mia».
Vuol dire casa di mio padre, di questo pezzo di merda qui dentro non c’è niente.
La foto della nonna mi sorride dalla mensola e sembra chiedermi di tenere duro, di farlo per la mamma.
La mamma non vuole tutto questo, vero nonna? Avrei tanta voglia di chiederle questo. Il terzo colpo mi toglie il fiato, non me l’aspettavo. Forse la nonna è d’accordo con lui e lo ha fatto di proposito, per distrarmi. Guardo il pendolo dell’orologio e spero di cadere in trance. Vorrei che mi ipnotizzasse.
Di nuovo quello schiocco, stavolta è da brividi e mi tornano in mente le parole del prof di fisica. “Lo sapete ragazzi perché la frusta fa quel suono secco?”. Un dolore terribile sulla prima ferita mi procura un paio di conati in successione. Questa volta vuole uccidermi, lo so.
La mia bocca si spalanca da sola e cerca di urlare. Non riesco a sentirmi. Fa troppo male e ho la schiena in fiamme. Ho paura, inizio ad aver freddo e a non sentire le gambe. Mi ucciderà; sì, questa volta lo fa davvero. Vorrei aver dato retta a Marco. Ho deciso di non denunciarlo, l’ho fatto per la mamma e Marco, mio dolce e leale amore, non ha insistito. E adesso questo stronzo sta per ammazzarmi.
Non sono mai stato un macho tutto muscoli e cazzotti. Mi chiamavano Heather Parisi a scuola perché mi piaceva ballare. No, non sono mai stato un fisico da combattimento ma se riuscissi ad arrivare là, se il braccio potesse arrivare fino al caminetto, saprei io come porre fine a tutto.
«Stai fermo, schifoso di un pervertito. Questo che ti arriva adesso ti farà vedere le stelle e anche l’arcobaleno». Ride con quel tono da orco ubriaco e alzo gli occhi verso la nonna, come a chiederle di farlo smettere. Ma una foto non parla. Può solo godersi lo spettacolo. «Non vi piace così tanto l’arcobalenino?». Ancora un colpo a vuoto, sembra un ramo che si spezza.
“Quello schiocco si chiama bang sonico ed è dato dalla velocità della frusta che aumenta in..”.
Cazzo che male. Questo mi ha quasi trapassato da parte a parte. Le gambe cedono e mi ritrovo rannicchiato sul pavimento gelato. Ho freddo.
Ho la guancia immersa in una poltiglia bagnata. Il tanfo è simile al vomito ma non ne sono sicuro.
«Che schifo che fai. Vuoi rimangiarti il tuo vomito?».
Il bang sonico risuona vigliacco nella stanza. Chiudo gli occhi e trattengo il respiro.
Ripenso ai baci di Marco e a quanto sia stato difficile per lui sopportare tutto questo.
La mente si annebbia e tutto scorre come in un sogno. Vedo il prof e i suoi occhiali arancioni che ci spiega come la frusta superi la barriera del suono.
Ho la testa che mi scoppia. Sto impazzendo e sto per morire.
Apro gli occhi e una fitta allo stomaco mi restituisce tutte le energie. Sono vicino al caminetto! Allungo il braccio e dirigo il mio sguardo verso l’attizzatoio. No! Non è possibile. Sparito.
Mi volto disperato verso il bastardo, come a parare il colpo.
«Quelli come te non devono stare al mondo». Stende il braccio e la frusta si contorce pronta ad abbattersi di nuovo su di me. Apro la bocca per gridare ma un’ombra dietro il bastardo mi blocca. Sembra tutto rallentato. La frusta che cade. Lo strano ferro nero che sbuca dalla bocca del vigliacco e il tonfo sordo quando cade per terra.
Sono salvo. Mi alzo con fatica e chiudo gli occhi sicuro di quello che vedrò appena li riaprirò.
Stavolta il mio Marco ha fatto di testa sua.
Ultima modifica di Davide_Mannucci il martedì 20 aprile 2021, 0:21, modificato 2 volte in totale.


Davide Mannucci

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Re: Bang sonico

Messaggio#2 » martedì 20 aprile 2021, 0:11

Ciao Davide! Tutto ok con caratteri e tempo, divertiti in questa ORIANA RAMUNNO EDITION!

