Nulla come prima

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Antonio Pilato
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Nulla come prima

Messaggio#1 » martedì 20 aprile 2021, 0:35

Nulla come prima



Sarei un autentico miserabile se pensassi che qualcosa sia come prima o se anche solo provassi a immaginare che, in fin dei conti, tutto possa tornare a essere come prima.
Correre col corpo o con la mente, in totale libertà, alimentato dal soffio di un'energia infinita, infaticabile come i moti celesti che costellano l'universo: nulla sarà più come prima.

La mia totale incapacità in seguito a quel cambiamento, a quella trasformazione che ha coinvolto la realtà intera, non può che rendermi alieno persino a ciò che da anni mi circonda.
Una sofferenza, la mia, che diverge da quella di tutti gli altri: solo, abbandonato nel cuore, così come nell'anima, in maniera talmente ingiusta che... se il mondo soffre con me, allora io soffro più del mondo stesso.

Un tempo ero un professore di astronomia, uno di quelli che amano la vita, soprattutto quando si decide di volteggiare nelle dimensioni astratte dell'emozione, abbandonando qualsiasi forma d'intelletto per lasciar spazio alla creatività, all'estro.
Amavo conoscere e raccontare ai miei discenti che cosa si nascondesse oltre i muri dell'universo, così bui, così ignoti, così lontani,...
Poi, sfortunatamente, qualcosa è mutato. I muri non erano più quelli che appartenevano al cielo stellato, bensì quelli che appartenevano a noi: un virus, figlio della malata scienza, che ha instaurato delle malsane barriere nei nostri rapporti; prima, tali relazioni sono state danneggiate fisicamente, in seguito sono state inquinate concettualmente.
"Di chi è stata la colpa?" mi domando e, a mia volta, rispondo: "Tutto per colpa di un'architettura virtuale che non ci ha più concesso alcun contatto, né tantomeno alcuna speranza."

Privi di ogni fede, abbiamo trascorso l'esistenza domandandoci cosa o chi si nascondesse oltre i muri della virtualità, arrovellando le nostre menti sulla dicotomica possibilità che, chi ricordavamo da tempi immemori. fosse rimasto quello che era o fosse diventato altro.
Abbiamo trascorso così tanto tempo perso nel tentativo di cercare risposte che alla fine siamo invecchiati, siamo morti e siamo paradossalmente rinati.
Il tempo passa, del resto, così rapidamente che, nella sua impalpabilità, sarebbe in grado di sfuggire alla mano di chiunque.

Abbiamo cercato risposte senza mai agire, abbiamo inseguito mete che erano soltanto miraggi, abbiamo creduto in astri morti chissà da quanti eoni,... eppure, nel nostro eterno fallimento, non ci siamo mai arresi.
"E' dunque questa la condanna di cui la razza umana deve farsi carico?" mi domando, riflettendo all'improvviso su una nuova ipotesi, su un parere diverso dal solito, forse più saggio, forse più insano, che si è precipitato nelle stanze dei miei pensieri come un mendicante bisognoso di aiuto.
Tutto è cambiato, nulla sarà mai più come prima, ma, quei muri tecnologici che abbiamo tanto disprezzato per tutto quel tempo, adesso faccio fatica a disprezzarli, faccio davvero tanta fatica...

Non so più cosa si nasconda oltre il muro che mi separa dai vari interlocutori ma, giacendo ormai da un tempo che reputo infinito sul banale letto di un ospedale in periferia perché affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica, quella malattia neurodegenerativa che tutti abbreviano con la sigla 'SLA', devo ammettere che, sebbene io sappia cosa ci sia oltre i muri tecnologici che mi permettono di comunicare coi miei interlocutori, questi ultimi non credo abbiano ancora compreso cosa si celi oltre quegli stessi muri.



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antico
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Re: Nulla come prima

Messaggio#2 » martedì 20 aprile 2021, 0:41

Ciao Antonio! Caratteri e tempo ok, buona ORIANA RAMUNNO EDITION anche a te!