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Massimo Tivoli
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Re: Bang sonico

Messaggio#3 » martedì 20 aprile 2021, 11:16

Ciao Davide. Anche il tuo racconto non è male. Mi è piaciuta l’idea, il modo originale e poco ovvio in cui hai interpretato il tema. Mi è piaciuto anche il fondamento del “bang sonico”. Poi magari potrebbe esserci chi ti dirà che in quella situazione è difficile che ti metti a pensare alle lezioni di fisica, ma, per me, quello del rievocare il “bang sonico” è un aspetto funzionale del racconto e quindi ci sta tutto: caratterizza il protagonista, dando anche carattere al racconto e originalità. Unico piccolo neo è il colpo di scena finale, che non arriva con chissà quale intensità. Sebbene il riferimento pregresso a Marco ci sia, credo che quel tipo di sorpresa sul finale avrebbe necessitato di una semina un pochino più rafforzata sul fatto che c’era la possibilità che Marco potesse recarsi in quella casa… ovviamente andava fatto giocando con la tensione e facendo di continuo dubitare il lettore sull’arrivo di Marco, pur contemplandone la possibilità. Facile a dirsi per chi sta seduto a leggerti, tutta altra storia se mi fossi trovato nei tuoi panni ;-)
Piccolo dettaglio: Non è un errore, ma "Anche lei” riferito alla frusta non mi suona gran che, ho pensato a una persona.
Buona Edition!

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Davide_Mannucci
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Re: Bang sonico

Messaggio#4 » martedì 20 aprile 2021, 15:06

Massimo Tivoli ha scritto:Ciao Davide. Anche il tuo racconto non è male. Mi è piaciuta l’idea, il modo originale e poco ovvio in cui hai interpretato il tema. Mi è piaciuto anche il fondamento del “bang sonico”. Poi magari potrebbe esserci chi ti dirà che in quella situazione è difficile che ti metti a pensare alle lezioni di fisica, ma, per me, quello del rievocare il “bang sonico” è un aspetto funzionale del racconto e quindi ci sta tutto: caratterizza il protagonista, dando anche carattere al racconto e originalità. Unico piccolo neo è il colpo di scena finale, che non arriva con chissà quale intensità. Sebbene il riferimento pregresso a Marco ci sia, credo che quel tipo di sorpresa sul finale avrebbe necessitato di una semina un pochino più rafforzata sul fatto che c’era la possibilità che Marco potesse recarsi in quella casa… ovviamente andava fatto giocando con la tensione e facendo di continuo dubitare il lettore sull’arrivo di Marco, pur contemplandone la possibilità. Facile a dirsi per chi sta seduto a leggerti, tutta altra storia se mi fossi trovato nei tuoi panni ;-)
Piccolo dettaglio: Non è un errore, ma "Anche lei” riferito alla frusta non mi suona gran che, ho pensato a una persona.
Buona Edition!



Ciao Massimo! Grazie mille per il commento.
Ho cercato di seminare il colpo di scena nel miglior modo possibile, tenendo conto dei caratteri e soprattuto cercando di non seminare troppo e rischiare uno spoiler o un calo di tensione.Infatti credevo bastasse citare un paio di volte Marco indicandolo come suo ragazzo e soprattutto il dettaglio dell’attizzatoio sparito. Terrò conto del consiglio ma in racconti così brevi, almeno per me, che sono alle prime armi, non è per nulla facile e anche in questo hai ragione! :)
Grazie ancora e Buona Edition!
Davide Mannucci

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Emiliano Maramonte
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Re: Bang sonico

Messaggio#5 » giovedì 22 aprile 2021, 12:48

Eccomi qua! Mi sono dovuto fare strada nella tua collezione di gufetti, ma alla fine ti ho letto, e con molto piacere.

Vengo subito ai lati positivi.
Ho notato che prediligi temi forti e controversi e li affronti di petto, in maniera cruda, diretta. Questo è un bene perché crei subito forti impatti emotivi e sbatti in faccia al lettore tematiche e implicazioni. Ecco perché nell'insieme il racconto mi ha colpito, va dritto al punto, senza mezzi termini. Il colpo di scena mi è piaciuto; ammetto che un po' me l'aspettavo, ma è stato uno sviluppo che desideravo, in quanto consolatorio, mi ha dato sollievo. Il bastardo ha avuto ciò che si meritava. Magari manca un po' di tensione un più per la preparazione del climax (come suggerito da Massimo), però non è un inconveniente penalizzante. Ho apprezzato soprattutto la seconda parte, nella quale la narrazione è condotta con mano ispirata e felice, e se la prima parte l'avessi scritta con quello stile e quel registro, avresti spaccato!

Aspetti che non mi hanno convito.
L'esordio è confuso, pesante, e questo non è un bene. Fino a: "[...] come se avesse fretta di tormentarmi ovunque." ci sono troppe informazioni e i periodi sono lunghi. Negli anni ho imparato a semplificare fino al limite massimo consentito dalla comprensione del mio lettore ideale. Anche a costo di scrivere periodi brevissimi, stile poesia. Ad esempio: "Il primo colpo arriva quasi trasportato dal suono di quel terribile schiocco che ormai da un anno è diventato il mio incubo." Incipit molto fastidioso, anche per la presenza di quel "quasi" (ormai ho imparato a non usarlo più...). Avrei riformulato così: "Il terribile schiocco arriva inesorabile. Da un anno è il mio incubo". Tra l'altro, tutta la prima parte è pienotta di intrusioni dell'autore e poca focalizzazione (ma non volermene, non sono un integralista dell'immersività a tutti i costi...).
Rileggendo il racconto, mi è venuto in mente che la storia poteva iniziare da: "Di nuovo quello schiocco, stavolta è da brividi. Mi tornano in mente le parole del prof di fisica. «Lo sapete ragazzi perché la frusta fa quel suono secco?». Un dolore terribile sulla prima ferita mi procura un paio di conati in successione. Questa volta vuole uccidermi, lo so." Bellissimo, così. Avresti accalappiato alla grande il lettore, aprendoti poi mille possibilità di imboccargli riga dopo riga tutti i flashback che volevi.
Ultimo rilevo tecnico: bada sempre ai possessivi, alla lunga diventano antipatici ("La mia bocca si spalanca", può anche diventare "spalanco la bocca", tanto, alla fine, il protagonista parla di sé stesso e si sa che la bocca è sua...).
Perdona tutte queste pignolerie, ma mi permetto di dare qualche piccolo consiglio da amico, relativo ad astuzie che mi vengono dall'esperienza.
L'aderenza al tema non è proprio perfetta, ma il racconto è stato di mio gradimento.

In bocca al gufo!
Emiliano.

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Davide_Mannucci
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Re: Bang sonico

Messaggio#6 » giovedì 22 aprile 2021, 15:40

Cio Emiliano! Grazie per il commento...anche se, per i miei gusti, tu nomini troppo spesso e con troppa leggerezza i miei amici volatili. :D
Cazzate a parte:

Vengo subito ai lati positivi.
Ho notato che prediligi temi forti e controversi e li affronti di petto, in maniera cruda, diretta. Questo è un bene perché crei subito forti impatti emotivi e sbatti in faccia al lettore tematiche e implicazioni. Ecco perché nell'insieme il racconto mi ha colpito, va dritto al punto, senza mezzi termini. Il colpo di scena mi è piaciuto; ammetto che un po' me l'aspettavo, ma è stato uno sviluppo che desideravo, in quanto consolatorio, mi ha dato sollievo. Il bastardo ha avuto ciò che si meritava. Magari manca un po' di tensione un più per la preparazione del climax (come suggerito da Massimo), però non è un inconveniente penalizzante. Ho apprezzato soprattutto la seconda parte, nella quale la narrazione è condotta con mano ispirata e felice, e se la prima parte l'avessi scritta con quello stile e quel registro, avresti spaccato!



Grazie per l’apprezzamento, anche se mi dispiace non aver spaccato e che la prima parte non ti abbia catturato. Ma, a proposito di questo:

Aspetti che non mi hanno convito.
L'esordio è confuso, pesante, e questo non è un bene. Fino a: "[...] come se avesse fretta di tormentarmi ovunque." ci sono troppe informazioni e i periodi sono lunghi. Negli anni ho imparato a semplificare fino al limite massimo consentito dalla comprensione del mio lettore ideale. Anche a costo di scrivere periodi brevissimi, stile poesia. Ad esempio: "Il primo colpo arriva quasi trasportato dal suono di quel terribile schiocco che ormai da un anno è diventato il mio incubo." Incipit molto fastidioso, anche per la presenza di quel "quasi" (ormai ho imparato a non usarlo più...). Avrei riformulato così: "Il terribile schiocco arriva inesorabile. Da un anno è il mio incubo". Tra l'altro, tutta la prima parte è pienotta di intrusioni dell'autore e poca focalizzazione (ma non volermene, non sono un integralista dell'immersività a tutti i costi...).


La violenza domestica che subisce il protagonista è purtroppo una cosa abituale che però, in questo caso, degenera per toni, violenza e successione rapida delle azioni. La prima parte è volutamente più lenta, anche se lenta non credo sia il termine appropriato. Volevo che si notasse l’iniziale rassegnazione abituale che poi sfocia nella volontà di attuare una vendetta che fino a quel momento era solo un desiderio latente. Poi le cose degenerano e ci pensa il suo ragazzo. La mia intenzione era far vedere una differenza tra una drammatica rassegnazione e l’improvviso scatenarsi di una furia omicida da parte del patrigno, fortunatamente non andata a buon fine.