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Signor_Darcy
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Re: Nulla come prima

Messaggio#3 » mercoledì 21 aprile 2021, 14:54

Faccio davvero fatica a inquadrare il racconto, nella sua interezza quantomeno. Più volte a una prima lettura la mia attenzione è stata rivolta a soggetti sbagliati, forse volutamente ingannevoli. L’atto di accusa prima e di rassegnata accettazione poi nei confronti della tecnologia è comunque ben scritto; e traspare la sofferenza del protagonista. Avrei forse evitato qualche informazione di troppo (per esempio “[…] giacendo ormai da un tempo che reputo infinito sul banale letto di un ospedale in periferia perché affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica, quella malattia neurodegenerativa che tutti abbreviano con la sigla 'SLA', devo ammettere che […]” l’avrei reso senza perdere dettagli importanti con “[…] giacendo ormai da un tempo che reputo infinito sul banale letto di un ospedale perché affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica, devo ammettere che […]”) e, per mio gusto quantomeno, usi un po’ troppo spesso i tre puntini.
Per il resto si tratta di un racconto che si pone davvero molti interrogativi partendo da uno spunto comunque buono, anche in ottica del rispetto del tema della prova.

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Antonio Pilato
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Re: Nulla come prima

Messaggio#4 » mercoledì 21 aprile 2021, 15:05

Signor_Darcy ha scritto:Avrei forse evitato qualche informazione di troppo (per esempio “[…] giacendo ormai da un tempo che reputo infinito sul banale letto di un ospedale in periferia perché affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica, quella malattia neurodegenerativa che tutti abbreviano con la sigla 'SLA', devo ammettere che […]”


Hai ragione, ma penso che il lettore meritasse qualche spiegazione in più.

Il resto che hai espresso devo dire che lo trovo in totale sinergia col mio pensiero, grazie per il feedback sui puntini.

alexandra.fischer
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Re: Nulla come prima

Messaggio#5 » giovedì 22 aprile 2021, 14:22

NULLA COME PRIMA di Antonio Pilato Tema centrato. Punti di forza: il protagonista, che si indovina fra le righe, un ex-professore di astronomia appassionato di misteri del cosmo e desideroso di condividerli con gli allievi, ma condannato a una fine terribile dalla Sclerosi Multipla. Punti deboli: il riferimento al virus che ha isolato l’umanità e un tipo di scrittura pericolosissimo, ossia il Flusso di Coscienza. Se pensi a Joyce, vedi che lo usa mettendoci comunque delle associazioni mentali con eventi, persone e oggetti. Ecco, se fosse il mio racconto, io userei la malattia del docente per indicare il muro che si è alzato fra lui, la passione per la corsa, gli allievi e le loro ricerche sulle stelle, e lo contrapporrei all’asettico e freddo muro della struttura ospedaliera. Il tutto sotto forma di brevi immagini, simili a istantanee che gli fanno male: una corsa nel parco alla mattina, un pomeriggio all’Osservatorio Astronomico con una matricola curiosa. Una notte al telescopio in compagnia di un assistente.

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Antonio Pilato
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Re: Nulla come prima

Messaggio#6 » giovedì 22 aprile 2021, 14:33

alexandra.fischer ha scritto:Ecco, se fosse il mio racconto, io userei la malattia del docente per indicare il muro che si è alzato fra lui, la passione per la corsa, gli allievi e le loro ricerche sulle stelle, e lo contrapporrei all’asettico e freddo muro della struttura ospedaliera.


Attenzione perché il muro non è altro che il dispositivo tecnologico che permette al protagonista di comunicare con chiunque altro, un muro di tipo ambivalente.

Per il resto, grazie mille per i feedback!

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Fagiolo17
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Re: Nulla come prima

Messaggio#7 » giovedì 22 aprile 2021, 18:45

Ciao Antonio e piacere di leggerti.
Il tuo è uno stile molto ricercato e ritorto, barocco e ampolloso, metaforico, astratto e immaginifico.
La tua prosa è forte di una personalità spiccata che difficilmente può passare inosservata.
Il tuo racconto immagino piacerà tantissimo ad alcuni palati mentre ne lascerà insoddisfatti altri, ma fa parte della tua voce autoriale e ti consiglio di non cercare di cambiarla, finiresti per rovinarla o imbastardirla.
Un applauso per la tua unicità!
In bocca al lupo per questa edizione.