Rileggendo il racconto, mi è venuto in mente che la storia poteva iniziare da: "Di nuovo quello schiocco, stavolta è da brividi. Mi tornano in mente le parole del prof di fisica. «Lo sapete ragazzi perché la frusta fa quel suono secco?». Un dolore terribile sulla prima ferita mi procura un paio di conati in successione. Questa volta vuole uccidermi, lo so." Bellissimo, così. Avresti accalappiato alla grande il lettore, aprendoti poi mille possibilità di imboccargli riga dopo riga tutti i flashback che volevi.
Ultimo rilevo tecnico: bada sempre ai possessivi, alla lunga diventano antipatici ("La mia bocca si spalanca", può anche diventare "spalanco la bocca", tanto, alla fine, il protagonista parla di sé stesso e si sa che la bocca è sua...).
Perdona tutte queste pignolerie, ma mi permetto di dare qualche piccolo consiglio da amico, relativo ad astuzie che mi vengono dall'esperienza.
L'aderenza al tema non è proprio perfetta, ma il racconto è stato di mio gradimento.


La mia è una declinazione del tema: la velocità della frusta va oltre il muro del suono e provoca lo schiocco. Poi ci possono essere, volendo, anche declinazioni latenti e più riflessive che lascio assaporare a piacere al lettore; perché in questa vicenda non è solo il muro del suono ad essere oltrepassato...

Grazie per aver arricchito il mio zainetto dei consigli ;)

In bocca al gufo!


Ripeto: tu li nomini troppo :D

Grazie mille!!!!
Davide Mannucci

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Re: Bang sonico

Messaggio#7 » giovedì 22 aprile 2021, 22:16

Ciao Davide,
usare l’argomento omofobia è un’idea molto calzante per il tema dato. Mischiato al muro del suono della frusta, ci sono tutti gli ingredienti per un buon racconto. Tuttavia, una persona può davvero avere tutti quei pensieri mentre viene frustato? Non lo so, non mi è mai successo per fortuna, ma ho grossi dubbi. Anche il finale non è un gran colpo di scena, è un deus ex machina che salva la situazione. Forse si poteva fare di meglio, architettando diversamente la scena.
Alla prossima!

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maurizio.ferrero
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Re: Bang sonico

Messaggio#8 » giovedì 22 aprile 2021, 22:17

Ciao Davide, piacere di leggerti.

Allora, il tuo racconto mi è in buona sostanza piaciuto. Il messaggio arriva chiaro e forte, specialmente in un periodo storico come questo. Buono il modo in cui hai affrontato il problema dell'omofobia.
La struttura e il modo in cui lo narri, a mio parere, non sono al top. Mi spiego meglio: si intuisce abbastanza in fretta dove il racconto andrà a parare, ma prima che si arrivi al punto fatidico ci vuole veramente troppo. Pensaci: quello che descrivi è un evento della durata di pochi secondi, un minuto al massimo. L'intero racconto è molto più lungo, rispetto a quanto succede ha dei tempi molto dilatati.
In buona sostanza: annoia prima che si arrivi al dunque. Questo rimane un mio parere ovviamente.
Un altro problema per quanto mi riguarda è rappresentato dal padre adottivo del protagonista: la sua cattiveria totale, priva della benché minima sfumatura di grigio, lo trasforma in un personaggio difficilmente credibile. Capisco la volontà di trasmettere un preciso messaggio e lo scarso spazio, ma dargli un minimo di rotondità in più oltre al cliché dell'omofobo violento avrebbe giovato.
Buona la declinazione del tema, era venuto anche a me in mente il muro del suono ma tu sei riuscito a metterlo in tavola in modo decisamente più originale.

A presto!

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Davide_Mannucci
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Re: Bang sonico

Messaggio#9 » venerdì 23 aprile 2021, 9:09

maurizio.ferrero ha scritto:Ciao Davide, piacere di leggerti.

Allora, il tuo racconto mi è in buona sostanza piaciuto. Il messaggio arriva chiaro e forte, specialmente in un periodo storico come questo. Buono il modo in cui hai affrontato il problema dell'omofobia.
La struttura e il modo in cui lo narri, a mio parere, non sono al top. Mi spiego meglio: si intuisce abbastanza in fretta dove il racconto andrà a parare, ma prima che si arrivi al punto fatidico ci vuole veramente troppo. Pensaci: quello che descrivi è un evento della durata di pochi secondi, un minuto al massimo. L'intero racconto è molto più lungo, rispetto a quanto succede ha dei tempi molto dilatati.
In buona sostanza: annoia prima che si arrivi al dunque. Questo rimane un mio parere ovviamente.
Un altro problema per quanto mi riguarda è rappresentato dal padre adottivo del protagonista: la sua cattiveria totale, priva della benché minima sfumatura di grigio, lo trasforma in un personaggio difficilmente credibile. Capisco la volontà di trasmettere un preciso messaggio e lo scarso spazio, ma dargli un minimo di rotondità in più oltre al cliché dell'omofobo violento avrebbe giovato.
Buona la declinazione del tema, era venuto anche a me in mente il muro del suono ma tu sei riuscito a metterlo in tavola in modo decisamente più originale.

A presto!



Ciao Maurizio! Grazie mille per il commento, per gli apprezzamenti e per le annotazioni. Le criticità segnalate sono sempre preziosissime. Poi, quando arrivano in modo garbato, rispettoso ed educato, fanno ancora più piacere. A volte qua si pecca di Chiellinite acuta e si entra a gamba tesa come se fossimo tutti compagni di merenda. Tu invece, anche quando segnali un aspetto critico e negativo del racconto, lo fai in modo elegante, educato e nel pieno rispetto dello spirito del Contest. Correzione decisa ma elegante. Insomma, sei lo Scirea dei commentatori ! :) Quindi chapeau anche per l’aspetto umano, non solo per come scrivi.
Detto questo devo dire che mi trovi d’accordo sul patrigno omofobo: avrei dovuto caratterizzarlo meglio senza affibbiargli solo l’etichetta di stronzo omofobo. Purtroppo non tutte le volte si è in forma tale da riuscire a gestire bene il limite dei caratteri. Grazie per l’appunto.
Per quanto riguarda il tempo delle frustate, nella mia testa duravano più di un minuto ed erano intervallate dal crudele colpo a vuoto. In realtà ho voluto allungare il tutto per amplificare lo stato di angoscia e la crudeltà dell’uomo. Non era mia intenzione annoiare, anzi. :)

Ti ringrazio davvero per i consigli, preziosi, educati e sempre pertinenti.
In bocca al gufo (questa è di Emiliano Maramonte ma mi garba!)
A presto!!!
Ultima modifica di Davide_Mannucci il venerdì 23 aprile 2021, 9:27, modificato 1 volta in totale.
Davide Mannucci

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Davide_Mannucci
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Re: Bang sonico

Messaggio#10 » venerdì 23 aprile 2021, 9:20

Ivols84 ha scritto:Ciao Davide,
usare l’argomento omofobia è un’idea molto calzante per il tema dato. Mischiato al muro del suono della frusta, ci sono tutti gli ingredienti per un buon racconto. Tuttavia, una persona può davvero avere tutti quei pensieri mentre viene frustato? Non lo so, non mi è mai successo per fortuna, ma ho grossi dubbi. Anche il finale non è un gran colpo di scena, è un deus ex machina che salva la situazione. Forse si poteva fare di meglio, architettando diversamente la scena.
Alla prossima!


Ciao Ivan
certamente si poteva fare di meglio o di peggio, dipende da come la vedi (mi permetto un’auto citazione visto che questo titolo mi ha portato bene). Sono qui proprio per migliorare anche grazie ai consigli.
Il finale, deus ex machina o no, non l’ho certo messo per salvare la situazione. Peraltro non ritenevo ci fosse nulla da salvare ma sono d’accordo sul fatto che avrei dovuto architettarlo meglio. Grazie per la segnalazione :)
E per quanto riguarda la tua domanda...boh?! E chi lo sa? Puoi dire di no? Puoi dire di sì? Una persona frustata può pensare alla lezione di fisica? Forse che sì e forse che no. Nessuno può dirlo e allora mi sono preso la libertà di usare gli strumenti della narrativa per inventarmi questa cosa. Se dovessimo essere tutti iper realisti dovremmo fare una scrematura e su MC resterebbero pochi racconti. La mente umana è incomprensibile a volte e spesso imprevedibile e sì, un ragazzo in preda a forte stress dettato da una situazione drammatica può anche essere preso dal delirio e il cervello può presentargli il prof che spiega l’origine dello schiocco. Il potere della fiction è anche quello di esaltare e distorcere sensazioni e immagini per rimarcare un concetto o un’emozione. Può una ragazza di Avignone essere come la vedeva Picasso? Certo che no ma ciò che mi trasmette va oltre.