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Andrea Partiti
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Re: Nulla come prima

Messaggio#8 » giovedì 22 aprile 2021, 19:17

Mi spiace, mi hai perso con quell'incipit incredibilmente poco leggibile e non ti sei ripreso dopo.
Lo stile è troppo contorto e involuto. Sei tu autore che ci forzi idee e giudizi su società, mondo e comunicazione, non racconti una storia, la usi per raccontare la tua idea senza neanche provare a nasconderla dietro a uno strato di narrazione.
Ricondurre il flusso di coscienza a una situazione reale nel finale purtroppo non ci dà una chiave di lettura diversa e non cambia assolutamente l'impressione iniziale.
Penso che tu debba tirarti un po' indietro dai tuoi racconti, scegli i personaggi e lascia che parlino e pensino senza che si senta la tua presenza in maniera così pesante. Puoi trasmettere le stesse cose ma in maniera più delicata.

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Antonio Pilato
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Re: Nulla come prima

Messaggio#9 » giovedì 22 aprile 2021, 19:31

Fagiolo17 ha scritto:Ciao Antonio e piacere di leggerti.
Il tuo è uno stile molto ricercato e ritorto, barocco e ampolloso, metaforico, astratto e immaginifico.
La tua prosa è forte di una personalità spiccata che difficilmente può passare inosservata.
Il tuo racconto immagino piacerà tantissimo ad alcuni palati mentre ne lascerà insoddisfatti altri, ma fa parte della tua voce autoriale e ti consiglio di non cercare di cambiarla, finiresti per rovinarla o imbastardirla.
Un applauso per la tua unicità!
In bocca al lupo per questa edizione.


Ciao! È incredibile quanta diversità (quasi opposizione) ci sia fra il tuo feedback e quello sotto al tuo (che invexe è tutto fuorchè un feedback, a mio avviso).
Sono in molti ad avermi dedicato parole simili alle tue in questi ultimi mesi, ma il modo che hai usato tu ha un'accezione che non avevo ancora percepito.
Grazie per le tue parole, davvero...a questo giro ho voluto sperimentare qualcosa di leggermente diverso dalla mia solita narrativa, ma poi alla fine si sa...chi è di parte, guarda l'autore e non lo scritto! A buon intenditore poche parole! ;)
Detto questo, ancora grazie per il tuo suggerimento...c'è mancato tanto così che non arrivassi in finale col precedente racconto ma, se devo vincere, voglio farlo con la mia idea narrativa!
Grazie davvero per il supporto e per aver capito cosa ci sia dietro a tutto questo lavoro... :)

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Proelium
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Re: Nulla come prima

Messaggio#10 » venerdì 23 aprile 2021, 18:29

Ciao Antonio,
piacere di rileggerti. Noi ci siamo già incrociati, quindi dovresti aver capito che non sono un fanatico, né un estremista o un talebano ecc... Ma se un racconto non funziona o non piace bisogna dirlo, anche se con il giusto tatto.
Il tema è preso e la questione sollevata dal tuo testo è senza dubbio profonda, importante.
Fatica però a tirarci dentro, e il fatto che un'informazione fondamentale (la malattia) sia giocata solo all'ultimo, vanifica tutte le risposte che il lettore ha tentato di darsi: ciò che è causa non può essere effetto, e qui siamo al di là di ogni possibile immaginazione.
Ho apprezzato la riflessione di Fagiolo sullo stile, che comunque secondo me può (e dovrebbe, sempre!) evolversi ancora parecchio, imparando ad adattarsi alle storie che vuoi narrare: già solo focalizzare con sicurezza la voce narrante, ripulire da certe formule da antico memoriale (Un tempo ero professore di chimica...) e dare più movimento alla scena, o quantomeno inquadrarla, avrebbe reso tutto più efficace.
Lo so, lo so che la condizione che descrivi è priva di qualsiasi movimento e straripante di flussi di coscienza, ma a quel punto si vive attraverso gli occhi e si è super ricettivi a ogni minimo movimento (ho una nonna a letto da anni, il suo sguardo è quello di una veggente): se l'altra volta ci volevano i russi, stavolta ci voleva il mostrato.