Grazie ancora per il commento! :)

A presto
Davide Mannucci

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Re: Bang sonico

Messaggio#11 » venerdì 23 aprile 2021, 9:42

DavideMannucci ha scritto:
Ivols84 ha scritto:Ciao Davide,
usare l’argomento omofobia è un’idea molto calzante per il tema dato. Mischiato al muro del suono della frusta, ci sono tutti gli ingredienti per un buon racconto. Tuttavia, una persona può davvero avere tutti quei pensieri mentre viene frustato? Non lo so, non mi è mai successo per fortuna, ma ho grossi dubbi. Anche il finale non è un gran colpo di scena, è un deus ex machina che salva la situazione. Forse si poteva fare di meglio, architettando diversamente la scena.
Alla prossima!


Ciao Ivan
certamente si poteva fare di meglio o di peggio, dipende da come la vedi (mi permetto un’auto citazione visto che questo titolo mi ha portato bene). Sono qui proprio per migliorare anche grazie ai consigli.
Il finale, deus ex machina o no, non l’ho certo messo per salvare la situazione. Peraltro non ritenevo ci fosse nulla da salvare ma sono d’accordo sul fatto che avrei dovuto architettarlo meglio. Grazie per la segnalazione :)
E per quanto riguarda la tua domanda...boh?! E chi lo sa? Puoi dire di no? Puoi dire di sì? Una persona frustata può pensare alla lezione di fisica? Forse che sì e forse che no. Nessuno può dirlo e allora mi sono preso la libertà di usare gli strumenti della narrativa per inventarmi questa cosa. Se dovessimo essere tutti iper realisti dovremmo fare una scrematura e su MC resterebbero pochi racconti. La mente umana è incomprensibile a volte e spesso imprevedibile e sì, un ragazzo in preda a forte stress dettato da una situazione drammatica può anche essere preso dal delirio e il cervello può presentargli il prof che spiega l’origine dello schiocco. Il potere della fiction è anche quello di esaltare e distorcere sensazioni e immagini per rimarcare un concetto o un’emozione. Può una ragazza di Avignone essere come la vedeva Picasso? Certo che no ma ciò che mi trasmette va oltre.

Grazie ancora per il commento! :)

A presto


Ho capito perfettamente il tuo punto di vista. Grazie per il chiarimento.
A presto

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Re: Bang sonico

Messaggio#12 » lunedì 26 aprile 2021, 16:42

Che dire, angosciante e opprimente, un buon lavoro. L'empatia col protagonista è chiara fin da subito. L'interpretazione del tema è strana, ma l'ho trovata molto originale e azzeccata. Ho trovato qualche ripetizioni sparse qua e là, ma nulla di grave.
stai attento ai pronomi possessivi, spesso sono più inutili di quello che sembrano.
il finale è un po' scontato a dire il vero, ma era giusto che finisse così.

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Andrea76
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Re: Bang sonico

Messaggio#13 » martedì 27 aprile 2021, 13:33

Ciao Davide, e piacere di commentarti.
Il tuo racconto mi richiama a quello di Luca: entrambi si riferiscono al tema delle presunte diversità e alla violenza sociale che scaturisce dall’infinito dibattito su questa questione. A mio avviso i vostri due racconti hanno punti di forza differenti: quello di Luca si fa preferire per lo stile immersivo, il tuo ha una costruzione drammaturgica più efficace. Faccio questo confronto per motivare la mia scelta in classifica: alla fine tra contenuto e stile, se mi puntano un fucile contro scelgo il primo.
Il quid in più alla tua storia è dato da come hai affrontato il tema: il muro, in questo caso quello dell’omertà, è solamente evocato, e questo a mio avviso fa arrivare in maniera più efficace il messaggio che sta alla base del testo (vincere la paura), oltre che dare valore sostanziale e formale all’intervento finale di Marco che salva la vita del protagonista.
Lo stile del tuo racconto però non è abbastanza fluido, a mio avviso. C’è più tell che show e questo non giova all’identificazione con il pdv, e anche le informazioni relative alla dinamica della scena sono troppe e smorzano quella tensione che invece la situazione descritta avrebbe dovuto generare.
In generale ritengo che il tuo racconto, con le giuste limature, potrebbe diventare eccellente.
A rileggerti.

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Re: Bang sonico

Messaggio#14 » martedì 27 aprile 2021, 16:08

Michael Dag ha scritto:Che dire, angosciante e opprimente, un buon lavoro. L'empatia col protagonista è chiara fin da subito. L'interpretazione del tema è strana, ma l'ho trovata molto originale e azzeccata. Ho trovato qualche ripetizioni sparse qua e là, ma nulla di grave.
stai attento ai pronomi possessivi, spesso sono più inutili di quello che sembrano.
il finale è un po' scontato a dire il vero, ma era giusto che finisse così.


Ciao Michael. Grazie per il commento. Sono contento che sia arrivata l’empatia. Alla fine è quello che cerco sempre di fare quando scrivo. :)
Grazie per i consigli!
Davide Mannucci

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Re: Bang sonico

Messaggio#15 » martedì 27 aprile 2021, 16:16

Ciao Andrea.
Tranquillo, nessuno sano di mente ti punterebbe un fucile contro per scegliere me o Fagiolo. Peraltro paragonare me e Fagiolo è come mettere sullo stesso piano Gigi D’Alessio e Freddy Mercury o il chitarrista parrocchiale con David Gilmour (Fagiolo se sei in ascolto prendi nota).
Grazie per le annotazioni.
Una cosa sola: non riesco a vedere tell nel mio racconto. Temo che a volte si confonda il flusso di coscienza del protagonista con il tell.
Evito di spezzare una lancia a favore del povero SatanaTell perché non è questa la sede e perché, ripeto, io non credo che ce ne sia nel mio racconto ma, come diceva qualcuno, Dipende da come la vedi :)
Grazie ancora!
Davide Mannucci

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Fagiolo17
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Re: Bang sonico

Messaggio#16 » martedì 27 aprile 2021, 16:21

Mi sento evocato.
E spezzo una lancia a favore di Gigi nazionale. C'è a chi piace.
Scusate ma più di così non riesco. ;)

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Re: Bang sonico

Messaggio#17 » martedì 27 aprile 2021, 16:25

Fagiolo17 ha scritto:Mi sento evocato.
E spezzo una lancia a favore di Gigi nazionale. C'è a chi piace.
Scusate ma più di così non riesco. ;)


Fagiolo perdonami ma era necessario. Le terga richiedevano il tuo intervento. Il ritorno del Fagiolo era necessario.
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Gabriele Dolzadelli
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Re: Bang sonico

Messaggio#18 » martedì 27 aprile 2021, 22:25

Ciao Davide, piacere di leggerti.
Molto interessante lo sviluppo della traccia e anche il modo in cui hai voluto dipingere la scena.
Mi è piaciuto il climax che sei riuscito a creare e su questo ho poco da dire.
Il finale mi è parso un po' troppo banale rispetto a tutto quello che era stato costruito prima. Un po' telefonato ma soprattutto abusato qui nell'arena. Di violentatori/ricattatori/stupratori/torturatori che vengono uccisi sul finale con la liberazione del protagonista ne ho letti troppi e questo ha fatto perdere un po' di punti al racconto.
Per il resto tutto ok e visto che l'ho fatto notare anche a Fagiolo e a Stefano, non posso trattenermi dal citare il cattivo-macchietta presente anche in questo racconto.
Magari è un aspetto su cui possiamo lavorare un po' tutti quanti.
Metto il tuo racconto davanti al loro, comunque, per il mood in cui sei riuscito a immergermi nel mood (si dice così tra i giovani?). A rileggerci!
Ultima modifica di Gabriele Dolzadelli il mercoledì 28 aprile 2021, 8:34, modificato 1 volta in totale.

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Re: Bang sonico

Messaggio#19 » mercoledì 28 aprile 2021, 8:24

Andrea76 ha scritto:In generale ritengo che il tuo racconto, con le giuste limature, potrebbe diventare eccellente.
A rileggerti.


Ah dimenticavo... Grazie per questo; mi hai fatto venire voglia di metterlo in laboratorio e vedere se davvero può diventare eccellente (esagerato...ahaah)
Grazie!
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Re: Bang sonico

Messaggio#20 » mercoledì 28 aprile 2021, 9:18

Ciao Gabriele! >Ti ringrazio per il commento molto utile e costruttivo. Questi sono i commenti che fanno venire il sorriso. Poi posso avere da ridire su alcune cose ma ribadisco la mia soddisfazione per il commento ricevuto.
Veniamo a noi:


Molto interessante lo sviluppo della traccia e anche il modo in cui hai voluto dipingere la scena.
Mi è piaciuto il climax che sei riuscito a creare e su questo ho poco da dire.


Sono felice tu abbia apprezzato questo. Ho iniziato tardi a pensare e a scrivere e il fatto che sia riuscito a ottenere un riscontro positivo su viluppo e climax è una cosa che mi dà soddisfazione e speranza!


Il finale mi è parso un po' troppo banale rispetto a tutto quello che era stato costruito prima. Un po' telefonato ma soprattutto abusato qui nell'arena. Di violentatori/ricattatori/stupratori/torturatori che vengono uccisi sul finale con la liberazione del protagonista ne ho letti troppi e questo ha fatto perdere un po' di punti al racconto.