Buona Edition, ma soprattutto buona scrittura!
Francesco

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Antonio Pilato
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Re: Nulla come prima

Messaggio#11 » venerdì 23 aprile 2021, 19:11

~Proelium~ ha scritto:Ciao Antonio,
piacere di rileggerti. Noi ci siamo già incrociati, quindi dovresti aver capito che non sono un fanatico, né un estremista o un talebano ecc... Ma se un racconto non funziona o non piace bisogna dirlo, anche se con il giusto tatto.
Il tema è preso e la questione sollevata dal tuo testo è senza dubbio profonda, importante.
Fatica però a tirarci dentro, e il fatto che un'informazione fondamentale (la malattia) sia giocata solo all'ultimo, vanifica tutte le risposte che il lettore ha tentato di darsi: ciò che è causa non può essere effetto, e qui siamo al di là di ogni possibile immaginazione.
Ho apprezzato la riflessione di Fagiolo sullo stile, che comunque secondo me può (e dovrebbe, sempre!) evolversi ancora parecchio, imparando ad adattarsi alle storie che vuoi narrare: già solo focalizzare con sicurezza la voce narrante, ripulire da certe formule da antico memoriale (Un tempo ero professore di chimica...) e dare più movimento alla scena, o quantomeno inquadrarla, avrebbe reso tutto più efficace.
Lo so, lo so che la condizione che descrivi è priva di qualsiasi movimento e straripante di flussi di coscienza, ma a quel punto si vive attraverso gli occhi e si è super ricettivi a ogni minimo movimento (ho una nonna a letto da anni, il suo sguardo è quello di una veggente): se l'altra volta ci volevano i russi, stavolta ci voleva il mostrato.

Buona Edition, ma soprattutto buona scrittura!
Francesco


La tua è un'interessante analisi che valuterò per il futuro, pur non perdendo di vista il mio focus narrativo centrale.

A presto!

viviana.tenga
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Re: Nulla come prima

Messaggio#12 » venerdì 23 aprile 2021, 21:32

Ciao Antonio,
Mi dispiace, ma temo di non aver capito il racconto. All'inizio pensavo che fosse una storia di fantascienza, che volessi parlare di una società che si è completamente rifugiata nel digitale in seguito a una pandemia causata da un virus artificiale (una versione più potente dell'attuale covid?). Ho cercato di dare un significato alla frase del "siamo invecchiati, siamo morti e poi siamo rinati", ma non ho davvero capito cosa volesse significare.
Poi, all'ultimo, tiri fuori la sclerosi multipla, e non ho capito il nesso tra la sofferenza del protagonista e i discorsi generali che ha fatto fino alla riga prima.
Per carità, probabilmente è un limite mio, ma anche dopo aver letto il racconto più volte non sono riuscita a venirne a capo.

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Stefano.Moretto
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Re: Nulla come prima

Messaggio#13 » domenica 25 aprile 2021, 18:34

Ciao Antonio.
Purtroppo devo fare una constatazione: questo non è propriamente un racconto. Non c'è una storia che viene raccontata, non ci sono eventi che procedono a creare una struttura di qualche tipo, è tutto un unico, lungo pensiero da parte di un malato terminale che si palesa tale solo alla fine. Non ho capito neanche bene la parte relativa al virus e perché viene definito "figlio della malata scienza", o cosa intende dopo con "siamo morti e siamo paradossalmente rinati".
Mi dispiace, non mi è passato il messaggio che volevi trasmettere. Forse è un limite mio, ma non sono riuscito a vederlo.

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Antonio Pilato
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Re: Nulla come prima

Messaggio#14 » lunedì 26 aprile 2021, 11:14

Stefano.Moretto ha scritto:Non ho capito bene la parte relativa al virus e perché viene definito "figlio della malata scienza", o cosa intende dopo con "siamo morti e siamo paradossalmente rinati".