Su questo credo tu abbia ragione ma non tanto sul fatto che sia scontato il finale ma sull’assenza di uno sviluppo originale del finale scontato. Del resto in molte opere il finale è scontato, soprattutto quando ci si trova davanti all’eterna lotta bene contro male. Nel 1989 ho letto Il Signore degli Anelli e già dalla partenza della Compagnia sapevo che l’anello sarebbe stato distrutto e Sauron sconfitto. Ho fatto l’esempio per assurdo ma per spiegare il mio punto di vista. Purtroppo (o per fortuna?) in molte opere di narrativa, che si tratti di mostri sacri o di principianti come noi di MC, il bene vince sul male. Sta all’autore rendere il tutto meno minestra riscaldata possibile. Quindi mi trovi d’accordo ma chiedo clemenza....ahahhahaha

Per il resto tutto ok e visto che l'ho fatto notare anche a Fagiolo e a Stefano, non posso trattenermi dal citare il cattivo-macchietta presente anche in questo racconto
.

Mi è mancato il tempo e lo spazio per dedicarmi a una caratterizzazione meno macchietta. Speravo risultasse meno artificiale. Forse il concentrarmi sul trasmettere empatia col protagonista mi ha fatto tralasciare la costruzione della figura del patrigno.

Metto il tuo racconto davanti al loro, comunque, per il mood in cui sei riuscito a immergermi nel mood (si dice così tra i giovani?). A rileggerci!


Che dire? Mi metti davanti a due autori bravissimi (Fagiolo mi senti? PPRRRRRR ahahahah) e questo è un Onore e una gran bella cosa per un raccattato come me ahahahahah

Grazie ancora!!
Davide Mannucci

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jimjams
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Re: Bang sonico

Messaggio#21 » giovedì 29 aprile 2021, 17:52

Ciao, Davide. Che ti devo dire questo racconto mi ha dato un certo godimento, una soddisfazione barbarica, ecco. Credo che nel bene e nel male tu sia riuscito a raccontare un pezzetto di vita e farmi partecipare, immerso in quel momento. Questo è buono, vuol dire che hai centrato l'obiettivo principale di uno scrittore: coinvolgere il lettore, far provare sentimenti. Detto questo, che come puoi capire in sintesi significa un giudizio generale positivo, aggiungo però che devi lavorare un po' su alcuni punti dove la lettura si inceppa (ovvero mi son dovuto fermare per capire cosa volevi dire). Per esempio: "Ho deciso di non denunciarlo, l’ho fatto per la mamma e Marco, mio dolce e leale amore, non ha insistito." Qui sembra che lui non lo abbia denunciato per mamma e Marco. Lo so che è scritto "bene", ma quella piccola aggiunta (mio dolce e leale amore) tra virgole fa da spartiacque e crea un attimo di confusione. Minuzie, ma siamo qui per limare, no? Piccole cose comunque. Un altro aspetto è quello del bang sonico. Hai il protagonista che racconta quello che gli sta accadendo; poi hai gli inserti di pensiero sull'amante, Marco; infine inserisci gli inserti di pensiero sul bang, il professore... Non so se ha un senso, un'utilità nella storia. Comunque un buon racconto.

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antico
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Re: Bang sonico

Messaggio#22 » sabato 1 maggio 2021, 16:31

Un racconto molto forte a livello emotivo, in piena linea con i lavori cui ci hai abituato. Ci porti bene dentro la situazione, forse dilatandola un pelo, ma sottolinei più volte come prima del colpo l'aguzzino faccia schioccare la frusta e questo raddoppia i tempi, senza considerare che quando si è in pericolo la percezione del tempo si dilata e questo mi sembra ben rappresentato. Ti consiglierei di evitare smancerie tipo MIO LEALE AMORE (o simile) che appesantiscono solo e sono anche poco funzionali perché il lettore sa che lui è gay e che c'è un Marco (che alla fine lo salva), ci sono già tutti gli elementi per definire il rapporto tra i due senza eccedere. Sul finale, mi ha un pelo confuso che tu avessi citato anche la madre, infatti sulle prime ho pensato che fosse stata lei, di sicuro va chiarificato il tutto e resi più efficace perché ho notato che tante problematiche ti sono state segnalate proprio in quel punto. Il tema lo affronti con originalità per quanto riguarda il bang sonico e in modo classico per quanto riguarda le incomprensioni insormontabili. Direi un pollice tendete verso l'alto in modo brillante. Per arrivare al quasi su o su sarebbe da rendere più fluido il tutto partendo proprio dalla questione "finale".

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