Sicuramente questo aspetto può essere visto in un'ottica "complottista" da parte del narratore.
Condivido in parte i tuoi feedback, anche se a mio avviso questo può tranquillamente essere definito un racconto.

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Davide_Mannucci
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Re: Nulla come prima

Messaggio#15 » martedì 27 aprile 2021, 16:02

Ciao Antonio, piacere di leggerti.
Beh, questa volta non dormo la notte... Ho riletto il tuo racconto una terza volta perché alla prima mi aveva turbato e alla seconda pure. Un turbamento che niente ha di negativo, si intende. Fatto sta che non so come cavolo fare una classifica. Chiederò all’Antico di poter fare almeno 3 ex aequo sul podio. Non mi è dispiaciuto per niente il tuo racconto, anzi. A differenza di chi lo ha definito un non racconto io ti dico che questo è molto racconto....eccome. Ho rivisto gli occhi di Stefano Borgonovo nel tuo finale, quegli occhi che cercavano invano di oltrepassare il muro e agognavano di raccontrci quella vita chiusa in un involucro ormai degenerato, spento. Al di là della classifica e del Contest (questo girone ha troppa qualità e i posti in alto sono pochi) hai scritto un racconto che merita di essere letto da tutti. quindi ti consiglio, nel mio piccolo, di passarlo in laboratorio, a prescindere dal risultato. Bravo. Il finale mi ha dato fastidio, ma un fastidio bello, positivo, esistenziale, vivo.
A presto!
Davide Mannucci

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Antonio Pilato
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Re: Nulla come prima

Messaggio#16 » martedì 27 aprile 2021, 16:37

DavideMannucci ha scritto:Ciao Antonio, piacere di leggerti.
Beh, questa volta non dormo la notte... Ho riletto il tuo racconto una terza volta perché alla prima mi aveva turbato e alla seconda pure. Un turbamento che niente ha di negativo, si intende. Fatto sta che non so come cavolo fare una classifica. Chiederò all’Antico di poter fare almeno 3 ex aequo sul podio. Non mi è dispiaciuto per niente il tuo racconto, anzi. A differenza di chi lo ha definito un non racconto io ti dico che questo è molto racconto....eccome. Ho rivisto gli occhi di Stefano Borgonovo nel tuo finale, quegli occhi che cercavano invano di oltrepassare il muro e agognavano di raccontrci quella vita chiusa in un involucro ormai degenerato, spento. Al di là della classifica e del Contest (questo girone ha troppa qualità e i posti in alto sono pochi) hai scritto un racconto che merita di essere letto da tutti. quindi ti consiglio, nel mio piccolo, di passarlo in laboratorio, a prescindere dal risultato. Bravo. Il finale mi ha dato fastidio, ma un fastidio bello, positivo, esistenziale, vivo.
A presto!


Ciao Davide, che dire...sono davvero contento che ti sia arrivato così bene il racconto, nonché il significato che si cela dietro a esso: tutti gli elementi che hai citato combaciano quasi perfettamente con l'intenzione del messaggio che era nei miei desideri di riuscir a trasmettere.

Grazie davvero...

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Davide_Mannucci
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Re: Nulla come prima

Messaggio#17 » mercoledì 28 aprile 2021, 14:48

Ciao Davide, che dire...sono davvero contento che ti sia arrivato così bene il racconto, nonché il significato che si cela dietro a esso: tutti gli elementi che hai citato combaciano quasi perfettamente con l'intenzione del messaggio che era nei miei desideri di riuscir a trasmettere.
Grazie davvero...


Figurati. Ho solo detto ciò ce mi è arrivato. Alla fine qui dentro siamo lettori più che professori con la matita rossa. Lettori che giudicano nel contesto di una gara e quindi a volte doverosamente “legati” a parametri e a regole di narratologia (anche se a volte in modo ossessivo/compulsivo). Un lettore sente, si commuove, si incazza, ride. Oppure resta indifferente. Ecco, se succede la prima significa che sa scrivere bene e che il racconto è una bomba. Se succede la seconda allora un’occhiata a qualche manuale di scrittura creativa la darei. Nel tuo caso è abbondantemente successa la prima. Scrivi bene, e trasmetti emozioni. Poi potrai essere immersivo, onnisciente, come cavolo ti pare ma se i risultati sono questi...spero di rileggerti presto!
Davide Mannucci

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lucaspalletti
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Re: Nulla come prima

Messaggio#18 » mercoledì 28 aprile 2021, 20:07

Ciao Antonio!
Che dire... Sicuramente peculiare il tuo racconto.
Mi accodo a Luca Fagiolo nel dire che l'unicità e l'originalità del tuo testo è senz'altro apprezzabile.
Ammetto tuttavia di essere rimasto un pelo fuorviato inizialmente, vuoi per l'impostazione da flusso di coscienza (non capivo bene a chi si stesse rivolgendo, l'IO narrante) vuoi per lo stile ricercato e le costruzioni articolate. Insomma, ho dovuto faticare un po' per trovare l'aderenza al tema e il punto focale della narrazione.
Tutto acquista, però, più senso sul finale e rileggendo il testo una seconda volta vi ho trovato un filo conduttore e una sua coerenza interna. Così come l'aderenza al tema del contest.
Il principale difetto del brano quindi, a mio avviso, non è tanto l'impostazione o lo stile (che può piacere o meno, a seconda della soggettività del lettore), ma il fatto che molti aspetti rimangano un pochino troppo fumosi o criptici (specialmente quello riguardo l'architettura virtuale). Ecco, penso che con un po' più di "luce" su quei determinati passaggi il racconto avrebbe guadagnato chiarezza e spendibilità verso diverse tipologie di lettori.
Per me è quindi un NI, ma sono sicuro che sia più per miei limiti e gusti personali che per altro.
Ti auguro una buona edizione e spero di rileggerti presto!
Luca

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antico
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Re: Nulla come prima

Messaggio#19 » lunedì 3 maggio 2021, 14:46

Urca, un racconto davvero difficile, forse più ancora dei tuoi soliti. La mia idea è che nella tua testa tutto abbia un senso e sia correlato con il resto, dodici/tredici anni fa anch'io davo priorità alla mia logica rispetto alla difficoltà di ciò che scrivevo. Con il tempo, sono cambiato, ma lungi da me l'affermare che anche tu dovresti "semplificare", ognuno segue la sua strada. Resta il fatto che il testo è difficile e complesso e che va riletto più volte e che, nonostante questo, qualcosa potrebbe non passare perché troppo vincolato alla logica dell'autore. Mi sono chiesto perché parlassi del virus quando poi si dimostra malato di SLA e la conclusione cui sono giunto è che tu volessi paragonare la situazione in cui ci ha vincolati il covid a quella di tanti malati di SLA, impossibilitati a muoversi, irregimentati nelle interazioni, nascosti dietro a "call" e "conference" e "meeting" virtuali. Magari sbaglio, ma ho cercato il nesso e questo è quello che ho trovato. Occhio che passa davvero tanto il tuo parere, la tua idea, e questo può prefigurarsi come scoglio per il messaggio. Quello che voleva dirti Partiti era che se fai arrivare il messaggio attraverso le azioni dei personaggi hai la possibilità di raggiungere più direttamente l'attenzione e il cuore del lettore e questo è un concetto che condivido. Tema ovviamente rispettato, per me siamo su un pollice tendente al positivo, ma un po' al pelo perché ho davvero tanti dubbi sulll'interpretazione che ho dato e credo che tu possa essere di gran lunga più efficace e funzionale.

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Antonio Pilato
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Re: Nulla come prima

Messaggio#20 » lunedì 3 maggio 2021, 17:42

antico ha scritto:Mi sono chiesto perché parlassi del virus quando poi si dimostra malato di SLA e la conclusione cui sono giunto è che tu volessi paragonare la situazione in cui ci ha vincolati il covid a quella di tanti malati di SLA, impossibilitati a muoversi, irregimentati nelle interazioni, nascosti dietro a "call" e "conference" e "meeting" virtuali.


Sì, esatto...il nesso è esattamente questo! Grazie per il feedback!

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